Paolo Gubitta

Professore ordinario di Organizzazione Aziendale e Family Business, Università di Padova
Direttore

03/09/2024

Brain Circulation | tra Italia Innovation e

Dopo qualche anno, bella conversazione con Marco Mari (e, idealmente, anche con Carlotta Borruto Mari) su quello che fanno con alcune Università americane e che si potrebbe fare per il nostro territorio.
La foto, ovviamente, si riferisce al post-conversazione

Scuola e Sport, le nostre agenzie formative | Corriere del Veneto | 27 agosto 2024 27/08/2024

e : le nostre agenzie formative
Editoriale Corriere del Veneto, 27 agosto 2024

Elevare Scuola e Sport al rango di grandi agenzie formative nelle quali «la sensibilità e la centralità dei diritti, inclusa l’autoaffermazione dei diritti stessi, avviene in modo naturale», come ha fatto Alessandro Russello su queste colonne (cfr. Corriere del Veneto, 24 agosto), è una chiave di lettura che apre spazi inediti di intervento in tema di cittadinanza per figli e figlie di persone immigrate.
Lo è per varie ragioni: eccole!

Scuola e Sport, le nostre agenzie formative | Corriere del Veneto | 27 agosto 2024 Il dibattito sullo Ius ScholaLE NOSTRE AGENZIE FORMATIVEdi Paolo Gubitta Corriere del Veneto, 27 agosto 2024Elevare Scuola e Sport al rango di grandi agenzie...

26/06/2024

Kana "Potrò diventare imprenditore, manager o consulente?"
Papà "Certo!"
Kena "Marroni come me però non ne ho ancora visti"

26/06/2024

Un libro epistolare sul
con, tra gli altri, i casi IRINOX Home e IRSAP
lunedì 1 luglio, ore 17:30 al CUOA Business School

«Caro professore», «Cara professoressa»
25 imprenditori e imprenditrici hanno scritto una lettera a un gruppo di docenti universitari.
Ne è nato un volume pragmatico e rigoroso, edito da Rubbettino Editore, che ha ottenuto anche il Premio Letterario di Economia e Gestione d'Impresa - VII Edizione – del Canova Club Milano.

Lo presenteremo con il curatore Paolo Morosetti, che converserà con me.
Poi, Gio Gregori dialogherà con Katia Da Ros di Irinox e Marco Rossi di IRSAP. Chiuderà Masotti.

Partecipazione libera, previa iscrizione al link che trovate nel primo commento.

20/06/2024

da NEXTGen a NOWGen
Vi ricordate il detto novecentesco "fa carriera solo perché è figlio/a di"?
Dimenticatelo e cambiamo narrazione insieme a CUOA Business School con le esperienze di Diva Maddalena, Ferruccio e Alessandra e con il coordinamento di Ilaria Belluco e mia.

Diva Maddalena Polegato Moretti, quarta generazione, under trenta, è area manager dell’azienda di famiglia, risponde a un manager non familiare, e cura alcuni mercati all’estero che le permettono di valorizzare la sua vocazione internazionale e la capacità di gestire relazioni complesse in contesti interculturali.
Ferruccio Miotto, seconda generazione, appena quarantenne, è amministratore delegato dell’impresa di famiglia, di cui ha ridefinito il modello di business integrando nei processi la trasformazione digitale e la transizione ecologica, aprendo scenari di sviluppo inediti e promettenti, e portando l’azienda a diventare società benefit.
Alessandra Pettenon, terza generazione, quarantenne, è amministratrice delegata dell’azienda di famiglia e condivide la leadership con il fratello Francesco: un tandem costruito nel tempo, con percorsi interni di crescita coerenti, disegnati attorno alle loro competenze distintive e idonei a dare un futuro equilibrato e fruttuoso all’impresa.

Fin qui le differenze.
Ma cosa accomuna Diva Maddalena, Ferruccio e Alessandra?
Il fil rouge che li tiene uniti è duplice: l’orientamento alla e la determinazione con la quale imprimono alle loro imprese e ai loro percorsi di crescita la giusta postura per contribuire allo sviluppo sostenibile.

