Pro Senectute Omegna

Lunedì 2 settembre verrà conferito a Fausto Melloni, fondatore e Presidente onorario di Pro Senectute il "francobollo d'oro"

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

Buongiorno a tutti: soci, simpatizzanti e cittadini di Omegna e del Cusio.
La pubblicazione in “pillole” del racconto legato alle iniziative della nostra associazione, è giunta quasi al termine del cammino percorso in questi 50 anni.
Con il post che abbiamo pubblicato venerdì scorso siamo giunti alla 36ma “pillola”. Ora però facciamo una breve pausa e ripartiremo il 3 settembre con le ultime 6 “pillole” che chiuderanno il racconto.
Vi ringraziamo per aver interagito con noi in questi mesi e vi chiediamo di continuare a seguirci e di “condividere sui social” il nostro lavoro. Arrivederci al 3 settembre.
Buone vacanze.

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

30 – PROMEMORIA CAFFE’

Ormai da diversi anni è attivo ad Omegna, presso la struttura del CISS in via IV novembre, un centro di incontro chiamato “ProMemoria Caffè” aperto al mercoledì pomeriggio con frequenza quindicinale. Pro Senectute, con AFA (Associazione Familiari Alzheimer), Fondazione Vita Vitalis, Corso Socio Sanitario Istituto Dalla Chiesa-Spinelli ed altri volontari ha promosso, coordinati dal Consorzio del Cusio per i Servizi Sociali e dal servizio di geriatria dell’ASL, questa iniziativa rivolta ai malati di Alzheimer e ai loro famigliari.
Durante gli incontri vengono alternati sia momenti di informazione tenuti da psicologi, geriatri ed esperti della materia rivolti ai familiari e ai caregivers, che momenti di socializzazione e di gioco per gli ammalati.
Si beve un caffè, si preparano e si consumano dolci, si ascolta musica, si canta e si balla, si fanno esercizi ginnici e, addirittura, si impara l’inglese. Tutte queste attività ed altre ancora sono coordinate dal personale del CISS e svolte principalmente da volontari tra i quali quelli della nostra associazione. Particolarmente apprezzate sono l’animazione musicale del maestro Romano Ricca e il sostegno professionale gestito con grande sensibilità dalla geriatra d.ssa Daniela Morabito.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

29 – PROFUGHI A OMEGNA

Dal 2014 al 2018 Omegna ha ospitato diverse decine di profughi provenienti dalla Libia dopo un viaggio avventuroso e pericoloso iniziato nel Mali, nel Niger e in altri paesi africani e asiatici.
“Libellule e Cammelli”, il libro curato da Fausto Melloni e Gianni Desanti, rivive i viaggi dei migranti ospiti a Omegna e la loro collaborazione con l'associazione Pro Senectute.
Mariko Moussa, 21 anni e una storia alle spalle che fa ve**re la pelle d'oca, fatica a parlare. Troppi ricordi e troppi dolori. Poi, davanti alle confidenze di altri come lui, si lascia andare e racconta i momenti belli, pochi per la verità, della sua vita. Nel libro, non sono solo i fuggiti dalla miseria a parlare, ma anche chi, italiano, è stato loro vicino.
Non si è trattato solo di una iniziativa editoriale. Il libro nasce all'indomani di una singolare esperienza portata avanti dagli anziani della Pro Senectute coi quali i profughi hanno condiviso la costruzione di muretti a secco lungo la vecchia strada che da Borca porta verso Pettenasco.
In più, diversi di loro, ospiti prima delle ex scuole elementari di Crusinallo e poi dell’ex ristorante “Vittoria”, hanno svolto attività di volontariato e giardinaggio presso la struttura dell’Oasi della Vita e alcuni di loro hanno preso parte anche all’attività del laboratorio di Falegnameria. Particolarmente intensa è stata l’amicizia con Coulibaly Karamoko che è rimasto in Italia con un permesso di soggiorno e ha poi trovato lavoro in Francia presso una casa di riposo.

