Civitas Europa
Vuoi saperne di più? Visita il nostro sito: www.civitaseuropa.com
L’Associazione Civitas Europa nasce dall’idea di un gruppo di studenti della facoltà di scienze politiche dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, uniti dal comune interesse per il processo di integrazione europeo e desiderosi di contribuire ad inquadrare le difficoltà e gli ostacoli che l’Unione Europea si trova ad affrontare, stretta tra la trappola euroscettica e un assetto internazionale sempre p
🇨🇾 Da cinquant'anni esatti Cipro è divisa in due parti. Tutto è cominciato il 15 luglio 1974, con il colpo di stato degli ultranazionalisti greco-ciprioti. Cinque giorni dopo la Turchia invase il nord dell'isola, dando inizio a un'occupazione che dura tutt'ora.
🌋 La questione cipriota è il classico caso di vulcano dormiente della comunità internazionale: una disputa che si trascina da decenni ma che da tempo è finita nel dimenticatoio. Il rischio che il vulcano si svegli, però, non va sottovalutato: Cipro continua a dividere Grecia e Turchia e rappresenta un problema per le relazioni bilaterali tra Ankara e l'Unione Europea.
✍️ Leggete l'articolo di per saperne di più sulla dimenticata, ma importante, questione di Cipro. Link in bio!
🇭🇺 🇪🇺 Il semestre ungherese di presidenza del Consiglio dell’UE è appena all’inizio, ma già desta preoccupazioni.
Chi è davvero Viktor Orbàn? Infiltrato, equilibrista o opportunista?
🖊️ 🔗 Se lo chiede nel nostro ultimo articolo, disponibile sul sito al link in bio.
(La copertina dell’articolo è un meme di DG Meme, del 12 luglio 2024)
L’EUROPA DEVE PENSARSI SENZA L’AMERICA
La spiccata sensibilità di Donald Trump per i costi degli impegni internazionali sostenuti dagli Stati Uniti ci deve far ricordare un fatto di importanza cruciale, anzi esistenziale. Per gli Stati Uniti la Nato, cioè il mantenimento della sfera d’influenza europea, è un investimento effettuato sulla base di un preciso calcolo politico e non un favore disinteressato fatto agli europei.
Il ritiro statunitense dall’Europa, per quanto ci possa sembrare improbabile e controproducente, sarà sempre possibile. Al di là della condivisione dei princìpi liberaldemocratici e capitalistici, il rapporto tra Stati Uniti ed Europa è il risultato di un’equazione politica. Qualora cambiassero le variabili dell’equazione, cambierebbe inevitabilmente anche il risultato.
A differenza degli americani, gli europei non possono ritirarsi dall’Europa per il semplice motivo che vi esistono. In altre parole, per gli americani la difesa dell’Europa è una questione di opportunità politica, per gli europei è una questione esistenziale.
A Occidente c’è l’America, che sta attraversando una fase di estrema polarizzazione politica. A Oriente c’è la Russia, sempre più ultranazionalista, revisionista e nostalgica. Nel mezzo c’è l’Europa, che non può permettersi di affidarsi alla benevolenza di Washington. Cliccate qui sotto per continuare a leggere l’ultimo articolo di Massimiliano Palladini!
L'Europa deve pensarsi senza l'America - Civitas Europa Le ultime dichiarazioni di Donald Trump sulla Nato hanno creato parecchia indignazione negli Stati Uniti…
LA DESTRA EUROPEA VA A BRUXELLES SUL TRATTORE
In seguito all'ondata di proteste degli agricoltori, i Popolari Europei, pilastro della maggioranza in Parlamento Europeo, hanno dimostrato quanto ondivago sia il loro appoggio al Green Deal e alle iniziative legislative in esso contenute. Le elezioni europee sono prossime e i popolari non vogliono alienarsi una categoria che, da sempre, li appoggia politicamente.
La protesta degli agricoltori possiede un fondamento, questo va doverosamente riconosciuto. Ciò che non può e non deve essere accettato è la riconduzione delle radici del problema alla politica ambientale europea.
