Consultorio CEMP

Lo svezzamento vegano è un approccio all’introduzione dei cibi solidi che esclude prodotti di origine animale, concentrandosi su alimenti vegetali ricchi di nutrienti. Questo metodo può essere salutare e bilanciato, se ben pianificato.

Cosa include? Durante lo svezzamento vegano, si offrono al bambino frutta, verdura, legumi, cereali integrali, noci e semi (opportunamente tritati o sotto forma di b***o per evitare il soffocamento). Questi alimenti sono ricchi di vitamine, minerali, fibre e proteine essenziali per una crescita sana.

Nutrienti chiave: È fondamentale assicurarsi che il bambino riceva nutrienti essenziali come la vitamina B12, il ferro, il calcio, gli acidi grassi omega-3 e le proteine. Questi possono essere integrati attraverso alimenti fortificati o integratori, sempre sotto la supervisione di un pediatra o nutrizionista.

Benefici: Il svezzamento vegano può promuovere una maggiore consapevolezza alimentare e incoraggiare abitudini salutari fin dalla prima infanzia. Inoltre, seguire una dieta a base vegetale può contribuire a uno stile di vita sostenibile ed etico.

Assicurati di consultare un professionista della salute per garantire che il tuo piccolo riceva tutti i nutrienti di cui ha bisogno per crescere forte e sano.

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Molti di voi, come noi, saranno già rientrati dalle vacanze.

Alcuni potrebbero avere la sensazione di non essere mai stati in ferie, altri potrebbero sentirsi stranamente tristi.

Niente di strano, è lo stress da rientro!

Questa condizione crea disagio e stanchezza e ha ripercussioni anche sul tono dell’umore.

Ecco allora qualche coniglio per fronteggiare al meglio questo momento:

- se possibile, ricomincia ad impostare la tua routine in modo graduale
- dormi il giusto numero di ore, riposare aiuta a modulare lo stress e l'umore
- passa del tempo all'aria aperta, se possibile alla luce del sole
- cura l'alimentazione
- ricordati di fare movimento, senza cadere nella sedentarietà

E tu? Che strategie usi per rientrare a lavoro dopo le vacanze nel miglior modo possibile?

L’apparato genitale femminile è particolarmente delicato e la pelle in questa zona è molto sensibile.

I detergenti intimi entrano in contatto anche con la mucosa: per questo è fondamentale utilizzare prodotti che rispettino l’ambiente vaginale.

Dunque, come scegliere il detergente intimo perfetto?

È bene sapere che esistono prodotti con diversi tipi di pH e che la scelta del prodotto deve essere orientata su quelli più in linea al proprio pH vaginale.

Durante l'età fertile il pH vaginale è lievemente acido ed è importante che resti tale anche dopo la detersione: per questo motivo, i detergenti adoperati per l'igiene intima dovrebbero avere un pH intorno a 3,5 - 5,5.

Il pH cambia di persona in persona e anche in base all’età della donna: è più alto durante l’età infantile, raggiunge valori che vanno tra 3,5 e 4,5 durante l'età fertile, e risale in menopausa.

È importante usare un detergente con pH simile a quello vaginale: neutro in menopausa e nel periodo prepuberale, acido durante l'età fertile

L'estate e il mare spesso sono accompagnate da un disturbo davvero fastidioso: la cistite!

Ci sono piccoli accorgimenti per quanto riguarda la prevenzione della cistite: la regola alimentare fondamentale è quella di evitare gli zuccheri raffinati. Quando la cistite è di natura batterica, la proliferazione dei batteri è favorita dallo zucchero.
Fra le cause della cistite c’è un’alterazione della permeabilità intestinale con il passaggio di batteri in altri distretti come quello uro-genitale.

Un alimento particolarmente utile è il mirtillo rosso, il cui succo mostra attività diuretiche e depurative delle vie urinarie e impedisce l’adesione dei batteri alle pareti della vescica.

Al mare, porta sempre con te un costume asciutto così da poterti cambiare dopo aver fatto il bagno, favorendo un ambiente intimo asciutto, che eviti l'eventuale proliferazione batterica!

In ogni caso ai primi sintomi di fastidio e di disagio, fissa un appuntamento con la tua ginecologa per un consulto e per iniziare, se necessario, una terapia specifica e mirata.