Alcune immagini della bella Festa degli Orti svoltasi all'Oasi di Omegna Bagnella

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

28 - I GIOVANI MIGRANTI E I MURETTI A SECCO

I più anziani tra coloro che 50 anni fa misero in piedi la Pro Senectute sono abbastanza vecchi per ricordare il tempo del baratto. Si presentava, soprattutto nelle nostre campagne, una persona disposta a prestare aiuto in cambio del solo “pezzo di pane”, dormire nel fienile e il nutrimento d’una sola giornata. Spaccare la legna per il camino, pulire la casa dei polli o dei conigli, potare una siepe. Alla fine, oltre al pane e companatico, spesso ci scappava un po’ di frutta da portar via. Erano gesti naturali, chi dava riceveva, nessuna regola se non quella primordiale dell’accoglienza.
Così accadde che addirittura dopo il 2000, sfidando i vincoli di pur giuste ma paralizzanti regole sul lavoro, qualcuno si accorse che molti dei giovani migranti parcheggiati a Omegna e Crusinallo non erano felici di bighellonare in attesa di chissà quale destinazione. Qualcuno poteva essere interessato ad apprendere qualcosa di nuovo: perché non l’arte dei nostri antichi montanari, quando per strappare qualcosa da una terra avara e perdipiù in pericolosa pendenza inventarono i muretti a secco?
Venne lanciata la proposta, alcuni di loro, provenienti da Bangladesh, Mali, Gambia accettarono e per tutto il tempo che fu necessario mantennero l’impegno.
Le giovani energie di quei ragazzi s’incontrarono con l’esperienza degli anziani volonari della Pro Senectute e nel giro di alcuni mesi un muretto diroccato, a lato del sentiero che da Borca porta a Crabbia, riprese vita e mostrò Il suo originario aspetto di opera rifinita a regola d’arte.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

27 – “FALEGNAMI” SI PUO’ DIVENTARE

Mettere le mani su un pezzo di legno destinato alla discarica, ragionarci su per capire cosa si può ricavarne e mettersi all’opera con gesti prima impacciati e via via sempre più sicuri. Fu una grande soddisfazione per alcuni anziani guidati dai volontari della Pro Senectute. L’ispirazione veniva da un’esperienza straordinaria, quella già raccontata in questa rubrica e più diffusamente nel libro “Il conte falegname”. Esperienza nella quale si dimostrò che modellare il legno può avere un valore terapeutico anche a vantaggio di portatori di disagio grave.
Qui invece parliamo di una sorta di “terapia occupazionale” rivolta a persone in buona salute psicofisica, interessate a conoscere i fondamentali di un artigianato che, a certi livelli, acquista dignità di vera e propria arte.
Prese il via nel “capanno” dell’Oasi della Vita per poi trasferirsi, sviluppandosi, presso l’Istituto Comprensivo Rodari di Crusinallo e poi presso le ex scuole Elementari, sempre a Crusinallo. La prima attività consistette nel realizzare attrezzi agricoli, rastrelli in legno, manici per falce fienaia, scale ecc. Il tenace impegno di utilizzare soltanto materiale di riciclo incontrò la disponibilità di aziende come la ditta Alessi e la tipografia Testori di Bolzano Novarese, aziende che concessero materiali d’imballo in ottime condizioni. Partecipando ai mercatini di paese si racimolavano le risorse per acquistare attrezzi, viti chiodi, fili di ferro ecc…
Si produssero così oggetti di giardinaggio, diverse aiuole rialzate per favorire i disabili, nidi artificiali, trappole per topi, per il periodo natalizio pini artificiali e addobbi e tanti altri manufatti frutto della creatività sempre più vivace dei falegnami.
E’, purtroppo, un progetto... con sede “itinerante”; lasciate le ex scuole elementari di Crusinallo, grazie all’ospitalità di Tor.Met. siamo attualmente in uno spazio della ex azienda di Bagnella.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

