Dott. Danilo D'Addazio-Psicologo Psicoterapeuta

Dott. Danilo D'Addazio-Psicologo Psicoterapeuta

Psicologo e
Psicoterapeuta ad orientamento Gestalt-Analitica. Psicologo, Psicoterapeuta in supervisione

VIOLENZA DI GENERE: IL CUAV L'ELEFANTE BIANCO ARRIVA A L'AQUILA 27/06/2024

VIOLENZA DI GENERE: IL CUAV L'ELEFANTE BIANCO ARRIVA A L'AQUILA L’AQUILA – Il contrasto alla violenza di genere attraverso un articolato percorso di tutela e recupero. Lo scoros sabato 22 giugno, presso l’Auditorium del Parco a L’Aquila, si è tenuto il convegno di presentazione della sede aquilana del CUAV L’Elefante Bianco avviato grazie ai fondi ero...

23/06/2024

🌟Lavorare insieme ad un’equipe professionale, affiatata, unita e giovane è un’esperienza straordinaria che ispira e motiva ogni giorno.
Siamo un gruppo di professionisti appassionati che condivide un obiettivo comune: offrire percorsi finalizzati all’assunzione di responsabilità, supporto e cambiamento per uomini autori di violenza.
È un’ardua sfida che spesso si scontra con lo scetticismo e le resistenze di molti. ogni successo, ogni piccolo passo avanti dei nostri utenti è una vittoria condivisa che ci riempie di orgoglio e gratitudine.
Siamo consapevoli dell’importanza, della responsabilità e della delicatezza del nostro compito e mettiamo il cuore, professionalità, aggiornamento continuo per poter raggiungere i nostri obiettivi.
Insieme alle colleghi e ai colleghi stiamo costruendo possibilità di tutela, speranza e cambiamento, un passo alla volta 💪💪🌟

L’elefante Bianco - CUAV ( centro per uomini autori di violenza)

13/01/2024

05/09/2023

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08/05/2023

Questa citazione di Erving Polster sottolinea l’importanza dell’esperienza diretta nell’apprendimento e nella crescita personale. Infatti, solo ciò che viene sentito, sperimentato e vissuto può diventare parte di noi, cioè integrato nella nostra esperienza e diventare parte del nostro essere. La Psicoterapia della Gestalt mira a creare, nello spazio e nel tempo della terapia, un luogo sicuro e accogliente in cui l’individuo può sperimentare in prima persona le emozioni, i propri pensieri e i propri comportamenti, sviluppando una maggiore consapevolezza di sé e del mondo circostante.

11/02/2023

LA STANZA DI PSICOTERAPIA…

La stanza di Psicoterapia non è solo un luogo fisico fatto di mobili e suppellettili ma un vero e proprio luogo da abitare.

È quel luogo che accoglie e ripara e che conduce in quei luoghi e meandri oscuri da cui dipendono le cose del nostro presente.

È quel luogo che si fa abbraccio, nel quale stare senza paure e senza riserve.

È il luogo dove possono avvenire metamorfosi e cambiamenti inaspettati e inattesi, dove le ferite diventano feritoie.

La stanza di terapia è quel luogo dove imparare a scegliere, dove imparare a riconoscere i propri bisogni, a riconoscersi, a dire no ma anche a dire si.

È quel luogo dove poter contattare e fare pace con quel bambino interiore che ha ancora fame ed ha bisogno di essere amato, riconosciuto, ascoltato e abbracciato.

È quel luogo dove imparare ad ascoltare il proprio corpo, dove il silenzio dei sensi viene captato, intercettato e curato.

È quel luogo dove i “sintomi” parlano, assumono significato e diventano pian piano intenzioni e scelte consapevoli.

LA STANZA DI TERAPIA È PRIMA DI OGNI COSA RELAZIONE, tra persona e terapeuta, dove, con il loro modo unico di stare al mondo cercano di dare forma, colore, significato all’esistenza, la propria, unica e irripetibile.

È quel luogo che tanto amo e che provo ad abitare sempre pienamente dove le persone mi lasciano storie, traumi, lacrime, gioie, dolori, emozioni, parole, silenzi che riempiono, trasformano e riparano… loro ma anche me.

