Azzeradebito.it
Azzeradebito ha creato una rete di solidarietà altamente specializzata per aiutarTi a estinguere il
Parte oggi la possibilità di inoltrare la domanda all'agenzia delle entrate tramite le proprie credenziali fisconline o tramite un intermediario abilitato (ad esempio commercialisti) del contributo a fondo perduto.
Per poter accedere al contributo, l'impresa non cessata o il lavoratore autonomo, devono avere avuto un calo del fatturato più i corrispettivi per Aprile 2020 inferiore di 2/3 rispetto al fatturato più i corrispettivi di Aprile del 2019.
Sulla differenza di fatturato fra Aprile 2019 ed Aprile 2020 si applica un'aliquota.
Questa aliquota è determinata in base ai ricavi 2019.
Se inferiori ai 400.000,00 l'aliquota è il 20%,
se i ricavi sono compresi fra i 400.000,00 e il 1.000.000,00 l'aliquota è del 15%,
se i ricavi 2019 sono superiori ad 1.000.000,00 di euro fino a 5.000.000,00 l'aliquota è il 10%.
La differenza di fatturato moltiplicato per l'aliquota determinata come sopra, dà il valore del contributo erogabile.
Sai che le norme di sicurezza per la fase di ripartenza hanno un forte impatto su disposizioni previste dalla normativa sulla privacy e la protezione dei dati? Come gestire i dati dei tuoi dipendenti o visitatori in questa fase? Questo e-book è per l’imprenditore che deve garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro: troverai una mini-guida sui principali incombenti e modelli già pronti all’uso che dovrai personalizzare a seconda delle caratteristiche della Tua azienda. Scaricalo a questo link https://www.subscribepage.com/privacypertuttiit
DECRETO RILANCIO, BONUS 600 euro,TASSE e DEBITI.
Prima di tutto una buona notizia.
Tutti coloro che avevano fatto domanda all'INPS per il Bonus di 600 euro relativo al mese di Marzo 2020 e che avevano già vista evasa la domanda con relativo accredito, stanno ricevendo direttamente dall'Ente e senza ulteriore documentazione, l'accredito del Bonus anche per il mese di Aprile 2020.
Altra notizia positiva, anche se concretamente con impatto meno incisivo sui lavoratori autonomi, professionisti ed imprese, è l'abolizione del saldo Irap 2019 in scadenza a Giugno/Luglio 2020.
Anche il primo acconto Irap 2020, sempre in scadenza nei medesimi mesi, non dovrà essere versato.
Per quest'ultimo però dovrebbe trattarsi solo di un differimento temporale. Se non intereverranno normative successive, lo stesso andrà versato a consuntivo entro Luglio 2021 (anche con possibilità di rateazione).
Pur nella positività di questi interventi, non bisogna dimenticare che per molti consumatori finali, imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti, tali misuri non sono sufficienti ad arginare una situazione di dissesto e indebitamento che la pandemia da Covid-19 ha solo contribuito ad aggravare. Per i cosiddetti sovraindebitati, ricordo l'esistenza di una Legge, la 3/2012, che permette, tramite una richiesta al Tribunale, di risollevarsi, pagando parzialmente i propri debiti, compresi quelli nei confronti dello Stato.
COVID-19, TASSE E INDEBITAMENTO. LA SOLUZIONE.
