Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini

Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini

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Consulente Tecnico Balistico, proveniente dall'Esercito Italiano, Ufficiale Superiore dei Paracadutisti, attualmente con il grado di Maggiore delle forze di completamento.

31/08/2024

La straordinaria lettura e analisi del fondello di una cartuccia costruita in Germania per la Turchia diventa molto interessante... fornisce tante notizie e mette in evidenza tratti di storia molto particolari come un paese che usa il calendario Giorgiano e le data con un calendario inerente l'Egira... stupendo !!!

Alle 12:00, la scritta Onsmali Maouzer: ماوزر
A ore 8, è segnato in caratteri arabi, 314: ٣١٤ corrispondente alle ultime 3 cifre dell'anno 1314 dell'Egira o 1896 del calendario georgiano. Questa data è sottolineata dall'iscrizione calligrafica سن Sana che significa "anno"

Grazie agli amici del gruppo per le info.

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 07/03/2024

Dando il giusto valore alla nobile lingua Italiana a supporto della prova scientifica... "...da Galileo in poi lo sperimentatore scientifico sa che non è sufficiente dimostrare che ad una determinata causa segue un effetto, ma che occorre anche dimostrare che nessuna altra causa può aver prodotto quel determinato effetto..." l'esposizione in Aula è stata chiarissima a tutti.... buona lettura!!!!

09/01/2024

... ARMA SCARICA ... in questi giorni più volte si è parlato di maneggio delle armi in sicurezza.... non esiste un'arma che spara da sola... per questo motivo la parola d'ordine è... arma aperta, dito lontano dal gr*****to... ARMA SCARICA...

Santa Maria della Scala Siena: Blind-Concert, un'esperienza sensoriale tra musica e opere d’arte | RadioSienaTv 27/04/2023

Santa Maria della Scala Siena: Blind-Concert, un'esperienza sensoriale tra musica e opere d’arte | RadioSienaTv Al buio immersi nella musica: il 30 aprile, in occasione della giornata internazionale del jazz, Siena Jazz in collaborazione con la Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala presenta “Blind-Concert. Un’esperienza sensoriale” un evento concertistico unico all’insegna della celebrazi...

Photos from Master in Scienze Forensi Veterinarie - Federico II's post 18/11/2022

Grazie ad Orlando Paciello

Photos from Master in Scienze Forensi Veterinarie - Federico II's post 06/11/2022
Mobile uploads 11/09/2022
Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 26/07/2022

BALISTICA SOTTO L'OMBRELLONE:
REVOLVER GIOCATTOLO "GIUBBE ROSSE"

In un tardo pomeriggio estivo, al sicuro dall'afa, passeggiando fra alcune bancarelle di antiquari, ne ho scorta una che esponeva giocattoli vari. Nella massa di oggetti, ho notato un piccolo revolver che ha subito suscitato in me un particolare interesse. Ho chiesto informazioni sul giocattolo alla venditrice la quale non ha saputo darmi molte informazioni. Spinto dalla curiosità, ho comunque deciso di acquistare l'oggetto.
Appena tornato a casa mi sono subito messa alla ricerca di informazioni. Purtroppo non vi erano molte informazioni in rete, e nemmeno nella mia seppur fornita libreria domestica. Così ho deciso di studiare ed analizzare "l'arma" in modo autonomo.

Si tratta di un revolver giocattolo "Giubbe Rosse" marca MMM Mondial modello 19, in metallo di colore nero con guancette di colore rosso bordeaux, fabbricato in Italia negli anni 60. Ricordandomi di avere a casa delle capsule "detonanti", al ritorno dalla mia passeggiata ho subito controllato la funzionalità del giocattolo. Con mia grande sorpresa il revolver è risultato funzionante. L'arma presenta l'alloggio per una sola capsula, situato nella sede dell'abbattimento del cane. Il tamburo è immobile e ha soltanto funzione decorativa.
Il funzionamento dell'arma è in singola azione. Premendo il gr*****to, il cane si abbatte sulla capsula detonante innescandola e provocando la produzione di una scintilla.
Le capsule detonanti sono composte da un involucro in ottone (o leghe simili) sagomato a forma di bicchiere sul fondo del quale si trova la miscela detonante.
I componenti chimici prodotti dalla combustione della miscela detonante (a base di mercurio o di piombo) si depositano sul metallo del revolver in concentrazione maggiore attorno alla sede di detonazione corrodendolo. Possiamo vedere questa reazione chimica sul nostro giocattolo. Anche da un gioco, se si ha l'inclinazione Balistica, si possono trarre interessanti informazioni.

