Aicvas

Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Aicvas, Organizzazione no-profit, Via Federico Confalonieri, 14, Milan.

L'AICVAS e promuove gli ideali che sostennero i combattenti di ogni fede e provenienza, nella lotta per la libertà della Repubblica di Spagna e di tutti i popoli da ogni forma di tirannide ed ingiustizia sociale, per la dignità ed il progresso.

Photos from Aicvas's post 20/08/2024

Cari amici
Vogliamo condividere con voi ed informarvi nello stesso tempo della nostra felicità perché a partire dal prossimo martedì 13 agosto il Ministero della Memoria Democratica, una volta ottenuti tutti i permessi dalle autorità locali. inizierà i lavori di localizzazione della fossa contenente i resti dei 451 a Madrid - Fuencarral (451 caduti delle Brigate Internazionali sepolti a Fuencarral e poi esumati dai franchisti nel 1941 e sepolti in una fossa comune). Sebbene sia certo che l’autorizzazione del comune sarà parziale, ovvero solo per una parte della parcella di terreno (interessato), speriamo sia sufficiente per localizzare i resti dei nostri amati brigatisti. Vi terremo in formati delle novità che possono intervenire.

Un abbraccio Almudena Cros presidente dell’AABI

Photos from Aicvas's post 30/07/2024

Faenza 20 aprile 2024 incontro su Pietro Nenni e la guerra civile sp****la.

La vita di Pietro Nenni è stata lunga e piena, ed ha attraversato con spirito ribelle tutti i momenti, le fasi storiche fondamentali del Novecento. Nato nel 1896 a Faenza da famiglia poverissima ed orfano di padre a cinque anni, da giovane è repubblicano, organizzatore di scioperi dei cavatori di marmo, dei contadini e dei braccianti, segretario della Camera del Lavoro repubblicana di Forlì. Dal 25 al 27 settembre 1911 organizza assieme ai socialisti lo sciopero contro la guerra di Libia finendo ferito ed incarcerato. Dal 7 al 13 giugno del 1914 è tra gli organizzatori della cosiddetta “settimana rossa” nelle Marche, per protestare contro l’uccisione di tre manifestanti nel corso delle proteste per guerra coloniale in Libia.

Favorevole all’intervento italiano allo scoppio della prima guerra mondiale, parte volontario come soldato semplice e partecipa alle battaglie sul fronte dell’Isonzo. Nel dopoguerra, dopo un breve periodo di simpatia per il nascente fascismo, matura posizioni critiche verso le sue idee precedenti e aderisce al partito socialista, nel contempo viaggia in vari paesi europei come giornalista. Diviene redattore capo e poi direttore de “L’Avanti!”. Perseguitato dal regime fascista, nel 1926 espatria clandestinamente in Svizzera raggiungendo in seguito Parigi. Nel frattempo aveva avuto quattro figlie con la moglie Carmen, che lo aggiunge a Parigi. Nel frattempo è nominato segretario del partito e diviene anche membro dell’Internazionale Operaia e Socialista.

Tutta l’attività di Nenni all’interno del Partito Socialista da un lato sarà intesa a mantenere l’autonomia del partito ed a riunificare le varie correnti esistenti opponendosi ad una fusione con il Partito Comunista - Pcd’I, dall’altro a creare un ampio fronte antifascista attraverso la collaborazione con lo stesso Partito Comunista. Nel 1934 promuove il primo patto d’unità d’azione tra PSI e Pcd’I in Francia. Il 4 agosto 1936 atterra in Spagna dove nel frattempo è scoppiata la guerra civile assieme al segretario dell’Internazionale Socialista Louis de Brouckère. Nel settembre del 1936 partecipa alla riunione di Parigi che sfocia nell’accordo tra PSI, PCd’I e PRI per la creazione di una Legione italiana antifascista in Spagna. Essendo nel frattempo state formate le prime Brigate Internazionali, la Legione sarà sostituita dal battaglione poi brigata Garibaldi, la XII Internazionale.

