Studio di Logopedia e Psicomotricità

Educazione e rieducazione logopedica e psicomotoria. Sostegno pedagogico. Doposcuola specializzato. Consideriamo la persona nel suo essere unico ed irripetibile.

Il nostro studio è nato dalla voglia di confrontarsi e condividere, unendo varie figure professionali coinvolte nell’educazione e la rieducazione della persona ed agendo in sinergia. Il raggiungimento di una migliore qualità di vita è l’obiettivo primario del nostro intervento. Il nostro gruppo è formato da logopedisti, psicomotricisti, pedagogisti e psicologi.

Rimanete Idratati | Bing Bunny 30/07/2024

Consigli da Bing per rimanere idratati🙂

Rimanete Idratati | Bing Bunny Buon divertimento con questa attività simpatica di Bing!

Photos from Scuola Secondaria di Primo Grado "Q. Maiorana" - Catania's post 18/05/2024
28/03/2024

https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=883306920262080&id=100057483399686&rdid=NE7Phgn6zmzK8Zhg

COSA ACCADE AL CERVELLO DI UN BAMBINO QUANDO GIOCA?
Il gioco attiva la chimica cerebrale e genera tutta una serie di scariche ormonali che influiscono sul cervello del bambino.
Ogni volta che un bambino gioca, il suo cervello rilascia ormoni e riceve un’ondata di endorfine responsabili nel ridurre la tensione neurale; questo provoca in lui calma! In secondo luogo il cervello viene inondato da una sostanza chiamata serotonina, il cui compito consiste nel regolare e mantenere il tono dell’umore degli individui, quindi provoca felicità! Pertanto, quando il bambino gioca, i suoi livelli di stress diminuiscono mentre aumenta il buonumore. Infine viene rilasciata anche un’altra sostanza, l’acetilcolina, che favorisce la concentrazione, la memoria e l’apprendimento. Contemporaneamente, la dopamina induce il bambino a svolgere attività fisica, che fa sì che i muscoli reagiscano al gioco. La dopamina, inoltre, favorisce la stimolazione dell’immaginazione, della creazione di immagini ed esseri creativi e fantasiosi.
Quindi il gioco per il bambino è la migliore attività, il miglior modo di apprendere, il miglior compito che possa svolgere, il miglior svago o divertimento che si possa concedere. Il gioco stimola la creatività, il bambino ricrea e mette in ordine quello che ha imparato, inoltre lo aiuta a risolvere i conflitti e gli insegna a creare norme nonché a rispettarle. Il gioco offre una quantità enorme di benefici a livello fisico, mentale e sociale. Quando gioca, il bambino si sente meglio. A partire dai 6 anni i bambini, purtroppo non hanno più molte ore per giocare liberamente. Sarebbe meglio rispettare i loro momenti liberi e non costringerli a svolgere troppe attività strutturate o organizzate. I bambini, proprio come gli adulti, vivono ritmi frenetici quindi lasciarli giocare il più possibile liberamente gioverà a loro in termini di benessere, ma anche ai rapporti tra tutti i componenti della famiglia.

Sara Zuccon, psicologa psicoterapeuta

Photos from CEFPAS - Regione Siciliana -'s post 28/11/2023
Screen time e rischi per lo sviluppo del bambino: quali evidenze 23/10/2023

https://www.stateofmind.it/2023/10/screen-time-sviluppo-bambino/

Screen time e rischi per lo sviluppo del bambino: quali evidenze Si definisce screen time la quantità di tempo spesa a guardare la tv, giocare ai videogames, utilizzare cellulari, tablet e altri dispositivi

02/10/2023

Buongiorno ;-)

