Shinken Aikido Palermo

Dove Aikido, Katori Shinto Ryu e Mindfulness si fanno strumento di crescita personale.

09/09/2024

Non riesci proprio a stare fermo? Abbiamo qualcosa per te 😏

Ti aspettiamo questo weekend insieme a Luciano Brindisi per un workshop rivolto a tutti coloro che fanno del movimento la propria passione.

Orari:
14 settembre ore 16:00 - 19:00
15 settembre ore 10:00 - 13:00

📞 Per info, contattaci allo +39 327 943 3563, anche su Whatsapp.
📍 Ti aspettiamo a piazza Sant'Anna 3, nel cuore del centro storico ❤

09/09/2024

Si avvicina la data del seminario Aikido Fijlkam Regione Sicilia diretto dal Maestro Marco Rubatto. Non mancare

05/09/2024

Benvenuti nella rubrica Haiki 俳気!
L' haiku invita a un momento di attenzione e consapevolezza, esprimendo emozioni e riflessioni attraverso immagini naturali e stagionali. Questo tipo di poesia ci incoraggia a osservare con cura il mondo che ci circonda, trovando bellezza e significato nei dettagli più piccoli e nelle esperienze più effimere. Ogni haiku è un invito a rallentare e ad apprezzare l'attimo presente.
Vincenzo Li Greci, studente della facoltà di lettere e praticante di Aikido e Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu presso il nostro dojo, ci accompagnerà settimanalmente con le sue composizioni haiku. Da sempre affascinato dalla cultura nipponica, Vincenzo è innamorato anche della letteratura e, in particolare, degli haiku, brevi componimenti tradizionali giapponesi. Un Haiku di stampo tradizionale contiene quasi sempre elementi simbolicamente correlati a una determinata stagione anche se, nel corso del tempo, gli haiku si sono radicati così profondamente nella cultura giapponese da essere stati capaci di svincolarsi dalla retorica tradizionale. Chiunque scriva haiku, perciò, può esplorare differenti tematiche: naturali, umoristiche, della vita quotidiana, spirituali e molte altre.
Ma perché gli haiku sono così brevi? La brevità degli haiku riflette il concetto di bellezza intrinseca nella mentalità giapponese. Come ha affermato il grande scrittore giapponese Natsume Soseki: "più si è semplici, più virtù si posseggono".

