Mamma Coaching Academy
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CRESCERE UN BAMBINO INDIPENDENTE
La società moderna invita ad insegnare l'indipendenza sin dalla nascita.
Prepariamo fantastiche camerette, navicelle fatte di merletti e stoffe pregiate, sdraiette motorizzate e ciucci di ogni forma e colore.
E poi? poi il bambino nasce e la madre scopre che l'unico posto in cui sta buono e tra le sue braccia e con il seno in bocca (non sarebbe stato meglio spendere quei soldi per una consulenza allattamento e una babywearing? )
La mamma vorrebbe seguire il suo istinto e dare al bambino ciò che vuole e quando lo vuole, ma la critica arriva, eccome se arriva!
"non te lo scollerai più di dosso!"
"dipenderà da te fino alle scuole medie!"
Eppure ricercatori, psicologi e psicoterapeuti osservano che i bambini paurosi, attaccati "alla gonna della mamma" in età scolare, sono quelli che si sono trovati troppo presto in situazioni che richiedono indipendenza.
I disturbi di personalità e le dipendenze dilagano nella nostra società proprio perchè l'autonomia e l'indipendenza sono state incoraggiate a discapito del BISOGNO DI ATTACCAMENTO.
Il vero bambino indipendente è quello che ha sperimentato una solida base di attaccamento alla figura genitoriale, è quello che si è distaccato quando era pronto a farlo, senza pressioni.
L'allattamento ha in questo un ruolo cruciale, rappresentando per il bambino quel porto sicuro in cui fare rientro dopo ogni nuova esperienza, dove allentare le tensioni e ristabilire la serenità emotiva.
Popperà fino alle medie?
No, si staccherà quando sarà pronto...
Sarà quel bambino che a 7 anni balla su un palcoscenico davanti alla folla;
L'adolescente che affronterà i primi esami della vita sicuro di sè e con il giusto e sano grado di ansia;
Sarà l'adulto che un giorno farà la differenza dicendo a tutti "ho poppato fino a 5 anni ed è il ricordo più intenso e dolce della mia infanzia"
Crescere con amore non è mai un errore.
Dott.ssa Tramontano Roberta
Consulente allattamento IBCLC
Consulenze online e in presenza in Molise al link https://www.robertatramontanoIBCLC.com
Essere mamma di una figlia femmina significa tante cose.
Significa riempire la casa di tutine, minigonne, abitini, calzamaglie, pizzi e frappe tutte in rosa il giorno dopo la morfologica.
Significa anche, sempre il giorno dopo la morfologica, comprare quel meraviglioso tutù che hai puntato anni addietro nella speranza di avere un giorno una figlia femmina.
Per poi trovarsi una bambina che a 4 anni di fare danza non ne vuole sapere. E a 5 indossa solo quello.
Significa immaginare una piccola se stessa, a cui far crescere lunghi capelli da pettinare e acconciare. Perché lei sarà troppo bella per andare in giro spettinata.
Significa anche immaginare una figlia-amica con cui un giorno fare lunghe passeggiate e giornate di shopping al femminile.
Mano nella mano.
Ma significa anche cose più importanti.
Significa insegnarle che le Barbie con cui gioca non assomigliano nemmeno lontanamente alle donne vere.
Che le donne vere hanno la cellulite, a volte qualche kg di troppo, il seno troppo grande o troppo piccolo e soprattutto i capelli sempre un po’ in disordine.
Che le donne vere non si piacciono mai del tutto. Essere mamma di una figlia femmina
Significa insegnarle che nonostante la non perfezione fisica quello che conta davvero è come LEI si vede allo specchio e non come la vedono gli altri.
Perché se tu ti vedi bella, inevitabilmente trasmetti bellezza. Perché siamo tutte belle agli occhi di chi ci ama davvero.
Significa spiegarle che troverà uomini che si innamoreranno di lei per il suo corpo, ma lei dovrà fidarsi solo di quelli che si innamoreranno del suo cervello.
Che l’amore può fare male. Ci saranno amori che le spezzeranno il cuore e le sembrerà di non poter più mettere insieme quei pezzi. Ma poi troverà qualcuno che la aiuterà ad incastrarli e incollarli tra di loro.
Significa metterla in guardia, perché come donna nel lavoro dovrà faticare e dimostrare il doppio rispetto ai colleghi uomini, per ricevere la metà delle gratificazioni e del successo.
E se dovesse avere un giorno un figlio la sua carriera rischierà un enorme stop. Ma non dovrà dubitare mai del suo valore e della sua professionalità e continuare a lottare per dimostrare che lei vale, e le p***e le ha, più di tanti uomini.