Auguriamo a tutti i lettori buone vacanze estive... state sereni!

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 20/06/2022

MUNIZIONE CAL. 22 LR A CARICA MULTIPLA E PI***LA SEMIAUTOMATICA BERETTA MOD. 70 CAL. 22 LR CON CANNA 150mm: LESIVITA' DEI TESSUTI BIOLOGICI.
Paride Minervini1* e Jacopo Lotti1,2*
1Difesa – Balistica – Sicurezza di Paride Minervini. Laboratorio di Balistica Forense. (www.indaginibalistiche.com)
2Università degli Studi “G. Marconi”, Roma. Dip. di Fisica Nucleare, Subnucleare e delle Radiazioni. Sezione di Biologia Applicata.
E-mail: [email protected] e [email protected]
* I due autori hanno contribuito equamente al presente articolo.

INTRODUZIONE
Più spesso di quanto pensiamo, soprattutto fuori dai centri urbani, animali di piccola taglia vengono attinti da munizioni definite "non letali", ma non per questo non lesive.
In questo articolo presentiamo una munizione cal. 22lr a carica multipla e il suo quadro lesivo su tessuti biologici quando il bersaglio viene attinto a una distanza di 1 cm e di 50 cm dal vivo di volata dell'arma. Il colpo a contatto solitamente non è eseguito da chi vuole colpire un animale, perché il fine è quello di cacciare o scacciare un'animale.

L'arma
La pi***la utilizzata in questo studio è una semiautomatica marca Beretta mod.70 cal. 22 Long Rifle con canna di lunghezza 150 mm. La pi***la è contenuta nella sua scatola originale in cui è presente anche la canna corta di lunghezza 90 mm (Fig. 1).

La munizione
La munizione è una cal.22 LR a carica multipla. Nelle sue componenti è simile alle cartucce da caccia a carica multipla, cioè quelle comunemente dette "a pallini".
In Fig. 2 possiamo vedere la munizione integra all'estrema sinistra, seguita dalla stessa disassemblata. Di quest'ultima, vediamo da sinistra a destra: il bossolo, il cappuccio balistico, i proiettili (carica multipla), la polvere di lancio, la borra di colore giallo in cartone.
Mostriamo di seguito il quadro lesivo, testato sulla pelle di suino dello spessore di circa 1mm, della munizione oggetto di studio esplosa alla distanza di 1 cm e di 50 cm dal bersaglio, utilizzando l'arma oggetto di studio.

DISTANZA DI SPARO : 1 CM
Superficie esterna
Alla distanza di un centimetro, mostriamo il quadro lesivo ottenuto al test di sparo.
Sulla superficie esterna del campione di pelle (Fig. 3) è presente il foro d'ingresso causato dai proiettili. Si tratta di una lesione perforante. L'orifizio ha margini irregolari, è concentrico, misura mm 4x4 circa e presenta un orletto lacero-contuso.
Ai margini del foro (Fig. 4) è possibile notare, incastonati nella cute, i frammenti del cappuccio balistico dei proiettili in plastica azzurra; le particelle non totalmente combuste della carica di lancio che formano grumi giallo-verdastri; scaglie circolari nere di carica di lancio incombusta. Continuando radialmente verso l'esterno, troviamo il tatuaggio pressoché circolare di colore grigio.
Superficie interna
Nel lato interno della lesione notiamo il foro di uscita. A questa breve distanza, gran parte dei piccoli proiettili si muovono ancora in modo uniforme, come se fossero un corpo unico. Pertanto vediamo un foro dall'orletto lacero-contuso e i margini irregolari. Notiamo in zona limitrofa al foro: del tessuto carbonizzato, delle scaglie circolari di polvere di lancio, un agglomerato plastico dei proiettili sferici.
E' interessante notare lo sviluppo tridimensionale (estroflessione) del margine interno (Figg. 5-7). La protuberanza è di colore giallastro vitreo, e al tatto risulta plastificato-caramellizato. E' presumibile che le alte temperature raggiunte nella sede del foro abbiano bruciato parte del cappuccio balistico di plastica per poi raffreddarsi rapidamente modellando così una estroflessione composta di plastica bruciata, pelle, lipidi, frammenti combusti e non della polvere di lancio, e tessuto biologico carbonizzato.

