Salute e Natura
Dimenticare come scavare la terra e prendersi cura del suolo è dimenticare noi stessi. (Mahatma Gandhi)
Il curry è una delle miscele di spezie più conosciute nel mondo occidentale, al quale però non appartiene. Originario dell’India, dove è tutt’ora conosciuto con il nome originario di masala, questo condimento fu importato in Europa dagli inglesi e deve il suo nome occidentale alla parola cari (salsa per il popolo Tamil).
Il curry è solitamente composto da spezie tostate in padella e pestate in un mortaio, di cui fanno parte il cumino e la curcuma (che dà al curry il suo particolare colore giallo ocra). Questa miscela ha un gusto tendenzialmente piccante, variabile nell’intensità a seconda delle differenti composizioni. Nella sua versione classica sono presenti anche cannella, chiodi di garofano, coriandolo, fieno greco, noce moscata, pepe nero, peperoncino e zenzero.
Le proprietà del curry
Nel curry è contenuto il curcumino, un polifenolo che presenta molteplici possibili effetti benefici per l’organismo umano. A cominciare dallo stesso apparato digerente. Il curry si rivela utile per il miglioramento della fase digestiva e nella regolazione del metabolismo. Si aggiungono poi ottime qualità antinfiammatorie e antiossidanti, utili ad alleviare l’affaticamento del fegato (proteggendolo dalle tossine) oltre a portare giovamento anche a stomaco e intestino. Queste proprietà contribuiscono anche a ridurre i fastidi legati all’artrite e ai reumatismi.
Le proprietà curative del curry si rivelano utili anche contro le malattie cardiovascolari grazie alla sua azione di regolarizzazione dei ritmi cardiaci e della circolazione sanguigna. Si segnalano effetti benefici anche nella prevenzione dell’arteriosclerosi.
Importante anche l’aiuto nel contrastare patologie neurodegenerative come l’Alzheimer.
L’attività antinfiammatoria e antiossidante stimola la reazione del sistema immunitario contro l’aggressione delle cellule celebrali da parte delle placche. Un’azione evidenziata nel 2005 dal Professor Giovanni Scapagnini del CNR Catania nell’ambito di studi condotti in collaborazione con il Rockfeller Neuroscience Institute di Washington. Dallo studio emerge come il curcumino sia un rimedio naturale all’invecchiamento e alla morte neuronale, anche quella programmata (o suicidio cellulare) detta apoptosi.
L’azione delle sostanze contenute nel curry è in grado, secondo quanto contenuto in alcune ricerche condotte in prevalenza negli USA, di fornire un valido aiuto anche contro il diabete. In questo senso importanti si rivelano le possibilità offerte di riduzione dei livelli di colesterolo e di regolarizzazione dell’indice glicemico.
Vari studi hanno inoltre confermato negli ultimi 10 anni le proprietà antitumorali del curry. Le ricerche costituiscono ormai un corposo ambito di ricerca, con la miscela di spezie che sembra fornire aiuto contro le forme cancerogene che colpiscono esofago, polmoni, fegato, reni, mammella e intestino. Secondo recenti studi condotti dalla Dr. Karen Knudsen il curcumino agirebbe stimolando la reazione ai farmaci da parte di quelle cellule tumorali resistenti alle terapie.
Il curry ha evidenziato anche possibili benefici nei confronti di leucemia, malattie del sangue come il mieloma multiplo, i melanomi e la sclerosi multipla. Grazie alla curcuma in essa contenuta, questa miscela ha poi fornito indicazioni positive circa la possibilità di rallentare l’evoluzione di una delle malattie più temute dagli uomini: il tumore alla prostata.
Secondo quanto contenuto nello studio dell’Oregon State University il curry sarebbe in grado di favorire l’attività della proteina CAMP (cathelicidin antimicrobial peptide), quest’ultima ad azione stimolante del sistema immunitario. Un valido aiuto in questo caso nella risposta dell’organismo alle infezioni e ai batteri.
*fonte: greenStyle,it
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PALO SANTO
🌳 Il palo santo è un incenso fatto con schegge ricavate da un albero tropicale che cresce spontaneamente in Perù e in Ecuador. Questo albero si chiama Palo santo o Bursera graveolens.
