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"Il QI medio della popolaz. mondiale, che dal dopoguerra agli anni '90 era aumentato, nell'ultimo ventennio è invece in diminuzione...
È l’inversione dell’effetto Flynn.
Una delle cause potrebbe essere l'impoverimento del linguaggio.
Diversi studi dimostrano infatti la diminuzione della conoscenza lessicale e l'impoverimento della lingua.
La graduale scomparsa dei tempi verbali dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente: incapace di proiezioni nel tempo.
La semplificazione dei tutorial, la scomparsa delle maiuscole e della punteggiatura sono esempi di “colpi mortali” alla precisione e alla varietà dell'espressione.
Meno parole e meno verbi coniugati implicano meno capacità di esprimere le emozioni/elaborare un pensiero.
Gli studi hanno dimostrato come parte della violenza derivi direttamente dall'incapacità di descrivere le proprie emozioni attraverso le parole.
Senza parole, non c’è ragionamento.
Si sa che i regimi totalitari hanno sempre ostacolato il pensiero, attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole.
Se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici.
Facciamo parlare, leggere e scrivere i nostri figli, i nostri studenti. Anche se sembra complicato. Soprattutto se è complicato.
Perché in questo sforzo c'è la libertà.”
- Christophe Clavé
l'importanza del sonno per il nostro benessere
Novità sul Bonus Psicologo 2024
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Bonus Psicologo 2024 Pubblicata la circolare n.34 del 15-02-2024 dell’INPS in merito al Bonus Psicologo. La domanda per l’anno 2023 potrà essere presentata a decorrere dal 18 marzo 2024 fino al 31 maggio 2024. Sono...
✍️ C’è così poca consapevolezza del malessere, che quando si sta male si pensa che durerà per sempre, invece quando si sta bene il dolore pare essere dietro l’angolo.
☁️ Fare qualcosa, fare niente, restare, sfogare, sapere che ne uscirò anche questa volta, ne sono uscita così tante volte, armarsi della pazienza che permette all’angoscia di attraversarci, con la certezza che anche quando sembra che ci stia trascinando a fondo con sé, non lo sta realmente facendo.
Prendersi per mano e partire per un viaggio dentro di sé per affrontare la paura, sentire il dolore, l’amore, la cura e l’attenzione che richiama, trovare una piccola luce e aggrapparsi, per perderla e poi ritrovarla, e vedere dove porta.
Vorrei non lasciarmi affliggere dagli influssi del passato, anche quando tornano con prepotenza, dal panico che mi creano, dal dolore che in modo così attraente riesce ancora a sedurmi.
Vorrei lottare per me perché ogni volta che l’ho fatto non me ne sono mai pentita, nemmeno nel fallimento. Ma vorrei anche concedermi il riposo di accomodarmi e non dover strafare: sedermi ad assaporare quello che c’è, ed assaporare anche il niente se necessario.
💚 Continua a leggere la testimonianza di Sara, attivista digitale, su : https://progettoitaca.org/pugniecarezze/
Ognuno ha i suoi bisogni...
Quello di cui ha necessita una persona non è detto che sia risorsa per un'altra, anche se motivati da buoni propositi.
È importante capire prima quali sono i propri bisogni per riuscire a differenziarli da quelli dell'altro, potersi sintonizzare ed essere risorsa❤️.