03/09/2024

Prospettive in Aikido: Un Viaggio di Scoperta e Riflessione

In Aikido l'insegnamento è una stratificazione di concetti profondi,dove la prospettiva con cui si pratica gioca un ruolo centrale nel plasmare la comprensione dei principi unici della nostra disciplina.
Diverse prospettive possano influenzare la pratica ed evidenziarne limiti ed opportunità di crescita; cambiare prospettiva può essere
uno strumento per il praticante esperto attraverso il quale mettere alla prova la qualità del suo percorso.
L'aikido può essere paragonato a un insieme di scatole contenute una dentro l’altra: le tecniche trovano il loro significato e la loro utilità quando sono radicate ed esplicitano i principi interni unici della disciplina. Questi a loro volta, sono il fondamento peculiare su cui si basa ogni aspetto dell'aikido definendone le specificità ed il metalinguaggio ad esso associato che, per forza di cose, è differente da quello di qualsiasi altra disciplina. La prospettiva invece dà sostanza e significato ai principi offrendo un quadro
unico attraverso il quale ogni praticante interpreta e vive l'aikido; la prospettiva non si insegna ma viene fuori da una stimolazione
costante dei propri allievi a pensare le cose secondo punti di vista sempre diversi e stimolanti per il loro sistema di pensiero.
Le tecniche nell'aikido quindi rappresentano più che semplici movimenti fisici effettuati secondo una strategia marziale; sono la manifestazione concreta dei principi della disciplina e delle prospettive del praticante.
Mentre due scuole differenti possono
eseguire la stessa tecnica con movimenti abbastanza simili, nell'osservare con spirito critico la qualità della relazione tra i praticanti emergono delle differenze, si svelano i principi per mezzo del "cosa" e le prospettive attraverso il "come" aprendo al nostro sguardo nuove possibilità di esplorazione e comprensione.
Storicamente, l' Aikido è stato troppo spesso presentato come un'arte marziale orientata esclusivamente alla difesa e alla
neutralizzazione di un attacco ma questa prospettiva, troppo limitata, non ne coglie la profondità descritta dalle parole del
fondatore stesso. Nell’insegnamento odierno la nostra sfida consiste nel trasmettere non solo tecniche e, attraverso queste, principi ma anche innescare una riflessione profonda sulle
prospettive che rendono l'Aikido una pratica profondamente individuale ed interna.
Recentemente, durante un seminario di formazione per docenti, è emersa la complessità nell'approfondire le prospettive dell'aikido. Gli allenatori sono stati invitati a concentrarsi sulla tecnica, gli istruttori sui principi ed i maestri sulle prospettive. Palesemente ai miei occhi è risultato molto difficile per i maestri andare oltre gli aspetti formali legati alla loro tradizione di studio ed inquadrare una precisa prospettiva di pratica.
Questa limitazione riflette la necessità
urgente nella nostra comunità di sviluppare una comprensione più ampia e inclusiva di cosa sono le prospettive all'interno della nostra pratica superando il paradigma dell’efficacia difensiva.
Per comprendere meglio l'Aikido, possiamo paragonarlo all'architettura: le tecniche sono i materiali da costruzione, mentre i principi fungono da elementi strutturali e funzionali che
organizzano e danno significato a quei materiali, le tecniche stesse. La prospettiva, simile al contesto architettonico, alla storia
e alla sensibilità individuale del progettista, deve conferire invece unicità e valore alle pratiche e alle interpretazioni ed espressioni individuali.
La mia prospettiva sull'aikido è unica, plasmata dalle mie esperienze, dalla mia sensibilità, da quello che i miei maestri mi hanno trasmesso (volutamente e non), dalle mie esperienze fuori
dal tatami, dal mio modo di relazionarmi e dalla mia idea di crescita personale. Insegnare per prospettive non significa trasmettere conoscenze, ma individuare temi che possano
innescare riflessioni, condividere la storia del proprio cammino e la propria visione intima in quel dato momento, consapevoli che
questa è cambiata nel tempo e, se tutto va bene, cambierà ancora. È un invito ad aprire il proprio sistema agli altri, senza paura di essere giudicati ma con lo spirito critico di chi è in continuo processo di evoluzione.
Chiudo con una domanda per te lettore appassionato di Aikido:
Quali prospettive riconosci nella tua pratica? Sono le stesse di ieri?
Sei consapevole che possano cambiare domani?
Queste prospettive sono uno stimolo intellettuale per la tua classe?
Condizionano i tuoi allievi o li aprono a una strada di riflessione personale unica?
Riflettiamo su queste domande e condividiamo le nostre opinioni, perché ogni risposta è una tessera nel mosaico variegato della nostra pratica.