🌳 Quando l’albero compie il suo ciclo di vita naturale (che dura circa 90 anni) e muore ha inizio il suo processo di decomposizione, in questo periodo di immobilità l’albero si carica di sacralità. Solo dopo 3-4 anni dalla fine del ciclo vitale dell’albero si possono ricavare le schegge che diventeranno il nostro incenso.
🌳 Il palo santo ha origini antichissime perché veniva utilizzato dalla popolazione Inca per i rituali sciamanici. Il fumo che nasce dalla combustione di questo legno è molto denso e ha grandi poteri spirituali, si utilizza per ripulire oggetti e luoghi da energie negative e per entrare in contatto col divino.
🌳 La raccolta dei bastoncini di legno e dell’olio essenziale che questa meravigliosa pianta ci porta in dono avviene nel massimo rispetto e nella totale sacralità utilizzando alberi caduti per cause naturali e seccati in maniera naturale.
🌳 Il palo santo viene utilizzato anche durante la meditazione per entrare in un contatto profondo con la natura e con la Madre Terra. 🌳🌳🌳🌳🌳🌳🌳🌳🌳🌳 :
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Ma l’MSM fa di più, poiché è in grado di proteggere le cartilagini articolari dalla degenerazione che con l’età…
MSM: 7 benefici Noto per le sue proprietà antinfiammatorie, è utile per alleviare i sintomi dell’artrosi ma non solo
Un frutto tipicamente arabo è una manna contro il cancro: ecco la scoperta sui datteri
Un frutto esotico, certo non facile da trovare in Italia anche se ne aumenta il consumo, che però potrebbe essere risolutore contro una delle più terribili piaghe del nostro tempo: il cancro. Proprio così; parliamo dei datteri: sembra fantascienza, in realtà è tutto dimostrato e dimostrabile da una ricerca scientifica effettuata dalla Qassim University, in Arabia Saudita, patria dei datteri e paese tra i maggiori produttori. Simbolo stesso di gran parte del mondo arabo, i datteri secondo lo studio pubblicato sulla rivista International Journal of Clinical and Experimental Medicine, contengono sostanze ed elementi che aiutano ad espellere e mettere ko una piaga terribile come il cancro. Infatti, sembra che i datteri siano ricchi di antiossidanti, ovvero quelle particolari sostanze che impediscono ai radicali liberi di danneggiare le cellule e di avviare quindi il nefasto processo di corruzione che porta al cancro. I datteri quindi, sembrano vera e propria manna contro le metastasi e per la prevenzione anche dei tipi di cancro più violenti e nocivi.
Inoltre la vitamina A, la luteina e la zeaxantina contenute nei datteri lo rendono una vera e propria manna per i nostri occhi.
I datteri sono soprattutto diffusi nel periodo natalizio in Italia, che ne importa gran parte da Egitto, Tunisia ed Arabia Saudita; alcuni tipi di datteri in realtà crescono anche nel nostro paese. Un simbolo quindi della cultura araba ed un alimento tradizionalmente in voga a Natale, potrebbe fare il caso di chi vuole prevenire il cancro con gusto; via libera al consumo di datteri ma, ovviamente, senza esagerare.
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7 MOTIVI PER MANGIARE LA CANAPA
Questa volta non parliamo della canapa che si fuma, ma dell’olio e dei semi che vengono usati in cucina (e che non contengono THC). L’olio di canapa e i suoi semi sembrano proprio capaci di proteggere l’organismo in modo sorprendente: un’ottima concentrazione e qualità di grassi omega 3 e 6, e un potente effetto antinfiammatorio (c’è chi lo usa al posto degli analgesici, ad esempio per combattere l’artrite), si uniscono alla preziosa presenza di tutti gli aminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente digeribile. L’olio di semi e la farina di semi di canapa sono considerati un “vaccino nutrizionale” che, se assunto ogni giorno, rinforza e regola la risposta del sistema immunitario, del sistema ormonale e del sistema nervoso, come mostrato ormai da numerose ricerche e riportato anche in una circolare del Ministero della Salute.