Non è semplice ed è un po' faticoso😅... Ma si può fare 🤗
Here and now 🙏
You can’t change the past. Focus on what happens from this day forward 🌈
Image: https://www.instagram.com/oliviaherrickdesign
"Una volta, in un campo, nacque un bel fiore. Era così bello e profumato che tutti quelli che gli passavano vicino si fermavano a guardarlo e dicevano: «Come è bello e profumato e che bei colori che ha!» e lui era proprio molto contento dei loro sguardi e delle loro parole che gli riscaldavano il cuore. Ma non sempre la gente che passa per i campi ha il tempo e la voglia di stare attenta ai fiori, cosicché un giorno passò di lì qualcuno un po’ distratto che quasi quasi lo calpestò. Allora il povero fiore si disse: “Sarà meglio che mi armi per difendermi!” e tirò fuori una bella spina per proteggersi. Un altro giorno passò di lì qualcuno ancora più distratto e che non amava particolarmente i fiori e quando lui si sentì ferito ci rimase così male che anche stavolta pensò: “Mi devo armare ancora di più, altrimenti mi calpestano!“ e tirò fuori altre due spine. Un altro giorno ancora capitò che anche le persone che gli passavano sempre vicine e che amavano i fiori e, soprattutto, amavano lui, fossero un po’ distratte e avessero altro per la testa. Allora si sentì ferito e si disse: “Povero me, se si distraggono anche loro!”, e tirò fuori altre tre spine. E così, di giorno in giorno, spina dopo spina, ecco che alla fine il fiore era munito di una bella corazza impenetrabile. Le persone che passavano per ammirare i fiori dovevano guardarlo da lontano e si dicevano: “Come è bello quel fiore! Chissà se è anche profumato! Peccato che non si possa andargli vicino per accarezzarlo perché ha troppe spine e punge non appena lo si tocca!” e gli passavano lontane perché avevano paura di pungersi. Ma anche i fiori, come tutti, hanno bisogno di compagnia, cosicché lui cominciava a sentirsi sempre più solo e sempre più abbandonato. E insieme a lui si sentivano soli e un po’ abbandonati anche quelli che gli passavano vicino e non potevano toccarlo né annusare il suo profumo perché avevano paura di farsi male con le sue spine. Allora il fiore si disse: “Forse si può fare qualcosa!” e chiese aiuto alla terra, al sole e all’aria che lo circondava. La terra disse: «Io ti ho nutrito bene da piccolo, altrimenti non saresti cresciuto così bello e profumato. Su quello che hai avuto puoi contare per tutta la vita perché l’hai avuto, è dentro di te...». Il sole disse: «Io ti ho riscaldato e illuminato fin da quando eri piccolo. È per questo che hai colori così belli. Su questo calore puoi contare per tutta la vita perché l’hai avuto, è dentro di te e nessuno te lo può portare via!». E l’aria intorno gli disse: «Io ti ho fatto respirare fin da quando eri piccolo e ti ho dissetato con la pioggia. È per questo che sei così profumato. Su quello che hai avuto puoi contare per tutta la vita, perché è dentro di te anche quando sarai in difficoltà!». Fu così che il fiore scoprì che le sue armi più potenti non erano fuori ma dentro di lui. E da quel giorno ogni tanto, poco per volta, lasciò che qualche piccola spina, che proprio non serviva più, cadesse e si tenne soltanto quelle importanti che gli servivano per difendersi quando si sentiva davvero molto, molto ferito dalla gente troppo distratta o da quella che non ama i fiori. Oppure, da quelli che li amano ma qualche volta a modo loro, che non sempre è il modo che serve ai fiori, proprio come succedeva spesso anche a lui. E la gente che passava di lì poté a poco a poco fermarsi di nuovo per stargli vicino a godere dei suoi colori e del suo profumo e per accarezzarlo delicatamente senza paura di farsi troppo male e di pungersi con le sue spine acuminate."
da "La rabbia delle mamme: Perdersi per ritrovarsi" di Alba Marcolino
Life changes. Non resistere al cambiamento, lascialo fluire e cerca modi utili per andare avanti. 🍂☘️🌿
Foto: https://instagram.com/aolanow
Self Care September - Day 21: Don’t compare how you feel inside to how others appear outside
https://actionforhappiness.org/self-care-september
Da domani inizia un nuovo anno scolastico, una nuova avventura per i più piccoli ma anche per mamme e papà.
Condivido di seguito il post della collega Fresta Cecilia - Psicologa Psicoterapeuta con riflessioni e spunti sul delicato momento dell'inserimento e del distacco.
Nuovo look 🌷😍
PIANGERE FA BENE
Il pianto è un’espressione emotiva dell’essere umano. È la reazione dell’organismo a livello fisiologico, cognitivo, emotivo e sociale in seguito a forti emozioni, come la tristezza, la rabbia o anche la felicità!
A livello scientifico, il pianto permette di scaricare ormoni che ci aiutano a mantenere un certo equilibrio. Contenere il pianto non è quindi positivo, ma può provocare uno squilibrio ormonale, che degenera in un malessere generale. Come ridere, piangere è benefico. Quando piangiamo espelliamo adrenalina e noradrenalina, gli ormoni dello stress, e ciò permette al corpo di raggiungere uno stato di maggior rilassamento, e rende più facile regolare l’umore. Inoltre, quando piangiamo ci sentiamo più rilassati perché in ogni lacrima liberiamo alte dosi di adrenocorticotropina. Quest’ormone segrega cortisolo e corticosterone che vengono sprigionati quando sussiste una certa tensione. Liberiamo anche prolattina e leucina, che sono analgesici naturali. Piangere, quindi, è una reazione chimica per calmare il dolore e ridurre lo stress.