Villa Sandi, Veneta Ecorecuperi S.R.L. - Società Benefit, FILA Solutions

https://www.cuoa.it/ita/sviluppo-professionale/c’erano-una-volta-«figli-e-figlie-di»

La governance delle imprese familiari con i protagonisti di due romanzi contemporanei | 23mag2024 25/05/2024

La delle con i protagonisti di due romanzi contemporanei
Estratto dello speech del 23 maggio 2024 con Corriere Imprese e Corriere del Veneto, Padova, Villa Ottoboni | Nuove e Aziendale

[…] Analizzando i dati della survey che abbiamo fatto nei mesi scorsi al CUOA Business School, mi sono detto: «Qui c’è una certa assonanza con i protagonisti di due romanzi che ho letto qualche tempo fa».
Uno è il genetista Piergiorgio Pazzi di «Negli occhi di chi guarda» di Marco Malvaldi, e l’altro è il trentenne viareggino Marcello Gori di «La ricreazione è finita» di Dario Ferrari.

Fino alla fine del Novecento o, se volete, fino agli anni della crisi dei subprime, la governance era stata un po’ appunto come Piergiorgio Pazzi.
Malvaldi scrive che «a livello sociale, Piergiorgio non era mai stato un granchè. Fino a tutto il liceo, il suo ruolo alle feste e alle cene di classe era stato non molto lontano da quello della carta da parati: qualcosa che si nota appena, che non parla, e di cui solitamente si auspica la rimozione»
Converrete che la metafora della carta da parati ben si addice al ruolo della governance alla vecchia maniera:
- «si notava appena», e infatti se ne parlava decisamente poco e erano altre le priorità nel dibattito sulle imprese;
- «non parlava», e infatti era in voga la figura dell’uomo solo al comando che faceva tutto lui;
- «e di cui si auspicava la rimozione», e infatti la governance era di fatto solo un adempimento amministrativo.
Poi, le cose sono cambiate in modo radicale.
In primis, erano cambiate per Piergiorgio Pazzi che «si era iscritto a medicina e l'andazzo era cambiato. Piergiorgio si era laureato senza andare fuori corso e adesso era il dottore, era quello a cui tutti chiedevano informazioni e consiglio»
È successa la stessa cosa per la governance.
Oggi, le strutture di governance sono componenti strategiche per il funzionamento, la competitività e la sostenibilità delle imprese che operano in tutti i settori e in tutte le parti del mondo.

In apertura, avevo detto che la governance mi aveva portato ai protagonisti di due romanzi contemporanei.
Ecco il secondo: Marcello Gori, protagonista de «La ricreazione è finita» di Dario Ferrari.
La frase con cui si apre il libro è davvero emblematica. Dario Ferrari mette in bocca a Marcello Gori le seguenti parole: «Ci sono decisioni che segnano la piega che prenderà tutta una vita, e io finora quelle decisioni le ho sempre prese a caso».
Tutto quello che vi ho detto, quello che vi dirà Giovanna Gregori e le conversazioni che avremo con i nostri ospiti ci dicono che, parlando di governance, non ci potremo permettere la leggerezza di Marcello Gori, per il bene delle nostre imprese, delle famiglie che vivono con gli stipendi delle nostre imprese e per i territori.

La governance delle imprese familiari con i protagonisti di due romanzi contemporanei | 23mag2024 Estratto dello speech di giovedì 23 maggio 2024 Corriere Imprese Nord Est e Corriere del VenetoNuove Competenze e Governance Aziendale, Padova, Villa Ottobon...

La nuova impresa avanza e il management per la sostenibilità | Corriere del Veneto, 12 maggio 2024 12/05/2024

La nuova imprese avanza
mio editoriale su Corriere del Veneto, 12 maggio 2024

Se le contiamo, passano quasi inosservate perché sono ancora allo stato di «zerovirgola» nel panorama imprenditoriale italiano: alla fine del 2023 erano poco più di 3.600, pari appunto allo 0,12 per cento di tutte le realtà iscritte nel Registro Imprese.
Ma se le pesiamo con le metriche contemporanee, allora si scopre che siamo di fronte a un’autentica avanguardia, che indica un nuovo modo di interpretare «l’essere e il fare impresa» più coerente con le sfide dello sviluppo sostenibile, in termini sia ambientali sia sociali.
Sto parlando delle imprese for profit che, grazie a una legislazione specifica introdotta in Italia dal 2016 (secondo Paese al mondo dopo gli Stati Uniti), possono assumere anche la qualifica di «Società Benefit», inserendo nei propri statuti l’impegno di creare valore per tutti i portatori di interesse e di perseguire obiettivi di beneficio comune che vanno oltre il profitto
A dire che sono un’avanguardia è l’analisi descrittiva e di redditività contenuta nella Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2024 pubblicata la scorsa settimana e frutto della collaborazione tra Assobenefit, InfoCamere, Camera di Commercio di Brindisi -Taranto, Direzione Studi Intesa Sanpaolo, NATIVA e Università degli Studi di Padova.

