Giovani Comunisti/e Corato
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Siamo i/le giovani comunisti/e di Corato. Siamo l'organizzazione politica giovanile del Partito della Rifondazione Comunista.
Lotta, partecipa, riprenditi il futuro!
“La campagna referendaria iniziata il 6 settembre, in sordina, per un referendum che provi a dimezzare, allineandosi ai criteri europei, i tempi necessari ai cittadini non comunitari per ottenere la cittadinanza italiana, portandoli da 10 a 5 anni, ha raggiunto, in pochissimo tempo le 500 mila firme necessarie – affermano Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Stefano Galieni, responsabile immigrazione, del PRC-S.E. che continuano – si tratta di un risultato solo apparentemente straordinario. A lanciare la raccolta sono state le associazioni di persone nate e/o cresciute in Italia, supportate all’inizio da poche realtà fra cui il nostro partito. Si tratta della risposta data dalla volontà delle e dei cittadini al silenzio colpevole di trent’anni di vita politica. La legge da modificare è del 1992, il paese di oggi è cambiato, la sua società è diversa e plurale. Se chi è in parlamento non se ne vuole rendere conto, per colpa o per ignavia, le persone che di questo cambiamento si sono accorte da anni, perché nei loro quartieri vivono, nelle scuole sono compagne/i di studi, al lavoro sono colleghe/i, uomini, donne e ragazzi provenienti dai 4 continenti. Come Rifondazione comunista ringraziamo chi ha dato la spinta e siamo a disposizione a sostenere questa semplice battaglia di civiltà che si riassume nel garantire un diritto a milioni di persone negato oggi a milioni di persone”
I Giovani comunisti della sezione Antonio Gramsci di Corato si congratulano con l' amministrazione comunale e soprattutto con l'assessore delle politiche giovanili Luisa Addario per l' estensione del progetto Cinebonus, esteso a tutti i residenti di Corato dai 14 ai 35 anni. Un'esperienza aperta a tutte e tutti i giovani favorendo in questo modo la cultura cinematografica a tante persone che solitamente non se lo possono permettere.
Nella nostra idea di società la cultura ha un compito fondamentale ovvero quello di salvaguardare e acquisire uno spirito critico, una visione del mondo e un non cedere al conformismo.
Essendo uno degli obiettivi principali della nostra organizzazione, noi Giovani Comunisti siamo favorevoli nel rendere la cultura, in tutte le sue forme, la più estesa e plurale possibile, come anche gli spazi della socialità, che per noi devono essere pubblici e gratuiti.
Per questo non possiamo che salutare positivamente questa iniziativa, complimentarci con l'assessore al ramo e chiedere che questa iniziativa sia molto più pubblicizzata, soprattutto tra quegli strati della società più in difficoltà e che hanno difficoltà ad accedere alla cultura.
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Fermiamo il DDL 1660, strumento repressivo del governo Meloni.
Oggi si compiono 51 anni dal fatidico giorno del colpo di stato in Chile. 51 anni da quella mattina di settembre del 1973 in cui le forze armate cilene bombardarono il palazzo di governo con il compagno presidente Salvador Allende dentro, ponendo fine al governo della “Unidad Popular”.
La “Unidad Popular”, é stato un progetto politico e sociale inedito a quei tempi. Fu la dimostrazione che si poteva arrivare al potere non solo tramite la lotta armata com’era successo fino a quel momento.
Nei 1000 giorni che durò il governo, si portarono avanti grandi e importanti cambiamenti per il popolo:
si espropriarono le miniere in mano ad aziende estere tramite la “nacionalización del cobre”, si garantì mezzo litro di latte al giorno per tutti i bambini, si fece una riforma agraria per consegnare ai contadini migliaia di ettari di terra abbandonata di propietà dei latifondisti e si crearono programmi specifici per far si che i figli della classe operaia potesse studiare all’università. Questi sono solo alcuni esempi delle tante iniziative compiute dal governo.
Gli USA, coscienti della minaccia che rappresentava Allende per i loro interessi imperialisti, già da prima che venisse eletto cominciò in segreto a finanziare la destra nazionale, e quando videro che quello non era bastato incominciarono con il boicottaggio portandolo avanti fino ad arrivare al colpo di stato e la morte del presidente.
Troncata violentemente la “UP” cominciò una dittatura atroce che durò 17 anni.