MC

27/08/2024

La vita di Morihei Ueshiba, conosciuto affettuosamente come O Sensei, è una fonte d'ispirazione per tutti coloro che cercano di trasformare gli errori in opportunità di crescita e apprendimento. La sua storia ci insegna che la vera maestria si raggiunge abbracciando le difficoltà e superandole con determinazione e umiltà. Morihei Ueshiba nacque il 14 dicembre 1883 a Tanabe, in Giappone. Fin da giovane Morihei mostrò un grande interesse per le arti marziali dedicandosi allo studio del jujitsu, kenjutsu e sojutsu. Tuttavia, il suo percorso fu pieno di sfide e difficoltà che lo spinsero a riflettere profondamente sul suo cammino.
Uno dei momenti più significativi nella vita di Ueshiba fu la sua partecipazione alla guerra russo-giapponese nel 1904 (tuttavia, ci sono fonti che indicano che Ueshiba non partecipò attivamente al conflitto ma che, piuttosto, il suo servizio militare fu in gran parte di natura amministrativa o non combattente). Durante il servizio militare, Morihei fu testimone delle devastazioni della guerra e ne uscì con una profonda avversione per la violenza. Questa esperienza lo portò a chiedersi quale fosse il vero valore delle arti marziali e a cercare un modo per promuovere la pace piuttosto che il conflitto.
Dopo il conflitto, Ueshiba iniziò a viaggiare per il Giappone, un periodo cruciale per la sua crescita personale e spirituale. Nel 1912, si trasferì nella regione di Hokkaido, dove incontrò Sokaku Takeda, un maestro di Daito-ryu Aiki-jujutsu. L'allenamento sotto la guida di Takeda fu duro, ma Morihei sfruttò gli errori commessi come lezioni preziose per migliorare le sue abilità. Fu in questo periodo che iniziò a formare le basi tecniche di quella che, tempo dopo, sarebbe diventata l'Aikido.
Nel 1919, Ueshiba si spostò ad Ayabe, vicino a Kyoto, dove incontrò Onisaburo Deguchi, il leader della setta religiosa Omoto-kyo. Deguchi ebbe un profondo impatto su Ueshiba, ispirandolo a integrare la spiritualità nella pratica marziale. Morihei cominciò a vedere le arti marziali come un linguaggio attraverso cui esprimere valori di pace e armonia, facendo del budo lo strumento perfetto per trasmettere questi nuovi ideali. Gli insegnamenti di Deguchi lo guidarono a sviluppare l'Aikido come un'arte marziale fondata sull'amore e l'armonia.
Nel 1925 si racconta che O Sensei ebbe un'esperienza spirituale significativa durante un incontro con un ufficiale navale. Senza contrattaccare, Morihei riuscì a evitare gli attacchi del suo avversario, raggiungendo uno stato di armonia e pace interiore. Questa esperienza trasformativa (che non tutte le fonti riconoscono come realmente accaduta) gli fece comprendere che la vera forza risiede nell'armonia con l'universo, piuttosto che nel conflitto. Da questa realizzazione nacque l'Aikido, un'arte marziale basata sulla co-azione anziché sulla competizione.
Per O Sensei, gli errori non furono mai motivo di sconforto, ma piuttosto preziose lezioni da cui imparare. Attraverso il suo modo di vivere la vita insegnò che ogni errore è un'opportunità per conoscere meglio sé stessi e superare i propri limiti. Questa filosofia è il cuore dell'Aikido, che ci invita a fluire con le forze esterne invece di resistervi, trasformando il conflitto in cooperazione.
Attraverso la sua pratica, O Sensei dimostrò che il miglioramento continuo si ottiene solo accogliendo gli errori come parte essenziale del processo di apprendimento. Ogni caduta sul tatami è un'opportunità per rialzarsi più forti, con una comprensione più profonda delle proprie capacità e dei propri limiti.
Seguendo l'esempio di O Sensei, siamo invitati a vedere gli errori come guide indispensabili nel nostro percorso di crescita personale. Praticare con il cuore significa essere aperti a imparare da ogni esperienza, sia essa positiva o negativa. Non dobbiamo temere di sbagliare poiché è attraverso gli errori che si forgia la vera maestria.
In ogni sessione di pratica, accogliamo gli errori con gratitudine e usiamoli come trampolini di lancio verso una maggiore comprensione e competenza. Ricordiamo che la vera crescita non deriva dall'evitare le difficoltà, ma dal trovare la forza di affrontarle e superarle. Pratichiamo con passione, mettiamo il cuore in ogni movimento, e permettiamo agli errori di guidarci verso una versione migliore di noi stessi. Seguendo questo cammino, non solo potremo avvicinarci all’esperienza che O Sensei fece, ma potremo anche scoprire il potenziale illimitato che risiede dentro di noi. Così facendo, diventeremo noi stessi i grandi maestri nel nostro viaggio di trasformazione personale.

23/08/2024

Non vediamo l'ora!

