L'ornitorinco
Libreria per curiosi. Ma anche caffetteria, bar, luogo di eventi, scambio e condivisione.
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COLLATERAL BEAUTY ♎
Dell’autunno mi piace l’equilibrio tra la durata del giorno e quella della notte, mi affascina questo suo tentativo di dosare luce e tenebre, sembra una specie di chiamata all’introspezione, alla riflessione su chi siamo e come ci mostriamo agli altri.
Non a caso è la stagione inaugurata dal segno della Bilancia, cui vengono attribuiti i significati di armonia ed equità. Sfatiamo subito questo stereotipo: la Bilancia non è carina, coccolosa e graziosa, o meglio, lo è, come qualsiasi altra persona appartenente a qualsiasi altro segno zodiacale, ma si porta dietro questo fardello della non riottosità, del risolvere le cose con calma e gentilezza, del rimanere bella e perfetta in ogni situazione.
Come ci si può relazionare con l’altro senza talvolta scontrarsi e arrabbiarsi? Ve lo dico io: non si può. E quindi la Bilancia, che ogni tanto quei due piatti che tiene in perfetto equilibrio ce li vorrebbe tirar dietro, ci dice di esprimere bisogni e idee senza pensare di essere un disturbo per qualcuno, di lottare per ciò che per noi significa “uguaglianza” e spiegarlo all’altro, di lasciar andare tutto ciò che non riusciamo più a percepire come significativo per la nostra crescita e per la nostra esistenza, e di pensarci su, magari, mentre cuciniamo una vellutata di zucca.
Tra gli esponenti della Bilancia che più ho amato e ammirato lungo il mio percorso di lettrice ci sono Luis Sepúlveda e Marina Cvetaeva.
Per leggere l'approfondimento, trovate l'articolo al LINK IN BIO.
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Bimbə dell'autunno: oggi è il nostro giorno 🧡🍂
Alle 14:43 siamo finalmente entratə nella stagione più bella dell'anno: quella dei colori caldi, degli impermeabili con gli scarponcini, dei calzini che finalmente arrivano almeno fino alla caviglia e non scivolano sotto i talloni, del vino rosso, della decadenza, dei melograni, delle passeggiate sulle foglie secche, della malinconia, dei maglioni in cui rintanarsi, delle streghe, dei libri letti in poltrona mentre fuori piove.
Oggi lo celebriamo con Ali Smith e vi aspettiamo in libreria, che da oggi è di nuovo aperta anche di domenica 🔥
Buon equinozio a tuttə 🍁❤️
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Colloqui di lavoro in cui viene chiesto alle donne quale sia la loro situazione sentimentale, se hanno figli o se li desiderano; gli stessi identici prodotti che colorati di rosa e, di conseguenza, spacciati per prodotti "al femminile" costano almeno un terzo più degli altri; l'incessante lavoro di cura dato per scontato e non retribuito; stipendi in media più bassi rispetto a quelli dei colleghi uomini; madri costrette a licenziarsi; uomini considerati meno virili se mantenuti dalle compagne.
"Signora economia. Guida femminista al capitale delle donne" è il nuovo libro di .editrice
scritto da e
Cosa significa parlare di economia femminista? Come possiamo descrivere e capire il valore del capitale femminile? L’economia, letteralmente il sistema di norme che governano la casa, sia pubblica che privata, riguarda quasi ogni aspetto delle nostre vite, eppure ci viene raccontato (ancora!) che il Pil lo fanno gli uomini.
Questo saggio, agile e ricco di dati e analisi aggiornati, apre il nostro sguardo al contributo delle donne all’economia mondiale. Dalla segregazione spaziale al valore sommerso del lavoro di cura, dall’impatto del cambiamento climatico sulla povertà delle donne al maschilismo dell’austerity: questa bussola invita ad analizzare il presente e a immaginare una nuova economia femminista, al servizio delle persone e non al loro comando.
