Roberto Parrilla Life Banker Senior BNL
Lavoro in una logica di consulenza personalizzata, supportando con professionalità il CLIENTE nell'
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Corsa scudetto, Fiorentina possibile 'alleata' del Napoli. I tifosi viola: ''Scansiamoci'' Domenica la sfida con la squadra di Sarri, da un lato la voglia di tornare al successo per restare in corsa per l'Europa League, dall'altro il rifiuto
MILANO (MF-DJ)--Partenza in calo per le principali piazze europee: Ftse
Mib -0,83% a 20.087 punti, Ftse-100 -0,89%, Dax -0,74%, Cac-40 -0,72%,
Ibex -0,66%.
Dalle minute della riunione di marzo del Fomc della Fed e' emerso che la
Banca Centrale americana e' pronta a ridurre il proprio bilancio se
l'economia Usa continuera' a crescere.
Giu' i finanziari: Bper -1,8%, Generali Ass. -1,6%, Azimut H. -1,52%,
Mediobanca -1,51%, Banco Bpm -1,32%, Unicredit -1,13%, Ubi B. -1%, Intesa
Sanpaolo -0,87%.
Pazzesco
RBS Tells 3,000 Clients to Speed Up Search for Another Bank Royal Bank of Scotland Group Plc has told about 3,000 of its global transaction-services clients to speed up their search for another bank.
A breve si dovrà pagare per tenere i soldi sul conto ....
MILANO (MF-DJ)--Le principali piazze europee dovrebbero aprire la seduta
sotto la parita'. "L'attenzione degli investitori resta sul comparto
bancario e sulle possibili soluzioni che potrebbero essere adottate per
risolvere il problema dei Non performing loan", dichiara un esperto
contattato da MF-Dowjones, aggiungendo che "sul fronte macroeconomico il
focus e' sui Pmi di Italia, Francia e Germania". A piazza Affari i
riflettori restano quindi puntati sul comparto dei bancari, con la stampa
che continua a parlare dei possibili interventi che il Governo potrebbe
mettere in campo per risolvere la situazione dei Non performing loandi
B.Mps. Unicredit riceve invece una promozione da Goldman Sachs (a buy). Da
monitorare poi Rcs (0,83 euro la chiusura di ieri). Il titolo scambia
sopra il livello di offerta di Investindustrial e di Cairo Comm. a quattro
giorni dall'ultima possibilita' di rilancio. Entro la mezzanotte di
venerdi' le parti dovranno decidere infatti se ritoccare le rispettive
proposte. Da seguire infine Bioera che ha sottoscritto un accordo per la
cessione del 24,587% del capitale di Ki Group a Idea Team Srl.
Here we are, Workshop meeting LIFE BANKER with General Manager Ing. M. Tarantola
MERCATI AZIONARI
Europa
Listini azionari europei a picco dopo la vittoria dei “Leave” nel referendum.
Particolarmente penalizzati i listini del Sud Europa, che fanno registrare ribassi superiori al 10%. La piazza finanziaria meno colpita è proprio Londra che però paga un forte deprezzamento della sterlina
· EuroStoxx 50 -8.62% a 2,776 punti
· Ftse Mib -12.5% a 15,724 punti
· Ibex -12.35% a 7,788 punti
· Cac -8.04% a 4.107 punti
· Dax -6.82% a 9.557 punti
· FTSE 100 -3.15% a 6.139 punti
Tutte le banche centrali sono in massima allerta: la Banca d’Inghilterra, ha detto il suo presidente Mark Carney, è pronta a iniettare 250 miliardi di sterline di liquidità per garantire il regolare funzionamento del mercato, alle prese con fortissime pressioni al ribasso.
La Banca nazionale svizzera è intervenuta per fermare la corsa del franco, diventato una valuta rifugio dopo l’esito del referendum. Anche Bce e Fed sono pronte a intervenire.
Intanto S&P annuncia il probabile downgrade del Regno Unito, motivandolo con l'impatto negativo della Brexit.
