Dr. Roberto Menghini Nutrizionista

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29/05/2024

Pagina hackerata!!!!!

29/05/2024

Questa pagina è stata hackerata..... Non la seguite più... Grazie

25/12/2020

Tanti auguri di un sereno Natale a tutti🎄🍾

30/04/2020

Buongiorno,
Da lunedì 4 maggio, riprenderà l'attività dello studio, adottando tutte le necessarie precauzioni.
Quando volete, potete chiamarmi in modo da organizzare gli appuntamenti distanziandoli per evitare che vi siano persone in attesa.
Grazie e buona giornata,
Dr. Roberto Menghini

26/03/2020

CONSIGLI ALIMENTARI IN TEMPI DI ISOLAMENTO

Non esistono diete miracolose contro le infezioni virali.

Sicuramente, però, seguire uno stile di vita alimentare corretto aiuta a rafforzare le difese immunitarie ed in tempi come questi, di smart working e mobilità ridotta tra le mura di casa, a evitare di mettere su chili di troppo.

Suggerimenti utili per una sana alimentazione durante l’isolamento sociale arrivano dalla Società Italiana di Nutrizione Umana. Eccoli:

1. Per evitare un aumento di peso, porta in tavola solo quello che hai deciso di mangiare, serviti una porzione “giusta” di ogni portata e non aggiungere altro, riduci il consumo di bevande zuccherate e di altri prodotti ricchi di zuccheri, evita l’abuso di sale e di condimenti ricchi di grassi.

2. Soprattutto consuma almeno 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura.
Frutta anche a colazione: l’occasione di stare a casa e di non essere pressati da impegni mattutini è importante per imparare e riprendere a fare una buona colazione che contribuisce in maniera significativa ad aumentare gli apporti di minerali e vitamine (particolarmente vit. C e vit. A).

3. Sforzati di mantenere una regolare sia pur limitata attività motoria, ad es. cyclette, tapis roulant, ma anche ginnastica a corpo libero 1 o 2 volte al giorno e cerca se possibile di esporre ogni giorno braccia e gambe al sole per 15-30 minuti per favorire la sintesi endogena di vitamina D.

4. Rifletti che la necessità di restare a casa e in famiglia può essere un’opportunità per dedicare maggiore attenzione e un po' più di tempo alla preparazione di cibi più salutari e più gustosi, nel rispetto delle nostre tradizioni mediterranee: ne gioveranno la salute, ma anche l’umore.

5. Non mangiare mai in piedi e frettolosamente, ma apparecchia ogni volta la tavola: dedica tempo alla convivialità nei pasti perché momento di aggregazione con la famiglia e di utilità per incoraggiare i ragazzi ad avere ogni giorno un’alimentazione varia, ricca di frutta, verdura e legumi, fornendo loro il buon esempio.

6. Fai in modo che i bambini ti aiutino nella preparazione del cibo: in questo modo eviterai la noia e i capricci ed è sempre più divertente e più facile mangiare ciò che si è scelto e si è aiutato a preparare.

Un risultato soddisfacente è garantito dalla somma di tante piccole e costanti attenzioni. Taluni accorgimenti nella preparazione del cibo tutelano dagli eccessi senza nulla togliere al gusto: diminuire i grassi non significa necessariamente ridurre sapore e gradevolezza. Ad esempio, nei dolci, b***o e margarina possono essere sostituiti dallo yogurt, le torte possono essere farcite con frutta fresca, le crostate di frutta vanno preferite alle torte ripiene.

Un abbraccio virtuale a tutti. A presto, Roberto

20/02/2020

GLI EFFETTI BENEFICI DEL CIOCCOLATO

Inizialmente il cioccolato veniva considerato utile soprattutto per alleviare gli effetti della fatica.

L'imperatore azteco Montezuma, poteva berne fino cinquanta tazze al giorno, cosa che può sembrare enorme, ma che probabilmente gli era utile per espletare in modo soddisfacente i suoi compiti (aveva un arem con seicento concubine …).

