Silvia Becchis - psicoterapeuta

Silvia Becchis - psicoterapeuta

Mi chiamo Silvia Becchis e sono psicologa e psicoterapeuta Mi chiamo Silvia Becchis e sono psicologa e psicoterapeuta.

Il mio percorso è iniziato tanto tempo fa, quando ho capito che ascoltare mi piaceva più che parlare e quando ho compreso che della cura dell’Altro volevo farne un mestiere. Ho studiato psicologia all’Università degli Studi di Padova, conseguendo nel 2014 la laurea triennale in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione e nel 2016 la laurea magistrale in Psicologia Clinico-Dinamica. Tornata in Pi

25/05/2023

Felice di annunciare questa nuova collaborazione! 🌱

👉🏻Ecco che con stile rinnovato👌🏻 e con molto piacere...

Vi presentiamo una nuova collega che entra a far parte del Team BUSSOLA!🧭

📍Benvenuta alla Dott.ssa Silvia Becchis🤙🏻

👉🏻Gli altri professionisti rimangono a vostra disposizione e dopo il riposo estivo ☀️🌾
rinnoveremo le presentazioni di tutto il team!🧭

Studio "LA BUSSOLA" TEL 391/7286101

07/03/2023

|Architettura della psicoterapia - pt.2|

La stanza della psicoterapia è un un luogo colorato, non perché le pareti debbano essere gialle o verdi o arancioni. Ma perché c’è posto per tutti i colori, tutte le sfumature, soprattutto quelle dell’animo.

Spesso, la prima volta che si entra, si portano con se solo il nero ed il bianco, poi piano piano quella stanza diventa un magazzino di colori.

Nella stanza della psicoterapia ci sono latte di colori e pennelli, qualche volta si dipinge insieme, qualche volta prima di prendere il pennello in mano si impara a riconoscere i colori.

Si entra con il nero e si esce con il blu.
La volta successiva si entra con il blu e quel blu diventa azzurro, o magari giallo, rosa, rosso.
Può anche tornare nero, ma chi l’ha detto che tutti i neri sono uguali?

01/03/2023

|Architettura della psicoterapia|

La stanza della psicoterapia è un luogo in cui mettersi comodə.

Lo spazio è sufficientemente ampio per accogliere, ma non tanto sconfinato da farci sentire persə. Dentro c’è posto, posto per tutto - un po’ come la borsa di Mary Poppins. Ma c’è anche ordine e si impara, insieme, a prendersi cura di questo tutto.

Le pareti sono spesse abbastanza per con-tenere quello che ci si racconta - e qualcos’altro provare a lasciarlo invece andare.

C’è una porta, perché la porta è entrata ma anche uscita, perché è la soglia tra il dentro e il fuori della stanza ma anche di sé, e qualche volta si lavora oliando le sue cerniere - che saranno anche le cerniere del cuore?

La luce è calda, illumina i pensieri e le emozioni, ma c’è spazio anche per l’ombra, perché è nel buio che il viaggio si fa in due.

La seduta è comoda per il corpo, perché sia possibile adagiarsi, affidarsi. Sostiene ma dona morbidezza e confort, allo stesso tempo, perché anche il corpo possa trovare il suo posto.

Photos from Silvia Becchis - psicoterapeuta's post 24/02/2023

L’albero dentro di me…
Cresce e germoglia.
Assicura nutrimento
e conforto
e legami -
ancora e ancora
e ancora.

Questo meraviglioso albo scritto e illustrato da parla un linguaggio metaforico, un linguaggio dell’anima. Poche parole, il resto lo dicono le immagini.
Di quanto sia importante riconoscere quello che ci abita, quell’albero che sta dentro di noi, che è fatto di luci e di ombre, di chioma e radici, di fiori, frutti… ma c’è anche il vento che muove, l’acqua che bagna e nutre ed il fango, che sporca e protegge.
E quell’albero sta dentro ciascuno di noi, a renderci simili, a farci sentire connessi e com-presi.

“Siccome c’è
un albero,
e un cielo,
e un sole
dentro di me,
riesco a capire
che c’è un albero
anche
dentro di te.”