In questa commemorazione vogliamo ribadire la nostra ferma condanna ai colpi di stato come strumento di oppressione dell’imperialismo. Le bandiere di Salvador Allende sventolano ancora al vento, ancora oggi le sue idee di rivoluzionarie di giustizia sociale ispirano migliaia di giovani in tutto il mondo
¡ALLENDE VIVE!
#11/9
Firma ora il per garantire a tutte le figlie e a tutti i figli d’Italia le stesse opportunità.
Grazie a questo referendum, l’Italia si allinea alle norme sulla cittadinanza dei grandi Paesi europei: dopo 5 anni di permanenza legale in Italia, si potrà richiedere la cittadinanza italiana e trasmetterla alle proprie figlie e ai propri figli minorenni.
Per troppi anni, il Parlamento è rimasto immobile di fronte alle richieste di molte persone nate e/o cresciute in Italia, che vivono, studiano e lavorano contribuendo al presente e futuro del nostro Paese, ma che non sono ancora riconosciute per quello che sono: italiani e italiane a tutti gli effetti.
Con il referendum diamo la parola a cittadini e cittadine per dimostrare che nel garantire tutele e opportunità non si toglie nulla a nessuno, ma si aiuta l’intero Paese a crescere.
Siamo figlie e figli d’Italia, di un’Italia più giusta.
FIRMA ORA ONLINE su www.referendumcittadinanza.it
Né moratorie né speculazione, per una vera transizione
La giunta Todde ha finalmente varato il provvedimento di “moratoria” sulle rinnovabili. Un provvedimento che arriva dopo una campagna elettorale in cui la Presidente ha tentato, in più occasioni, di assecondare il variegato mondo che si muove contro la speculazione energetica.
Lo diciamo chiaramente: i comitati sardi che denunciano una transizione senza regole non solo hanno ottime ragioni, ma pure il merito di proporre temi che spesso sono ignorati dalla politica regionale, come la riduzione dei consumi o la valorizzazione delle comunità energetiche. Ma la risposta alla domanda di una transizione giusta non può essere quella data dall’attuale giunta regionale: secondo Todde, in Sardegna ci si può permettere di bloccare le rinnovabili per 18 mesi.
La lotta contro la speculazione energetica non può trasformarsi in un tappeto rosso per il metano (come vorrebbero le attuali forze di maggioranza) né, peggio ancora, per la posticipazione del phase out delle centrali a carbone, rispetto alla quale il silenzio di buona parte dei partiti sardi è stato assordante.
Uscire dagli schemi coloniali
La Sardegna soffre la crisi climatica e gli effetti dell’inquinamento come tutto il resto del mondo e ha bisogno di più rinnovabili e di farle in fretta, ma bene.
Per questo pensiamo che la moratoria non abbia niente a che fare con l’autodeterminazione né con l’anticolonialismo, ma sia solo un provvedimento spot (era evidente che sarebbe stato impugnato) volto a eludere il vero problema: rendere la Sardegna effettivamente protagonista di questo cambiamento epocale, cosa che si può fare tramite un’Agenzia Sarda per l’Energia in grado di governare la transizione energetica e, soprattutto, ponendo il tema della proprietà pubblica degli impianti.
Non c’è ecologia sostenibile senza processi democratici: è per questo che la sovranità popolare deve sostituire gli interessi finanziari che stanno denaturando il senso della riconversione energetica.