Anche in Spagna Nenni cercherà in vari modi di mantenere l’unità politica delle varie componenti della brigata. Va ricordata la sua adesione all’intervento armato a fianco della Repubblica sp****la sin dai primi mesi di guerra anche contro l’opinione di esponenti importanti della Internazionale Socialista. Nell’estate del 1937 quando Pacciardi propone di sciogliere la Brigata e ritorna in Francia, Nenni si impegna con successo perché ci ripensi, torni in Spagna, riprenda il comando e continui in questo modo l’aiuto alla Repubblica e la collaborazione antifascista con i comunisti. Quando poi Pacciardi scopre di essere stato nel frattempo allontanato e spostato ad altri incarichi, si rammarica per il modo in cui questa scelta era stata presa, senza una discussione ed un chiarimento con i soldati della Garibaldi, ma resta convinto della prosecuzione dell’impegno unitario dei tre maggiori partiti antifascisti nella Garibaldi ed anzi auspica un rafforzamento della presenza socialista.

Rientrato in Francia dopo la sconfitta della repubblica sp****la, Nenni è messo in minoranza in seno al suo stesso partito, la direzione viene assunta da una segreteria collegiale. Sono anni tristi, con Nenni in domicilio coatto in un paesino dei Pirenei Orientali dopo l’occupazione n***sta della Francia e la formazione dello stato collaborazionista di Vichy, poi arrestato, tradotto in Italia e confinato a Ponza. Anni funestati dalla notizia della morte della figlia Vittoria in campo di sterminio n***sta. Con la caduta del fascismo e la liberazione, è nuovamente segretario generale del partito. In seguito, dopo la guerra, lo sappiamo deputato alla Costituente e Ministro degli Esteri. Dalla collaborazione elettorale con il PCI nelle liste di Fronte Democratico Popolare, passerà ad una progressiva presa di distanza dai comunisti dopo i fatti di Ungheria del 1956. Con il varo della formula di centro-sinistra è vicepresidente del consiglio dal 1963 al 1968. Nel 1964 mancherà per poco l’elezione a Presidente della Repubblica. Nel 1970 è nominato senatore a vita. Gli ultimi decenni di vita politica sono quelli delle battaglie coraggiose ma anche delle scelte discutibili, una delle principali, a mio parere, il sostegno alla segreteria Craxi.

Il ruolo di Nenni nella guerra di Spagna è stato ricordato a Faenza, sua città natale, il 20 aprile 2024. all’incontro, promosso dall’ANPI Faenza, dall’AICVAS e dalla Fondazione Nenni. Per l’AICVAS è intervenuto Marco Puppini con una relazione su La guerra civile in Spagna e l’intervento italiano. Antonio Tedesco, direttore scientifico della Fondazione Nenni, ha parlato della partecipazione ed il contributo di Nenni alla guerra. Alberto Fuschini, presidente dell’ANPI di Faenza ha svolto una relazione sugli anni della seconda guerra mondiale e immediato dopoguerra Dalle Brigate Internazionali alle Brigate partigiane. Infine Francesco Pitrelli della direzione regionale del PSI, che ha sostituito l’avvocato e giornalista Enzo Maraio che non ha potuto essere presente, ha esposto alcune riflessioni a conclusione dell’incontro.

Marco Puppini

Photos from Aicvas's post 03/07/2024

Di recente la AABI (Asociación Amigos Brigadas Internacionales) di Madrid ci ha inviato un comunicato per informarci sulle ultime novità in merito alla questione della proposta del Comune di Madrid di costruire una centrale dei rifiuti in una zona adiacente al cimitero di Fuencarral. Zona dove con ogni probabilità sono stati sepolti sbrigativamente in una grande fossa comune 451 uomini delle Brigate Internazionali caduti su quel fronte, dopo che le loro tombe erano state profanate ed i loro corpi dissepolti dai franchisti a guerra terminata. L’opposizione dell’AABI con il sostegno delle varie associazioni internazionali che rappresentano i volontari antifranchisti della guerra di Spagna (compreso l’AICVAS) e l’appoggio del Ministero della Memoria Democratica aveva obbligato il comune di Madrid a sospendere la decisione ed a prevedere delle ricerche per verificare la situazione del sito. Questo comunicato dell’AABI (che abbiamo tradotto in italiano) ci aggiorna sulla situazione e ci mostra che la lotta sarà ancora lunga.