Lavorare tuttə, lavorare meno, con pari opportunità.
Che bel mondo sarebbe.
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Questa foto immortala la nostra prospettiva dell’incontro di ieri del gruppo di lettura. Eravate poco meno di 90 persone contate, non siamo neppure riuscite e ritrarvi tuttə.
Abbiamo finito le sedie, gli sgabelli, i bicchieri, ma non finiremo mai di stupirci e di ringraziarvi a cuore spalancato per una dimostrazione di curiosità e di affetto talmente grande che i vicini hanno di nuovo chiamato per lamentarsi.
E sapete cosa rispondiamo noi a questi vicini?
Che la vita è davvero troppo breve perché io possa preoccuparmi per loro invece di gioire ed emozionarmi perché decine e decine di persone vogliono riunirsi e creare una comunità a partire dai libri e dalla letteratura, per leggere insieme, ascoltarsi, confrontarsi.
Prometto che comprerò altre sedie, altri microfoni, tutto quello che serve perché siate ancora più comodə e possiamo continuare a coltivare quello che sta crescendo.
In una città sempre più gentrificata, costosa, totalmente disinteressata a chi tenta a fatica di viverci, ma soprattutto in una società che ci vuole sempre più apaticə, distantə e indifferentə, l’incontro di ieri dimostra che ancora crescono alberi nel cemento, e spero che queste radici arrivino a spaccare i marciapiedi.
Ci vediamo lunedì 21 ottobre.
Contiamo già i giorni ❤️🔥
P.S. Scusate, di solito questo spazio è dedicato al racconto di cosa abbiamo letto, proposto, votato durante la serata, ma oggi mi premeva invece ringraziarvi e lasciarmi ai sentimentalismi scrivendo che, per me, siete speranza.
Per il resoconto meno mieloso e più serio vi lascio l’articolo al LINK IN BIO.
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è una realtà che da anni organizza a Firenze serate con cibo, musica e letture dedicate di volta in volta a uno o più Paesi del mondo, per esplorare tradizioni culinarie e culturali diverse, allargare i propri orizzonti e abbracciare la diversità e lo scambio come fonte di arricchimento.
Condividendo ideali e intenzioni, siamo felicissime di essere state coinvolte per la serata MaMa Africa, il nuovo appuntamento con Cib’aria che ci farà viaggiare attraverso il continente africano tramite le sue ricette, le sue storie e le sue musiche.
🎲 Come sempre, il gioco renderà il pubblico protagonista con un quiz a domande.
🍛 Le ricette e le storie in cucina saranno a cura di Ndyaia Diop e suo figlio Abdou Diaw. Ad accompagnare i piatti, freschissimi drink a base di menta e zenzero (in versione alcolica e sobria).
🎧 La musica sarà selezionata da Dre Love: dj, rapper, produttore e cantautore nato a New York e attivo nella scena musicale internazionale.
📚 Come libreria saremo presenti con una ricca selezione di libri di narrativa e saggistica, da cui sceglieremo qualche lettura ad alta voce per avvicinarci alla letteratura e alla cultura africane andando oltre stereotipi e luoghi comuni.
📌 L’appuntamento è per giovedì 26 settembre presso la .eastgallery
ore 18 corso di cucina senegalese (facoltativo)
ore 20 inizio serata MaMa Africa
La prenotazione è obbligatoria
mail: [email protected]
whatsapp: 339 3523715
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Quando decidiamo di intraprendere un viaggio, non sappiamo mai veramente cosa ci aspetterà una volta arrivati alla meta.
Navigare verso l’ignoto rappresenta un percorso alla ricerca di noi stessi, un ritorno alla consapevolezza del sé attraverso l’incontro con l’altro e il superamento di varie peripezie.
Ne "Il viaggio dell’anima. Un saggio sull’alterità" di edito , l’autore ripercorre il viaggio di ritorno di Odisseo verso Itaca, un viaggio essenzialmente interiore che punta all’evoluzione dell’individuo.