PRC: lavoriamo per unità della sinistra radicale in Europa
Il Partito della Rifondazione Comunista lavora e continuerà a lavorare per l'unità di tutta la sinistra radicale che fa riferimento al gruppo parlamentare unitario "The Left" nel parlamento europeo. Il gruppo è sempre stato plurale e al suo interno non tutte le formazioni aderiscono al Partito della Sinistra Europea. La costituzione di un nuovo partito europeo promosso da La France Insoumise quindi non implica la rottura del gruppo The Left che si è recentemente rafforzato, anche grazie all'adesione del M5S. Ma è evidente che la nascita di un nuovo partito europeo per iniziativa di formazioni prima aderenti al partito della Sinistra Europea e altre finora esterne è un fatto preoccupante. Ci preoccupa e stupisce che il nuovo partito nasca su posizioni relative alla guerra in Ucraina favorevoli all'invio di armi e subalterne alla NATO, sottoscritte da la France Insoumise insieme ad un partito svedese e al Bloco de Esquerda portoghese. Nel Partito della Sinistra Europea abbiamo avuto un confronto assai acceso nell'ultimo congresso con i partiti nordici, ma alla fine la mozione proposta proprio da noi di Rifondazione per il cessate il fuoco e la trattativa era stato assunto unanimemente. Riteniamo necessario mantenere rapporti unitari e lavorare per il superamento di questa frattura. Un forte partito europeo a sinistra dei socialisti, unitario e plurale, è un obiettivo da perseguire tenendo aperto il confronto tra le formazioni della sinistra radicale in Europa.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC e Eleonora Forenza, segretariato Partito della Sinistra Europea
più attivi
Se prima gli omosessuali avevano lo stigma dell’AIDS ora è arrivato lo stigma del vaiolo delle scimmie. O almeno è arrivato in Piemonte, dove in questi giorni è uscita una circolare che indica le persone omosessuali, bisessuali e transgender come più propense a contrarre il virus, seguita dall’affermazione che corrono il rischio di ammalarsi principalmente coloro che partecipano a s3sso di gruppo.
È sconcertante assistere all’ennesima pagliacciata proveniente da una destra reazionaria e bigotta che continua a delegittimare i corpi e le esistenze che non rientrano nel binarismo di genere. Una calunnia antiscientifica che non fa che aggravare l’invisibilizzazione e patologizzazione dei corpi trans e q***r all’interno del mondo della medicina e della cura psicologica.
Evidentemente non è ancora morto lo stereotipo che le persone “anormali”, come direbbe qualcuno, sono un coacervo di depravazione.
Come Giovan3 Comunist3 continueremo a lottare per sradicare la persistente mentalità bigotta che imperversa in Italia in modo che ognunə possa rivendicare il proprio genere e la propria sessualità.
In questi giorni lo Ius Scholae é al centro del dibattito politico.
Il problema della mancata concessione della cittadinanza a giovani che, nati in altri paesi, crescono in Italia é grave e rappresenta una tremenda ingiustizia.
É sufficiente entrare in qualsiasi scuola Italiana per accorgersi delle “barriere invisibili” che si ergono tra studenti con cittadinanza italiana e studenti che, nonostante si trovino nel nostro paese da anni e anni, non hanno il riconoscimento della cittadinanza.
Non stiamo parlando di una sparuta minoranza: si tratta, infatti, di quasi un milione di bambine e bambini che frequentano le nostre scuole e hanno un background migratorio.
Negli ultimi giorni, però, si é aperto uno spiraglio a seguito delle dichiarazioni di uno dei partiti di governo che valuterebbe la possibilità di approvare il cosiddetto “Ius Scholae”.
Parliamo di un riforma sulla cittadinanza ferma in parlamento dal 2022.
Tale provvedimento prevederebbe il riconoscimento della cittadinanza italiana per i minorenni stranieri nati in Italia (o arrivati prima del compimento dei 12 anni) che abbiano risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia, frequentando anche regolarmente almeno 5 anni di studio nel nostro Paese, in uno o più cicli scolastici;
(Continua nei commenti)
MATTARELLA NON RICORDA TOGLIATTI
Oggi su il manifesto e Il Fatto Quotidiano il nostro comunicato di critica al Presidente della Repubblica. Il testo completo del nostro comunicato: 👇
Nei giorni scorsi il Presidente Mattarella ha ricordato il 70° anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi.
Non abbiamo invece letto ieri un suo analogo messaggio in occasione del sessantesimo anniversario della morte di Palmiro Togliatti.
Con il rispetto dovuto al Presidente della Repubblica sentiamo il dovere di esprimere pubblicamente la nostra critica.
Palmiro Togliatti guidò il partito che di gran lunga più di ogni altro contribuì alla lotta contro il fascismo e poi alla Resistenza.
Erano comunisti la maggior parte degli antifascisti condannati, incarcerati, confinati durante i lunghi anni della dittatura, dei combattenti e dei caduti nella guerra di liberazione.
Se è giusto riconoscere il ruolo di De Gasperi nella storia repubblicana, certo non si può disconoscere quello di Palmiro Togliatti per la nascita della Repubblica, nella stesura della Costituzione, nelle lotte per la democrazia, i diritti delle classi lavoratrici, il progresso sociale e civile del paese.