COMUNICATO DELL’A.A.B.I. 24 GIUGNO 2024.

Amiche e amici
Crediamo sia molto importante mantenervi aggiornati sulla grande attività che sta svolgendo la nostra associazione (AABI) in relazione al tema. Supponiamo sappiate, per la grande ripercussione avuta sulla stampa e nell’informazione, della quale vi abbiamo aggiornato, che alcuni mesi fa si è concretizzata la possibilità di accertare il luogo di sepoltura dei 451 brigadisti tumulati originariamente nel cimitero di Fuencarral, le cui tombe furono profanate dai fascisti dopo la guerra ed i cui corpi furono nascosti (in una fossa comune) nella zona retrostante la cinta muraria. Abbiamo ottenuto l’appoggio del Ministero della Memoria Democratica che ha contattato Arqueoantro (associazione di tecnici forensi e archeologi) per realizzare alcuni sondaggi archeologici e determinare il luogo in cui si trova questa fossa comune. Il Comune ha negato il permesso necessario a realizzare questa operazione, nel momento in cui sollecitava uno studio tramite georadar in quell’area con il fine, stando alle sue parole: “di confermare che non c’è niente”.

Secondo l’informazione che ci è arrivata pare che lo studio abbia invece confermato che, come stiamo sostenendo, “si c’è qualcosa”. Dal ricevimento della relazione, in aprile, il Comune con il sindaco Almeida a capo, ha negato l’accesso a questa relazione a qualsiasi associazione o cittadino, compresi i gruppi di opposizione (scavalcando la Legge di Trasparenza che obbliga a renderla pubblica). Le scuse sono arrivate ad essere tanto peregrine come: “non c’è il funzionario che si occupa di questi documenti”, come non fosse tutto informatizzato e occorresse una persona che sposti fascicoli di migliaia di fogli da un magazzino pieno di faldoni. Di fronte a questo fatto siamo stati costretti a ricorrere al difensore civico, che dovrà sollecitare la relazione.

La settimana scorsa il consigliere delegato all’Urbanistica, Borja Carabante, ha accennato durante una sessione plenaria che le conclusioni cui erano giunti alcuni tecnici municipali, a partire dai dati ricevuti dall’impresa di georadar, escludevano l’esistenza di movimenti di terra in zona. Lo stesso è stato ripetuto dal sindaco il giorno seguente. Però, sia la relazione originale che le conclusioni di questi tecnici continuano a non essere rese pubbliche né ad essere a disposizioni di alcuno ad eccezione, apparentemente, di un giornalista di “El Mundo” che ne ha pubblicato alcuni paragrafi che afferma siano originali in quanto ha avuto accesso alle conclusioni dei tecnici del Comune. Però, si continua a vietare la possibilità di realizzare i sondaggi da parte del Ministero, una tecnica (quest’ultima) molto più efficace e decisiva.

Di fronte a questi fatti ed a questa reiterata mancanza di trasparenza, siamo obbligati a ricorrere alla Procura della Memoria Democratica (organismo costituito in base alla Legge sulla Memoria Democratica del 2022) perché agisca nei confronti di quello che consideriamo un delitto contro la Legge di Memoria Democratica da parte del Sindaco di Madrid, del consigliere delegato all’Urbanistica e di altri tre funzionari per occultamento di dati, ostruzionismo e prevaricazione. Nel seguente link è possibile restare informati sulla denuncia e sui suoi esiti.
https://www.brigadasinternacionales.org/2024/06/19/la-aabi-denuncia-al-alcalde-por-presunta-prevaricacion-ante-la-fiscalia-de-memoria-democratica/

Potete avere completo accesso a tutta l’informazione sul nostro post relativamente alla storia passata ed attuale del seppellimento dei brigadisti nel cimitero di Fuencarral
https://www.brigadasinternacionales.org/2024/06/03/sobre-el-cementerio-de-fuencarral/

Continueremo cercando di informarvi e mantenervi aggiornati. Data la difficoltà che richiede raccogliere tutti i fatti come i possibili avvenimenti in forma permanente, vi raccomandiamo di seguire il nostro sito web, già ricordato, ed i nostri profili sulle reti social.