Significa spiegarle che, in tante occasioni, si ritroverà a dover scegliere tra la testa e il cuore. E qualunque strada prenderà, dovrà sempre credere di aver fatto la scelta migliore. Perché lo ha scelto senza condizionamenti.
Significa raccontarle che nella vita avrà molto ruoli. Sarà figlia, moglie, mamma, amica, confidente,amante, cuoca, colf, lavoratrice, autista e che sarà in grado di svolgere tutti questi compiti e svolgerli bene. Ma che difficilmente sarà premiata per questo. Anzi troppe volte il suo lavoro sarà sottovalutato.
Significa rassicurarla che la mamma ci sarà sempre, che con discrezione la appoggerà e la sosterrà in tutte le sue scelte e in tutte le lotte che dovrà affrontare. Senza giudicare o rimproverare. E un giorno, quando sarà mamma lo capirà.
Significa farle capire che in comune con Barbie ha solo questo motto “puoi essere tutto ciò che vuoi” e lo sarai figlia mia. Sarai tutto ciò che vuoi.
Dal web
Papà, voglio solo giocare
Non mi piace che ti arrabbi e mi urli in campo.
Non mi piace che mi rimproveri in macchina durante il tragitto di ritorno a casa...e poi ancora come se non bastasse a cena davanti a tutti.
E tutto per degli errori di gioco.
Non mi piace vederti litigare con altri genitori perché i miei compagni non mi passano la palla quando vorresti tu.
Non mi piace che non saluti il mio allenatore e lo prendi in giro tutte le volte, dicendo che non sa metterci in campo.
Io voglio solo giocare, vincere e divertirmi...ma se insieme non riusciremo a trovare il gol della vittoria non è per colpa nostra e non è giusto prenderci tutti questi rimproveri.
Ti chiedo per favore, almeno tu...non farmi vergognare, anche perché così non c’è divertimento e se ogni domenica sarà uguale non lo so se andrò avanti a giocare.
Meditiamo…..
Incentiviamo la competizione positiva ai nostri ragazzi,non quella che affligge,che mortifica e ferisce.
Quella da cui impari insieme,non quella che non ti lascia nulla,anzi ti lascia solo dispiacere e sconfitta.
Fai la brava.
Non esagerare.
Comportati bene.
La gente cosa penserà di te?
Quante volte ho sentito queste parole.
Fin da bambina mi sono state ripetute fino a stordirmi.
Soffocare i bisogni
della mia anima selvaggia.
Spezzare il collegamento con il mio spirito libero.
O ero troppo
o troppo poco.
Abbassa la musica,
posa la penna,
zittisci il canto,
ferma la danza.
Per essere degna di Amore.
Bruciare la parte selvaggia, ridurre in cenere l’istinto.
Consumata dal fuoco della cremazione invece che dal fuoco creativo.
Uniformarmi
per essere accettata?
Mai più.
A costo dell’esilio.
Il vero io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te .
(Coelho )
Cara donna non lasciare che la tua vita venga gestita dagli altri, non lasciare che venga incasellata in schemi che non ti appartengono, ma vivi secondo la tua vera natura, coraggiosa di osare oltre le regole.
- Siediti a terra, se non hai voglia di incastrarti su una sedia
- Se sbagli, smetti di colpevolizzarti e mortificarti. Farai meglio la prossima volta
- Vai alla ricerca della tua dimensione profonda, come un’esploratrice, anche se tutti ti dicono che rimanere sulla superficie è più sicuro
- Mangia assaporando il cibo pienamente, senza pensare solo come influirà sulla tua linea
- Se vuoi presentare una tua idea fallo, senza rimuginare su cosa gli altri penseranno
- Togliti le scarpe e cammina sentendo i fili d’erba che accarezzano le dita
- Scrivi i tuoi sogni su un diario e conservalo come un segreto speciale
- Non commiserarti. Non serve. Cerca invece dentro di te tutto ciò che di positivo e bello può emergere
- Lotta per la tua verità. Non ascoltare chi dice che c’è un modo giusto e uno sbagliato di fare le cose
- Se ti sembra di essere arrivata a un punto morto reinventa la tua vita
- Balla e muovi tutto il tuo corpo seguendo il tuo istinto
- Crea, crea e crea: un dolce, un pensiero, un disegno, un abito…fai sgorgare da te questa potente energia
- Regalati un bagno a lume di candela e celebra un momento tutto per te
- Osa…. tutto ciò che hai lasciato nel cassetto è perduto
- Ridi..anche senza un motivo. La vita merita di essere vissuta con il sorriso sulle labbra
- Cerca donne come te, unisciti a chi vuole vivere la sua vita senza sprecare il tempo per accontentare tutti eccetto se stessa
- Smetti di sentirti imperfetta, incapace, difettosa…sei splendida proprio così come sei ora
- Metti amore nella tua vita, in tutte le forme possibili: ama bambini, uomini, donne, animali, piante, progetti, desideri. Ama con passione, non risparmiarti
- Ama te stessa prima di tutti. Solo se sei nutrita dal tuo profondo avrai la forza di vivere in questo modo
Simona Oberhammer – La Via Femminile
artisti.. prima di tutto sono i bambini😀
Arte consiste nel manifestare la propria inte
riorità in varie forme.