Sappiamo che sarà un viaggio lungo e articolato, e che il protagonista incontrerà degli archetipi che hanno il compito di ricondurlo alla piena espressione della sua individualità.
È così che l’archetipo dell’inconscio collettivo dell’Anima e dell’Animus assume le sembianze delle quattro figure femminili che Odisseo incontra lungo il suo cammino: Nausicaa, Calipso, Circe e Penelope.
Anima e Animus riguardano l’incontro con la parte di noi che non conosciamo, che sembra non riguardarci o appartenerci, ma che in realtà ci porta finalmente alla completezza, a raggiungere l’armonia tra maschile e femminile che non dipende necessariamente dal genere.
Nell’incontro con i personaggi femminili, Odisseo non afferma una posizione patriarcale o, peggio ancora, misogina: Nausicaa, Calipso, Circe e Penelope contribuiscono a fargli conoscere Anima e ad abbracciare Animus, sono funzioni psichiche a tutti gli effetti.
Attraverso la descrizione di vari esempi letterari, cinematografici e provenienti dal mondo dell’arte, Il viaggio dell’anima ci lascia esplorare ombre e luci dell’individuazione del sé, per conoscersi finalmente per la prima volta.
Che aspettate a mettervi in viaggio?
Quarta edizione di Sentiero Film Factory e terza edizione che ci vede felicemente tra le location del festival, il primo festival fiorentino di cortometraggi che racchiude in un unico evento incontri industry, workshop, pitch per sceneggiature e masterclass con professionisti del settore.
Obiettivo principale del festival è quello di valorizzare i talenti e le produzioni indipendenti attraverso la realizzazione e promozione di cortometraggi a Firenze e in Toscana. La manifestazione propone sette serate di proiezioni dal 09 al 15 settembre a cui si affiancano eventi collaterali come talk con addetti ai lavori, colazioni in libreria e panel dedicati.
Questi gli eventi che ospiteremo qui da noi in libreria:
📌 giovedì 12 settembre ore 17:30-18:30
SENTIERO INSPIRATION
Presentazione del libro “Da quando non è più estate” di Giuseppe Isoni (ed. Sperling & Kupfer)
Il percorso inusuale di una storia nata come cortometraggio, diventata poi lungometraggio e, infine, romanzo.
📌 venerdì 13 settembre ore 10:00–11:30
SENTIERO CRITIC LAB
Masterclass di Giada Sartori (Webwriter Birdmen)
📌 sabato 14 settembre ore 10:00–12:00
COLAZIONE CON LE FILM COMMISSION
Incontro con Toscana Film Commission e Marche Film Commission
sabato 14 settembre ore 12:00–13:30
SENTIERO CONNECTION
Incontro con Afic - Associazione Festival Italiani di Cinema e Corto Dorico
sabato 14 settembre ore 14:30–17:30
SENTIERO CRITIC LAB
Masterclass con Emiliano Dal Toso (Giornalista Corriere, Ciak, Best Movie)
Per il programma del festival, info e tavoli andate sul profilo di Sentiero Film Factory
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"Quando siamo in un paesaggio piatto, ci troviamo immersi in una sorta di contraddizione. Tutto ciò che c’è da vedere è accessibile, eppure si ha l’illusione che non ci sia nulla da vedere. Non sappiamo come organizzare questo spazio nella mente, né come guardarlo."
è cresciuta in Pakistan, a Lahore, da padre pakistano e madre inglese. Ha una storia familiare complicata, da cui ha ricavato un disturbo da stress post-traumatico complesso.
È nei paesaggi piatti che trova pace, nonostante siano la base su cui poggia la sua infanzia. Sui paesaggi piatti, quindi, ha scritto un libro, tradotto in italiano per .
Qui ci racconta le Fens, Orford Ness, Morecambe Bay, la brughiera di Newcastle, le Orcadi, le terre piatte della Gran Bretagna che ha visitato cercando risposte.