29/06/2023

“ Educare vuol dire togliere”
Quando un genitore dice: “io non ho mai fatto mancare niente a mio figlio” esprime la sua totale idiozia.
Perché il compito di un genitore è di far mancare qualcosa, perché se non ti manca niente a che ti deve servire la curiosità, a che ti serve l’ingegno, a che ti serve il talento, a che ti serve tutto quello che abbiamo in questa scatola magica, non ti serve a niente no? Se sei stato servito e riverito come un piccolo lord rimbecillito su un divano, ti hanno svegliato alle 7 meno un quarto la mattina, ti hanno portato a scuola, ti hanno riportato a casa, ti hanno fatto vedere immancabilmente Maria De Filippi perché non è possibile perdersi una puntata di Uomini e Donne, perché sapete che è un’accusa pedagogicamente brillantissima.
Ma una cosa di buon senso, il coraggio di dire di no? Vedete io me lo ricordo, tanti anni dopo, l’1 in matematica e non mi ricordo le centinaia di volte che mi hanno dato 6, perché il 6 non dice niente, è scialbo, è mediocre. Me lo disse mio padre quando tornai a casa. “Papà ho preso 1 in matematica”.
Pensai che avrebbe scatenato gli inferi, non sapevo cosa sarebbe successo a casa mia. Lui invece mi disse: “fantastico, 4 lo prendono in tanti, invece 1 non l’avevo mai sentito. E quindi hai un talento figliolo”. E poi passava dall’ironia ad essere serio: “Cerca di recuperare entro giugno se no sarà una gran br**ta estate”. Fine. Non ne abbiamo più parlato. Perché lui credeva in me. E quando credi in un ragazzo non lo devi aiutare, se è bravo ce la fa. Perché lo dobbiamo aiutare? Io aiuto una signora di 94 anni ad attraversare la strada, ci mancherebbe altro. Perché devo aiutare uno di 18? Al massimo gli posso dire: “Sei connesso? Ecco, questa è la strada , tanti auguri per la tua vita”. Si raccomandano le persone in difficoltà, non un figlio. Perché devi raccomandare un figlio? Perché non ce la fa? Che messaggio diamo? Siccome tu non ce la fai, ci pensa papà. Tante volte ho sentito dire da un genitore: io devo sistemare mio figlio. “Sistemare”. Come un vaso cinese. Dove lo sistemi? Dentro la vetrinetta, sopra l’armadio? Hai messo al mondo un oggetto o hai messo al mondo un’anima? Se hai messo al mondo un’anima non la devi sistemare, l’anima va dove sa andare.
Educare non ha nulla a che fare con la democrazia, dobbiamo comandare noi perché loro sono più piccoli. In uno stagno gli anatroccoli stanno dietro all’anatra. Avete mai visto un’anatra con tutti gli anatroccoli davanti? È impossibile, è contro natura. Perché le anatre sono intelligenti, noi meno.
Un genitore è un istruttore di volo, deve insegnarti a volare. Non è uno che spera che devi restare a casa fino a sessant’anni, così diventi una specie di badante gratis. Questo è egoismo, non c’entra niente con l’amore. L’amore è vederli volare.
- Paolo Crepet

19/04/2023
Bambini che non parlano, quando preoccuparsi? 09/03/2023

https://www.uppa.it/bambini-che-non-parlano/?fbclid=IwAR3QwIB6YhesNNdhm9u2rX-5lsv26cGk3ht3s54yVlYMVBnrz-batf0FvtI

Bambini che non parlano, quando preoccuparsi? Cosa fare quando il bambino non parla? Quali sono le soluzioni e quando è necessario contattare uno specialista?

05/03/2023

COMUNICATO STAMPA

Il 6 marzo è la Giornata Europea della Logopedia. Il 2023 dedicato al valore aggiunto dei logopedisti in area critica, dalle terapie intensive alle stroke unit

Terapia intensiva, logopedia necessaria nel 60% dei pazienti

Deglutizione e linguaggio a rischio senza intervento immediato

In Terapia Intensiva, Terapia Intensiva Neonatale, Unità Spinale, Terapia Sub-intensiva e Stroke Unit, l’intervento del logopedista è molto importante per la valutazione, la gestione e la riabilitazione di disturbi acquisiti della deglutizione, del linguaggio e della comunicazione. Per una settimana, dal 6 al 10 marzo, i logopedisti saranno a disposizione per domande o dubbi via email ([email protected]) e al telefono (345.2754760), ogni giorno dalle 10 alle 12. Info su Fli.it e sui social FLI