Questa storia è all'origine delle legende sul potere afrodisiaco del cioccolato, cosa che però non è stata ancora confermata scientificamente.

La reputazione di alimento benefico, è comunque durata fino alla fine del 1800, quando l'industrializzazione della produzione dolciaria, con la nascita di prodotti altamente zuccherati, che contengono ben poco cacao, ha iniziato a far percepire il cioccolato come un alimento nocivo alla salute.

Oggi gli effetti benefici del cioccolato, sono attribuiti prevalentemente all'abbondanza di polifenoli.
E' a queste sostanze, considerate dei potenti antiossidanti che viene attribuito l'effetto positivo del cioccolato sulla salute, in particolare di prevenzione delle malattie cardiovascolari e dei tumori.

Il consumo regolare di 30 g di cioccolato fondente, contenente almeno il 70% di pasta di cacao, può fornire una dose molto interessante di polifenoli all'organismo e quindi apportare molti benefici.

L'effetto positivo sarà maggiormente evidente però, se il consumo di cioccolata fondente permetterà contemporaneamente di ridurre quello dei dolci e di altri prodotti industriali che non contengono alcuna sostanza benefica, e che aumentano l'apporto di zuccheri e di colesterolo, favorendo anche l'aumento di peso.

Se ammettiamo che il consumo di zuccheri fa ormai parte delle abitudini quotidiane, la sostituzione degli alimenti zuccherati con il cioccolato fondente, può avere un impatto positivo sulla prevenzione di malattie croniche.

Chi ha detto che mangiare sano significhi rinunciare del tutto al piacere?

“IN MEDIO STAT VIRTUS”

13/02/2020

MITI DA SFATARE

Caffè decaffeinato

E'
lecito chiedersi se il caffè decaffeinato fa male.
Sicuramente i procedimenti utilizzati per eliminare la caffeina suscitano dubbi sulla salubrità.

I primi processi di decaffeinizzazione risalgono agli inizi del Novecento, ad opera di Ludwing Roselius, fondatore della Hag.
Utilizzando il vapore, il caffè veniva reso più poroso. In seguito, un trattamento con solventi organici privava i grani dalla caffeina.
Si è poi assistito ad una notevole evoluzione di queste tecniche che si differenziano fra loro, soprattutto per le sostanze impiegate.

1 Diclorometano. Si tratta del metodo più tradizionale, oggi superato e sostituito dai procedimenti descritti in seguito.

2 Acqua. I grani di caffè verde vengono immersi in acqua riscaldata, che viene poi filtrata con carboni attivi, per bloccare la caffeina. Fra i tre metodi, questo è probabilmente il più semplice, ma anche il più invasivo perchè abbatte significativamente la ricchezza organolettica del caffè.

3 Anidride carbonica. Si tratta del metodo più moderno ed è anche il sistema nettamente più diffuso. I vantaggi sono notevoli: non si impiegano solventi e gli aromi originari del caffè non subiscono danni rilevanti.

nessun trattamento elimina però del tutto la caffeina.
Per legge, il decaffeinato, non deve contenere più dello 0,1% di caffeina.

Quantità da rispettare

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) fissa entro i 400 milligrammi giornalieri la dose di caffeina non dannosa per gli individui sani. Si tratta di una quantità che corrisponde indicativamente a quattro tazzine di espresso al giorno.
Chi ha problemi d'ipertensione, cardiopatia, donne in gravidanza e allattamento non dovrebbero invece assumere caffeina.

In conclusione, il metodo di decaffeinizzazione oggi più diffuso è quello dell’anidride carbonica, che è assolutamente sicuro.
I dubbi sulla salubrità del decaffeinato persistono anche se non c'è alcuna evidenza che faccia male.

