Saratonina - cacao ceremonies & emotional awareness

Saratonina - cacao ceremonies & emotional awareness

Creative workshops and cacao ceremonies combining in an original way mindfulness, shamanism, authentic relating and emotional connection

14/01/2024

*Eng Below*

🔥 CELEBRACIÓN DE LAS HOGUERAS DE ST. ANTONIO EN SU SIGNIFICADO ANCESTRAL - 17 de enero en Bcn 19.30h

En varios pueblos de Barcelona, y en unos barrios de esta, en estos dìas es costumbre encender hogueras en las calles 💥 San Antonio es la cobertura cristiana de un rito existente casi desde los albores de la humanidad.
Lo que verdaderamente se celebra con San Antonio el 17 de enero, considerado el núcleo simbólico del invierno, es EL DON DEL FUEGO A LA HUMANIDAD 🔥 , y con ello comienza el período loco del Carnaval (en el calendario precristiano) -más detalles abajo en el párrafo abajo sobre las hogueras de S. Antonio.

🔥 Encenderemos un fuego en la terraza, lo alimentaremos con nuestras intenciones y conectaremos con ese peculiar estado mental de asombro y gratitud.
🗿 Escucharemos fascinantes historias ancestrales que nos enraizarán en el ciclo de la Naturaleza que es también el ciclo de la humanidad, aprendiendo a dialogar con nuestras partes más profundas e intuitivas conectadas a ellas.

Mércoles 17 de enero a las 19.30h en Can Bruixetes (metro Roquetes L3) – sólo 13 plazas. Castellano e inglés.
Sara: Whatsapp +39 3382485163; Telegram/Phone 644934239

🔥 LAS HOGUERAS DE S.ANTONIO
Imagínense el asombro de los primeros humanos que supieron encender y mantener el fuego, usándolo para calentar e iluminar sus largas noches en un frío enero, alejando a los animales peligrosos y cocinando sus alimentos.
Imagínese la profunda gratitud de los primeros humanos que lograron dominar los elementos, en lugar de vivir con miedo a ellos⚡
Intenta tener una intuición de ese estado liminal y mágico de nuestres antepasades: todavía en abandono a los elementos y sus caprichos, al Caos 💥🌊 y en el estimulante proceso de ponerle orden a través de la agricultura y la civilización 🌱
San Antonio, la versión cristiana de Prometeo, robó el fuego y se lo dio a la humanidad. A partir de la celebración de este evento, el Carnaval abre la última celebración orgiástica del invierno, del invencible poder salvaje de la Naturaleza, antes de que comience la agricultura y la Lógica vuelva a gobernar.

🗿 Mis rituales no son religiosos, aunque están inspirados en una tradición ancestral anclada en el chamanismo y el animismo.
Hay detrás un sólido conocimiento antropológico de la mitología, y la narración mitológica forma una parte importante de ellos. Son una forma de sanar algunas de nuestras heridas, encontrando símbolos externos que representen partes de nuestra psique.
Son liderados por mí y co-creados por los participantes al mismo tiempo, por lo que tendrás una parte activa, pero no tienes que mostrar ni preparar nada.

Contáctame si te da curiosidad!
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🔥CELEBRATION OF ST. ANTHONY BONFIRE IN ITS ANCESTRAL MEANING – Wed 17th January 19.30h at Can Bruixetes (metro Roquetes L3)🔥 - only 13 spots

Have you noticed in these days that people in Bcn are playing with fireworks more than usual, and in some villages bonefires are made in public spaces? 💥
St. Anthony is the Christian coverage for a rite existing since almost the dawn of humanity. What is truly celebrated with St. Anthony on January 17th, considered the symbolic core of winter, is 🔥THE GIFT OF FIRE TO MANKIND🔥, and with it begins the crazy period of Carnival (in the pagan calendar)🎭🎉 - more details below in the paragraph about the bonfires of St Anthony.