16/04/2024
Photos from Aicvas's post 29/03/2024

INCONTRO ANPI ED AICVAS A SACILE (PN) 22 MARZO 2024

Venerdì 22 marzo si è svolto a Sacile (Pordenone) un incontro organizzato dall’Anpi mandamentale e dall’Aicvas. Alle 17 si è tenuta una cerimonia presso il monumento ai garibaldini di Spagna posto in via Luigi Nono presso l’ospedale civile, monumento restaurato di recente a cura dell’Anpi. Il monumento è uno dei pochissimi se non forse l’unico in Italia dedicato a tutti i garibaldini di Spagna e non a singole personalità o a gruppi provenienti da singoli comuni o province, fatto che dà senz’altro importanza alla cittadina come luogo nazionale di memoria. Per questo l’Aicvas ha un debito di gratitudine oltre ad ottimi rapporti con l’Anpi di Sacile, che a suo tempo ha preso con indubbia lungimiranza l’iniziativa di realizzarlo. Sono intervenuti l’avvocato Loris Parpinel, presidente mandamentale dell’Anpi, il sindaco di Sacile Carlo Spagnol e Marco Puppini a nome dell’Aicvas.

Alle 18 l’incontro è ripreso nel Salone delle Feste del centrale Palazzo Ragazzoni. Qui è stata inizialmente proiettata la sintesi del docuweb “La lunga Resistenza” prodotto dall’Aicvas nell’ambito di un progetto biennale con finanziamenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2013 – 2015 in occasione del settantesimo anniversario della lotta di liberazione. Il docuweb è dedicato alla guerra di Spagna ed all’intervento antifascista italiano, la sintesi presenta alcune parti del documentario originale, molto più lungo, con il medesimo titolo. In seguito, Andrea Gratton ha presentato il suo romanzo “La Rosa di Gerico”, edito da Olmis nel 2021 e dedicato alla figura di Mario Betto “Spartaco”. Comunista e poi anarchico, combattente di Spagna con la compagnia italiana del battaglione Dimitrov e poi con la brigata Garibaldi, Betto dopo l’internamento nei campi francesi ed il confino a Ventotene, combatte in Friuli con la brigata partigiana Antonio Gramsci. Personaggio eccentrico, cappellaccio a larghe falde e cinturone con pi***la e coltello, è popolarissimo tra tutti i compagni. Muore eroicamente il 23 ottobre 1944 facendosi saltare in aria con una mina nella galleria del ponte di Antoi bloccando così un reparto tedesco che stava marciando sul paese di Barcis per metterlo a ferro e fuoco e causando molte perdite al nemico. Un giovanissimo partigiano che lo accompagnava riesce a fuggire ed a raccontare agli altri quanto accaduto. Per partecipare all’azione Betto aveva mentito ai comandi negando di avere una moglie ed una figlia che erano rimaste intrappolate a Barcellona. Il romanzo di Gratton, con alcuni artifici letterari, ne ricorda la storia.

Didascalie delle foto:
1. Monumento ai volontari garibaldini di Spagna a Sacile
2. Gruppo di partecipanti alla manifestazione. A partire dalla destra di chi guarda: il quarto è il sindaco Spagnol, il quinto Marco Puppini, il sesto Loris Parpinel, alle sue spalle Alvise Tonelli, il settimo a fianco del monumento Roberto Minore, il nono con cappello, barba e giacca rossa Andrea Gratton.
3. L’intervento dell’avvocato Loris Parpinel
4. L’intervento di Marco Puppini. Al suo fianco il sindaco Carlo Spagnol

