Rione Olivella

"La Macchina dei Sogni" riparte dai bimbi: spettacoli in tre luoghi simbolo di Palermo Si concentra nel quartiere dell’Olivella di Palermo, a pochi passi dal Teatro Massimo, la 39esima edizione del festival “La Macchina dei s...

Viva u santissimo Crocifisso
Viva u re ra liviedda!
🥰🥰❤️🎉

⛪️ Festeggiamenti in onore del SS. Crocifisso all'Olivella

🙏 Programma religioso dal 1 Maggio all'8 Maggio 2022

All'Olivella c'è già aria di festa!
" Grazia patruzzu amurusu"

A liviedda! ❤️

❤️

⛪️ Dopo due anni di pandemia e chiusure.

Finalmente si torna in processione.
Finalmente il signuruzzu ritornerà tra le strade del nostro quartiere, accompagnato dai suoi devoti.

❤️ Il cuore di Palermo

Tra via Cavour, Via Roma, Via Maqueda e via Bandiera.
L'Olivella vista dall'alto

Tutto il Rione dell’Olivella si stringe attorno alla famiglia Di Peri, originaria del quartiere, per la prematura scomparsa di Mario.

Condoglianze alla famiglia

Un caro ricordo dello zio Pino dell'olivella

“ Armi santi, armi santi,
io sugnu unu e vuatri siti tanti
mentri sugnu nta stu munnu di guai
cosi di morti mittitiminni assai".

🌇 BIANCO E NERO -

Via Bandiera nel pieno della sua attività e nei suoi anni d’oro.

- TRA STORIA E LEGGENDA -

📚 All’interno del nostro rione, secondo quanto scrive Luigi Natoli, esisteva uno degli accessi all’antica città sotterranea usata dai Beati Paoli .

La città sotterranea permetteva agli stessi giustizieri di dileguarsi nell’ombra e di incontrarsi in estrema sicurezza.

All’interno di uno dei capitoli dell’opera di Natoli, infatti, si accenna a un agguato nei confronti di un “signorotto” locale proprio nei pressi di Via San Basilio.

Riportiamo qui, per i più curiosi, l’estratto dalla stessa opera:

[…] Egli dunque ritornava a casa sua, in portantina, accompagnato da due staffieri con le torce accese e da due schiavi armati e, attraversata la piazza San Domenico, imboccava la strada della Bandiera, quando, poco prima di giungere all'angolo della viuzza di S. Basilio, un accattone, forse attirato dal lume della fiaccola, si parò dinanzi alla portantina, dicendo con voce piagnucolosa: "La ca**tà, Eccellenza; un grano che mi muoio di fame." […]�“Buttate via cotesto poltrone!" gridò il principe adirato.�I due schiavi si lanciarono addosso all'accattone, ma prima ancora che avessero potuto mettergli le mani addosso, si sentirono le gambe impastoiate e precipitarono per terra, mentre dalla via di S. Basilio,
da un vicoletto di fronte, dal vano buio di alcune porte, una folla misteriosa si slanciava sui portantini, sugli staffieri, atterrandoli, imbavagliandoli, legandoli, minacciandoli di morte.
Le torce si spensero e le tenebre ravvolsero ogni cosa.
[…] "E inutile, signore," disse a voce bassa un uomo del quale il
principe non potè ravvisare il volto; "è inutile ogni resistenza. Guardatevi bene attorno..." Egli volse lo sguardo in giro; era caduto in mezzo a una vera banda e i suoi uomini ridotti all'impotenza. "Chi siete? Che cosa volete? Dei denari?"�� "Oibò, signore, non siamo ladri!" rispose l'uomo che aveva parlato.
"Soltanto abbiamo un incarico da compiere; darle un piccolo avvertimento..." �E chinatoglisi all'orecchio aggiunse: "Per insegnarle che un gentiluomo, come dovrebbe essere lei, non deve fare assassinare la
gente di notte, a tradimento."��

I Beati Paoli - Luigi Natoli

" Ruggero, io ti annuncio che, per volere di Dio, nascerà nella casa di Sinibaldo, tuo congiunto, una rosa senza spine"

Secondo la tradizione popolare, all'interno del rione dell'Olivella, trova i natali la Santa Patrona di Palermo, Rosalia.
Nel nostro rione infatti sorgeva la casa d'infanzia di Santa Rosalia e della famiglia Sinibaldi. Tale credenza, non suffragata da alcun documento storico, ha fatto sì che la contrada prendesse proprio il nome da questa antica villa, in latino “Olim villa”. Poi tale nome è stato corrotto dalla pronuncia popolare nell’attuale Olivella.

Contrada Olivella era da sempre una zona vegetata da olivi e frequentata dai devoti della “Santuzza”, poiché vi era una chiesa che la ricordava ed un pozzo dove tuttora scorre l’acqua di uno dei fiumi sotterranei di Palermo.
All’Olivella la cittadinanza venerava Rosalia in ossequio all’antica memoria che lo riteneva il luogo di nascita della santa e di residenza dei genitori che avevano palazzo e giardino. In quest’area il Senato palermitano aveva edificato una chiesa in onore della santa concittadina Rosalia, costruita poco tempo dopo la sua morte in odore di santità, probabilmente nel 1160.

Scorcio dalla Via Patania
Anni ‘60

Sullo sfondo la chiesa di Sant’Ignazio all’Olivella e Piazza Olivella.

Un’idea per il pomeriggio 🙂
Andateci!

Mimmo Cuticchio

"La fuga di Enea e la ricerca di una nuova patria": si torna al teatro dei pupi di Cuticchio "La fuga di Enea e la ricerca di una nuova patria": si torna al teatro dei pupi di Cuticchio

Cortile dell'Itria sotto le Mura all'Olivella

Anticamente l'antico Rione dell'Olivella si trovava nella parte più vicina alle mura della città vecchia.
Le antiche mura che definivano i confini della città passavano ai confini del Rione.

Successivamente all'apertura dei nuovi assi viari di via Roma e via Cavour, per permettere l'espenzione della città verso le campagne, verranno abbattute le antiche mura e molti dei palazzi nobiliari interni allo stesso Rione.

"Palermo, la città barocca, la città delle palme; anche la città che contiene strati molto più antichi che vanno riletti sotto gli strati più recenti."

I confini della città vecchia - Porta Maqueda e l’imbocco a via Bara all’Olivella.

Fotografia da una stereoscopia di Eugène Sevaistre, datata 2 giugno 1860.
Titolo: “Revolution de Palerme. Canons de Porta Maqueda”.
E' inquadrato l’ultimo tratto verso nord di via Maqueda (all’epoca fiancheggiata, sulla sinistra, dal monastero delle Stimmate, oggi da piazza Verdi), Porta Maqueda (anch'essa non più esistente) e il primo tratto dello stradone fuori Porta Maqueda.

Nella parte destra della foto si nota quella che, ancora oggi è la cortina arretrata di edifici su via Maqueda tra l'imbocco di via Bara all’Olivella e di via Spinuzza (quest'ultima allora non esistente).

Tale spazio formava piazza delle Stimmate. In primo piano, un pozzo pubblico.

Negli anni l’ammodernamento urbano fuori le mura di Palermo condurrà alla demolizione delle mura antiche e di molte delle porte che dal Rione Olivella, allora ai confini della città vecchia, portava fuori le mura.
La costruzione di via Roma e di via Cavour daranno il via al vero e proprio ammodernamento e apertura dei nuovi assi viari fiori le mura.

Grazie a Genova per la foto e descrizione

FESTA DEL SS.CROCIFISSO ALL'OLIVELLA - Vicolo Signuruzzu

Nonostante il periodo che stiamo attraversando, all'Olivella c'è già aria di festa!

