Giovani Democratici "Antonio Gramsci"

La politica troppo spesso è sorda, arriva tardi, quando ormai non c’è più nulla da fare.
Arrivano le proposte e i progetti di messa in sicurezza quando l’attenzione si fa alta, quando (come in questo caso) muore qualcuno.

È terribile, Chiara. È una tragedia che tu non sia qui, che tu non possa più vivere la felicità che si prova al primo anno di Università.
È vergognoso, che oggi dopo pochi anni dobbiamo piangere un’altra collega, morta come Dario.
Fa rabbia, che chi avrebbe dovuto e potuto proteggerti facendo di tutto per evitare questo, ha rimandato e rimandato, fino all’inevitabile.

Con immensa gioia i circoli “A.Gramsci” di Catania, Acireale e Calatino danno il benvenuto alla nuova compagna Lea Elly!
Trovata dalla Fillea CGIL di Catania (Lea), adottata dai GD 🧡
Lea Elly da oggi sarà la nostra responsabile “Cose Feline”.

Lea ha due mesi, è stata trovata dentro una macchina, è una cucciola buonissima ed è stata fortunata. Ha trovato subito una casa e sarà amata e coccolata come ogni gattina merita, ma tanti altri animali, soprattutto cani e gatti, ogni giorno vengono abbandonati per le strade.
Gli animali non sono giocattoli, non sono peluche, dobbiamo averne cura e rispetto.

I lavoratori italiani sono i più infelici d’Europa e tra i peggio pagati (L’Espresso, 1/09/2023).

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A 41 anni dalla Strage di Via Carini, non è morta la speranza dei Siciliani onesti.

27 Settembre 1920 - 3 Settembre 1982

“Le persone devono sembrare cittadini qualunque che accolgano Giorgia festanti”

Circo D’Italia 🤡

Abbiamo assistito all'ennesima morte sul lavoro. 5 operai, il più giovane aveva 22 anni, sono rimasti coinvolti in un incidente ferroviario mentre venivano effettuati dei lavori di manutenzione sulla linea.
Nel 2023 si sono registrati più di 2 morti al giorno e questo terribile trend non accenna a fermarsi.
Non è possibile ancora oggi assistere a tali tragedie ed è per questo che occorre investire maggiori fondi per la sicurezza sul luogo di lavoro. Di lavoro non si può morire e occorre tutelare tutte le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorni rischiano la vita.

«Figghiò me lo mandi il video pure a me, quello di là del Foro Italico?» ;
«Ma che dovevo fare? La carne è carne, gliel’ho abbagnato pure io il discorso…» ;
«Alla fine gli abbiamo fatto passare il capriccio»;
«Dopo si è sentita pure male […] l’abbiamo lasciata lì e siamo andati via…».

Le chat dello stupro di Palermo.
Leggetele bene, traspare tutta l’arroganza, l’ignoranza e il senso di impunità di questi esseri.
Leggetele bene e diteci che la violenza in Italia non è un problema.

Anche se sei a 𝐦𝐚𝐫𝐞…
𝐏𝐔𝐎𝐈 𝐅𝐈𝐑𝐌𝐀𝐑𝐄!
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Il Consiglio Comunale di Catania ha approvato il Documento Unico di Programmazione 2023-2025.
Strumento di programmazione fondamentale, anche in chiave di redazione del bilancio, il DUP definirà le linee guida del futuro sviluppo della Città e delle politiche da attuare nei prossimi anni.

Ma cos'è esattamente il Documento Unico di Programmazione?

Il DUP rappresenta un momento cruciale nella vita dell'ente e mette a sistema le esigenze e la visione futura della comunità, al fine di definire obiettivi e misure concrete per la crescita e lo sviluppo del territorio.

Il DUP è uno strumento che unisce visione strategica e operativa (si compone infatti di due sezioni), obiettivi, risorse e priorità d'azione. Si articola in diverse parti, tra cui: il piano finanziario, il piano triennale delle opere pubbliche, i piani triennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, gli indicatori di monitoraggio e valutazione, nonché le linee di politica economica e sociale. In altre parole, il documento identifica i problemi da affrontare, le azioni da intraprendere e le risorse da destinare per il bene collettivo.