🔥 We will light a bonefire, and we will fuel it with our intentions, connected with that peculiar mental state of awe and gratitude of the first humans able to master the fire after millennia of winter cold and darkness.
🗿We will listen to fascinating ancestral stories that will root us to the cycle of Nature that are cycles of mankind as well, learning how to dialogue with our deepest, intuitive parts.
Sara: Whatsapp +39 3382485163; Telegram/Phone 644934239

🔥BONFIRES OF ST ANTHONY🔥 Imagine the awe of the first humans who could switch and keep a fire, using it to warm and enlighten their long nights on a chilly January, keeping away dangerous animals, cooking their food.
Imagine the deep gratitude of first humans who could master the elements, instead of living in fear⚡
Have a glimpse for that liminal, magical, mind-set: still in surrender to the elements and their whims, to Chaos 💥🌊 and in the exciting process of putting an Order to it through agriculture and civilization🌱
St Anthony, the Christian version of Prometheus, stole the fire and gave it to mankind. Starting from his day, Carnival opens to the last orgiastic celebration of winter, the invincible wild power of Nature, before agriculture begins, and Logic rules again.

🗿 After years of intimate and introverted practice and passionate studies, I've finally got the inspiration to share the rituals or psychomagic acts I usually perform in some key dates - mostly following ancient Mediterranean traditions, rooted in my Sardinian origins.
These rituals aren't religious, although they are inspired by an ancestral tradition anchored in shamanism and animism.
They are led by a solid anthropological knowledge of mythology, and mythological storytelling is a big part of them.
They are a way to heal some of our wounds, finding external symbols that represent parts of our psyche. They are guided by me and co-created by participants at the same time, so you will have an active part - but you don't have to show or prepare anything.

Contact me privately if you're curious!

13/12/2023

Today is St. Lucy! In pre-Gregorian calendar it was the winter solstice, the darkest day of the year. When physical eyes cannot see, the soul eyes (read: intuition) become sharper. Today is the day for rituals invoking to see beyond the veils of illusion, self-illusion or delusion, veils that prevents us from discerning situations, other people or ourselves.
As most of my personal practice is oriented towards getting in touch with my intuition and discerning it from other internal voices, Lucy's day means a lot to me, and I usually use this long dark evening for an intimate ritual that in the past years reached some very deep spots of myself, sometimes even enhancing long term internal processes.

26/09/2023

https://www.facebook.com/100057335813131/posts/803249864929533/?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6v

Vedo, con mio sommo dispiacere, che molte donne stanno utilizzando Demetra ed Era come archetipi ideali della Madre e della Moglie perdute e che andrebbero ritrovate per una riscoperta del "buon" femminile, come rinnovate paladine della famiglia "tradizionale e naturale".
Sento che è importante chiarire alcune cose in merito. Demetra la buona madre ed Era la brava moglie, sono la versione olimpica e tarda di due dee molto più antiche, che solo chi si occupa superficialmente di sacro femminile può definire in questo modo.
Era, nella versione originaria non veniva onorata come moglie, ma come Regina del Cielo e della Terra, perché come tutte le Madri Antiche le apparteneva anche la sfera celeste. Era fu "sposata" con la forza, in seguito ad uno dei tanti stupri di Zeus. Allora il mito fu riscritto ed ella p***e tutti i doni che fino ad allora aveva elargito all'umanità, divenendo la moglie rompiscatole e devota, nota al mondo come "dea del matrimonio".
Demetra, Signora della Terra che nutre, ma anche del mondo infero, diviene archetipo della maternità e della donna che si dona interamente ai propri figli. Ma che cos'era la maternità nelle culture del sacro femminile? E può questa Demetra deturpata rappresentarne la forma?
La società della dea era matriarcale, nulla di più lontano dalla nostra idea di famiglia tradizionale e non perché le persone non si amassero o non avessero rapporti duraturi, semplicemente le donne non vivevano rapporti di sudditanza con gli uomini, né erano viste come meri contenitori per la continuazione della specie. La maternità era sacra, ma vissuta nella comunità e nella continuità del clan materno. Questo lo sappiamo non solo dagli studi sull'antichità ma anche da quelli delle società matriarcali attuali, come quella dei Moso o dei Minangkabau.
Tutto ciò per dire che usare le dee per appoggiare una visione del mondo reazionaria, contro il "femminismo", come se poi fosse un'unica voce, contro l'aborto, contro la libertà di vivere la propria sessualità non ha davvero nessun senso, se non quello di utilizzare argomenti di cui non si sa nulla per fini politici. Se volete occuparvi di sacro femminile studiate s**o, che non è sufficiente leggere un libricino sugli archetipi per capire cosa fosse e riportate le dee nei territori che a loro appartengono. E soprattutto non rovinate il lavoro di chi a questo dedica la sua intera vita.