Milano, 6 marzo 2023 – Dopo un ricovero in terapia intensiva il 62% dei pazienti ha difficoltà a deglutire e non riesce a mangiare e parlare come prima, e in tutti si manifestano difficoltà di comunicazione connesse all’intubazione e alla sedazione o alle malattie di cui si soffre. Nelle Stroke Unit, il 30% dei pazienti colpiti da ictus (circa 25 mila su un totale di 86 mila) manifesta problemi di linguaggio importanti come l’afasia, mentre nelle Terapie Intensive Neonatali sono in aumento costante i ricoveri dei bambini (9% nel triennio 2015-17) che richiedono una valutazione e un monitoraggio della possibilità di nutrirsi per bocca. In tutte queste situazioni in area critica è decisivo l’aiuto dei logopedisti, che si occupano della valutazione funzionale e della riabilitazione in caso di disturbi della deglutizione, della comunicazione e del linguaggio: in tutta Italia però sono appena 60 i professionisti impegnati in area critica, spesso peraltro per consulenze in caso di necessità e non come parte integrante del team. Aumentare il coinvolgimento di queste figure chiave per il benessere dei pazienti è un bisogno emerso con particolare evidenza durante la pandemia di Covid-19, con l’aumento del 15% del numero dei ricoveri in Terapia Intensiva, ma è fondamentale in tutti i contesti di criticità. Per questo la Giornata Europea della Logopedia del 6 marzo quest’anno è dedicata a far conoscere il ruolo dei logopedisti in area critica e, come ogni anno, la Federazione dei Logopedisti Italiani mette a disposizione dei cittadini per una settimana intera (dal 6 al 10 marzo 2023) il proprio numero di telefono (345.2754760) e la mail ([email protected]) per rispondere a domande e dubbi. Tutte le info sul sito www.fli.it e sui social della Federazione.

“In area critica, ovvero in Terapia Intensiva, Terapia Intensiva Neonatale, Unità Spinale, Terapia Sub-intensiva e Stroke Unit, l’intervento del logopedista è molto importante per la valutazione, la gestione e la riabilitazione di disturbi acquisiti della deglutizione, del linguaggio e della comunicazione – spiega Tiziana Rossetto, professoressa di Logopedia e presidente della Federazione Logopedisti Italiani (FLI) –. Durante la pandemia, con l’incremento del numero dei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva, sono state raccolte molte evidenze dell’efficacia dell’intervento dei logopedisti, ma soprattutto è emersa l’importanza di creare un percorso strutturato per i pazienti di area critica, per esempio per migliorare la comunicazione, ridurre il disorientamento spazio/temporale, monitorare il rischio di aspirazione e polmonite ab ingestis. Il logopedista, una figura chiave anche nei reparti per acuti, dovrebbe perciò far parte dell’equipe di terapia intensiva, ma a oggi nel nostro Paese appena 60 professionisti sono impegnati in area critica; spesso inoltre fanno parte di altre unità operative e vengono chiamati per consulenza”.

I campi di intervento del logopedista in area critica sono principalmente la gestione delle difficoltà di deglutizione e i disturbi cognitivo-comunicativi. Il 62% dei pazienti in Terapia Intensiva ha alterazioni della deglutizione e disfagia dopo essere stato estubato a causa di problemi come modifiche di forza e sensibilità della lingua, danni alla laringe, mancata coordinazione del riflesso di deglutizione a seguito della sedazione.

Un intervento del logopedista per ridurre la probabilità di disfagia o risolverla è fondamentale perché, come spiega Raffaella Citro, logopedista delegata della FLI per la European Speech And Language Therapy Association (ESLA) e coordinatrice della Giornata Europea 2023, “la disfagia si associa a tempi più lunghi prima di tornare ad alimentarsi per via orale, con un aumento del rischio di malnutrizione e disidratazione. Aumentano anche la durata del ricovero e il rischio di polmoniti, di reintubazione e di mortalità, soprattutto nei pazienti più anziani. L’intervento del logopedista può scongiurare queste evenienze e si è rivelato di grande aiuto anche nelle Terapie Intensive Neonatali, dove sono in aumento i bambini clinicamente complessi, oggi pari a 15-19 su 100.000: anche in questo caso la valutazione del logopedista aiuta a capire se e quando il piccolo possa deglutire e alimentarsi da solo oppure se abbia necessità di una nutrizione enterale”.