È fondamentale che tutti i Giovani Democratici si interessino a questo strumento decisionale, che influenzerà direttamente il futuro della nostra città, amministrata oggi da una giunta di destra incapace e arrogante.

Per questo, sfogliamo e leggiamo il DUP per comprenderne la struttura e i contenuti. Il documento completo è disponibile sul link 🔗

https://drive.google.com/file/d/1gPhGK4JytpMKl4NtHS9WBmifs-kMvF-F/view?usp=drive_link

Sui giornali e sui social leggiamo dei disagi dei passeggeri, ma i lavoratori costretti a turni massacranti? Per loro nemmeno un accenno.

Centinaia di dipendenti che si trovano a dover lavorare in condizioni durissime dato il caldo e il numero crescente di turisti, le difficoltà, i cavilli burocratici da assolvere, con turni che troppo spesso superano il monte ore previsto da contratto.

Chiediamo TUTELE per tutte le categorie colpite da questo disagio che non vedrà luce fino ai prossimi giorni e che sta nettendo a dura prova il sistema di reti ed infrastrutture della nostra isola.

Il minimo è ringraziare chi, in questi giorni difficilissimi, sta sacrificando i propri affetti e il proprio tempo libero.
GRAZIE!
Tutto tornerà alla normalità e il merito sarà vostro.

Questa Barbie Catanese è arrustuta (ci sono 45ºC) e puzza di sudore.
Un altro giorno senza luce e acqua, prendiamola a ridere per non piangere.

Memiamo che è meglio.

Catania è al collasso: al buio, senza acqua e con l’aeroporto allo sbando.
Siamo a fine Luglio, il caldo estremo sta dilaniando la città e sfiancando gli abitanti, è doveroso chiamare questa situazione con il suo nome: EMERGENZA.

Nel silenzio dei media e del governo, siamo soli.
La Sicilia è sola.
Catania oggi, è più sola che mai.

Anthony Barbagallo (Capogruppo PD in Commissione Trasporti-Camera dei Deputati): “Quello che è emerso sin dall’inizio è una evidente inadeguatezza di Sac nella gestione della crisi emergenziale e delle sue conseguenze.
Noi chiediamo che Salvini riferisca in aula su vari aspetti: innanzitutto, la destinazione e la conformità urbanistica: gli autonoleggi avrebbero potuto essere ubicati lì? Era un locale deposito o una zona commerciale? Ed ancora, perché i dispositivi antincendio e antifumo non hanno funzionato? parliamo del quarto aeroporto d’Italia.
Vorremmo capire se il personale è stato o meno formato e se sono state fatte nel tempo le esercitazioni di rito, perché c’è stata improvvisazione anche nelle procedure di evacuazione dei passeggeri.
Abbiamo scoperto lunedì mattina l’incredibile: l’aeroporto di Comiso che avrebbe dovuto sopperire naturalmente – essendo distante poco più di un ora da Catania e gestito dalla stessa società – non è abilitato alle procedure di accettazione bagagli e passeggeri previsti da ITA e, pertanto, i voli della compagnia di stato non sono potuti più partire. Perché Sac (gestore di entrambi gli scali) e Ita non hanno attrezzato Comiso? Perché ai passeggeri a cui è stato annullato il volo lunedì mattina non è arrivata nessuna mail?” (LiveSicilia 20/07/2023)

Il Ministro Salvini ha il dovere di riferire in aula, non si può continuare in questo modo!
I disagi dei passeggeri, i turni massacranti che stanno affrontando i lavoratori, il danno economico e di immagine della città di Catania, nel silenzio assordante del governo.
Le richieste dell’On. Barbagallo sono giuste e condivisibili, per questo pretendiamo tutti e tutte delle risposte.
Anthony Emanuele Barbagallo Deputati PD Partito Democratico Unione Provinciale Catania PD Sicilia

