Tecnodent

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Oral Care

11/06/2020

Endodontic anatomy exploration of an extracted lower molar with hidden mesio-lingual root canal orefice

28/05/2020
26/05/2020

Schematizzazione restauri "endocrown" con finitura marginale tipo butt-joint/tipo cerchiaggio cervicale

Photos from Tecnodent's post 26/12/2019
22/12/2019

Adapted from: Effect of self-curing activators and curing protocolson adhesive properties of universal adhesivesbonded to dual-cured composites - M.F. Gutiérrez et al.

DISCUSSION:
- Incompatibilità tra adesivi semplificati (self-etch one bottle) e resine composite duali:
La presenza di residui monomerici acidi nel sottostante strato in cui la polimerizzazione è inibita dall'ossigeno, disattiva gli iniziatori chimici della polimerizzazione (amine terziarie aromatiche), inibendo la polimerizzazione della resina composita duale soprastante (reazione di ossidoriduazione binaria perossido-ammina)
Inoltre nel sottostante strato in cui la polimerizzazione è inibita dall'ossigeno, la presenza di un ambiente ipertonico attiva il trasporto osmotico di fluidi attraverso lo strato adesivo, permeabile

- Adesivo smalto-dentinale Prime&Bond e spiegazione della ridotta performance di adesione nella versione light-cured
L'acetone, solvente di P&B, previene l'accesso dell'aria alla superficie dei monomeri resinosi, riducendo la formazione dello strato in cui la polimerizzazione è inibita dall'ossigeno
Tuttavia, per la rapida evaporazione dell'acetone, i monomeri disciolti nell'acetone non formano uno strato uniforme sulla superficie dentinale e potrebbero non formare zaffi di resina nello strato ibrido
P&B inoltre è piuttosto idrofilico e non contiene 10-MDP
La migliore performance di P&B con la modalità self-cure rispetto alla modalità light-cure può essere dovuta all'estensione di tempo di interazione tra adesivo e idrossiapatite nella modalità self-cure (circa 20min), che potrebbe avere aumentato il pH grazie all'effetto tampone dell'idrossiapatite
-> Questi fenomeni potrebbero essere molto meno rilevanti per gli adesivi con pH meno acido (comportando invece una superiorità della polimerizzazione light-cure)

- Spiegazione della ridotta performance di adesione di P&B e Clearfil Universal nella versione light-cured rispetto alla versione dual-cured e self-cured
I due adesivi hanno un basso pH (2,5 e 2,3)
Nella versione dual-cured e self-cured, l'aggiunta del DC activator potrebbe avere ridotto la presenza di monomeri acidi nello strato in cui la polimerizzazione è inibita dall'ossigeno, controvertendo l'inattivazione degli iniziatori chimici della polimerizzazione e quindi mitigando l'incompatibilità degli adesivi semplificati con le resine composite duali
-> Questo fenomeno può spiegare i risultati controversi di alcuni studi: Negli adesivi con pH molto acido, aggiunta del DC activator mitiga l'incompatibilità con le resine composite duali e migliora le performances dell'adesivo rispetto allo stesso polimerizzato in maniera light-cured

- Considerazioni sulle proprietà chimiche degli adesivi
Nello studio in vitro, gli adesivi più idrofilici mostravano una grossa caduta dei valori di adesione quando l'adesivo era associato a resina composita duale, diversamente dagli adesivi meno idrofilici
Il monomero HEMA promuove l'ingresso di acqua e idrolisi a livello dell'interfaccia adesiva, compromettendo la durata dell'adesione
Il monomero 10-MDP è piuttosto idrofobico

- Continuazione della demineralizzazione della dentina anche dopo la formazione dello strato ibrido con l'uso degli adesivi semplificati e formazione del nanoleakage
Negli adesivi semplificati, l'accumulo di componenti dell'adesivo acide e idrolitiche ma non polimerizzabili, determinano la formazione di zone porose di dentina mineralizzata, in quanto una piccola quota di H+ si diffonde attraverso la dentina, per via della elevata capacità tampone della dentina e della elevata reattività degli H+. La quota di monomeri acidi non polimerizzati/polimerizzabili può continuare a demineralizzare la sottostante circostante dentina anche dopo la formazione dello strato ibrido, soprattutto quando il campione viene conservato in acqua

Photos from Tecnodent's post 01/12/2019

Impact of Adhesive Application to Wet and Dry Dentin on Long-term Resin-dentin Bond Strengths - A Reis et al.