È stato messo a confronto un campione chiuso di Società Benefit con un insieme di aziende omogeneo per macrosettore e classe dimensionale per il periodo 2019-2022.

I risultati sono tutti concordanti e indicano senza indugio una nuova strada.

La nuova impresa avanza e il management per la sostenibilità | Corriere del Veneto, 12 maggio 2024 La nuova impresa avanzadi Paolo Gubitta Corriere del Veneto, 12 maggio 2024Se le contiamo, passano quasi inosservate perché sono ancora allo stato di «zerovi...

Identità 11/05/2024

Identità & Imprese Familiari
Il mio TED al Family Business Forum | 9min9sec

«Identità» è il titolo del terzo episodio della serie «Imprenditorialità familiare all’italiana»
L’episodio si compone di sette scene, con diversi protagonisti: da Johann ad Alberto Bombassei, passando per Stefano, Silvia, Gianluca, Alessandra, Diego, Vittorio, Elisanna e Valentina, per arrivare ad Andrea Illy. Io, un po’ regista e un po’ attore.

Prima scena | Identità familiare come risorsa | Lubecca, metà dell’Ottocento, interno giorno.
Seconda scena | Identità familiare, eredità, responsabilità | Lubecca, metà dell’Ottocento, interno giorno.
Terza scena | Identità familiare e Governance | Bergamo, gennaio 2023, ufficio del Presidente, interno giorno.
Quarta scena | Identità familiare e Purpose | Statale Postumia, tratto Cittadella-Castelfranco, sabato 16 maggio 2020, interno giorno.
Quinta scena | Identità familiare e Benefit | Roma, quartiere San Lorenzo, mercoledì 7 febbraio 2024, esterno giorno.
Sesta scena | Identità familiare e HRM | Padova, Piazza Insurrezione, febbraio 2023, interno giorno.
Settima scena | Identità familiare e futuro che ci (a)spetta | Trieste, gennaio 2023, interno giorno.

NATIVA, AIDAF - Associazione Italiana delle Aziende Familiari, CUOA Business School. Università degli Studi di Padova

Identità L’identità e i valori della famiglia proprietà si specchiano anche nella strategia e nelle politiche per attrarre, motivare e trattenere il capitale umano. P...

05/05/2024

Qual è il che distingue il nella gestione del ?
Sono ̀, e della famiglia proprietaria.
A certe condizioni. Quali?

Ne parlerò al Family Business Forum.
Il 10 maggio, a partire dalle 9:00, a Lecco nella sede della Camera di Commercio. In presenza, in streaming e in diretta tv.
Per partecipare bisogna iscriversi, gratuitamente, vedi link nel primo commento
Partirò da un capolavoro della moderna, passerò per il tra me e due noti imprenditori italiani, leggerò alcuni passaggi della lettera scritta una manciata di anni fa da un imprenditore (meno noto ma altrettanto lungimirante) alle figlie e al figlio.
E, poi, partendo dai primi risultati della prima Ricerca Nazionale sulle Società Benefit e da una ricerca ad hoc su Family Business & HRM con GSO Consulting vedremo in che modo identità, valori e reputazione della famiglia proprietaria possono diventare leve di .

AIDAF - Associazione Italiana delle Aziende Familiari, Università degli Studi di Padova, CUOA Business School, Confindustria Veneto Est, NATIVA, GSO Consulting

29/04/2024

Il capitalismo del XXI secolo? È quello
È il nuovo alfabeto per comporre le parole delle imprese
Di chi le guida, di chi le gestisce, di chi ci lavora dentro, di chi con esse è in affari, di chi da esse riceve i "benèfici effetti", di chi forma le giovani pronte ad entrare in queste .
Tutto ciò reclama nuove metriche e narrazioni diverse.