È davvero grave che il Presidente della Repubblica non abbia ritenuto di dover ricordare il contributo di Togliatti nella conquista e costruzione della nostra sempre più malridotta democrazia.
È impossibile rimuovere il ruolo svolto da un padre della Repubblica e della Costituzione come Togliatti.
Si tratterebbe di un’operazione di riscrittura della storia inaccettabile.
Ne risulterebbe uno snaturamento dello stesso antifascismo, privato delle sue radici nel movimento operaio e socialista.
Siamo rimasti esterrefatti di fronte a questa dimenticanza del Presidente.
Ci ha colpito che il Presidente Mattarella abbia sottolineato tra i meriti di De Gasperi l'adesione al Patto Atlantico.
Non vorremmo che l'opposizione di Togliatti - che fu anche di Pertini, Nenni e Calamandrei - a quella scelta sia oggi ritenuta scomoda e ingombrante.
Ma il Presidente della Repubblica deve essere garante della Costituzione non della NATO.
Non volendo attribuire al Presidente disegni di revisionismo storico auspichiamo che trovi le modalità per rendere omaggio a una delle figure più importanti della storia del Novecento.
Purtroppo il Presidente non è stato solo nella dimenticanza. Non ci stupisce che nessuno esponente della destra al governo e i presidenti delle camere abbiano taciuto ieri. Tra di loro ci sono i nostalgici del fascismo che trovano sempre il modo per ricordacelo. Dal presidente della Repubblica ci aspettiamo un'altra sensibilità e un riconoscimento del contributo storico che uomini come Togliatti hanno dato alla costruzione della Repubblica democratica e antifascista, fondata sul lavoro.
Ieri abbiamo avuto modo di constatare purtroppo che Rifondazione Comunista è stato l'unico partito a portare fiori e a rendere omaggio alla memoria di Palmiro Togliatti.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Giovanni Russo Spena, responsabile istituzioni-democrazia del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Ci arrivano dalla regione di Kursk immagini raggelanti. Tra le forze ucraine impiegate nell’incursione ricompare il simbolo del battaglione Nachtigall. Battaglione istituito dalle SS durante l’invasione dell’Unione Sovietica, composto da forze naziste e collaborazioniste ucraine. Il compito del battaglione era quello di sostenere e prendere parte ai rastrellamenti delle SS, massacrando partigiani, comunisti, oppositori, ebrei e le altre soggettività ritenute impure per lo spazio vitale del Reich.
Ora dopo 80 anni da quegli eventi drammatici e dall’orrore del secondo conflitto mondiale, la bandiera del battaglione con l’aquila torna a sventolare, imbracciata dalle forze ucraine che l’Occidente sta armando.
Ci arrivano foto con saluti romani, aquile e simboli delle SS, mentre Rai News 24 intervista un combattente ucraino che sfoggia due fulmini delle SS sul cappello, (inutili i tentativi del cameramen di non riprenderlo).
Come Giovani Comunisti/e non possiamo che mostrare preoccupazione e denunciare la ricostituzione di battaglioni nazisti, denunciando anche l’oramai sistematica distruzione dei monumenti a Lenin per opera delle forze ucraine. È inammissibile che si ignori il coinvolgimento di forze dichiaratamente naziste nella regione ed è vergognoso il sostegno cieco dell’Occidente a simili formazioni, tentando anzi di censurarne i simboli.
Denunciamo la stampa che da anni è impegnata in una campagna di legittimazione e di sostegno propagandistico a simili formazioni.
Nel mentre a Lipsia in Germania si è appena tenuto un raduno con centinaia di neonazisti, nella piena impunità. Dopo 80 anni l’aquila delle SS sta tornando a sventolare in Europa.
È necessaria una mobilitazione generale delle anime antifasciste per denunciare ed opporsi a ogni rigurgito e reflusso nazi-fascista.
Ieri siamo stati l'unico partito a rendere omaggio alla memoria di Palmiro Togliatti. Lo ha notato Il Fatto Quotidiano
Il 2 Agosto del 1980 una bomba fascista piazzata alla stazione di Bologna uccideva 85 persone e ne feriva 200.
Della strage si conoscono gli autori ma sono rimasti nascosti i mandanti, in quella strategia della tensione che aveva l’obiettivo di limitare l’avanzata delle sinistre in Italia.