A chi non è capitato di scottarsi al sole? In estate si sa la voglia di abbronzatura è tanta, ma esporsi al sole senza seguire i giusti comportamenti può causare danni alla pelle.

Scopriamo di più sull’eritema solare: cos’è e quali sono i rimedi.

L’eritema solare è un’infiammazione della pelle che può verificarsi dopo un’esposizione prolungata ai raggi solari.

Può essere meno grave come la scottatura, quindi limitata ai primi strati della pelle, fino a diventare una vera e propria ustione di primo e secondo grado.

I sintomi dell’eritema solare sono:arrossamento, gonfiore, secchezza, bruciore, prurito, sensibilità della pelle al tatto
vescicole e bolle, desquamazione, febbre, brividi e mal di testa (nei casi più gravi).

È importante correre subito ai ripari e curarla, poiché nel tempo può trasformarsi in fotoinvecchiamento, con macchie cutanee e rughe o addirittura si può andar incontro a tumori della pelle.

In caso di eritema solare segui alcuni consigli:

Bevi molta acqua per idratare la pelle, immergi la zona colpita nell’acqua fredda per avere sollievo immediato, avvolgi una borsa del giacchio in un panno di cotone e tienila sulla parte scottata per evitare il prurito e il bruciore, opta per un’alimentazione a base di alimenti ricchi di betacarotene e Vitamina E (frutta e verdura), fai impacchi calmanti a base di aloe vera o camomilla e applicali sulla zona interessata, idrata la pelle con creme doposole e lenitive (per un maggior sollievo conservale in frigorifero).

Se l’eritema solare e molto esteso è necessario rivolgersi ad un medico per stabilire il giusto trattamento.

Buon inizio di agosto a tutt*, godetevi il sole responsabilmente!

Ricordiamo a tutti i nostri pazienti che il Cemp resterà chiuso da 12 al 30 agosto!

Buona estate a tutti, ci vediamo a settembre!⛱

Abbiamo chiesto alla nostra Ostetrica Mariagrazia Miscioscia qualche consiglio prezioso per affrontare al meglio l'allattamento al seno in questi giorni di grande caldo!

"Per la mamma...E’ importante l’idratazione: bere almeno 2 litri di acqua al giorno, possibilmente naturale e mangiare frutta fresca di stagione senza dimenticare le verdure.
Non saltare i pasti ma considerare 5 pasti al giorno. Usiamo indumenti di cotone o lino possibilmente di colore chiaro.

Per il bambino...Assecondiamo il suo bisogno di sete. Chiederà di essere attaccato più spesso, non esitiamo. Attacchiamolo tutte le volte che lo richiede senza temere una riduzione del latte.
Ricordiamoci sempre che se aumenta la richiesta, aumenta anche la produzione di latte. Non è regredito, sta soddisfacendo il suo doppio bisogno di sete e fame.

Non dobbiamo aver paura di spogliarlo, usiamo indumenti leggeri anche per lui e, se il caldo è forte, in casa lasciamolo solo con il pannolino (prestando attenzione alle correnti d’aria e all’aria condizionata!)"

Basata su un omonimo romanzo, Ni una más di Miguel Saez Carral, questa nuova serie Netflix approfondisce un trauma che ancora oggi è troppo spesso un tabù.

La serie parla di abusi, violenza e solitudine durante l’età dell’adolescenza, facendo riferimento al movimento femminista e transfemminista Non una di meno, nato in Argentina nel 2016 e presente anche in Italia.

Al centro delle vicende c'è un gruppo di diciassettenni di un liceo, alle prese con i più classici problemi adolescenziali, a cui si aggiunge, purtroppo, un’aggressione a sfondo sessuale.

L'interrogativo su cosa sia successo e chi ne sia responsabile in qualche modo muove le fila del racconto in una storia, che pesca a piene mani da ciò che la circonda nella cronaca reale.

Ponendo particolare attenzione sulle figure femminili e sulla fluidità di una generazione, che ormai prescinde e rifiuta qualsiasi tipo di etichetta, la serie evidenzia le problematiche di oggi, in parte figlie di quelle di ieri.