DISTANZA DI SPARO : 50 CM
Superficie esterna
Di seguito, mostriamo il test di sparo ad una distanza di 50 cm dal bersaglio (pelle di suino, spessore 1mm circa).
Si può notare la presenza di frammenti grandi del cappuccio balistico di plastica, le scaglie circolari della carica di lancio parzialmente combusta e non, i proiettili che sono entrati nella cute rimanendo in situ (punti grigiastri), e piccoli fori provocati da alcuni che hanno attraversato il bersaglio. Vediamo di seguito altre immagini dei particolari della Fig. 8 (Fig. 9).
Superficie interna
Sulla superficie interna del bersaglio (Fig. 10) si può notare la presenza di numerosi proiettili sferici di piccole dimensioni (1,06 mm di diametro) incastonati nella cute o leggermente sporgenti da essa. Possiamo notare sia proiettili singoli sia agglomerati plastici di più proiettili formanti un corpo più voluminoso.

CONCLUSIONI
Dal presente studio sperimentale si deduce che una munizione cal.22 LR a carica multipla esplosa da una pi***la semiautomatica marca Beretta mod.70 cal. 22 LR con canna da 150mm può risultare letale se il bersaglio si trovasse a contatto o a circa 1 cm di distanza dal vivo di volata, soprattutto se il bersaglio fosse un animale di piccole dimensioni (piccoli roditori, gatti, cani di taglia piccola, lepri, volpi...). Il gruppo di proiettili, a quella distanza, si muoverebbe come un corpo unico, provocando una lesione profonda, e forse in alcuni casi perforante.
Al contrario, se il bersaglio (piccoli roditori, gatti, cani di taglia piccola, lepri, volpi...) si trovasse a circa 50 cm di distanza dal vivo di volata dell'arma, i proiettili si allontanerebbero l'un l'altro formando una rosata di tiro. In questo caso, ogni singolo proiettile non avrebbe una forza cinetica tale da essere letale o da penetrare più tessuti oltre alla pelle (eccetto qualche agglomerato che potrebbe arrivare poco sotto la superficie cutanea). La lesività, in questo caso, non dovrebbe essere letale.
Per quanto riguarda l'essere umano, difficilmente questo tipo di munizione esplosa da quest'arma potrebbe arrecare una lesione mortale, a meno che il colpo esploso a contatto o a breve distanza non sia in una sede anatomica particolarmente delicata (bulbo oculare, cavo orale, collo...).

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 06/06/2022

ROCK DRILL
(di Paride Minervini e Jacopo Lotti)