In foto : Demetra con due torce, sul suo carro guidato da serpenti alati. La tipica madre casa e figli/e.
Credit: Thorvaldsens Museum

03/03/2023
05/01/2022

DEA O SACERDOTESSA? L'EPIFANIA
Quante volte abbiamo visto obiettare, davanti tal statuetta o tal affresco, "non sappiamo se si tratti di una dea o di una sacerdotessa"?

Colgo l'occasione dell'imminente festa dell'Epifania per andare a fondo del significato di questa parola, e rispondere così a questa obiezione.

"Epifania" significa letteralmente l'atto tramite il quale una divinità si rende manifesta, visibile.
Il modo in cui appare.

E la parola è ben più antica del suo utilizzo nella chiesa cristiana.

Ok, ma le statuette cosa c'entrano?
Tutto, in realtà.

Quando si cerca di sconfermare di trovarci dinanzi a delle dee, adducendo piuttosto l'argomentazione che si tratterebbe di "sacerdotesse", in realtà la risposta che andrebbe data è:

NON FA DIFFERENZA.

Scomodiamo le parole di Kàroly Kerenyi, che pure lui trattò l'argomento con le medesime conclusioni, perché in quelle pose, in quelle forme, la volontà è di dire "così io appaio" (si riferiva alla celebre dea dei serpenti minoica, in foto-presa su wikipedia).

L'epifania della Dea, il modo in cui si rende manifesta, è la Dea. Quella sacerdotessa in quel momento È la sua epifania.

Se questo vale per ogni divinità, nella filosofia della Dea abbiamo un elemento in più.
Il cosiddetto principio "immanente", parola che non amo ma uso per semplicità.

Un principio nella pratica così incompreso, da far concludere che una statuetta rinvenuta in un granaio, proprio perché non si troverebbe in un tempio, non potrebbe certo rappresentare una dea.
Ma questo sarebbe vero solo in un mondo dove la divinità è assoluta trascendenza, cosa che "da noi" non è.

Il grano immagazzinato È la dea.
Dea DEL grano, dea DEL sole... tutti questi DEL rappresentano una concezione successiva.
Piuttosto, nell'immanenza e nel fondamentale principio di non-separazione, parliamo di grano come esso stesso sacro (in un magazzino poi, ovvero in una forma che contiene e richiama l'abbondanza), di sole come esso stesso "dea".

O meglio, aspetti di essa.

La statuetta nel granaio, al contrario, non fa che dimostrare questo principio, uno sguardo di un'umanità antica che non scindeva un sacro da un profano, distinzione molto più tarda.

Stesso identico discorso vale per il corpo di donna rappresentato. Donna, dea o sacerdotessa, non fa differenza in quanto la rappresentazione è quella di un'epifania. Che in un mondo immanente è una sottolineatura, un ricordare la potenza del sacro in ciò che ci circonda, la magia dei cicli cosmici che non è scontato si riflettano nella cultura, se non per la scelta umana di comparteciparci e riprodurli.

Domani video sull'origine della nostra Befana! Sempre sul mio canale, link al primo commento Per iscriverti, così non lo perdi.

02/12/2021

"Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento.
Bisognerebbe stare all’aria aperta almeno due ore al giorno. Ascoltare gli anziani, lasciare che parlino della loro vita. Costruirsi delle piccole preghiere personali e usarle. Esprimere almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Dare attenzione a chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia. Leggere poesie ad alta voce. Far cantare chi ama cantare.
In questo modo non saremo tanto soli come adesso, impareremo di nuovo a sentire la terra su cui poggiamo i piedi e a provare una sincera simpatia per tutte le creature del creato."

Franco Arminio
L’Almanacco della strega 🧙🏻‍♀️

01/12/2021

C'è un concetto molto bello ideato dall'astrologo di Internazionale Rob Brezsny: l'"imperfezionismo". Serve a identificare quel tipo di persone che non si lascia sopraffare dall'ansia del perfezionismo e gode delle anomalie della vita.

Gli imperfezionisti sanno, con Borges, che soltanto insieme al disordine la simmetria trova il suo senso. In altre parole, sanno che "perfetto" significa "chiuso", e cioè "che non lascia spazio" ad altri innesti.
E che, quindi, se vuoi divertirti davvero devi imparare ad accogliere l'imperfezione.