Il disegno, a destra, pare essere proprio quello di utilizzare i trattori per forzare la propria via alla maggioranza in Parlamento. La prospettiva della saldatura tra Popolari e Conservatori mette a repentaglio non solo il Green Deal, ma la leadership globale dell’UE nel campo dei nuovi modelli di sviluppo sostenibile.
Nel suo ultimo articolo, Riccardo Raspanti ha commentato le proteste degli agricoltori europei, che il 26 febbraio hanno raggiunto Bruxelles. Cliccate qui sotto per continuare la lettura!
La destra europea va a Bruxelles sul trattore - Civitas Europa Nella giornata di ieri i trattori hanno terrorizzato Bruxelles, nell’ultimo atto di un braccio di…
NAVALNY, COSÌ MOSCA REGREDISCE IN UMANITÀ
Il giallo s'infittisce quando s'indaga sulle cause del decesso, ufficialmente accaduto durante «una passeggiata all’aria aperta» nella quale Navalny p***e «i sensi». Fonti interne all’IK-3 hanno invece rivelato che a ucciderlo sarebbe stato un pugno secco sul petto, proprio nella zona del cuore dopo due ore di esposizione all’esterno: nell’artico russo, dove la temperatura poteva essere di -27°.
Quel pugno sul petto non ha nulla di nuovo, ma è la riproposizione di una vecchia tecnica già usata dal Kgb; simbolo di una Nazione immutata pur avendo cambiato nome, regime politico e forma di governo; dove il potere o è totale o non è. Lo sapeva anche lo stesso Navalny, che non era esattamente un democratico; ma un uomo che in parte condivise, fino a un certo punto, le scelte di Putin. Poi le strade furono divise dalla corruzione degli oligarchi, che Navalny iniziò a denunciare con assiduità.
«Una Russia senza Putin» fu il nome della sua ultima campagna, lanciata dalla prigionia, per evitare l’imminente rielezione di Putin nelle presidenziali del 17 marzo 2024. «Convincere almeno dieci persone a votare contro Putin» era l’obiettivo di ogni attivista aderente alla campagna. «I risultati del voto saranno falsificati, ma il nostro compito è mostrare a tutti che la Russia non ha più bisogno di Putin».
Cliccate qui sotto per continuare a leggere l'articolo di Estefano Soler Tamburrini sul caso Navalny!
Navalny, così Mosca regredisce in umanità - Civitas Europa Con il rilascio del corpo di Alexei Navalny termina la triste puntata del 16 febbraio dopo morte dell’attivista
POMBENI "DOSSETTI, PENSIERO INQUIETO IN UN TEMPO FRAMMENTATO"
Il nostro Estefano Soler Tamburrini ha intervistato Paolo Pombeni, professore emerito del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna, a margine della presentazione del suo ultimo libro, dedicato alla figura del politico democristiano Giuseppe Dossetti.
Dai tempi della Costituente passando per la strategia dell'attenzione fino ai giorni nostri, caratterizzati da una classe dirigente in fuga dalla complessità di un sistema internazionale conflittuale. L'eredità politica ed intellettuale di Dossetti ci offre numerosi spunti per interpretare sia i passaggi salienti della storia dell'Italia repubblicana sia l'attualità internazionale.
"Dossetti ci insegna il coraggio di misurarsi con il tempo frammentato senza presumere, a priori, di averlo capito. Egli non è mai stato l’uomo delle certezze assolute, ma un’anima tormentata. Ed è una grande lezione, perché nella grande trasformazione che stiamo vivendo l’ultima cosa da fare è offrire soluzioni facili ai problemi" osserva Pombeni.
Ringraziamo il professore emerito per averci concesso questa intervista, che potete leggere cliccando qui sotto!
Pombeni «Dossetti, pensiero inquieto in un tempo frammentato» - Civitas Europa Intervista a Paolo Pombeni, professore emerito del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Bologna
RUSSIA CONTRO UCRAINA, DIECI ANNI DOPO
La ricorrenza che quest’anno ci deve far riflettere non è tanto il secondo anniversario di quel maledetto 24 febbraio, quanto il decimo anniversario dell’invasione e dell’annessione della Crimea. Tutto è cominciato là, in quella strategica pen*sola che già alla metà dell’Ottocento mise l’Europa occidentale contro la Russia. Fu quella la prima invasione dell’Ucraina ad opera della Federazione Russa.