20/08/2024

La cultura orientale è caratterizzata da una visione del mondo integrata, dove corpo, spirito e anima sono considerati parti interconnesse di un tutto. Questa prospettiva si riflette in molte pratiche spirituali e arti marziali, tra cui l'Aikido, un'arte marziale giapponese che enfatizza l'armonia e l'equilibrio tra mente e corpo. Nella cultura orientale, il corpo non è visto solo come un involucro fisico, ma come un veicolo che esprime la nostra energia vitale, spesso chiamata "Qi" in cinese o "Ki" in giapponese. Il mantenimento del benessere fisico è fondamentale per il flusso equilibrato di questa energia, e pratiche come lo yoga, il Tai Chi, Aikido e la meditazione mirano a rafforzare questa connessione corpo-energia. Il concetto di spirito in Oriente è spesso legato alla forza interiore e alla saggezza. È considerato il ponte tra il corpo e l'anima, influenzando il nostro comportamento e le nostre emozioni. Il rafforzamento dello spirito avviene attraverso la disciplina, la meditazione e la pratica delle arti marziali, che insegnano il controllo delle emozioni e lo sviluppo della calma interiore. L'anima invece è vista come la nostra essenza più profonda e immortale. Nella tradizione orientale, il benessere dell'anima è raggiunto attraverso la conoscenza di sé e l'armonia con l'universo. La realizzazione spirituale è spesso l'obiettivo ultimo, e pratiche come la meditazione Zen e il Buddhismo mirano a liberare l'anima dai cicli di sofferenza e rinascita. Nella filosofia e nelle tradizioni spirituali, i concetti di anima e spirito sono spesso trattati come elementi complementari; mentre le interpretazioni possono variare tra culture e religioni, la loro complementarità risiede nel modo in cui contribuiscono alla nostra comprensione del sé e del nostro posto nel mondo. L'anima è spesso vista come la nostra essenza più profonda e immortale, una parte di noi che trascende l'esperienza fisica e temporale. Rappresenta la nostra vera identità e il nucleo spirituale che ci connette a qualcosa di più grande di noi stessi, come l'universo o una forza divina. In molte tradizioni, l'anima è considerata eterna, continuando a esistere anche dopo la morte del corpo fisico. Questa prospettiva incoraggia una visione della vita che trascende i limiti materiali, focalizzandosi sulla crescita spirituale e sulla realizzazione del proprio potenziale interiore. Il termine "spirito" si riferisce alla forza vitale dinamica che anima e dà energia al nostro essere. È considerato il ponte tra il corpo e l'anima, influenzando il nostro comportamento, le nostre emozioni e la nostra vitalità. Lo spirito è associato a caratteristiche come la forza interiore, la volontà, la creatività e l'entusiasmo per la vita. Coltivare lo spirito attraverso pratiche come la meditazione, la preghiera o le arti marziali aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza e controllo emotivo, permettendo di affrontare le sfide della vita con calma e resilienza. La complementarità tra anima e spirito si manifesta in diversi modi, mentre l'anima fornisce un senso di identità e scopo che trascende il momento presente, lo spirito offre l'energia e la motivazione per agire nel mondo. Insieme, promuovono un equilibrio tra introspezione e azione, aiutando a vivere una vita significativa e autentica. Quando lo spirito è forte, possiamo affrontare le avversità con determinazione e resilienza. L'anima, con la sua connessione a qualcosa di più grande, ci aiuta a trovare pace interiore e accettazione anche nei momenti difficili. L'Aikido è stato concepito come un mezzo per unire il corpo, lo spirito e l'anima, promuovendo la pace e l'armonia. Nell'Aikido, il corpo è addestrato a muoversi in modo fluido e armonioso, utilizzando la forza dell'avversario per neutralizzare l'attacco. Questo approccio richiede una profonda comprensione del proprio corpo e delle sue dinamiche, promuovendo la salute fisica e la consapevolezza corporea. Nell'Aikido, la mente gioca un ruolo cruciale nella pratica e nello sviluppo dell'arte. La mente, o "mente cosciente", è il mezzo attraverso il quale i praticanti comprendono e applicano i principi