Buona visione!🎬

Dopo le prime settimane, le prime visite, le prime paure, il tuo viaggio subisce un rallentamento e ti ritrovi catapultata dall’altro lato. Non riesci a capire cosa stia succedendo e non vuoi crederci anche se in un piccolo angolo della tua mente sai che può capitare, soprattutto agli inizi della gravidanza, durante il primo trimestre. E’ quello che viene chiamato “ab**to spontaneo”.

Abbiamo deciso di parlarne perché può accadere e, anche se rappresenta un momento doloroso, un ab**to spontaneo può solo rallentare il tuo viaggio ma non fermarlo!

Ecco come ha risposto alle nostre domande la nostra ginecologa Sara Mantegazza.

Cos'è l'ab**to spontaneo del primo trimestre?

E’ l’interruzione spontanea della gravidanza nei primi tre mesi per cause sconosciute; quindi si tratta di qualcosa di imprevedibile.

Che responsabilità ha una donna?

NESSUNA e questo ci dice che, se da un lato ti senti come impotente, dall’altro, non è colpa di nessuno e soprattutto che tu non sei la causa di ciò che ti sta capitando.

Come ci si accorge?

Bisogna prestare attenzione a segni e sintomi: sono molto variabili, è possibile che compaiano dolori e perdite di sangue ma la maggior parte delle volte la scoperta avviene nel corso dell’ecografia del primo trimestre.

Quante probabilità ci sono?

Le stime sono variabili ma si può dire che circa il 25% delle gravidanze si interrompe spontaneamente nel corso del primo trimestre.

Cosa si può fare dopo un ab**to spontaneo?

Solo pensare che non sempre nella vita si può avere tutto sotto controllo e che il tuo viaggio ha subito solo una sosta e che può ripartire quando ti sentirai di nuovo pronta.

In ogni caso ricordati che non sei sola!

Spesso c'è imbarazzo a chiedere al telefono, o ansia, prima di entrare in visita. Semplicemente si tratta della prima visita ginecologica. E può capitare anche le volte successive.
Non cercare sul web informazioni sbagliate o esperienze falsate, ognuna ha la sua storia.
Sapere cosa accadrà può aiutare a viverla con più serenità.

Le nostre ostetriche e le nostre ginecologhe sono qui per te, per aiutarti a capire e a chiarire tutti i tuoi dubbi, senza tabù.

Chiama o scrivici a [email protected] e visita il nostro sito consultoriocemp.org.

Troverai tante informazioni utili e news sui nostri servizi.

Rivolgiti sempre ad un professionista!

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La caratteristica essenziale della ipocondria è la preoccupazione legata alla paura di avere, oppure alla convinzione di avere, una malattia.

Questa paura assume un carattere persistente e pervasivo che si attiva continuamente, a fronte di uno o più segni o sintomi fisici.

L’aspetto principale dell’ipocondria è che la paura o la convinzione ingiustificate di avere una malattia persistono nonostante le rassicurazioni mediche.

Il termine "ipocondria" è stato abbandonato da tempo dalla comunità scientifica per essere sostituito con: "disturbo d’ansia di malattia".

Ma esiste un modo per superare e/o risolvere quest'ansia?

Nella cura dell’ipocondria, la forma di psicoterapia che la ricerca scientifica ha dimostrato essere più efficace, nei più brevi tempi possibile, è la “cognitivo-comportamentale“.

Vuoi saperne di più?

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Le smagliature sono delle lesioni lineari atrofiche da rilassamento cutaneo, di colore e distribuzione variabile.
Si tratta di veri e propri strappi a livello del derma (la parte più profonda della pelle) simili a cicatrici.

Le cause possono essere legate a variazioni di peso, sviluppo puberale, gravidanza e menopausa.

🤔 Ma le smagliature possono essere attenuate?
Dipende quanto tempo è passato dal momento in cui sono comparse.
Per ottenere risultati soddisfacenti bisogna intervenire precocemente!

❗️ La prevenzione è fondamentale soprattutto nelle fasi di vita più critiche come la pubertà o la gravidanza.

🌸 Rivolgiti sempre ad un professionista per capire i rimedi più adatti alla tua situazione: al Cemp trovi la Dottoressa Francesca Montefusco a cui puoi rivolgere tutte le tue domande!

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Il momento dello svezzamento è una tappa fondamentale nella crescita di un bambino, e scegliere tra il metodo classico e l'autosvezzamento può fare la differenza.