È un libro che parla di orizzonti piatti, sì, ma soprattutto di drammi familiari, infanzie negate, solitudine, accettazione, colonialismo, supremazia bianca, e infine di amicizia. Dirò di più, tra queste pagine ho trovato la definizione di amicizia più vera che abbia mai letto.
È un romanzo di cui parlo a fatica, perché ha toccato corde intime e personali che si stringono in un nodo alla gola e che risuonano ottenendo in risposta solo silenzio. D’altronde non c’è eco possibile, in pianura.
È un silenzio sintomo di calma, però, di un tempo che rallenta, che lascia sedimentare.
Il silenzio dell’accettazione, in cui possiamo finalmente smettere di porci domande.
"Le terre piatte ci chiedono di tollerare di non sapere. Non sapere cosa c’è sotto la superficie, se qualcosa c’è. Questo connubio di totale esposizione e totale ermeticità di un paesaggio piatto ci chiede di accettare che esistano cose che non capiremo mai."
TERRE PIATTE di Noreen Masud esce oggi 6 settembre, e io vi chiedo di trattarlo con cura, di leggerlo, e di fermarvi.
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Altro giro, altro corso!
Parliamo sempre di storie, ma per ricordarvi che non è solo con le parole che le possiamo raccontare.
A volte una storia è ancor più potente e rumorosa se raccontata per immagini.
E quindi, ecco un nuovissimo laboratorio per voi a cura di .zoli, da cui vi auguriamo di assorbire tutto il talento e la sensibilità che la contraddistinguono.
📸 Corso di narrazione visiva: il racconto fotografico
Partendo dall’analisi di progetti fotografici contemporanei e non, il corso ha come obiettivo finale la costruzione di una storia attraverso le immagini.
L’insegnante guida lə partecipanti nella scelta di un progetto personale, dalla fase iniziale di ricerca a quella di editing e struttura finale del racconto. Fin da subito lə studenti saranno stimolatə a pensare e condividere un’idea di progetto che verrà successivamente supervisionata dall’insegnante.
Per partecipare al corso è richiesta la conoscenza base dell’utilizzo della macchina fotografica.
Il corso si sviluppa in sei lezioni di due ore, più mostra finale sempre qui in libreria con l'esposizione dei progetti di tuttə lə partecipanti.
Per il programma completo, calendario, info e tavoli, trovate tutto al LINK IN BIO e sul nostro sito.
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È la culla della civiltà, ci divide solo un mare, è un continente immenso eppure non ne sappiamo nulla, a partire dalla sua geografia politica, tanto che continuiamo a chiamarla solo Africa, facendo di tutti i suoi 54 Stati un unico grande calderone.
Eppure in quanto Occidente dovrebbe riguardarci eccome, dal momento che siamo i primi responsabili dell'attuale situazione economica e socio-politica dell'intero continente, dopo secoli di colonizzazione e sfruttamento delle risorse.
Per molt* l'Africa è povertà o safari, e in mezzo niente.
Ad attenuare anche solo un po' la nostra ignoranza arriva "L'Africa non è un paese" di , nuovissima pubblicazione di Altrecose.
"Ma l’Africa è molto altro, non è una cosa sola, e non è un paese: con questo libro, Dipo Faloyin descrive, spiega, distingue e smonta le tantissime superficiali e sbrigative semplificazioni con cui viene raccontata e conosciuta l’Africa in Europa. 'L’Africa non è un paese' offre gli strumenti per conoscere meglio la realtà. Esaminando l’eredità coloniale delle nazioni del continente africano e muovendosi fra i temi più vari – dalla vita urbana di Lagos alla rivalità su chi cucini il miglior riso jollof – Faloyin smonta brillantemente la superficialità dell’Occidente che tratta l’Africa senza tenere conto delle differenze – culturali, sociali, economiche – e delle singolari condizioni di ciascun paese."
Altrecose è il marchio editoriale di e i cui libri ci aiutano a capire il mondo, quello vero.