Fonte: “Is crying a self-soothing behavior?”, Asmir Gračanin, Lauren M. Bylsma, Ad J. J. M. Vingerhoets, 2014, Frontiers in Psychology
Più sentimenti ed emozioni differenti, prenditi cura di loro ed accoglili tutti❤️
Spesso patologie come depressione o disturbo bipolare vengono sminuite o sottovalutate: "cosa vuoi che sia", "smettila di essere triste! ". In realtà come messo in evidenza da questo studio è presente una reale differenza del funzionamento del cervello in presenza di tali patologie. Se non si vede non vuol dire che non ci sia ⬇️
"Non sono quello che mi è successo, sono quello che ho scelto di essere."
(Carl Gustav Jung)
A ognuno la sua pallina 🌲🎅
Dilloconundisegno
Buone feste! 🎅🌲
Natale periodo di feste, riflessioni e messe in discussione 😅
Il cambiamento inizia quando riusciamo a metterci in discussione💪 riconoscere ed accogliere i nostri limiti e bisogni
👉 Il coraggio di chiedere aiuto è il primo e il più importante passo verso il benessere e la serenità. Ci sono momenti più o meno lunghi nella nostra vita in cui risulta indispensabile ascoltarsi, fermarsi e prendersi cura di sé e del proprio dolore. 💖
👉 Spesso si ha paura di chiedere aiuto, o si provano sentimenti quali vergogna, rifiuto e senso di colpa. Cercare il sostegno, per esempio dei propri cari, e rivolgersi ad uno specialista per affrontare il proprio disagio è in realtà un atto di grande coraggio, forza e determinazione. 💖
👉 Accettare di aver bisogno di aiuto non è umiliante, e non umilia nessuno. Riconoscere che, in alcune situazioni, si possa aver bisogno del sostegno di qualcuno che ci aiuti a gestire le difficoltà ci rende più consapevoli e più umani.🌻
👉 Se pensi di aver bisogno di aiuto, ricorda che puoi rivolgerti a uno dei nostri professionisti specializzati. 🌈
❤️ Love my Job ❤️
Giocare con la e trasformare le
Oltre le leggi, il codice deontologico, oltre l'interesse collettivo,il segreto professionale riguarda anche il nostro assetto interno rispetto al *valore* di ciò che le persone ci raccontano.
A volte sembriamo dimenticare che per i nostri pazienti noi siamo sì dei professionisti, ma dei perfetti estranei.
Eppure, loro trovano la forza di raccontare a noi - perfetti sconosciuti - cose che forse mai a nessuno hanno raccontato in vita loro. In quel segreto professionale, c'è il nostro rispetto per la fragilità e l'intimità dell'altro (e pure della nostra).
“Chi va da uno psicologo entra credendo di dover risolvere un problema dovuto ad un fatto o ad una persona. Crede cioè che il suo star male sia dovuto a qualcosa di concreto, un fatto tangibile, una persona in carne ed ossa. Invece, più spesso in questo momento storico, soffrono i sensi.
Si, soffrono i sensi.
Il senso di colpa, il senso di solitudine, il senso di abbandono, il senso di inadeguatezza, il senso di vuoto, il senso di inferiorità, il senso di incompiutezza, il senso di dipendenza.
Non sono le cose che ci accadono il problema e neanche le persone che ci circondano. Ma il senso che smuovono in noi quei fatti e quelle persone.
È il nostro vissuto che crea mostri, ferite e paure. E, per fortuna, proprio perché ci appartiene, su quel vissuto si può lavorare.”
A volte aggrapparsi a qualcosa è più doloroso che lasciarlo andare.
“Se dopo aver lasciato andare
qualcuno o qualcosa,
il tuo cuore ti fa un po’ male,
è tutto okay.
Significa solo che i tuoi sentimenti
erano genuini.
A nessuno piace concludere.
Ed a nessuno piace il dolore.
Ma a volte, dobbiamo portare
le cose che una volta
erano buone per noi, ad una fine,
perché sono diventate tossiche
per il nostro benessere.
Non tutti i nuovi inizi
sono destinati a durare per sempre.
E non tutte le persone
che camminano nella tua vita,
sono destinate a rimanere”.
Najwa Zebian
In questi mesi in cui lo sport è stato per i più piccoli un momento di divisione, rinuncia e distanza, il potere di un abbraccio riporta un po' di equilibrio ed emozioni, senza reti né divisioni
❤️
Magnifiche.
Siamo a Cernusco sul Naviglio.
Partita di Under 12. In un momento di difficoltà, una piccola si lascia andare al pianto. Si avvicinano compagne e allenatore per provare a consolarla.
Ma niente.
Allora una avversaria oltrepassa la che divide i due campi e la circonda con un .
“Non si conoscevano, racconta il coach. Semplicemente è stata una reazione di istinto”.
Strepitosa.
(grazie a Valeria Marra)
Fonte Problemi di Volley
foto di Polisportiva San Giorgio
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