dell'Aikido. La padronanza della mente è essenziale per ottenere un'armonia tra corpo, spirito e anima. Zanshin, ad esempio, è un concetto chiave nell'Aikido, riferendosi allo stato di consapevolezza continua. Questo stato mentale consente al praticante di reagire prontamente e in modo appropriato a qualsiasi situazione, rimanendo sempre presente e consapevole del contesto e delle dinamiche in gioco. Mushin, o "mente vuota", è uno stato mentale in cui il praticante è libero da distrazioni, preoccupazioni e pensieri superflui. In questo stato, la mente è completamente aperta e pronta a percepire e rispondere agli stimoli esterni in modo spontaneo e senza esitazioni. La pratica dell'Aikido mira a sviluppare il mushin permettendo ai praticanti di agire con chiarezza e decisione. Fudoshin, che significa "mente immobile", si riferisce a uno stato di calma e stabilità interiore, indipendentemente dalle circostanze esterne. I praticanti di Aikido cercano di coltivare questa qualità per mantenere la calma e la sicurezza anche sotto pressione. Una mente imperturbabile consente di agire con precisione e controllo, riflettendo una profonda forza interiore. Shoshin, o "mente del principiante", è l'approccio mentale che incoraggia l'apertura e la disponibilità ad apprendere, indipendentemente dal livello di esperienza. Nell'Aikido, mantenere una mentalità da principiante significa essere sempre pronti a imparare, a esplorare nuove possibilità e a migliorare continuamente. Questa attitudine mentale è essenziale per il progresso personale e tecnico. La pratica dell'Aikido aiuta a sviluppare la capacità di gestire le emozioni e le reazioni impulsive. Attraverso il controllo della mente, i praticanti imparano a rimanere calmi e centrati, anche di fronte a situazioni stressanti o provocatorie. Questo controllo emotivo è essenziale per mantenere l'equilibrio e l'armonia durante l'allenamento e nella vita quotidiana. Il rafforzamento dello spirito è centrale nella pratica dell'Aikido. I praticanti imparano a mantenere la calma sotto pressione e a gestire le proprie emozioni durante un conflitto. L'Aikido incoraggia la crescita spirituale attraverso la pratica della non-resistenza e del rispetto per tutti gli esseri viventi. Gli insegnamenti di Ueshiba sottolineano l'importanza di coltivare un cuore puro e un'intenzione benevola, considerati essenziali per raggiungere la vera armonia interiore e universale. Nell'Aikido, l'anima rappresenta l'essenza più profonda di una persona e il nucleo spirituale che guida le sue azioni e interazioni. L'Aikido si basa sull'idea di armonia e unità, non solo con gli altri, ma anche con l'universo intero. Questo principio riflette l'importanza dell'anima come guida per raggiungere uno stato di equilibrio interiore. L'obiettivo dell'Aikido è trovare la pace interna che permette di rispondere agli attacchi in modo calmo e senza violenza, trasformando potenziali conflitti in occasioni di crescita e comprensione. Il fondatore dell'Aikido, Morihei Ueshiba, vedeva questa arte marziale come un mezzo per connettersi con l'universo e con una forza divina superiore. La pratica dell'Aikido è intesa a palesare la sottile voce dell’anima e permettere ai praticanti di esprimere una forma più pura di sé stessi, in sintonia con il mondo che li circonda. L'Aikido è spesso descritto come una "via" o un percorso di crescita personale e autorealizzazione. La pratica costante aiuta i praticanti a sviluppare la consapevolezza di sé, riconoscendo le proprie paure, insicurezze e limiti. Attraverso la disciplina e la meditazione, l'Aikido promuove la trasformazione personale, permettendo all'anima di emergere in una forma più autentica e pura. Nella cultura orientale, corpo, spirito e anima sono intrecciati in un delicato equilibrio che determina il nostro benessere complessivo. L'Aikido, come molte altre pratiche tradizionali, incarna questi principi, offrendo un percorso verso l'armonia interiore ed esteriore. Attraverso la pratica costante, l'Aikido non solo rafforza il corpo e lo spirito, ma promuove anche la crescita spirituale, guidando i praticanti verso una vita di pace e consapevolezza.
M.C.