Photos from Aicvas's post 11/03/2024

Marcia del Jarama febbraio 2024

La marcia in ricordo dell’eroica difesa di Madrid del febbraio 1937 sul fronte del Jarama, giunta ormai alla XVI^ edizione ed organizzata dalla Asociación Amigos de las Brigadas Internacionales - AABI, quest’anno era dedicata ai volontari jugoslavi e cechi che hanno combattuto nella XV^ Brigata e nel battaglione Dimitrov che ne faceva parte. Volontari antifranchisti, che entrarono per la prima volta in battaglia in quella occasione. Vi hanno partecipato delegazioni jugoslava, britannica, polacca, statunitense ed italiana. Anche gli italiani avevano infatti un motivo di ricordo e celebrazione di quegli eventi. Delle quattro compagnie che componevano il Dimitrov, la terza era italiana. Era comandata da una persona sulla cui coerenza antifascista è possibile dubitare, ma composto da circa duecento volontari che si comportarono eroicamente nella zona di Morata de Tajuña; un quarto dei quali cadde in combattimento. Volontari che meritano di essere ricordati e celebrati.
Le manifestazioni sono iniziate martedì 20 con la visita al comune di Almansa, base durante la guerra della Artiglieria Internazionale, nella quale furono arruolati molti volontari jugoslavi. La visita è stata organizzata dalla locale associazione Pablo Iglesias; qui le delegazioni sono state ricevute dalla sindaca socialista Pilar Callao. Il giorno successivo, mercoledì 21, le iniziative sono proseguite con la visita ad Albacete, che ospitò durante la guerra la base delle Brigate Internazionali. Le delegazioni, guidate da Manuel Ramírez dell’associazione Fosa de Alcaraz, hanno omaggiato il monumento alle Brigate sito nel Campus universitario della città, recandosi poi a Madriguera in visita al memoriale creato a suo tempo dal CEDOBI.
Giovedì 22 febbraio si è tenuta la proiezione nella sede dell’AABI del film in lingua serbo – croata sottotitolato in spagnolo “La Spagna della nostra gioventù”, del regista Zdravko Velimirovic, dedicato ai volontari jugoslavi. Venerdì 23 c’è stata la visita al fronte di Brunete, teatro della sanguinosa battaglia del luglio 1937, in particolare ai luoghi dove combatté la XV^ Brigata. Nella zona del Cerro Mosquito Nancy Phillips, statunitense, ha posto un mazzo di fiori in ricordo del capitano del battaglione Lincoln, Oliver Law, caduto nel tentativo di conquistarne la cima.
Sabato 24 si è svolta la marcia vera e propria. Il lungo corteo è partito dai pressi del monumento a Charlie Donnelly, poeta ed attivista politico irlandese caduto il 27 febbraio 1937 su quel fronte. Ha percorso la meseta di Morata lungo le posizioni occupate allora della XV^ Brigata ed in particolare del battaglione Dimitrov, avvalendosi ad ogni tappa delle spiegazioni dello storico Miguel Ángel García. E’ stato poi inaugurato il Memorial Britanico, dedicato ai trenta volontari britannici che caddero su quel fronte. Il Memorial era stato posto dai brigadistas britannici una prima volta nel luogo di morte dei loro compagni il 29 aprile del 1937. Scomparso in seguito durante il periodo della dittatura franchista, ora grazie al lavoro di Iosé Olivera, che è riuscito ad individuarne l’esatta ubicazione e le tombe dei caduti, ed all’impegno dell’AABI, ma anche al contributo del comune di Morata e del suo sindaco Angel Sánchez, è stato ricostruito il 29 aprile 2023 e quindi definitivamente inaugurato durante la marcia. Qui è stato dato spazio alle testimonianze ed alle memorie di familiari e membri del gruppo britannico, irlandese e serbo ed è stata posta una corona offerta dal PSOE. Di seguito sono state lette le parole di saluto della nipote dell’allora capo del governo Juan Negrin, che riporto in calce. Infine si è tenuto un pranzo solidale al ristorante Pinar a Rivas – Vaciamadrid.
Sabato 25, ultima giornata di manifestazioni, c’è stata una visita al cimitero di Fuencarral. Qui, ricordiamolo, grazie alla iniziativa dell’AABI ed alle pressioni delle associazioni internazionali rappresentative dei volontari antifranchisti, il comune di Madrid ha dovuto rinviare la decisione di creare un impianto di nettezza urbana nella zona del Montecarmelo, circostante il cimitero, dove furono probabilmente gettati in una fossa comune ad opera dei falangisti nel 1941 i corpi di molte centinaia di volontari delle Brigate caduti nella difesa della capitale. Le delegazioni sono state accompagnate da membri dell’associazione “No al cantón de Montecarmelo” sul luogo dove probabilmente esiste la grande fossa comune.
Per l’AICVAS il vicepresidente Marco Puppini ha partecipato alla Marcia del giorno 24. Alle varie iniziative hanno anche preso parte altri associati: Luigi Riva, Domenico Bosco, Carlo Giannuzzi dell’ANPI Scuola di Brescia e Mariangela Pacorig.

