Deva Ashura

Deva Ashura

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Photos from Deva Ashura's post 01/10/2023

AeF, Roma Comic Off

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Welcome to Dissocia

"So cos'è l'amore e so come ci si prende cura delle persone.
So cos'è l'amore, e so come ci si prende cura delle persone."

10/06/2022

"Sai perché vuoi vivere in una grande città? Perché questo posto ti fa schifo? Perché sei uno squalo. Hai la stessa indole. La differenza è tra chi caccia quando ha fame e chi lo fa per natura. Tu hai bisogno di ambienti grandi da poter distruggere, hai bisogno di poterti muovere veloce tra le vite di altre persone, perché hai sempre fame, e una volta che sei stata te stessa con tre, quattro, venti, trenta di loro, capiscono che animale sei, e non puoi più spacciare la pinna per delfino.
Ti capisco, sai? Deve essere una vita di fughe, paure e addii repentini, la tua. Me ne dolgo per te", disse. "Hai bisogno del mare, per esprimerti, non di questa pozza. Di guardare la prossima vittima negli occhi potendoti presentare da zero, e ricominciare da capo il tuo assurdo gioco. Ma non c'è niente di male, è la tua natura, non è sbagliata. Sbagliati sono quelli che ti osservano dilaniare e straziare corpi in attesa del proprio turno, convinti che con loro sarà diverso. Poveri stupidi, poveri stupidi illusi, idioti, tutti uguali, tutti. Dio quanto li capisco, quanto sono stato stupido, quanto. Mi rimettessero in fila oggi, aspetterei ancora il mio turno, e sai che farei?
Ci proverei di nuovo. Hai capito perché gli squali non sono estinti? Perché quelli come me gli danno da mangiare, questo è quanto".

"È questo che pensi di me?".
Come al solito non aveva capito niente. Nient'altro che il suo nome all'interno del discorso e le volte che le sembrava suonasse male. Il resto neppure faceva eco tra le pareti del suo narcisismo, perciò aggiunse: "credo sia meglio finirla qui. Mi annoio, sei diventato pesante".

Non c'era riflesso nei suoi occhi, da tempo lo sguardo era cambiato, o forse era sempre stato così e non se n'era mai accorto. La vedeva agitarsi, accavallare le gambe, dimenarsi come chi sente una condanna ogni minuto speso su una sedia, o una vita che non gli appartiene più. Non esisteva salvezza per loro due, era chiaro.
"È ora che vada. Mi accompagni alla porta?".
Quante volte, si domandò.
Quante volte è già successo tutto questo?

07/06/2022

Passeggiavo per spiarti felice
coi nervi esposti
in transito con gli altri.

Le scarpe ordinate
guardate distratte
da occhi altrove.

Ho le scapole colme
di pesi tuoi.

Ci cerchiamo come chi non dovrebbe.
Per questo non ci troviamo mai.