In attesa del decreto "rinascita", molte attività stanno lentamente riaprendo, ma questa sosta forzata ha aggravato condizioni economiche già fortemente provate. Il finanziamento garantito al 100% dallo Stato fino ad un massimo di euro 25.000,00, ha rappresentato un incremento dei debiti a carico di imprese, lavoratori autonomi e professionisti, poiché, in caso di insolvenza, cambierà solo il soggetto a cui il denaro dovrà essere restituito. I Decreti Cura Italia e Liquidità, non hanno cancellato il pagamento di Iva, ritenute, Inps, ma solo posticipato rispettivamente a fine Maggio e a fine Giugno il pagamento delle imposte. Ma se non si fosse più nelle condizioni di potere pagare le tasse? Se si fosse già accumulato un grosso debito con Equitalia (oggi Agenzia delle entrate Riscossione) che la pandemia Covid-19 ha reso impossibile da sanare? La legge che può aiutare i soggetti non fallibili (consumatori, imprenditori sotto soglia, lavoratori autonomi, professionisti) esiste già. E' la legge 3/2012(anche detta salva suicidi). Di quanto può essere ridotto il debito? Dipende. Alcune pronunce, come quella del Tribunale di Monza, hanno portato a ridurre il debito maturato verso il Fisco del 73%. L'accordo, omologato il 25 Maggio 2018, ha visto la diminuzione della pretesa fiscale di Agenzia Entrate Riscossione nei confronti dell'ex ditta indivuduale, da 220 mila euro a 60 mila euro. Anche il Tribunale di Como, nel 2017, ha omologato un accordo fra un ex imprenditrice e il Fisco che ha visto la riduzione dei debiti verso Inps, Agenzia delle Entrate e Agenzia Entrate Riscossione del 74%, passando da 1,4 mln di euro iniziali ad euro 370 mila finali. Come accedere all'iter per beneficiare della riduzione dei debiti? Il consiglio è quello di contattare un professionista di fiducia (commercialista o avvocato) per verificare la presenza dei requisiti di accesso, la fattibilità e la proposta da presentare all'Organismo di composizione della crisi che a sua volta sonderà la sostenibilità del piano e indicherà al Giudice se la proposta è accettabile. Sarà il Giudice ad omologare il piano coi benefici (riduzione dei debiti) di cui abbiamo appena parlato portando l'esempio dei Tribunali di Monza e Como.
COVID-19 COME SALVARSI DAI DEBITI.
Purtoppo la pandemia da Covid-19 che ha visto la chiusura forzata delle attività, avrà un impatto economico molto forte su tutti noi. Il protrarsi delle chiusure a Giugno per alcuni settori, potrebbe portare i titolari di queste attività a un perdurante squilibrio fra obbligazioni contratte e possibilità di farvi fronte. Che fare allora? Al di là dei Decreti emergenziali che si sono susseguiti in questi mesi, esiste una legge, la 3/2012, che permette ai soggetti non fallibili come professionisti, lavoratori autonomi e imprenditori sotto soglia di saldare in tutto o in parte i propri debiti con importi e tempi concertati coi creditori. Si tratta del cosidetto ACCORDO DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI, per il cui raggiungimento è sufficiente il parere favorevole dei creditori che rappresentanto almeno il 60%del debito.
COVID-19 E SOSPENSIONE PIANO DEL CONSUMATORE.
L'emergenza scatenata dalla pandemia da Covid-19 ha avuto numerose conseguenze sia sul piano sanitario che su quello economico. Aziende e negozi chiusi, incassi e pagamenti differiti, assunzioni congelate, etc. La nostra realtà è cambiata e come tutte le crisi ha aggravato situazioni economiche già compromesse. In questa ottica il Decreto Liquidità (DL 23/20)ha previsto per il debitore il differimento fino a sei mesi degli adempimenti prospettati nel concordato preventivo o nell'accordo di ristrutturazione del debito.
Il Tribunale di Napoli ha ritenuto (e l'ordine dei dottori commercialisti gli ha fatto eco), che il medesimo differimento semestrale previsto dal DL 23 potesse essere applicato agli adempimenti programmati per l'esecuzione del Piano del Consumatore omologato. Poiché è sopravvenuto un fatto non imputabile al debitore (pandemia da Coronavirus)lo stesso, con l'ausilio dell'OCC, può chiedere al Giudice la sospensione dell'esecuzione del Piano del Consumatore fino a sei mesi (la modifica riguarda solo i termini, non i profili quantitativi o qualitativi). Si tratta di un atto unilaterale a cui non partecipano i creditori e che inibisce la possibilità per gli stessi di ottenere la cessazione degli effetti del piano omologato.
PRIMO MAGGIO
1886 - Inizia lo sciopero generale che porterà a ottenere le otto ore lavorative negli Stati Uniti d'America. Questo evento viene oggi commemorato come Festa del lavoro nella maggior parte delle nazioni industrializzate. La data ricorda anche le vittime degli incidenti di Chicago, che segnarono l'inizio delle lotte operaie.