Edizioni Fatatrac

20/02/2023

Elogio dei sogni
[Di quanto i sogni notturni siano messaggeri di tutte le parti che ci abitano]

In sogno
dipingo come Vermeer.
Parlo correntemente il greco
e non solo con vivi.
Guido l'automobile,
che mi obbedisce.
Ho talento,
scrivo grandi poemi.
Odo voci
non peggio di santi autorevoli.
Sareste sbalorditi
dal mio virtuosismo al pianoforte.
Volo come si deve,
ossia con le mie forze.
Cadendo da un tetto
so planare dolcemente sul verde.
Non ho difficoltà
a respirare sott'acqua.
Mi rallegro di sapermi sempre
svegliare prima di morire.
Non appena scoppia una guerra
mi giro sul fianco preferito.
Sono, ma non devo
esserlo, una figlia del secolo.
Qualche anno fa
ho visto due soli.
E l'altro ieri un pinguino
con assoluta chiarezza.

(Wislawa Szymborska)

14/02/2023

Una storia senza punteggiatura può essere una storia faticosa da leggere, può creare confusione, malintesi, può rendere difficile districarsi dal groviglio di parole. È complicato trovare l’inizio e la fine di una frase, dare la giusta intonazione.

Una domanda senza punto interrogativo che domanda è? E un’esclamazione senza punto esclamativo perde tutta la sua forza! Per non parlare delle virgole, quanto sono importanti per far prendere fiato, per stabilire pause, distanze, per dare un senso. E poi il punto, a volte è così difficile metterlo al posto e al momento giusto! Ma senza di lui non ci sarebbe spazio per nessuna nuova frase - o nuova fase. Ma poi, certamente, non sono meno importanti i due punti, che ci permettono di spiegare, di soffermarci, esplorare. E il punto e virgola, che arriva là quando serve una pausa maggiore, e infine i puntini di sospensione che hanno a che fare con l’apertura, la sorpresa, o la disapprovazione…

Anche le nostre storie ogni tanto perdono il filo, diventano grovigli senza punteggiatura (o con poca o troppa punteggiatura), perdono fluidità. Ci si ritrova confusi e disorientati, a volte è difficile ricominciare perché mancano dei punti, oppure si fatica a stare nel caos perché mancano delle virgole.

La stanza della psicoterapia è quel luogo che aiuta a mettere la punteggiatura al posto giusto, a rileggere la propria storia con le opportune pause, a ri-narrarsi con la capacità di trovare le intonazioni e la punteggiatura appropriate.

07/02/2023

Sull’incertezza e sul cambiamento, che costellano la nostra vita intera e in fondo vanno di pari passo.

Siamo soggetti a metamorfosi continue, ci trasformiamo continuamente per tutto l’arco della nostra esistenza. I nostri corpi cambiano, di continuo, i nostri pensieri, gli atteggiamenti, le emozioni e le sensazioni. Tutto il nostro essere è, attimo dopo attimo, diverso dall’istante prima.

E questo ci porta ad andare continuamente incontro alla perdita: perdiamo un pezzetto di quello che eravamo un attimo fa, perdiamo qualcosa di noi per diventare altro.
Non c’è trasformazione senza perdita.

E in quell’attimo in cui “non siamo più” e “ancora non siamo” perdiamo le nostre certezze e navighiamo nell’incertezza.
Non c’è trasformazione senza incertezza.

Ma quanta fatica e lavoro ci costa accogliere nella nostra vita l’incertezza?

31/01/2023

L’adolescenza, quel filo sottile tra bisogno di invisibilità e bisogno di permanenza.
Una tensione continua tra gli opposti, ma anche la capacità che solo un* adolescente ha di stare in equilibrio nel disequilibrio.
Da un lato il desiderio di rendersi invisibili al mondo, di nascondere quel corpo che non sente appartenergli, ma che cambia nonostante e intorno a ləi. Dall’altro il desiderio di lasciare tracce nel mondo, con scritte e graffiti sui muri, video postati sulla rete, chat in cui porsi domande anonime.