Lo svezzamento classico prevede l'introduzione graduale di alimenti solidi attraverso pappe e purè preparati appositamente per il bambino. I genitori seguono uno schema prestabilito, iniziando con alimenti semplici e progressivamente introducendo nuovi sapori e consistenze. Questo metodo offre un controllo maggiore sulla dieta del bambino, assicurando un apporto nutrizionale bilanciato e riducendo il rischio di soffocamento. Tuttavia, può risultare più laborioso e richiede tempo per la preparazione dei pasti specifici.

L'autosvezzamento permette al bambino di esplorare e assaggiare cibi solidi autonomamente, mangiando ciò che mangia la famiglia in forme facilmente gestibili. Questo approccio promuove l'indipendenza e la curiosità, favorendo lo sviluppo di abilità motorie e di masticazione. Mangiare insieme alla famiglia rafforza i legami e trasmette buone abitudini alimentari. Tuttavia, richiede attenzione per evitare alimenti che possano causare soffocamento e garantire un'alimentazione equilibrata.

Hai dubbi? Contattaci per fissare una consulenza con la nostra nutrizionista Chiara Mognetti!

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Hai mai pensato di rivolgerti all'osteopata per risolvere quel fastidioso mal di testa che parte dalla base del cranio e si porta fin sopra agli occhi?

Molto spesso questi disturbi sono causati da contratture cervicali che, per continuità anatomica, irradiano il dolore fino all'arcata sopraccigliare.

In questi casi il trattamento osteopatico sarà finalizzato a normalizzare le tensioni muscolari, andando a lavorare sulle disfunzioni vertebrali.

Durante la visita l'osteopata valuterà anche lo stato di mobilità di tutto il resto del corpo per capire se possono esserci altre zone di tensione che potrebbero influire al mantenimento di questo fastidioso disturbo.

Cosa aspetti, prenota una visita con la nostra osteopata Irene Maccarini!

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Iniziamo col dire che l'ambivalenza materna è del tutto NORMALE!

Si, ma cos'è?

È quel sentimento di odio e amore allo stesso tempo che si prova per i propri figli. Ami incondizionatamente i tuoi bambini, ma allo stesso tempo a volte vorresti solo prenderti una pausa da tutto e tutti.

Ovviamente, questo non ti rende una cattiva mamma, anzi!

Imparare a conoscere l'ambivalenza materna può insegnarti a prenderti le pause di cui hai bisogno e ad accogliere i sentimenti (sia positivi che negativi) senza sensi di colpa!

Per saperne di più, prova a parlarne con Federica Grittini, la nostra pedagogista!

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Ansia, dal latino angĕre, significa stringere.

L'ansia è uno stato emotivo che viene descritto come una sensazione di tensione psicofisica e di preoccupazione costante, anche in assenza di una reale minaccia, che spesso sfocia in paura.

Uno stato d'ansia è accompagnato sia da sintomi fisici come tremore, nausea, fatica a respirare e aumento della frequenza cardiaca, che da sintomi psicologici come senso di vuoto mentale, insorgenza di immagini o ricordi e la sensazione che stia per succede qualcosa di brutto.

Statisticamente negli ultimi anni le diagnosi di ansia continuano a crescere, soprattutto nella fascia d'età giovanile, ed è quindi molto importante che si crei una consapevolezza comune di quanto questa condizione possa diventare invalidante, influendo sui comportamenti sociali e le relazioni interpersonali.

Per imparare a gestire l'ansia è di fondamentale importanza rivolgersi alla psicoterapia!
Al Cemp potrai trovare un team di psicologhe pronte ad aiutare te o qualcuno che conosci, non esitare a contattarci!

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In dermatologia ci sono malattie che, nella maggior parte dei casi, tendono a migliorare durante il periodo estivo (dermatite atopica, psoriasi ecc...) ed altre che peggiorano (come il lupus cutaneo). L’andamento di queste patologie è ben visibile e noto al paziente.

Ci sono poi altre malattie il cui andamento può essere ingannevole.

