Casa Delle Donne di Milano
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L’Associazione è democratica, è basata sull’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità, si ispira a principi di nonviolenza, tutela i diritti inviolabili della persona e agisce per fini di promozione sociale, civile, culturale e scientifica. Finalità e attività (articolo 2 dello statuto)
2.1 L’Associazione non ha fini di lucro neppure indiretto e si propone di svolgere attività di utilità so
Riprendono alla Casa gli appuntamenti della lettura dei giornali.
Vi aspettiamo
https://www.casadonnemilano.it/la-lettura-dei-giornali/
Il caso di Gisèle Pélicot smentisce ancora la retorica del “Not all men”.
Drogata dal marito, stuprata da almeno 50 uomini mentre incosciente. Filmata.
50 uomini tra cui vicini di casa, amici di famiglia, persone appartenenti alla sua comunità.
Dal 2 settembre al 20 dicembre, presso il tribunale penale di Vaucluse, nel sud della Francia, si terrà il processo contro 51 uomini accusati di violenza sessuale nei confronti di una donna che oggi ha quasi settant’anni. Tra gli imputati figura anche il suo ex marito, Dominique P., che per un decennio avrebbe drogato la moglie somministrandole farmaci di nascosto, permettendo così a decine di uomini, rintracciati online, di entrare in casa per abusare di lei.
ATTENZIONE: L'evento è stato annullato per indisponibilità della relatrice
🇮🇹La scuola si rivolge a tutte le donne migranti che qui vivono e qui lavorano. Fa parte del circuito scuole senza permesso e al momento organizza corsi per coloro che vogliono apprendere la lingua italiana indipendentemente dal livello di partenza.
Infatti, le lezioni possono essere frequentate sia da donne che non sono alfabetizzate in italiano sia da donne che pur vivendo da tanti anni nel nostro paese e avendo già gli strumenti per esprimersi e farsi capire, vogliono migliorare le proprie conoscenze.
📝Informazioni utili per l’iscrizione e la frequenza:
Le iscrizioni sono aperte tutto l’anno (fino al raggiungimento del numero massimo di iscrizioni). Per iscriversi è necessario effettuare un test di ingresso, per la valutazione del livello di conoscenza della lingua italiana e l’inserimento nella classe adeguata al livello.
L'associazione AWOA parla della condizione delle donne a Jenin dopo l'attacco devastante dell'esercito di occupazione israeliano il 28 agosto 2024.
Le donne di Jenin sotto attacco, agosto 2024 - CASA delle DONNE di MILANO
https://www.casadonnemilano.it/donne-in-cerca-delle-proprie-identita/
Eccoci ai primi di settembre con tre romanzi recentissimi incentrati su protagoniste che vanno alla ricerca delle identità proprie e altrui. Come l’arancio amaro , prima opera di Milena Palminteri, Bompiani, giugno 2024, si basa sulla ricerca della verità sulla propria nascita da parte di un’avvocata siciliana di famiglia altolocata; Oscura foresta, della brasiliana Tatiana Salem Levi, La Nuova Frontiera, marzo 2024, narra una violenza sessuale subìta e il difficile ritorno a se stessa di una giovane architetta, amica dell’autrice che l’aiuta a ritrovare fiducia mediante la parola e la scrittura; C’è chi dice e c’è chi tace di Chiara Valerio, Sellerio, febbraio 2024, parte dall’enigmatico ritrovamento del corpo di una donna annegata in modo apparentemente casuale, mentre l’avvocata del paese, sua amica, cerca di ricostruirne la vita e le circostanze della morte. Non si tratta di romanzi gialli, anche se ne replicano alcuni modi: sono ricerche fondamentali sulle multiformi identità femminili, sui problemi e sulle possibilità.
Potete contattarci per interventi e proposte all’indirizzo [email protected]
Newsletter Settembre 2024 -
Il 🇵🇸GRUPPO GAZA della Casa delle Donne di Milano si riunisce per portare alla luce la complessità, che sola può far affiorare la verità, troppo spesso coperta dall’ingombro delle ideologie, del pregiudizio e delle idee ricevute.
✉️ per partecipare
Ci sembra importante far conoscere questo articolo di Maryam Aldossari*, pubblicato in inglese sul sito di Al Jazeera il 4 gennaio 2024. Per quanto siano passati molti mesi, e l’attuale condizione in cui vivono le donne sopravvissute a Gaza sia di molto, gravemente, peggiorata rispetto a quella cui lei accenna, pensiamo che le questioni discusse da Maryam siano ancora attuali e non siano in alcun modo trascurabili.
