Virgilio Parquet

Posatore di Parquet, Linoleum, Gomma, PVC e Moquettes, con esperienza pluriennale nel settore.

Posatore di Parquet tradizionale e prefinito - pavimenti melaminici - laminati - preparazione massetti - montaggio battiscopa - cartongesso - moquettes - gomma - plastica e pvc con esperienza pluriennale nel settore.

05/03/2022
Photos from Virgilio Parquet's post 04/07/2018
25/11/2017

Parquet in legno rovere.
Prima e dopo la levigatura.

25/11/2017
25/11/2017

Come e quando effettuare la levigatura del parquet in legno?

- L'antenato della levigatura è la pomiciatura, poiché in passato, questa tecnica di rinnovamento della pavimentazione veniva effettuato per mezzo della polvere o della pietra pomice.
La levigatura, oggigiorno è pur sempre un'operazione utile per eseguire la finitura di una superficie. Questa, infatti, per mezzo della levigatura, subisce un pareggiamento per mezzo di tagli geometricamente indefiniti, effettuati con un levigatore.
- La levigatura viene effettuata grazie ad una meccanismo di rotazione da parte di un preciso arnese che può spostarsi o lungo l'asse orizzontale o lineare e questo dipende dal tipo di macchina utilizzata e dall'ambito di impiego. Questo arnese, fatto solitamente di polvere o di pietra abrasiva vene aggiunto nella parte apposita della macchina levigatrice applica alla macchina levigatrice.

Photos from Virgilio Parquet's post 12/04/2016

La Rosa Dei Venti - Realizzazioni Artigianali Personalizzate

Timeline photos 07/04/2016

Una pavimentazione in legno costituisce sempre una buona base di partenza per poter poi progettare l'intero spazio domestico. Il legno, infatti, è, tra i materiali naturali, quello che più viene impiegato in edilizia e quello che più viene preferito per conferire agli ambienti interni ed esterni quella tipica atmosfera di calore accoglienza e comfort.
Il parquet, proprio per la sua peculiare eleganza non invade i locali all'interno dei quali viene collocato, semmai, forma una cornice gradita a tutto l'arredamento, che esso sia, indifferentemente, moderno o classico.

Timeline photos 07/04/2016

- Si può anche sovrapporre -
Il vecchio pavimento può essere utilizzato anche come piano di posa per quello nuovo. Occorre preventivamente assicurarsi che il sottofondo sia stabile e che gli elementi che compongono (marmo, piastrelle, ecc) siano perfettamente aderenti al massetto. Si procede quindi con le operazioni di lavaggio, stuccatura, sgrassatura e livellamento del pavimento. Per incollare il parquet sul pavimento preesistente, affinché la colla faccia presa, bisogna rendere ruvida la superficie levigandola a secco. In alternativa, si può procedere alla posa flottante. In entrambi i casi, occorre tenere in conto di regolare l’altezza di eventuali porte (se non vengono sostituite).

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Dopo: la finitura
Una volta eseguite le operazioni di posa, levigatura, stuccatura e pulizia, il parquet è pronto per ricevere i trattamenti di superficie. Non se è di tipo prefinito, però, perché in questo caso i vari passaggi sono già stati eseguiti industrialmente, in fabbrica.

Verniciatura

Forma sul parquet una pellicola che ne protegge e/o decora la superficie. Vengono utilizzati minori o maggiori strati di vernice, a seconda che si desideri enfatizzare la naturalità del legno o aumentarne la resistenza al calpestio. Oggi sono preferite le formulazioni all’acqua, con minori emissioni di sostanze organiche volatili e non sono infiammabili

Ceratura

Mantiene l’aspetto naturale del legno e, poiché non ottura i pori, ne consente la continua traspirazione. Si impiegano cere trasparenti o leggermente colorate, fornite in pasta (per la finitura) e liquide (per la manutenzione). Si applicano in più strati, con spazzole o a rullo, per poi procedere con la lucidatura. Poiché il trattamento ha durata limitata, va ripetuto nel tempo.

Gli oli

Sciolti in solventi organici o dispersi in acqua, gli oli impregnano il legno preservandone l’aspetto naturale e consentendone la traspirazione. Vengono applicati con pennelli o rulli “a saturazione”, in modo da colmare le porosità. Gli eccessi vengono poi rimossi con una spatola di gomma. L’operazione viene fatta seguire dalla lucidatura con una monospazzola.

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Le tecniche di posa
Tre sono i principali sistemi per la messa in opera del parquet, da scegliere in base alla tipologia e al formato degli elementi che lo compongono. Perché il risultato sia perfetto, è necessario preparare adeguatamente il supporto, cioè il piano di posa. Questo deve avere spessore uniforme e resistenza meccanica; deve essere inoltre privo di fessure, protetto dall’umidità, compatto, planare e pulito. Il controllo di tali requisiti deve essere effettuato da personale qualificato mediante appositi strumenti (come l’igrometro a carburo per l’umidità).

