Dott. Fabio Bellasio - Psicologo

Psicologo Clinico e dello Sport. Psicoterapeuta in formazione.

Che genere di violenza: stato dell'arte sul contrasto alla violenza di genere. - BELLASIO 21/11/2023

Che genere di violenza: stato dell'arte sul contrasto alla violenza di genere. - BELLASIO Parlando di violenza di genere mettiamo in luce un fenomeno prevalentemente interno alle relazioni affettive.

08/11/2023

Lev Vygotskij, psicologo e teorico dell’educazione russo del XX secolo, ha dato un enorme contributo alla psicologia dell’educazione.

Padre della teoria socioculturale, ha cambiato il modo in cui guardiamo all'apprendimento, processo che definisce sociale e culturale. Secondo Vygotskij l'apprendimento e lo sviluppo cognitivo sono profondamente influenzati dall'ambiente sociale in cui cresciamo. In quest’ottica, l'apprendimento è un processo sociale in cui individui diversi per età e per livelli di competenza interagiscono per acquisire conoscenze e abilità.

Uno dei concetti chiave più famosi elaborati da Vygotskij è la Zona di Sviluppo Prossimale (ZSP).
La ZSP indica la differenza tra ciò che una persona può fare da sola e ciò che può fare con il supporto di un tutore più esperto; è un concetto che mette in evidenza l'importanza del supporto sociale nell'apprendimento, sottolineando che il vero apprendimento avviene quando c'è un mentore o un compagno che fornisce orientamento e aiuto.

Per Vygotskij, quindi, le interazioni con genitori, insegnanti, coetanei e la cultura circostante giocano un ruolo cruciale nel plasmare il pensiero e le abilità di una persona.

Alcuni studiosi hanno sollevato dubbi riguardo all'applicabilità universale delle sue teorie. Tuttavia, il lavoro di Vygotskij continua a influenzare profondamente il campo della psicologia dello sviluppo cognitivo e l'educazione. Le sue idee sulla mediazione sociale, il ruolo del gioco e l'importanza del contesto culturale nella formazione delle menti rimangono rilevanti oggi, fornendo un fondamento solido per ulteriori ricerche e applicazioni pratiche.

👉 Per approfondire la teoria di Vygotskij, leggi l’articolo su State of Mind https://www.stateofmind.it/2023/11/lev-semenovic-vygotskij/

01/09/2023

Da oggi si riparte da dove ci si era fermati a fine luglio e, si inizia con nuovi percorsi.
Avete avuto modo di prendervi una pausa? E se sì, ve la siete goduta?

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📍Mi trovate a Buccinasco, a Gallarate e chiaramente online

17/12/2022
Lo smottamento progressivo della tenuta psicologica del Paese (di D. Lazzari) 05/12/2022

Lo smottamento progressivo della tenuta psicologica del Paese (di D. Lazzari) Arriva dal Censis l'ultima fotografia e l'ultimo allarme sul malessere psicologico come problema sociale

29/11/2022

È il 1990 a Baltimora, Maryland. Un giorno la maestra d'asilo convoca d'urgenza mamma Deborah, per tutti Debbie.
"Michael non riesce a stare seduto, non sta mai tranquillo, non riesce a focalizzare" dice la maestra.
"Forse è solo annoiato" risponde Debbie.
"Impossibile. Si rassegni, semplicemente suo figlio non è dotato, non sarà mai in grado di focalizzarsi su nulla" sentenzia la donna senz'appello.

Il bambino in questione, quel Michael, di cognome fa Phelps, ha 5 anni, è cresciuto senza padre in una famiglia interamente femminile, insieme alla madre e alle due sorelle, e fino a quel momento non ha quasi mai messo piede in una piscina. Quando lo fa per la prima volta, è talmente terrorizzato all'idea di ba****si la faccia, che l'istruttore è costretto a insegnargli il dorso. Michael ha un talento innato, ma discontinuo. A scuola non va meglio. Tutte le sue insegnanti ripetono a Debbie sempre le stesse cose: "Non riesce a concentrarsi in nessun compito", "non è portato per questa o quella materia", "infastidisce il compagno di banco". Debbie allora decide di sottoporlo a una visita specialistica. La diagnosi è chiara: ADHD o DDAI, meglio noto come Disturbo da deficit di attenzione/iperattività.