Testo inviato da Carmen Negrín, nipote di Juan Negrín (capo del governo repubblicano dal maggio 1937 al marzo 1939). Jarama – Febbraio 2024

No pudiendo estar físicamente presente con vosotros en esta marcha, quisiera mandarles un saludo a todos, muy particularmente a los familiares de Brigadistas y particularmente a los familiares de Brigadistas ex-Yugoslavos que han venido especialmente en esta ocasión.
Los Brigadistas hicieron parte de mi vida desde la infancia. Mi abuelo, Juan Negrín, con el cual crecí, nos trasmitió a mi hermano y a mí, su admiración por estos voluntarios internacionales, hombres y mujeres jóvenes. Valoraba su compromiso político y humano traducido en acción, el esfuerzo que representaba para ellos llegar a un país ajeno, cuyo idioma, por lo general, desconocían, separándose de sus familias, sin necesariamente tener una formación militar previa. Eran gente comprometida, que entendieron mejor y antes que nadie, la importancia y la urgencia de salvar la República, causa por la cual estaban dispuestos a dar su vida.
Teníamos, en particular, fotos de los Brigadistas de las diferentes divisiones con los Batallones de la Lincoln, la Garibaldi, la Thälmann, la Louise Michel, la Dimitrov, la Dabrowski… desfilando en Barcelona a finales del 38.
También fotos de mi abuelo, con botas, lo cual era muy inusual, pronunciando su famoso discurso de despedida, con los soldados mirándole incrédulamente, reteniendo sus lágrimas.
Sabía que tenían que salir de España antes que cayera en manos de los facciosos. Era también su última oportunidad, aunque sin grandes esperanzas, para que, paralelamente, salieran de España, lo que llamaba los invasores, es decir los n***s alemanes y los fascistas Italianos.
En esa ocasión, se comprometió a otorgarles la nacionalidad española. Promesa que solo se cumplirá años después de su muerte y que en el 2022 se extendió a los descendientes de Brigadistas. Lo que más me había marcado viendo las fotos de la despedida, eran las miradas de los que los despedían en las calles con flores, miradas de admiración y cariño, para no decir de amor, miradas de los niños, admirativos y emocionados, tirándose en sus brazos para abrazarlos, miradas de orgullo y de dignidad de los que desfilaban, también de tristeza por dejar amigos caídos. Mezclado a estos sentimientos, se adivina en esas fotos, la preocupación del retorno, ¿a dónde y para hacer qué? Muchos sabían que ya no podrían regresar a sus países. Lo que no podían adivinar era la acogida que les esperaba en los campos de concentración franceses, hoy en día, púdicamente o más bien cínicamente, llamados campos de internamiento. Tampoco podían adivinar que seguirían luchando con la resistencia francesa, o que terminarían en los campos de concentración n***s.
Con fondo de canciones de la guerra, en particular “Jarama Valley”, mirábamos estas trágicas fotos sin realizar del todo lo que significaban para sus protagonistas, pero en donde las expresiones de alegría y de tristeza se mezclaban, trasmitiendo las intensas emociones de esos momentos.
Anunciaban el final de una primera etapa, la batalla de España, como le decía a veces mi abuelo, teniendo muy claro, que era el preludio de algo peor.
En 1956, es decir 20 años después de la creación de las Brigadas, y exactamente dos semanas antes de su muerte, mi abuelo fue a Belgrado, invitado por Tito, acompañado por mi padre que había sido aviador, y por Álvarez del Vayo y su esposa Luisa. Inauguraron el monumento en memoria de los Brigadistas y muchísimos años después, fui a mi vez a una conferencia que incluía la muy emocionante visita de ese monumento.
También tuve la grata sorpresa de ver los dibujos sobre la guerra de España en el museo adyacente al mausoleo de Tito, y de ver lo presente que seguía en la cultura serbia ese periodo de la historia marcado por el papel tan ejemplar de los Brigadistas.
Como les dije empezando, siempre estuvieron presentes a lo largo de mi vida, hasta en cierta manera en mi matrimonio. En efecto, hace más de 40 años, presenté al que se volvió mi esposo a Feli López de Dom Pablo, la compañera de mi abuelo; ya era muy mayor y padecía de Alzheimer. Al verlo me dijo: “¿Cómo se llama este joven Brigadista?”. Con eso supe que tenía su visto bueno.
Espero poder acompañarlos el año que viene y poder visitar este lugar tan significativo de la guerra de España.

