MONTI ARTE

Super novità in Galleria

7º appuntamento:

FEDERICA GALLI

Nel novembre 2008 Noi, assieme alla città di Monza abbiamo deciso di omaggiare una grande inciditrice, una donna con forte personalità: Federica Galli. Avremmo voluto averla nostra Ospite al Vernissage ma stava già molto male per presenziare, infatti, in febbraio ci ha lasciati affidando la sua eredità artistica ad una Fondazione che porta il suo nome. Monti Arte ad oggi rientra tra le Gallerie accreditate per la vendita delle sue Opere.

Federica Galli è nata a Soresina piccolo paese del cremonese, nel 1932 ha segnato la storia dell’arte incisoria italiana degli ultimi cinquant’anni con uno stile inconfondibile in cui regnano poesia, autenticità e uno sguardo inedito.

Ha inciso esclusivamente all’acquaforte. Con un linguaggio unico e fuori dal tempo si è ispirata prevalentemente alla natura. I suoi temi principali sono stati gli alberi, i paesaggi lombardi dell’infanzia e le città che l’hanno accolta: Milano e Venezia.
Federica Galli, fra il 1954 e il 2008, ha inciso circa mille lastre.

Nella sua opera è però anche molto frequente la rappresentazione della neve, tema ostico agli incisori per la difficoltà tecnica che pone, che lei supera tanto da trasformarla in uno dei suoi punti di forza.

L'artista ha dedicato una raccolta agli Alberi Monumentali più significativi d'Italia, omaggiando così tutta la nostra bella pen*sola, ha avuto grande fortuna di pubblico sin dalla prima esposizione che risale al 1956.

Un consenso che successivamente contagiò anche la critica più accreditata che da allora ne condivise l’entusiasmo, ancora attuale.

6º Appuntamento :

Oggi parliamo di un Artista elegante e raffinato che da sempre riscuote particolare successo e molti gradimenti tra i nostri clienti.

Aldo Parmigiani
nasce a Milano nel 1935.
Giovanissimo si affianca come allievo al pittore G.Mossa, Maestro che, riconoscendo in Parmigiani doti d’artista, lo educa all’olio e lo appassiona alla figura.
In seguito, negli anni tra il 1953 e il ’56 si iscrive alla Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano.

Negli anni in cui Milano vive il suo fermento artistico, Parmigiani apre il suo studio-atelier nel cuore di Brera e diventa appassionato e assiduo frequentatore degli ambienti artistici milanesi.

Entra a far parte del gruppo d’Arte Indipendente “Anselmo Bucci”, formazione classica di chi crede ai valori dell’uomo e alla bellezza delle cose.
Ed è su questo che Parmigiani basa fedelmente l’intera sua carriera artistica.

Contemporaneamente alla pittura ad olio, sperimenta una nuova tecnica pittorica, una combinazione di carboncino e sanguigna, che nel tempo e con accurato studio perfeziona e rinnova attraverso un approccio sempre piu’disinvolto e meno accademico, che lo consacrerà artista completo.

Dicono di lui :

“Questo pittore rifugge, fortunatamente, da tutte le tendenze e da tutte le mode. Riesce ad essere sempre se stesso, in una misura classica, che rinverdisce si la grande lezione del passato ma la attualizza con una grande interiorità di altissimo livello.

“Artista amante del ritratto dal ‘vivo’ e dal ‘vero’, molto attento al particolare e mai banale. Artista moderno e al contempo d’altri tempi”

5º appuntamento:

Angelo Brescianini, ironico artista prematuramente scomparso nel 2016 aveva una marcia in più.
Lo abbiamo ospitato poco prima presso i nostri Spazi con una sua fortunata Personale e ci ha lasciato molto incuriositi la sua insolita tecnica artistica.

Era una persona umile e sempre attenta al prossimo, un altruista e, al di là di quello che potrebbe suggerire l’uso dell’arma da fuoco in arte, un profondo pacifista»

Il suo Studio era una sorta di poligono,
ogni lastra di acciaio o di alluminio che utilizzava era creata con insoliti strumenti di lavoro: fucili e pistole di vari calibri.
Le armi le amava perché gli permettevano di fissare le sue idee in modo istantaneo, non esisteva uno strumento più veloce a suo parere.