Ma Debbie, oltre ad essere una mamma, è anche insegnante e preside. E si mette in testa di dimostrare a tutti che sbagliano. "Sapevo che, se avessi lavorato duro con Micheal, lui avrebbe potuto raggiungere tutti gli obiettivi che si fosse prefissato.” Lavora a stretto contatto con le insegnanti di Michael e, ogni volta che una di loro le dice "non riesce a fare questo", lei risponde: "Bene, cosa possiamo fare per aiutarlo?" Di fronte alle sue difficoltà con la matematica, gli trova un tutor e un metodo che susciti l'interesse di Michael, con problemi di questo tipo: “Quanto tempo impieghi a nuotare per 500 metri se nuoti ad una velocità di 3 metri al secondo?”.

Trasforma i limiti di suo figlio in opportunità. Ogni volta che lui ha uno scatto di rabbia o di frustrazione in piscina, lei dagli spalti gli fa un segnale convenzionale a forma di C che, nel loro linguaggio privato, significa "Ricomponiti".

Michael migliora a scuola, mentre in vasca è già un piccolo squalo: a 11 anni, è più forte e veloce di qualsiasi altro suo coetaneo che abbia mai nuotato negli Stati Uniti. Debbie viene, allora, convocata per il secondo colloquio più importante della vita di Michael. Questa volta non è una maestra d'asilo ma il suo allenatore, Bob Bowman. È il maggio del 1996.

"Signora, ora le dico cosa succederà" esordì. "Nel 2000 Michael parteciperà ai Trials olimpici. Non so se conquisterà la convocazione, ma sicuramente farà parlare di sé. E nel 2004 sarà senza dubbio un atleta che vincerà delle medaglie olimpiche. E saremo solo all’inizio”.

Bob sbagliava. Nel 2000, a Sydney, non solo Michael si qualificherà nei 200 metri farfalla, ma raggiungerà la finale, classificandosi al quinto posto, sfiorando il podio e una medaglia. Aveva 15 anni appena compiuti. Da quel giorno, per i successivi 16 anni, Phelps conquisterà 83 medaglie, di cui 66 d'oro, 28 olimpiche, 33 iridate, in otto diverse discipline, diventando, nel 2008 a Pechino, l'atleta con più ori (otto) in una sola edizione della storia dei Giochi e, per distacco, il nuotatore più vincente di ogni tempo, oltre a uno degli sportivi più forti di ogni sport o epoca.

Quel campione inarrivabile e icona planetaria è stato un bambino con deficit dell'attenzione diagnosticato, come decine di milioni di altri bambini come lui in tutto il mondo. Con la sola fortuna di avere avuto al suo fianco una donna e una professionista che non lo ha mai giudicato, né giustificato, ma lo ha spinto a ti**re fuori il proprio talento dove altri vedevano solo disturbi, disattenzione e iperattività. Avrebbe potuto rassegnarsi, come le aveva consigliato la sua prima maestra d'asilo. Invece Debbie ha deciso di fare qualcosa di molto più lungo e faticoso: credere in suo figlio.

Forse nessuno di quei milioni di bambini diventerà mai Michael Phelps - che importa? - ma dietro lo stigma di una diagnosi e di un giudizio senz'appello, ci sono persone con talenti e capacità fuori dal comune in qualunque ambito o professione. A volte quello che manca è solo qualcuno disposto a vederli e a riconoscerli. Una come Debbie Phelps, per esempio.

I crimini legati all'INVIDIA SOCIALE sono in aumento? 04/11/2022

I crimini legati all'INVIDIA SOCIALE sono in aumento? Link al libro sugli incel: https://amzn.to/3KIAcnTTi serve un consulente fiscale? Prova Fiscozen: https://www.fiscozen.it/invitoMARCOC50C🎧 Ascoltalo su Spot...

05/10/2022

Tralasciando per un momento quello che è il contesto televisivo in oggetto, per tantissimi visto ancora oggi come un emblema della TV spazzatura, emerge un fatto tristemente preoccupante: finché si tratta di affrontare problematiche di tipo fisico, come lo è stato per la sieropositività, si è disposti a mettersi in discussione e a scardinare i pregiudizi.
Quanto invece si tratta di fare fronte a problematiche di carattere psicologico come il caso specifico della depressione, questo non avviene.
Insomma, un doppiopesismo che fa più disastri che altro, soprattutto verso chi queste problematiche le affronta quotidianamente a telecamere spente.
Citando la collega Cecilia Pecchioli Psicoterapeuta e Coach relazionale, abbiamo il diritto di non conoscere ma abbiamo il dovere di informarci, e aggiungo soprattutto a seguito di episodi come questo.