Espressione tratta dal linguaggio militare statunitense, Rock Drill può essere tradotto come "Esercitazione all'Azione". E' una verifica a ranghi ridotti rispetto a quella completa, quindi con minor numero di persone rispetto ad una ricostruzione totalmente realistica di un evento di medio/grandi dimensioni. Eccetto il numero di persone, il Rock Drill è il metodo di ricostruzione di un evento accaduto o in corso di pianificazione più simile alla realtà. Il luogo chiave dell'evento viene ricostruito a grandezza naturale e gli analisti della ricostruzione si comportano come veri e propri attori, ognuno con il proprio compito da svolgere in modo sincrono con tutti gli altri operatori presenti. Gli analisti non si limitano, quindi, a descrivere gli eventi accaduti, ma spiegano passo dopo passo le loro azioni muovendosi nell'ambiente ricostruito rappresentante la scena del crimine. Questo approccio è la modalità più accurata per la ricostruzione di un evento balistico o di un evento criminoso in generale, senza però dover divulgare la ricostruzione ad un numero elevato di persone.
Noi del Laboratorio Balistico DBS di Paride Minervini - il Cav. Paride Minervini e il Prof. Jacopo Lotti, Ph.D. - utilizziamo tale modus operandi nella ricostruzione di crimini complessi. La scena del crimine utilizzata può essere sia quella ove è accaduto il fatto sia una ricostruzione fedele della stessa in scala 1:1 in luoghi aperti o chiusi (a seconda delle necessità).
I nostri analisti forensi della scena del crimine svolgono di persona e con l'ausilio di manichini balistici le varie fasi di un evento criminoso, in modo da ripercorrere anche in scala temporale l'accaduto.
Quando possibile, per finalità investigativa, vengono fatti partecipare gli attori coinvolti a vario titolo nell'evento criminoso stesso. Uno alla volta, senza poter essere influenzati da terzi, ogni soggetto racconta e inscena nello stesso momento il proprio vissuto dalla propria prospettiva, indicando nel modo più accurato possibile anche la scansione temporale dell'accaduto.
Come tante tessere di un mosaico, gli eventi di ciascun attore vengono cristallizzati nel tempo e nello spazio.
Al termine della raccolta di tutti i dati, ovvero delle singole esperienze di ciascuna persona che era sulla scena del crimine al momento dei fatti, vengono incrociati i dati potendo svolgere la rettificazione spazio-temporale degli eventi analizzando concordanze e discordanze delle varie esperienze da vari punti di vista in modo sincrono.
Successivamente, introduciamo nella scena del crimine anche tutti i dati d'interesse in nostro possesso come i tramiti balistici derivati dagli esami necroscopici (o dai referti medici, se non vi è stato un decesso), la morfologia e la distribuzione delle macchie di sangue presenti, la posizione di munizioni o parti di esse (bossoli, proiettili, borre etc.) e di armi o parti di esse.
Tutto è ricostruito con rigore scientifico, ove sia possibile avere un riscontro certo dei dati acquisiti, grazie anche al supporto tecnologico.
Al termine di questa complessa e delicata operazione di ricostruzione spazio-temporale degli eventi , il Laboratorio Balistico DBS di Paride Minervini è in grado di ricostruire la realtà storica dell'evento criminoso con metodo scientifico al di là di ogni ragionevole dubbio.

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 17/05/2022

FERITA DA ARMA DA FUOCO: SIMULATORE OSSEO E PELLE
La complessità dell'organismo umano richiede conoscenze e competenze sempre maggiori per ricrearne la natura nelle simulazioni balistiche. Sono necessarie basilari competenze in balistica, biologia e fisica per ottenere risultati che riproducano la realtà dei fatti il più fedelmente possibile nella ricostruzione e nella analisi di una ferita di arma da fuoco, soprattutto in sedi anatomiche biologicamente eterogenee quali la testa nella quale si trovano pelle, ossa del cranio e tessuto cerebrale.
Presso il Laboratorio Balistico della DBS di Paride Minervini (vedi www.indaginibalistiche.com), siamo riusciti a riprodurre fedelmente una ferita di arma da fuoco alla testa. E' stata utilizzata vera pelle, e sono stati condotti studi approfonditi sulle proprietà fisiche delle ossa (resistenza, elasticità etc.) e del tessuto cerebrale (peso, consistenza, densità etc.). In seguito, sono state utilizzate armi e munizioni della raccolta tecnica del laboratorio Minervini sia civili che militari per riprodurre esattamente l'evento balistico oggetto di studio.
I risultati sono stati sorprendentemente realistici!
Nonostante gli alti costi in fatto di denaro, ricerca, ore di studio e riproduzione pratica dell'accaduto in ambiente adatto e sicuro con i necessari permessi governativi, il risultato finale è un'istantanea della realtà storica dei fatti, cristallizzata in una perfetta ricostruzione "reale" di balistica terminale sul corpo umano.
Altri studi di balistica interna, esterna e terminale sono pubblicati sulla nostra rivista digitale "Scienze Balistiche®" al sito www.scienzebalistiche.com .