Gaza e il femminismo occidentale - CASA delle DONNE di MILANO Maryam Aldossari solleva alcune questioni relative all'atteggiamento delle femministe europee di fonte alla condizione delle donne di Gaza
di Margherita Salvadori
Le donne nello sport si vedono ogni quattro anni. Alle Olimpiadi
Donne e Olimpiadi - CASA delle DONNE di MILANO Dopo anni di preparazione dietro le quinte, vediamo la fatica delle donne alle olimpiadi, i loro sconforti, la loro gioia, i loro successi, i loro abbracci.
Le recensioni di tre bei romanzi recenti che esplorano sul piano narrativo e poetico le radici e gli esiti della violenza contro le donne. L’età fragile, di Donatella di Pietrantonio, Einaudi 2023, premio Strega 2024; Magnifico e tremendo stava l’amore , di Maria Grazia Calandrone, Einaudi 2024;I giorni di Vetro, di Nicoletta Verna, Einaudi 2024
https://www.casadonnemilano.it/le-radici-della-violenza/
📍📍📍 L'evento è stato annullato per indisponibilità della relatrice
😎 Ci vediamo a settembre 😎
‼️Per chi è a Roma…
condividiamo l’appello della Casa Internazionale delle Donne e ci troviamo tra poco a via della Lungara per dire con forza…
NO AL GENOCIDIO‼️
Qui solo alcuni degli articoli pubblicati sul nostro evento dello scorso venerdì, in solidarietà con le donne palestinesi.
Non dimenticheremo la grande partecipazione e l’affetto che abbiamo ricevuto.
CON LA RESISTENZA DELLE DONNE PALESTINESI
LE DONNE DI MILANO SI UNISCONO PER DIRE“BASTA”
azione scenica a partire dalle parole della scrittrice palestinese Rafeef Ziadah, letture di Tania De Domenico.
foto Isabella Balena
Gaza: performance della Casa delle Donne di Milano in solidarietà con donne palestinesi - Il Sole 24 ORE (LaPresse) La Casa delle Donne di Milano ha realizzato un'azione scenica in piazza Cairoli, di fronte al Castello Sforzesco, in solidarietà con le...
CON LA RESISTENZA DELLE DONNE PALESTINESI LE DONNE DI MILANO SI UNISCONO PER DIRE“BASTA”
azione scenica a partire dalle parole della scrittrice palestinese Rafeef Ziadah è con noi Tania De Domenico.
🇵🇸 abbiamo deciso di rompere il silenzio e di unirci in una staffetta simbolica di amicizia politica che - dal 28 giugno al 10 luglio - vedrà tanti luoghi e tante case delle donne esistenti nel nostro paese mobilitati in una serie varia e
variegata di iniziative pubbliche. Qui la tappa milanese della nostra staffetta, che troverete aggiornata giorno
per giorno sul sito della Casa Internazionale delle Donne di Roma:
Casa delle Donne di Milano
venerdì 5 luglio dalle 18:30 alle 19:30
Largo Cairoli
azione scenica a partire dalle parole della scrittrice palestinese Rafeef
Ziadah
sarà con noi Tania De Domenico
Vi invitiamo a partecipare numerose e numerosi alle iniziative annunciate e a pensarne e organizzarne altre, instancabilmente.
Info: [email protected]
Newsletter Luglio 2024 -
Eccoci alla festa della scuola di italiano "Francesca Amoni" per la chiusura dell'anno scolastico, la consegna dei diplomi, scambiandoci sorrisi, abbracci e auguri di buone vacanze.
Una festa calda e allegra per la fine della scuola “FRANCESCA AMONI” - CASA delle DONNE di MILANO Eccoci a partecipare alla festa della scuola per la chiusura dell'anno scolastico, la consegna dei diplomi, scambiandoci auguri di buone vacanze
A Bologna continua la "staffetta" dei Luoghi delle donne.
Venerdì 28 giugno c'è stato il primo appuntamento della "staffetta” di mobilitazioni indette dai Luoghi delle donne in diverse città.
Le Case delle Donne a sostegno delle donne palestinesi e del loro diritto a vivere Ciò che ormai da 8 mesi sta avvenendo nei Territori Palestinesi Occupati e a Gaza ci coinvolge direttamente come donne, persone, umanità intera. La cosiddetta «guerra di Gaza» è in realtà parte di …
La locandina a seguire è espressione del Gruppo Gaza non rappresenta la Casa delle donne di Milano.
Care socie,
Venerdì 5 luglio dalle 18:30 alle 19:30 in Largo Cairoli si svolgerà un presidio organizzato dal Gruppo Gaza della Casa delle Donne di Milano in collegamento con altre Case e Luoghi delle donne d’Italia che sentono di volersi pronunciare con forza, come donne e femministe, sul diritto alla vita e al futuro del popolo palestinese.
Si tratterà di un’azione scenica, a partire dalle parole della scrittrice palestinese Rafeef Ziadah, con la partecipazione dell’attrice Tania De Domenico.