13/08/2022

Così come il Maestro Manzi insegnò l’italiano agli italiani, il grande Piero Angela ci ha insegnato che la scienza può e deve essere conosciuta da tutti e lo ha fatto usando quel linguaggio conviviale che non spaventa ma al contrario avvicina, unisce e in questo processo racconta che ognuno di noi può evolvere!
Infinitamente grazie per questi insegnamenti che hanno lungamente oltrepassato i contenuti scientifici e ricordato quanto “non sia la fame, ma l’ignoranza che uccide”!
Buon viaggio Professore.

24/06/2022

- Se n'è parlato tanto questi giorni, ed è stata definita come un eroina. Siamo d'accordo perché ha salvato la propria atleta, ma qual è il compito di un allenatore se non quello di prevenire situazioni del genere??

GESTIONE DELL'OFF-SEASON: FATTORI PSICOLOGICI 13/06/2022

Interessante articolo del Dott. Francesco Bigotto, con argomento la gestione della fine della stagione sportiva.

GESTIONE DELL'OFF-SEASON: FATTORI PSICOLOGICI Per molti sport si avvicina la pausa estiva, periodo che spesso coincide con la cosiddetta off-season o fase di transizione. Proviamo allora insieme a vedere, da un punto di vista psicologico, quali sono i fattori che entrano in gioco al termine della stagione, come gestirli al meglio durante l’of...

05/06/2022

🟡 Oggi si celebra LA GIORNATA NAZIONALE DELLO SPORT 🟡

Istituita nel novembre del 2003 si svolge contemporaneamente su tutto il territorio Nazionale nella prima domenica di giugno.

La PSICOLOGIA DELLO SPORT affonda le sue origini ai tempi dei primi giochi olimpici di Atene. La testimonianza è resa da numerosi manoscritti che evidenziano l’importanza dello STATO D’ANIMO e della CONDIZIONE MENTALE DELL’ATLETA ai fine del raggiungimento di una buona performance sportiva che evidenzia le qualità fisiche tecniche e mentali dell’atleta.

👉 E tu lo sapevi che lo SPORT IN ETÀ EVOLUTIVA può favorire uno sviluppo armonico e completo svolgendo una funzione molto importante?

🏃‍♀🏃 LA PSICOLOGIA DELLO SPORT sostiene la crescita dei ragazzi e delle ragazze, favorendo una maggior consapevolezza delle proprie abilità e potenzialità sia fisiche che mentali FAVORENDO un equilibrio psicofisiologico indispensabile per la loro salute e per la loro performance.

💬 Che si tratti di attività sportiva o di sport agonistico, una buona condizione include una serie di fattori fisici, mentali, sociali e relazionali per i quali è possibile richiedere l’intervento di PROFESSIONISTI QUALIFICATI SPECIALIZZATI IN PSICOLOGIA DELLO SPORT.

Ordine Psicologhe e Psicologi del Veneto

Timeline photos 04/06/2022

La salute mentale nel mondo dello sport sta diventando un tema sempre più diffuso.

𝗣𝗮𝗿𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘂𝗻 𝘁𝗮𝗯𝘂̀ 𝗻𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗿𝗶𝗲𝗿𝗮: 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗹𝗼 𝗱𝗶𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗻𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗠𝗮𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗧𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗮𝗻 𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗳𝗮 𝗵𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗶𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗥𝗼𝗹𝗮𝗻𝗱 𝗚𝗮𝗿𝗿𝗼𝘀.

“𝐴𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎𝑣𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑓𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑒 𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑜 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑟𝑚𝑖 𝑏𝑒𝑛𝑒. 𝑁𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑢𝑠𝑐𝑖𝑣𝑜 𝑎 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑜𝑟𝑛𝑜, 𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖, 𝑙𝑒 𝑎𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑐’𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑢 𝑑𝑖 𝑚𝑒, 𝑞𝑢𝑎𝑠𝑖 𝑙’𝑜𝑏𝑏𝑙𝑖𝑔𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑟 𝑣𝑖𝑛𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒. 𝑇𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑣𝑖𝑎𝑔𝑔𝑖𝑎𝑣𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑒𝑙𝑜𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑢𝑐𝑒 𝑒 𝑛𝑒𝑠𝑠𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑖 𝑎𝑐𝑐𝑜𝑟𝑔𝑒𝑣𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑚𝑎𝑙𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒”

“𝑀𝑎𝑛𝑔𝑖𝑎𝑣𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑏𝑎𝑠𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑖. 𝑀𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑛𝑒𝑣𝑜 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑒 𝑎𝑙 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑣𝑣𝑖𝑣𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑢𝑟 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑠𝑜”.