26 – RIQUALIFICAZIONE MONTE ZUOLI

Il “Percorso Vita” sulla collina del Monte Zuoli, così come raccontato in precedenza, è stato inaugurato nell’estate del 1985. A poco più di 30 anni di distanza Pro Senectute ha ritenuto di ricordare il grande lavoro di volontariato svolto da un manipolo di anziani a dir poco eroici, e di rinnovare quel percorso che, durante gli anni, aveva perso la sua attrazione a causa del passare degli anni. A tal fine è stato realizzato un importante intervento di restyling che ha previsto il recupero dei sentieri originari, la tracciatura di un inedito percorso di mountain bike, l’installazione di ulteriori attrezzi ginnici per integrare quelli esistenti e una nuova segnaletica informativa su tutto il percorso.
Nei lavori sono stati coinvolti assieme ai nostri volontari, il Comune, i volontari di alcuni Quartieri, i volontari della Protezione Civile, i Profughi richiedenti asilo, e un gruppo di studenti dell’Istituto di istruzione Superiore Dalla Chiesa Spinelli di Omegna. In pochi mesi il “Percorso Vita” del Monte Zuoli, chiamato anche “il sentiero c’è”, è stato pienamente recuperato e rinnovato.
L’impianto sportivo, utilizzabile come una palestra a cielo aperto, continua ad essere a disposizione dei cittadini che frequentano questo vero e proprio polmone di verde della nostra città.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

25 – ORTI SOCIALI

Sin dai primi anni 80 da quando è nata l’Oasi della Vita di Bagnella, su un ampio appezzamento di terreno di proprietà del Comune e concesso in comodato d’uso a Pro Senectute. gli orti sociali costituiscono per molti anziani di Omegna, un importante punto di riferimento sociale. Questo terreno, come sapete, era poco più di una boscaglia sassosa che i volontari della nostra associazione hanno pazientemente e diligentemente trasformato in un imponente Centro d’Incontro all’aperto. In una parte di circa 3000 mq sono stati ricavati oltre una sessantina di orti da circa 50mq ciascuno, alcuni dei quali divisi a metà.
Ogni anno a novembre, nella ricorrenza dell’estate di S. Martino per ricordare una antica tradizione contadina, gli orti vengono assegnati ai richiedenti. Si tratta generalmente di persone anziane alle quali si aggiungono alcuni giovani segnalati dal CISS.
Coltivare un orto, per alcuni anziani, è una pratica che li aiuta a mantenere il legame con le proprie radici; per tutti è certamente una attività di prevenzione consigliata per conservare a lungo il benessere psicofisico. La coltivazione degli orti rappresenta cioè una formidabile opportunità di socializzazione, un momento di incontro anche conviviale, e una piacevole occasione per coltivare sia la terra che le amicizie.
A cavallo tra fine luglio e inizio agosto, da alcuni anni viene organizzata la “festa degli orti” nel corso della quale gli orticoltori offrono cassette di verdure e ortaggi davvero a km zero.
Quest’anno l’appuntamento della festa è fissato per sabato 3 agosto.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Ecco il volantino della Festa degli orti che si terrà all:Oasi sabato 3 agosto

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

24 – COLLABORAZIONE CON LE SCUOLE

Pro Senectute, associazione di volontariato per definizione impegnata nel promuovere la cultura dell’anzianità, ha continuato negli anni ad occuparsi dell’anzianità attiva non solo come stile di vita ma come esigenza di crescita ad ogni età della vita.
Un modo per attuare questa funzione, praticata da Pro Senectute sin dalla sua fondazione, è stato quello di alimentare iniziative in grado di sviluppare il rapporto intergenerazionale. Negli ultimi decenni è stato importante mantenere e incrementare questo rapporto sia con gli Istituti Comprensivi che con gli Istituti di Secondo Grado di Omegna.
In particolare, con l’Istituto di Istruzione Superiore “Dalla Chiesa Spinelli”, che al suo interno ospita il corso ad indirizzo socio sanitario, le iniziative si sono ulteriormente incrementate. Numerosi sono stati gli incontri presso la scuola come conferenze, dibattiti, approfondimenti socio culturali, con particolare riferimento al mondo del volontariato, e incontri di teatro e di recitazione grazie, soprattutto, ai coniugi Marchetti artisti di fama internazionale della Commedia Italiana. Altrettante iniziative si sono svolte presso la struttura dell’Oasi della Vita e tra le più importanti vanno citati il progetto di “alternanza scuola lavoro” incentrato sulla coltivazione degli orti e sulla ristrutturazione del “percorso vita” presso il parco del Montezuoli e l’intenso coinvolgimento degli studenti nell’iniziativa del “Pro Memoria caffè” del quale parleremo più avanti.
Una studentessa del “Dalla Chiesa Spinelli” che da allora ha frequentato con grande interesse le nostre iniziative, è oggi una componente del Direttivo di Pro Senectute.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