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È forse il 16 settembre uno dei dieci giorni più belli dell'anno?
Chiaro che sì, e come mai?
Perché inizia la nuova stagione del nostro gruppo di lettura GOL - Gli ornitorinchi leggono, ecco perché.
Dopo la meritata pausa estiva si ricomincia con l'appuntamento più atteso, la riunione di famiglia, occasione di confronto e fucina di infiniti spunti di riflessione per i nostri neuroni.
📌 Prima nota importantissima che decidiamo di mettere in cima: il gruppo è sempre aperto a tuttə, che siate già dellə fedelissimə dal primo anno, che siate appena arrivatə in città, che vogliate anche solo ascoltare e capire come funziona, che non abbiate letto il libro, non interroghiamo nessunə e nessunə sarà mai costrettə a parlare se non lo desidera, qui vige inclusione e anarchia totale.
Non serve iscriversi, basta presentarsi.
➡️ Detto questo, cosa succede esattamente lunedì 16 settembre a partire dalle 19:00?
Ve lo spieghiamo per bene al LINK IN BIO (occhio che sono cambiate alcune cose e ci sono dei compiti per casa!)
Qui siamo cariche a pallettoni e contiamo i giorni 💃🏻🦙🦭❤️🔥
P.S. Dice Björk che farà il possibile per ve**re, in ogni caso ci seguirà da distante. Non se lo perderebbe mai
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"Le spietate" di Claudia Cravens [] è un condensato magico di western, identità q***r, s*x work, amore libero. Un esordio travolgente, che se solo capita in mano a Tarantino col cavolo che si ritira dalle scene dopo il decimo film.
Bridget Shaughnessy, dai capelli rossi e l’aria dolce e spavalda da ragazza di campagna, si ritrova a dover badare a sé stessa giovanissima, dopo aver perso il padre per il morso di un serpente. Arrivata a Dodge City senza un soldo, viene presa sotto l'ala protettrice di Lila, maîtresse dell'unico saloon della città. Qui trova una casa, delle amiche, una famiglia. L'arrivo in città di Spartan Lee, leggendaria pistolera, getterà nello scompiglio non solo il villaggio, ma soprattutto la vita di Bridget, che si ritroverà disposta a tutto pur di seguire ciò che il cuore comanda.
Direttamente dagli Stati Uniti con furore, .cravens sarà a Firenze giovedì 29 agosto, e nel tardo pomeriggio ci farà l'onore di passare anche qui all'Ornitorinco. Non una presentazione, quindi, ma una chiacchierata informale, un aperitivo insieme, un'occasione per incontrare un'autrice che siamo sicure farà ancora molto, molto parlare di sé.
When the heart wants what it wants, you've got to saddle up, ride out and claim it 🐎❤️🔥
P.S. Come sempre, look da cowboyz and cowgirlz ben accetto.
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IT'S TIME TO FIX THINGS ♍️
“Hai lasciato il divano pieno di sabbia” mi ha scritto ieri mia sorella, che ha un Sole in Vergine grande come una casa. Mi sembrava la frase perfetta per dare il benvenuto alla Virgo Season. Insomma, dopo i bagordi del Ferragosto leonino, è arrivato il momento di ricentrarsi e mettere ordine, ridare un senso al quotidiano: catalogare, analizzare, sminuzzare, buttare ciò che non serve più, rinnovare.
Un lavoro incessante ed estenuante nella testolina delle persone Vergine, che le rende spesso vittime del pregiudizio astrologico e le fa passare come pignole e precisine, quando invece riescono semplicemente a tramutare l’energia intellettuale del loro governatore Mercurio in azione, senza perdersi troppo in chiacchere come fanno a volte i Gemelli.
Dunque, personcine operose e con raziocinio, che hanno bisogno di chiarezza e confini per non farsi ve**re un esaurimento nervoso dovuto dal troppo controllo e dalla loro passione per i dettagli.