Secondo l’agenzia di rating l’uscita dalla UE deprime gli investimenti, diminuisce la domanda di sterlina, pone il settore finanziario in una condizione di svantaggio competitivo rispetto agli altri centri finanziari. La vittoria del “Leave” potrebbe colpire la performance economica, il rifinanziamento sui mercati e il bilancio pubblico.
Il settore bancario e assicurativo sono stati sotto pressione su tutti i listini azionari del Vecchio Continente.
l'indice Eurostoxx dei bancari e quello delle compagnie di assicurazioni sono stati i peggiori. Le performance più pesanti sono quelle degli istituti britannici a cominciare da Barclays, Lloyds ed Rbs con cali vicini al 20%.
A Piazza Affari pesantissime Intesa e Unicredit che perdono oltre il 20%. Molto negative anche le chiusure di BPM e Banco Popolare
A Parigi infine il titolo BNP chiude in netto calo: -17.4% a 39.4 euro.
USA
A Wall Street pesanti perdite anche per i listini USA:
· Dow Jones -3,39%
· S&P 500 -3,59%
· Nasdaq Composite -4,12%
A livello settoriale decisamente sotto pressione le grandi banche americane, che vedono cali molto sostenuti, alimentati dalle preoccupazioni per la loro esposizione al Regno Unito.
Wall Street si era attestata in rialzo in tre delle ultime quattro sedute, con il Dow Jones che ieri ha segnato il rialzo maggiore giornaliero da maggio: gli investitori che scommettevano sulla permanenza di Londra nell’Ue sono stati smentiti dal verdetto delle urne, che ha provocato crolli a catena su tutte le piazze globali.
Dopo che il referendum di ieri ha decretato l’uscita di Londra dall’Unione europea, la possibilità di un incremento dei tassi di interesse negli Stati Uniti nel corso del 2016 si fa più remota. Sono di questo avviso gli analisti di Rbs Securities, secondo cui non solo non ci saranno altri aumenti, ma potrebbe essere necessario un taglio del costo del denaro o altre misure di accomodamento monetario.
Sul fronte macro pubblicato il dato agli ordini di beni durevoli calati oltre le previsioni, segno che gli investimenti aziendali in nuove apparecchiature e macchinari restano deboli. Come riporta il dipartimento al Commercio, gli ordini di beni destinati a durare più di tre anni, sono scesi del 2,2%, mentre gli analisti attendevano un calo dello 0,4%.
Infine, la volatilità è in netto rialzo, con l’indice Vix che in una seduta sale di quasi il 50% portandosi sopra i 25 punti.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
I rendimenti dei Treasury sono in netto ribasso, verso i minimi storici. Il T-Note decennale offre un rendimento dell’1,57%, mentre il 2 anni si attesta allo 0,65% e il 5 anni all’1,08%
In discesa sui minimi di periodo anche il Bund decennale che a fine giornata offre un rendimento del -0.046%.
In netta salita gli spread dei paesi periferici, che pagano soprattutto per la discesa del rendimento del Bund in territorio negativo.
Alla fine di una giornata campale il differenziale italiano si ferma a 159 punti base con il BTP decennale che offre un rendimento dell’1,55%. In rialzo anche lo spread spagnolo a 166 punti base con il rendimento del Bonos che si attesta all’1.61% (Fonte Bloomberg).
VALUTE
La Gran Bretagna paga una pesante flessione della sterlina, che all’annuncio dei sondaggi dopo le 23 era schizzata a 1,50 dollari, ed è poi precipitata fino a 1,32, il livello più basso dal 1985 e un tracollo con pochi precedenti. Nel corso della giornata ha poi in parte recuperato, ma chiude comunque sui minimi dalla primavera 2009.