OGGI QUALE SIGNIFICATO HA? In un mondo in cui questa netta contrapposizione tra datore di lavoro e lavoratori non c'è più?
SIAMO TUTTI LAVORATORI alla ricerca di nuove e più efficaci regole.
Di pochi minuti fa il messaggio Inps contenente le modalità operative per accedere ai bonus di sostegno al reddito a seguito della pandemia Covid-19.
Il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (cosiddetto “Cura Italia”) attribuisce all’INPS il compito
di attuare le misure disposte dal Governo a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese
individuali.
Anche queste nuove prestazioni saranno accessibili esclusivamente in modalità telematica.
L’accesso ai servizi online dell’INPS può avve**re attraverso una delle seguenti tipologie di
credenziali:
PIN dispositivo rilasciato dall’Inps (per alcune attività semplici di consultazione o gestione
è sufficiente un PIN ordinario);
SPID di livello 2 o superiore;
Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE);
Carta Nazionale dei Servizi (CNS)
Cosa fare se non si possiede il Pin?
La richiesta del PIN può essere effettuata attraverso i seguenti canali:
- sito internet www.inps.it, utilizzando il servizio “Richiesta PIN”;
-Contact Center, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa),
oppure 06 164164 (a pagamento da rete mobile).
Una volta ricevute (via SMS o e-mail) le prime otto cifre del PIN, il cittadino le può
immediatamente utilizzare in fase di autenticazione per la compilazione e l’invio della domanda on line per le sole prestazioni sopra individuate.
Il Decreto Cura Italia ha introdotto, tra le altre misure, alcune indennità di sostegno in favore dei lavoratori le cui attività stanno risentendo dell’emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19.
L’Istituto sta provvedendo a mettere a disposizione di tutti i soggetti interessati, le procedure telematiche per la trasmissione delle domande ai trattamenti previsti. Alla data di oggi mercoledì 25 Marzo 2020, tali procedure non sono ancora operative.
Qui di seguito si illustrano sinteticamente le diverse prestazioni previste:
1) INDENNITA' COVID 19
Si tratta di indennità previste per il mese di marzo 2020 dell’importo pari ad € 600, non soggette ad imposizione fiscale.
A tale indennità possono accedere:
✓ i liberi professionisti con partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo di cui all’articolo 53, comma 1, del T.U.I.R., iscritti alla Gestione separata dell’INPS;
✓ i collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo alla predetta data del 23 febbraio 2020 e iscritti alla Gestione separata dell’INPS;
✓ iscritti alla gestione Artigiani Inps
✓ iscritti alla gestione Commercianti Inps;
✓ Coltivatori diretti, coloni e mezzadri
IN CONCLUSIONE CHI E' ESCLUSO DALL'INDENNITA' FORFETTARIA COVID 19?
- Chi percepisce un reddito da pensione;
- chi è iscritto ad altre forme di cassa previdenza obbligatoria (ingegneri, architetti, avvocati, commercialisti per citarne alcuni) che non siano gestione separata Inps nè gestione commercianti, artigiano e coltivatori diretti.
COME RICHIEDERE IL CONTRIBUTO UNA TANTUM DI 600 EURO?
Attraverso il canale telematico INPS. Entro il 31 MARZO (ALLA DATA DI OGGI NON ESISTE ANCORA)l'INPS metterà a disposizione la domanda.
COME INVIARE LA DOMANDA, SERVONO LE CREDENZIALI INPS?
Molte sono le ipotesi accreditate in questi giorni, dopo l'annuncio e la successiva smentita del click day. Quella dell'accesso diretto tramite pin dispositivo inps è la più agevole, ma esiste anche la possibilità di accesso con SPID, CNS o attraverso delega.
Cari lettori, ho analizzato le novità presenti nel decreto n.18 pubblicato in queste ore sulla Gazzetta Ufficiale. Tento di fare un riassunto per punti di priorità.
Senza dubbio l'aspetto che più preme è quello relativo alla scadenza del 16 Marzo 2020.
PER TUTTI I CONTRIBUENTI I PAGAMENTI RELATIVI AL 16 MARZO 2019 SONO RIMESSI IN TERMINI SENZA PAGAMENTO DI SANZIONI ED INTERESSI AL 20 MARZO 2020.