14/02/2024

Una nuova legge sulla Memoria Storica in Spagna ha importanti ricadute sui familiari in linea diretta dei combattenti delle Brigate Internazionali.

Il 21 ottobre 2022 è entrata in vigore in Spagna il testo della nuova Legge sulla Memoria Storica, la Legge 20/2022 che ha sostituito la precedente del 2007, approvata dal governo di coalizione PSOE – Unidas Podemos di Pedro Sánchez. E’ una legge che ha delle ricadute importanti sui familiari in linea diretta di quanti combatterono durante la guerra civile sp****la, provenienti da altre nazioni, a fianco della Repubblica.

La legge si pone come obiettivo il recupero, la salvaguardia e la diffusione della memoria democratica, intesa come conoscenza della rivendicazione e difesa dei valori democratici e dei diritti e libertà fondamentali nel corso della storia contemporanea sp****la, per favorire la coesione e la solidarietà delle diverse generazioni attorno ai principi, valori e libertà democratiche previste dalla Costituzione del 1978. Sancisce la nullità delle sentenze emesse negli anni della dittatura per motivi politici, ideologici, religiosi e di genere e prevede una serie di risarcimenti per le vittime. Promuove l’attività di individuazione delle fosse comuni create dal franchismo sostenendo i costi relativi alle ricerche, e si propone, attraverso la creazione di una banca del DNA a livello nazionale, di dare una identità ai corpi esumati. Prevede anche misure contro i residui di memoria franchista, con importanti conseguenze. Una settimana dopo l’entrata in vigore della legge, ad esempio, il 27 di ottobre del 2022, la vicepresidentessa e ministra Jolanda Díaz annunciava il ritiro della Medaglia al Merito del Lavoro al dittatore Francisco Franco e a nove altri membri del regime franchista.

L’articolo 33 della legge prevede che possano richiedere la cittadinanza sp****la, senza rinunciare alla propria, non solo i reduci delle Brigate Internazionali ancora viventi, come previsto dalla legge del 2007, ma anche i loro discendenti in linea diretta, ovvero figli e nipoti, che dimostrino di essere rimasti fedeli agli ideali di allora, attraverso un lavoro continuativo di diffusione della memoria dei loro padri e nonni, e di difesa e diffusione degli ideali democratici.

Data l’importanza della disposizione, si invita quanti abbiano i requisiti per prendere contatto con l’associazione scrivendo all’indirizzo mail [email protected]. L’Aicvas presterà assistenza nella stesura delle pratiche, anche grazie alla stretta collaborazione con la compagna Patricia Ure, dell’AABI di Madrid che si sta occupando a livello internazionale di questa materia.

La Presidenza

Photos from Aicvas's post 23/01/2024

Carissimi amici e compagni

Abbiamo ricevuto in data odierna la risposta del responsabile dell’Área de Gobierno de Cultura, Turismo y Deporte del comune di Madrid in merito alla lettera che abbiamo inviato al comune per protestare contro la decisione di realizzare una struttura di pulizia municipale su un area adiacente al cimitero di Fuencarral. Nell’area prescelta probabilmente si trova una grande fossa comune che contiene i corpi di molti uomini delle brigate internazionali caduti sul fronte di Madrid. Se la struttura di pulizia fosse realizzata dove si trova questa fossa i nostri combattenti caduti per la seconda volta si vedrebbero negata una sepoltura dignitosa. L’iniziativa è stata presa, assieme ad altre associazioni “consorelle” di vari paesi, su indicazione dell’Associazione Amici delle Brigate Internazionale, che ringraziamo di cuore. E’ una vittoria, anche se parziale. In questo caso la solidarietà internazionale ha funzionato, e l’amministrazione ha deciso di sospendere i lavori in attesa di verificare se effettivamente nell’area sia localizzata una fossa comune.
Trascriviamo di seguito la lettera di Eduardo Jiménez Esparza, responsabile dell’Área de Gobierno de Cultura, Turismo y Deporte del comune di Madrid nella traduzione italiana fatta da Angeles Aguado. Vi terremo informate/i sugli sviluppi futuri.