Ma sono i dettagli che fanno una storia, no?
E quanta meticolosità ci vuole per essere delle strepitose Vergini come Agatha Christie e Stephen King?
Lo scoprite al LINK IN BIO.
Abbiamo riaperto ieri.
C'è chi è venut* subito alle dieci solo per salutarci, qualcun* è entrato al suon di "era ora", altr* dicendo che siamo mancate e non sapevano dove andare in queste due settimane.
I rientri sono sempre faticosi, è vero, ma devo ammettere che così è tutta un'altra storia ❤️
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L'ornitorinco chiude dal 4 al 21 agosto!
Stanche, liquefatte, sui gomiti, ma ce l'abbiamo fatta anche quest'anno. Oggi è l'ultimo giorno di apertura: da domani ci prendiamo una meritatissima pausa in cui dormire, leggere, respirare, fissare il vuoto, dormire, cercare nuovi stimoli, calmare l'anima con il mare, leggere ancora, e non mi ricordo se ho detto dormire.
Vi lasciamo con una foto semi-seria, una piccola parte dei 57 tentativi che abbiamo fatto per arrivare a quella foto semi-seria, e, per chiudere in bellezza, quelli che sono indubbiamente i nostri scatti migliori.
Buon agosto raggi di sole, ci rivediamo giovedì 22!
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Oggi, 2 agosto 2024, ricorre il centenario della nascita di James Arthur Baldwin, gigante della letteratura afroamericana e figura centrale nella lotta per i diritti civili, un uomo che ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura e nella coscienza collettiva degli Stati Uniti.
Cresciuto in un ambiente segnato dalla povertà e della segregazione, Baldwin mostrò sin da giovane un talento straordinario per la scrittura, trovando ispirazione nelle sue esperienze personali e nelle difficoltà che affrontava quotidianamente.
A 24 anni si trasferì a Parigi, cercando rifugio dal razzismo pervasivo negli Stati Uniti e una maggiore libertà creativa. È qui che scrive "La stanza di Giovanni", un romanzo complesso, con una prosa profonda e una musicalità che ricorda il blues, in cui racconta la tormentata storia d’amore di un giovane americano e di un uomo italiano.
Baldwin dichiarò che Parigi lo aveva liberato non solo socialmente, ma anche artisticamente, consentendogli di scrivere con una sincerità che sarebbe stata impossibile negli Stati Uniti dell’epoca. "La stanza di Giovanni", però, prima ancora di essere considerato come una storia d’amore omosessuale, è un libro che parla della paura e dell’impossibilità di amare. Come si può amare qualcuno senza prima accettare la propria individualità e persona? Come si può amare qualcuno senza prima abbattere le convenzioni di una società che sta ammuffendo?
Durante gli anni ’60, Baldwin tornò di frequente negli Stati Uniti, diventando una voce prominente del movimento per i diritti civili.
La sua raccolta di saggi, "La prossima volta il fuoco", è considerata una delle opere più incisive sul razzismo e la disuguaglianza negli Stati Uniti, in cui le tematiche di amore, fede e famiglia si intrecciano fino a sferrare un attacco diretto all’ipocrisia del paese delle libertà.
A cento anni dalla sua nascita, le parole di Baldwin rimangono incredibilmente rilevanti. In un'epoca di rinnovate tensioni razziali e crescenti disuguaglianze, la sua voce è un richiamo alla coscienza, una guida per comprendere il passato e una fonte di ispirazione per la lotta a un futuro più giusto ❤️🩹✊🏻
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L’ultimo incontro del nostro gruppo di lettura è stato a giugno, e ammettiamo di essere già in astinenza.
Ci consoliamo però progettando la prossima stagione, che inizierà come di consueto il terzo lunedì di settembre.