CHI PAGA E CHE COSA SI PAGA AL 20 MARZO 2020?
Le società che nel 2019 hanno avuto ricavi o compensi superiori ai 2 milioni di euro NON POTRANNO USUFRUIRE DELLA PROROGA DEI VERSAMENTI OLTRE IL 20 MARZO 2020 (salvo ovviamento l'istituto del ravvedimento operoso).
Se i vostri ricavi o compensi nel 2019 sono stati superiori ai 2 milioni di euro tutto cioè che scadeva il 16 Marzo 2020 (IVA, RITENUTE, INPS) andrà versato entro il 20 Marzo 2020.
CHI PUO' USUFRUIRE DELLA SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI FINO AL 31 MAGGIO?
Le società che nel 2019 hanno avuto ricavi o compensi inferiori ai 2 milioni di euro vedono rimandati al 31 Maggio alcuni pagamenti delle imposte scadenti fra il giorno 8 Marzo 2020 e il giorno 30 Marzo 2020.
Quali sono i tributi oggetto di sospensione fino al 31 Maggio 2020?
- IVA;
- RITENUTE ALLA FONTE LAVORO DIPENDENTE E ASSIMILATO;
- TRATTENUTE ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI ALL'IRPEF;
- INPS;
- INAIL.
QUALI SONO I TRIBUTI E I VERSAMENTI ESCLUSI DALL'ATTUALE SOSPENSIONE DEI VERSAMENTI RICADENTI NEL PERIODO 8 MARZO-31 MARZO?
- LE RITENUTE D'ACCONTO PAGATE AI PROFESSIONISTI CODICE TRIBUTO 1040. SE LA SCADENZA PER IL PAGAMENTO DI QUESTE RITENUTE ERA IL 16 MARZO 2020, IL VERSAMENTO DEVE ESSERE FATTO ENTRO IL 20 MARZO 2020 (salvo ravvedimento operoso sempre possibile);
Cosa succede ai tributi che scadono il 16 Aprile?
Allo stato attuale della norma nessuna proroga o sospensione è prevista.
Contributi fissi artigiani e commercianti che scadono a Maggio 2020, sono prorogati?
Purtroppo no, vanno pagati alla scadenza ordinaria
Cosa succede il 31 Maggio per coloro che hanno usufruito della sospensione?
I tributi in scadenza fra il giorno 8 Marzo 2020 e il giorno 31 Marzo andranno pagati entro il 31 Maggio o in una UNICA SOLUZIONE O IN 5 RATE.
PER TUTTE LE CATEGORIE DI IMPRESE E LAVORATORI A PRESCINDERE DA VOLUME DI AFFARI NON SONO SOSPESI I VERSAMENTI RELATIVA A:
- COMUNICAZIONI AGENZIA DELLE ENTRATE EMESSI AI SENSI DELL'ART.36 BIS E 36 TER E RITENGO, ANCHE SE NON ESPLIICITAMENTE DICHIARATO, ANCHE QUELLE DERIVANTI DA 54-BIS (CONTROLLO VERSAMENTI IVA A SEGUITO DI LIPE). LE RATE SCADENTI VANNO PAGATE SECONDO IL PIANO DI RATEAZIONE PREVISTO O ENTRO I 30 GIORNO DALLA NOTIFICA SE IL PAGAMENTO NON E'STATO RATEIZZATO (SALVO IL LIEVE INADEMPIMENTO DI 7 GIORNI) A PENA DI DECADENZA DALLA RATEAZIONE E DAI BENEFICI DELLA SANZIONE RIDOTTA.
PER TUTTE LE CATEGORIE DI IMPRESE E LAVORATORI A PRESCINDERE DA VOLUME DI AFFARI SONO SOSPESI I VERSAMENTI SCADENTI NEL PERIODO 8 MARZO 2020- 31 MAGGIO 2020 RELATIVA A:
- CARTELLE DI PAGAMENTO (ndr CARTELLE ESATTORIALI) EMESSE DA AGENZIA ENTRATE RISCOSSIONE (ndr LA VECCHIA EQUITALIA). TUTTI I PAGAMENTI ANCORCHE' RATEIZZATI SONO SOSPESI FINO AL 31 MAGGIO E ANDRANNO VERSATI IN UN'UNICA SOLUZIONE ENTRO IL 30 GIUGNO 2020.