Cav. Paride Minervini (balistico)
Prof. Jacopo Lotti, Ph.D. (biofisico)

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 11/02/2022

SCIENZE BALISTICHE© di Paride Minervini e Jacopo Lotti (www.scienzebalistiche.com) è la NUOVA, PRIMA e UNICA rivista scientifica nel settore della Balistica Forense presente nel panorama nazionale.
I contenuti degli articoli scientifici di questa rivista possono vantare i seguenti punti di forza:
• Il Cav. Paride Minervini con la sua trentennale esperienza come balistico e esplosivista presso i Ministeri della Difesa e dell’Interno, e in numerose Commissioni d'Inchiesta Parlamentari;
• il Prof. Jacopo Lotti, Ph.D. con la sua formazione ed esperienza a ponte tra le Biotecnologie Mediche, la Biofisica e la Biologia Forense;
• un eclettico Comitato Scientifico internazionale di elevato profilo professionale;
• il Laboratorio di Balistica Forense del Cav. Minervini, completamente attrezzato con strumentazioni innovative di elevato livello tecnologico, che permette lo svolgimento dell'intera sezione sperimentale;
• l’importante collezione tecnica di armi e munizioni - civili e militari - presente presso il Laboratorio Balistico (in possesso delle necessarie Autorizzazioni governative) di proprietà del Cav. Minervini.

I due professionisti che hanno dato vita a questo progetto editoriale - in combinazione con le uniche e preziosissime risorse sopra citate - assicurano al lettore informazioni e formazione assolutamente uniche e supportate da rigoroso metodo scientifico nel campo della balistica interna, esterna e terminale, ovvero delle caratteristiche tecniche di armi e munizioni e della lesività dei proiettili esplosi su tessuti biologici e bio-simulatori.
Tutto questo in SCIENZE BALISTICHE© di Paride Minervini e Jacopo Lotti!
Visita il sito www.scienzebalistiche.com

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 02/02/2022

KIT per munizionamento a salve mod. PM2018
La DBS Armi di Paride Minervini ha sviluppato un sistema per impiegare cartucce a salve standard calibro 7,62 NATO e 5,56 NATO all’interno di armi militari e civili calibro 5,56 NATO, 7,62 NATO, .338 e 12,7 NATO.
Il KIT denominato PM2018 permette di utilizzare munizionamento standard a salve a basso costo in armi dove il costo delle munizioni a salve diventa molto oneroso e di difficile approvvigionamento.
La caratteristica fondamentale del KIT è la componete bimetallica che permette un uso prolungato dello stesso, al pari dell’arma. A differenza di altre tipologie di sistemi similari, infatti, questa tipologia di KIT ha una lunga vita tecnica, un facile sistema di manutenzione e verifica, un adattamento a tutti gli scopi sia addestrativi che scenografici, e non necessita di un diverso sistema di alimentazione dell’arma.
Su richiesta di Enti e di privati è possibile realizzare dei KIT in base all’esigenza desiderata.