Oggi, Corriere L'Economia ospita l'anteprima dei primi risultati della ricerca nazionale che vede insieme NATIVA, Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, Assobenefit, Camera di commercio di Brindisi - Taranto e DSEA - Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Unipd, con l'ottima regia grafica di Sintesi Factory.
Ad oggi, un team si è occupato di guardare i numeri, che servono per innovare le metriche.
Un altro gruppo, sta passando al setaccio gli statuti (uno per uno...) per capire fino in fondo perchè siamo di fronte alla trasformazione dell'agire imprenditoriale (che, in un Paese fondato sulle , vuol dire un'evoluzione del profilo delle famiglie imprenditoriali italiane)

PS: vero è che, proprio ieri, su La Lettura - Corriere della Sera veniva recensito la "Crisi del capitalismo democratico" (che esce domani 30 aprile), che pare introdurre il concetto di ...ma su questo tema tornerò dopo.

25/04/2024

Dal test d’ingresso al semestre in prova
Lauree a numero programmato: tra mito ideologico e pragmatismo, tra realtà gestionale e proiezioni demografiche

ON/OFF | A me pare che insistere sul tasto ON/OFF (ingresso libero, ingresso programmato) sia un approccio tipico del secolo scorso. Nel secondo Novecento, la liberalizzazione degli accessi è stata una decisione buona, giusta e democratica. Una decisione che ha permesso a chi come me era di estrazione proletaria e di famiglia operaia di poter studiare alla grande, liberamente e fino a quando abbiamo voluto. Una gioia immensa. Oggi, è un approccio fuori dal tempo.

Pragmatismo politico anticipato alla vecchia maniera | Le proiezioni demografiche si stanno abbattendo sulle immatricolazioni (vedi il recente lavoro di Mediobanca a firma di Gabriele Barbaresco) e suggeriscono pragmaticamente di anticipare la rimozione del numero chiuso, per non dover rincorrere il problema del calo drammatico del numero di ventenni che si affacceranno alla formazione terziaria (e perdere consenso). Viene da chiedersi perché solo a Medicina e non anche per tutti i corsi di laurea che oggi hanno il numero programmato. In ogni caso, è un orientamento che emana «odor di naftalina».

Programmare le capacità di accoglienza, favorire i flussi per liberare lo stock di accessi | Sarebbe più saggio «programmare la capacità di accoglienza» degli Atenei in relazione alle strutture esistenti e far piovere borse di studio sulla generazione ventenne, affinchè la bella gioventù possa andare a formarsi dove ci sono posti a sedere, faculty in linea, strutture e servizi adeguati e dove se lo meritano. La soluzione adottata oggi, invece, rischia di portare al collasso alcune Università e alla potenziale desertificazione di altre.

Le interdipendenze dimenticate | Al secondo semestre del primo anno, verosimilmente, i corsi di laurea «di atterraggio» si vedranno arrivare nuove matricole, verosimilmente deluse dal fallimento del sogno della vita e quindi costrette a una scelta di ripiego. In ogni caso, i corsi di laurea di atterraggio si troveranno a fare i conti con aumento di matricole, capienza di aule e dintorni. Ne risentirà la qualità dell’esperienza di apprendimento (oltre che la percezione di qualità dei corsi di laurea di atterraggio).

Stakeholder scontenti | Le parti coinvolte nell’execution (faculty e comunità studentesca) sembrano scontente: lo sono per Medicina; figuriamoci quelli che nel mese di febbraio/marzo di ogni anno si vedrà arrivare le persone “che non hanno superato il periodo di prova a Medicina”. In più, anche i ranking sulla qualità didattica perderanno di significato: è difficile responsabilizzare su regolarità delle carriere e internazionalizzazione delle carriere studentesche chi non ha alcuna leva sulla programmazione.

Convivenze Generazionali: cosa sono e cosa servono | con Antonio Panareo, per Story Time 24/04/2024

La stagione irreversibile delle (non solo nelle imprese)
Tra , ,
È un po’ un altro 11 dicembre 2001

Viste con gli occhi delle imprese (e con le lenti della e la gestione delle ), a me pare che la corretta interpretazione delle dinamiche della demografia e dei flussi delle passi attraverso le conoscenze, le competenze, le skill e le abilità per creare ambienti di lavoro (o sociali, se parliamo di comunità) capaci di incorporare la necessaria convivenza tra generazioni, etnie e culture tra loro anche molto distanti.
Ambienti organizzativi che abilitano la convivenza (variamente intesa) riducono il potenziale di conflitto, di ostracismo o di rigetto che da sempre accompagna le situazioni ad elevato contenuto di diversità.