Nessun ente per la salute pubblica ha mai evidenziato problematiche significative dal punto di vista epidemiologico e sanitario. Risultano anche infondati i presunti effetti negativi sul colesterolo e sul sistema cardiovascolare.

Anche se il caffè decaffeinato non fa male, l’uso della bevanda non deve essere esagerato. Il ridotto contenuto di caffeina non va considerato come un via libera totale.

06/02/2020

INTOLLERANZA AL LATTOSIO (seconda parte)

Come posso capire se i sintomi che presento da tempo sono dovuti ad una mancanza parziale o totale dell’enzima lattasi?

Come riesco a far capire che i miei malesseri non sono causati dall’ansia o non sono dovuti ad una semplice colite da stress?

Per rispondere a queste domande l’unica soluzione è sottoporsi a test diagnostici adeguati e con validità scientifica riconosciuta.

Ad oggi, gli unici esami attendibili e comunemente utilizzati per scoprire se si è intolleranti al lattosio sono: il Breath Test e il Test Genetico.

Quale di questi test eseguire per primo.

Il BREATH TEST, definito il gold standard per la diagnosi di intolleranza al lattosio, è il primo test da eseguire per capire se a livello intestinale c'è la capacità di digerire lo zucchero lattosio, ovvero di scinderlo nei suoi componenti glucosio e galattosio così da essere assimilati.

Una volta eseguito questo esame, se ho un esito positivo, come mi comporto?

Sicuramente il primo passo da fare è iniziare una dieta senza lattosio che oggi risulta essere l’unica terapia per questa esigenza alimentare.

La seconda domanda che è normale porsi è per quanto tempo devo seguire la dieta senza lattosio?

A questo punto si inizia a capire meglio l'utilità del secondo test, perché per capire se l'intolleranza al lattosio è genetica (permanente) o se secondaria (transitoria), è necessario eseguire il TEST GENETICO per intolleranza al lattosio.
Solo così è possibile avere una diagnosi completa di intolleranza al lattosio, e per questo motivo i due test si definiscono complementari e non alternativi.

31/01/2020

Intolleranza al lattosio, cos'è?

L’intolleranza al lattosio, è presente in più della metà della popolazione mondiale (circa il 70%).
In Italia si stima che sia presente in circa il 50% della popolazione.

L’intolleranza al lattosio si manifesta quando viene a mancare parzialmente o totalmente l’enzima in grado di scindere il lattosio, il principale zucchero del latte (tra cui latte di mucca, di capra, di asina oltre che latte materno) nei suoi due zuccheri semplici: galattosio e glucosio.

In caso di carenza o mancanza totale di questo enzima, il lattosio non viene digerito e rimane nel lume intestinale dov'è fermentato dalla flora batterica con conseguente richiamo d'acqua e produzione di gas.

L'enzima LATTASI, compare già alla 23ma settimana di gestazione ed aumenta fino a raggiungere il massimo alla nascita.
Dopo lo svezzamento inizia a decrescere con una riduzione geneticamente programmata, ma estremamente variabile da individuo a individuo. Proprio per questo l’età di esordio è molto variabile.

I disturbi più comuni che ne derivano, sono dolori addominali di tipo crampiforme, meteorismo, distensione addominale, digestione lenta, nausea, senso di gonfiore gastrico e diarrea (ma in alcuni casi ci può essere anche stipsi) che insorgono da circa 1 ora a poche ore dopo l’ingestione di alimenti che contengono lattosio.

La sintomatologia è differente da paziente a paziente, con manifestazioni di diversa entità ed importanza, a seconda del grado di deficit di produzione dell’enzima lattasi.

To be continued ...

26/01/2020

IN VINO VERITAS
Ad eccezione del tè, nessuna bevanda è cosi ampiamente legata alla civiltà umana quanto il vino.

Nei festeggiamenti i suoi effetti euforizzanti, hanno contribuito a renderlo un elemento indispensabile fino ai giorni nostri.

Solo alla fine del XX secolo però, si sono avuti dati concreti sui benefici del vino.