Con l’aiuto di uno psicologo, la tennista ha ripreso gradualmente l’attività agonistica, raggiungendo una serie di obiettivi che l’hanno condotta, pochi giorni fa, ad aggiudicarsi le semifinali.

𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗲̀ 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘁𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲, 𝗰𝗵𝗲 𝗲̀ 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗼 𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗶 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗶 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘃𝗶𝗴𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗳𝗮𝗹𝗹𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀.

👉🏻http://ow.ly/sTeQ50JmNOR

02/06/2022

Buona festa della Repubblica! 🇮🇹

Bel gesto del Liverpool: psicologi ed esperti a supporto dei tifosi coinvolti nel caos di Parigi - TUTTOmercatoWEB.com 02/06/2022

Bel gesto del Liverpool: psicologi ed esperti a supporto dei tifosi coinvolti nel caos di Parigi - TUTTOmercatoWEB.com I brutti momenti vissuti a Parigi sabato scorso resteranno a lungo nella mente di molti tifosi del Liverpool. Così, il club inglese ha deciso oggi.

01/06/2022

L’infelice uscita del presidente Bonomi è indice del fatto che una parte del Paese non è ancora pronta ad accettare il benessere psicologico come requisito fondamentale per una società migliore e più ricca.
Come ha bene sottolineato Gramellini “un imprenditore dovrebbe sapere che un lavoratore e un consumatore depressi sono i peggiori nemici della crescita: il primo lavora male e il secondo consuma poco. Perciò qualsiasi aiuto pubblico rivolto a curare le perturbazioni della psiche dovrebbe ricevere l'appoggio entusiasta del sistema produttivo.”

Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi

I Traumi e le Emozioni in una Opera Rock. The Human Equation - Heavyworlds.com 25/05/2022

Il 25 Maggio di 18 anni fa usciva "The Human Equation", album della band olandese Ayreon, un' opera rock che racconta i venti giorni di coma di un uomo che lotta tra la vita e la morte, ritrovandosi faccia a faccia con i suoi sentimenti che gli invadono la mente cercando di sopraffarlo.
Per chi volesse approfondire, consiglio caldamente l'articolo scritto dalla collega Alessandra Colombo Psicologa Psicoterapeuta.

https://www.heavyworlds.com/it/i-traumi-e-le-emozioni-in-una-opera-rock-the-human-equation/

I Traumi e le Emozioni in una Opera Rock. The Human Equation - Heavyworlds.com Molti di voi, grazie al cielo, conosceranno già gli Ayreon. Forse per il più famoso 01011, forse perchè gli Ayreon sono una accorpata di alcuni dei più talentuosi musicisti contemporanei. Ma se non li conoscete, forse è il caso di cominciare da qui. Perchè The Human Equation è tanto speciale?...

23/05/2022

Il 23 maggio 1992 la mafia uccise Giovanni Falcone, sua moglie e i tre uomini della scorta, segnando uno dei momenti più bui della nostra Repubblica.

Oggi OPL li ricorda e celebra il lavoro e il coraggio di tutti i protagonisti che negli anni '90 sacrificarono le loro vite per la lotta alla mafia.

Ci affidiamo allora alle parole di Giovanni Falcone che, ancora oggi, risuonano come una bussola che indica la strada da continuare a percorrere:

"La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni."



Ordine degli Psicologi della Lombardia

30/04/2022

Questo mese Targhetta ci accompagna con sagace ironia a riflettere su quanto sia difficile guardarsi dentro, e come sia complicato affidarsi a qualcuno in un viaggio coraggioso.

✍️ La grafica è dell’illustratrice Amandine Delclos.



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I SEI PSICOLOGI CHE INCONTRERAI NELLA TUA VITA
(Prima di incontrare quello giusto)

GOOGLE: Ti piace l’ansia? Ami preoccuparti? Adori la sensazione del tuo sedere che si stringe come un sacchetto sottovuoto dell’Ikea? Il dottor Google è qui per te! Il dottor Google è un luminare nel campo della ricerca, aperto ventiquattrore su ventiquattro si dimostra sempre disponibile a fornire tutte le risposte che cercavi. Contemporaneamente.
Scrivi depressione, ed ecco per te 217 milioni di terrificanti possibilità, scegli pure quella che ti rende più paranoico. È ora di dire basta con questi arroganti specialisti che dall’alto delle loro torri d’avorio pretendono di farti fare un percorso o, dio ce ne scampi, darti una diagnosi. Regalati la libertà di avere tutte le patologie nello stesso momento. Dal disturbo da deficit dell'attenzione alla sindrome di Stendhal, niente ti è precluso. Il dottor Google risolve.
A meno che non soffriate di dipendenza da pornografia, in quel caso potrebbe complicare le cose.

LO ZIO ALFA: Lo zio alfa proviene da un’altra epoca. Un tempo lieto pieno di nostalgia e incanto, dove ci si lavava il viso nei catini gelati, si beveva dalla p***a in giardino e tutti erano molto meno permalosi sull’umiliare e mortificare il prossimo. In questo mondo genuino e laborioso non c’era spazio per la psicologia e le sue ciarle vezzose. La somatizzazione era tutto ciò che distingueva il solido padre di famiglia dall’esangue cicisbeo. Lo zio alfa sa che parlare dei propri problemi è una pratica inutile che glabra il petto e diminuisce notevolmente la produzione di spermatozoi. La verità è che nessuna terapia batte una bella passeggiata sull’argine, un po’ di buona e vecchia vitamina D o uno sport dove poter rimediare qualche livido. Affidatevi serenamente a questa pentola a pressione con braccia e gambe se volete una risposta di una parola a un problema di seicento. E quella parola, di solito, è sc***re.

L’AMICO: La posizione è sempre quella. Collo in avanti, gomito appoggiato al bracciolo della sedia, pollice e indice che accarezzano il mento, testa che va su e giù.
Siete in un bar, e questa persona ha il tasso alcolico di un marinaio in libera uscita, ma riesce comunque a trovare la lucidità necessaria per sbrogliare tutte i vostri problemi irrisolti con la grazia leggiadra di un Federer su sintetico. La cosa che rende questo professionista ancor più affascinante è il fatto che non ha mai studiato psicologia in vita sua. Ma a che ti serve una laurea, un dottorato, corsi e specializzazioni quando la natura ti ha fatto dono delle proprietà di ascolto di Alexa e l’empatia di Gesù. Tutto ciò che state passando lo ha vissuto anche lui (ma peggio), e ora è qui per farvi risparmiare tempo e denaro identificando il problema e svelandovi i semplici trucchi per uscirne. Bipolarismo? Giù, giù, su, su, sinistra, destra, sinistra, destra, b, a e start. Facile.
Prestate particolare attenzione a quando comincia ad annuire sempre più freneticamente, perché significa che la risposta sta per uscire e il vostro turno di parlare è finito. Per sempre.

LA SERIE TV: Sei in forma viscosa sul divano con i calzini di spugna, i capelli luridi, immerso nei tuoi stessi miasmi che ti imbruttisci di serie tv, quando eccola là! E ti pareva! Zendaya ha i tuoi stessi attacchi di panico. Uguali proprio. Non ti stupisce, un sacco di persone te l’hanno pure detto che ci assomigli un sacco a Zendaya, anche se sei un uomo, bianco, di trentacinque anni. Non può essere una coincidenza. Per farti una diagnosi ti bastano appena un paio di stagioni e capisci che avere difficoltà affettive, sociali, familiari, relazionali, scolastiche, lavorative, ansia, depressione e stress aumenta il tuo carisma del 30%. Il problema vero, a questo punto, sarebbe non averle affatto perché significherebbe smettere di essere Zendaya e diventare… banale. Ti fai un bel pianto con un filtro viola e dei glitter sul contorno occhi, e la chiami epifania.

LA POP CULTURE: Una maglietta. Una tazza. Un jpg. Un testo su internet. Una frase da parafango. Una vignetta a tinte pastello. Monoporzioni che trovi un po’ ovunque e che ti raccontano troppo bene per poterle ignorare. Ecco fatto. D’altra parte perché spendere ore e ore ad analizzarti quando qualcuno l’ha già fatto per te su un libricino che puoi comprare per 14 euro e novanta? Dentro c’è proprio tutto: i tuoi problemi, le tue ansie, i tuoi mostri. E così deleghi la tua crescita personale e il tuo percorso verso la serenità ad altri, cercando continuamente di afferrare la sintesi precotta più efficace di te stesso che trovi in giro. È un affare, perché così risparmi un sacco di tempo che puoi investire nello stare inspiegabilmente male.

TE STESSO: Chi ti conosce meglio di te stesso? Nessuno. Partendo da questo presupposto id**ta nessuno potrà capirti, analizzarti e aiutarti meglio di quel dolce rottame che compare ogni volta che passi davanti a una superficie riflettente. Come può sperare un professionista di poter cogliere tutte le nuance e le sfumature di marrone della tua sfaccettata personalità? Come può pensare di essere in grado di assolverti con la stessa frequenza e la stessa ipocrisia di quel sorridente paraculo che sta appiccicato sopra la tua carta d’identità? Tu vivi dentro te stesso da tanti anni ormai, e conosci tutti i passaggi segreti, le vie di fuga, le nevrosi e i posti dove non guardare mai. Non puoi affidare la tua delicata psiche al primo che passa dai.
Ricorda. Non è il Titanic che sta affondando. Sei tu che volevi farti un bagno.

IL/LA PROFESSIONISTA: È lui. È quello giusto. È presente, sensibile, competente, empatico e per la prima volta in vita tua sperimenti cosa significa essere ascoltato attivamente da qualcuno. Crea confini appropriati, il suo ufficio profuma di introspezione e aloe vera, e lì dentro ti senti abbastanza sicuro da riuscire finalmente a respirare. Non ci prova neanche a fare l’amico o l’insegnante, non è paternalistico, angosciante né approssimativo, ma con pazienza ti rimane accanto aiutandoti a risolvere quel Cubo di Rubik tutto mescolato che certi giorni è la tua vita.
Non è perfetto, ma fa bene quello che gli altri non sono riusciti a fare: aiutarti.
L’unica è che questo tocca pagarlo.

Depositato il progetto di legge per lo psicologo di base: Aurora Ramazzotti testimonial dell'evento 28/04/2022

Depositato il progetto di legge per lo psicologo di base: Aurora Ramazzotti testimonial dell'evento MILANO - Depositato il progetto di legge per lo psicologo di base, Aurora Ramazzotti ha partecipato all'evento come testimonial.

Margherita Panziera: «Tutta la testa che ci vuole per nuotare» 27/04/2022

Interessante intervista a Margherita Panziera, punta di diamante del nuoto azzurro 🏊

"La nuotatrice azzurra racconta la sua vita di equilibrio fra sport e studio. Questa estate ci sono Mondiali ed Europei, ma anche esami all'Università perché piano A e piano B si sono invertiti, ma Margherita sa che si può fare tutto".

Margherita Panziera: «Tutta la testa che ci vuole per nuotare»

26/04/2022

🤔Perché andare dallo è spesso considerato un in ❓

🙅 Una buona dose di .
Frequentemente è presente l'idea che “bisogna farcela da soli” o il mito "dell'uomo che non deve chiedere mai" che tanto piaceva a una nota marca di profumi.

💆Qualche anni '20.
Ancora resiste qualche nostalgico convinto che lo psicologo cura solo i matti e questo pensiero quando si diffonde in una comunità può generare vergogna e la paura di essere giudicati da amici, colleghi, parenti o vicini di casa.

🚵 Un po' di sana .
I problemi mentali al contrario di quelli fisici troppo spesso sono assimilati a capricci e pigrizia che possono essere superati a suon di passeggiate all'aperto per "ritrovare sé stessi" o bricolage per "tenere la mente occupata".

🇮🇹E quindi che si fa❓
È necessario fare e creare smettendo di trattare la come salute di serie B. In Italia le persone che si rivolgono allo psicologo sono 1/3 rispetto ai nostri cugini francesi.
È necessario un cambiamento culturale che deve essere sostenuto con forza ed economicamente.