Il grosso dei vantaggi di questi alimenti è dato dalla presenza di omega 6 e omega 3, capaci di prevenire o curare le malattie attualmente più diffuse: colesterolo, trigliceridi, diabete, artrite, artrosi, asma, psoriasi ed eczema atopico, lupus, malattie autoimmuni in genere, depressione. Nei derivati della canapa questi due grassi non solo sono presenti, ma lo sono in rapporto 3/1, ovvero il rapporto più vicino in natura a quanto raccomandato dall’OMS (olio di pesce a parte, che però deve essere chimicamente trattato). Se poi all’olio di semi di canapa uniamo l’olio extravergine di oliva (che contiene solo omega 6) si raggiunge il rapporto ottimale.
1) MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Questi alimenti riducono e prevengono l’arteriosclerosi e altre malattie cardiovascolari, perché sono in grado di mantenere elastici i vasi sanguigni ed evitare l’accumulo di grasso nelle arterie.
2) COLESTEROLO
Qualche cucchiaio al giorno di olio di canapa abbassa rapidamente il colesterolo LDL e i trigliceridi. Si riduce il rischio trombosi.
3) PROBLEMI NEUROLOGICI
La canapa e i suoi derivati sembrano in grado addirittura di migliorare i problemi di apprendimento, i deficit della memoria, le difficoltà di concentrazione e la mancanza di attenzione, la depressione cronica e la depressione post-parto, proprio per via della capacità di regolare il sistema ormonale.
4) MALATTIE OSSEE E INFIAMMAZIONI
Si usano per curare l’artrosi e l’artrite reumatoide, ma anche altre malattie infiammatorie come l’infezione della vescica, la colite, il colon irritabile e la malattia di Crohn.
5) SINDROMI GINECOLOGICHE
Sembra avere effetti favolosi contro la sindrome premestruale e durante la menopausa. Combatte l’osteoporosi.
6) PROBLEMI ALLE VIE RESPIRATORIE
L’olio di canapa è impiegato nella cura di malattie asmatiche e affezioni respiratorie, sia delle basse che delle alte vie respiratorie: dunque è particolarmente utile in questo periodo.
7) MALATTIE DELLA PELLE
Psoriasi, vitiligine, eczemi, micosi, irritazioni da allergie, dermatiti secche, acne e tutte le infiammazioni o irritazioni localizzate si trattano con questi alimenti oppure applicando l’olio localmente. E’ efficace anche per la cura dei funghi delle unghie e contro il prurito.
Per finire, l’olio di canapa deve essere estratto con spremitura a freddo e i semi sono meglio non decorticati, cioè ricchi di tutte le fibre.
FONTI:
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Farina di insetti e carne sintetica I nuovi alimenti sono una ricetta salva pianeta e umanità oppure celano interessi politici ed economici ai danni del cittadino? Ecco l’opinione di una delle 100 donne più influenti d’Italia secondo Forbes
Earthing è una cura miracolosa, antichissima, semplicissima, e naturale.
Il punto di vista di Earthing è che siamo sempre più malati, stanchi e soffriamo di infiiammazioni croniche per un motivo ben preciso: non siamo connessi alla Terra e soffriamo una carenza di elettroni a causa di questo mancato collegamento. Possiamo ottenere una ricarica istantanea semplicemente mettendo i piedi nudi a contatto con la Terra.
Il pianeta Terra è un organismo vivente che ci rifornisce naturalmente di energia quando entriamo in contatto con esso.
Abbiamo perso la consapevolezza delle nostre radici "elettroniche" (nel senso degli elettroni). Le nostre scarpe, con le suole isolanti impediscono al cirucuito elettrico di funzonare correttamente, siamo disconnessi.
Dormire direttamente sul suolo (con cuscini o letti conduttivi) o camminare scalzi ci equilibra energicamente poiché gli elettroni liberi della superficie terrestre ci pervadono e ci sintonizzano agli stessi livelli di potenziale e carica energetica della Terra. Questo riequilibrio può causare una leggera sensazione di bruciore e ci procura numerosi benefici.