[...]
Dieci anni dopo l’annessione della Crimea siamo qui a vivere una situazione che sa di déjà vu. La guerra in Ucraina continua ma non fa più notizia, talmente tanto ci siamo abituati. Lo stesso accadde nove anni fa, dopo l’entrata in vigore degli accordi di Minsk, che se non altro fecero crollare l’intensità di quella che all’epoca si chiamava guerra del Donbass. Oggi stiamo vivendo una situazione simile, ma con una differenza fondamentale: Russia e Ucraina non hanno firmato alcun accordo di cessate il fuoco.
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Russia contro Ucraina, dieci anni dopo - Civitas Europa Il secondo anniversario dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina si sta avvicinando in un contesto ben diverso…
L'ORDINE MONDIALE SOTTO SCOSSA
Le placche tettoniche della politica internazionale si muovono come non mai; gli effetti sono subiti da porzioni di territorio sempre più ampie e coinvolgono un numero di attori sempre più elevato. Quale sarà il destino dell’ordine mondiale? È possibile un mondo dopo l’Occidente?
Pare che la struttura dell’Ordine liberale non regga più fra i veti incrociati al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, l’impotenza dell’Unione europea e il venir meno del ruolo guida degli Stati Uniti d’America.
Tuttavia, un tale scenario non comporta l’ascesa diretta di altre potenze egemoni al pari degli Stati Uniti. Nessuno, neppure la Cina, sembra in grado di garantire l’insieme di condizioni – di tipo narrativo, culturale, militare e finanziario – che hanno reso Washington la capitale di un impero.
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L’ordine mondiale sotto scossa - Civitas Europa Gaza potrebbe essere l’epicentro di un terremoto di violenza che si estende in Medioriente e non solo, coinvolgendo il Libano meridionale, l’Iran, l’Iraq, la Siria, lo Yemen e il Mar Rosso. Le placche tettoniche della politica mondiale si muovono come non mai e le scosse sono subite da porzion...
YEMEN, SULLA BOCCA DI TUTTI EPPURE DIMENTICATO
Da un paio di mesi a questa parte, gli Houthi sono sulla bocca di tutti. Ma chi sono questi Houthi? A voler prestar fede alla maggior parte dei media, sono dei ribelli yemeniti filoiraniani e sono degni di nota perché, con i loro attacchi contro le navi transitanti per il mar Rosso, hanno scombussolato il commercio internazionale.
Detta così gli Houthi, e per estensione lo Yemen, sembrano rilevare unicamente in quanto fronte secondario della guerra di Palestina, che a sua volta è uno dei fronti del conflitto che contrappone Israele e i suoi alleati al cosiddetto asse della resistenza guidato dall’Iran.
A uno sguardo un poco più approfondito emerge un quadro diverso. Lo Yemen è un paese con la sua storia e con i suoi problemi, ben lungi dall’essere un mero teatro secondario di un conflitto regionale. Si tratta di una terra lacerata da una lunga guerra fratricida di cui ancora non si vede la fine. Qui le tanto vituperate Nazioni Unite si sono profuse in enormi sforzi, sia dal punto di vista umanitario, sia politico, e hanno conseguito importanti successi.
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Yemen, sulla bocca di tutti eppure dimenticato - Civitas Europa Da un paio di mesi a questa parte, gli Houthi sono sulla bocca di tutti.…
L'OCCIDENTE E IL MONDO CHE CAMBIA
"Il resto del mondo guarda alle contraddizioni occidentali con crescente volontà di rivalsa. La rabbia m***a davanti alle immagini di corpi massacrati, case e vite distrutte. La colpevole inazione degli USA e della UE, che continuano a supportare Israele dietro le quinte, ha come conseguenza lo sbriciolarsi dei pilastri che reggono l’ordine internazionale.