L’acne vulgaris, ad esempio, sembra migliorare durante il periodo estivo, ma se si esagera con l’esposizione solare, verosimilmente ci sarà un peggioramento nel periodo autunnale, al rientro delle vacanze: questo avviene in conseguenza a meccanismi cutanei che si instaurano in risposta alle radiazioni luminose, ben conosciuti al dermatologo, ma spesso non chiari ai pazienti.

Cosa possiamo fare per prevenire questi inconvenienti? Applichiamo una crema solare a schermo elevato SPF 50+ e rinnoviamola ogni due ore. Muniamoci di cappello a tesa larga per proteggerci ulteriormente dai raggi UV ed evitiamo di esporci al sole nelle ore centrali della giornata.

Affidiamoci alla nostra dermatologa di fiducia, per trattare adeguatamente il problema.

Contattaci per fissare un primo appuntamento con la dottoressa Francesca Montefusco!

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Ti è mai capitato che all'interno di una relazione di coppia, da una piccola incomprensione, si arrivi ad affrontare un grosso conflitto?

Può succedere che all'interno di una relazione si presentino degli ostacoli all'apparenza insuperabili e più grossi di noi.
La causa di questi conflitti molto spesso risiede nella difficoltà di comunicare tra i due partner: farsi capire ed accogliere un punto di vista diverso dal nostro a volte sembra impossibile!

È proprio in questi casi che la terapia di coppia può rivelarsi un'ottima strategia!

A livello culturale, però, sono ancora tanti i pregiudizi che riguardano la psicoterapia, soprattutto se si tratta di terapia di coppia.

Esiste un falso mito per cui la terapia di coppia viene vista come una forma di fallimento, perché spesso la percezione sociale è quella per cui i problemi della relazione devono rimanere una questione privata: liberarci da questi tabù ci offre l'opportunità di affrontare una crisi, allenandoci all’ascolto e alla condivisione!

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Con l'estate alle porte, molti pensano a come arrivare in forma in spiaggia.
Le diete pre-estate sono un argomento caldo, ma è importante scegliere con saggezza.
Diete chetogeniche, a basso contenuto di carboidrati o a base di succhi sono solo alcune delle scelte popolari spesso proposte da riviste, personal trainer o influencer per veder scendere il numero sulla bilancia velocemente. Promettono risultati rapidi, a scapito però della salute.

I rischi: le diete troppo restrittive possono portare a carenze nutrizionali, perdita di massa muscolare e rallentamento metabolico. La perdita di peso veloce è spesso temporanea e difficile da mantenere, comporta perdita soprattutto di acqua, sotto forma di glicogeno, e solo in piccola parte di grasso.

La soluzione: una dieta bilanciata e varia, combinata con esercizio fisico regolare, è la chiave per una salute duratura. Questo approccio non solo prepara per l'estate, ma favorisce un benessere a lungo termine. Se hai dubbi rivolgiti ad una figura competente, saprà consigliarti al meglio in base alla tue esigenze personali.

Sii gentile con te stesso e scegli la salute prima di tutto!

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Sempre più donne durante la gravidanza si rivolgono all'osteopatia per diversi motivi, vediamo insieme i più comuni!

- dolore lombare: con il passare dei mesi e con l'aumento delle dimensioni della pancia, molte donne iniziano a soffrire di dolori e tensioni nella zona bassa della schiena. Tramite manipolazioni dolci e delicate l'osteopatia può aiutare ad alleviare questi fastidiosi sintomi senza ricorrere all'uso di farmaci.

- reflusso e stitichezza: soprattutto nell'ultimo trimestre, l'aumento del volume dell'utero influenza e incide sulla funzionalità degli altri organi addominali.
E' molto frequente incontrare donne in gravidanza che soffrono di reflusso gastrico e/o di stitichezza.
In questi casi il trattamento osteopatico è incentrato sul ripristino dei fisiologici equilibri addominali.

- preparazione al parto: tramite il trattamento osteopatico è possibile preparare tutti i tessuti materni ad affrontare il parto nella miglior condizione possibile.
Trattare una donna in gravidanza vuol dire donare elasticità e equilibrio ai tessuti che in questo modo risulteranno più efficienti al momento del parto.

Vieni a conoscere la nostra osteopata Irene Maccarini!