Per certi aspetti, è come se si fosse ripresentato un altro 11 dicembre 2001. Quel giorno, la Cina entrò nel WTO è cambiò per sempre l’economia, le società e le imprese.
Oggi, succede la stessa cosa per effetto di demografie e migrazioni. Resta solo da trovare una data simbolica.

Con Story Time, Canale Italia

Convivenze Generazionali: cosa sono e cosa servono | con Antonio Panareo, per Story Time

Manager di tutte le etnie per la società variopinta | Corriere del Veneto, 12 marzo 2024 12/03/2024

di tutte le per la società variopinta
mio editoriale su Corriere del Veneto, 12 marzo 2024

L’ampia presenza di più etnie nei luoghi di lavoro è da almeno un ventennio prassi consolidata nei ruoli operativi della manifattura e dei servizi alla persona.
Ma se spostiamo il focus sulle linee manageriali, il quadro cambia in modo significativo.
Moustafa, Christelle, Faouziatou, Elif Naz e tutte le altre persone africane, asiatiche e sudamericane che le nostre Università portano nelle aule sono un banco di prova per la comunità imprenditoriale, manageriale e professionale.
La disponibilità a offrire loro opportunità di impiego in linea con la formazione terziaria è la modalità più immediata ed economica per bilanciare la «fuga di italici» e soddisfare il fabbisogno di capitale umano, di cui con quotidiana frequenza si lamenta la carenza.
[…]
Va anche preso atto che il profilo delle persone migranti non è omogeneo, ma distinto in diversi segmenti per ciascuno dei quali va progettato un portafoglio di servizi di comunità su misura e non standard.
Per le persone straniere in possesso di formazione terziaria cresciute nel nostro Paese o arrivate qui per studiare o per cercare fortuna, tra l’accettare una buona proposta di lavoro in Italia o spostarsi di qualche centinaio di chilometri per andare in Austria, Germania, Francia o Spagna per svolgere un’attività simile, a fare la differenza sono le condizioni di contesto che ne facilitano l’inserimento e l’integrazione nella società locale.
Su questi aspetti, sono la classe politica e i corpi intermedi che devono intervenire, vuoi perché le imprese medie e piccole non hanno le risorse per farlo, vuoi perché sono le uniche che possono portarci a tutti gli effetti nella società variopinta che ci meritiamo e di cui, pragmaticamente, non possiamo farne a meno.
Tiziano Barone
Renzo Chervatin
Anna Tuny Tosetti
Anna Baiguera
Associazione Next
Popoli Insieme
Comune di Padova
Margherita Colonnello
Confindustria Veneto Est
Camera di Commercio di Padova

Manager di tutte le etnie per la società variopinta | Corriere del Veneto, 12 marzo 2024 Manager di tutte le etnieCorriere del Veneto, 12 marzo 2024Moustafa, sudanese con in tasca la laurea in management, è arrivato sulle coste siciliane a bordo ...

06/03/2024

La società variopinta | Il futuro che meritano, il futuro che ci (a)spetta
13 marzo, ore 10:00, in Comune di Padova
Con Popoli Insieme, Associazione Next, UniCredit, Camera di Commercio di Padova, Confindustria Veneto Est, Veneto Lavoro, DSEA - Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Unipd insieme a Corriere del Veneto e Corriere Imprese

21/02/2024

La primavera del variopinto per mitigare l’
Aspettando il seminario «L’inclusione delle persone migranti grazie al lavoro» del 13 marzo.
Immaginando, come direbbe mio figlio, che «i/le marroni» accedano a posizioni intermedie e apicali e non solo esecutive, come tutte le altre persone.

Cosa può fare un’impresa per soddisfare il fabbisogno di competenze e capitale umano?
La risposta è sviluppare pratiche di e anche per la gestione della “racial/ethnic diversity at work”.
Un po’ per l’inverno demografico, un po’ per la crescente capacità attrattiva delle Università italiane (e venete, nel caso specifico), un po’ per i flussi migratori crescenti, questo tema entra prepotentemente nell’agenda delle imprese e delle famiglie imprenditoriali.
Oggi ho incontrato il primo degli ospiti con cui, insieme a Faouziatou Bara, converseremo a metà marzo: è arrivato con un barcone due anni fa e oggi ha un lavoro più che dignitoso. Chiaro il concetto?