Siamo davvero disposti a sconfessare i principi dell’ordine liberale, in un momento storico in cui le crisi geopolitiche si moltiplicano e le grandi potenze globali scivolano sul piano inclinato del confronto nucleare? Come si può difendere il diritto di Taiwan all’autodeterminazione, quando lo si nega alla Palestina?
Il mondo cambia e un giorno o l’altro ci lascerà indietro, prigionieri delle nostre contraddizioni. Per noi europei non è solo una questione morale, ma politica".
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L'Occidente e il mondo che cambia - Civitas Europa L’Occidente ricorderà gli anni Venti del XXI secolo come il decennio in cui la Storia…
È morto a 100 anni Henry Kissinger, nella propria casa in Connecticut.
Kissinger era sinonimo della politica estera americana negli anni ’70 ed è rimasta una fondamentale figura di spicco nel mondo delle relazioni internazionali.
Ricevette il premio Nobel per la pace per aver contribuito a organizzare la fine del coinvolgimento militare degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam ed è accreditato con la diplomazia segreta che ha aiutato il presidente Richard Nixon ad aprire la Cina comunista agli Stati Uniti e all'Occidente, evidenziato dalla celebre visita di Nixon nel paese nel 1972, l'atto che traghettò la Cina nell'emisfero del mondo libero.
IL CONFRONTO: DUE PROSPETTIVE SULLA STORIA DI ISRAELE E PALESTINA
L’ennesimo capitolo della guerra israelo-palestinese è difficile da interpretare. Propaganda, fatti ed opinioni si mescolano, polarizzando l’opinione pubblica, riducendo un conflitto sfaccettato e complesso ad una battaglia tra il bene ed il male.
Civitas Europa ha deciso di riportare in forma di articolo i frutti delle nostre discussioni, rielaborate dagli autori stessi. In queste pagine, Alessandro Verdoliva e Omar Yazidi ricostruiscono brevemente la storia delle relazioni tra palestinesi ed israeliani. Le analisi assumono prospettive differenti, ma hanno elementi di complementarietà, quando tentano di districare la matassa accumulatasi in decenni e decenni di conflitto.
Cliccate qui sotto per leggere il confronto!
Il Confronto: due prospettive sulla storia di Israele e Palestina - Civitas Europa L’ennesimo capitolo della guerra israelo-palestinese è difficile da interpretare. Propaganda, fatti ed opinioni si mescolano,…
PALESTINA, IL VULCANO DORMIENTE
"Nel 2022 l’Ucraina, nel 2023 la Palestina. Da un lato una guerra d’aggressione che in Europa non si vedeva da ottant’anni, dall’altro il più grande attacco contro Israele dai tempi della guerra del Yom Kippur. Ancora una volta l’opinione pubblica si è fatta trovare impreparata nel momento dell’eruzione di uno dei vulcani dormienti della politica internazionale. Anzi, la Palestina è il vulcano dormiente per eccellenza.
[…]
Più che sorprendere, la recente recrudescenza del conflitto riempie di sconforto. Non solo per le vittime innocenti, ma anche per la totale assenza di qualsiasi spiraglio di pace all’orizzonte. Alcuni dicono che è per colpa di Hamas, altri puntano il dito contro Israele, altri ancora sostengono che la responsabilità è di entrambi. Fino a qualche settimana fa tutti erano concordi nel ritenere che il conflitto israelo-palestinese fosse finito nel dimenticatoio. Il punto è un altro: la contrapposizione si è incancrenita a tal punto che l’unica fine plausibile sembra essere la completa sottomissione dell’uno ai danni dell’altro".
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Palestina, il vulcano dormiente - Civitas Europa Nel 2022 l’Ucraina, nel 2023 la Palestina. Da un lato una guerra d’aggressione che in…
LA FINE DELLA POTENZA RUSSA: BASTERÀ LA SCONFITTA IN UCRAINA?