Il desiderio di essere visti, senza farsi vedere, il bisogno di essere ascoltati senza parlare, la necessità di stare in movimento senza che il corpo si muova.

Photos from Silvia Becchis - psicoterapeuta's post 23/01/2023

Inizia così , con lo sguardo rivolto dentro, con la ricerca di salvezza, con la potenza di un mondo di immagini che è Oltre e chiede di essere attraversato.

Due bimbə, due ragazzə (o forse due adultə un tempo stati piccolə?) che scoprono una dimensione magica parallela, uno spazio e un tempo in cui ricontattare la propria parte vulnerabile, piccola, bisognosa di contatto, contenimento, rassicurazione.
Un gesto che si ripete pagina dopo pagina, poggiare la propria fronte su quella dell’altro, che forse altro non è che una delle infinite parti di sè. Per dirsi che va bene provare quello che si prova, che va bene essere quel che si è.
Un libro sulla promessa di tenere aperto quel passaggio segreto verso quel mondo di immagini che è il mondo dell’infanzia, un mondo a colori in un mondo che a volte appare tutto in bianco e nero.

🌟 Inauguro questa rubrica sugli albi illustrati con questo libro potente, “Sei tu che mi salvi” di Jimmy Liao.
✨ perché risuona con “a cuore aperto”, perché il linguaggio degli albi illustrati è un linguaggio del cuore, che trova nella mescolanza di parole ed immagini una via diretta per il cuore delle cose, di quelle piccole che a volte sono difficili da raccontare e di quelle grandi che a volte è più facile dirle con immagini.

17/01/2023

Sugli inizi, della terapia ma non solo. Di quel momento così importante, frastornante, in cui ci si riconosce e non resta che farsi riconoscere. La terapia è anche questo, imparare a dire e dirsi “sono io!”, appropriarsi di quella sensazione che si prova quando ci si può presentare a gran voce, quando si viene ascoltati e visti.

📖 “Qualcuno sembra essersi perso davanti al portone di casa. Com’è insicuro! Fa continue prove ad alta voce sul cosa dire di sé.
Sorride forzatamente, quasi volesse far buona impressione a un colloquio di lavoro. Eppure di certo non verrà scartato, e anzi, sarà lui a pagare da vivere all’affittuario di quello spazio.
Si aggiusta i capelli con le mani sudate, cerca la smorfia più accattivante, si specchia nelle finestre per controllare che occhi, naso e bocca siano al posto giusto.
Strano non si sia accorto di essere uscito in mutande! Finalmente si decide a suonare il campanello. Alla voce composta che chiede: “Chi è?”, un’unica risposta istintiva cancella ogni dubbio: “Sono io!”.
(Tratto da ”Interni di una psicoterapia” di Michela Launi e Sara Santus)

11/01/2023

Che rumore fa… il silenzio?
Ovvero, il silenzio è davvero l’assenza di ogni suono, di ogni rumore, di ogni parola?
Ci sono silenzi, nella stanza della terapia, ma anche nella vita di tutti i giorni, che fanno più rumore di tante parole.
In alcuni silenzi si possono scorgere parole difficili da dire, ci sono poi i silenzi arrabbiati, i silenzi bagnati dalle lacrime. Ci sono silenzi che occupano tantissimo spazio ed altri che si fanno minuscoli. Ci sono silenzi che imbarazzano, che si vorrebbe interromperli, ed altri che invece sono così confortevoli. C’è il silenzio che punisce, che si ritira ed aggredisce così, nel suo non dire. C’è il silenzio che nasconde, che cerca di proteggere o di custodire un segreto. C’è il silenzio che non sa dire o non sa come farlo e c’è il silenzio che si prende il tempo, che serve per sedimentare, riflettere, elaborare.
Il silenzio non è assenza. Il silenzio è presenza ed ha molto da dirci a starlo ad ascoltare.
Qual è il tuo modo di stare in silenzio? Che rapporto hai con il silenzio?