Tornare a casa: per qualcuno un semplicissimo gesto, un biglietto del treno ad un prezzo ragionevole, qualche ora in auto, per tantissimi studenti e lavoratori fuorisede una vera e propria odissea. Non è una novità che oramai tra caro voli o mezzi di trasporto stracolmi e ridotti, anche il più semplice e naturale gesto ovvero quello di tornare a casa per le vacanze, o anche solo per qualche giorno, e non solo, sia diventato un vero e proprio percorso ad ostacoli, sopratutto per chi vive in Sicilia o in generale nel Sud Italia.
Come giovani, studenti e lavoratori, non dobbiamo e non possiamo rimanere indifferenti. Il trasferimento di tantissimi giovani dalla Sicilia verso le regioni del Nord Italia è un fenomeno che caratterizza la nostra regione da decenni, e non è di certo un mistero, ed è per questo che crediamo siano necessari dei provvedimenti e delle azioni concrete riguardo le infrastrutture, non solo interregionali ma anche tra le diverse regioni, atte a rendere gli spostamenti più agevoli ed economicamente sostenibili. È inammissibile che, nonostante tutte le spese e le eventuali difficoltà che la vita da fuorisede comporti, centinaia di giovani siano ancora oggi costretti di anno in anno a pagare somme così ingenti, pur di trascorrere qualche giorno nella propria terra, o addirittura a rinunciare a ciò.

Eppure Itaca non è così lontana.

On. Giovanni Burtone (commissione Sanità ARS): “In Sicilia e ormai in tutto il paese, mancano i medici!
Noi come Partito Democratico abbiamo presentato un disegno di legge in commissione sul reclutamento del personale, stiamo inserendo alcune norme che riguardano l’organizzazione interaziendale in modo da dare la possibilità agli ospedali del territorio di avere un sostegno, un aiuto dalle strutture metropolitane limitrofe.
Abbiamo ripreso il decreto Calabria in modo da poter mettere in campo gli specializzandi.
Queste proposte non saranno comunque sufficienti perché mancano i medici!
Il tema è proprio questo, arrivare al superamento del numero chiuso, finirla con questa logica, il numero di medici è ormai limitatissimo in Italia e in Sicilia!
Ad operare deve essere il governo nazionale ma noi non possiamo essere totalmente assenti nel processo, bisogna abolire il test di medicina!
Non è più tempo di numero chiuso, è necessario che i nostri giovani abbiano la possibilità di entrare all’università.
L’auspicio del Partito Democratico è che la Sicilia indichi la strada al paese, quella di superare le condizioni di difficoltà che abbiamo nella sanità.”

La battaglia sul numero chiuso è anche la nostra!
Grazie all’On. Burtone per aver dato voce dentro il Parlamento Siciliano a tutti quei ragazzi e quelle ragazze che ogni anno sperano di rientrare in un’assurda graduatoria.

Giovanni Burtone PD Sicilia Partito Democratico Unione Provinciale Catania PD ARS

Non è solo caldo, si chiama 𝐄𝐌𝐄𝐑𝐆𝐄𝐍𝐙𝐀 𝐂𝐋𝐈𝐌𝐀𝐓𝐈𝐂𝐀!

Catania è tra le città più calde d’Italia, la temperatura del suolo raggiunge i 50ºC e i termostati superano i 40ºC.
Un forno a cielo aperto a tutti gli effetti, ma non ci stupisce, infatti (dal rapporto Ispra) risulta la quinta città più cementificata.
Catania ha bisogno di più giardini e alberi, non possiamo più aspettare!
Meno palazzi, sporcizia, spazzatura e automobili, più verde pubblico!
Ormai è una necessità.

On. Ersilia Saverino (commissione cultura PD) “Nasce l’Autorità Garante per i diritti e doveri culturali. L’Ars si è espressa favorevolmente sull’istituzione di una “sentinella” preposta a vigilare sulla corretta applicazione dei diritti e doveri culturali nel territorio siciliano. Sono orgogliosa di avere contribuito fattivamente al raggiungimento di questo importante traguardo, che sono certa segnerà importanti risvolti nel mondo della cultura.
La rilevanza sociale dei differenti ambiti che riguardano i diritti culturali, base del Manifesto sono ampiamente riconosciuti a livello nazionale e internazionale, richiamando in primo luogo i principi sanciti dalla Costituzione, nonché dalla Dichiarazione di Friburgo sui diritti culturali del 2007, e anche dai dettami della Convenzione di Faro del 2005.”


Il Manifesto favorisce il riconoscimento e il rispetto dei diritti e dei doveri culturali degli individui e delle comunità, favorendo la trasformazione degli stessi in norme e procedure.