30/12/2021

Il Consulente/Perito Balistico è una professione e non un hobby….
Ormai è passato un anno da quando abbiamo cominciato a scrivere e ad informare i lettori di questa pagina., Purtroppo non sempre siamo presenti e assidui scrittori poiché, ma gli impegni professionali ci portano lontani dalla tastiera di FB. Siamo alla fine dell’anno 2021 e in laboratorio abbiamo cominciato a fare il punto della situazione e, come sempre, si fa' che un po’ di statistica… Particolarmente interessanti sono stati i dati sono riservati, ma la cosa interessante sono due casi che abbiamo seguito e che sono arrivati fino in dibattimento. Entrambi i casi hanno necessitato un’analisi balistica. La competenze balistiche necessarie per tali particolarità dei due casi , entrambi con analisi balistica, hanno evidenziato la mancata preparazione dei due differenti Consulenti Tecnici (del PM una volta e della difesa l’altra) sulla balistica e sulle norme che trattano questa multidisciplinare. In entrambi i casi mi chiedevo sono chiesto come mai il CT dimostrava delle grosse lacune in materia…. e mentre “facevo sta’ pensata” (licenza poetica Partenopea) il CT ha esordito (durante il controesame) “ … ma io faccio il balistico per hobby…”!!! E in questo momento ho riflettuto ai “sacrifici” che ho fatto per dare gli esami di Balistica da giovane Allievo Ufficiale, le ore in addestramento, in fase sperimentale, al microscopio…e i sacrifici economici per avere il laboratorio a norma e sempre aggiornato… .
IL MIO NON È UN HOBBY,!!! È UN LAVORO!!! E non può che essere così...
può essere solo un lavoro… .
Vi auguro un buon fine anno e un miglior principio “… e chest è !!!”

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 02/11/2021

“ LA PINZA DEL CRETINO”
Il microscopio non perdona! La lettura di un reperto balistico al microscopio evidenzia la preparazione del balistico che ha repertato l’oggetto d’interesse (proiettile e/o bossolo) e lo ha analizzato. Dopo l’ennesima foto pubblicitaria (corsi di balistica on-line) e almeno tre casi dove ciò è accaduto nella realtà, abbiamo deciso di affrontare la problematica dei segni “estranei” al reperto presenti sul campione. Molte volte, durante l’analisi al microscopio comparatore, ci siamo dovuti interrompere perché il medico legale o il sedicente “balistico” ha utilizzato una pinza metallica per estrarre/recuperare l’elemento balistico o per manovrarlo durante l’analisi.
La comunità scientifica impone che gli elementi balistici, durante il loro repertamento e analisi, devono essere manovrati con pinze di plastica o altro materiale idoneo tale da non modificare (con graffi, scalfiture o schiacciamenti) il reperto, cosa che può accadere utilizzando pinze metalliche. Ormai troppe volte lo abbiamo detto, ma gli improvvisatori continuano a sbagliare… ed ecco “la pinza del cretino…”.
Di seguito troverete dei casi reali provenienti dal nostro archivio di laboratorio, foto trovate sul web e altre pubblicitarie… e così abbiamo scritto…. Come si fa e come non si fa… .

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 25/10/2021

Cold Gun!!!
ecco come viene definita un'arma nel mondo del cinema anglosassone.
Nel nostro laboratorio (tra i pochi in Italia abilitati a questa tipologia di armi) è presente una campionatura di armi per uso scenico, che utilizziamo per la ricostruzione fedele della scena del crimine, inerente lo "sbossolamento" e la manovrabilità dell'arma. Tecnicamente le armi per uso scenico devono avere alcuni accorgimenti tecnici che non permettono di espellere un proiettile.
L'attuale normativa in Italia è molto rigida e non lascia possibilità di errore nell'utilizzo di tali armi.
Di seguito possiamo osservare un test di sparo con un mitra MAB (Moschetto Automatico Beretta) mod.4 per uso scenico, utilizzato nei film degli anni '70 tipo Milano Violenta, Napoli spara... . Le "cartucce" per questa tipologia di armi sono anche essere regolamentate dalla normativa sulla detenzione di munizioni.

02/09/2021

Visti i messaggi arrivati... E visto che nessuno lo aveva indovinato.... Ecco la risoluzione... Accensione di innesco di un fucile ad avancarica ....