"Malgrado tutto, il Cremlino non è intenzionato a fare marcia indietro. Piaccia o non piaccia, la Russia da almeno trecento anni è una grande potenza, o crede di esserlo. In questo lasso di tempo le cocenti umiliazioni militari non sono mancate. Ciononostante Mosca non si è sottomessa, ovvero non ha chiesto la protezione di una grande potenza, non ha messo da parte le sue ambizioni, né ha rinunciato al suo enorme arsenale nucleare.
La politica antirussa occidentale presenta quindi un enorme problema di proporzione tra fine e mezzo. Il fine è costringere la Russia, una volta per tutte, a rinunciare alle sue velleità di grandezza. Il mezzo è costituito dagli aiuti finanziari e militari inviati all’Ucraina. I paesi della Nato vogliono la sottomissione del Cremlino ma senza inviare un soldato nel Donbass, figurarsi in Russia. Questa politica è destinata a fallire miseramente. Per estirpare le ambizioni di gloria di una nazione bisogna sconfiggerla sul campo in una grande guerra e occuparla militarmente, spogliandola della sua sovranità per dare vita a un nuovo Stato politicamente, economicamente e militarmente legato indissolubilmente ai vincitori".
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La fine della potenza russa: basterà la sconfitta in Ucraina? - Civitas Europa C’è voglia di rivoluzione a cavallo dell’Atlantico. Non è un mistero che la tenacità della…
FERTILITY GAP. STORIA DI UNA GENERAZIONE IN DIVENIRE
Non è un mistero che l’Italia stia vivendo un profondo inverno demografico. Il tasso di fertilità italiano è uno dei più bassi d’Europa e di conseguenza la popolazione cala, con problematiche ripercussioni sul futuro rapporto tra lavoratori e pensionati. Ma quali sono le cause di questo fenomeno sociale che accomuna vari paesi europei?
“Le spiegazioni del fenomeno della denatalità ai minimi storici si sono principalmente concentrate sul processo di mutamento valoriale e culturale che ha interessato le società occidentali negli ultimi trent’anni, in particolare per quanto attiene al ruolo della donna nella sfera pubblica e privata, contribuendo a consolidare una visione parzialmente negativa della donna lavoratrice”.
In questo articolo Emma Simonini offre una prospettiva diversa che si concentra sui fattori strutturali-istituzionali alla base della natalità, andando così a confutare la tesi del cambiamento dei valori. Cliccate qui sotto per continuare a leggere l’articolo!
Fertility gap. Storia di una generazione in divenire - Civitas Europa L’affanno mediterraneo di una genitorialità sempre più difficile. Storia di una generazione in divenire. Che…
DAL DONBASS ALLA LIBIA, I VULCANI DORMIENTI DELLA POLITICA INTERNAZIONALE
Dal 24 febbraio dello scorso anno la guerra tra Russia ed Ucraina è onnipresente nel dibattito pubblico. Ma non è la prima volta che il conflitto tra Kiev e Mosca finisce al centro dell’attenzione. Già nel 2014, infatti, tale conflitto ricevette un’ampia copertura mediatica.
Poi, dopo gli accordi di Minsk del febbraio 2015, la guerra russo-ucraina è finita nel dimenticatoio. Nonostante le numerose violazioni della tregua, non se ne parlava, non faceva notizia. Fino a quando il governo russo ha fatto leva sul conflitto tra governo ucraino e separatisti filorussi per lanciare l’invasione su larga scala.
“Il caso dell’Ucraina ci insegna quindi una lezione importantissima: i conflitti internazionali, per quanto siano ignorati dai media e quindi dall’opinione pubblica, rischiano di riesplodere con brutale violenza anche dopo tanti anni di calma apparente. Da questo punto di vista possono essere paragonati a dei vulcani dormienti, che ci illudono di non essere pericolosi”.
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Dal Donbass alla Libia, i vulcani dormienti della politica internazionale - Civitas Europa Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, la guerra è onnipresente sui mezzi d’informazione. Sebbene…
BAKHMUT, LA RIVINCITA DELLA GUERRA VERA
🇷🇺💥🇺🇦 Dopo quasi dieci mesi di combattimenti, la più lunga battaglia della guerra russo-ucraina è giunta a conclusione. Le forze armate russe controllano la città di Bakhmut mentre si continua a combattere nelle zone di campagna circostanti il centro abitato.