Dott. Danilo D’Addazio
Psicologo - Psicoterapeuta
Tel:3290070191
Via Tiburtina Valeria 75 - Pescara

10/02/2023

“Ho bisogno di psicoterapia perché cadere otto volte nello stesso piccolo abisso
non può mai essere casualità bensì causalità.

Ho bisogno di psicoterapia perché il mondo è un abito
che ultimamente mi sta straordinariamente male,
perché il mondo è un abito e, chissà,
un divano forse è il camerino giusto.

Ho bisogno di psicoterapia perché cerco nel piacere
un modo per riempire tutti i vuoti che ho nell’anima
e voglio conoscere questi vuoti per riempirli
con parole di amor proprio, con carezze a me stesso.

Ho bisogno di psicoterapia perché la mia voglia di divorare il mondo
è finita quando ho sentito che il mondo si impegnava a divorare me
e qui non c’è retorica, qui c’è qualcuno che deve imparare
che vivere non è essere pranzo né commensale
e non si può sperare che sia il mondo a impararlo.

Ho bisogno di psicoterapia perché vedo cose
e non è bello vedere in te quello
che tanto ti infastidisce vedere negli altri,
perché a volte sento che nessuno fa parte di me.

Ho bisogno di psicoterapia perché sono un uomo normale
che lavora più del normale, per brillare più del normale,
com’è normale in questo sistema e mi sto rendendo conto
che il normale non ha niente a che vedere con il naturale.

Ho bisogno di psicoterapia perché gli anni mi hanno reso odiosamente responsabile
e crescere non deve consistere solo nel viaggiare verso il paese delle responsabilità.
Deve consistere anche nel vivere in pace con le tue ferite,
in pace con il tuo passato, in pace con le persone.

Ho bisogno di psicoterapia perché pensavo di aver già cancellato tutto
ma la vita ti consegna i problemi pezzo a pezzo
e ha sempre un altro regalo pronto per essere aperto,
per farti crescere ancora un po’.

Ho bisogno di psicoterapia perché ultimamente non ho saputo aprire questi regali.

Per tutte queste ragioni so di aver bisogno di psicoterapia
e sono già al lavoro, in cerca di uno psicologo.”

Marwan - tutti i miei futuri sono con te

04/02/2023

Qual’è il significato più profondo del nostro dolore psichico, della sofferenza esperita in alcuni momenti della nostra vita?
Può tale dolore trasformarsi e trasmutarsi in rinascita?
Può il nero divenire bianco e il “male” portare al “bene”?

Se provassimo a guardare al “sintomo” e alla “patologia” come fase di un processo più ampio, come uno stadio necessario per raggiungere, prendendo in prestito la terminologia alchemica, la Grande Opera (opus magnum)?

Ecco che tutto assumerebbe un significato diverso e più ampio: “…La depressione è quasi un tramite necessario, incubazione della pigna che deve seccarsi perché il pinolo sia buono. Chi va in terapia è l’uomo nel deserto, che non trova più senso nelle rappresentazioni dominanti e deve iniziare il viaggio da capo. E’ l’unico modo che la psiche ha per farti avanzare oltre al luogo dove ti sei cacciato.
La melanconia vuole che tu giunga ad una maggiore consapevolezza di sé. Ti fa uscire della tua superficie.”

Buona lettura!

La Melancholia

Prima del mutamento, prim’ancora della albedo, c’è una fase triste e inquieta, una specie di dolorosa incubazione, che gli alchimisti chiamavano melancholya.
Gesù si inoltrò nel deserto per incontrare nella solitudine la sua controparte, che era il Male (la Nigredo o Ombra) e solo dopo poté compiere la sua missione.
La Melancholia è la fase che precede il balzo della crescita, una sofferenza confusa e inquieta, che segnala privazione e diversità… Solitudine e inquietudine portano avanti la Grande Opera