“L'approvazione della norma – aggiunge Manlio Mele responsabile del Dipartimento cultura del Partito democratico – è frutto di un lavoro condiviso con il Dipartimento e rappresenta un passaggio epocale che parte dalla Sicilia e ci si augura possa essere approvato anche dal Parlamento nazionale”.

Il Giovani Democratici dei circoli Gramsci, Acireale e Calatino seguono con interesse e ammirazione le battaglie che la deputazione regionale e nazionale persegue da sempre con passione, professionalità e costanza.
Complimenti al Partito Democratico!

PD Sicilia Partito Democratico Unione Provinciale Catania PD ARS

Il 19 luglio 1992, a soli 57 giorni dalla strage di Capaci, vengono assassinati il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Ad oggi abbiamo una sola certezza sulla strage di Via D'Amelio, la mano della mafia.
Ma fu opera della sola mafia? Ci si è interrogati a dovere sulla eventuale compartecipazione alle stragi di parti dello Stato deviato, delle organizzazioni eversive di estrema destra o della loggia massonica P2?
Paolo Borsellino non fu avvisato dell'arrivo a Palermo del tritolo usato per l'attentato; uomini dello Stato si premurarono di depistare le indagini istruendo falsi testimoni per sviare le indagini; l'agenda rossa non fu mai trovata.
Noi oggi ricordiamo Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. Non vi abbiamo dimenticati, e per voi, oggi, chiediamo e pretendiamo verità!

Ah, per noi la lotta alla mafia deve essere militante oltre che istituzionale. Per questo iniziative come quella organizzata oggi da Fillea CGIL Catania, Arci, I Siciliani Giovani, dal nome "Quale piano per la città" assumono una grande rilevanza. L'antimafia militante si esercita ogni giorno attraverso un vigile controllo dell'operato delle amministrazioni pubbliche, che fin troppo spesso, in una terra difficile come la Sicilia, sono state luogo di corruzione e sviamento del perseguimento degli interessi collettivi a favori di interessi illeciti e talvolta criminali.

La condanna di Patrick Zaki conferma ciò che si sapeva fin dall'inizio di questa vicenda: l'Egitto di Al-sisi non è un paese compatibile con i minimi standard di democrazia. L'ennesimo schiaffo alla libertà e al diritto perpetrato contro un giovane studente. È inoltre intollerabile il silenzio del nostro governo sulla vicenda. L'Italia dovrebbe intervenire in tutte le sedi per spingere all'immediata liberazione di Zaki, procedendo in caso di risposta contraria all'immediato ritiro della vendita di armi all'Egitto. Non si può più aspettare!

È proprio vero che un italiano su due non riesce a comprendere un testo, ce lo dimostra il Ministro Tajani e la sua idea distorta di “Salario minimo”.

Salario minimo NON SIGNIFICA percepire tutt* lo stesso stipendio, il salario minimo è una tutela, uno strumento che ci consentirebbe di ridare dignità ai lavoratori e rendere ILLEGALI paghe da fame!
Ministro Tajani ci illumini, come si può raggiungere un “salario ricco” quando ad un datore di lavoro è concesso pagare un suo dipendente €3 l’ora?
E comunque Ministro, ci duole informarla che in URSS i salari non erano tutti uguali.

No Sindaco, non viviamo di “strumentalizzazioni” come dice nella sua intervista su La Sicilia, il suo “rimanere assolutamente indifferente alle polemiche” ci fa comprendere la piega che sta prendendo questa amministrazione: antidemocratica e totalitarista.
Come circoli dei Giovani Democratici abbiamo invitato all’iniziativa sulla salute mentale Arbor - Unione degli invisibili, proprio per provare a comprendere le problematiche psichiche e psicologiche che affrontano ogni giorno i senza fissa dimora.
Ci preme sottolineare che i senzatetto sono esseri umani, non mobilio della città di Catania, e come tutti hanno il diritto di essere tutelati (soprattutto dall’amministrazione comunale).
Sulla nuova ordinanza del Sindaco Trantino la parola “tutela” non è presente da nessuna parte, leggiamo invece “sanzione”, “sequestro”, “esercizio dell’azione penale”.