17/08/2024

Se siete affascinati dal Giappone e desiderate immergervi nella sua ricca storia, nelle sue tradizioni uniche e nelle sue affascinanti filosofie, siete nel posto giusto! Esploreremo insieme i migliori libri sulla cultura giapponese che vi porteranno a scoprire le meraviglie del Paese del Sol Levante. Preparatevi a viaggiare tra pagine intrise di saggezza, bellezza e mistero, buona lettura!

"Memorie di una Geisha" di Arthur Golden

"Memorie di una Geisha," scritto da Arthur Golden e pubblicato nel 1997, è un romanzo che offre uno sguardo affascinante e coinvolgente sulla vita delle geishe nel Giappone del XX secolo. Questo bestseller internazionale ha catturato l’immaginazione dei lettori di tutto il mondo con la sua narrazione avvincente e la sua rappresentazione dettagliata di una cultura unica. Il romanzo racconta la vita di Sayuri, una giovane donna che cresce nella città di Kyoto durante gli anni Trenta e Quaranta. Attraverso una serie di eventi straordinari, Sayuri viene strappata dalla sua famiglia e avviata alla carriera di geisha, un percorso che la trasforma in una delle figure più celebri e ammirate del suo tempo. La storia è narrata in prima persona da Sayuri, che riflette sulla sua vita e sulle sue esperienze, offrendo un'intensa esplorazione della sua crescita personale e professionale. Golden dipinge un ritratto vivido e dettagliato del mondo delle geishe, esplorando tanto la sua bellezza quanto le sue sfide. La ricerca di Sayuri per l'arte e l'eleganza, la disciplina rigorosa e le complessità delle relazioni interpersonali sono esplorati con grande sensibilità. Il romanzo offre uno sguardo intimo sulle tradizioni e le pratiche delle geishe, dalle tecniche di danza e di trucco agli intricati giochi di potere e alle dinamiche sociali. Nonostante il romanzo sia stato accolto positivamente per la sua narrazione coinvolgente e la sua ricerca meticolosa, è stato anche oggetto di critiche. Alcuni critici hanno sottolineato che "Memorie di una Geisha" offre una rappresentazione romanticizzata e, in alcuni casi, imprecisa della vita delle geishe. Golden ha basato il suo racconto su interviste e ricerche, ma come spesso accade con la narrativa storica, ci sono elementi di drammatizzazione che potrebbero non riflettere completamente la realtà. "Memorie di una Geisha" ha avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare e ha contribuito a una maggiore comprensione e curiosità per la cultura giapponese. Il romanzo è stato adattato in un film di successo nel 2005, che ha ulteriormente amplificato la sua influenza globale. "Memorie di una Geisha" di Arthur Golden è un'opera che mescola sapientemente storia, cultura e fiction per creare una narrazione avvincente e visivamente ricca. Pur con le sue critiche e le sue limitazioni, il romanzo rimane una lettura affascinante per chiunque sia interessato alla cultura giapponese e alla vita delle geishe. Con la sua narrazione coinvolgente e il suo sguardo profondo su un mondo misterioso e affascinante, offre un'opportunità unica per esplorare un aspetto affascinante della storia e della cultura giapponese.

16/08/2024

🎌 Shinken Aikido Palermo - Inizio Anno Accademico 2024-2025 🎌

Siamo entusiasti di annunciare l'inizio delle nostre attività per l'anno accademico 2024-2025 presso "Xinergie, Piazza Sant'Anna 3, Palermo". Scopri il potere delle antiche arti marziali giapponesi e partecipa ai nostri corsi che arricchiranno il corpo e la mente!

Offerta Formativa:

- Taiso (Ginnastica Mente Corpo Giapponese): Migliora la tua flessibilità, equilibrio e concentrazione attraverso esercizi della tradizione giapponese.

- Aikido per Bambini: Un approccio divertente e sicuro per insegnare ai più piccoli l'autodisciplina, la coordinazione e il rispetto.

- Aikido per Adulti: Rafforza il tuo corpo e la tua mente con l'Aikido, un'arte marziale che enfatizza la difesa e l'armonia interiore.

- Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu: Esplora una delle più antiche scuole di arti marziali giapponesi, perfezionando tecniche di spada e movimento.

- Difesa Personale: Acquisisci sicurezza e impara tecniche pratiche per proteggerti in ogni situazione.

- Laboratorio Coreografico di Armi Tradizionali Giapponesi (Kenbu): Sperimenta la bellezza e la precisione delle armi tradizionali attraverso coreografie affascinanti.

Unisciti a noi per una lezione di prova gratuita! Scopri il mondo delle arti marziali e trova il corso perfetto per le tue esigenze. I nostri istruttori qualificati sono pronti a guidarti in un percorso di crescita personale e fisica.

Per maggiori informazioni e iscrizioni, contattaci al 320 61 94 716/[email protected] o visita il nostro sito web shinkenaikido.com.

Inizia il tuo viaggio con Shinken Aikido Palermo e vivi l'essenza delle arti marziali giapponesi!

Vi aspettiamo numerosi!

13/08/2024

Modi Diversi di Essere Budo: L'Evoluzione dell'Aikido e delle Arti Marziali Giapponesi