Per valorizzare le sue Opere è abbastanza solo la flebile fiamma di una candela! Per lui l’opera d’arte doveva essere luogo di meditazione, di poesia; alternava superfici riflettenti a lastre satinate dove il riflesso dello spettatore si affievoliva divenendo evanescente ma sempre partecipativo.

La gamma cromatica invece, era ristretta in gradazioni di colori primari: rosso, blu, giallo e del bianco e nero; trattava le superfici con microsfere di cristallo per ottenere anche su di esse la rifrazione della luce.

La sua Arte ne siamo certi, rimarrà tra le più creative e stravaganti di sempre.

4ºappuntamento:

Qualche curiosità su Paolo Fresu.

Paolo Fresu pittore ,scultore, scenografo Astigiano si distingue per l’utilizzo di una sapiente tecnica collage polimaterica.

È stato particolarmente apprezzato dai nostri clienti durante la sua Personale presso la nostra ‘Galleria Eventi’, ha coinvolto tutti grazie alla sua empatia, disponibilità e creatività. ( vedi foto )

Le ‘scenografie’ che crea sono eseguite su carta Corona delle cartiere Magnani che esalta al meglio le tinte pastellate contrapposte ai toni scuri dei fondali dove si esibiscono i personaggi delle sue Opere che paiono recitare i ruoli della commedia di Pirandelliana memoria.

Sempre spinto dalla curiosità di conoscere quante più realtà lo potessero stimolare, nei suoi quadri per un certo tempo ha fatto ‘cose’ un po’ astratte, finché ha compreso che la sua vera dimensione era il racconto.

È nato così il suo mondo ironicamente fiabesco, la sua voglia di inserire nelle Opere scenette teatrali, soggetti d’altri tempi, beffarde maschere che sotto l’apparente allegria mostrano invece vizi e contraddizioni della società moderna.

3º appuntamento:

Due chiacchiere con l’Artista
LUCA BELLANDI

- Che significato vuole rendere con le colature di colore ricorrenti nei suoi dipinti ad olio e come le ottiene?

Le colature accompagnano da anni i miei lavori...ma più che ‘significato’ sono una firma!...quando meno te lo aspetti ecco che il colore sfugge dal soggetto ...lo rende sempre fresco...in progress...non si ferma...il quadro è lì ed è sempre vivo...una sorta di non finito...in attesa di un'altro lavoro...come non mi fermassi mai...neanche per dormire o mangiare...è una cosa molto legata al gesto...a procedimenti che fanno parte di me...non si può spiegare...si deve fare .

- ‘Ghost’ sono in assoluto le sue Opere più apprezzate dai nostri clienti, vuole svelarci a cosa si è ispirato per creare questo tipo di soggetti?

I ‘ghost’ sono il mio ‘best of’ come si dice in musica ...i ghost sono lo scrigno moderno dell'anima...non mi interessa raffigurare il volto...lo scrigno sintetizza ma custodisce...varie anime con diverse particolarità come monili o tatuaggi che li rendono differenti tra loro...I ghost parlano di noi e delle nostre anime...custodite...ma non so' ad oggi dove.

- Le sue Opere raffiguranti le carpe sono ricche di simboli: piccoli cammei, monete dorate...cosa vuole esprimere con il loro utilizzo?

Le carpe sono lì, belle colorate ed apparentemente svagate ..ma in realtà regnano e vigilano spazi sacri...contaminati da noi umani che inquiniamo che prevarichiamo in nome di noi stessi...la carpa consente il ricordo ma stà lì per ricordarci che la storia e le simbologie sono importanti...come le lettere perdute o i monili donati dal sapore votivo.

2º appuntamento

Due chiacchiere con l’Artista:
PAOLO DE CUARTO

-Quanto ha influito ed influenzato la tua arte tuo zio, il maestro Mimmo Rotella?