Buongiorno,

In relazione alle lettere inviate a questo Comune in merito all'esistenza di una fossa comune di caduti delle brigate internazionali nel cimitero di Fuencarral, situata dove il Comune intende costruire una struttura per i servizi di pulizia municipale, si comunica che la Dirección General de Patrimonio Cultural di questo Distretto Amministrativo ha esaminato le segnalazioni ricevute dalle diverse associazioni e, pur non disponendo di ulteriori informazioni sull'esistenza della fossa nel luogo indicato, alla luce dei dati forniti ritiene plausibile l’argomentazione sottoindicata:

“In risposta alle richieste ricevute, si comunica che la Legge 20/2022, del 19 ottobre, sulla Memoria Democratica stabilisce all'articolo 20.3 che "per le attività definite nella sezione precedente [localizzazione ed eventuale identificazione o trasferimento dei resti delle persone scomparse], le autorità competenti autorizzano, salvo giustificati motivi di interesse pubblico, l'occupazione temporanea di terreni pubblici in conformità con la normativa vigente". Fatta salva la necessaria autorizzazione del Comune per l'occupazione temporanea del terreno, di cui all'articolo 16.1 della Legge 20/2022: "Il Dipartimento dell'Amministrazione Generale dello Stato è responsabile della ricerca delle persone scomparse durante la Guerra e la Dittatura, fatto salvo quanto di pertinenza di altri Pubblici Uffici Amministrativi relativo a questa attività ".

Il Governo Regionale di Madrid non dispone di normative di settore, per cui viene applicata la normativa statale. In particolare, la ricerca dei brigatisti internazionali scomparsi [i cui resti giacciono] nel Cimitero di Fuencarral è un progetto di competenza dello Stato.

In data 11 gennaio 2024, il Direttore Generale per la Memoria Democratica di pertinenza del Ministerio de Política Territorial y Memoria Democrática ha contattato la Dirección General de Patrimonio Cultural di questo Distretto Amministrativo per comunicare la propria disponibilità a intraprendere un'indagine archeologica sui terreni comunali dove è prevista la costruzione dell’area per i rifiuti, al fine di verificare in loco la sussistenza di tracce che confermino le tesi formulate dalle varie associazioni. È in corso di elaborazione un progetto di prospezione archeologica che sarà inviato al Dipartimento Urbanistica, Ambiente e Mobilità di questo Comune per richiedere la relativa autorizzazione.

Pertanto, alla luce dei dati forniti e considerando la valutazione positiva da parte dei periti del patrimonio, pare opportuno rimandare l'inizio dei cantieri comunali e consentire previamente alla Direzione Generale della Memoria Democratica del Ministero di effettuare un'indagine archeologica del lotto per verificare se la fossa si trovi effettivamente nelle vicinanze del Cimitero di Fuencarral. A maggior ragione se si considera che, nel caso in cui l'autorizzazione venisse negata e iniziassero i lavori di costruzione dell’area rifiuti, qualora durante i lavori dovessero comparire dei resti umani, si dovrebbe informare immediatamente l'Amministrazione Generale dello Stato, la quale assumerebbe i poteri di tutela, delimitazione e vigilanza dell'area di ritrovamento dei resti umani, come conferito dall'articolo 21.2 della Legge della Memoria Democratica".

Quanto sopra portato alla vostra conoscenza.
Vogliate gradire cordiali saluti.

Eduardo Jiménez Esparza

Didascalie delle foto:

Foto 1 - Targa affissa dall'AABI al cimitero di Fuencarral

Foto 2 - Lapide affissa dall'AICVAS al cimitero di Fuencarral in ricordo dei combattenti antifascisti italiani

Foto 3 - Delegazione dell'AICVAS presenzia ad una cerimonia in ricordo dei combattenti internazionali caduti e sepolti a Fuencarral

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