E quale sarà il primo libro che leggeremo insieme? Come lo scorso anno, abbiamo deciso di iniziare celebrando un autore o un’autrice: nel 2023 fu Italo Calvino in occasione del suo centenario, mentre quest’anno la scelta non è stata dettata da anniversari o ricorrenze ma solo da curiosità e ammirazione.
È un’autrice italiana, conosciuta di fama ma troppo poco letta; durante la sua vita ebbe poco successo di pubblico e scarsa attenzione da parte della critica, cosa a cui noi cercheremo umilmente di rimediare dandole il riscontro che merita.
Grande viaggiatrice, zingara sognante, eterna naufraga: stiamo parlando di Anna Maria Ortese.
Il libro da leggere lo sceglieremo sempre insieme, per cui vi chiediamo gentilmente di segnalarci la vostra preferenza tra i titoli che trovate nella lista al LINK IN BIO.
Potete farci avere il vostro voto (uno solo) tramite mail, whatsapp, telegram, telefono, a voce, con un orso vestito da paggetto (anche se in questo caso vi denunceremo alla protezione animali, quindi non vi conviene) entro lunedì 26 agosto (e solo se parteciperete effettivamente al gruppo di lettura, siate onestə!)
Il titolo che riceverà più voti sarà il primo libro di GOL – Gli ornitorinchi leggono 2024/25.
Il libro vincitore sarà rivelato – e reso disponibile per l’acquisto – durante il primo incontro del gruppo lunedì 16 settembre.
Seguiranno altri compiti per casa, ma intanto vi lasciamo a godervi l’estate.
Se nel mentre vi manchiamo e volete raccontarci cosa state leggendo, vi aspettiamo sul gruppo telegram!
Baci stellari e abbracci sudaticci.
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FREEDOM, FREEDOM ♌️
“Avevo già la Luna e Urano nel Leoneeee”. Cuccurucucù di Battiato mi fa sempre inevitabilmente pensare alla stagione del Leone.
Vero che la Luna è in Pesci e Urano attualmente si trova nel Toro, ma abbiamo una tripletta di Sole, Mercurio e Venere tutti allegramente nel Leone, una botta di vita che ci permette di sopravvivere al caldo maledetto e di poter essere comunque delle dive, sudaticce, ma sempre divine.
È sbagliato amarsi molto e volerlo urlare all’Universo? Le stelle del momento sono una dose massiccia di autostima, ci spingono a esporci per chiedere e ottenere quello che vogliamo, a uscire dall’introspezione e dalla ricerca di solitudine della precedente stagione del Cancro, a decidere spontaneamente se ci bastiamo da sol* o se è arrivato il momento di cercare qualcuno in cui rispecchiarci.
Parola chiave della stagione leonina: coraggio.
E di coraggio parlano anche l* autor* scelti per celebrare la Leo season: Sibilla Aleramo e Ray Bradbury.
Se volete scoprire quanto possano essere leonini, trovate l'articolo completo al LINK IN BIO.
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“Questa mia carne. Scrivere di sé come atto radicale” [] è un testo per chi scrive, per chi vorrebbe farlo, e pure per chi non ci pensa nemmeno.
Melissa Febos, in questo libro che è un po’ saggio, un po’ memoir, un po’ - mi permetto - compendio di consigli di vita, cita un esercizio che sottopone allə partecipanti dei suoi workshop di scrittura creativa: scrivere la storia della propria vita sessuale in cinque frasi. Terminato il compito, dice loro di cancellare tutto e ripetere l’esercizio da capo, senza ripetere nessuna delle cinque frasi precedenti.
Continua con questa richiesta di riscrittura altre tre, quattro, dieci volte, quasi allo sfinimento.
Dico “quasi” perché, nel fare un esercizio all’apparenza così estenuante per la nostra creatività, a un certo punto accade qualcosa: smettiamo di girare intorno e varchiamo una soglia della cui esistenza non eravamo neppure coscienti, raggiungiamo nuovi livelli di profondità e sincerità, siamo improvvisamente disposti a spalancare finestre che non avremmo mai aperto prima.