Ci sarebbe molto altro da scrivere e nei prossimi giorni ci sarà modo di affrontare le diverse tematiche. alcune precisazione sui differimenti degli adempimenti:
- BILANCI: il termine di approvazione dei bilanci 2019 è stato differito in via ordinaria a 180 giorni e scadrà il 28 Giugno 2020;
- MUD e Comunicazione REGISTRO PILE e ACCUMULATORI: termine prorogato al 30 Giugno 2020;
- LIPE 1°TRIMESTRE 2020 E DICHIARAZIONE IVA 2020 ANNO D'IMPOSTA 2019 prorogate al 30 Giugno 2020.
REGIME FORFETTARIO E BENEFICI FISCALI.
In queste settimane molto si è parlato di regime forfettario. La novità più eclatante è data dalla verifica, al 31.12.2019, di due cause di esclusione precedentemente non previste. Mi spiego meglio. La Legge di bilancio 2020 ha introdotto come cause di esclusione al regime forfettario, il possesso di redditi da lavoro dipendente e assimilato pari a 30.000,00 euro lordi annui e/o il sostenimento di spese per lavoro dipendente, accessorio o a progetto, pari ad euro 20.000,00 lordi. Se queste condizioni erano presenti al 31.12.2019, l'accesso o la permanenza nel regime forfettario risultavano inibite. Ma quali sono allora le buone notizie per i forfettari? L'introduzione di un bonus fiscale sull'acquisto di beni strumentali quali per esempio pc, arredi per l'ufficio, stampanti etc. Non sono ammessi al beneficio l'acquisto di auto o di moto, né beni con aliquota di ammortamento inferiore a 6,5%. Consiglio quindi, prima di procedere all'acquisto, di confrontarsi col proprio Commercialista per verificare quali beni sono agevolabili.
TASI ABOLITA.
La legge di bilancio 2020 ha razionalizzato il panorama delle imposte comunale, abolendo la Tasi. Resta quindi in vita la Tari (ndr la tassa rifiuti) e l'IMU, per la quale sono previste nuove aliquote. I comuni hanno la facoltà sia di azzerare le aliquote ai fini Imu (tranne quella per i fabbricati di categoria D) sia di maggiorarle fino a 1,14% (ora è del 1,06%). Quindi, se da una parte la Tasi è stata abolita, il maggior gettito che il tributo garantiva ai Comuni potrà essere da questi recuperato aumentando l'aliquota Imu. Inalterate invece le scadenze, col primo appuntamento per il "nuovo tributo" fissato per il 16 Giugno p.v.
FALLIMENTO, SOCIO ILLIMITATAMENTE RESPONSABILE E PROCEDURA SOVRAINDEBITAMENTO.
Il socio illimitatamente responsabile di una S. a.s, S.n.c o S.a.p.a, può accedere alla procedura ex L. 3/2012 e successive modifiche? In giurispridenza appare pacifico non precludere al socio illimitatamente responsabile che si trova in stato di sovraindebitamento per debiti PERSONALI, l'accesso a una delle procedure disciplinate dalla L. 3/2012 così come modificata dal nuovo Codice della crisi, prima che venga emessa la sentenza di fallimento della società.
LOTTA AL CONTANTE.
Vorrei poter iniziare questo post con buone notizie, ma non è così. Le novità fiscali che si stagliano all'orizzonte non prefigurano alcuna sbandierata semplificazione, anzi! Cominciamo con la lotta all'uso del contante.