“Il logopedista è poi di grande aiuto anche nei pazienti con difficoltà di comunicazione e linguaggio – aggiunge Cristina Reverberi, Logopedista di Area critica e Vicepresidente Albo Nazionale Logopedisti –. Può accadere nelle Terapie Intensive, perché a causa della sedazione o delle patologie associate spesso i pazienti sono disorientati, confabulanti, hanno episodi di agitazione psicomotoria, o anche in Unità Spinali o Stroke Unit dove sono ricoverate persone con danni neurologici che possono avere intaccato le capacità di comunicazione, verbale e non verbale. Il logopedista, come professionista abilitato all’abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio verbale e non verbale, può perciò fare la differenza per questi pazienti, aiutandoli a recuperare una modalità di interazione con gli altri”.

“Il grande numero di pazienti ricoverati in Terapia Intensiva a causa di Covid-19 ha fatto emergere con chiarezza l’efficacia della figura del logopedista in area critica e la necessità di elaborare un percorso per individuare i pazienti a rischio di disfagia, così da intervenire tempestivamente in modo da scongiurarla assieme alle sue conseguenze. Per riuscirci, tuttavia, è essenziale aumentare la consapevolezza dell’importanza dell’intervento di logopedia in area critica e incrementare il numero dei professionisti coinvolti”, conclude Rossetto.

La Federazione Logopedisti Italiani ha attivato dal 6 al 10 marzo una ‘open line’ informativa telefonica (3452754760 dalle ore 10 alle ore 12) e via email ([email protected]). Info su Fli.it e sui social della Federazione

Ufficio stampa FLI

Perché è importante che i bambini imparino a dormire da soli - Psicoadvisor 22/02/2023

https://psicoadvisor.com/perche-e-importante-che-i-bambini-imparino-a-dormire-da-soli-25601.html?fbclid=IwAR3GJ4euWvmzhk_CX0qPqaxoDIcFfFBwIOwBxIfJX9woRMWCeSq3RxIqmIw

Perché è importante che i bambini imparino a dormire da soli - Psicoadvisor Author Details Author Details Psicoadvisor Psicoadvisor è la «rivista di Scienze e Tecniche Psicologiche e Neurobiologia» che propone esclusivamente contenuti redatti da ... Leggi tutto