Questo appuntamento è all’interno di una “staffetta” di mobilitazioni indette dai Luoghi delle donne in diverse città, da venerdì 28 giugno (Bologna e Ravenna) a sabato 6 luglio (Torino).
Sul conflitto israelo-palestinese abbiamo avuto negli ultimi mesi occasioni di approfondimento e discussione. Siamo consapevoli che nella Casa e nello stesso Consiglio Direttivo convivono diverse sensibilità sul modo di affrontare da un punto di vista femminista questa situazione e la guerra in generale.
Nel segnalarvi questa iniziativa, vogliamo ribadire il nostro impegno come consigliere per continuare a confrontarci sui vissuti, le idee e le pratiche politiche con cui ciascuna di noi vive questa e tutte le altre guerre.
Un caro saluto
Il Consiglio Direttivo della Casa delle Donne di Milano
Ciò che segue è espressione del Gruppo Gaza e rappresenta solo sé stesso
Quando le donne si uniscono per dire “Basta!” Venerdì 5 luglio dalle 18:30 alle 19:30 Largo Cairoli - azione scenica a partire dalle parole della scrittrice palestinese Rafeef Ziadah sarà con noi Tania De Domenico.
Gaza è distrutta e devastata. L’intera Striscia è stata trasformata in un gigantesco cimitero e in un campo minato oggettivamente inabitabile per i prossimi decenni, a dispetto del fatto che gran parte della popolazione non intende andarsene. Risulta evidente che l’obiettivo di Israele non era e non è rispondere all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ma disfarsi una volta per tutte della popolazione palestinese, riducendo in uno stato di totale soggezione coloro che non potranno e non vorranno lasciare la propria terra. In questo contesto il silenzio delle femministe occidentali sulla necessità di un cessate il fuoco a Gaza rappresenta un errore politico oltre che un imperdonabile guasto morale. Sappiamo, infatti, che il femminismo può essere usato in chiave “coloniale” e razzista, giustificando invasioni e occupazioni, politiche di esclusione contro i migranti, e dipingendo le donne– e le donne palestinesi in particolare – solo come vittime bisognose di protezione. Ecco perché abbiamo deciso di rompere il silenzio e di unirci in una staffetta simbolica di amicizia politica che – dal 28 giugno al 10 luglio – vedrà tanti luoghi e tante case delle donne esistenti nel nostro paese mobilitati in una serie varia e variegata di iniziative pubbliche. Qui la tappa milanese della nostra staffetta, che troverete aggiornata giorno per giorno sul sito della Casa Internazionale delle Donne di Roma :
Gruppo Gaza della Casa delle Donne di Milano venerdì 5 luglio dalle 18:30 alle 19:30
Largo Cairoli azione scenica a partire dalle parole della scrittrice palestinese Rafeef Ziadah sarà con noi Tania De Domenico.
Vi invitiamo a partecipare numerose e numerosi alle iniziative annunciate e a pensarne e organizzarne altre, instancabilmente. La storia insegna che il silenzio, anche quando non è indifferenza, somiglia sinistramente alla complicità.
Con le donne palestinesi, un grido contro le guerre e l’oppressione.
L’appello dei Luoghi delle donne in Italia per la Palestina – Coordinamento delle Case delle donne di
diverse città italiane
L’enorme numero di donne e di bambini uccisi a Gaza nei fatti sradica ogni possibilità di vita futura per la popolazione palestinese. Ciò che ormai da 8 mesi sta avvenendo nei Territori Palestinesi Occupati e a Gaza cicoinvolge direttamente come donne, persone, umanità intera. La cosiddetta «guerra di Gaza» è in realtà parte di un ampio disegno portato avanti ormai da decenni volto a colpire,annientare e assoggettare tutta la popolazione palestinese. Nei Territori Palestinesi Occupati, gli abitanti sono impossibilitati a spostarsi, lavorare, e sono soggetti a continui attacchi da parte dell’esercito e dei coloni israeliani: dal 7 ottobre 2023 i palestinesi imprigionati sono stati più di 9.000 e gli uccisi 550, per non parlare dei feriti.