Immaginiamo il Budo, la via marziale giapponese, come un cespuglio evolutivo con un antenato comune. Da questo antenato, proprio come è avvenuto per l'evoluzione umana, si sono sviluppati diversi rami che hanno portato alla nascita di arti marziali con caratteristiche uniche e distinte. L'Aikido rappresenta uno di questi rami evolutivi, che, pur condividendo radici comuni con altre arti marziali giapponesi, ha intrapreso un percorso unico e affascinante. Molte delle arti marziali giapponesi infatti sono nate da principi simili e da una filosofia condivisa influenzata profondamente dal Bushido, il codice dei samurai. Tuttavia, lo spostamento di queste arti in ambito sportivo ha spesso provocato una perdita del focus centrale e questo ha portato nel tempo ad una sensibile differenza tra l' Aikido e le altre discipline, differenza che si nota facilmente quando si assiste a una lezione o a un'esibizione.
L' Aikido, creato da Morihei Ueshiba a partire dagli anni '20, è riuscito a mantenere un legame molto profondo con i principi e le filosofie tradizionali del Bushido nonostante il suo essere un "Gendai Budo" (arti marziali sviluppate nel periodo Meiji o successivamente; questo è un periodo caratterizzato da una rapida modernizzazione e occidentalizzazione del Giappone, durante il quale molte tradizioni e pratiche sono state rivisitate e riformate per adattarsi ai tempi moderni). Questi principi non sono solo una cornice in cui inserire gli allenamenti ma parte integrante della pratica stessa. L'obiettivo dell' Aikido è armonizzarsi con l'energia dell'attaccante e cercare la pace come paradigma del vivere. A differenza delle altre arti marziali che enfatizzano la competizione e la prestazione fisica e tecnica, l' Aikido ha il suo focus principale nella cooperazione e nella crescita personale; la pratica costante porta (o dovrebbe prtare) a una maggiore consapevolezza di sé e di ciò che ci circonda. Molta della filosofia dell'Aikido è stata traslata direttamente dalla cultura tradizionale del Bushido, ma l'Aikido ha saputo mantenere questi principi vivi e centrali nella pratica quotidiana. Il reishiki (etichetta) è parte integrante dell'Aikido, non solo a livello formale ma anche come consapevolezza del proprio Io all’interno di una comunità. Le altre arti marziali giapponesi tendono a mettere l'accento sulla preparazione fisica, sportiva e tecnico-atletica finalizzata alla prestazione. Gli allenamenti sono intensi e fisici, con molta enfasi sul combattimento libero o le competizioni. In queste discipline, i praticanti sviluppano corpi robusti e scolpiti attraverso un duro lavoro in palestra. In Aikido, la preparazione fisica, mai scissa da quella mentale, si chiama Aikitaiso: una forma tradizionale di esercizio che cerca di riallineare mente e corpo attraverso la respirazione. La pratica costante dell'Aikido porta solitamente a corporature più esili e asciutte, con un punto di forza nella grande elasticità degli arti e della schiena, simile a quella dei ballerini.
Spesso i praticanti di altre arti marziali criticano l' Aikido per essere troppo poco diretto ed efficace per il combattimento. Tuttavia, la dinamica dei movimenti e la loro fluidità sono considerati come strumenti di armonizzazione con l'altro e rientrano pienamente nei principi di una pratica che è anche esplorazione della relazione e del sé dentro la relazione. Se l' Aikido potesse avere una qualche utilità a livello difensivo lo farebbe attraverso l'impostazione mentale che contribuisce a generare, attraverso la pratica, nei confronti del conflitto, aiutandoci a restare sereni e rilassati e a percepire l'altro e le sue intenzioni; ma questo non è il fine ultimo dell'Aikido. Quando gli esperti trovano e studiano i reperti fossili umani, inizialmente, sono le similitudini che catturano la loro attenzione facendoli osservatori di qualcosa che ha una storia profonda e complessa in cui riconoscersi e di cui stupirsi. Tuttavia, sono poi le differenze che costruiscono la scienza dell'evoluzione: piccole differenze anatomiche o genetiche consentono di capire come l'umanità si è distribuita nello spazio e nel tempo e come si è differenziata. Oggi infatti non si pensa più all'evoluzione come una catena lineare in cui il più recente è necessariamente migliore, ma come un cespuglio di possibilità differenti che hanno portato a una varietà e ricchezza di specie. Allo stesso modo, il Budo può essere visto come un cespuglio evolutivo, con l'Aikido che rappresenta un ramo distinto. Pur condividendo un antenato comune con altre arti marziali giapponesi, l'Aikido si è sviluppato in una direzione unica, mantenendo un legame profondo con le filosofie tradizionali. L'Aikido rappresenta uno dei possibili rami evolutivi del Budo. Fa parte della famiglia delle arti marziali perché ne usa il linguaggio e molti principi, ma tende verso prospettive diverse che lo rendono profondamente differente esattamente come avviene per l' evoluzione umana dove diverse specie si sono adattate a vari ambienti e sfide sviluppando caratteristiche uniche. Mentre le altre arti marziali giapponesi si sono evolute verso la competizione o la difesa personale perpetuando un certo tipo di rapporto col conflitto, l'Aikido ha mantenuto il suo legame profondo con le filosofie tradizionali del bushido scoprendo nuove opportunitá che il conflitto può offrire come strumento del miglioramento personale.



#合気道 #武道

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