Psicoanalisi e Dintorni

Psicoanalisi e Dintorni

Si parla di Psicoanalisi, Psicologia, Antropologia, Arte, Scienza, Filosofia e Mitologia

21/06/2024

Un grande ringraziamento ai miei nuovi follower! Sono felice di avervi tra noi! Maria Trovato, Francesca Susi, Massimo Fagnola, Nino Greco, Rossella Di Santo, Giulia Priano, Sabrina Taddei, Angela Arilli, Fiorella Mega, Christine Blackwood, Rosito Giorgio Lorenzo, Alfredo Manganiello, Cri Nicholas, Francesca Libera, Leo Gacalone

13/06/2024

" la nostalgia, come sempre, aveva spazzato via i brutti ricordi e amplificato quelli buoni. Nessuno è al sicuro dal suo assalto."
Gabriel García Márquez
da -Vivere per raccontare la storia-

10/06/2024

MAI DIRE " IO SONO FATTO COSÌ "
“Non si cresce mai abbastanza. E quindi ho dedicato tutta la mia vita al perfezionamento, che non vuol dire che poi diventi uno perfetto.
Ma almeno a tagliarne i difetti che poi, se li riconosci e dici – Io sono fatto così- alla fine mi viene da dire – Sei uno st***zo –
Cosa vuol dire ‘io sono fatto così’?Nulla. Devi sempre cercare di migliorare te stesso. Devi cominciare a studiare il perchè sei così.
Ho dedicato tutta la mia vita a questo; più che alla musica devo dire.”

Franco Battiato

13/05/2024

La propaganda è un mezzo idoneo a influire sul comportamento e sulla psicologia collettiva

(...)Chi desidera agire sulla massa , non ha bisogno di coerenza logica, deve dipingere colori violenti, esagerare e ripetere sempre la stessa cosa.
I sentimenti della massa sono sempre semplicissimi e molto esagerati. La massa non conosce quindi né dubbi né incertezze. Corre subito agli estremi, il sospetto sfiorato si trasforma subito in evidenza inoppugnabile, un'antipatia incipiente in odio feroce. [...] Pur essendo incline a tutti gli estremi, la massa può venir eccitata solo da stimoli eccessivi.

Sigmund Freud -in -Psicologia delle masse e analisi dell'Io

06/05/2024

Sigmund Freud, nacque il 6 maggio 1856 a Freiberg (Příbor). .Oggi avrebbe compiuto 168 anni. Medico neurologo e fondatore della psicoanalisi.
Rovesciando una tradizione millenaria che vedeva nella psiche una materia impenetrabile alla ragione, ne fece il punto di vista da cui partire per l’analisi del paziente. . E' ancora oggetto di studio

30/04/2024

PSICOLOGIA DELLE MASSE E ANALISI DELL'IO
(Capitolo 4 -Suggestione e libido)
In questo saggio del 1921 Freud scrive: . Freud utilizza il concetto di libido termine tratto dalla teoria dell’affettività e designa l’energia delle pulsioni attinenti a tutto ciò che può essere compendiato nella parola “amore”. In psicoanalisi tali pulsioni amorose vengonochiamate pulsioni sessuali.
Buona lettura!Psicoanalisi e Dintorni

22/04/2024

La mia filosofia.

Caro lettore,se mi chiedi che cos’è la filosofia, io ti rispondo: non lo so.
Ebbene credimi, sul serio non lo so. Ci campo sopra e anche bene. Oddio bene, diciamo benino.

Ora però, supponiamo che andando in cielo incontrassi una signora chiamata Filosofia, non avrei il coraggio di sedermici accanto e di mettermi a parlare con lei.

Ad ogni modo per il mio lavoro, ma soprattutto per passione, in questi anni ho frequentato i grandi della storia del pensiero. E quando dico frequentato, intendo nel senso stretto della parola, o quasi.
Con Socrate, Platone e compagnia bella io sono andato a prendere il caffè, ho fatto lunghe passeggiate chiacchierando un po' di tutto: di donne, di televisione, del traffico, del cibo, di computer. Insomma, della vita.

Siccome poi a questi filosofi io, più che rispettarli, ho voluto bene, è finita che siamo diventati amici. E come degli amici un po' speciali mi hanno saputo dare dei consigli, degli insegnamenti, di cui ho fatto tesoro nella vita.

Da Socrate ho imparato la passione disinteressata per la conoscenza, da Platone il vero volto dell'amore e la differenza fra apparenza e realtà; da Epicuro ho appreso l'amicizia e la felicità, da Eraclito l'idea che tutto scorre.