Incollata

Viene utilizzata sia per il parquet prefinito sia per i listelli in legno massiccio. Gli elementi vengono incollati direttamente al sottofondo. Per consentire i fisiologici assestamenti del legno, l’adesivo non viene applicato lungo i fianchi. Può essere però applicato lungo le teste, con l’accortezza di usarne uno specifico, che verrà scelto dal posatore in base al tipo di sottofondo.

Flottante

È la tecnica d’elezione per gli elementi a incastro, in genere di dimensioni notevoli. Questi vengono posti in opera sopra uno strato di isolamento acustico (panello in sughero o in fibra di legno), sovrapposto a sua volta a una barriera al vapore (un foglio di polietilene). Per consentire eventuali assestamenti, va lasciata una fuga di pochi millimetri tra il parquet e le pareti, che verrà in seguito mascherata dal battiscopa.

Inchiodata

È il sistema di posa tradizionale, adatto ad elementi massicci con incastro perimetrale (con spessore di 14, 15 o 22 mm) e a quelli in multistrato. Prima della posa viene preparato un massetto cementizio, nel quale vengono annegati speciali elementi di legno detti magatelli. Quando il sottofondo è perfettamente asciutto, le doghe vengono fissate agli elementi sottostanti.

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- Fascia e bindello -
Viene così chiamata la finitura della zona perimetrale della pavimentazione, formata da elementi in legno con una geometria diversa (la fascia) rispetto a quella predominante e da altri che fanno da raccordo (bindello) tra i due differenti schemi di posa.

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- Posa a mosaico o a quadri -
Le singole liste, assemblate in modo da formare un quadrato, in lunghezza sono un multiplo esatto della larghezza. Eseguita dritta o in diagonale, tale posa non si adatta a eventuali fuori squadra dei muri. Può essere abbinata a fascia e bindello.

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- Spina ungherese -

A differenza del precedente, in questo tipo di disegno i singoli pezzi hanno i due lati corti tagliati con un’inclinazione di 45° o 60° rispetto a quelli lunghi. La modalità di posa è simile a quella della spina di pesce. Può essere completata con fascia e bindello.

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- A spina di pesce -
Gli elementi vengono disposti in file parallele a 90° tra di loro, in modo che la testa di uno si unisca al fianco dell’altro. La posa può essere dritta o in diagonale. Per realizzare il disegno si parte dal centro della stanza, allineando la prima spina lungo una traccia.

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- Cassero regolare -
È simile alla geometria a correre, ma in questo caso i singoli elementi hanno lo stesso formato e vengono disposti nel senso della lunghezza in modo che le giunzioni di testa vengano a trovarsi nella stessa mezzeria o comunque in posizione costante rispetto a ciascuna lista della fila precedente.

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- Cassero irregolare o posa a correre -
I singoli elementi, anche di differente estensione, sono disposti nel senso della lunghezza, in modo che le giunzioni di testa risultino irregolari e variate l’una rispetto all’altra. I pezzi possono essere paralleli al muro o in diagonale, inclinati di 45° o 30° rispetto alle pareti. Nel primo caso è preferibile che siano disposti trasversalmente alla fonte principale di luce.
Prima di iniziare, occorre verificare che i muri interessati non siano fuori squadra. In caso contrario, la posa partirà dal lato della porta, in modo che gli elementi siano paralleli ad essa.
Nel secondo caso gli elementi vengono posati generalmente inclinati di 45° o di 30° rispetto alle pareti, partendo dalla porta e continuando verso il punto di luce principale oppure dalla linea di massima estensione della diagonale. Questo tipo di posa consente di nascondere eventuali pareti fuori squadra.

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- Parquet in legno massello -
Fornito grezzo, da levigare e lucidare dopo la posa, il parquet massello mantiene intatta negli anni la sua bellezza. Il parquet massello o tradizionale ha una composizione in puro legno nobile con spessori che variano da 12 a 22 mm. Le liste, in una vasta gamma di dimensioni e di specie legnose, vengono fornite allo stato grezzo, ossia da levigare e lucidare dopo la posa e prima di essere calpestate. I tempi per la posa, la levigatura e la verniciatura sono maggiori rispetto ad un parquet prefinito: occorre attendere almeno 40 giorni prima dell’utilizzo del pavimento. Per questo motivo il massello rappresenta solo il 30% della quota del mercato del parquet. Consigliato in abitazioni di un certo prestigio o agli amanti della qualità tout court, può essere sottoposto per la manutenzione a più levigature, in media ogni 10 anni (con la levigatura il parquet perde circa 1 mm di spessore), per cancellare le tracce di usura.

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- Il parquet prefinito -
In liste di ogni essenza e formato, già levigate e verniciate, il parquet prefinito, a due o tre strati, è la soluzione parquet veloce e a prezzi inferiori rispetto al tradizionale. Ha tempi brevissimi di posa in opera, non ha fasi di levigatura e posatura. Garantito il livello estetico, il parquet prefinito assorbe i movimenti naturali di assestamento del pavimento, garantendone la stabilità. Il supporto che assicura l’indeformabilità del prodotto può essere a due o a tre strati incollati di li stellare di legno povero (generalmente betulla,abete o pioppo), oltre allo strato nobile in essenze diverse, da 2,5 a 6 mm di spessore.

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- Il parquet laminato -
- Il parquet laminato HPL (High Pressure Laminated), formato da una serie di carte impregnate e compatte mediante pressatura ad alta temperatura, che garantisce maggior compattezza e resistenza a urti e usura.
- Il parquet laminato DPL (Direct Pressure Laminated), con lo strato decorativo pressato sul supporto, più economico e meno resistente. Lo spessore medio è di 7/8 mm. Per la sua composizione, il laminato è resistente all’abrasione, alla luce ed al calore, è duraturo e mantiene finitura e colore inalterati. Facile da posare (con posa flottante ad incastro), richiede scarsa manutenzione. Indeformabile all’umidità, è adatto per bagni e cucine.

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- I COLORI DEL PARQUET -
I legni utilizzati per il parquet, da qualsiasi continente arrivino, offrono un’ampia gamma di scelta delle tonalità classificate in quattro categorie:
- I legni rossi: sono il merbau: essenza asiatica di colore bruno che con la progressiva esposizione alla luce, tende a modificarsi; Il Doussiè Africa: essenza dorata-rossiccia, che si presta a differenti usi, anche nel caso di pavimenti con riscaldamento a pannelli.
- I legni Chiari: sono l’acero americano, è un legno di colore beige molto chiaro che presneta un livello di ossidazione molto basso. Il faggio: essenza tipicamente europea, dalla tonalità rosata, che poco sopporta gli sbalzi di temperatura e pertanto è inadatta a pavimentazioni con riscaldamento a pannelli. Il rovere è un legno chiaro che, con il trascorrere del tempo, assume una tonalità giallo paglierino. Reagisce male all’umidità ed alle variazioni di temperatura ed è inadatto a pavimenti con riscaldamento a pannelli.
- I legni scuri: Il wengé-Panga: essenza africana particolarmente scura, non soggetta a cambiamenti di colore se esposta a raggi solari. Il mutenye: essenza africana che si presenta in tonalità di colore diverse, dal marrone tendente al giallo fino ad arrivare al grigio tendente al nero. E’ un legno resistente ma neno adatto al riscaldamento a pannelli radianti.
- I legni bruni: L’iroko è un’essenza proveniente dall’Africa. Il suo colore giallo cambia con l’esposizione alla luce: è un’essenza particolarmente indicata per ambienti umidi, come bagni e cucine. Il teak è un’essenza color tabacco di provenienza sia asiatica che africana: è estremamente risistente all’umidità, tanto da essere impiegato nel settore nautico. L’Afrormosia: essenza africana leggermente olivastra, resistente alle escursioni e pertanto ideale anche per pavimenti con riscaldamento a pannelli.

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Una scelta oculata del parquet deve tener conto, oltre che dei fattori estetici ed ambientali, anche di quelli morfologici del legno, materia viva che si adatta alle condizioni climatiche. Vanno rispettate le condizioni di posa, optando per lo stile di posa più adatto all’ambiente, e va tenuto conto del tipo di trattamento del legno, in modo da aver garantita la maggiore durata nel tempo con la minima manutenzione.

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Negli ambienti poco luminosi sono da preferire le essenze chiare;in presenza di riscaldamento a pavimento meglio scegliere un parquet prefinito, più stabile e meno spessorato alcune essenze (doussiè, iroko, merbau, teak) sono più adatte per l’utilizzo anche in bagni, cucine e in caso di riscaldamento a pavimento.

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A secondo dell’essenza che si sceglie, la gamma di parquet include colori, sfumature, finiture e venature in grado di adattarsi ad ogni contesto abitativo e d’arredamento, in tipologie e formati più disparati. Al momento della scelta, occorre tenere presente che il legno, a contatto con la luce, si ossida e cambia colore: spesso diventa più scuro o, nel caso del teak, più chiaro.

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Che il parquet non sia più un semplice rivestimento per pavimento, ma sia diventato a tutti gli effetti un elemento caratterizzante dell’interior design è sotto gli occhi di tutti.
Protagonista assoluto delle nuove tendenze dell’abitare, il parquet riesce a regalare atmosfere accoglienti quanto ci riesce una poltrona o un sofà. Materiale dalle doti eccezionali, il legno è stato da secoli utilizzato per rendere più confortevoli gli ambienti, grazie alle sue caratteristiche di isolante termico ed acustico, di grande elasticità e di resistenza, confermandosi uno degli elementi più apprezzati dell’abitare contemporaneo.

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• PARQUET PREFINITO MASSELLO: Un buon compromesso tra parquet tradizionale e parquet prefinito multistrato è rappresentato dal parquet prefinito massello che sta riportando un successo crescente negli ultimi tempi. In questo caso il legno massello viene levigato e verniciato in fabbrica. Ha il fascino del legno massello, ma presenta alcuni dei vantaggi del prefinito: qualità delle vernici, tempi di posa abbastanza brevi, costi di posa più bassi del tradizionale.

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• PARQUET PREFINITO MULTISTRATO: Il prefinito multistrato rappresenta oggi la più diffusa ed importante tipologia di pavimenti in legno. Il prefinito multistrato è costituito da più strati, anche di legno diverso, dove lo strato superficiale in legno pregiato (essenza) deve essere di almeno 2,5 mm di spessore, e viene levigato e verniciato in fase di produzione.
Gli strati possono essere due, se oltre all'essenza è presente il solo supporto in legno meno pregiato che integra il sistema di fissaggio delle aste, oppure tre se esiste anche il controbilanciamento, il cui scopo è quello di assicurare una migliore stabilità evitando le deformazioni dovute al passare del tempo.
Le giunture sono calibrate per garantire complanarità tra i vari listoni di parquet con incastri che rendono il supporto perfetto per la posa in opera.
Numerosi i vantaggi che hanno decretato il successo di questo tipo di parquet o essendo pre-levigato e verniciato in fase di produzione non necessita di lavorazioni successiva alla posa, può essere quindi messo in opera rapidamente ed è calpestabile in 24 ore dalla posa.
Non da trascurare è anche l'assenza di odori, vapori e polveri che si sprigionano invece durante levigatura e verniciatura in opera.
grazie alla verniciatura industriale è possibile dare fino a 6-7 mani di vernice, assicurando così maggiore resistenza e durata nel tempo rispetto al parquet tradizionale.
L'esistenza dei tre strati di legno incollati con le fibre in direzioni diverse fa sì che si compensino tra di loro le naturali tensioni del legno: ciò rende possibile la produzione di tavole di grandi dimensioni (maxiplance) larghe 20 cm e lunghe 2 metri o più senza incorrere nei problemi di curvatura o rigonfiamenti che si potrebbero avere con un parquet tradizionale delle stesse dimensioni.
Consente una posa facile (se siete appassionati del fai da te potete provarci da soli!!) e veloce anche in sovrapposizione ed è quindi la soluzione ideale anche per le ristrutturazioni il costo della posa è nettamente inferiore a quello del parquet tradizionale.

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• PARQUET TRADIZIONALE: è formato integralmente da legno ed è venduto grezzo, ossia da levigare e lucidare dopo la posa e assolutamente prima di essere calpestato.
Proprio a causa dei costi e dei lunghi tempi necessari per posa, levigatura e verniciatura che obbligano ad attendere anche fino a quaranta giorni prima di utilizzare il pavimento, questa tipologia di parquet ha perso progressivamente quote di mercato a favore del parquet prefinito. Oggi il parquet tradizionale in Italia rappresenta ca. il 35% del mercato contro un 65% del prefinito.

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I legni utilizzati per i parquet arrivano da tutti i continenti, appartengono tutti alla categoria dei legni duri, e devono avere anche buone doti di stabilità, mantenendo un'ampia gamma di scelta tra colore, tonalità e venatura: si suddividono in Parqeut CHIARI (ad esempio abete, acero, rovere, faggio..), Parquet BRUNI (iroko, teak, olivo, noce, acacia..), Parquet ROSSI (ciliegio, doussié, merbau..) e Parquet SCURI (wengé, jatoba, kosipo..).

Timeline photos 07/04/2016

Il parquet è un pavimento in legno utilizzato da secoli per arredare e rendere più confortevoli gli ambienti delle abitazioni soprattutto perché, provenendo dalla lavorazione di essenze disponibili in natura, ogni PARQUET E' UNICO E IRRIPETIBILE.
RICORDA: un parquet per essere definito tale deve avere uno strato di usura in legno (quello superiore dove si cammina) di almeno 2,5 mm di spessore.

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