05/12/2022

La letteratura dimostra come l'allattamento al seno stimola e favorisce la crescita e lo sviluppo dento cranio oro facciale influenzando la dimensione dell'arcata dentale e profondità palatale al fine di una fisiologica occlusione (Ameta Primasari , Ngena Ria , Heriandi Sutadi , Putri Chairani Eyanoer – JDMS 2017).
È ben noto che l'abitudine alla tettarella del biberon e al ciuccio portano a cambiamenti funzionali occlusali durante lo sviluppo e crescita del complesso cranio – oro- facciali nei bambini.
Molti studi hanno dimostrato che la persistenza di queste abitudini oltre i 2 o 3 anni di età aumenta considerevolmente la probabilità di sviluppare problemi ortodontici, tra cui morso aperto anteriore, aumento dell’ over jet , morso crociato posteriore e viso “allungato”.
La durata prolungata delle abitudini di suzione produce stimoli funzionali dannosi, che possono compromettere la posizione e la forza delle strutture stomatognatiche, con un impatto negativo sulle funzioni orali, tra cui la respirazione, la suzione, la masticazione, l’articolazione verbale fonatoria . Le arcate dentarie, fungendo da confini strutturali per il posizionamento della lingua e delle labbra, sono intrinsecamente coinvolte durante l’espletamento delle sopracitate funzioni.
(Kelly Guedes de Oliveira Scudine , Camila Nobre de Freitas , Kizzy Silva Germano Nascimento de Moraes , Silvana Bommarito , Rosana de Fátima Possobon , Rosana Cristina Boni , and Paula Midori Castel, Front Pediat. 2021)
L'American Academy of Pediatric Dentistry (AAPD) e l’Internazionale Associazione di Oromiologia hanno consigliato l’intercettazione precoce e l’importanza di una gestione tempestiva di un'abitudine orale nociva. La terapia dovrebbe aiutare il bambino a lasciare l'abitudine piuttosto che agire come una punizione (attraverso dissuasori come griglie, speroni e quant’altro). (P. Andretta TMF 2002 Ed Carocci)
Possiamo senz’altro affermare (secondo dati della letteratura recente e non) che i vizi orali sono nocivi in quanto:
• hanno la tendenza a stabilire una “forma” facciale non fisiologica del bambino che sta crescendo (vestibolarizzazione incisivi superiori, morso aperto, cross bite, aumento over jet)
• contribuiscono ad una “funzione” della muscolatura facciale impropria del bambino che sta crescendo (respirazione orale, ipertono mm. mentoniero, incompetenza labiale, disturbi articolatori del linguaggio, ……)
• hanno un effetto sull’ossatura che si sta sviluppando e sui tessuti del palato (palato ogivale, ipoplasia / retrusione mandibolare, malocclusione…)(P. Andretta 1992 Corso base TMF I° livello)
La TMF logopedica è in grado di aiutare e sostenere il bambino e i genitori con un programma breve, economico con un risultato al 96% dei casi (D. Garliner MFT ed Saunders 1981)
La TMF logopedica correttamente applicata è in grado di.
- Aiutare il lavoro interdisciplinare tra pediatra - odontoiatra – ortodontista – foniatra – ORL e altri
Professionisti che interagiscono con le problematiche dell’età evolutiva
- Migliorare la qualità di vita del bambino che acquista sicurezza, indipendenza, una migliore crescita sotto tutti i punti di vista.
- Migliorare la collaborazione e ridurre la spesa economica.
(P. Andretta Valutazione e terapia Mio-funzionale Ed. ULI 1995)

Affidatevi ad un logopedista esperto in Terapia Miofunzionale!

Fa i CAPRICCI? Ecco perché. Cosa dicono i Pediatri. 21/11/2022

https://www.youtube.com/watch?v=4YGzBrpJRpg

Fa i CAPRICCI? Ecco perché. Cosa dicono i Pediatri. Il tuo bambino fa i capricci? Ti diciamo perché lo fa e come gestire i capricci del tuo bimbo. Un bambino capriccioso deve essere contenuto e compreso. -----...

Uno studio sul cervello dei bambini ha dimostrato che più usano tablet o telefoni, minore è la loro capacità di esprimersi. - Educazione Emozionale 05/11/2022

https://www.educazioneemozionale.it/2021/01/28/uno-studio-sul-cervello-dei-bambini-ha-dimostrato-che-piu-usano-tablet-o-telefoni-minore-e-la-loro-capacita-di-esprimersi/?fbclid=IwAR3KU-3440sg5Jb3weutUa81Tv-PHk0_5Y8OaUNPyNnRX-mxEr592g_0F98

Uno studio sul cervello dei bambini ha dimostrato che più usano tablet o telefoni, minore è la loro capacità di esprimersi. - Educazione Emozionale Un nuovo studio , che ha utilizzato una sofisticata tecnologia di imaging per analizzare il cervello di 47 bambini di età compresa tra i tre ei cinque anni , ha rilevato cambiamenti strutturali associati alla quantità di tempo che ogni bambino trascorre davanti agli schermi . I bambini che giocava...

Disturbi del linguaggio. Colpito il 7% dei bambini, dagli esperti 4 punti per intervenire e sconfiggerli - Quotidiano Sanità 25/10/2022

https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=79087&fbclid=IwAR3icvCd-SW0V48GDlXNdKBWHX60a3CLVH0WMYjLI9H-Zh9ou-EONtoaRpc #:~:text=Il%20Disturbo%20Primario%20del%20Linguaggio,cui%20il%20bambino%20è%20esposto

Disturbi del linguaggio. Colpito il 7% dei bambini, dagli esperti 4 punti per intervenire e sconfiggerli - Quotidiano Sanità Pediatri, neonatologi, psicologi, logopedisti, neuropsichiatri infantili e linguisti, uniti per affrontare un problema del neurosviluppo tra i più insidiosi, fonte di serie conseguenze se non affrontato adeguatamente e in tenera età. A Padova la presentazione della Consensus Conference sul Disturb...