Ne parleremo il 13 marzo mattina, a Padova, insieme a Popoli Insieme, NEXT Networking for , Unicredit, Comune di Padova, Veneto Lavoro, Confindustria Veneto Est, Camera di Commercio di Padova, Corriere Imprese Corriere del Veneto.
for , DSEA - Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Unipd
Università degli Studi di Padova

16/02/2024

GGGP (con la "G", non con la "C")
G | Giovanni
GG | Gabriele Gabrielli
P | Paolo
Un concentrato di e al Caffè Pedrocchi - Pagina Ufficiale. di Padova.
E ho detto tutto!
for

15/02/2024
06/02/2024

Energia è
Talk con uno degli speaker più autorevoli su scala globale: Antonio Volpin
15 febbraio, ore 18:00-19:30, partecipazione libera con iscrizione su CUOA Business School

Per la comunità imprenditoriale e manageriale, un'occasione da non perdere, su un tema caldissimo, con uno dei migliori speaker sulla piazza mondiale, per capire un po' di più sulla e i suoi impatti su economie, e .

Dal 2008 al 2022, Antonio è stato leader della practice Electric Power and Natural Gas per McKinsey & Company, prima dalla sede di Londra e poi a Singapore.
Ha svolto attività di consulenza per numerose aziende leader mondiali nel campo dell’energia elettrica in tutti i cinque continenti.
Oggi, Antonio è Senior Partner Emeritus della stessa società.
Dal 2017 al 2022, è stato componente dell’advisory board di Jera, la più grande azienda energetica asiatica al di fuori della Cina, basata a Tokyo.
Nel 2023, è stato nominato nel consiglio d’amministrazione di Singapore Power Group, una delle più importanti aziende di energia elettrica in Asia.
Recentemente è stato nominato presidente di Perpetum Energy, società di energie rinnovabili operante in Nord Europa.
Ha partecipato al dibattito sull’evoluzione del settore energetico, contribuendo a white paper che hanno anticipato i trend.
Dal 2023, scrive di energie su HuffPost.

www.cuoa.it

Come nasce la scultura di un bambino, il nostro | con Franco Trevisan, scultore | Montagnana, 3/2023 01/01/2024

Come nasce la scultura di un bambino, il nostro | Con lo scultore FFranco Trevisan| Montagnana, marzo 2023
Buon 2024, pieno di vita!

Tra i suggerimenti che ci vennero dati dall’ottima équipe adozioni dell’Ulss 6 Euganea che ci ha accompagnato nel primo periodo del percorso post-adozione, c’era quello di «creare una storia», un asse temporale lungo il quale inserire episodi idonei a costruire un racconto di vita.
Eh sì, perché a noi tre le carte nulla hanno detto sui primi due anni di vita: nessuna informazione, vuoto totale.
Un po’ ci ha aiutato l’équipe, un po’ ci ha indirizzato Giulia, la nostra psicologa. E un po’ ci abbiamo messo del nostro, creando ancoraggi simbolici e materiali.
La (si fa per dire) fortuna nell’aver colto la corsa di Kena verso di noi quella mattina del 25 febbraio 2018, è stato lo spunto per la scultura.

Volevamo una scultura che replicasse lo slancio de «la corsa di 12 secondi» verso di noi.
Abbiamo cercato uno scultore esperto nel rappresentare il movimento e lo abbiamo trovato in Franco Trevisan.
Lo scorso anno, proprio in questi giorni, lo contattammo e lo andammo a trovare a Montagnana.
Poi, a marzo 2023, ci recammo nel suo studio e ci raccontò il percorso per passare dal «concepimento» dell’opera alla sua «completa realizzazione».
Non serve dire altro per cogliere il significato simbolico di questi tre minuti tondi di spiegazione.

Come nasce la scultura di un bambino, il nostro | con Franco Trevisan, scultore | Montagnana, 3/2023 Come nasce la scultura di un bambino, il nostro | Con lo scultore Franco Trevisan | Montagnana, marzo 2023Tra i suggerimenti che ci vennero dati dall’ottima ...