✒️ Al di là delle conseguenze politico-militari della battaglia sulla guerra in corso, riflettere sulla lunga lotta per Bakhmut ci porta a prendere atto che essa ha platealmente messo a tacere certi luoghi comuni tanto diffusi prima del famigerato 24 febbraio.
❓ Quante volte, prima di quel maledetto giorno, abbiamo sentito dire che ormai le guerre non si combattono più tra gli Stati ma dentro gli Stati? Quante volte abbiamo sentito dire che in futuro la guerra sarebbe stata cibernetica, ibrida, economica e che la guerra convenzionale era ormai obsoleta perché economicamente troppo costosa? La violenza della battaglia di Bakhmut ha sconfessato tutte queste narrazioni ottimistiche.
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Bakhmut, la rivincita della guerra vera - Civitas Europa Dopo quasi dieci mesi di estenuanti combattimenti, la battaglia di Bakhmut si è conclusa. Le…
‼️ EVENTO RINVIATO A DATA DA DESTINARSI ‼️
Il 7 giugno alle ore 20.00, presso il Centro sociale degli orti di San Faustino a Modena, si terrà il dibattito “Tra l’Europa e l’Ucraina. Modena terra di Mezzo”.
Civitas Europa desidera ringraziare il Comune di Modena e il Centro Europe Direct di Modena per l’organizzazione e il Centro sociale degli orti di San Faustino per l’invito.
Il tema del dibattito sarà il conflitto russo-ucraino, in particolare le sue origini europee e le sue conseguenze a livello locale nella città di Modena, che come tante altre città italiane ed europee ha accolto numerose persone ucraine in fuga dalla guerra.
L’ingresso è libero e aperto a tutti.
Per ulteriori informazioni sull'evento potete contattare il 389 3114102 oppure il 331 1332269.
"LA PACE INIZIA DALLA CURA DELLE PAROLE"
Questo il titolo dell’articolo che Nostro Tempo, il settimanale dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola, ha dedicato al nostro evento che si è svolto a Modena lo scorso 11 maggio.
Pubblichiamo l’articolo del settimanale, che ringraziamo, dovete potete leggere alcuni estratti degli interventi dei relatori.
Cogliamo l’occasione per ringraziare nuovamente tutte le persone che hanno contribuito all’organizzazione e partecipato al dibattito “Pace e guerra. Il peso delle parole nel bivio della storia”.
"La pace inizia dalla cura delle parole" - Civitas Europa Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul numero uscito domenica 21 maggio di Nostro Tempo,…
Civitas Europa desidera ringraziare tutte le persone che hanno partecipato all’evento “Pace e guerra. Il peso delle parole nel bivio della storia”, svoltosi giovedì 11 maggio presso la Bocciofila Modenese.
La nostra associazione è nata esattamente per questo scopo. Fare da collante tra le istituzioni e la cittadinanza, creando momenti di dibattito, riflessione, condivisione. In due parole: arricchimento reciproco.
In particolare, desideriamo ringraziare i relatori dell’evento per i loro contributi, ovvero: la professoressa Tindara Addabbo e il professore Claudio Baraldi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, l’arcivescovo di Modena-Nonantola Erio Castellucci e il professore Michele Chiaruzzi dell’Università di Bologna.
Ringraziamo l’associazione Italia del Futuro per aver supportato la nostra iniziativa e il Comune di Modena per il patrocinio. Ringraziamo anche la Bocciofila Modenese per averci accolto nei suoi locali.
Infine, un ringraziamento speciale a tutte le persone del pubblico per averci donato una parte del loro tempo e per aver contributo con domande, spunti di riflessione e osservazioni.
Continuate a seguirci per rimanere aggiornati sui prossimi eventi!