Da Luglio 2020 il limite è fissato ad euro 2.000,00 e il mancato rispetto verrà punito con sanzioni da euro 3. 000,00 ad euro 50.000,00. Lo scopo ufficiale di questa nuova stretta sembrerebbe la lotta all'evasione, dogma che ha giustificato l'introduzione, nel 2019, della fatturazione elettronica e nel 2020 l'invio telematico dei corrispettivi, oltre a nuovi adempimenti quali Lipe ed Esterometro. Ovviamente i costi per formazione e implementazione dei programmi è stata sostenuta da imprese e professionisti e sono sempre loro a pagare sanzioni per ogni errore. Ma tornando al 2020 e alla lotta al contante, ricordo che le novità fiscale prevedono la detrazione in dichiarazione delle spese ex art. 15 Tuir(esempio spese veterinarie, abbonamenti ai servizi di trasporto, spese sanitarie, funebri, assicurazioni etc.)solo se pagate con mezzi tracciabili (no contante). Inoltre anche i modelli F24 dei non titolari di partita Iva dovranno essere pagati tramite intermediario o tramite fisconline se presentano una compensazione fra debito e credito d'imposta.
Dicembre tempo di conti.
Se con oggi si conclude il termine per il pagamento del saldo Imu e Tasi per il 2019, gli adempimenti fiscali per molti Contribuenti non sono ancora finiti.
Entro il 27 Dicembre p.v infatti, i titolari di partita Iva dovranno versare l'acconto dell'imposta sul valore aggiunto.
E l'agenzia delle entrate che scadenze ha?
L'agenzia delle entrate deve notificare, a pena di decadenza, entro e non oltre il 31 dicembre 2019, gli avvisi di accertamento relativi all'anno d'imposta 2014 (Iva, irpef, ires, Irap) se la dichiarazione è stata presentata e non omessa. Se la notifica è successiva a tale termine, avete il diritto/dovere di impugnare l'avviso di accertamento rivolgendovi ad un professionista qualificato che faccia valere le vostre ragioni.
Crozza: 'Lotteria degli scontrini? Morbido strato di gioco d'azzardo che nasconde un cuore fondente di accertamento fiscale' Nel monologo di Fratelli Di Crozza - in onda tutti i venerdì in prima serata sul Nove – Maurizio Crozza spiega, con la consueta caustica ironia. la “semplicissima” strategia messa a punto dall’Agenzia delle Entrate per combattere l’evasione fiscale: «L'Agenzia delle Entrate ha messo a pu...
RECUPERO CREDITI E PRIVACY: Le prassi illecite
Per sollecitare ed ottenere il pagamento di somme dovute non è lecito comunicare ingiustificatamente informazioni relative ai
mancati pagamenti ad altri soggetti che non siano l'interessato (es. familiari, coabitanti, colleghi di lavoro o vicini di casa) ed esercitare indebite pressioni su quest'ultimo.
Sono da ritenersi illecite le modalità invasive di ricerca, presa
di contatto, sollecitazione quali:
• visite al domicilio o sul luogo di lavoro con comunicazione
ingiustificata a soggetti terzi rispetto al debitore di
informazioni relative alla condizione di inadempimento nella
quale versa l'interessato (comportamento talora tenuto per
esercitare indebite pressioni sul debitore al fine di conseguire il pagamento della somma dovuta);
• comunicazioni telefoniche di sollecito preregistrate, poste
in essere senza intervento di un operatore, perché con
questa modalità persone diverse dal debitore possono ve**re a conoscenza di una sua eventuale condizione di inadempienza;
• utilizzo di cartoline postali o invio di plichi recanti all'esterno
la scritta "recupero crediti" o formule simili che rendono
visibile a persone estranee il contenuto della comunicazione. É necessario, invece, che le sollecitazioni di pagamento vengano portate a conoscenza del solo debitore,usando plichi chiusi e senza scritte specifiche, che riportino all'esterno le sole indicazioni necessarie ad identificare il mittente al fine di evitare un'inutile divulgazione di dati personali;
• affissioni di avvisi di mora (o, comunque, di sollecitazioni di
pagamento) sulla porta dell’abitazione del debitore, potendo
tali dati personali essere conosciuti da una serie indeterminata
di soggetti nell'intervallo di tempo (talora prolungato) in cui l'avviso risulta visibile.
Inoltre:
Possono formare oggetto di trattamento per recupero
crediti i soli dati necessari all'esecuzione dell'incarico (dati
anagrafici del debitore, codice fiscale o partita IVA, ammontare del credito vantato, unitamente alle condizioni del pagamento, e recapiti, anche telefonici) di norma forniti dall'interessato in sede di conclusione del contratto o comunque desumibili da elenchi o registri pubblici.
GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI.
Il Vademecum è stato realizzato prima dell'applicazione del Regolamento UE 679/2016 ma è attualissimo e applicabile.
Lotteria degli scontrini, pericoli e costi di questa iniziativa.
Nella miriade di novità che in questi giorni spopolano sui giornali e tv, c'è anche questa idea.
Dal 1 Gennaio 2020 tutte le persone fisiche che, al di fuori dell'esercizio dell'attività d' impresa, acquistano beni o servizi da esercenti che trasmettono telematicamente i corrispettivi, possono partecipare alla lotteria degli scontrini, esprimendo la propria volontà al commerciante unitamente al proprio codice fiscale o al codice lotteria.
Il primo pensiero vola ai poveri esercenti che dovranno adeguare entro il 31 dicembre 2019 i registratori telematici a tale procedura. Presumo che questa modifica avrà un costo, chi dovrà farsi carico di questa spesa aggiuntiva? Sempre l'esercente? E se si rifiutasse di partecipare? Su questo la norma è chiara, partirebbero sanzioni pesanti.
L'aspetto peró più delicato, a mio avviso, è che con la lotteria degli scontrini verrebbero tracciate ulteriormente le spese dei consumatori, con possibilità, da parte dell'agenzia fiscale, di controllare e/o simulare la capacità di spesa del cittadino e intraprendere azioni accertative standardizzate là dove dovesse ravvisare disparità fra quanto dichiarato ai fini dei redditi e spese sostenute.
È ovvio che si tratta di una considerazione personale, ma l'ampliamento della lotta all'evasione mi fa ritenere che la lotteria dello scontrino abbia il duplice scopo di favorire l'emissione degli stessi incentivando il consumatore a richiederli per partecipare all'estrazione e nello stesso tempo monitorare la capacità reddituale dei contribuenti attraverso le loro spese. Solo l'intervento del garante della privacy potrebbe vanificare questo ultimo aspetto.
Non decade il sindaco "sovraindebitato".
È quanto emerge dalla risposta del CNDCEC al quesito dell'ordine di Genova.
Come più volte detto, anche i professionisti possono accedere alla procedura per crisi da sovraindebitamento ex L. 3/2012.
Ma cosa accade ad un commercialista iscritto all'albo che detiene incarichi come sindaco o amministratore se accede alla procedura? Decade dagli incarichi? Fortunatamente no.
La decadenza opera solo se espressamente prevista dallo statuto societario delle società presso cui il professionista stesso ha l'incarico.
Il toto-manovra impazza fra rumors, conferme e smentite.
La sensazione è che la stretta fiscale porterà novità negative a partire dalle detrazioni IRPEF.
Partiamo da una piccola considerazione.
Già ora, per una platea di Contribuenti, non esiste la possibilità di detrarre ad esempio spese mediche, veterinarie e di ristrutturazione. Parliamo dei lavoratori autonomi in regime forfettario che versano un' imposta sostitutiva all'Irpef e il cui regime è stato introdotto per alleviare la posizione di una miriade di lavoratori con partita IVA, che percepiscono compensi bassi, sono privi di ammortizzatori sociali (vedi ad esempio Naspi), malattia, infortunio, TFR e hanno a loro completo carico il versamento dei contributi previdenziali.
Come anticipato, per questa categoria di Contribuenti, era già inibita la possibilità di detrarre le spese mediche, veterinarie, di ristrutturazione etc.... La manovra dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) estendere tale esclusione anche ai Contribuenti soggetti ad IRPEF con redditi superiori a 120.000,00 euro. Si attendono conferme.
Proroga sì proroga no, ma la rata delle imposte in scadenza il 16 novembre 2019 (18 novembre, il 16 è Sabato) è stata prorogata?
Come nella migliore tradizione degli scrittori di gialli, il mistero aleggia sulla scadenza.
Chi, dopo il comunicato stampa del Mef che posticipava la rata a Marzo 2020, aveva tirato un sospiro di sollievo, dovrà ricredersi.
Sembra infatti che tale misura possa essere revocata.