Se vuoi conoscere meglio la pratica dell’Earthing, clicca in questo link: https://www.macrolibrarsi.it/libri/__earthing-camminare-a-piedi-nudi-libro.php?pn=4430
Inulina di cicoria: la fibra dalle numerose virtù Ricavata dalla radice di cicoria, aiuta il nostro intestino a restare in equilibrio
Semi di Chia, una fonte naturale di Omega 3.
I semi di Chia, utilizzati in passato dai Maya e dagli Atzechi, sono una miniera di sostanze nutritive, sono ricchi di vitamine B, incluso 110ng per 100 grammi di prodotto di vitamina B12. Donano quindi energia e sostengono il sistema nervoso, nutrendolo e rinforzandolo. Con un sistema nervoso ben nutrito ci si sente più calmi, più forti, aumenta la capacità di concentrazione e diminuisce l’ansia. Sono inoltre un cibo ad basso indice glicemico. Questo significa che sono indicati per i diabetici e per coloro che soffrono di ipoglicemia, in quanto, rilasciando il glucosio poco alla volta, mantengono il livello di zucchero nel sangue stabile.
Circa il 35% del contenuto dei semi è composto da grassi acidi essenziali, principalmente l’ALA (Alpha-linolenic acid) conosciuto anche come Omega 3 e gli Omega 6, in rapporto a 3:2 con gli Omega 3. Questo fa dei semi di Chia un ottimo candidato per la fornitura di grassi acidi essenziali al nostro organismo per coloro che non amano il pesce o desiderano nutrirsi senza recare danno al mondo animale. Ricordiamo brevemente che i grassi acidi essenziali sono importanti per la salute del cuore, del cervello, dei muscoli, eliminano l’infiammazione e i dolori e mantengono le articolazioni ben oliate e sane.
Questo alimento offre un buon apporto di minerali tra cui calcio, ferro, fosforo, magnesio, potassio, zinco, rame e boron.
Il quantitativo di ferro è tre volte maggiore rispetto al ferro contenuto negli spinaci, il che rende i semi di Chia molto adatti ai bambini che in genere rifiutano di mangiare le verdure. Il magnesio è presente in una quantità 15 volte superiore a quella contenuta nei broccoli.
Un’altra caratteristica di tutto rispetto di questi semi è il buon quantitativo di trigliceridi a lunga catena, essenziali per proteggere la membrana cellulare e per equilibrare colesterolo e lipidi nel sangue. Circa il 25% dei semi di Chia è composto da proteine, inclusi gli 8 aminoacidi essenziali che il nostro organismo non può sintetizzare da solo e che vanno presi dal cibo. Questa è un ottima notizia per tutti i vegani che non mangiano prodotti animali e per chi voglia diminuirne la quantità consumata sia per rispetto degli animali stessi che per nutrirsi con meno tossine. I prodotti animali ispessiscono il sangue e appesantiscono reni e fegato.
La Chia è ricca di antiossidanti, sostanze che combattono i radicali liberi e prevengono il danneggiamento delle nostre cellule. Il livello di antiossidanti è talmente elevato che questi semi non richiedono neanche di stare in frigorifero, ma si mantengono freschi da soli per molto tempo. Tra i principali antiossidanti ci sono acido clorogenico, i flavonoidi, l’acido caffeico, la quercetina, la mircitina e i campfenoli.
La capacità dei semi di Chia di assorbire un quantitativo di acqua 9 volte superiore al loro peso li rende perfetti per pulire l’intestino. Infatti, assorbendo l’acqua, il seme crea un gel che raccoglie scorie e tossine dal nostro intestino e le incorpora nelle feci, migliorando la stitichezza e il colon irritabile.
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Ecco come si vive davvero negli ecovillaggi italiani (reportage con foto inedite)
Ecco come si vive davvero negli ecovillaggi italiani (reportage con foto inedite) Gli scatti fotografici di Stefania Bosso ci raccontano il quotidiano, le aspirazioni e i valori di chi sta costruendo nuovi modelli di vita comunitaria
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Un nuovo studio dell’Università dell’Illinois fornisce prove convincenti che il vostro modo di preparare e consumare i broccoli è importante e suggerisce anche che consumare i broccoli con i germogli di broccoli può avere un effetto anticancro, quasi due volte più potente della verdura.