25/08/2021

visto che le vacanze sono terminate...e anche in vacanza abbiamo lavorato... per una estrazione matricolare... iniziamo con un indovinello... la foto pubblicata cosa rappresenta? per rendere più difficile la visione ho posizionato il mio logo al centro...poco trasparente...ma osservando con attenzione... capirete di cosa si tratta...

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 28/07/2021

MUNIZIONI DAL FONDO DEL MARE

La stagione estiva con la sua canicola fa ve**re voglia di mare, ed è dal mare che arriva questo caso...
Su interessamento dell'Avv. Gabriele Brandi ho analizzato il seguente caso. Una Sub, a seguito di un'immersione, ritrova sul fondale marino alcune munizioni incrostate. Dopo alcuni accertamenti, il Sub viene denunciato all'Autorità Giudiziaria. L'accusa è di detenere illegalmente 11 munizioni complete per armi di contraerea. Il CT Balistico dell'accusa ha verificato la bontà delle munizioni con un semplice scuotimento delle stesse per verificare la loro completezza, classificazione e efficienza... .
Dalla difesa mi viene chiesto di analizzare e classificare i reperti in sequestro, già analizzati dal CT dell'accusa.
Le mie analisi hanno permesso di affermare che le munizioni presentavano evidenti incrostazioni e corrosioni a causa della lunga permanenza in ambiente marino (vedi foto), insieme di caratteristiche che prendono il nome di "bronze disease" o "cancro del bronzo". La produzione di tali munizioni risale agli anni 1936-1945. Entrambi questi aspetti indicano che le munizioni sono inutilizzabili. Le caratteristiche morfologiche delle munizioni, inoltre, non presentano caratteristiche morfologiche e identificative tali da classificare le stesse come munizioni "controaeree". La comparazione dei reperti in sequestro con altri già analizzati presso il nostro laboratorio (vedi foto) ha dimostrato che la presenza del "cancro del bronzo" rende gli stessi totalmente inutilizzabili. Quindi ho classificato tali munizioni come "relitti di munizioni comuni non idonee all'impiego". Di seguito alcuni stralci della sentenza...

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 08/06/2021

Il Garand e l’espulsore a rilascio di tensione .
Nel presente caso si analizza la traccia dell’espulsore di una carabina Bolt Action in calibro 30.06, un segno che al microscopio comparatore è perfettamente riconoscibile per i microscopisti. Il presente caso mi riporta alla mente il mio esame di Balistica alla Scuola Militare di Cesano, dove in qualità di Allievo Ufficiale decisi di portare una tesi sul Fucile GARAND in calibro 30.06 e 7,62 NATO. L’insegnate era un Ufficiale della Scuola, ma il mio asso nella manica era il M.llo Minervini… Ben oltre ad argomentare una tesi su alcuni accessori particolari del GARAND non riportati sui testi scolastici, decisi di approfondire l’argomento inerente l’espulsore del GARAND…. Ed ecco le parole del M.llo Minervini…” espulsione a rilascio di tensione” … dopo tanti anni applicando quegli insegnamenti alla Balistica Forense e in special modo al microscopio comparatore…eccoti comparire i segni di quell’espulsore…ed il caso è risolto…!

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 03/06/2021

"FUOCO DI VAMPA su materiale sintetico"
Mentre mi stavo occupando di un incidente di caccia (conclusosi fortunatamente in modo positivo), ho trovato particolarmente esplicativi i reperti a disposizione e il materiale acquisito durante la misurazione per mostrare gli effetti del fenomeno del "fuoco di vampa". Nel momento in cui il proiettile esce dal vivo di volata (i.e. la bocca dell'arma), i gas prodotti dalla combustione della polvere di lancio danno vita al così detto "fuoco di vampa", come possiamo vedere dal fermo immagine del nostro test di sparo. La fiamma in oggetto, se posta in prossimità di tessuti biologici (pelle, capelli etc.), o abiti (nei reperti, la maglietta è in tessuto acrilico), o altro materiale infiammabile, si comporterà come qualsiasi altra fiamma. In particolare, è possibile notare come il tessuto acrilico della maglietta sia annerito e indurito in prossimità della sede in cui il "fuoco di vampa" è transitato, mentre il tessuto adiacente non abbia subito alcuna alterazione. Inoltre, è interessante notare che il proiettile fuoriuscito dal corpo del ferito da una sede anatomica lontana dal "fuoco di vampa" ha semplicemente lacerato il tessuto del capo di abbigliamento indossato dal cacciatore, senza però causarne alcun effetto di bruciatura, poiché tale sede non è stata interessata dal "fuoco di vampa" in oggetto. Si notino i filamenti morbidi e solo "strappati", senza segno di bruciatura.