Quando la dentina demineralizzata è air-dryed, l’acqua tra le fibre collagene viene rimossa e le fibre collagene vanno in stretto contatto tra loro, formando deboli legami interpeptidici che rendono la matrice ridotta, rigida e praticamente impermeabile agli adesivi resinosi.
Tuttavia, nessuno di questi studi ha riportato che gli adesivi sono stati strofinati vigorosamente sulla superficie della dentina. Questi studi di solito riportano che gli adesivi sono stati applicati secondo le istruzioni del produttore, il che implica che, nella migliore delle ipotesi, sono stati leggermente sfregati. Questa differenza nella procedura di applicazione può essere il motivo per cui studi precedenti non erano in grado di raggiungere elevati livelli di legame sulla dentina demineralizzata secca, 8-10 come nella presente indagine.
Si ritiene che l'unico modo per tornare alla riduzione della permeabilità che si verifica alla dentina demineralizzata essiccata all'aria5,32 sia quello di utilizzare la tecnica del legame umido. Poiché l'acqua ha un parametro di solubilità per il legame all'idrogeno (δh) che è superiore ai legami idrogeno interpeptidici creati dallo stretto contatto delle fibrille di collagene nello stato essiccato all'aria, 33–34 la tecnica del legame umido può preservare i nanospazi all'interno delle fibrille di collagene , che consentono l'infiltrazione di resina
Sebbene sia già stato stabilito il corretto rapporto tra il volume d'acqua per superficie della dentina, 11 dal punto di vista clinico, è praticamente impossibile determinare con precisione l'umidità superficiale ideale in una situazione clinica.
Tuttavia, una recente indagine in vitro ha osservato che il legame resina-dentina eseguito in condizioni ideali di umidità è ancora soggetto agli effetti degradanti dello stoccaggio dell'acqua a lungo termine.18
Contrariamente a diverse indagini di laboratorio in vitro, 8-10 l'attuale indagine ha dimostrato che è possibile ottenere un'elevata forza di adesione sulla dentina demineralizzata essiccata all'aria, a seconda di come vengono applicati gli adesivi. La pressione meccanica applicata alla superficie della dentina demineralizzata durante uno sfregamento vigoroso potrebbe comprimere la rete di collagene collassata come una spugna. Quando la pressione viene alleviata, il collagene compresso si espande e la soluzione adesiva può essere aspirata nella rete di collagene collassata.24
La natura idrofila dei copolimeri di metacrilato ionico e acido facilita l'assorbimento di acqua36–38 dall'ambiente orale quando esposto esternamente a fluidi salivari e internamente dalla dentina idratata sottostante. L'assorbimento d'acqua gonfia il polimero e riduce le forze di attrito tra le catene polimeriche, causando una diminuzione delle loro proprietà meccaniche.39-40 Tuttavia, l'assorbimento d'acqua della resina dipende dalla polarità della resina e dalla topologia della catena.41 La polarità della resina influenza il numero di legame idrogeno siti e l'attrazione tra il polimero e le molecole d'acqua, mentre la topologia a catena determina la configurazione spaziale dei segmenti molecolari e la disponibilità di nanopori all'interno della struttura polimerica.41
Per più di 10 anni, la tecnica del legame umido è stata raccomandata per l'incollaggio della dentina. Sulla base di tale logica e delle forze di legame immediatamente più elevate ottenute in condizioni di legame a umido, le soluzioni adesive con più monomeri idrofili, insieme a un'alta concentrazione di solventi, sono state incluse nelle composizioni della maggior parte dei sistemi adesivi attualmente sul mercato. Sfortunatamente, il mantenimento della dentina demineralizzata umida è difficile da ottenere in una pratica clinica quotidiana, poiché il grado di umidità ideale varia, a seconda del solvente presentato in ciascun sistema adesivo.11 Ciò può portare a guasti di adesione e può anche trasformare l'interfaccia adesiva in membrane permeabili che sono altamente sensibili agli effetti degradanti dell'acqua.46 I risultati di questo studio mostrano che il legame con la dentina demineralizzata ed essiccata all'aria può essere un'opzione per ridurre la quantità di acqua intrappolata all'interno dello strato ibrido. Inoltre, la tecnica del legame a umido potrebbe non avere vantaggi clinici pratici rispetto al legame a secco in vivo.