Come ogni anno, la prima domenica di Maggio, tutto il Rione Olivella si prepara alla festa del SS. Crocifisso anche detto "U Signuruzzu".

Grazie alla presenza dell'antica confraternita, vestita di abitino rosso e oro, l'antica tradizione della festa di quartiere continua a vivere per le strade dell'antico Rione.
Anche quest'anno la confraternita tutta e il quartiere si preparano alla festa aprendo la chiesa alle celebrazioni e alle preghiere personali.

Quest'anno le celebrazioni sono state spostate di una settimana rispetto al consueto giorno di festa, per le restrizioni attualmente in vigore.
Vi aspettiamo tutti giorno 14-15-16 Maggio presso la chiesa del SS. Crocifisso sita in vicolo Signuruzzu, per festeggiare la ricorrenza più acclamata dal nostro quartiere e ripercorrere le antiche tradizioni che da sempre hanno attraversato questo Rione.

Aspettando tempi migliori e con essi la storica processione del Signuruzzu all'Olivella, vi invitiamo a partecipare ai tre giorni di festività interne, in Vicolo Signuruzzu.

" Unn'è divotu a cc'ùn tì chiama spissu! Viva ù Santissimu Crucifissu!
Grazia patruzzu amurusu! Grazia!"

PALAZZO TERMINE PIETRATAGLIATA - Anche detto "dal Marchese"
Via Bandiera

Costruito da Antonio Termine è la più emblematica dimostrazione del perdurare del gusto gotico.
Il palazzo ornato da monografie gotiche possiede un'alta e imponente torre, per i tempi in cui fu costruito, la più alta della città.

Dopo anni di abbandono, negli ultimi anni è stato restaurato dagli ultimi proprietari eredi degli Alliata, che nel 1748 ne entrano in possesso. Un primo intervento di ristrutturazione avvenne nel 1828 in seguito ai danni provocati dal terremoto del 1828.

Gli appartamenti si dispongono attorno a un raccolto cortile centrale e vengono ancora oggi abitati dai proprietari, discendenti delle famiglie Alliata di Pietratagliata e dei principi di Baucina.

Dalla piccola alla grande scena
Mimmo Cuticchio Giacomo Cuticchio
Dal 1971 al 2021 in Teatro di Mimmo Cuticchio

Il Teatro di Mimmo Cuticchio - Dalla piccola alla grande Scena Storia ed evoluzione del percorso artistico di Mimmo Cuticchio e dell’Opera dei pupi attraverso una rassegna di spettacoli in streaming...

CHIESA DI S. GIOACCHINO

La posizione angolare della chiesa non ha permesso lo sviluppo monumentale della facciata. La bellezza però si ritrova al suo interno, con eleganti stucchi che ricoprono il suo interno a formare festoni e angeli.

All’ interno si ritrovano le due statue di S.Gregorio e S.Filippo, opera di Procopoo Serpotta autore di tutta la decorazione in stucco della tribuna, eseguita nel 1742.

La chiesa è annessa al collegio di S. Maria all’Olivella ed è ancora oggi sede per le funzioni dell’ordine delle suore che vi ha sede.

RESTAURO EDICOLA VOTIVA SS.CROCIFISSO

È notizia di qualche giorno fa, il completamento del restauro dell'edicola votiva del SS.Crocifisso, sita in Piazzetta San Basilio.
L'antica edicola, che esiste nel quartiere da ormai novant'anni, ha ripreso vita in seguito all'iniziativa di alcuni ragazzi del Centro Sociale ExKarcere, che in sinergia con la Confraternita del ss. crocifisso all olivella palermo. e gli abitanti del quartiere, continuano a custodire le antiche storie e tradizioni che l'edicola votiva porta con sè.

Costruita da alcuni abitanti della stessa Via San Basilio, l'antica edicola è simbolo del quartiere e della devozione nei confronti del SS. Crocifisso, simbolo delle tradizioni e della cultura popolare dell'intero quartiere.