El paròn a fine corsa | Il moderno Family Business avanza | Corriere del Veneto, 29 dicembre 2023 29/12/2023

El paròn a fine corsa: «l’impresa del » come la carta da parati
mio editoriale su Corriere del Veneto, 29 dicembre 2023 e agenda 2024 per il

È il momento che, nel linguaggio comune, «l’impresa del paròn» assuma il ruolo che Piergiorgio aveva al liceo.
Piergiorgio? Sì, è il protagonista di “Negli occhi di chi guarda” (romanzo di Marco Malvaldi). Ma cosa c'entra?
E cosa c'entra la carta da parati?
C'entrano eccome.
Con le parole di Malvaldi: «Fino a tutto il liceo, il suo ruolo alle feste e alle cene di classe non era stato lontano da quello della carta da parati: qualcosa che non parla [più], che si nota appena [e per poco ancora], e di cui solitamente si auspica la rimozione» (le parti tra parentesi quadrate sono mie aggiunte)

Cosa ci dicono i casi IRSAP, Stevanato Group, Gruppo Mastrotto S.p.A., IRINOX Home, Dal Ben, Cereal Docks.
Perché leggere “Le Serenissime” di Paola Pilati.
Come possiamo diffondere questi stili imprenditoriali anche ruotando attorno alle iniziative di CUOA Business School per le famiglie imprenditoriali.
Perchè - Associazione Italiana delle Aziende Familiari è un faro per le imprese familiari italiane.

Gio Gregori, Alessia Mosca, Paolo Di Cesare, Francesco Casoli, Katia Da Ros, Chiara Mastrotto, Diego Campagnolo, Nora Sperotto, Gabriele Dal Ben

El paròn a fine corsa | Il moderno Family Business avanza | Corriere del Veneto, 29 dicembre 2023 El paròn a fine corsadi Paolo Gubitta Corriere del Veneto, 29 dicembre 2023Se riferito al calcio e associato all’epica figura di Nereo Rocco, la parola rimar...

La doppia grande sconfitta | Dimissioni al femminile | Corriere del Veneto | 20 dicembre 2023 20/12/2023

La doppia grande sconfitta
Demografia a picco e dimissioni (in)volontarie delle neomamme: è mai possibile?
mio editoriale sul Corriere del Veneto

Una «Grande Sconfitta», che a dire il vero è anche una doppia sconfitta: potremmo sintetizzare con questo ennesimo neologismo la crescita del numero di lavoratrici madri che in Veneto dà le dimissioni «volontarie», perché in difficoltà nel bilanciare le esigenze di cura nei primi anni di vita della neonata creatura con quelle del lavoro (5.650 nel 2022, a fronte di 5.427 nel 2021).

La sconfitta è doppia per il combinato disposto di alcune o tutte le seguenti ragioni.

La prima riguarda i settori. L’80% delle uscite proviene da terziario, servizi e commercio, che sono proprio quelli in cui la presenza femminile è da sempre rilevante e nei quali ci dovrebbe essere ampia esperienza di gestione di lavoratrici in maternità.
È mai possibile?

La seconda nasce dal confronto con altri territori che hanno dinamiche demografiche simili alle nostre. Nella vicina Emilia Romagna, le giovani donne che diventano madri e lasciano il lavoro per esigenze di conciliazione sono i due terzi di quelle del Veneto.
È mai possibile?

La terza ragione, infine, riguarda le posizioni coinvolte. I numeri presentati ieri sempre su queste colonne ci dicono che si tratta in prevalenza di qualifiche medio-basse.
È mai possibile?

La doppia grande sconfitta | Dimissioni al femminile | Corriere del Veneto | 20 dicembre 2023 La doppia grande sconfittadi Paolo Gubitta Corriere del Veneto, 20 dicembre 2023Una «Grande Sconfitta», che a dire il vero è anche una doppia sconfitta: potr...

Il fattore «S» nel lavoro: oltre i contratti contano i valori | Corriere Imprese Nordest | 6nov2023 15/11/2023

Il fattore «S» nel lavoro: oltre i contratti contano i valori | Corriere Imprese Nordest | 6nov2023 Il fattore «S» nel lavoro: oltre i contratti contano i valoridi Paolo GubittaCorriere Imprese Nordest (6 novembre 2023)Da una parte, c’è un già grande e cres...