01/12/2019

Morphological and Chemical Characterization of Bonding Hydrophobic Adhesive to Dentin Using Ethanol Wet Bonding Technique - T. Phillip Shin et al.
Full text: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2748385/

HIGHLIGHTS:
L’uso di monomeri adesivi più idrofilici comporta formazione di strato ibrido più incline all’idrolisi, rispetto a monomeri più idrofobici, come Bis-GMA
L’adesivo sperimentale impiegato conteneva 600mg di monomeri (HEMA e Bis-GMA in rapporto 45/55), 400mg di etanolo al 100%, fotoattivatori (canforochinone, DMAEMA, DPIHP) con composizionesimile ad Adper Single Bond (monocomponente total-etch)
Metodologia della water-wet bonding technique in questo studio: Mordenzatura, risciacquo, asciugatura dell’eccesso di acqua con carta assorbente mantenendo la dentina umida, applicazione di 2 strati di adesivo con gentile air-dry dopo ogni strato e fotopolimerizzazione
Metodologia della ethanol-wet bonding technique in questo studio: Mordenzatura, risciacquo, 2 gocce di etanolo 100% e 10sec di attesa, gentile air-dry per 5 sec, altre 2 gocce di etanolo 100% e 10sec di attesa, asciugatura dell’eccesso di etanolo con carta assorbente mantenendo la dentina ‘umida’, applicazione di 2 strati di adesivo con gentile air-dry dopo ogni strato e fotopolimerizzazione

01/12/2019

Nessuna evidenza di superiorità nella morfologia dello strato ibrido in caso di wet-bonding technique rispetto alla dry-bonding technique con utilizzo di adesivi con primers a base di acqua

Photos from Tecnodent's post 01/12/2019

Dentin and enamel bond strengths of dual-cure composite luting agents used with dual-cure dental adhesives - Ritter AV et al.

HIGHLIGHTS:
- Incompatibilità tra adesivi semplificati e resine autopolimerizzanti -
L’uso di resine autopolimerizzanti e duali con adesivi semplificati comporta reazione tra monomeri acidi residuali presenti a livello dello strato superficiale, la cui polimerizzazione è inibita dall’ossigeno, e iniziatori della polimerizzazione presenti nelle resine autopolimerizzanti e duali (amine aromatiche terziarie), con compromissione della loro polimerizzazione
Tuttavia, nei sistemi adesivi dual-cure, gli attivatori self-cure compensano l’incompatibilità tra amine terziarie (dei cementi resinosi) e monomeri acidi (degli adesivi semplificati)

- Aditivi attivatori chimici della polimerizzazione nei sistemi adesivi -
Apparentemente (?), gli attivatori a base di acetone e uretan-dimetactilati sono più efficaci degli attivatori a base di etanolo e alchil-dimetacrilati, usati con i loro rispettivi adesivi

BIAS (Giudizi dello scrivente)
Nel presente studio wattaggio e tempo di polimerizzazione per gli adesivi erano di ≈550mW/cm2 e 10sec, tranne che di 20sec per il gruppo 4 (Optibond Solo Plus/Nexus 2), che infatti otteneva valori di adesione superiori al gruppo 3 (Optibond All-in-one/Nexus2)

Photos from Tecnodent's post 01/12/2019

Dual-cured etch-and-rinse adhesive systems increase the bond durability of direct coronal dentin restorations; Borges BC et al.

HIGHLIGHTS
- Sistema adesivo ASMP, 3M ESPE -
Nello studio, Adper Scotchbond Multipurpose Plus veniva applicato:
Uno strato di ‘Primer’ (air-dried), uno strato di Catalyst (air-dried), uno strato di ‘Adhesive’ (light-cured) per la versione “light-cured”
Uno strato di ‘Activator’, uno strato di ‘Primer’ (air-dried), uno strato di Catalyst (air-dried), uno strato di ‘Adhesive’ (light-cured) per la versione “dual-cured”
Il ‘Catalyst’ del sistema Adper Scotchbond MP (applicato dopo l’applicazione del primer), contiene perossido di benzoile, che reagendo con le amine terziarie (co-iniziatori spesso presenti nei materiali resinosi), dando inizio al processo di autopolimerizzazione dei monomeri

- Attivatori chimici della polimerizzazione -
Gli attivatori chimici della polimerizzazione sono solitamente derivati dei Sali di solfato che, reagendo con i monomeri resinosi, producono radicali liberi fenilici o benzensolfonilici che danno inizio alla reazione di autopolimerizzazione del sistema adesivo

- Incompatibilità tra adesivi semplificati e resine autopolimerizzanti e limiti dei sistemi semplificati -
Gli adesivi semplificati (monocomponente) light-cured sono incompatibili con materiali resinosi self-cured e dual-cured
La incompleta conversione dei monomeri acidi dei sistemi adesivi semplificati, per esempio a causa dell’attenuazione della luce nelle aree più profonde, comporta inattivazione delle amine terziarie (co-iniziatori della reazione di autopolimerizzazione), influenzando negativamente il grado di conversione
Nei sistemi adesivi monocomponente etch-&-rinse, l’unione di primer e bonding comporta ridotta capacità di infiltrazione della dentina demineralizzata, con compromissione dell’ibridizzazione

- Solvente di base dei sistemi adesivi -
L’influenza del solvente-base di un sistema adesivo sulla forza di adesione dipende anche dalle condizioni di umidità del substrato dentinale: e.g. Sistemi adesivi a base di acetone (es. Prime&Bond) hanno performances migliori rispetto ai sistemi adesivi a base di etanolo/acqua solamente su substrati dentinali molto umidi

BIAS (Giudizi dello scrivente)
Nel presente studio wattaggio e tempo di polimerizzazione per gli adesivi polimerizzati in modalità “Light-cure” erano di ≈1300mW/cm2 per 10 secondi. Altri studi hanno evidenziato la crucialità del tempo di fotopolimerizzazione per gli adesivi e come tempi aumentati siano correlati a miglioramento delle prestazioni dell’adesivo
Nello studio tutti i sistemi adesivi venivano applicati su dentina visibilmente umida (“wet bonding”)

Photos from Tecnodent's post 02/11/2019

From: Effect of clorhexidine and isopropyl alchol on immediate and delayed bond strenght of glass fiber posts

- Il gruppo in cui il canale era preventivamente irrigato con isopropanolo presentava maggiore forza di adesione dopo 6 mesi di conservazione in acqua distillata a 37°C
- La frattura prevalente era sempre di tipo adesivo, tra cemento resinoso e parete canalare

Photos from Tecnodent's post 15/09/2019

From: Deep Margin Elevation: A Paradigm Shift - P. Magne, DMD, PhD/R. C. Spreafico, DM, DMD

A causa della contrazione da polimerizzazione spontanea post-irradiazione, che si verifica per alcune ore/giorni dopo il posizionamento del restauro diretto, il sigillo può essere compromesso: Per cavità ampie l'impiego di restauri diretti non è ideale

L'impiego di restauri indiretti adesivi in caso di margini sottogengivali senza deep margin elevation è complicato dalla difficile rimozione degli eccessi di cemento resinoso, diversamente dall'impiego di cementi tradizionali