La destra usa sempre lo stesso leitmotiv, debole con i forti e forte con i deboli.
I problemi di Catania sono sotto gli occhi di tutt*; è una città complicata che ha bisogno di essere amministrata degnamente e con abnegazione, non a suon di multe e ordinanze strampalate che nulla risolvono e nulla hanno a che vedere con la realtà che viviamo ogni giorno!
È vero, ci vuole una Catania più sicura e a misura del cittadino, ma non siamo “idioti” (sempre citando il suddetto articolo) e comprendiamo benissimo che l’ordine pubblico non viene intaccato da una persona che dorme per strada perché non ha altra scelta.
Intervenga e risolva piuttosto il caos causato dalle auto parcheggiate in tripla fila, sugli attraversamenti pedonali e sui marciapiedi, sulla totale noncuranza del codice della strada, sul tasso di dispersione scolastica al 25,2% e sulla criminalità estremamente diffusa.
Risolva l'incuria del nostro pochissimo verde pubblico, dia risposte concrete ai giovani costretti ad abbandonare la città per mancanza di lavoro, intervenga sulle condizioni di abbandono in cui versano troppe zone della città.
In un contesto socioeconomico così difficile, ci sembra assurdo accanirsi ancora una volta contro gli ultimi (in perfetta continuità con la precedente amministrazione) ma la destra a Catania non si smentisce mai.

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Ci vediamo giorno 29!
Giovani Democratici - Acireale

Antonio Ferrante Rosaria Leonardi CGIL Catania Vera Navarria Arcigay Catania Marina Papa Ugs Sicilia Anna Anna Arbor - Unione per gli Invisibili Graziano Bonaccorsi (Consigliere Comunale M5S) Alice Balsamo Udu Catania Giorgio Musumeci La Finestra - Liberi di Scegliere Luigi Tilaro Associazione Nike Roberta Fuschi

Partito Democratico PD Sicilia Partito Democratico Unione Provinciale Catania Marina Sereni Anthony Emanuele Barbagallo Ersilia Saverino Maria Grazia Leone Giovanni Burtone Gerri Barbagallo Damien Bonaccorsi Maurizio Caserta Anna Vullo Sergio Lima

𝐌𝐛𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐢?
Speriamo tutto bene!
Hai presente quella tematica, quella troppo importante di cui si parla per ora… 𝐋𝐀 𝐒𝐀𝐋𝐔𝐓𝐄 𝐌𝐄𝐍𝐓𝐀𝐋𝐄! Tu che ne pensi?
Ti interessa? 𝐴𝑝𝑝𝑖𝑑𝑑𝑎𝑣𝑒𝑟𝑢?
In tal caso ci vediamo il 𝟐𝟗 𝐆𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟖:𝟑𝟎 𝐢𝐧 𝐕𝐢𝐚 𝐒𝐚𝐯𝐨𝐢𝐚 𝟏𝟗 𝐚 𝐂𝐚𝐭𝐚𝐧𝐢𝐚!
Saranno presenti tante realtà politiche e associative attive sul territorio.

𝐒𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐨 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨 𝐝𝐢 𝐛𝐚𝐬𝐞, 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨𝐥𝐨 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞!
(𝑂𝑣𝑣𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛𝑎 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑖 𝑡𝑖 𝑜𝑓𝑓𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑝𝑟𝑖𝑡𝑧)

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Giovani Democratici - Acireale Antonio Ferrante Partito Democratico Elly Schlein PD Sicilia Partito Democratico Unione Provinciale Catania Giovani Democratici

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📌A brevissimo tantissime novità!
Giovani Democratici - Acireale

Quello che è successo alla serata conclusiva del Catania Pride svoltasi ieri sera al BLU è inaccettabile.
Reputiamo l’atteggiamento intimidatorio (ed esclusivo rispetto agli altri locali) attuato dalle forze dell’ordine durante l’evento, assolutamente repressivo e discriminatorio.

Per questo motivo chiediamo al Partito Democratico della Provincia di Catania, al PD Sicilia, al PD Nazionale, ai consiglieri comunali eletti nella lista del Partito Democratico e alla Deputazione Regionale e Nazionale del PD di pretendere chiarezza ed intervenire opponendosi rispetto ad un episodio di presunta intolleranza.