Noi non dimentichiamo la strage, la ricordiamo ogni anno a monito di come la violenza fascista non sia cessata dopo il 1945.
#2/08/1980
Ci giungono dalla Repubblica Bolivariana immagini riprovevoli di militanti di estrema destra intenti ad assaltare le urne, le scuole e gli ospedali.
È evidente il tentativo, da parte di queste frange estremiste, di creare una vera e propria guerra civile nel paese. La comunità internazionale deve porsi a difesa dell’ordine pubblico contro la barbarie della violenza indiscriminata.
Le elite “occidentali” si sono già attivate per screditare agli occhi dell’opinione pubblica il risultato delle elezioni. La politica imperialista targata USA ha messo nel mirino le risorse venezuelane che Hugo Chavez aveva nazionalizzato.
Un nuovo colpo di stato non è negli interessi del popolo venezuelano e non è negli interessi di un mondo stabile e sicuro.
Come organizzazione giovanile comunista condanniamo e chiediamo la condanna di qualsiasi ingerenza esterna nei processi elettorali e post-elettorali della democrazia venezuelana, reputando estremamente preoccupanti le voci che vedono questi disordini opera di apparati della destra statunitense.
È compito dei progressisti non cedere alla propaganda dei giornali della destra atlantica, che oltre a disconoscere il risultato elettorale, invita ad appoggiare le proteste per disarticolare e destabilizzare il Paese.
Da Caracas, Marco Co***lo, Area Esteri e Pace del PRC-SE e Coordinatore del gruppo di lavoro sull'America Latina della Sinistra Europea
Da oggi è possibile firmare online a sostegno del quesito referendario per l'abrogazione totale dell’autonomia differenziata. Nelle prime otto ore di attivazione hanno già sottoscritto 27.554 cittadine/i.
Queste le istruzioni da seguire:
Apri il link: https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500020 e accedi con lo SPID, la CIE o la CNS
Scorri l’elenco delle iniziative e clicca su “Contro l’autonomia differenziata. Una firma per l’Italia unita, libera, giusta” (il numero dell’iniziativa è 500020)
Premi su sostieni iniziativa, clicca su continua e nuovamente su sostieni iniziativa
Stiamo organizzando unitariamente e come partito banchetti e iniziative in tutta Italia. Riteniamo che il contatto diretto con le persone rimanga fondamentale per far crescere la consapevolezza nel paese sulle catastrofiche conseguenze della legge di attuazione dell'autonomia differenziata che la destra ha approvato.
Tuttavia la possibilità di firmare on line consente di aumentare in maniera considerevole il numero di firme raccolte e quindi vi chiediamo di girare a tutti i vostri contatti questo post.
Il 26 Luglio del 1953 un gruppo di rivoluzionari assaltava la Caserma Moncada a Cuba.
L’assalto ha rappresentato il primo atto della Rivoluzione Cubana.
Il fallimento dell’operazione non costituì per i rivoluzionari un freno al continuare assiduamente la lotta per il rovesciamento dello status quo.
Come Giovani Comunisti/e ricordiamo il 26 Luglio per rendere omaggio a quel popolo coraggioso e resistente che è il popolo cubano. Un popolo che da decenni è sottoposto ad un criminale Bloqueo da parte degli Stati Uniti.
#26-7
A Torino ieri notte dei militanti di Casa Pound hanno aggredito un giornalista de “La Stampa”, Andrea Joly. Questa è solo l’ultima violenza squadrista di una lunga catena. Non si contano più gli eventi di commemorazione di matrice fascista e le vili aggressioni perpetrate a cittadini inermi, come nel caso dello chef Rubio, o a danno di giornalisti. Emblematica è stata la violenza con cui Fratelli D’Italia si è scagliata contro l’inchiesta di Fan Page che ha portato alla luce il sottobosco marcio e fascista del partito di governo. Puntualmente questi attacchi e violenze vengono oscurate e passano spesso nella più totale impunità.
La violenza neofascista sta sfociando nuovamente nelle strade e noi Giovani Coministi/e, non possiamo che condannare tutte le azioni di violenza squadrista, gratuita e cruda. Aggressioni perpetrate da nostalgici affiliati all’attuale estrema destra, soprattutto nei confronti di chi cerca di esercitare il suo diritto alla libertà di espressione e alla libertà d’informazione.