23 – PROGETTO EMBLEMATICO PROVINCIALE

Pro Senectute, da diversi anni, coltiva un rapporto proficuo con Fondazione Comunitaria del VCO e con Fondazione Cariplo. Importante è stata l’elaborazione nel primo decennio del 2000 di un progetto incentrato sulla valorizzazione della foce della Fiumetta e che ha comportato, in partnership con il Comune di Omegna, la ristrutturazione dell’Oasi della Vita e la realizzazione del collegamento ciclopedonale con la Boschina, il lago e via Erbera.
Tra gli interventi riguardanti l’Oasi della Vita i più significativi furono: la sistemazione della veranda del bar ristorante che ha permesso di utilizzare al meglio lo spazio disponibile; la costruzione della nuova casetta/sede di Pro Senectute, un prefabbricato che ha sostituito il palchetto della balera risalente agli anni 80; la sostituzione delle coperture laterali, il rifacimento delle recinzioni degli orti e la sistemazione del parco giochi e del parcheggio esterno.
Determinante è stato il contributo economico di Cariplo ma va sottolineato anche il grande apporto dei volontari che hanno consentito di ottimizzare i lavori e che ne garantiscono la normale manutenzione.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

22 – GIOCHI ANTICHI

Molti di noi, in particolare i più anziani, conoscono questo modo di dire: “da cosa nasce cosa”. Uno degli argomenti che si ispiravano alla storia, agli usi, ai costumi e alle tradizioni di un tempo che presentammo parlando in dialetto ai ragazzi i due Istituti Comprensivi del Comune di Omegna e che aveva suscitato molto interesse, riguardava i giochi di una volta.
Da cosa nasce cosa, appunto. Nacque così l’idea di costruire come si faceva molti, molti anni fa i giochi di allora e di metterli a disposizione dei ragazzi delle Scuole Primarie di Omegna. Tutto cominciò nel 2011 in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e per diversi anni, in sinergia con le scuole Primarie Beltrami di Omegna (Circolo Omegna 1), vennero organizzate due giornate di “Giochi Antichi”, la prima dedicata ai ragazzi delle scuole (oltre 400 presenze distribuite attorno alle 35 piazzuole di gioco, e l’altra alle famiglie, nonni compresi, sollecitati dai ragazzi a continuare una esperienza indimenticabile per ambedue le generazioni. Per i ragazzi un incontro con giochi e modalità di gioco a loro sconosciuti e nello stesso tempo coinvolgenti, e per i nonni un ritorno ai pomeriggi d’estate passati giocando per le strade e nelle piazze del paese.
Da cosa nasce cosa, ancora una volta. Gli appunti preparati per costruire i giochi e per organizzare le giornate in piazza, non potevano finire in un cassetto ed allora, grazie alla Provincia del VCO che sostenne l’iniziativa, venne pubblicato un libro intitolato: “150°, giochi di ieri per domani”. In ricordo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il libro fu regalato a tutti i ragazzi e le ragazze delle scuole Elementari e Medie, pubbliche e private, della città di Omegna e del territorio circostante.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Buongiorno a tutti, soci, simpatizzanti e cittadini di Omegna e del Cusio.