È stato un santo come Agostino a farmi capire meglio il senso del peccato, Erasmo mi ha donato un nuovo modo di guardare alla follia, Nietzsche mi ha insegnato a superare la morale comune. Sono stati due scienziati infine, Galileo ed Einstein, a darmi una lezione rispettivamente sulla forza della curiosità intellettuale.
(caro lettore, se il post ti è piaciuto condividilo! 😊. Grazie 😘 Psicoanalisi e Dintorni )

Tratto da: 7 idee per 7 filosofi.
2016 Mondadori Libri S.p.A., Milano
Luciano De Crescenzo

21/04/2024

I FILOSOFI E L'INCONSCIO NELL'EPOCA DI FREUD
Nell’Ottocento si teorizza l’inconscio come dimensione e al comportamento umano viene data sempre una spiegazione, anche quando è fuori dalla coscienza, indipendentemente, dalle nostre intenzioni. Questa spiegazione è ricercata in una
dimensione diversa da quella della coscienza. Siamo vicini alla definizione freudiana di inconscio, con Schelling, Schopenhauer, Eduard von Hartman e Nietzsche, per arrivare alle indagini scientifiche di Freud e della psicoanalisi.
Nella filosofia fino ad ora, l’inconscio rappresentava simboli, strane allegorie, oscuri presagi e ricordi inesprimibili nella lingua della coscienza, immagini oniriche, fantasmi, erano solo dei geroglifici che permettevano al soggetto di decifrare il lato più segreto e al contempo essenziale.
Su questo sfondo la problematica coscienza-inconscio è al centro della filosofia di Friedrich Wilhelm Joseph Schelling (1775-1854) con il suo idealismo oggettivo, espresso dalla formula >, un Io che si sente il Dio che in sé custodisce il mondo, lo spirito che si muove in tutto, inteso come > fondamento di tutte le apparizioni.
La natura è la preistoria dello spirito ed è nella natura il principio vitale quale > che la evolve da una forma inconscia e inferiore e negativa a una forma cosciente spirituale. Egli descrive la dinamica tra coscienza e inconscio, come un principio oscuro e irrisolto, ma al tempo stesso vitale, deve essere portato alla coscienza da ogni individuo, senza però sopprimerlo mai completamente, perché è da tale impulso che derivano la naturalità dell’uomo e la sua stessa vita. La differenza non è qualitativa ma quantitativa e di grado dall’inferiore al superiore. Schelling riconosce nell’identità una attività inconscia:
> 6.
La problematica dell’inconscio nella filosofia di Schelling stabilisce punti di contatto con la contemporanea riflessione di Schopenhauer e in quest’ultimo chiare anticipazioni di certi tratti del pensiero di Freud sono facilmente riscontrabili. Arthur Schopenhauer (1788–1860), anticipa alcuni tratti del pensiero
freudiano, credendo che la realtà profonda è la > inconsapevole, infinita, indifferenziata, senza essere un postulato arbitrario ma tale situazione è sperimenta dall’uomo analizzando se stesso.
L’autore indica come costitutivo primario dell’uomo l’istinto come una tendenza, originariamente indifferenziata che ha come unico scopo l’appagamento di tale istinto. Istinto legato al corpo e alla sua conservazione, quindi di carattere sessuale. Esso si manifesta nel corpo, dove gli impulsi inconsci acquistano consistenza e realtà organica. L’uomo crede di agire, ma è invece agito dalla Volontà, il principio irrazionale che anima il mondo, senza fini da raggiungere se non l’autoconservazione. La Volontà è oggettivata dal corpo che attraverso i diversi apparati genera gli impulsi di base legati al bisogno, quali fame, sete, desiderio sessuale. Così, l’apparato digerente è l’oggettivazione della fame, quello genitale del desiderio sessuale, e così via. Però, l’inconscio universale non è il lato oscuro di Dio, ma la Volontà come principio non razionalizzabile dell’universo, rispetto al quale tutti gli esseri, compreso l’uomo, non sono che fenomeni.
Volontà individuale, che agisce al di sotto della coscienza in ogni singolo uomo. Con Schopenauer dietro a tutta la retorica dell’amore, che ha ispirato pittori e poeti, non c’è che il desiderio sessuale orientato al congiungimento fisico e alla riproduzione, unica finalità cui tende la Volontà, indifferente alla sorte degli individui e orientata unicamente alla conservazione di sé attraverso le diverse specie viventi. Vi è la più risoluta affermazione della volontà di vivere e Freud fa spesso riferimento al pansessualismo di Schopenauer.
Come nell’idealismo, Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900) effettua la scoperta dell’inconscio, non ha però una connotazione negativa, ma rappresenta il lato nascosto della personalità. Nell’inconscio si ritrovano le vere radici, spesso di segno completamente diverso, dei “valori” affermati, celebrati ed imposti dalla società. Egli considerò come nucleo essenziale di ogni vita una volontà cieca di potenza, tesa sempre a superare ogni forma da essa creata, fino a superare l’uomo stesso nel superuomo. Per Nietzsche la coscienza è debole, discontinua e tutti i motivi consci sono fenomeni superficiali e che dietro di essi sta il conflitto dei nostri istinti e delle nostre condizioni. Egli chiamò Es l’elemento impersonale della psiche, termine riproposto da Freud nella seconda topica dell’apparato psichico, che in questo concetto fondamentale verrà così a coincidere con quella nicciana.
Secondo Nietzsche sono gli istinti inconsci ad avere la supremazia sulla coscienza e sull’intelletto, il filosofo afferma che il linguaggio non è in grado di conoscere i nostri sentimenti profondi. Ogni avvenimento della nostra vita è dunque interpretato da un istinto in funzione del suo appagamento. Queste dinamiche sono particolarmente evidenti nel sogno, che Nietzsche considera, vent’anni prima dell’Interpretazione dei sogni di Freud, il soddisfacimento allucinatorio di un istinto rimasto insaziato.
Il termine inconscio (in tedesco Unbewusstsein) è stato utilizzato per la prima volta da Karl Robert Eduard von Hartmann per indicare il principio della sua filosofia. Allievo di Schopenhauer e filosofo di fine 1800 scrisse un’opera dedicata: Filosofia dell’inconscio (1868). Egli si rifaceva ai precedenti delle “percezioni insensibili” di Gottfried Leibniz e quindi teorizzava l’esistenza di una zona inconscia. Attento ai temi più salienti del pensiero romantico tedesco, Hartmann ne scopre il culmine nei due concetti dell’inconscio (Schelling) e della volontà (Schopenhauer) e individua il principio di ogni vita e conoscenza in un principio metafisico assoluto, che media tali concetti: un Assoluto spirituale inconscio che è Volontà. Il mondo, scaturito dal concorso di tali due principi, è allora un processo dinamico che si muove dall’inconscio verso la coscienza. L’autore considerava l’inconscio nei processi fisiologici, istintuali, sessuali, percettivi, rappresentativi, sentimentali, artistici. L’inconscio è l’essenza della realtà, un principio universale, presente ed attivo ovunque, che si manifesta nella materia come nel pensiero. La volontà inconscia è a priori di qualsiasi attività della coscienza. Per lui l’inconscio non è solo una prerogativa della mente umana, come lo è per Sigmund Freud, ma è l’essenza di tutto il reale, ciò che spinge il mondo verso una finalità precisa, ossia il raggiungimento della perfezione.
(Psicoanalisi e Psicoanalisi e Dintorni) caro lettore, se ti piace il mio post condividilo😊