È fondamentale ricordare che la nostra Costituzione nata dalla Resistenza e base della nostra Repubblica, è nata con una parola nel cuore: Antifascismo.
È necessario ribadire questo concetto cardine del nostro stato a coloro, parte della maggioranza di governo, che ancora oggi sono fieri di sfoggiare il busto di Mussolini in casa.
Ribadiamo la nostra richiesta di sciogliere tutte le organizzazioni neofasciste!
COMUNICATO STAMPA
✅𝗦𝗔𝗟𝗩𝗔𝗚𝗨𝗔𝗥𝗗𝗜𝗔 𝗗𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢 𝗔𝗣𝗣𝗥𝗢𝗩𝗔𝗧𝗔 𝗜𝗡 𝗔𝗡𝗧𝗜𝗖𝗜𝗣𝗢 𝗘 𝗖𝗢𝗡 𝗖𝗢𝗠𝗣𝗔𝗧𝗧𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗗𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗠𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢𝗥𝗔𝗡𝗭𝗔 𝗡𝗘𝗟 𝗖𝗢𝗡𝗦𝗜𝗚𝗟𝗜𝗢 𝗖𝗢𝗠𝗨𝗡𝗔𝗟𝗘 𝗗𝗜 𝗜𝗘𝗥𝗜 19 𝗟𝗨𝗚𝗟𝗜𝗢 2024
➡️𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢 𝗗𝗘𝗟 2020 - 𝗣𝗘𝗥𝗜𝗢𝗗𝗢 𝗜𝗡 𝗖𝗨𝗜 𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗠𝗨𝗡𝗘 𝗘𝗥𝗔 𝗖𝗢𝗠𝗠𝗜𝗦𝗦𝗔𝗥𝗜𝗔𝗧𝗢 - 𝗥𝗜𝗠𝗔𝗡𝗗𝗔𝗧𝗜 𝗜𝗡 𝗦𝗘𝗖𝗢𝗡𝗗𝗔 𝗖𝗢𝗡𝗩𝗢𝗖𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗜𝗟 29 𝗟𝗨𝗚𝗟𝗜𝗢
La Maggioranza di governo della città 𝗵𝗮 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝘁𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮, 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗱𝘂𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗲r𝗶, 19 𝗟𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 2024, 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗶𝗱𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗦𝗮𝗹𝘃𝗮𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗯𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼, in anticipo rispetto alla scadenza improrogabile del 31 luglio.
𝗜𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗹𝗲 𝗰𝗶𝗳𝗿𝗲 𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶, 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗶, 𝗼𝗿𝗶𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗻𝘂𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗲, 𝗺𝗮𝗿𝗰𝗶𝗮𝗽𝗶𝗲𝗱𝗶, 𝗶𝗻𝗳𝗿𝗮𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗿𝗲, 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮, 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗿𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶.
La discussione sui debiti fuori bilancio, invece, ha riguardato i punti 4, 5 e 6 dell'ordine del giorno
del Consiglio comunale. Nello specifico, si tratta di debiti che l'Amministrazione De Benedittis ha 𝗵𝗮 𝗲𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲.
Tali debiti, sotto specificati, ammontano, in totale, a 125 mila euro, risalenti al 2020, 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗱𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗶𝗹 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗲𝗿𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗮𝘁𝗼, 𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗲 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼𝗱𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮, 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝘃𝗲𝘃𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗮 𝗶𝗻𝘀𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮' 𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗴𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼.
Alla Amministrazione De Benedittis è toccato risolvere gli innumerevoli problemi e contenziosi rinvenienti dal passato, vedasi, tra le tante, le questioni di 𝗣𝗮𝗹𝗮𝘇𝘇𝗼 𝗚𝗶𝗼𝗶𝗮, del 𝗽𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗜𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮, del 𝗴𝗶𝗮𝗿𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗜𝗺𝗯𝗿𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗲𝗰𝗰. 𝗲𝗰𝗰.
Il tema dei debiti fuori bilancio è sempre molto delicato perché 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲 𝗮𝘀𝘀𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮' 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗮𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗼 𝗱𝗲𝘃𝗼𝗻𝗼, 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗺𝗮𝗹𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼, 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲.