Solitamente, per l'uso della tecnica DME, devono essere presenti pareti vestibolare e linguale sufficientemente rappresentate, pena instabilità della matrice
L'atezza della matrice dovrebbe essere ridotta fino a 2-3mm, cioè leggermente più alta dell'entità di rilocazione del margine desiderata
Dopo il posizionamento della matrice e prima dell'applicazione dell'adesivo, il margine dovrebbe essere delicatamente ripreparato per eliminare detriti e contaminanti potenzialmente occorsi durante il posizionamento della matrice
L'entità di rilocazione del margine dovrebbe essere di circa 2mm
Dopo la rilocazione del margine cavitario, i margini in smalto della cavità dovrebbero essere ripreparati per eliminare l'eccesso di resina adesiva
Prima della cementazione del restauro indiretto adesivo, il build-up in resina dovrebbe essere sabbiato, mordenzato con riapplicazione della resina adesiva

15/09/2019

From: Post-irradiation Polymerization of Visible Light-activated Composite Resin - R.L. LEUNG, P.L. FAN, and W.M. JOHNSTON

Le proprietà fisiche dei polimeri solidi sono influenzate dal peso molecolare: gradi di polimerizzazione maggiori determinano aumento di peso molecolare e durezza
Con il materiale sperimentato (Prisma-Fil GB, Caulk Corp.) grado di polimerizzazzione e durezza aumentavano durante il periodo post-esposizione successivo all'irradiazione (Aumento rilevante nei primi 20min post-irradiazione e non statisticamente significativo tra 20 e 60min post-irradiazione, con il protrarsi del fenomeno fino ad un giorno/una settimana dopo): il timing dell'esecuzioe dei test è rilevante (es. studi in vitro)
L'estensione della polimerizzazione post-irradiazione nelle regioni più profonde dipende dall'irradiazione: Tempi di esposizione aumentati (>15s) determinano post-polimerizzazioni maggiori, mentre tempi di esposizione aumentati di molto (40-60s) determinano scarse differenza in post-polimerizzazione

14/09/2019

From: Nanohybrid vs. fine hybrid composite in Class II cavities: clinical results and margin analysis after four years.
Krämer N1, Reinelt C, Richter G, Petschelt A, Frankenberger R

L'analisi SEM dei margini suggerisce superiorità dei compositi nanoibridi (Tetric EvoCeram) rispetto ai compositi microibridi (Voco Grandio)

14/09/2019

From: Microleakage at the cervical margin of composite Class II cavities with different restorative techniques - Beznos C

Quando il margine cavitario era posto al di sotto della CEJ, nessuna delle tecniche ha dimostrato una capacità di sigillo marginale idonea
Questi risultati possono essere dovuti alla presenza di una regione coperta da uno strato di cemento ipomineralizzato e iperorganico a livello della CEJ
Il leakage risultava più frequentemente collocato tra il hybrid layer e lo strato di adesivo

Il bisellamento della parete verticale di una cavità di classe II contribuisce a ridurre il leakage minimizes leakage rispetto a pareti verticali non bisellate (Hilton & Ferracane, 1999)
Nel caso delle cavità occlusali, il bisellamento non è necessario, perchè in questo caso i prismi dello smalto sono già sezionati trasversalmente dopo la preparazione della cavità e per la creazione di un più sottile margine di composito, anche a causa dei maggiori carichi a livello occlusale (Schwartz, Summit & Robbins, 1996)

Photos from Tecnodent's post 14/09/2019

PRF membrane production

05/09/2019

18-year survival of posterior composite resin restorations with and without glass ionomer cement as base - van de Sande FH, Rodolpho PA, Basso GR, Patias R, da Rosa QF, Demarco FF, Opdam NJ, Cenci MS.

Photos from Tecnodent's post 05/09/2019

From: Advanced Dental Biomaterials - Zohaib Khurshid, Shariq Najeeb, Muhammad Sohail Zafar, Farshid Sefat
All rights reserved to the authors

05/09/2019

22-Year clinical evaluation of the performance of two posterior composites with different filler characteristics - Da Rosa Rodolpho PA1, Donassollo TA, Cenci MS, Loguércio AD, Moraes RR, Bronkhorst EM, Opdam NJ, Demarco FF

05/09/2019

The influence of elastic modulus of inlay materials on stress distribution and fracture of premolars - Costa A, Xavier T, Noritomi P, Saavedra G, Borges A.

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Endodontic anatomy exploration of an extracted lower molar with hidden mesio-lingual root canal orefice

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