Per conoscere la vicenda nella sua interezza vi invitiamo a leggere il l comunicato stampa divulgato dagli organizzatori del Pride.
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=639221181573601&id=100064571747263

Giovani Democratici Circolo “A. Gramsci” - Catania;
Giovani Democratici - Acireale

Catania Pride Partito Democratico PD Sicilia Partito Democratico Unione Provinciale Catania Elly Schlein Anthony Emanuele Barbagallo Maria Grazia Leone Ersilia Saverino Giovanni Burtone Maurizio Caserta Damien Bonaccorsi Anna Vullo Gerri Barbagallo Giovani Democratici - Federazione di Catania

📣 Siamo felici e orgogliosə di annunciare che come Circoli "A. Gramsci" di e "A. Reichlin" GD Roma II abbiamo deciso di gemellarci e avviare un percorso comune che ci vedrà lavorare insieme! Questa bellissima novità è stata suggellata durante una riunione del circolo di Roma, svoltasi presso la storica sezione “Italia-Lanciani” del Municipio 2 della Capitale, a cui ha partecipato il compagno .

👉 Durante l’incontro è emerso il comune desiderio di rilanciare la nostra giovanile partendo da questo: intendere nuovamente i Giovani Democratici come una rete, una grande famiglia, e non come una struttura a compartimenti stagni fondata solo ragionamenti elettorali, tessere e divisione di incarichi.

La giovanile che vogliamo è altro: politica, idee, visioni e rapporti di sincera amicizia.
Questo gemellaggio rappresenta per tuttə noi una fantastica opportunità di scambio culturale, politico e umano tra due realtà territoriali dei Giovani Democratici, quella catanese e romana, che si arricchiranno a vicenda attraverso attività condivise e partecipate.

Ed ora, al lavoro e alla lotta! ✊

La mafia oggi è “silenziosa”, non spara ma non per questo non esiste.
La mafia si insinua negli appalti, nei bandi di concorso, nelle elezioni, nella sanità e nella politica.
Il Caf che espone e “consiglia” di votare un* candidat* è mafia, l’esercente che non emette scontrini è mafia, il Professore che trucca il concorso all’università per fare entrare i figli è mafia, il voto di scambio è mafia.
Oggi più che mai, dobbiamo combatterla ogni giorno nel nostro piccolo.

In memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

: 𝐥𝐚 𝐬𝐢𝐭𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐭𝐚𝐧𝐢𝐚?

Possiamo parlare di “caro affitti” se una stanza a 𝐂𝐚𝐭𝐚𝐧𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚 𝟐𝟐𝟎 𝐞𝐮𝐫𝐨 𝐚𝐥 𝐦𝐞𝐬𝐞?
Anche se nell’ultimo anno c’è stato un lieve aumento dei canoni non possiamo chiamarlo “caro affitti”: 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐬𝐞!

Fatiscenti, con mobili vecchissimi e spesso raffazzonati.
Le strutture proposte agli studentə sono troppo spesso al limite (e non di rado oltre il limite) dell’abitabilità, considerando che Catania è una città altamente sismica.
Non è strano affittare una stanza e ritrovarsi con uno sparecchiatavola al posto dell’armadio, il proprietario lo chiamerà “cassettiera”.
Non è inusuale trovare una casa con l’impianto elettrico degli anni 30, pericoloso e con i fili scoperti, o una stanza con buchi sui muri, muffa e umidità, stanze dove piove dentro, con infissi vecchi e mal funzionanti.
Case dove abitano sei inquilinə con un bagno solo.

Insomma, a Catania è normale che gli studentə possano vivere in catapecchie inabitabili (molto spesso senza contratto e quindi senza tutele).
Pagare 200 euro per case così è un furto, ma non chiamiamolo “caro affitti”, sarebbe 𝐢𝐫𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨𝐬𝐨 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐜𝐡𝐢 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭ə (𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢) 𝐚 𝐩𝐚𝐠𝐚𝐫𝐧𝐞 𝟕𝟎𝟎 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐚 𝐌𝐢𝐥𝐚𝐧𝐨, 𝐑𝐨𝐦𝐚 𝐞𝐭𝐜…

I benefici ERSU colmano solo in parte le necessità della comunità studentesca, ma bisogna fare decisamente di più.

Si può sempre migliorare e metteremo a disposizione le nostre proposte, ma 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐚𝐯𝐚𝐥𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐥’𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 “𝐜𝐚𝐫𝐨 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐭𝐭𝐢”, 𝐪𝐮𝐢 𝐚 𝐔𝐧𝐢𝐂𝐓 𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐞 𝐥𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞.