Progetto Affido L'Albero della Vita

I bambini in affido arrivano con una valigia, a volte un trolley, e sempre uno zainetto. Dentro ci sono la loro storia, le esperienze, le paure, le gioie. Spesso questo zaino è lacero e verrebbe la tentazione di ripararlo o buttarlo. Va invece custodito, come la memoria. Questi bimbi non devono essere riparati, ma amati, accuditi e accettati per come sono, scoprendo insieme le risorse che li faranno sbocciare.
Si dice che serva un villaggio per crescere un bambino e quel villaggio siamo tutti noi!
Se sei interessato all’Affido ti aspettiamo al primo Festival sull’Affido Familiare! Iscriviti qui: https://bit.ly/3z8JGY7

📅 21 settembre 2024
📍 Spazio Eventi Pime
🕐 Dalle ore 14:30

Special guest Niccolò Agliardi , Manuel Antonio Bragonzi , Karin FalconiBis , e Marilena Tettamanzi. Le nostre famiglie affidatarie condivideranno le loro storie ed esperienze.

Unisciti a noi e scopri di più sull’affido familiare.
💚 Iscriviti e partecipa: https://bit.ly/3z8JGY7

🌟 Scopri l’accoglienza con l’affido familiare: è un gesto speciale di aiuto verso un bambino/a la cui famiglia si trova in difficoltà. Consiste nell’accoglierlo/a temporaneamente nella propria casa, dandogli l’affetto e la serenità di cui ha bisogno per crescere.
📆 Serata informativa online: unisciti a noi il 28 maggio 2024 alle 20.30 per una serata che ti darà l’opportunità di ascoltare storie e testimonianze di chi ha già intrapreso questo straordinario percorso.
🏡 Crescere Insieme: l’affido familiare è amore e sostegno per bambini in momenti difficili. Diventa parte di questa meravigliosa avventura!
✨ Percorso Gratuito: per famiglie, coppie e singoli residenti in Lombardia e Piemonte orientale.
🔗 Iscriviti Ora: https://shorturl.at/foEKQ
per partecipare all'evento e scoprire come fare la differenza nella vita di un bambino! Non perdere l’occasione di essere parte di qualcosa di straordinario!

Unisciti a noi e scopri come puoi trasformare una vita con un gesto d'amore e accoglienza! ❤️🌱

Rebecca non ci voleva stare, in quella casa.
Ha pianto mentre preparava il vecchio trolley, quando gli educatori l’hanno accompagnata all’uscita, entrando nella macchina degli affidatari, durante il viaggio, arrivati a casa. Ha pianto per i venti giorni successivi, chiedendo di tornare in comunità –il luogo che era stato per lei casa e famiglia negli ultimi sei anni-con tutta la tenacia e la costanza di una dodicenne arrabbiata.
Joseph aveva già tutto pronto dalla sera prima, si era svegliato ancor prima che l’educatore lo andasse a chiamare. Dallo zainetto di Saetta Mcqueen, rosso fiammante, sbucavano le orecchie di Flip, il suo coniglietto di peluche e compagno di dormite. Nella tasca davanti, un piccolo album di foto, molte in vacanza con gli educatori, qualcuna in braccio alla sua mamma, una di lui appena appena nato. A sette anni i ricordi della tua vita occupano poco spazio, anche se alcuni pesano come sassi.
Christopher era stufo di sentirsi ripetere quanto sarebbe stato bene nella nuova famiglia. Li aveva visti per qualche settimana, erano usciti a fare merenda e una notte aveva anche già dormito in quella che sarebbe stata la sua cameretta –aveva la carta da parati dei dinosauri, ma caspita lui non era mica un bambino, aveva già dieci anni! Però il T rex che spuntava dietro il letto era proprio figo, anche se lui non lo aveva detto. Era stufo però anche di vivere in comunità, essere accompagnato a scuola col pulmino bianco e gli altri ragazzini, avere ogni giorno un adulto diverso come riferimento. Non sapeva se ridere o piangere, ora che stava davvero per andare.
Rebecca ha smesso di piangere il ventunesimo giorno, forse erano finite le lacrime o magari ha scoperto qualche motivo per sorridere, anche ai suoi affidatari che sono rimasti lì giorno dopo giorno, col magone nell’anima e una scorta di fazzoletti di carta.
Joseph ha avuto una bellissima luna di miele con gli affidatari, giorni limpidi e gioiosi, finché una sera si è arrabbiato così tanto da lanciare Flip dietro la mamma affidataria. Lei lo ha abbracciato forte, finché la rabbia non è passata. Alla fine, è passata.
Christopher per un tempo ha mantenuto grandi distanze con i suoi genitori affidatari. Li ha messi spesso alla prova, come un ingegnere che debba testare la tenuta di un ponte. Con quanto peso ci posso salire prima che si rompa e crolli? Loro però erano costruiti con mattoni resistenti, e non sono crollati, forse ogni tanto un po' incrinati.
Il tempo del cambiamento non si calcola in ore, giorni, settimane, mesi. A volte in attimi di bellezza e altri di grande fatica. Più spesso, le migliori unità di misura sono pazienza, perseveranza, speranza e condivisione.
(testo di Barbara Boggio)

Questa è la storia di una bambina e di una famiglia.

Una bambina venuto al mondo nel mese di dicembre, con un inizio di cammino impegnativo e faticoso.

Una bambina che ha già festeggiato il suo primo onomastico, ché di nome fa proprio Natalia.

Una bambina che sembra una favola, arrivata come il bambinello del presepe nel periodo natalizio.

Questa è la storia di una bambina e due famiglie, per la verità.
E non è una favola, nonostante gli elementi narrativi ci siano tutti: una piccola, una famiglia complicata, un’altra famiglia accogliente che aspetta, un giudice al posto della fata buona, operatori e servizi che lavorano senza potere magico alcuno, un lieto fine così a portata di mano.

Questa è la storia di un affido, ed è molto più complessa di una bella favola. Perché l’ultima parola non è “vissero felici e contenti” ma – e forse dovrebbe essere così anche nelle altre favole- “cominciarono così un cammino insieme”.

Niente lieto fine, ma sereno inizio.

Di una storia ancora tutta da raccontare, di una piccola vita appena abbozzata a matita, e un grande foglio bianco sul quale tutti abbiamo la responsabilità di scrivere bene.

(Testo di Barbara Boggio )

“Comincia lo spettacolo! E tu, come ti chiami?”

“Riccardo!”

“E quanti anni hai”

“Sette!”

“Bene, e come si chiama la tua mamma?”

Silenzio. Riccardo si ferma, ci pensa.

“Mmmm, questa é una domanda difficile, perché io di mamme ne ho due”

“Allora vuoi dirci i nomi di tutte e due le mamme?”

“Certo!”

Succedono cose belle, quando ci si ritrova tutti insieme.
Grazie alle famiglie, ai bambini e alle bambine, agli adolescenti inquieti, che ieri hanno scelto di passare la serata con noi, alla festa dell’ affido.
Grazie per mettere in condivisione non solo torte buonissime -una spettacolare con gelatina colorata e cioccolato, da Masterchef 😊- ma anche e soprattutto le esperienze, le fatiche e le gioie.
Bello vedere i bambini che crescono, insieme alle famiglie.

Alla prossima occasione, di rete o di festa!