27/12/2022

La psicoterapia ha uno spazio finito, limitato. Cinquanta o sessanta minuti per volta circa. Per qualcuno possono essere troppo pochi, per altri possono apparire un tempo infinito (di cosa dovrò mai parlare per un’ora?). Possono esserci giorni in cui il tempo sembra non bastare, se ne vorrebbe di più a disposizione… eppure è importante imparare a stare nel tempo, rispettarlo, prendersene cura.

La Cura passa proprio dal Tempo, il tempo che dedichiamo agli altri e quello che doniamo a noi stessi. Il tempo che ci diamo, che per essere un tempo buono, un tempo di cura, ha un inizio ed ha una fine, perché c’è un prima e c’è un dopo.

Dopo quel tempo la cura continua, ma inizia un altro tempo, fatto di sedimentazione e di riflessione su quanto emerso in terapia.
Le cose dette hanno bisogno di essere depositate in memoria, rielaborate, assaporate, masticate, digerite.

Il tempo è un dono prezioso e va rispettato, perché le cose che ci diciamo in quel tempo, che è limitato, hanno un grande valore.

20/12/2022

Conta di più la domanda o la risposta?

I bambini lo sanno bene, l’arte del domandare è ben più stimolante che l’arte del rispondere. Quanta ricchezza ci può stare dentro una domanda? Quanta apertura, quante possibilità, e quanta meraviglia può generare il porsi e porre delle domande. Noi esseri umani abbiamo bisogno di domandare e, di nuovo, i bambini lo sanno bene (vedi fatidica fase dei “perché?”). Il domandare è un bisogno che è ben più grande del semplice cercare delle risposte.

Interrogare e soprattutto interrogarsi è quello che in terapia, ma non solo, ci permette di aprirci, di scoprirci, di conoscerci, anche là dove pensavamo di aver già trovato le risposte, c’è sempre quella domanda in più da porsi.

Domandare è mettersi nella posizione di ascolto, di ricerca di significato e quindi di crescita. È quell’atteggiamento che ci sposta un po’ più in là, magari facendoci perdere per un attimo l’equilibrio e magari facendoci scoprire che ci sono infiniti nuovi modi di stare in equilibrio.

17/12/2022

Questa pagina è solo un mezzo per diffondere pensieri e riflessioni, per coltivare un pensiero psicologico e magari abbattere stigmi e pregiudizi.

Se hai bisogno di aiuto o di maggiori informazioni puoi contattarmi attraverso il mio numero di telefono (anche via whatsapp), oppure attraverso il mio indirizzo email.
Ricevo su appuntamento in presenza, oppure online.

Per tutte le informazioni in più puoi invece consultare il mio sito, trovi il link in bio.

16/12/2022

Nel mio lavoro mi occupo di cura, della cura dell’Altro.

Offro percorsi di supporto psicologico e psicoterapia a bambini, adolescenti e adulti. Lavoro, inoltre, con e per la genitorialità e la perinatalità, accompagnando gli individui e le coppie verso - e attraverso - la nascita (sono referente certificata de Il Parto Positivo).
Il cardine del mio lavoro consiste nel creare e garantire uno spazio di ascolto e confronto, sicuro, accogliente e non giudicante.
La mia formazione è psicodinamica: ritengo che sia fondamentale conoscere noi stessi e i meccanismi che ci guidano, sciogliere i nodi delle nostre storie di vita e tentare di rinarrare e rinarrarci con nuove parole.

🌱Puoi consultare nello specifico i miei servizi sul mio sito, cliccando sul link in bio.

15/12/2022

Mi chiamo Silvia Becchis e sono psicologa e psicoterapeuta.
Il mio percorso è iniziato tanto tempo fa, quando ho capito che ascoltare mi piaceva più che parlare e quando ho compreso che della cura dell’Altro volevo farne un mestiere.

Mi piace leggere ed ascoltare le storie, qualunque esse siano. Mi piacciono i finali aperti perché regalano la possibilità di letture diverse, scenari imprevisti e talvolta sorprendenti. Mi piace che ogni individuo abbia la possibilità di narrare e narrarsi in modo nuovo, differente.