A GAZA L’«OPERAZIONE SPADE di ferro» ha ucciso (al 18 giugno 2024, secondo il ministero della Sanità di Gaza) 37.372 palestinesi e ne ha feriti 85.452 (non tutti completamente identificati). Ignoto è il numero di coloro che rimangono sotto le macerie.La crudeltà con cui vengono lasciati morire civili inermi in condizioni inumane ci rende testimoni di un crimine aberrante, sostenuto dal silenzio di molti paesi e dalla totale impunità, malgrado le numerose risoluzioni dell’Onu. Ad oggi i morti a Gaza rappresentano una percentuale della popolazione totale che supera di parecchio quella di tutti i morti italiani civili e militari nel corso della seconda guerra mondiale (Roma, Istituto centrale di Statistica, 1957). UN Women, cioè l’organizzazionedelle Nazione Unite che si occupa dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment delle donne, già nel gennaio 2024 stimava che fino ad allora circa 10.000 donne di Gaza fossero state uccise lasciando 19.000 bambini orfani e che circa 540.000 donne e ragazze di Gaza in età riproduttiva non avessero la possibilità di accedere all’acqua e a ciò che è necessario per soddisfare i loro bisogni di igiene, salute e dignità. Gaza ora è distrutta e devastata. Già 6 giorni dopo l’inizio dell’«Operazione», la quantità di bombe israeliane sganciate superava quella lanciata in un anno dagli Usa in Afghanistan (fonte: Idf, esercito israeliano). Tutta la zona è stata trasformata in un gigantesco cimitero e in un campo minato oggettivamente inabitabile per i prossimi decenni, a dispetto del fatto che gran parte della popolazione non intende andarsene.
L’AZIONE DI ISRAELE nella realtà dei fatti non è quella di «rispondere all’attacco di Hamas» del 7 ottobre 2023, ma quella di disfarsi una volta per tutte della popolazione palestinese, riducendo in uno stato di totale soggezione coloro che non potranno fuggire. Questa opera di distruzione e annientamento è completata dall’accanimento con cui Israele si è adoperato per distruggere tutte le infrastrutture civili a Gaza (ospedali, scuole,università) e ogni possibile testimonianza della cultura e della civiltà palestinese in Cisgiordania e a Gaza (monumenti, cimiteri, luoghi di culto, luoghi di incontro).A noi pare evidente che – al di là delle macabre controversie, recentemente registrate a livello internazionale, sulle cifre esatte dei morti comunicati dal ministero della Sanità di Gaza (e ritenute comunque affidabili da tutti gli esperti) – l’enorme numero di donne e di bambini uccisi a Gaza nei fatti sradica ogni possibilità di vita futura per la popolazione palestinese.
In quanto donne che negli scorsi anni e durante la pandemia ci siamo battute per rimettere al centro della nostra società la “cura” (affidata alle donne per millenni) come fondamento delle relazioni e del nostro vivere, non possiamo restare indifferenti di fronte a questa“prova generale” di disumanità e di cancellazione di ogni speranza. In quanto donne femministe sentiamo il bisogno di fare nostro il grido delle donne palestinesi, che ci ricordano che «le donne palestinesi lottano da decenni contro l’intersezione delle oppressioni nazionali, sociali ed economiche, mettendo in luce l’intrinseco nucleo patriarcale del regime di oppressione di Israele» e che ci esortano a«intensificare le campagne di pressione Bds contro l’apartheid israeliana e a fare contemporaneamente pressione sui vostri governi».
COME FEMMINISTE che abitano in vari modi i luoghi delle donne vogliamo ribadire la nostra forte opposizione alle guerre che riteniamo essere la forma più estrema della violenza della società patriarcale. Vogliamo ribadire il nostro posizionamento. Sappiamo, infatti, che il femminismo può essere usato in chiave “coloniale” e razzista, giustificando invasioni e occupazioni, politiche di esclusione contro i migranti, e dipingendo le donne – e le donne palestinesi in particolare – solo come vittime bisognose di protezione. Noi sappiamo, invece, che le donne palestinesi sono in prima fila per lottare per la loro liberazione e contemporaneamente stanno lavorando per tenere unita la loro comunità di fronte agli orrori: le mediche, le infermiere e le altre operatrici sanitarie che salvano vite o danno conforto ai moribondi nella Striscia di Gaza; le insegnanti e le attiviste che organizzano lezioni e giochi per i bambini palestinesi nei rifugi, le donne che lavorano come giornaliste, riportando e documentando la violenza contro il – e la forza del – loro popolo.
SOSTENIAMO LA LORO LOTTA, consapevoli che l’uguaglianza di genere non può prosperare in un mondo afflitto da violenza e ingiustizia, dove il militarismo e i sistemi patriarcali si intrecciano per perpetuare l’oppressione. Come femministe, è fondamentale riconoscere l’interconnessione di tutte le lotte per la giustizia e costruire solidarietà. Mentre sosteniamo un cessate il fuoco permanente, e la fine dell’occupazione della Palestina, dobbiamo anche amplificare instancabilmente le voci di tutte le donne palestinesi, assicurando che i loro diritti siano riconosciuti e rispettati, compreso il loro diritto fondamentale all’autodeterminazione.
Luoghi delle donne in Italia per la Palestina – Coordinamento delle Case delle donne didiverse città italiane
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