La pubblicazione in “pillole” del racconto legato alle iniziative della nostra associazione, è giunta approssimativamente a metà del cammino percorso in questi 50 anni a partire dal 1974.
Con il post che segue entriamo negli anni 2000.
Vi ringraziamo per aver interagito con noi e vi chiediamo di continuare a seguirci e di “condividere sui social” il nostro lavoro.
**************************************

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

20 – DIALETTO
Nel dicembre 1976, quando si aprì per la prima volta il sipario del Teatro Sociale le parole che ruppero il silenzio furono: “l’è di vot ur chl’è prunta”. Erano le parole di una poesia dialettale con la quale si aprì una stagione di messaggi che vide nel dialetto la forma di espressione più semplice e più diretta usata in molte iniziative di Pro Senectute.
Poi la pubblicazione di un glossario dal titolo “4780 paròol in tal nöst dialèt” fu, quasi trent’anni dopo, il coronamento di un lavoro di ricerca durato poco più di due anni, che aveva coinvolto un appassionato gruppo di anziani. E’ stato, usando la lingua dei nostri vecchi, come raccogliere il messaggio di vite lontane avviate, altrimenti, al silenzio. Sono stati mesi di lunghe chiacchierate in libertà, tra amici, e ci siamo accorti che quando lo si parla bene, il dialetto, e come spargere nell’aria il profumo e il calore della giovinezza.
Sulla seconda di copertina del libro si legge: “...si tratta del tempo dei nostri vecchi che non si può raccontare in lingua italiana perché loro, i lavoratori delle nostre fabbriche, pensavano, imprecavano e speravano in dialetto. Ma anche gli imprenditori, che assieme a loro hanno fatto ricca Omegna, hanno cominciato quasi tutti ragionando, rischiando e progettando in dialetto. Ecco perché era necessario questo libro: per pagare un debito verso una stagione alla quale dobbiamo tutto ciò che oggi siamo”.
Con il glossario come “fonte di ricordi” prese vita, per diversi anni, un rapporto sincero ed emozionante con i ragazzi di molte classi degli Istituti Comprensivi di Omegna: per loro la scoperta di un mondo diverso, quello dei loro nonni, e per noi, i loro nonni adottivi, il ritorno alla nostra infanzia a volte dimenticata.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

19 – PREMIO NAZIONALE DELLA SOLIDARIETA’

Se sei di Omegna non puoi non sapere che …
sul finire del secolo scorso per iniziativa della Fondazione Italiana per il Volontariato fu istituito il premio della solidarietà. Venivano assegnati ogni anno 9 premi da 10 milioni di lire e un premio, il primo, da 100 milioni.
La commissione giudicatrice, composta da autorevoli personalità di mondi diversi come sociologia, medicina, psicologia e altro si mostrava attenta soprattutto alle esperienze che sperimentavano nuove soluzioni a vecchi problemi, misurandosi con l’evoluzione dei tempi. L’assistenza agli anziani, soprattutto in un’ottica di prevenzione della non autosufficienza, non si può dire che – fino ad allora – avesse raccolto il meglio di creatività e fantasia da parte di coloro che se ne occupavano: sia a livello istituzionale, sia a livello di operatività quotidiana, sia a livello di volontariato. Ecco perché l’esperienza della nostra Pro Senectute, assieme al programma innovativo del Centro Maderna, dovettero apparire addirittura sconvolgenti sullo sfondo delle pratiche correnti.
Così accadde che, informati da una sorprendente telefonata di Rita Levi Montalcini, il 6 dicembre 1994, ci recammo in Quirinale a ricevere dalle mani del Presidente della Repubblica il Primo Premio Nazionale della Solidarietà.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

18 – RICONOSCIMENTI – Senato della Repubblica

Se sei di Omegna non puoi non sapere che …
a partire dai primi anni 80, negli ambienti della gerontologia sociale e della politica attenta all’evoluzione demografica, si era sparsa la voce di un paese dove si viveva la “terza età felice”. Il segreto? È quello che abbiamo riassunto da poche settimane proprio qui su facebook.
Venivano da mezza Italia per leggere la nostra esperienza e per replicare a casa loro un percorso di crescita diverso e innovativo; furono decine di migliaia i visitatori, giovani e anziani, accompagnati da amministratori, animatori, educatori. Venne un giorno dell’agosto 1987, il senatore Giuseppe Brusasca, storico ministro dei primi governi De Gasperi. Rimase folgorato.
Ripartì con un impegno: voglio portarvi in Parlamento a raccontare la vostra storia. Dopo alcuni mesi arrivò l’invito del ministro per gli affari sociali la senatrice Rosa Russo Jervolino. Il 18 luglio 1988, muniti di alcune diapositive e un po’ di tremarella, eravamo in Senato, davanti a diverse decine di deputati e senatori a raccontare la nostra storia.
La storia di una generazione di donne e di uomini di qui che seppero, grazie a generosità e passione, sconfiggere la “triste vecchiaia”.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