Adoro gli albi illustrati, le parole e le illustrazioni che contengono. Dentro gli albi sono custodite spesso saggezze preziose, non solo per i piccoli ma anche per i grandi. Credo nel forte potere delle immagini, di comunicare e facilitare l’espressione di vissuti ed emozioni talvolta difficili da raccontare altrimenti. Per questo motivo, capita che utilizzi libri e immagini anche per il mio lavoro.

Mi piace la natura e mi piacciono gli alberi, i boschi, per questo ho fatto degli alberi la mia identità professionale. Mi piace l’ombra che gettano sul terreno, che può essere al tempo stesso mistero, oscurità, ma anche rifugio e riparo. Mi piacciono le radici che raggiungono il terreno profondo e le chiome che accarezzano il cielo e si spingono in alto, talvolta abbracciando altre chiome, altre volte nella propria solitudine. Mi piace che le forme degli alberi siano tutte diverse e per questo uniche.

🌱Se vuoi approfondire e scoprire qualcosa in più su di me e la mia formazione puoi consultare il mio sito, di cui trovi il link in bio.

25/07/2022

⚠️ È attivo da oggi il servizio INPS per fare richiesta del bonus ⚠️

Occorre:

- accedere al portale INPS

- dalla pagina “prestazioni e servizi” accedere a “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” (si può anche digitare direttamente questa voce nella barra di ricerca)

- selezionare la voce “contributo sessioni psicoterapia“ e procedere con la compilazione dei campi richiesti.

Da lunedì 25 luglio sarà possibile fare domanda per ottenere il Bonus Psicologo, ovvero il beneficio economico (approvato con la legge 15/2022) per sostenere le spese relative alla psicoterapia presso specialisti privati.

Come funziona?

📌 La domanda si può presentare, in modalità telematica accedendo al sito web dell'Inps con credenziali Spid, Cie o Cns al servizio “Contributo sessioni psicoterapia”, oppure tramite il contact center dell'istituto.

📌 La finestra per la presentazione delle domande sarà attiva dal 25/07 e fino al 24/10, tuttavia le risorse a disposizione sono limitate, per cui meglio non attendere gli ultimi giorni.

📌 Possono fare domanda tutti i cittadini che sentono il bisogno di un percorso psicoterapeutico, in possesso di ISEE.
Il contributo economico ottenibile varia a seconda della propria situazione economica:
-600€ per le persone con ISEE fino a 15.000 euro
-400€ per le persone con ISEE compreso tra 15.000 e 30.000 euro
-200€ per le persone con ISEE compreso tra 30.000 e 50.000 euro

📌 Il contributo è erogabile una sola volta per persona ed è pari a 50€ per seduta, fino ad un massimo stabilito in base al proprio ISEE.
La persona non deve “anticipare” nulla al professionista, ma questo sarà rimborsato direttamente dall’INPS.

📌 Il richiedente può presentare domanda per sé stesso o per conto di un soggetto minore d'età se genitore esercente la responsabilità genitoriale o tutore o affidatario.

📌 Le graduatorie per l’assegnazione del beneficio, distinte per Regione e Provincia autonoma, saranno stilate tenendo conto del valore ISEE e, a parità di valore ISEE, dell’ordine di presentazione.

📌 Una volta che la domanda INPS è stata accolta la persona riceverà un codice univoco, il quale sarà da comunicare al professionista scelto.

📌 Il beneficio economico sarà da utilizzare entro 180 giorni dalla data di accoglimento della domanda, dopodiché le risorse verranno riassegnate.

📌 Per usufruire del beneficio è fondamentale rivolgersi a psicologi psicoterapeuti, regolarmente iscritti all’albo. I cittadini potranno trovare l’elenco dei professionisti aderenti sul portale INPS.

22/07/2022

Da lunedì 25 luglio sarà possibile fare domanda per ottenere il Bonus Psicologo, ovvero il beneficio economico (approvato con la legge 15/2022) per sostenere le spese relative alla psicoterapia presso specialisti privati.

Come funziona?

📌 La domanda si può presentare, in modalità telematica accedendo al sito web dell'Inps con credenziali Spid, Cie o Cns al servizio “Contributo sessioni psicoterapia”, oppure tramite il contact center dell'istituto.