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L’effetto antibatterico del miele di Manuka Australiano Berringa L’effetto antibatterico del miele di Manuka Australiano Berringa
L’Amaro Svedese di Maria Treben, un antico Elisir di benessere
L'amaro svedese Maria Treben è uno dei doni più gratificanti della Natura. Detto anche “Elisir di lunga vita” è frutto di centinaia di anni di studi sull'interazione di tutte le erbe che contiene. Infatti è stato dimostrato che tutte insieme sono molto più efficaci di ognuno dei componenti ingeriti individualmente.
Gli usi dell'amaro svedese Maria Treben variano dal suo utilizzo generico come un superbo tonico di "buona salute" alle sue applicazioni per diversi tipi di malattie, afflizioni o problemi di salute più effimeri. Non c'è nessun integratore al mondo che possa confrontarsi con esso.
L’Amaro Svedese è un’antica ricetta erboristica in soluzione alcolica in grado di guarire, con estrema rapidità ed efficacia, un’infinità di disturbi: dai semplici ed occasionali mal di testa e mal di stomaco, a casi ben più complessi e spesso cronici quali: dolori alla colonna vertebrale e cervicale, artrite, artrosi, ulcere, fistole, acufeni (ronzii alle orecchie), sinusiti… e perfino sordità, paralisi e alcuni tipi di tumori! Giusto per citarne alcuni. In realtà le patologie curabili con l’Amaro Svedese sono molte, ma molte di più.
Nell’antico manoscritto, dove è stata rinvenuta la ricetta, vengono elencati in 46 punti tutte le patologie e i disturbi dove l’uso dell’Amaro Svedese è stato testato con esito positivo, portando alla guarigione del paziente.
Che cos’è l’Amaro Svedese
L’Amaro Svedese è un estratto alcolico ottenuto lasciando a macerare in un litro e mezzo d’acquavite di grano o di frutta, dalla gradazione alcolica di 40° (tipo il gin, o la grappa), per 15 giorni, al sole (o vicino a una fonte di calore), una precisa miscela di erbe essiccate (dette Erbe Svedesi).
Queste sono le erbe utilizzate per la preparazione dell’Amaro Svedese:
10 g di Aloe (Aloe vera, Aloe barbadensis)*;
5 g di Mirra (Commiphora myrrha);
0,2 g di Zafferano (Crocus sativus);
10 g di radice di Angelica (Angelica archangelica);
10 g di radice di Rabarbaro (Rheum rhabarbarum);
5 g di radice di Carlina (Carlina vulgaris);
10 g di foglie di Cassia (Cassia angustifolia);
10 g di radice di Curcuma (Curcuma zedoaria);
10 g di Canfora naturale (Canfora Cinese);
10 g di Teriaca Veneziana (un miscuglio di diverse erbe e spezie);
10 g di Manna
*In alternativa all’Aloe è possibile utilizzare l’Assenzio.
Le origini
Secondo alcune ipotesi la ricetta dell’Amaro Svedese trova origine dall’invenzione geniale dello svizzero Paracelso, grande medico, alchimista e botanico vissuto nel periodo del Rinascimento.
Venne successivamente “riscoperto” dai medici svedesi Urban Hjärne e Claus Samst intorno al diciottesimo secolo. Infine la ricetta divenne definitivamente di dominio pubblico alla morte del dr. Samst, quando tra le sue carte venne ritrovato un manoscritto dove veniva riportata la “formula segreta” delle 11 erbe utilizzate per la preparazione di questo straordinario elisir di benessere.
Maria Treben e la scoperta dell’Amaro Svedese
Maria Treben (1907 – 1991) fu una famosa scrittrice e studiosa della pratica della medicina naturale attraverso le erbe mediche.
E’ a questa signora speciale che dobbiamo i ringraziamenti per la diffusione della ricetta dell’Amaro Svedese attraverso la pubblicazione del suo libro “La Salute dalla Farmacia del Signore” ormai divenuto un bestseller mondiale, tant’è che è stato pubblicato in più di 20 lingue diverse, vendendo oltre 8 milioni di copie.
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