Gli studi moderni, iniziarono quando si scoprì che i francesi, nonostante avessero uno stile di vita con vari fattori di rischio per malattie cardiovascolari, perfettamente paragonabili a quelli di altri Paesi come Regno Unito e Stati Uniti, presentavano però quasi due volte meno crisi cardiache o altri eventi coronarici.

Poiché la principale differenza tra il regime alimentare francese e quello dei Paesi anglosassoni è il consumo di vino, e in particolare di vino rosso, si pensò di studiare in tal senso.

Si è scoperto che il vino non è una bevanda alcolica come le altre: è probabilmente la più complessa che esiste.

Sono presenti centinaia di molecole diverse, appartenenti soprattutto alla famiglia dei polifenoli.

Queste sostanze sono situate soprattutto nella buccia e negli acini dell'uva, e si ritrovano principalmente nel vino rosso in quanto durante la fermentazione, il mosto resta a contatto con le bucce per giorni, favorendone l'estrazione, al contrario del vino bianco dove il mosto viene da subito fermentato già separato dal resto dell'acino.

Tra le centinaia di polifenoli, il resveratrolo è uno di quelli che attualmente suscita maggior interesse perché dimostra chiaramente di avere numerosi e interessanti effetti benefici, anche come fondamentale azione riparatrice dei danni cellulari e quindi antitumorale.

Per beneficiare delle proprietà del vino rosso è consigliato berne circa un bicchiere al giorno (200 ml), mentre i benefici si perdono rapidamente all'aumentare delle quantità.

Questo è l'esempio perfetto di un'arma a doppio taglio, da utilizzare in modo intelligente se si vuole godere dei piaceri e dei benefici che è in grado di offrire.

“IN MEDIO STAT VIRTUS”

20/01/2020

BENVENUTI SULLA MIA PAGINA

potete trovarmi presso i seguenti studi:

MONTEFIASCONE - Via Cannelle, 87
TERNI - Clinic Studi Medici, Via Magenta, 21
MONTECASTRILLI (TR) - Via G. Verdi, 93
PERUGIA - Castel Del Piano, Via Strozzacapponi, 92/P

Si riceve per appuntamento
tel. 327 5821544
mail: [email protected]

20/01/2020

Grazie a tutti per aver messo "mi piace" alla mia nuova pagina.
Spero che vi piaccia.

20/01/2020

COSA MANGIA UN NUTRIZIONISTA
A volte mi sento chiedere dai miei pazienti, soprattutto quelli che mi conoscono da più tempo e mi vedono mantenere una forma fisica abbastanza stabile, «ma cosa mangia per restare in forma» (quasi come se avessi dei segreti) «lei è un salutista?».

In realtà non ho segreti, anche se mi piacerebbe perché significherebbe che avrei scoperto qualcosa di eccezionale, quasi miracoloso.
Mi piace il cibo e non ho fobie o ossessioni, non controllo in modo maniacale la lista degli ingredienti, non lavo la frutta col disinfettante, non mangio solo biologico.
Però se per salutista si intende una persona che cerca di godere dei piaceri della gola con consapevolezza e senza farsi del male, allora in questo caso sono salutista.
Insomma ho un rapporto tranquillo, sereno, maturo e ovviamente, per forza di cose dato il mestiere che faccio, consapevole con l'alimentazione.
La mia alimentazione tra deroghe, eccezioni e regolarità, nel lungo periodo è quella suggerita dalle Linee Guida sia per qualità che per quantità.
Mi rendo sempre più conto che stiamo vivendo un brutto momento nel quale è di moda categorizzare gli alimenti in sani e non sani, arrivando addirittura a mettere bollini verdi per alcuni e rossi per altri e perdere di vista che in realtà ciò che è sano o non sano, è l'alimentazione in generale e non uno degli alimenti che lo compongono.
Anzi, ancora più: esistono stili di vita sani o non sani.

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