📌 La finestra per la presentazione delle domande sarà attiva dal 25/07 e fino al 24/10, tuttavia le risorse a disposizione sono limitate, per cui meglio non attendere gli ultimi giorni.

📌 Possono fare domanda tutti i cittadini che sentono il bisogno di un percorso psicoterapeutico, in possesso di ISEE.
Il contributo economico ottenibile varia a seconda della propria situazione economica:
-600€ per le persone con ISEE fino a 15.000 euro
-400€ per le persone con ISEE compreso tra 15.000 e 30.000 euro
-200€ per le persone con ISEE compreso tra 30.000 e 50.000 euro

📌 Il contributo è erogabile una sola volta per persona ed è pari a 50€ per seduta, fino ad un massimo stabilito in base al proprio ISEE.
La persona non deve “anticipare” nulla al professionista, ma questo sarà rimborsato direttamente dall’INPS.

📌 Il richiedente può presentare domanda per sé stesso o per conto di un soggetto minore d'età se genitore esercente la responsabilità genitoriale o tutore o affidatario.

📌 Le graduatorie per l’assegnazione del beneficio, distinte per Regione e Provincia autonoma, saranno stilate tenendo conto del valore ISEE e, a parità di valore ISEE, dell’ordine di presentazione.

📌 Una volta che la domanda INPS è stata accolta la persona riceverà un codice univoco, il quale sarà da comunicare al professionista scelto.

📌 Il beneficio economico sarà da utilizzare entro 180 giorni dalla data di accoglimento della domanda, dopodiché le risorse verranno riassegnate.

📌 Per usufruire del beneficio è fondamentale rivolgersi a psicologi psicoterapeuti, regolarmente iscritti all’albo. I cittadini potranno trovare l’elenco dei professionisti aderenti sul portale INPS.

08/03/2021

8 marzo 2021 - Tante le conquiste a favore della donna, altrettanto numerose quelle ancora da realizzare.

Oggi, però, è altrettanto importante celebrare la donna intesa come la parte femminile in noi, qualunque sia il genere in cui ci riconosciamo.

Onoriamo la parte di noi più sensibile, più emotiva, più accogliente, introspettiva, riflessiva. La nostra parte creativa, generatrice, libera, empatica.

Evviva chi ogni giorno riesce a trovare e coltivare dentro di sè il proprio femminile, con amore e cura.

Buona giornata della donna a tutti!

🌸

08/02/2021

La fragilità di un essere umano è condizione preziosa per entrare nel proprio stato naturale di libertà.
Da quando nasciamo ci fanno credere il contrario; veniamo educati a generare una forza non reale che è solo rigidità, resistenza alla vita.
Cresce con noi un ideale di perfezione pericoloso che non ci permette di essere noi stessi, che non accetta la debolezza umana.
La nostra natura divina si manifesta quando l’essere umano diventa consapevole della propria condizione di immensa fragilità e cede, si arrende, comprende che se apre mani e braccia in quello stato di immensa cedevolezza, inizia a volare.
Non occorre essere forti per essere liberi.

(Alice Miller)

Immagine di Jukka Risikko

27/01/2021

Siamo fatti per ricordare, siamo fatti per avere memoria.

Ricordiamo per imparare, per evitare di ripetere gli stessi errori, ricordiamo per migliorare, per costruire una storia coerente di noi e del mondo. Ricordiamo anche quel che vorremmo dimenticare, ricordiamo odori, suoni, momenti, gesti. Ricordiamo ciò che c’è stato ed anche ciò che ci è mancato.

Anche il nostro corpo ha memoria, ricorda le ferite, gli abbracci, il dolore, persino ciò che del nostro corpo non c’è più. Costruiamo memorie, ogni giorno, ogni istante, in ogni relazione, in ogni cosa che facciamo.

La memoria è una gemma preziosa di cui prendersi cura. Non va sotterrata, non va distrutta, polverizzata o negata. La si può custodire in uno scrigno magico, la si può levigare, scolpire, smussare negli angoli.