CIVITAS EUROPA PRESENTA...PACE E GUERRA: IL PESO DELLE PAROLE NEL BIVIO DELLA STORIA
📣 Civitas Europa ha organizzato un dibattito-tavola rotonda sul peso delle parole "pace" e "guerra". La serata sarà occasione per dibattere e riflettere sull'uso e abuso di queste parole nel dibattito pubblico.
📅 L'evento, organizzato con il patrocinio del comune di Modena, si terrà giovedì 11 maggio a partire dalle ore 19.00 presso la bocciofila di viale Verdi, 101 a Modena.
❓ L'iniziativa nasce dalla convergenza tematica fra un articolo scritto dal professor Michele Chiaruzzi per la collana Storia della Filosofia politica di Mimesis Edizioni e la più recente Lettera alla città dell'arcivescovo Erio Castellucci. Il professor Claudio Baraldi contribuirà al dibattito proponendo una prospettiva sociologica incentrata sulle strategie comunicative che possono incentivare o disincentivare i conflitti. La professoressa Tindara Addabbo porterà i saluti del rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
👇 Clicca qui sotto per visualizzare la locandina dell'evento. Appuntamento a giovedì!
PARIGI: PROTESTE E RIVENDICAZIONI FUORI TEMPO IN UN MONDO CHE CAMBIA
🇫🇷 Il presidente francese Emmanuel Macron, mentre rivendica l’autonomia strategica europea, continua ad essere pesantemente contestato in patria per la riforma delle pensioni.
✒️ “Un’analisi sulle proteste francesi viste da lontano: dalla prospettiva di un mondo che cambia e nel quale la società europea perde centralità. Anzi, l’ha già persa. Non più centrali le sue lotte, idee e convinzioni: ormai per un mondo che cammina a un altro passo e vive un altro tempo storico. Le proteste parigine riguardano anche il tema dei diritti perduti e difficili da ripristinare in una società chiamata a fare i conti con il resto del mondo, con il quale è in debito”.
👇 Clicca qui sotto per continuare a leggere l’analisi di Estefano Soler sulle proteste francesi.
Parigi: proteste e rivendicazioni fuori tempo in un mondo che cambia - Civitas Europa Un’analisi sulle proteste francesi viste da lontano: dalla prospettiva di un mondo che cambia e…
I CHIP: L'ALTRA GUERRA DELL'EUROPA
⚠️ I chip a semiconduttore sono un elemento fondamentale della nostra vita quotidiana, essendo presenti in ogni dispositivo elettronico che utilizziamo. La crisi dei semiconduttori innescata dalla diffusione del Covid e le continue tensioni nello stretto di Taiwan hanno innalzato l'attenzione nei confronti di queste essenziali componenti.
🇪🇺 Lo scorso 18 aprile l'Unione Europea ha approvato la Legge europea sui chip. La Legge racchiude 43 miliardi di euro di investimenti pubblici, di cui 15 miliardi provengono direttamente dal bilancio dell’Unione. Inoltre, il quadro normativo per gli investimenti privati nel settore viene notevolmente semplificato. L'UE si inserisce così nella competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina, cercando uno spazio di autonomia che non si traduce nella denuncia dei legami con gli alleati storici.
👇 Per approfondire l'argomento, leggete l'articolo di Riccardo Raspanti cliccando qui sotto!
I chip: l'altra guerra dell'Europa - Civitas Europa Il 18 aprile 2023 l’Unione Europea ha messo in campo la Legge europea sui chip.…
LA CINA ALLA PROVA DELL’UCRAINA, TRA L’AMICIZIA SENZA LIMITI E IL PRESTIGIO INTERNAZIONALE
💥 Durante il primo anno di guerra tra Russia e Ucraina la Cina ha osservato e preso appunti. Ora sembra pronta ad affrontare gli esami. Il 24 febbraio 2023, in concomitanza con l’anniversario dell’invasione, Pechino ha reso pubblico il suo piano per una risoluzione politica della guerra. Poche settimane dopo il presidente Xi Jinping si è recato a Mosca per incontrare Vladimir Putin.
🇨🇳 La Cina ambisce a fare da mediatore tra i belligeranti. Pur riconoscendo che i tempi per negoziare non sono ancora maturi, Mosca e Kiev hanno dato un cauto riscontro positivo al piano cinese. Quali sono i vincoli che limitano l’azione della diplomazia cinese? Quali sono invece i fattori che potrebbero avvantaggiarla?
👇 Per saperne di più, cliccate qui sotto per leggere l’articolo di Massimiliano Palladini.
La Cina alla prova dell'Ucraina, tra l'amicizia senza limiti e il prestigio internazionale - Civitas Europa Utilizzando una metafora che suscita ricordi universitari, possiamo dire che, durante il primo anno dell’invasione…
LA LITE CONDOMINIALE SULLA NEUTRALITÀ TECNOLOGICA
🇪🇺 La transizione climatica spacca l'Unione Europea. La questione dell’abbattimento delle emissioni inquinanti, che riguarda da vicino il settore automobilistico, divide gli Stati membri dell'Unione.
❓Come sempre, i problemi emergono ogni volta che gli obiettivi generali delineati dalla Commissione Europea debbano trovare uno sviluppo pratico. Siamo di fronte all'ennesimo trionfo dell’intergovernativismo come metodo legato alla visione di una UE più riunione di condominio che casa comune?
👇 Cliccate qui sotto per continuare a leggere la riflessione di Riccardo Raspanti!
La lite condominiale sulla neutralità tecnologica - Civitas Europa Cosa resterà della lotta al cambiamento climatico? L’ultima COP, la numero 27, è stata caratterizzata…
LA LEZIONE DEL 24 FEBBRAIO: L'IMPENSABILE PUÒ DIVENTARE REALE
🇷🇺💥🇺🇦 È già passato un anno da quando la Russia ha lanciato la sua invasione su larga scala dell'Ucraina. A un anno esatto da quel maledetto giorno, chi fu in grado di prevedere la situazione attuale?
🇺🇸 L'inaspettata visita del presidente statunitense Joe Biden a Kiev a ridosso del primo anniversario simboleggia la coesione del supporto occidentale al paese aggredito. L'Ucraina, anche grazie al supporto occidentale, non solo ha costretto l'aggressore a rivedere da cima a fondo i suoi piani ma è riuscita anche a riconquistare parte dei territori occupati. Quanti furono in grado di prevedere tutto ciò?
👇 Ci siamo abituati così velocemente all'impensabile che non abbiamo appreso la lezione che ci è stata impartita il 24 febbraio 2022. Clicca qui sotto per continuare a leggere l'articolo di Massimiliano Palladini.
La lezione del 24 febbraio: l'impensabile può diventare reale - Civitas Europa È già passato un anno da quando la Russia ha lanciato l’invasione su larga scala…
Desideriamo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile e partecipato all'evento "La trama del mondo nella guerra d'Ucraina", tenutosi venerdì 10 febbraio a Modena.
È stata una bellissima serata di confronto dove consapevolezza ed esperienza si sono unite nel tentativo di ricostruire la trama del mondo lacerata dalla guerra, non solo d'Ucraina.
Innanzitutto vogliamo esprimere la nostra gratitudine al pubblico per aver partecipato e contribuito al dialogo con domande, spunti di riflessione e testimonianze toccanti.
Ringraziamo il professore Michele Chiaruzzi per la sua disponibilità e per le sue riflessioni profonde e stimolanti sull'intreccio tra guerra e pace nelle relazioni internazionali.
Grazie al Comune di Modena e al centro Europe Direct di Modena per averci ospitato nella magnifica sede della Galleria Europa. In particolare ringraziamo l'assessora Anna Maria Lucà per aver aperto l'evento e ringraziamo Barbara Finessi ed Elisabetta Olivastri per la loro disponibilità e gentilezza.
Siamo grati anche alla professoressa Tindara Addabbo per aver portato i saluti del rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
Infine, ringraziamo Pasquale Pataniello per le riprese e l'associazione Italia del Futuro per aver supportato la nostra iniziativa.
Prossimamente sarà disponibile la registrazione della presentazione. Seguiteci per rimanere aggiornati sui prossimi eventi!
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