La domanda sta solo in quanto siamo disponibili a scavare, scoprirci, spogliarci, mostrarci a noi stessi.
Che scrivere possa essere un atto magicamente terapeutico non l’ha certo inventato l’autrice, è cosa nota dall’alba dei sumeri.
Leggere le riflessioni contenute in "Questa mia carne" ci aiuta però a ricordarlo, a interrogarci, a individuare il superfluo, a distinguere l’indispensabile.
Se siamo bravə, potremmo imparare a farlo non solo nella scrittura, ma anche nella vita.
“Quanto può essere difficile discernere il non detto dall’indicibile.”
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All’improvviso suona l’allarme: c’è un’onda anomale in arrivo che travolgerà te e tutti quelli che ami, trascinandovi in mare aperto. Cosa scegli di fare?
Ti allontani dall’acqua? Costruisci una fantomatica arca per tentare di salvare il salvabile? Oppure volti le spalle da un’altra parte e fai finta di non sapere di essere in pericolo?
Ora immagina che non si tratti di un’onda anomala, ma di un’ondata di violenza, morte e distruzione.
Lauren comincia a scrivere le prime pagine del suo diario nel giorno del suo quindicesimo compleanno. È il 20 luglio 2024.
Siamo in una California devastata dal cambiamento climatico, l’economia è al collasso, all’inizio degli anni 2000 il mondo ha perso completamente la testa e le persone sono fuggite dalle città e si sono radunate in piccole comunità protette da alte mura di difesa. Al di là di esse, c’è solo la certezza di non sopravvivere. Lauren sa bene che a un certo punto dovrà confrontarsi con quella realtà, e invece di rimanere inerme aspettando di essere travolta si prepara: studia, impara a conservare semi che daranno vita a nuove piante, si procura un’arma, dà vita a una nuova religione che rinascerà dalle ceneri della società morente, un’alternativa al fallimento del Dio dei suoi antenati.
Octavia E. Butler non usa mezzi termini per descrivere il mondo futuro che immaginava nel 1993: la sua è un’aspra critica al capitalismo e alla scomparsa dei diritti umani per amore del “progresso economico” a vantaggio di un élite costituita. Chi ha bisogno di protezione da parte dello stato ne diventa schiavo: il debito contratto è talmente alto che diventa generazionale. Se non riesci a ripagarlo, lo stato si prende i tuoi figli.
I parallelismi con la società statunitense attuale e con l’oppressione della comunità afroamericana sono evidenti: Butler descrive ciò che vede e ciò che ha vissuto, e ha la grande abilità di farti sentire piccolo e inerme con un granello di sabbia.
"La parabola del seminatore” [ ] è una distopia, sì, ma quanto a lungo potremmo ancora definirla tale?
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Via Di Camaldoli 10r
Florence
50124
Orario di apertura
Lunedì | 10:00 - 13:00 |
15:00 - 20:00 | |
Martedì | 10:00 - 13:00 |
15:00 - 20:00 | |
Giovedì | 10:00 - 13:00 |
15:00 - 20:00 | |
Venerdì | 10:00 - 13:00 |
15:00 - 20:00 | |
Sabato | 10:00 - 13:00 |
15:00 - 20:00 | |
Domenica | 11:00 - 20:00 |
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Florence, 50122
Paperback Exchange has been part of the tapestry of Florentine life since 1979.
Via Di Montughi, 15
Florence, 50139
Audiolibri: i libri da oggi si possono anche ascoltare!
Via Boccaccio 49 R
Florence, 50133
" Lo scrittore è l'arco, il libro è la freccia, il cliente è la mela, il libraio è quello che ti
Via Martelli 35r
Florence, 50129
"...quasi confinante con l'antico palazzo conventuale espropriato che ospitava allora come ospita og
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Nel cuore del Quartiere San Donato le libraie Sonja Carla ed Elisa accolgono con sorrisi e consigli piccoli e grandi lettori.