Il consiglio per tutti i Contribuenti è quello di pianificare finanziariamente questo periodo tenendo conto della scadenza, onde evitare che la revoca della proroga (per "tradizione" appena prima della scadenza stessa) possa creare loro disagi economici.
La crociata contro il contante disincentiverà l'evasione?
È quanto si augura la Manovra al bilancio 2020 con la riduzione del contante ad euro 2.000,00. Gli esperti però nutrono forti dubbi.
La lotta contro il contante non è nuova, è stata una costante dei governi degli ultimi 10 anni.
Fino al 29 Aprile 2008 il limite era fissato ad euro 12.500,00, dal 30 Aprile 2008 il limite è stato prima abbassato ad euro 5.000,00 e poi rialzato a 12.500,00, per poi ridurlo progressivamente prima ad euro 5.000,00, poi ad euro 2.500,00 ed infine ad euro 1.000,00 nel Dicembre 2011.
Ma il valzer dei numeri non è finito qui, a Gennaio 2016 l'utilizzo del contante è stato aumentato di nuovo ad euro 3.000,00, perchè?
Una cosa è certa.
Nel passato il tetto all'uso del contante non sembra aver frenato l'evasione anche con limiti più bassi di quelli proposti dalla Manovra, perchè dovrebbe funzionare ora?
La fattura elettronica non è stata introdotta proprio come strumento di lotta all'evasione?
Il timore è che questi limiti al contante disincentivino il consumo laddove si sarebbe comunque fatturato, mentre non frenino l'evasione laddove comunque non si sarebbe emessa fattura.
Cosa prevede il D.Lgs n.14 del 2019 per il consumatore sovraindebitato che ha garantito i contratti di finanziamento con la cessione del quinto dello stipendio? Buone notizie. L'art. 67 comma 3 sancisce che " La proposta puó prevedere anche la falcidia e la ristrutturazione dei debiti derivanti da contratti di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio, del TFR o della pensione". Lo scopo di questa previsione è quella di liberare importanti risorse a vantaggio di tutti i creditori.
Rottamazione ter.
Nella bozza al decreto fiscale c'è spazio anche per lei.
Se ti sei dimenticato di pagare la rata della rottamazione ter che scadeva a Luglio, tranquillo! La bozza del decreto prevede più tempo. La scadenza è prorogata al 2 Dicembre.
La bozza del decreto fiscale contiene importanti novità che, se confermate, avranno un forte impatto su molti contribuenti.
Che ne dite del rimborso sul 730?
Per quanti di voi era una bella boccata di ossigeno?
Se la bozza del decreto dovesse essere confermata, il rimborso sul 730 verrà bloccato.
Se avete infatti debiti col fisco iscritti a ruolo (prescritti, in pendenza di giudizio o definitivi) lo stato vi erogherà il rimborso al netto di questi.
Tutto corretto se non fosse che questa decisione potrebbe aggravare situazioni già precarie.
Premesso che le tasse vanno pagate, molto spesso accade che chi si trova in difficoltà arrivi a non corrispondere il dovuto semplicemente perché non può.
A mio avviso bloccare i rimborsi da 730 potrebbe aggravare la situazione economica di molte famiglie e in linea generale creare gravi disparità e ingiustizie. Nel caso i debiti a ruolo non fossero definitivi perché contestati avanti le commissioni tributarie, cosa succederebbe? Il contribuente inizierebbe a pagare tali debiti tramite la decurtazione del rimborso sul 730 e se poi dovesse vincere in fase contenziosa anni e anni dopo potrebbe chiedere i soldi indietro......
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CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA
E’ il Decreto legislativo 12/01/2019 n° 14 pubblicato nella G.U. 14/02/2019 (cd. codice della crisi di impresa e dell’insolvenza) emanato in attuazione della legge delega 19.10.2017 n. 155 ha riformato integralmente la precedente normativa fallimentare e la Legge 3/2012 sul sovraindebitamento.
L'art. 389, comma 1, del d.lgs 12/01/2019 n. 14 prevede che il Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza entrerà complessivamente in vigore nella decorsi 18 mesi dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Se saranno pertanto rispettati i termini fissati, la riforma entrerà in vigore il 14 agosto 2020.
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