Ma senza di essa non c’è storia, e senza storia non ci siamo noi.

19/01/2021

Gennaio è il mese dell’inizio, il mese bifronte, come il dio Giano da cui prende il nome, con una faccia rivolta al vecchio anno ed una a quello nuovo. Forse per iniziare è proprio necessario riuscire ad avere uno sguardo sul passato ed uno sul futuro, senza perdere l’attenzione sul presente.

Iniziare implica un passaggio, una iniziazione appunto, come un rituale che consente di dive**re qualcosa di diverso, di assumere un nuovo ruolo, una nuova identità nel mondo.
Ma non c’è nuovo senza vecchio, non c’è un dopo senza un prima e senza un durante.

Ma quanto possono essere faticosi gli inizi?
Anche iniziare un percorso psicologico, di cura di sè, può apparire difficile.
Ma il bello degli inizi è che ci si può permettere di perdersi, perché la strada è ancora tutta da percorrere, le possibilità sono tutte sotto i tuoi piedi.

Studio 65 | Osteopatia - Massoterapia a Racconigi (CN) 18/01/2021

È online il nuovo sito dello Studio 65 - Studio Massoterapico e discipline integrate, presso cui collaboro:

Studio 65 | Osteopatia - Massoterapia a Racconigi (CN) Studio 65 nasce per dare assistenza alla propria clientela attraverso la Terapia Manuale e il Massaggio a Racconigi.

Timeline photos 15/01/2021

Il potere trasformativo delle parole, dell’arte e dell’immaginazione.
La perdita è parte della vita, ma con il racconto può trasformarsi.
La vita si rigenera.

A 40 anni Franz Kafka (1883-1924) che non si è mai sposato e non aveva figli, passeggiava per il parco di Berlino quando incontrò una bambina che piangeva perché aveva perso la sua bambola preferita. Lei e Kafka cercarono la bambola senza successo.
Kafka le disse di incontrarlo lì il giorno dopo e loro sarebbero tornati a cercarla.
Il giorno dopo, quando non avevano ancora trovato la bambola, Kafka diede alla bambina una lettera " scritta " dalla bambola che diceva: " per favore non piangere. Ho fatto un viaggio per vedere il mondo. Ti scriverò delle mie avventure."
Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka.
Durante i loro incontri Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Infine, Kafka le riportò la bambola (ne comprò una) che era tornata a Berlino.
"non assomiglia affatto alla mia bambola", disse la bambina.
Kafka le consegnò un'altra lettera in cui la bambola scriveva: " i miei viaggi, mi hanno cambiato." la bambina abbracciò la nuova bambola e la portò tutta felice a casa.
Un anno dopo Kafka morì.
Molti anni dopo, la bambina oramai adulta trovò una letterina dentro la bambola. Nella minuscola lettera firmata da Kafka c‘era scritto:
" tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo."

Il libro "Kafka e la bambola viaggiatrice" lo trovate su Amazon.
https://amzn.to/3spG8J3

30/12/2020

Che sia un anno per ritrovare nuove stelle
e nuove rotte
un anno per ricominciare
un anno per ritrovare nuovi sogni
per prendersi cura di sè, delle nostre ferite e delle nostre risorse.

Buon passaggio al nuovo anno,
che sia un passaggio intimo, silenzioso, in solitudine o in compagnia,
ciò che conta è dentro noi ✨

22/12/2020

Nella stanza con uno psicologo accadono molte cose... ogni colloquio è un incontro, con se stessi e con l’Altro.

Nella stanza delle parole si può, naturalmente, parlare, ma ancora più importante e non scontato, si viene ascoltati.
Si può anche stare in silenzio, si può piangere, si può ridere, ci si può arrabbiare. Si può stare in ascolto dei propri pensieri, o del proprio corpo.
Nella stanza delle parole si ha a disposizione uno spazio interamente per sè, per trovare qualche risposta, ma soprattutto per porsi tante domande.
Nella stanza delle parole si può ve**re accolti senza essere giudicati.
Nella stanza delle parole si può fare “come se...”, si può sognare e immaginare, perché qui c’è tanto spazio per tutte le parti di sè, ci sono infinite possibilità.