Rispetto all'euro, la sterlina scambia a 0,815 sui valori di giugno 2014
In chiusura dei mercati europei (fonte Bloomberg)
· eur/usd 1.1116
· eur/chf 1.0773
· eur/gbp 0.8152
· gbp/usd 1.3635
· eur/jpy 113.74
· usd/jpy 102.32
COMMODITIES
Sul fronte delle materie prime, l’incertezza sui mercati e sulle prospettive dell’economia spingono al ribasso il prezzo del petrolio. In netto rialzo l’oro
Alla chiusura dei mercati europei (fonte Bloomberg):
· Brent (storico): 48.81 dollari al barile
· WTI (storico): 48.11 dollari al barile
· Oro spot 1.319 dollari l’oncia
Cerchiamo di risollevare le sorti del Nikkei 😂😂😂
PARIGI (MF-DJ)--Bnp Paribas, nonostante le difficolta' del mercato, ha
registrato un aumento dell'utile netto del primo trimestre.
La banca parigina ha beneficiato soprattutto del calo degli
accantonamenti per perdite su crediti e degli aggiustamenti sulle
valutazioni del debito per compensare il calo dei ricavi della divisione
investment bank.
Il maggiore istituto di credito francese per attivi di bilancio ha
registrato nel primo trimestre una crescita dell'utile netto del 10% a
1,81 miliardi di euro (2,08 miliardi di dollari), mentre i ricavi sono
calati del 2% a 10,84 miliardi di euro.
Come i grandi istituti di credito europei e statunitensi, la divisione
di investment banking e' stata colpita da un forte calo dei ricavi da
trading per effetto delle ripercussioni della volatilita' dei mercati
sulle attivita' della clientela.
Le attivita' di retail di Bnp Paribas in Francia, Italia, Belgio e
Lussemburgo, hanno registrato un aumento dell'utile pre-tasse del 4% a 690
milioni di euro, dai 666 milioni dell'anno precedente, mentre la divisione
di servizi finanziari internazionali, responsabile dei business retail al
di fuori dell'Eurozona, del wealth management, del credito al consumo e
delle assicurazioni, ha riportato un aumento del 7% a 1,05 miliardi di
euro.
Il corporate e investment banking han invece subito un calo dell'utile
pre-tasse del 55% a 403 milioni in scia ad un flessione dei proventi nel
reddito fisso del 13% a 890 milioni e nel trading azionario del 41% a 428
milioni.
Il maggiore utile del trimestre ha permesso un aumento del Core Tier 1
all'11%, rispetto al 10,9% di dicembre. Il leverage ratio e' inoltre
salito al 4%, al di sopra della soglia minima del 3% impostadalle
autorita' di vigilanza.
red/est/ian/mur
(fine)
MF-DJ NEWS
0309:36 mag 2016
buy on rumour sell on news e non sbagli mai
Prestito titoli .....
Beh chiamarli rendimenti è un paradosso
MILANO (MF-DJ)--Partenza vista poco sopra la parita' per le principali
piazze europee.
IG vede in avvio il Dax in progresso di 15 punti a 9.737, il Cac-40 di
13 punti a 4.438 e il Ftse-100 di 9 punti a 6.155.
Il focus degli operatori e' catalizzato dall'appuntamento con la Bce.
Alle 13h45 verra' resa nota la decisione sui tassi, mentre alle 14h30 si
terra' la conferenza stampa del presidente, Mario Draghi.
Se lo dice lui ......
Ottimo risultato, continuiamo così
Iraq, Iran e Arabia Saudita sono gli unici paesi che hanno ancora margini di guadagno nell'estrarre un barile di greggio a questi prezzi.
Ennesima dimostrazione che il pagliaccio FONZIE dice solo cazzate.
Ecco i dati reali sulle erogazioni dei mutui nel 2015 e come volevasi dimostrare non è ripartito il mercato immobiliare (compravendite) ma oltre il 66% dei mutui erogati nel secondo semestre 2015 sono surroghe.
MILANO (MF-DJ)--Nell'ultimo semestre del 2015 si e' confermato in Italia
il fenomeno dei mutui di surroga che si sono attestati al 66,7% delle
erogazioni totali, seguiti con il 27,1% dai mutui per acquisto della prima
casa, in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2014.
Questi sono alcuni fra i principali dati che si evincono dall'ultima
edizione dell'Osservatorio sul mercato dei mutui di MutuiOnline.it.