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Ti è mai capitato di fare sempre lo stesso sogno?
A volte può cambiare il contesto, a volte possono cambiare i personaggi, ma la trama rimane sempre più o meno la stessa.
Questi sogni possono presentarsi in periodi particolari o essere costanti nell’arco della vita, magari a mesi di distanza
Cosa può significare?
I sogni ricorrenti sono molto importanti dal punto di vista dell’inconscio perché spesso stanno ad evidenziare qualcosa che durante il quotidiano tendiamo a tenere ad un livello profondo di consapevolezza, senza portarlo mai in superficie per affrontarlo.
Spesso i sogni ricorrenti ci indicano che c’è qualcosa che non vogliamo vedere, di cui spesso non comprendiamo l’importanza.
Potrebbe trattarsi di un pensiero fisso, di una paura profonda o di una preoccupazione costante che in quel preciso momento non stiamo guardando con lucidità, così il nostro inconscio richiama la nostra attenzione su questa tematica.

Ti è mai capitato di fare un sogno ricorrente?
E se si, ne hai parlato con il/la tua terapeuta?

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Ci viene insegnato che essere madri è la gioia più grande che possa esserci.
Ci viene detto che la maternità è il momento più bello di tutta la nostra vita.
Ci vengono raccontati sempre i lati positivi della maternità, ma non si parla quasi mai della rabbia che spesso accompagna questo momento.
Che sia rabbia verso noi stesse, verso il nostro compagno (o la nostra compagna) o verso i nostri figli, non c'è mamma che non abbia sperimentato questa emozione!
Nella nostra società la rabbia di una madre non è mai presa in considerazione, tanto meno legittimata, soprattutto se rivolta verso i figli.
È importante però riconoscere e manifestare questo sentimento, andando a decostruire l'immagine idilliaca della maternità!
Bisogna iniziare a parlare pubblicamente dell'ambivalenza materna, quella condizione per cui in alcuni giorni si può non sopportare la maternità, pur continuando ad amare il proprio figlio!
Tacere su questa emozione o addirittura cercare di reprimerla non fa altro che creare senso di colpa e inadeguatezza.
È ora di abbattere questi tabù e di parlare in modo onesto e sincero anche di tematiche così delicate!

Il 5 maggio è la giornata mondiale delle ostetriche!

Ma di cosa si occupa nello specifico l'ostetrica?

Se sei già diventata mamma o sei alla seconda gravidanza è probabile che tu sappia già rispondere a questa domanda. Tuttavia, se sei una neomamma e ti stai approcciando per la prima volta a questa meravigliosa avventura potresti non conoscere la risposta.
Molti pensano all’ostetrica come ad una professionista il cui ruolo è solo far nascere il neonato, ma non è così, o almeno non solo. Per fare chiarezza, abbiamo deciso di chiedere alla nostra ostetrica Mariagrazia Miscioscia alcune delucidazioni in merito al suo lavoro e anche qualche consiglio affinché le neomamme possano sentirsi più sicure soprattutto durante questa situazione particolare.

L’ostetrica, oltre ad assistere la gestante durante il parto, segue le donne anche nella fase pre e post-parto così da permettere loro di acquisire la giusta consapevolezza e di vivere il momento della gestazione e della nascita con serenità. Con l’arrivo del nascituro l’ostetrica aiuta la neomamma nell’avvio all’allattamento al seno e dà suggerimenti e consigli pratici per seguire il neonato nella crescita e nello sviluppo psicomotorio. È importante sostenere la relazione mamma bambino, con pazienza un passo alla volta. Ma non è tutto qui. L’ostetrica si occupa anche di seguire la donna nelle sue varie fasi di vita, fin da quando è ragazza. La informa sulle malattie sessualmente trasmissibili, come deve comportarsi per evitarle e anche sull’importanza e i metodi della contraccezione.

Noi di Cemp vogliamo rivolgere un grande GRAZIE alle nostre ostetriche: Mariagrazia Miscioscia, Linda Franzini e Giulia De Leonardis!

Consultorio CEMP è un servizio di PRATICA società cooperativa sociale ONLUS, un ente no profit impegnato nella gestione di servizi alla persona, progetti sociali e attività con le comunità e con i territori.
Ogni euro guadagnato o ricevuto viene reimpiegato nelle nostre attività, nei nostri progetti e nel nostro consultorio.
Nella tua dichiarazione dei redditi, scegli di destinare il tuo 5X1000 a CEMP, inserendo il Codice Fiscale di
Pratica società cooperativa sociale ONLUS: 12971770156.
Grazie per il tuo sostegno e la tua fiducia!