Noi genitori abbiamo la missione di aiutare i nostri bimbi a ti**re fuori ciò che hanno dentro.
Scopri sul sito di Bimbimusicali i videocorsi che ti aiutano a fare questo.
Dietro ogni bravo figlio c'è un genitore meraviglioso. ❤
😍
"Posso ve**re a vedere il tuo bambino? ”
Pochissime parole, ma che hanno fatto affondare il mio cuore.
Perché ovviamente voglio vedervi tutti, ma sono stanca e puzzo.
Sono giorni che non mi faccio una doccia e tanto meno un bagno.
In casa mia c’è caos ovunque.
Piatti sporchi traboccanti, pannolini, salviette, cambi è così via.
Ho del latte materno nei capelli, che ormai sembra più ricotta.
Sono davvero in modalità sopravvivenza.
Non riesco a distinguere le notti dai giorni.
La mia vita è stata strappata alla radice in molti modi.
Sento che la mia testa sta per esplodere
e sto cercando di RICONOSCERMI, me come persona e non come madre.
Sì, ho vinto questa nuova conquista, son diventata madre, ma ho perso un pezzo di ME.
Un nuovo amore mi ha avvolto e ha trasformato il mio essere.
Un amore così esigente e così liberatorio allo stesso tempo.
Quindi, per favore, cari, vi chiedo soltanto, dateci un po' di tempo, per imparare a navigare in questo nuovo viaggio.
È davvero così sublime.
E presto riceverò visite!
Anche io non vedo l'ora che lo/la conosciate, sono così orgogliosa per il solo fatto che esista.
Ma in questo momento tutto quello che posso gestire nella mia vita è nutrire questa piccola creatura, dormire e provare a sopravvivere.
Dal web - Autore Anonimo
Se la vedete in giro ditele che sono orgoglioso, che mi si annebbia la vista con le lacrime vedendo una donna così, perché il suo ruolo di madre la sta rendendo perfetta.
Ditele che l'ho vista al supermercato facendo la spesa e mentre suo figlio faceva i capricci lei, trattenendo il fiato, gli diceva a denti stretti di smetterla.
Ditele che l'ho vista la mattina quando si sveglia per preparare la colazione in un giorno di scuola, affrontando a tavola una discussione per quale piatto ha più cereali o a chi hanno dato il pezzo più grande di pane.
Ditele che l'ho vista mentre andava a lavoro con il telefono in mano, spiegando dove si trova ogni cosa in casa, a "lui" che a quanto pare non riesce a trovare nulla se non c'è lei a darglielo.
Ditele che è la più brava, perché l'ho vista "togliersi il cibo da bocca" per darlo a suo figlio e con una grande bugia dirgli che l'ultimo boccone non lo voleva, che non aveva più fame.
Ditele che l'ho vista fare i conti per arrivare a fine mese, mentre i suoi gusti e le sue necessità possono aspettare.
Che l'ho vista piangere in bagno per non far preoccupare il resto della famiglia, che la stanchezza la stava rompendo e voleva solo urlare.
Ditele che l'ho vista diminuire le sue ore di sonno dopo essersi presa cura dei suoi cuccioli come una leonessa.
Se un giorno la trovate in giro non dimenticate di dirle che lo so, che la montagna di vestiti sporchi sembra interminabile, che le cianfrusaglie sembrano non finire mai nel lavandino, che la casa sembra non essere mai pulita.
Che capisco quei nodi ai capelli, la mancanza di trucco sul suo viso, che capisco quei chili in più o in meno per non concedersi il tempo per lei e la sua cura.
Ditele che lo so che il suo piatto preferito non lo mangia da tanto tempo, che ha dimenticato l'ultima festa a cui è potuta andare senza il pensiero del figlio, che l'ho vista tornare presto quando invece è riuscita ad andare senza i figli.