Nel caso specifico, si tratta di 𝗱𝗲𝗯𝗶𝘁𝗶 contratti dal Comune nel 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗱𝗼 𝗮𝗻𝘁𝗲𝗰𝗲𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹'𝗔𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗗𝗲 𝗕𝗲𝗻𝗲𝗱𝗶𝘁𝘁𝗶𝘀, relativi a servizi resi da Asipu, consistenti in:
1) presidio e custodia degli impianti sportivi comunali
(€ 72.881,58);
2) Custodia del teatro e assistenza organizzativa eventi culturali (€ 26.667,74);
3) Servizio di nettezza urbana svolto nella fase del passaggio da Asipu a Sanb (€ 25.459,20).
Il debito, che comunque è previsto dalla legge, si produce quando il servizio richiesto non è stato contrattualizzato secondo le procedure stabilite, ma comunque è stato reso ed è certificato. A corredo e garanzia dell'assise consiliare, tuttavia, 𝗰𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝗴𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗥𝗲𝘃𝗶𝘀𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗶.
Considerato il delicato rimando alla responsabilità soggettiva, si è verificata la richiesta di rinvio di tali punti iscritti all'o.d.g., per ulteriori approfondimenti. Respinta tale richiesta, in considerazione delle tempistiche stringenti, il numero legale è nel frattempo venuto meno, anche perché alcuni
consiglieri di Maggioranza erano andati via, precedentemente, 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶.
𝗦𝗶 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗲𝗿𝗮' 𝗶𝗻 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗼𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝘁𝗿𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮, 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝘂𝗻 𝘀𝗲𝗿𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶𝗯𝗮𝘁𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼, 𝗲𝘀𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝘃𝗶𝘃𝗮, 𝗺𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗱𝗲, 𝗹'𝗔𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗗𝗲 𝗕𝗲𝗻𝗲𝗱𝗶𝘁𝘁𝗶𝘀 𝗱𝗮𝗿𝗮' 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗲𝗻𝗻𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗮.
I Partiti e i Movimenti Politici della CAP ( Demos-Democrazia Solidale, Italia in Comune, Italia Viva, Partito Democratico, Rimettiamo in moto la città)
Carlo era un ragazzo, un giovane come noi, che voleva lottare per un futuro diverso, per un mondo diverso. La sua vita e la sua lotta sono state interrotte da un vile colpo di pi***la.
Ma il suo esempio ci guida ancora nella voglia quotidiana di cambiare lo stato di cose presenti.
Oggi come Giovani Comunisti/e saremo a Genova. Per te ed anche per noi.
Ti ricordiamo sempre Carlo. Non spegni il sole se gli spari addosso.
Il Parlamento europeo ha votato per proseguire la guerra a oltranza.
Rifondazione Comunista condanna la pessima risoluzione guerrafondaia approvata a larghissima maggioranza dal parlamento europeo.
Invece di lavorare per il cessate il fuoco e la trattativa l'Unione Europea continua sulla strada dell'escalation del conflitto.
Si tratta di una scelta irresponsabile. Con la risoluzione l'Unione Europea si schiera non solo per la guerra a oltranza e la prosecuzione dell'invio di armi ma anche a favore del loro uso per colpire il territorio russo.
La questione della guerra è la discriminante di questa fase storica.
Purtroppo anche nel gruppo The Left si sono registrati alcuni voti a favore o astensioni sulla risoluzione.
Maurizio Acerbo
🟥 𝟭𝟰 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 𝟭𝟵𝟰𝟴, 𝗹'𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗧𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮𝘁𝘁𝗶
Tre colpi di pi***la alle 11,30 del 14 luglio di 76 anni fa, davanti a Montecitorio, in via della Missione, colpirono alla schiena e alla testa segretario del PCI, Palmiro Togliatti. La corsa in ospedale e la successiva, riuscita, operazione chirurgica scandiscono momenti drammatici, tra i più tesi della storia repubblicana, in piena guerra fredda: scioperi spontanei e occupazioni di fabbriche, barricate, cortei, scontri tra manifestanti e polizia, trenta morti e centinaia di feriti. Ma pur ridotto in fin di vita dalle pallottole sparate dalla calibro 38 dello studente Antonio Pallante, è lo stesso Togliatti a imporre il ritorno alla calma. “Tenete i nervi saldi!”, ordina dalla barella prima di svenire. E appena uscito dall’anestesia, come raccontano le cronache di allora, “il Migliore” si rivolge al partito, al sindacato e alle classi lavoratrici chiedendo di fermare la rivolta che rischiava di trasformarsi in guerra civile. L'attentato era maturato nel clima prodotto dalla ossessiva campagna anticomunista che si era scatenata con l'inizio della guerra fredda, la rottura da parte della Dc dell'unità antifascista, le elezioni del 18 aprile.