Mignini F., L’etica di Spinoza, tr. it., NIS, Roma, 1995.
Freud-Adler-Jung, Psicoanalisi e filosofia, cit.
Schelling F. W. J., Sistema dell’idealismo trascendentale, tr.it, Laterza, Bari, 1965, p. 283.
Freud-Adler-Jung, Psicoanalisi e filosofia, cit.

20/04/2024

I greci e la morte

Mi definisco uomo greco, che vuol dire prendere sul serio la morte. Prendere sul serio la morte ti dà il senso del limite.
Il fondamento etico per i greci non sta nei comandamenti, ma nel senso del limite. Non oltrepassare il tuo limite, altrimenti prepari la tua rovina. Il rispetto della misura. I greci non avrebbero mai scolpito i Bronzi di Riace perché rappresentano una dismisura. La misura è anche nel raggiungimento della felicità, che è autorealizzazione, non altro. Conosci il tuo demone e realizzalo.
(caro lettore, se ti piace il mio post seguimi e condividi☺️ Psicoanalisi e Dintorni)

Umberto Galimberti "ospite a "Pensieri in corsa. Alle origini del pensiero moderno"

17/04/2024

“Allora invece di riempire le scuole di lavagne digitali, riempiamole di letteratura, perché quello è il luogo eminente in cui impari i sentimenti.
Perché i sentimenti si imparano, non ce li hai per natura. E se uno ha sentimento non brucia un immigrato che dorme sulla panchina. Uno che ha sentimento non picchia un handicappato. Se uno fa queste cose non ha sentimento. Non l’ha imparato.”
Umberto Galimberti

15/04/2024

"Se davvero la sofferenza impartisse lezioni, il mondo sarebbe popolato da soli saggi. E invece il dolore non ha nulla da insegnare a chi non trova il coraggio e la forza di starlo ad ascoltare."