C’è una incisione del Dürer (1514) che ritrae la Melancholia come una figura alata seduta con aria imbronciata davanti ad una costruzione di pietra con oggetti alchemici: una bilancia, un cane scheletrico, attrezzi da falegname, una clessidra, un un solido geometrico (un “troncato romboedrico“), un putto, una campana, un coltello, una scala a pioli. L'Opera simbolicamente rappresenta, in termini alchemici, le difficoltà che si incontrano nel tentativo di tramutare il piombo (anime delle tenebre) in oro (anime che risplendono).
Secondo l’alchimia, la melanconia era dominata da Saturno e apparteneva alla nigredo. Arcobaleno e cometa erano le sue cure, illuminazione della conoscenza, che spazza via le tenebre. In questa fase appare il pipistrello, che è, sì, un uc***lo, ma legato alla forma di un topo, e indica l’essere bloccato in una fase intermedia tra terra e cielo.
La depressione è quasi un tramite necessario, incubazione della pigna che deve seccarsi perché il pinolo sia buono. Chi va in terapia è l’uomo nel deserto, che non trova più senso nelle rappresentazioni dominanti e deve iniziare il viaggio da capo. E’ l’unico modo che la psiche ha per farti avanzare oltre al luogo dove ti sei cacciato.
La melanconia vuole che tu giunga ad una maggiore consapevolezza di sé. Ti fa uscire della tua superficie. Italo Calvino la chiamò ‘la tristezza diventata leggera‘. Questa tristezza è generativa, spinge oltre il confine, oltre la soglia, coglie la coesistenza degli opposti – dolore e gioia, morte e vita. Il poeta Blake cantava la forza propulsiva degli opposti. E Jung comprese che anche la nevrosi è una forma di energia, essenziale alla formazione dell’ identità.
Il presagio melanconico che a questo mondo tutto muore, che tutto finisce, ci fanno cogliere il respiro dell’ Essere. Dalla malinconia nascono capolavori: Il Messia di Händel o la toccata e fuga di Beethoven, non solo i sonetti del Leopardi, ma i quadri di Van Gogh o le invenzioni di Po***ck, le canzoni di Bruce Springsteen o i versi di John Lennon.
La malinconia devi saperla usare, perché può essere una infelicità energetica e dinamica, ti costringe ad un confronto più intenso con le ragioni del mondo, rende creativi proprio perché è liminare, sta tra uno stato di coscienza e un altro. In inglese hanno una parola esatta per indicarla, twilight, la luce doppia del crepuscolo dove ci sono ancora i colori del giorno ma anche quelli della sera.
Quando Sartre scrisse ‘La nausea’, inizialmente voleva chiamarla Melancholia, proprio riferendosi a questa stampa del Dürer. La nausea insorge quando si rompono i nostri legami di realtà col quotidiano, quando ci sembra che la via si annulli. “Tutto è gratuito, questo giardino, questa città, io stesso. E quando vi capita di rendervene conto, vi si rivolta lo stomaco e tutto si mette a fluttuare… ecco la Nausea“.
L’Io vede l’Ombra e l’Ombra si proietta su ogni cosa. Occorre affrontarla e reintegrarla, nell’unificazione dei contrari, per le nozze sacre, hyerogamos, unione delle energie opposte, per arrivare ad un livello superiore di percezione, che trascenda razionalità e intuizione. Si può fare questo attraverso l’immaginazione attiva, facoltà che unifica spirito e corpo attraverso il simbolo, che sintetizza ciò che è diviso, pesante di realtà e leggero di ideale, pietra che non è pietra, reale più vero del reale, che porta la coscienza alla metacoscienza, non più percezione e ordine di percezioni ma intuizione di quella realtà superiore che è l’essenza di ogni realtà.
L’uomo vive l’immaginazione attiva attraverso le grandi immagini dell’inconscio. A quel punto, come dice S. Agostino, la melancholia o nausea o depressione, non è un più un segnale negativo, ma l’anticamera della conoscenza, “un segno di Dio“. Ecco, allora, che nei tuoi tarocchi compare un arcano che mostra uno scheletro che marcia verso destra cinto da un grande mantello rosso. La tua vita è arrivata a una svolta, devi lasciare indietro quello che non ti serve più, devi fare un grande cambiamento e iniziare un ciclo nuovo, può darsi che proprio in questo momenti si affollino dentro di te i fantasmi di ciò che non è stato realizzato, le persone che ti abbandonarono, quelle che non seppero amarti, le tue disillusioni, i progetti mai portati a termine, tutte le morti del mondo. Le devi guardare e le devi lasciar andare. Devi ridurre la tua vita allo scheletro, all’osso, all’essenza quello che c’è di meglio di te e devi andare avanti col rosso della rubedo, riprendendoti la potenza della Vita.
✍️V.Vivarelli

25/12/2022

A prescindere da ogni connotazione di tipo religioso, Natale significa letteralmente nascita. Ed è in questa direzione che voglio inviarvi i miei auguri.
Vi auguro una piena ri-nascita di tutte le Vostre passioni, di tutti i vostri progetti, di tutto quello che desiderate costruire nel nuovo anno.