“Sicuramente ha influito molto professionalmente parlando, quello che ho fatto mio è sicuramente la spasmodica bellezza nella ricerca del particolare, del frammento”.


- Nelle tue Opere notiamo spesso un sottofondo particolare: una sovrapposizione di strati pittorici, come li crei?

“Dopo “esperimenti fallimentari” dove l’intonaco una volta secco non aderiva alla tela, grazie alla possibilità di poter sperimentare, ho trovato, per sbaglio, la ricetta per poter ricreare l’intonaco dei muri sulla tela, da qui è nato tutto. Era mia intenzione riprodurre le vecchie pubblicità e le vecchie immagini, ma non solo, volevo, senza velleità, riprodurre la patina del tempo su icone che rappresentano un’epoca romantica che non c’è più, giocare un po’ scavando nella nostra memoria. Fino alla fine degli anni cinquanta le pubblicità venivano direttamente riprodotte sull’intonaco delle facciate delle case, quando, però sopraggiungeva un nuovo “cliente” che affittava lo spazio veniva applicata una “mano di bianco” sopra di essa veniva ri-dipinta una nuova pubblicità, in seguito questo sistema fu sostituito dalla tecnologia che permetteva la riproduzione in grandi formati su carta, quindi, il sole, il vento e gli sbalzi di temperatura (che io riproduco in laboratorio) scrostavano e consumavano gli strati di pittura, cosi da far riemergere i vari passaggi”.

- Che tipo di attrezzi utilizzi per creare sulla superficie pittorica quel tipico ‘movimento’ e le graffiature?

“E’ un gioco di spatole, sabbia e polvere di tufo di Matera”.

-i soggetti delle tue Opere sono tratti spesso da icone pubblicitarie, cosa rappresenta per te il mondo della pubblicità?

“La pubblicità è “lo specchio sociale”, che quindi rappresenta un’epoca ben precisa, quella che io voglio riprodurre, attraverso i miei lavori non è il soggetto ma un epoca. Mi interessa molto di più l’idea che il risultato. L’idea che dietro una semplice pubblicità ci fosse uno studio approfondito, alle volte provocatorio, mi intriga parecchio.”

In questo travagliato periodo vi vogliamo tenere compagnia con qualche curiosità relativa ai nostri Artisti.

1º appuntamento

Oggi conosciamo meglio l’arte di Bardhyl Alibali, Artista che abbiamo in Mostra presso i nostri Spazi.

“Ero molto attratto dai colori fin da piccolo. Già all’età di 5-6 anni avevo il mio set di matite colorate. Questo mio interesse per il disegno spinse i miei genitori ad iscrivermi a corsi di pittura. Grazie alla frequentazione del Liceo Artistico ho affinato le mie competenze con i colori ad olio; Si può dire che in quel periodo cominciò la mia avventura con i colori ad olio/acrilico su tela .
I miei quadri sono a tecnica mista: utilizzo sempre dell’olio, dei colori ad acrilico ed anche lo spray, tipica tecnica propria della streetart.

Per trovare i miei soggetti da dipingere prendo spesso spunto dalle foto scattate da me stesso o in alcuni casi da belle foto d’autore, le scelgo accuratamente prima di iniziare a stendere il disegno preparatorio. Ai tempi del liceo ed in Accademia d’Arte usavo ritrarre dal vero molti soggetti, inoltre i miei primi quadri erano su tela, ora invece per il modo nel quale comincio a costruire un quadro e l'effetto che mi danno i colori durante il processo lavorativo mi esprimo molto meglio sulla tavola”.

Alibali

23/11/2019

PROSSIMO EVENTO 23/11/2019

Siamo lieti di invitarVi al nostro Vernissage

IL 24 Gennaio si è aperto in Orangerie l’EVENTO ARTISTICO più importante dell’anno!
Siamo lieti di aver contribuito alla valorizzazione delle serie :Flowers, Marilyn e Mao di Warhol con le nostre ‘cornici creative’
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