Nella stanza delle parole... si può.

17/12/2020

Chi l’ha detto che le cose importanti sono solo quelle visibili?
Se una cosa non si vede, ha forse meno valore?
È necessario che la sofferenza arrivi al corpo per essere percepita?
La salute mentale, quando non la si può vedere o toccare, merita forse meno interesse, meno attenzione?
Se il disagio che sento dentro è invisibile ai tuoi occhi, allora non è reale?

Una volpe saggia, amica di un piccolo principe fortunato, una volta disse che l’essenziale è invisibile agli occhi.
Un messaggio importante, perché ciò che non si vede non è meno reale e non ha meno valore.

09/12/2020

Chiedere aiuto è normale, perché non dovrebbe essere così?

Conoscete il mito di Atlante? Il titano fu condannato da Zeus a reggere il mondo sulle proprie spalle, espressione che ancora oggi utilizziamo quando sentiamo di portare un grosso fardello, quando ci sentiamo sopraffatti da un sentimento, da una situazione interna o esterna, condannati, appunto, a compiere un compito arduo da soli.
Il destino di Atlante è il fallimento: come potrebbe portare a compimento un’impresa tanto difficile? Il fallimento è però la chiave di volta, il punto necessario, per una riflessione su di sè, per l’emersione del bisogno: il bisogno di ricevere aiuto, il bisogno di far affidamento su un Altro.

Non è forse meglio reggere il peso in due? Quale rischio si corre nel chiedere aiuto?

La richiesta di aiuto è prendere consapevolezza dei propri limiti, perché abbiamo dei limiti ed è normale averne. Perché chiedere aiuto non significa essere meno forti, meno indipendenti, non significa essere meno. Significa, invece, essere più consapevoli, più coraggiosi, significa volersi bene.

Sentimenti adolescenti 04/12/2020

“I ragazzi (non solo quelli in difficoltà) si trovano così, in mezzo a mille complessità speciali e inedite che devono fronteggiare, per questo sono diventati una delle categorie sociali più esposte, per le sue dinamiche particolarmente delicate, alle sollecitazioni fortissime e contraddittorie della nostra epoca. C’è da tremare, a pensarci bene: che cosa c’è di più incerto e incognito del momento cruciale della crescita in un tempo come quello che stiamo attraversando?”

Sentimenti adolescenti Un adolescente, oggi, credo si senta come se stesse viaggiando in una navicella sperduta nello spazio lanciata a velocità pazzesca, alla deriva, tutto avvolto da cinghie e cannule di alimentazione, tra continui colpi e strattoni, botte in testa e calci sui fianchi e sui denti, che tanto uno più un...

01/12/2020

Quante volte al giorno sentiamo nominare o pronunciamo noi stessi la parola “depressione”?
Lo facciamo spesso nel modo scorretto, perché in realtà spesso parliamo di depressione quando invece dovremmo parlare di tristezza.

Abbiamo tolto la tristezza dai nostri vocabolari emotivi, come se non potessimo permetterci di essere “solamente” tristi. Come se la tristezza fosse una cosa così anormale, così da evitare, che se allora proviamo quell’emozione deve trattarsi necessariamente di depressione.
La depressione è una condizione della salute mentale ben definita, che sicuramente ha a che fare anche con la tristezza, ma è molto di più.
Le parole racchiudono un significato e lasciano delle impronte, per questo è importante utilizzare quelle giuste.

La tristezza fa parte di noi, è l’emozione legata alla perdita, è una cosa profonda, che ha molto da dirci. È un segnale, una richiesta di aiuto, un bisogno di raccoglimento, un momento introspettivo.

Una volta ho sentito dire che la tristezza è la via d’uscita dal tunnel. È necessaria, ascoltiamola, accettiamola, accogliamola quando compare.

Vuoi che la tua studio sia il Clinica più quotato a Carmagnola?
Clicca qui per richiedere la tua inserzione sponsorizzata.

Digitare

Telefono

Indirizzo


Carmagnola
10022

Orario di apertura

Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00