Anticamente, davanti la stessa edicola, durante la festa del "Signuruzzu" gli abitanti della zona era consoni abbellire la strada a festa e organizzare ‘A manciata ri puvireddi, per i più bisognosi.

Oggi la stessa edicola prende vita grazie alla solidarietà e al mutuo aiuto di tutto le anime dell'intero quartiere.

La contrada dell’Olivella mutua il suo nome da olim villa, in latino “un tempo una casa”, poiché ivi sorgeva la casa della famiglia Sinibaldi che diede i natali a Santa Rosalia. Era da sempre una zona vegetata da olivi e frequentata dai devoti della “Santuzza”, poiché vi era una chiesa che la ricordava ed un pozzo dove tuttora scorre l’acqua di uno dei fiumi sotterranei di Palermo.
All’Olivella la cittadinanza venerava Rosalia in ossequio all’antica memoria che lo riteneva il luogo di nascita della santa e, senza dubbio, di residenza dei genitori che avevano palazzo e giardino. In quest’area il Senato palermitano aveva edificato una chiesa in onore della santa concittadina Rosalia, costruita poco tempo dopo la sua morte in odore di santità, probabilmente nel 1160.

La Santuzza dell’Olivella | www.palermoviva.it In epoca medioevale, con l’avvento dei normanni che espugnarono la dominazione araba, la Sicilia riscoprì la sua profonda identità cristiana. In quel periodo l’espressione più alta di vita religiosa era la vita solitaria e, per ritirarsi dal mondo, il romitaggio era la pratica più diffusa. T...

STORIA E TRADIZIONI - ‘A manciata ri puvireddi-Via San Basilio

Come da tradizione, durante i festeggiamenti del SS.Crocifisso all'Olivella, le famiglie del quartiere e la confraternita del Signuruzzu si occupavano di organizzare momenti comunitari in aiuto dei più poveri del quartiere.

Ogni anno, infatti, presso innumerevoli piazze del rione si organizzavano tavolate e "mangiate" offerte dal quartiere per le famiglie più bisognose.
Le più importanti si svolgevano in Piazza Olivella e presso Piazzetta San Basilio, proprio di fronte la cappedda ru Signuruzzu.

Durante la settimana che anticipava la festa del Signuruzzu il quartiere, in fibrillazione per le festività, dedicava i suoi momenti comuni a tutto il quartiere. La comunità degli abitanti infatti ritrovava nella celebrazione un momento di festa e incontro collettivo.

Non ostante oggi i vecchi momenti collettivi sono andati persi, sono ancora vivi nei ricordi degli abitanti del quartiere che ricordando le vecchie tradizioni e la vita del proprio Rione. Ancora oggi con un pizzico di malinconia e felicità sperano in un prossimo ritorno di tutti questi momenti.

STORIA E TRADIZIONI - ‘A cappedda ru Signuruzzu

Ogni prima settimana di Maggio, il quartiere dell'Olivella si ornava a festa, e le due cappelle rappresentanti Cristo crocifisso si adoperavano nelle decorazioni dell’edicole votive.

Una delle due edicole votive su trova in Via San Basilio, all’altezza della piazzetta San Basilio.

Costruita dagli stessi abitanti della zona e confrati del SS.Crocifisso, l’edicola rappresentava oltre che un dono al “Signuruzzu” un luogo in cui trascorrere i giorni di festa con la comunità del quartiere.
Ogni anno alla sua altezza si organizzavano giochi pirotecnici, la “mangiata dei poveri” oltre all’ornare tutta la piazzetta prospiciente con addobbi e luminarie.

Oggi l’edicola votiva si trova sempre sulla strada che percorre la processione del SS. Crocifisso. E oltre a mantenere con se i ricordi del quartiere continua a essere di estrema importanza per tutti i devoti al Signuruzzu.

Nella foto, Palermo anni '60