Gesti: quali sono, come stimolarli e perché sono così importanti per lo sviluppo linguistico del bambino - Blog - Borgione Centro Didattico 18/10/2022

https://www.borgione.it/blog/gesti-quali-sono-come-stimolarli-e-perche-sono-cosi-importanti-per-lo-sviluppo-linguistico-del-bambino?fbclid=IwAR3oLihEUejkUCqCnPdKA2oxMCnDtRZ6yXYMMDbqW6hWWXmfFt65J5lTXqU

Gesti: quali sono, come stimolarli e perché sono così importanti per lo sviluppo linguistico del bambino - Blog - Borgione Centro Didattico Lo sviluppo comunicativo Lo sviluppo comunicativo e linguistico del bambino si evolve fin dalla nascita attraverso una serie di tappe fondamentali nelle quali è il bambino stesso, attraverso pianto, vocalizzi e gesti che stabilisce una relazione comunicativa con l’adulto. Man a mano che il bambin...

21/09/2022

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👨‍🏫👩‍🏫 Cari insegnanti, lo sapete che gli indicatori predittivi dell’apprendimento della lettura, della scrittura e delle abilità numerico-aritmetiche, sono legate al livello di sviluppo che il bambino 👧🧒 ha raggiunto in alcune funzioni cognitive ad esse strettamente correlate.
🗣️ Il linguaggio, nelle sue varie forme, è una di queste. In quest'area si può evidenziare una difficoltà a trovare “le parole giuste”, un lessico limitato, una difficoltà comprendere o a organizzare frasi per descrivere le proprie azioni, le proprie emozioni e adattarle nei diversi contesti comunicativi.
❗️Non sottovalutate le difficoltà nel “giocare” con i suoni delle parole, con le sillabe, nel riconoscere le analogie tra i suoni e le rime, o nell’imparare le filastrocche o brevi poesie e canzoni, perchè queste possono indicare una debolezza linguistica.
Cosa può fare l'insegnante in questi casi?
Orientare specificamente la didattica del gruppo classe, attivare dei laboratori di potenziamento di queste abilità e segnalare le difficoltà ai genitori.

12/09/2022

https://www.facebook.com/photo/?fbid=627935318703121&set=a.274395687390421

Domani mattina molte scuole apriranno le porte per accogliere le loro alunne e loro alunni. Immagino l'emozione che si respira in casa delle famiglie e dei docenti questa sera ❤️

In questa intervista al Corriere della Sera dico una cosa che mi sta molto a cuore:

«Ci vorrebbe una maggiore consapevolezza dei sistemi di apprendimento, maturazione e qualità psichica. A scuola, come nella vita, cresce ciò che semini. Quindi un insegnante che vuole far crescere l’intelligenza deve seminare l’intelligenza; se vuol far crescere il benessere, deve seminare il benessere; se vuol far nascere la fiducia, deve seminare la fiducia.

[...]

«Negli ultimi anni si è sviluppato un nuovo filone di ricerca scientifica, a cui è stato dato il nome di warm cognition, letteralmente “cognizione calda”. Abbiamo imparato che le nozioni si stabilizzano insieme alle emozioni e quest’ultime, a loro volta, influiscono concretamente sui processi cognitivi, come attenzione, memoria, comprensione. Significa che se un bambino impara con curiosità, interesse, impara di più e meglio. Se è sostenuto, guardato e incoraggiato da un insegnante che si pone come suo alleato, nella sua memoria resterà traccia dell’emozione positiva, portatrice del messaggio: ”Ti fa bene, continua a cercare”»

[...]

Nella scuola che vorrei gli insegnanti puntano a ridurre gli stati di paura incoraggiando le emozioni che nutrono l’apprendimento, che stimolano l’interesse, la curiosità, il senso di completezza di sé, la percezione di affrontare una sfida commisurata alle proprie possibilità».

[...]