Gli imperfezionisti non escludono affatto la perfezione dalla loro vita. Semplicemente smettono di cercarla nelle azioni e nelle persone. Non costringono più il mondo ad entrare dentro le cornici: accettano che la penna assurda dell'esistenza scriva anche (e soprattutto) fuori dai bordi.

Sentono la perfezione della Vita che si manifesta nella relazione generale tra le infinite imperfezioni dei singoli. Cercano e generano la quadratura degli "errori". Perché, come ha scritto Pascoli ne Il fanciullino: “Come è necessaria l'imperfezione per essere perfetti!”.

18/11/2021

"Accettare tutto senza giudizio, fatti e persone", si dice.
Il rischio del bypass spirituale, in questa frase data come insegnamento senza contestualizzazione, è altissimo.

È quasi sempre una censura che si attiva, non una reale trasformazione in accoglienza.
Censuri le emozioni che impari a riconoscere come sgradevoli o "poco evolute".
È una performance non una sostanza.

Quel che accade a livello profondo è che non ascolti cosa quelle emozioni hanno invece da dirti su di te, sui tuoi bisogni che cosi restano inascoltati.
Cerchi di uccidere un drago scomodo. Ma in realtà il drago non muore e cercherà altri modi per attirare la tua attenzione.
E tu allora via, reprimi ancor di più.

All'esterno forzi l'accettazione. Non puoi accettare altro di te. Sei convinto/a che sia sbagliato. Te lo dice la mente in realtà, forte di questa convinzione.
Nell'interno, però, il drago preme.
Come sfoga?

Davanti a chiunque non sceglie di operare la tua ("tua" generico, mi raccomando) stessa repressione: il fastidio che ci causa chi quelle emozioni le esprime.
Chi protesta per una violenza subita, come osa? Deve accettare tutto, che tutto è perfetto cosi!
Chi esprime un dissenso come osa?

Si vede la rabbia altrui ma non si vede parallelamente che la nostra è ancora lì.
Psicologicamente, questi insegnamenti che arrivano da lontano, buttati lì come pillole sagge all'apparenza, sono devastanti: impediscono di fatto un lavoro su di sé piuttosto che favorirlo.

Fanno accusare gli altri di stare nel vittimismo, una terribile forma di violenza verso coloro che ancora devono elaborare i loro traumi, col tempo che serve loro.
Creano intolleranza, paradossalmente.
Di quella che ci si sente in obbligo di commentare un post di denuncia con frasi tipo "dovresti focalizzarti sul positivo invece che arrabbiarti cosi tanto": parlano piu del disagio di chi commenta che non di quello di chi scrive il post.

Vogliamo sul serio una spiritualità che ci forzi in luce e altitudine ad ogni costo, a scapito della preziosa dimensione della discesa, del lavoro su di noi, quello che il drago ci permette di cavalcarlo?

Non ci sono fronde rigogliose senza radici profonde.


E di spiritualità radicata parliamo io e Luisa Camatta martedì prossimo, ore 20.30, in diretta, su questa pagina!

24/10/2021

“The difference between the neurotic and the creative is that the neurotic is precisely the one who cannot create. And so he chokes on his introversions” - Ernest Becker

Medicina popolare sarda: le cure di “nonna” fra scienza, magia e tradizione 18/10/2021

Medicina popolare sarda: le cure di “nonna” fra scienza, magia e tradizione Alla scoperta della medicina popolare sarda attraverso le parole di Gianpaolo Demartis, che gira da anni per l'isola per portare alla luce le sue tradizioni.

27/08/2021

Proposta last minute per domani sera intorno a Cagliari! Venite a ballare sotto gli alberi guidate da me e Elena Roncoroni in versione ludico-danzerina, giocando con 5 archetipi femminili. Cacao cerimoniale per darci energia e connessione, playlist coinvolgente, maschere e travestimenti dalla mia valigia magica, rinfresco di In Our Garden finale.
Per chi è giá stata nel mio laboratorio I Volti della Dea, questa sará una versione "leggera e danzante", con più una pratica di connessione corporale guidata da Elena e tanto, tanto ballo libero tra 5 ritmi ed ecstatic 🙂
Prenotazione necessaria!