Dott. Danilo D’Addazio
Psicologo-Psicoterapeuta

07/12/2022

Spesso, quando prendiamo consapevolezza di comportamenti, azioni e modi essere disfunzionali del nostro passato, capita di giudicarci, rimproverarci e biasimarci. Proviamo invece a guardare il tutto sotto un diverso punto di vista, ovvero non come una possibilità ma come LA e unica possibilità per far fronte a quello che stavamo vivendo, come le migliori strategie e risorse a cui potevamo attingere in quel momento.
Prova a guardare alla precedente versione di te come “quella” che ha fatto quello che ha potuto per arrivare sino ad oggi.

Dott. Danilo D’Addazio
Psicologo - Psicoterapeuta
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Vi aspetto nel mio studio presso il centro Pescara Salute!
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07/10/2022

"Se eviti il vuoto che senti in te, e lo riempi di ruoli fittizi e di attività sostitutive, non ottieni nulla.

Ma se riesci veramente a entrare in contatto col vuoto, comincia a succedere qualcosa - il deserto comincia a fiorire.

Ecco la differenza tra vuoto sterile e vuoto fertile."

Fritz Perls: la terapia gestaltica parola per parola

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28/03/2022

La meta, o meglio il raggiungimento di essa, non rappresenta l’essenza del viaggio. A volte la paura de fallimento, l’insicurezza, la convinzione di non riuscire a raggiungere gli obiettivi, i nostri sogni, finiscono per “immobilizzarci” obbligandoci a rimanere fermi e non “partire”. Così facendo finiamo per precluderci qualsiasi forma di esperienza che il viaggio potrebbe riservarci. È meglio partire, percorrere strade “oscure”, accettare il rischio del vedere dove esse ci porteranno e magari potremmo rimanere sorpresi dal fatto che, se anche dovessimo perderci, scopriremmo luoghi a noi sconosciuti che mai avremmo pensato di esplorare, allargando la nostra mappa di esperienze e uscirne finanche più arricchiti.

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Dott. Danilo D’Addazio - Psicologo
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10/01/2022

La raccolta firme non è ancora finita!
Oggi sono oltre 200mila i cittadini che hanno firmato la petizione ma possono essere ancora di più. Facciamo conoscere e sosteniamo la petizione per riuscire a riportare il bonus psicologo al centro del dibattito politico.
Il CNOP continua a portare avanti questa battaglia fondamentale per il benessere di tutti i cittadini.
La salute psicologica non è e non deve essere considerata di serie b!
Per firmare la petizione ▶️ https://www.change.org/p/bonus-salute-mentale-palazzo-chigi-bonuspsicologo

06/01/2022

💡REALIZZA TE STESSO E IL TUO POTENZIALE‼️

Dott. Danilo D’Addazio Psicologo 👈
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20/05/2021

📣 Studio Serendipity è felice di ospitare il Dott. Danilo D'Addazio-Psicologo, per un ciclo di incontri di gruppo 👥👇
Info@ +39 380 134 9039

18/05/2021

24/04/2021

Hic et nunc

Impariamo a vivere il presente.

Richiedi una prima consulenza
📞3290070191
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30/03/2021

23/03/2021

Autenticità e Responsabilità
Dire che ognuno di noi è responsabile dei propri atti e delle proprie azioni significa dire che ognuno ha dentro di se la risposta migliore per i propri bisogni e deve far si di che ciò che cerca all’esterno sia in armonia e in sintonia con ciò che sente dentro.
La terapia ci aiuta proprio in questo, a scoprire, analizzare, sperimentare, da soli, quali sono i valori che meglio rispondono ai nostri bisogni ed essere in grado poi di riuscire a soddisfarli nella relazione con l’altro e con l’ambiente. Solo conoscendo chi siamo possiamo essere veramente responsabili e relazionarci in maniera autentica in riferimento ai nostri bisogni più intimi e profondi.

11/03/2021

Facciamo un po’ di chiarezza su che cos’è e su quali punti si basa un percorso di Psicoterapia...anche per sfatare falsi miti e/o tabù che a volte impediscono alle persone di approcciarsi ad essa.

08/03/2021

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