Vorrei una scuola non che faccia paura, o generi ansia e stress, ma che faccia “sentire”, dove ci possa essere il diritto finanche di piangere se serve. Augurandoci - mi si passi la battuta- che siano lacrime di soddisfazione condivisione e dialogo».

Continua a leggere 👇👇 l'intervista per intero

https://www.corriere.it/scuola/medie/22_settembre_11/scuola-lucangeli-iniziamola-senza-paure-stress-ma-iniezioni-fiducia-anche-lacrime-se-serve-57c0ee2c-2ed2-11ed-bf4a-00b229732663.shtml

A settembre andrà in prima! 05/09/2022

https://www.uppa.it/a-settembre-andra-in-prima/?fbclid=IwAR2-vPe2FwLgDOrODj-nMdgiVobZzWIrn2eC9IjmYA4OMvVxYJQ2Gy70Mrg

A settembre andrà in prima! Vediamo come aiutare i bambini a preparsi con serenità all'ingresso in prima elementare.

07/07/2022

⛹️MOVIMENTI, COGNIZIONE E SVILUPPO DELLA MENTE INFANTILE⛹️

👉Dal punto di vista filogenetico le attività motorie e sensoriali sono le più antiche: le funzioni cognitive (linguaggio, memoria, processi esecutivi, ecc.) si sono sviluppate grazie alle competenze sensori-motorie. Numerose sono le strutture coinvolte nella motricità, come ad esempio, quelle sensoriali, le quali ci informano su “COME” stiamo eseguendo un particolare movimento: senza queste informazioni il movimento sarebbe impreciso, scoordinato, grossolano o bloccato.

👉Dunque tutto il sistema nervoso (e non solo gli aspetti motori) è coinvolto nel controllo della motricità.
L’attività motoria è molto complessa e dipende dall’entrata in gioco del sistema piramidale ed extrapiramidale.

👉La composizione e l’armonia dei movimenti è garantita da due strutture che sono il cervelletto e i gangli della base, le quali contengono le memorie di quegli schemi motori che ci permettono di calciare un pallone, nuotare, saltare ostacoli, ma anche dall’entrata in gioco di aree corticali e sottocorticali, oltre che dall’entrata in funzione del cervelletto.

👉Diversi studi hanno dimostrato come la corteccia prefrontale è la prima ad entrare in funzione per pianificare e programmare una prassia, successivamente interviene l’area motoria supplementare che ha la responsabilità del piano di azione, infine quella motoria che esegue l’azione e la corregge sulla base delle informazioni propriocettive che giungono alla corteccia somatosensoriale.

Pertanto, la progettazione del movimento può coinvolgere due circuiti paralleli:

- uno esterno (lobo parietale, area premotoria e cervelletto) coinvolto nei movimenti diretti o spaziali, i quali predominano nella fase iniziale di acquisizione di nuove capacità motorie

- un circuito interno (area supplementare, gangli della base, lobo temporale) che subentra quando un’abilità motoria diventa usuale e automatizzata.
La motricità è un aspetto fondamentale dello sviluppo infantile: è tramite l’osservazione e l’azione motoria (mirror neurons, Rizzolatti e coll., 2000) che un bambino passa dall’apprendimento concreto a quello più astratto.

🏋️Il movimento, come abbiamo accennato all’inizio dell’articolo, rappresenta il punto di partenza per lo sviluppo delle funzioni cognitive.

👉Per capire questo vediamo come funziona il mondo di un neonato: all’inizio egli si limita ad avere un ruolo prevalentemente passivo, a ricevere tutte le informazioni sensoriali (le cure, l’amore, le carezze, i gesti, le emozioni, i movimenti) da parte del caregiver, che sono fondamentali per organizzare il sistema nervoso del piccolo e prepararlo ai futuri apprendimenti (Oliverio Ferraris, Oliverio, 2007).

👄Il linguaggio, ad esempio, non viene acquisito attraverso un freddo meccanismo di prove ed errori ma è il prodotto di varie funzioni (sensoriali, motorie, percettive, spazio-temporali, organizzative, simboliche, cognitive, ecc.).