Il fattore «S» nel lavoro: oltre i contratti contano i valori | Corriere Imprese Nordest | 6nov2023 15/11/2023

Il fattore «S» nel : oltre i contano i
su Corriere Imprese di Corriere del Veneto | 6 novembre 2023

Da una parte, c’è un già grande e crescente numero di persone, per lo più giovani, che quando si reca al lavoro non è più disponibile «a lasciare a casa i propri valori». […]
Sempre da questa parte, c’è chi matura l’appena citata consapevolezza «nel mezzo del cammin» della propria vita lavorativa. […]
Dall’altra parte, c’è un ancor piccolo ma crescente numero di imprese che è pronto ad accogliere le persone che si aspettano di vivere i propri valori nel luogo di lavoro. […]
Fin qui i princìpi generali, ma in pratica? Ecco come si deve fare.
Le imprese orientate alla sostenibilità hanno già confidenza con le pratiche ESG. Devono prendere la «S», che sta per «sociale», e…

Il fattore «S» nel lavoro: oltre i contratti contano i valori | Corriere Imprese Nordest | 6nov2023 Il fattore «S» nel lavoro: oltre i contratti contano i valoridi Paolo GubittaCorriere Imprese Nordest (6 novembre 2023)Da una parte, c’è un già grande e cres...

24/10/2023

Come si progetta una ?
Il caso Stevanato Group: valorizzazione delle e sviluppo delle tra e

Per far crescere le persone e promuovere le competenze non servono "buona volontà" e, men che meno, "buon senso". Servono invece una chiara definizione del "perchè" vanno fatte certe cose e un ottimo team di manager per trasformare l'intento in realtà.
Ho chiesto a Riccardo Binotto di raccontare le fasi che portano alla creazione di una aziendale. a studenti e studentesse di Economia e Programmazione Organizzativa (il corso che ho insieme a Francesca Chiara e Sara Caroppo).

VajontS 23: un coro inclusivo, popolare, sostenibile e di tutti | Corriere del Veneto, 8/10/2023 08/10/2023

VajontS 23: , , e di tutti | Cosa c’è dietro le quinte dell’azione corale di domani 9 ottobre 2023
Visione, condivisione, management: vi dico com’è nato questo progetto visionario
il mio editoriale sul Corriere del Veneto dell'8 ottobre

Nessuno, meglio di Marco Paolini e Telmo Pievani, possono spiegare i contenuti di .
Nessuno, meglio di Marco Paolini può spiegare il valore simbolico del progetto (lo fa oggi nell’articolo di Francesco Chiamulera sul Corriere del Veneto)
«Dovevamo esserci, anche questa volta […] si doveva farlo. La scelta l’abbiamo fatta a dicembre scorso. Ci siamo detti: lo facciamo o no? La risposta è venuta come una necessità: dovevamo esserci […] eravamo certi che la cosa avrebbe raccolto partecipazione»

In quel dicembre 2022 c’ero anch’io a prendere quella decisione, che era il primo snodo critico di un ragionamento iniziato almeno un paio di mesi prima con Marco Paolini, Michela Signori, Francesco Bonsembiante, Marco Aime, Luca De Biase e Telmo Pievani. In quel fine dicembre 2023, a ridosso di S. Silvestro, a Milano con noi, tra gli altri, cera anche l’amico Paolo Verri, che di progetti complessi ne sa tanto.

Cosa c’entro io in tutto questo? (…al netto del fatto che, dopo aver assistito alla diretta del 1997, ho divorato “Sulla pelle viva” e ho seguito i lavori di Marco Paolini con sistematicità…e del fatto che vent’anni fa tenevo un insegnamento insieme a Francesco Bonsembiante).
Io ho dato il mio contributo, dalla prospettiva dei temi di cui mi occupo.
Resta memorabile la “docenza” di Diego Campagnolo che, in una mattinata, ha permesso di tradurre la vision con l’alfabeto del business model e dei modelli organizzativi.
Resterà memorabile il lavoro che sta facendo il team di Nativa che, grazie all’amico Paolo Di Cesare, permetterà di misurare l’impatto di VajontS 23.

Jolefilm
La Fabbrica del Mondo
C’è solo un punto sul quale dovremo lavorare.
Con le parole di Marco: «L’avevamo pensato come un progetto che fosse già destinato ai nuovi media, ma…questo costa. E nessun finanziatore ha ritenuto inizialmente di sostenere un progetto considerato troppo avventuroso».
Con le mie parole: crowdfunding.

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