17 – IL CONTE FALEGNAME

Se sei di Omegna non puoi non sapere che …
quasi una decina d’anni dopo “Un premio chiamato vita” l’onda lunga di quell’esperienza fu all’origine di un progetto spontaneamente concepito secondo quelle modalità.
Un dirigente d’azienda appena pensionato aveva condotto una sua ricerca su i bisogni della comunità: aveva fatto tutto da solo, utilizzando un vecchio nostro questionario, fissando appuntamenti e procedendo proprio come un apprendista ricercatore sociale.
Aveva saputo che un centro per l’inserimento lavorativo avrebbe apprezzato un tutor per avviare ad attività manuali ragazzi portatori di disagio psichico non lieve. Si mise in contatto con noi, ci chiese se disponevamo di uno spazio, gli procurammo un piccolo capannone in legno, proprio qui all’Oasi. Contattò cinque suoi ex dipendenti e assieme a loro (era il conte falegname di cui si parla in un libro sulla Pro Senectute). Iniziò una straordinaria, memorabile avventura di infinita pazienza, di diffidenze via via superate, di passioni trasmesse, di affetti nascenti. Il primo oggetto costruito fu una cassetta di legno con tracolla per raccogliere gli attrezzi personali. Marco, uno dei ragazzi, orgoglioso del suo capolavoro, lo mostrava a tutti con entusiasmo: questo l’ho fatto io! Il prodotto materiale finale fu un salotto tirolese completo di tavolo, credenza panche e sgabelli. Fu battuto all’asta per 3 milioni e mezzo: aiuto importante per la storica crisi di cassa di un’associazione povera. Per tutti noi, attori e spettatori di quella specie di magia, un valore inestimabile.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!

Finalmente con una bella giornata di sole si è concluso all'Oasi il corso di ginnastica dolce nell'ambito del progetto cofinanziato da Fondazione Comunitaria VCO

Un Percorso di vicinanza e solidarietà lungo 50 anni.
Racconto in “pillole”

16 – UN PREMIO CHIAMATO VITA

Se sei di Omegna non puoi non sapere che …
sì, il progetto è stato presentato come concorso a premi: fu, a giudizio di chi detesta vedere anzianità associata a mediocrità, una sorta di rivoluzione culturale. Originale nella struttura (concorso a premi per stimolare la competizione); originale nelle finalità (portare le persone, dopo la pensione, a compiere un percorso di ricerca per individuare - ciascuno – il proprio cammino); originale nella presentazione (azioni di teatro di strada ripetute, nei giorni di mercato, in ciascuna delle città coinvolte).
Sono passati più di quarant’anni e un modo altrettanto efficace di comunicare con gli anziani finora non è stato concepito. L’occasione era la “Prima giornata mondiale dell’anziano” e la Regione Piemonte intendeva celebrarla con qualcosa di speciale. L’assessore chiese progetti a diversi istituti. A orientare la scelta fu una grande sociologa, la professoressa romana di origine rumena, Aurelia Florea. Il progetto di una piccola associazione senza titoli, venne prescelto tra i tanti e fu realizzato nei sette Centri sede di U.S.L. della Provincia di Novara di allora (Novara, Galliate, Arona, Borgomanero, Omegna, Verbania, Domodossola): fu un successo enorme.
37 anni dopo, il 12 maggio 2007, la presidente della regione Piemonte, memore di allora, venne qui con la proposta di eleggere Omegna “Capitale dell’anziano attivo”.
Il sasso mosse piccole onde nello stagno ma in breve tempo l’acqua ritornò placida.

Le immagini che seguono riguardano alcune azioni del
“teatro di strada”.

Continuate a seguirci e condividete, grazie!