Qui l'approfondimento👇🏻
https://lnkd.in/d4CcYuVr

(Mattia Salati)

25/04/2022

"L'indifferenza porta alla violenza, perché l'indifferenza è già violenza."

(Liliana Segre)

Two Sides of the Same Coin: Turning Conflict Into Cohesion 21/04/2022

Il conflitto fa parte della vita quotidiana, e lo sport non fa eccezioni. Nei contesti di sport di squadra può coinvolgere diversi fattorie attori quali allenatori, compagni di squadra, staff tecnico e genitori. Chi si occupa di psicologia dello sport deve capire come promuovere la coesione di squadra per prevenire e risolvere i conflitti di squadra.
L'ultimo articolo dell'Association for Applied Sport Psychology discute i diversi aspetti del conflitto e della coesione nei contesti di team e delinea i modi per poter trasformare il conflitto in coesione.

Two Sides of the Same Coin: Turning Conflict Into Cohesion Conflict is a part of everyday life, and sports are no exception. To prevent and resolve conflict in team settings, sport psychology consultants (SPCs) need to understand how to promote team cohesion…

Bisogni psicologici e servizio sanitario: si vuol fare sul serio? 20/04/2022

Bisogni psicologici e servizio sanitario: si vuol fare sul serio? La drammatica situazione evidenzia non solo una totale insufficienza di personale psicologico ma, ancora più grave, l’assenza di una visione organ…

12/04/2022

🔹 La tendenza che spesso ha un atleta (e anche un professionista del contesto sportivo) è quella di 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞, 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞, 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞, 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞. Senza dubbio, da un certo punto di vista, questo è estremamente positivo.

🔹 Spingere sempre, però, è una strategia non funzionale.
Quello che è davvero efficace è la capacità di dare un equilibrio tra la parte dell'attività e quella del recupero, tra il volume di carico e il riposo. Nelle piccole come nelle grandi questioni.

🔹 C'è, infatti, ancora poca cultura rispetto al valore del recupero, aspetto senza il quale, però, molti degli sforzi diventano vani e poco produttivi. Complice spesso l'idea che solo chi fa tanto e in continuazione allora produce grandi cose.

Ma...

𝐥'𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐨, 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐩𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐞̀ 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐮𝐧 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐯𝐮𝐨𝐭𝐨.

⭕️ Tu dedichi sufficiente tempo al tuo recupero?

07/04/2022

Oggi, 7 aprile, si celebra la giornata mondiale dedicata alla Salute, giorno in cui, nel 1946, si è tenuta la prima assemblea mondiale della sanità tenuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Il tema di quest’anno, “𝗜𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗣𝗶𝗮𝗻𝗲𝘁𝗮, 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗦𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲”, vuole richiamare l’attenzione sulla urgente necessità di mantenere gli esseri umani e il pianeta in salute e sull’importanza di promuovere un movimento per creare società incentrate sul benessere.

Dunque, 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗹𝗮 𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗯𝗲𝗻𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲: infatti, lavori scientifici molto recenti e all’avanguardia hanno dimostrato che 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝘁𝗶𝗽𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗮𝗿𝗶 𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗶, 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗺𝗽𝗶, 𝘃𝗮𝘀𝘁𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗶, 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗺𝘂𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘀𝘀𝗲 che generano un senso di profonda connessione tra le persone, alleviano il senso di preoccupazione per le incombenze quotidiane e permettono di incrementare sia le nostre attitudini sia i nostri comportamenti prosociali improntati alla generosità.

Chi sono

Mi presento: il mio nome è Fabio Sebastiano Bellasio e sono uno Psicologo iscritto all’Ordine degli Psicologi della Regione Lombardia (Sezione A, n°20124), specializzato in Psicologia dello sviluppo e della comunicazione e in Psicologia dello Sport.​

Mi rivolgo a tutte quelle persone che vogliono non soltanto stare bene con sé stessi e con gli altri, ma anche a chi vuole migliorarsi per poter performare in maniera eccellente in ogni contesto di vita.

I servizi che offro sono rivolti ad adolescenti, giovani adulti, adulti e anziani, non solo a livello individuale ma anche a livello di coppia (coniugale e genitoriale). Su richiesta, è possibile usufruire di tali servizi in modalità domiciliare.

Nella mia pratica della libera professione offro servizi di consulenza psicologica, mental training e formazione presso gli spazi dell’Associazione Spazio Relazione a Milano in Via Privata Martiri Triestini 4.

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