Gli anni del dopoguerra videro lo scatenarsi della repressione contro il movimento operaio e contadino e i partiti della sinistra. Togliatti, che considerava la Costituzione "la più grande conquista della classe operaia italiana", guidò il più grande partito comunista del mondo occidentale fino alla morte nel 1964.
Francesco De Gregori e Giovanna Marini "L'attentato a Togliatti" https://youtu.be/yNIK_gqLEYg?si=ti8WP7z_Vs07_LPX
PABLO NERUDA UCCISO DAI "LUPI DI NEW YORK"
di Maurizio Acerbo
Oggi ricorre il 120° anniversario della nascita del poeta Pablo Neruda, Premio Nobel della letteratura nel 1971, militante comunista.
Gabriel Garcia Marquez lo considerava «il più grande poeta del XX secolo, in qualsiasi lingua».
I poeti beat Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti e Jack Hirshman non smisero mai di rendergli omaggio. Massimo Troisi gli dedicò 'Il Postino', un film indimenticabile.
Morì dodici giorni dopo il golpe fascista di Pinochet, organizzato e rivendicato dal governo degli Stati Uniti.
Il segretario di stato Henry Kissinger disse apertamente che non si poteva consentire che ci fosse un governo marxista in America Latina.
Il sogno di una via democratica al socialismo (Allende e la coalizione di Unidad Popular avevano vinto le elezioni) fu cancellato con un massacro di enormi dimensioni.
Allende morì nel palazzo presidenziale bombardato e assaltato dai militari.
Migliaia di militanti di sinistra furono incarcerati, torturati, ammazzati.
Oggi sappiamo che Pablo Neruda, che era ricoverato in una clinica, morì avvelenato dalla Cia mentre ricoverato in ospedale attendeva di poter partire per l'esilio in Messico.
Sarebbe stato un sicario di Pinochet, un agente segreto della Cia di nome Michael Townley, ad accelerarne la morte con «un’iniezione letale».
Lasciarlo andare in giro per il mondo era troppo pericoloso. La sua voce troppo potente e ascoltata.
Il funerale di Pablo Neruda fu la prima manifestazione dell'opposizione. Lentamente nel cimitero si strinse una folla, nella città presidiata dai militari, che cominciò a cantare L'Internazionale.
Tra le persone presenti la vedova del più celebre cantautore cileno, il comunista Victor Jara assassinato dopo le torture nello stadio di Santiago che era stato trasformato in un campo di concentramento.
Pinochet per sfregio ordinò la devastazione delle tre abitazioni in Cile del Premio Nobel.
Oggi i media, i partiti di centrosinistra e anche gran parte degli intellettuali, compresi quelli che furono di sinistra, hanno fatto propria l'identificazione col "mondo libero" e l'espressione della guerra fredda è veicolata di nuovo dalla che viene accreditata come baluardo democratico.
A proposito del "mondo libero" lascio la parola a Pablo Neruda:
Il capitalismo e l’imperialismo si coprono con una maschera che dice “mondo libero”, e sotto quella maschera si nascondono il terrore, la repressione di classe, la perversione sociale.
In ospedale Pablo Neruda aveva scritto una poesia che riuscì a uscire dal Cile. Fu pubblicata sull'Unità del 24 settembre 1973:
Satrapi
Nixon, Frei e Pinochet
fino ad oggi, a questo amaro mese di settembre
dell'anno 1973,
con Bordaberry, Garrastazu e Banzer,
jene voraci
della nostra storia, roditorl
delle bandiere conquistate
con tanto sangue e tanto fuoco,
sazl nelle loro - haciendas -
predator! infernali
satrapi mille volte venduti
e traditori. aizzati
dai lupi di New York,
macchine affamate di sofferenze,
lordate nel sacrificio
dei loro popoli martiri,
mercanti prostituiti
del pane e dell'aria americani,
ciarlatani, carnefici, stuolo
di • cacique • dei lupanari
senza altra legge che la tortura
e la fame, sferza del popolo.
* si riferisce ai dittatori latinoamericani al servizio degli USA citati nella poesia
Fonte: www.maurizioacerbo.it
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