👉La cosiddetta “SINCRONIA INTERATTIVA” nei neonati (Ainsworth, 1978) si può considerare come la primissima manifestazione del linguaggio: bambini di poche settimane di vita producono con il corpo una serie di micromovimenti in risposta al linguaggio umano, una sorta di danza. Successivamente il neonato realizza movimenti sempre più accurati e selettivi.

👉Ma come si fa a descrivere la sequenza dei movimenti della bocca e della lingua che servono per produrre suoni come “mamma, papà, nanna”? Tale meccanismo si basa sull’azione e sulle sensazioni del corpo, sull’imitazione e sulla pratica, come nel caso del linguaggio che ha origine da catene coordinate di movimenti degli organi vocali, memorizzati attraverso ripetizioni continue.

👉Pertanto, azione-percezione- movimento sono i mattoni per la costruzione dei processi di rappresentazione mentale a partire dalle fasi embrionali, quando l’embrione comincia a manifestare attività riflesse su cui poggiano i futuri comportamenti motori. L’embrione, oltre ad essere un organismo sensoriale, è innanzitutto un organismo motorio: questo significa che nella fase embrionale, in quella fetale e della prima infanzia, l’azione precede la sensazione, vengono prima compiuti del movimenti riflessi e poi se ne ha la percezione e la rappresentazione mentale.

🤗Le funzioni motorie vengono spesso considerate di basso livello rispetto alle funzioni cognitive superiori, alla cognizione. Tuttavia, si è scoperto come il corpo e il movimento siano responsabili della mente, della formazione del pensiero, del linguaggio (McNeill, 1981).

Ad esempio, la corteccia motoria (dove ci sono i neuroni che controllano i muscoli) e quella premotoria (dove ci sono i neuroni che pianificano i movimenti muscolari) realizzano sequenze di movimenti coinvolgendo anche l’area di Broca, implicata nella motricità della mano e del linguaggio, a produrre gesti e sequenze di sillabe che sono alla base della comunicazione.

👉Parlare infatti non è altro che articolare una sequenza di sillabe, concatenarle tra loro: questa funzione è controllata dalla motricità. Da qui emerge lo stretto legame tra MOTRICITÀ E LINGUAGGIO, se consideriamo che il mondo del neonato è inizialmente un mondo di gesti, movimenti e azioni. Quello che percepisce un neonato sono una sequenza di azioni compiute dai caregiver che si basano su una logica interna, su rapporti di successione spaziale e temporale (prima-dopo) e su una serie di conseguenze, su principi di sequenzialità e causalità, requisiti essenziali anche per lo sviluppo del linguaggio, ovvero per produrre movimenti fonatori adeguati e ordinare parole secondo una progressione logica.

La logica del corpo e dei suoi movimenti, nel contesto in cui viviamo, potrebbe quindi rappresentare il fulcro su cui si è costruita la logica operazionale del linguaggio: esiste dunque uno stretto rapporto tra motricità, linguaggio e pensiero, sia dal punto di vista della storia naturale umana, sia da quello ontogenetico e sia dal modo in cui la nostra mente funziona oggi.

Dott.ssa Francesca Tabellione
Dott.ssa Erika D’Antonio
(Bibliografia: geografia della mente, Oliverio)

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Perché non ricordiamo di essere nati: uno sguardo all'amnesia infantile 14/06/2022

Perché non ricordiamo di essere nati: uno sguardo all'amnesia infantile Alcuni studi mostrano che i bambini di pochi mesi sono in grado di memorizzare i volti dei famigliari e semplici procedure, eppure la maggior parte di noi non ricorda nulla dei propri primi due-tre anni di vita. A partire da alcune ipotesi gli scienziati stanno cercando di capirne il motivo

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Dislessia e disturbi dell'apprendimento, i campanelli d'allarme per intervenire subito 25/01/2022

Dislessia e disturbi dell'apprendimento, i campanelli d'allarme per intervenire subito Bambini disgrafici, dislessici, discalculici. Esistono dei segnali a cui fare attenzione, per agire subito e aiutare i più piccoli ad affrontare il problema. Valeria Pini ne parla con Daniela Lucangeli, professoressa in Psicologia dello sviluppo e ed esperta di psicologia dell’apprendimento

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