08/08/2021

Celebriamo la luna piena del mese estivo più intenso con un altro viaggio sciamanico sardo accompagnato dalle vibrazioni armoniche di Yoga Armonia, questa volta in una versione più lunga e rinnovata. Sabato 21 agosto il tramonto del sole e il sorgere della luna, nel bosco di querce secolari a fianco alla tomba dei giganti Is Concias (a pochi km da Cagliari): la voce degli antenati ci parlerà da vicino vicino...

16/06/2021

Questo venerdi apro il Festival del Solstizio a In Our Garden! Prenozioni e info al 0034 634.029.122 (whatsapp o telegram)

Photos from Carla Marcialis BenessereScrittura's post 12/06/2021

Domani alle 18h, per chi è in Sardegna! La scrittura bendata di Carla Marcialis BenessereScrittura si unisce al cacao, in un pomeriggio di viaggio attraverso i sensi e l'intuizione, lasciando sgorgare spontaneamente sulle pagine il fiume di parole ed emozioni inespresse che abbiamo dentro.
Condurrò il rituale del cacao, accompagnando i primi passi nel mondo dell'ascolto interiore di sè: con "la bevanda degli dei", meditazione guidata e respirazione vi porterò in uno spazio dove potrete entrare in contatto con la sorgente di quel fiume di parole. Carla Marcialis, con la sua Writefulness, sarà la guida della seconda parte del viaggio, dove si scriverà abbandonandosi all'intuizione più pura, abbandonando ogni preconcetto, persino quello di dover star dentro righe e pagine. Senza dover dimostrare niente a nessuno, nemmeno a noi stess@.
Alle 18h in uno splendido giardino fuori Cagliari

RISENTIRE L'URLO DEL CORPO E RISCOPRIRE L'ARCHETIPO FEMMINILE PER ESSERE PROTAGONISTI DI UN CAMBIAMENTO MERAVIGLIOSO – ANTONIO BILO CANELLA 05/06/2021

Ciò in cui credo e che cerco di realizzare, descritto con passione per filo e per segno
https://www.byoblu.com/2021/06/02/risentire-lurlo-del-corpo-e-riscoprire-larchetipo-femminile-per-essere-protagonisti-di-un-cambiamento-meraviglioso-antonio-bilo-canella/?fbclid=IwAR3Ip-DIxWjZQXaF4CJJk_z-2Qa6rBYv4g59KrSU6IKG1TF2dVt7peLGSho

RISENTIRE L'URLO DEL CORPO E RISCOPRIRE L'ARCHETIPO FEMMINILE PER ESSERE PROTAGONISTI DI UN CAMBIAMENTO MERAVIGLIOSO – ANTONIO BILO CANELLA Come liberarsi da questo clima di paura indotta? L'arte come strumento concreto per una riscoperta dell'archetipo femminile e per tornare a sentire con il corpo e ricontattare lo spirito.

26/04/2021

Badate, volendo estirpare un'illusione, di non uccidere l'anima (Arturo Graf)

Se la sofferenza vi ha resi cattivi, l'avete sprecata - Psicoadvisor 17/04/2021

"Chi ha avuto un’infanzia difficile non ha avuto l’opportunità di sviluppare (tra le altre cose) la capacità di stringere legami fatti di reciprocità, intimità e stabilità. L’altro è spesso vissuto come uno strumento, un oggetto interno e non come una persona autonoma e a sé stante"

Se la sofferenza vi ha resi cattivi, l'avete sprecata - Psicoadvisor La citazione del titolo è nata dalla tastiera di Ida Bauer, no, non quella vissuta tra il 1882 e il 1945, ma ... Leggi tuttoSe la sofferenza vi ha resi cattivi, l’avete sprecata

Donne che collaborano: roba da janas 02/03/2021

Delle donne si diceva e si dice la stessa cosa che si diceva e dice dei sardi: non sapete collaborare, non fate altro che farvi la guerra fra di voi. Ironico, visto che io sono donna e sarda, quindi senza alcun diritto e alcuna speranza all’interdipendenza e alla collaborazione (cit)

Donne che collaborano: roba da janas Sono cresciuta in un mondo nel quale la conflittualità e la competizione fra donne era all’ordine del giorno. In questo mondo si insegnava (mai un maestro/a, badate bene, perché questo mondo non ci mette mai la faccia, ma solo voci che te lo consigliavano all’orecchio), che una su mille ce la ...