Con l'avvicinarsi del rientro a lavoro dopo la maternità, possono presentarsi sensi di colpa e ansia.
Il pensiro di non essere mai abbastanza, di non essere all'altezza e di essere sbagliate spesso accompagna le mamme in questo momento di passaggio così delicato.
Come si può conciliare maternità e rientro a lavoro disfandosi del senso di colpa?
È importante ricordarsi che i bambini hanno un'enorme capacità di adattamento, i primi momenti di separazione possono essere l'occasione per sperimentare la propria autonomia, sia per i bambini che per le mamme!
Rientrare a lavoro non significa rinunciare al proprio ruolo materno, ma delegare temporaneamente l'accudimento del proprio bambino, per poi tornare.
Inoltre è importantissimo saper delegare e chiedere aiuto, le energie non sono infinite e le mamme non sono infallibili, a volte si ha bisogno di una pausa per poter riposare e riprendere le forze!

E tu? Hai affrontato delle difficoltà nel rientro a lavoro

Secondo una ricerca recente, l’endometriosi colpisce il 15% delle italiane in età fertile. Pur trattandosi di una malattia invalidante, è ancora molto bassa la propensione a controlli medici periodici, come racconta la storia di Antonia.

"Antonia" è una serie TV disponibile su Prime Video, creata da Chiara Martegiani, che affronta il tema dell'endometriosi attraverso la storia di una donna di 33 anni che scopre di soffrire di questa malattia cronica e invalidante.

La serie mira a sensibilizzare su come questa diagnosi influenzi la vita delle donne, con un mix di dramma e leggerezza, offrendo una prospettiva sia personale che universale sulla condizione femminile e sulle sfide della vita quotidiana.

Oggi ve la proponiamo come spunto per riflettere sui temi della salute femminile, delle pressioni sociali e delle sfide esistenziali che affrontiamo nella modernità.

Buona visione ✨

In onore del 25 aprile vorremmo dedicare qualche parola al ruolo delle donne durante la resistenza.

Nello specifico, vorremmo raccontarvi brevemente la storia di Maria Peron, un’infermiera partigiana dell’ospedale di Niguarda.

Iniziò la sua carriera come infermiera di sala operatoria nel 1942 e nel 1943 si unì ai Gruppi d’Azione Partigiana, che si occupavano della fuga di prigionieri politici e ebrei dal carcere di San Vittore.

Il contributo di Peron fu fondamentale nella catena di azioni volte alla fuga, poiché il piano d’evasione prevedeva come prima fase il ricovero dei fuggitivi a Niguarda tramite false diagnosi di febbre alta effettuata dai medici del carcere.
Arrivati in ospedale venivano poi forniti di abiti rubati e aiutati a fuggire.

Maria Peron collaborò per mesi alla fuga di molti prigionieri, finché nel 1944 non fu scoperta e si ritrovò costretta alla fuga, aiutata dalle suore e dal Comitato di Liberazione Nazionale della zona, verso le montagne piemontesi della Val Grande.

Da quel momento in poi la sua lotta alla resistenza continuò all’interno delle organizzazioni partigiane della repubblica ossolana, dando vita ad un pronto soccorso da campo.

E’ grazie al coraggio di uomini e donne come Maria Peron che oggi possiamo festeggiare il 25 aprile.

Che queste storie non vengano mai dimenticate, buon 25 aprile a tutti e tutte!

Sapevi che l’osteopatia può essere utile anche per problematiche diverse da quelle di natura muscolo-scheletrica?

Ad esempio, l’osteopata può essere una valida figura a cui rivolgersi quando si soffre di reflusso gastro esofageo: una problematica molto comune legata non solo all’alimentazione, ma anche a stress e cambi di stagione.

L’osteopata in questi casi andrà a effettuare una valutazione di tutte le aree del corpo connesse direttamente o indirettamente allo stomaco, come l’area esofagea, il muscolo diaframma e tutto il tratto cervicale.

L’obbiettivo del trattamento sarà quello di andare a ripristinare il fisiologico equilibrio corporeo normalizzando le tensioni presenti in queste aree.

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