Tra le forme di mutuo maggiormente erogate nel secondo semestre del 2015
si e' confermato il tasso fisso con il 75,5% delle sottoscrizioni rispetto
al tasso variabile per il quale si e' registrato il 22,5%, in calo
rispetto al secondo semestre del 2014.
Per quanto riguarda la durata, invece, la maggioranza dei mutui erogati
in Italia ha una duratadi 20 anni (il 28,2%) e di 15 anni (il 22,2%).
Inoltre, si evidenzia che negli ultimi sei mesi del 2015 e' ammontata al
26,9% la richiesta di mutui per le classi di Loan-to-Value (LTV) tra il 71
e l'80% del valore dell'immobile, con il 19,4% dei mutui effettivamente
erogati che conferma un tale LTV.
L'importo medio dei mutui erogati e' stato pari a 117.161 euro in calo
rispetto al secondo semestre del 2014 (121.798).
A livello di localizzazione geografica i mutui erogati si sono
distribuiti per il 41,3% nel Centro, seguiti dal Nord Italia con il 38,4%,
dal Sud (14,6%) e dalle Isole (5,7%).
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Bnl, raccolta oltre le attese per la rete dei Life Banker Nel 2015 la rete dei promotori dell'istituto ha raccolto asset per 1,9 miliardi. Le previsioni erano di 1,7 miliardi.
Good morning ....
MILANO (MF-DJ)--Wall Street tratta in forte calo nella prima sessione
dell'anno in scia ai rinnovati timori sul rallentamento della Cina. Pesano
sul sentiment anche la tensione tra Arabia Saudita e Iran e il deludente
Ism manifatturiero di dicembre.
I dati sul Pmi di Pechino, piu' deboli delle attese, e l'indebolimento
dello yuan contro il dollaro, sui minimi dal 2011, hanno comportato un
crollo dei mercati azionari del Paese asiatico.
Il tonfo dell'azionario cinese sta mettendo sotto pressione le Borse a
livello globale, sostiene un economista di Investec, provocando "un brutto
inizio d'anno". Il Dow Jones lascia sul terreno il 2,27%, l'S&P 500 il
2,23% e il Nasdaq Composite il 2,83%.
Secondo Larry Milstein, strategist di R. W. Pressprich & Co., "questoci
ricorda come la crescita economica globale resti alquanto moderata, mentre
i mercati guardano con scetticismo alle misure prese dalla Cina per
stimolare la crescita e sostenere il mercato azionario".
Sul fronte macroeconomico l'Ism manifatturiero si e' attestato a
dicembre a 48,2 punti, in calo ai 48,6 del mese precedente, sui minimi da
giugno 2009. Il sotto-indice sull'occupazione si e' attestato a 48,1
punti, in ribasso dal dato di novembre a 51,3 punti, mentre quello
relativo ai nuovi ordini e' pari a 49,2 punti dai 48,9 del mese
precedente. Infine il sotto-indice dei prezzi e' sceso a 33,5 punti dai
35,5 di novembre.
Inoltre il Pmi manifatturiero Usa si e' attestato a dicembre a 51,2
punti, in ribasso sia rispetto al preliminare a 51,3 che al dato di
novembre a 52,8. L'indice, sottolineano gli economisti di Markit, e' sui
minimi da ottobre 2012.
Infine le spese per costruzioni negli Usa a novembre, in base ai dati
destagionalizzati, sono calate dello 0,4% a livello mensile. Il dato di
ottobre e' stato rivisto al ribasso dal +1% al +0,3%.
Nel frattempo il petrolio e' in rialzo, con il Wti che tratta a 37,41
usd/barile (+1%) ed il Brent a 38,10 usd/barile (+2,2%). Sul valutario il
cambio euro/usd tratta a 1,0825 con massimo intraday a 1,0946 e minimo a
1,0812. Sull'obbligazionario il rendimento del Treasury biennale e'
all'1,03% e quello del decennale e' al 2,22%.
Buon Natale
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