~ Sigmund Freud ~

12/04/2024

Arthur Schopenhauer, "L'arte di ignorare il giudizio degli altri "

"L’opinione su noi stessi è, e dovrebbe essere, per noi indifferente. Eppure, ancora oggi, non è così"
Schopenhauer esamina le cause e gli effetti dell'opinione altrui sulla nostra felicità e ci offre dei consigli su come liberarcene.

Molti di noi si preoccupano troppo di ciò che gli altri pensano nei nostri confronti.
Questa preoccupazione ci rende infelici, insicuri, ansiosi. Ci fa dipendere dalla valutazione altrui che spesso è superficiale, ingiusta, invidiosa. Ci fa perdere di vista ciò che conta davvero: la nostra essenza, i nostri valori, i nostri obiettivi.

Schopenhauer, il grande filosofo tedesco, ci insegna che l'opinione su noi stessi è, e dovrebbe essere, per noi indifferente. Eppure, ancora oggi, non è così. Perché? Perché siamo esseri sociali e abbiamo bisogno di appartenere, di essere accettati, di essere amati. Ma questo non significa che dobbiamo sacrificare la nostra autenticità, la nostra libertà, la nostra felicità.

Come possiamo allora ignorare il giudizio degli altri e vivere secondo la nostra natura? Schopenhauer ci suggerisce alcune strategie:

- Sviluppare la nostra autostima, basata su ciò che siamo e non su ciò che rappresentiamo. L'autostima è la consapevolezza del nostro valore, delle nostre qualità, dei nostri talenti. È la fiducia nelle nostre capacità, nei nostri sogni, nelle nostre scelte. È la fonte della nostra forza interiore che ci permette di affrontare le sfide, i fallimenti, le critiche.
- Concentrarci sui nostri bisogni primari, ovvero quelli più vicini alla nostra sopravvivenza. Schopenhauer ci ricorda che siamo innanzitutto "dentro la nostra pelle, e non nell'opinione delle persone". I bisogni primari sono quelli che riguardano la nostra salute, la nostra sicurezza, il nostro benessere. Sono quelli che ci fanno sentire vivi, soddisfatti, grati. Sono quelli che ci fanno apprezzare le piccole cose, le bellezze della vita, le gioie semplici.
- Coltivare la nostra saggezza, basata su ciò che sappiamo e non su ciò che crediamo. La saggezza è la conoscenza approfondita della realtà, di noi stessi, degli altri. È la capacità di discernere il vero dal falso, il bene dal male, l'essenziale dal superfluo. È la virtù che ci guida verso la verità, la giustizia, la bontà. È la luce che ci illumina il cammino, che ci mostra la via, che ci fa vedere il senso.

Queste sono alcune delle vie che Schopenhauer ci propone per ignorare il giudizio degli altri e vivere felici. Non sono facili, non sono immediate, non sono scontate. Richiedono impegno, coraggio, pazienza. Ma sono possibili e realizzabili.

10/04/2024

Zygmunt Bauman, Amore liquido

Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l'opportunità di enormi profitti. E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento.
Basta pensare al cambiamento di valore della parola amico tra ieri e oggi in internet per capire come i rapporti siano diventati facili e superficiali. I nuovi rapporti vivono di monologo e non di dialogo, si creano e si cancellano con un clic del mouse, accolti come un momento di libertà rispetto a tutte le occasioni che offre la vita e il mondo.
In realtà, tanta mancanza d'impegno e la selezione delle persone come merci in un negozio è solo la ricetta per l'infelicità reciproca. L'amore invece richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l'altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l'amore. Non troveremo l'amore in un negozio. L'amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana, ha bisogno di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno.

battiato il vuoto 09/04/2024

"Il vuoto è l'esortazione, che fa Battiato, verso la capacità di fermarsi a riflettere. In poche e concise parole esprime il turbinio del pensiero quando, non hai mai tempo e non sai mai chi sei e cosa vuoi in tutto ciò che fai. Il caos della vita frenetica, sempre volta a riempire gli spazi, comporta disturbi da stress. Battiato ci ammonisce a non farci travolge dal senso di vuoto, ma andare verso la fuga dal vuoto di senso!".
Dr.M.A.M.
(Psicoanalisi e dintorni)

battiato il vuoto Clip di musica di Franco Battiato "Il vuoto" combinato con clip video del film Stigmata

Videos (show all)

Un grande ringraziamento ai miei nuovi follower! Sono felice di avervi tra noi! Maria Trovato, Francesca Susi, Massimo F...

Website