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 12/01/2021

Durante una stagione piovosa, mi sono ritrovato ad analizzare una mina marina, rinvenuta sulla costa tirrenica e messa nel circuito clandestino per il riutilizzo dell’esplosivo da parte di un gruppo eversivo. Ricevo l’incarico da parte di una Sostituto procuratore per identificare e valutare l’efficienza dell’esplosivo presente nella mina in sequestro. La mina in sequestro, la identifico come una P 200 (contenente 200 kg di esplosivo) marina, prodotta in Italia dalla ditta Pignone di Firenze , durante la II Guerra Mondiale. La mina è costituita da una sfera metallica a tenuta stagna. La circonferenza della stessa è di 3,35 metri. La parte superiore presenta 4 umboni, una cartucciera con un diametro interno di 23 cm e un diametro esterno di 31 cm, 2 ganci di ancoraggio ad occhiello e 2 ganci di ancoraggio aperti ad uncino. Nella parte inferiore sono presenti 4 umboni, un gancio aperto, 2 ganci ad occhiello, una cartucciera con diametro interno di 18 cm e diametro esterno di 24 cm. Nella mina vi era un contenitore (piccolo bidone metallico) che racchiudeva l'esplosivo, sospeso al centro della sfera, tenuto da braccia radiali in acciaio; su tali bracci erano posizionati gli alloggiamenti per gli "urtanti" (lunghi cilindri in piombo nel cui interno vi era una fiala di acido), non presenti nel reperto in sequestro. Questi erano posizionati nella parte alta della mina, il punto più probabile dove sarebbe stata urtata. Urtando la mina questi si piegavano con estrema facilità, la fiala si rompeva e l'acido colava attraverso un piccolo tubicino nella seconda cassa interna, quella dell'esplosivo, attivando la mina. L'esplosivo presente all'interno della mina è il Tritolital: tritolo più alluminio. Tale esplosivo è classificabile come esplosivo militare ed è utilizzato per il caricamento di armi da guerra. E' utile ricordare che il rinvenimento di armi ed esplosivi deve essere segnalato immediatamente agli organi di Pubblica Sicurezza locali. Come è possibile notare dalle foto di seguito riportate, l’esplosione di questa tipologia di ordigno è caratterizzata da una grossa fiamma, dovuta alla presenza di alluminio. Difficilmente si riesce a vedere l’esplosione di una mina marina fuori dal suo “habitat” naturale e osservare la grande fiamma.

Photos from Indagini Balistiche e Forensi di Paride Minervini's post 30/07/2020

Eccoci pronti per le vacanze...prima di salutarvi voglio parlare di una CT fatta per un assistito dell'Avvocato Roberto Speranza. il caso riguarda il sequestro a un cacciatore di una carabina ad otturatore girevole e scorrevole con spegni fiamma avvitato sull'arma e relativa filettatura fatta dopo l'acquisto.
Essendo intervenuto durante il dibattimento, la mia CT è stata utilizzata con più forza in appello, in quanto ammessa, cosa non fatta in primo grado.
La cosa interessante di questa CT è stato che la PG operante, non era a conoscenza della circolare inerente i "rompifiamma", contestando al cacciatore il reato di alterazione di arma...
Beh che dire...io ho scritto, l'Avvocato ha sostenuto ed esposto in modo chiaro e convincente ...e l'imputato è stato assolto "...perchè il fatto non costituisce reato...".

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