Ditele che so di quelle volte che ha messo in pausa il suo film preferito perché il dovere ha bussato alla sua porta.
Se la vedete in giro, regalatele un sorriso spettacolare.
A tutte le Madri. ❤️
La gravidanza fa male.
Il parto fa male.
Allattare fa male. 🤱🏻
Vedere tuo figlio piangere, fa male.
Non si dorme fa male
Servire tutti e essere l'ultima, fa male.
non fare il bagno tranquilla, fa male.
Una giornata molto difficile e senza riposo fa male.
Non aggiustare le unghie e capelli come prima, fa male.
Non avere tempo per te, fa male.
MAMMA ha bisogno di aiuto non di essere criticata, ha bisogno di amore, si prende cura di tutti🤰🏻
La maternità non è così tenera come sembra, la maternità è bella, sì, ma è molto difficile.
Quello che è bello è l'amore che una mamma prova per il proprio figlio, l'amore è capace di sostenere tutto !! ♥️ ♥️ ♥️
NESSUNO NASCE MADRE, SI DIVENTA MADRE.
Forza, mamme❤️!
❤️
😌😌😌
Ci si eleva aiutando gli altri ad elevarsi; si progredisce aiutando gli altri a progredire.
Si cresce assieme, non separati.
Sentirsi superiori e/o arrivati...
Questo blocca il nostro e l'altrui progresso.
Roberto Potocniak
Quando eravamo piccoli noi, molti papà non si occupavano di molte cose che riguardavano la cura dei bambini, perché non era loro "compito", ma spettava alle mamme. Adesso invece sono sempre di più i papà che fanno tutto come le mamme. Ma non chiamateli "mammi" per questo. Sono semplicemente papà ed è giusto così
La lingua giapponese per me è sempre stata una lezione. E oggi ho bisogno di ricordare questa cosa.
Ripenso talvolta alle parole dell’ostetrica che venne a casa per la visita del secondo mese di vita di Sosuke, quando ancora piangeva tanto e forte, quando mangiava ad ogni ora e noi ci sentivamo impotenti, a volte inadeguati.
«Oya 親, in giapponese, è il genitore.
Nel carattere di oya 親, in alto a sinistra, c’è tatsu 立つ che è verbo che significa «stare in piedi, alzarsi», in basso c’è ki 木 l’«albero» e a destra si erge miru 見る ovvero «vedere, guardare».
Svoltolando i vari componenti, ecco che la frase si ricostruisce così: Oya no yakuwari wa, ki no ue ni tatte miru koto da 親の役割は、木の上に立って見ることだ ovvero «Il compito di oya, il genitore, è di salire sull’albero e da lontano stare a guardare».
La spiegazione di cosa sia un genitore è quindi già nella parola: è colui che deve interve**re solo quando davvero necessario. Per non sostituirsi mai al proprio figlio, per non intralciare il corso degli eventi, a oya, il genitore, spetta soprattutto l’osservazione a distanza, la supervisione discreta.»
da "WA, la via giapponese all'armonia"
📷 In foto noi, il giorno in cui siamo usciti dall'ospedale per tornare a casa~♥️
La virtu' dei saggi e pure dei belli
Educazione Emozionale
-Abbracciami, figlio mio.
-Cosa c'è che non va, mamma?
-Va tutto bene, tesoro.
Ho bisogno di sentire il tuo battito cardiaco.
Ti dirò qualcosa che ora non capirai, ma quando sarai più grande e lo leggerai, forse allora mi capirai bene.
-Dimmi, mamma...
-Voglio che sappiate che, qualunque cosa accada, io sarò sempre qui.
Che puoi sempre tornare tra le mie braccia. quando hai paura, quando hai paura del mondo, quando hai bisogno che ti dica quanto ti amo, io sarò qui. Quando la vita si complica, quando si commette un errore, quando si sceglie la strada sbagliata, anche in quei momenti, io sarò qui.
Quando una delle tue sorgenti non vedrai sorgere il sole, quando bramerai il mio calore, eccomi qui, quando ti sentirai diverso, strano.
Quando qualcuno ti rifiuta perché sei eccezionale.
Quando vorrai trovare un rifugio, io sarò qui.
Quando i tuoi piedi si stancano di camminare e hai bisogno che ti tenga in braccio.
Quando vorrai che ti accompagni nel tuo viaggio, io sarò qui.
Quando la tua memoria ti riporterà alla tua infanzia e vorrai ricordare quanto eri speciale per me, io sarò qui.
Quando non ci sarò più, chiudi gli occhi e pensa a me, ovunque io sia... Io sarò sempre qui...
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