Dott.ssa Francesca Di Felice

Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa D'Annunzio" Chieti-Pescara. E' autrice di articoli pubblicati in letteratura scientifica indicizzata.

La Dott.ssa Francesca Di Felice ha conseguito la specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa presso l'Università "G. Impegnata da anni nella ricerca scientifica, i suoi studi vertono specialmente sulle deformità vertebrali e sul loro trattamento conservativo. Dal 2015 medico fisiatra dell'Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale (ISICO); docente master ISICO italiano e internaziona

12/07/2024

Nordic Walking, ossia quando camminare fa bene alla salute della schiena!
Un recente studio, Effect of Nordic Walking Training on Physical Fitness and Self-Assessment of Health of People with Chronic Non-Specific Lower Back Pain, ha infatti dimostrato che un ciclo di 4 settimane di Nordic Walking può significativamente migliorare la forma fisica e la qualità della vita delle persone con lombalgia cronica non specifica.
Lo studio ha coinvolto 80 uomini e donne di età compresa fra i 29 e gli 80 anni con un programma di allenamento che prevedeva 10 sessioni di 60 minuti ciascuna, con pause di due giorni tra una sessione e l'altra.

🔹 Cos'è il Nordic Walking?
Il Nordic Walking è una camminata dinamica eseguita con l'ausilio di bastoncini specifici, che coinvolge l'intero corpo migliorando forza e resistenza.

🔹Quali sono stati i risultati principali?
- Riduzione della disabilità nelle attività quotidiane causata dal mal di schiena.
- Incremento della forza della parte superiore e inferiore del corpo, maggiore flessibilità e capacità di camminare più a lungo.
- Miglioramento della qualità della salute sia fisica che mentale con un relativo miglioramento di qualità della vita

25/04/2024

Più attività fisica pratichiamo nel nostro tempo libero meno soffriremo di vari tipi di dolore cronico, anche a a distanza di tempo rispetto a chi è sedentario.
Lo dice uno studio norvegese appena pubblicato dalla rivista Pain (Does pain tolerance mediate the effect of physical activity on chronic pain in the general population? The Tromsø Study), che ha preso in considerazione i dati raccolti sulla salute e sullo stile di vita di 7000 adulti nel corso di decenni.
Non solo. Perché anche il tipo di attività, più o meno intensa, influisce sulla percezione del dolore cronico. Più intensa è meno dolore si percepisce!
Quest'ultima ricerca aggiunge quindi ulteriori evidenze al fatto che una vita attiva e in costante movimento fisico contribuisce a farci stare meglio, a conservarci in salute e ad aumentare la tolleranza al dolore. Come? Grazie al rilascio di ormoni, le endorfine, ma anche perché l'attività sportiva funziona come prevenzione, col passare degli anni, ai problemi articolari, mantenendo attiva la muscolatura e proteggendoci dalle posture scorrette.

̀sportiva

Photos from Dott.ssa Francesca Di Felice's post 04/02/2024

Anche quest’anno ho avuto il piacere di far parte del corpo docenti del master ISICO, corso di formazione di riferimento per la riabilitazione delle deformità in età evolutiva e nell’adulto, che si è concluso ieri a Milano.

28/01/2024

Siamo felici di inaugurare questo anno presentandovi "Capire il dolore per affrontarlo", la nostra nuova guida dedicata agli adulti che indaga meccanismi considerati “da addetti ai lavori” e spesso complicati da spiegare, meccanismi però utili a capire la ragione di certe risposte: i nostri specialisti, in questi mesi, hanno lavorato a questa pubblicazione, corredata da illustrazioni vivaci e colorate, che, oltre e attraverso la teoria, fornisce consigli e strumenti pratici a disposizione di tutti da utilizzare fin da subito.
Come Istituto specializzato nel trattamento riabilitativo della colonna siamo consapevoli che conoscere e comprendere il dolore, qualunque sia la patologia (dalla lombalgia, ad esempio, di cui ci occupiamo ad altre patologie di altri ambiti) sia fondamentale per aiutare a sviluppare risposte e comportamenti preventivi e terapeutici corretti, in grado di migliorare la quotidianità e di far stare meglio.

Nelle prossime settimane troverete le copie di "Capire il dolore per affrontarlo" in tutti gli ambulatori Isico sul territorio nazionale: chiedi anche tu la tua guida!
Intanto un estratto dalla guida: https://www.isico.it/capire-il-dolore-per-affrontarlo-la-nostra-nuova-pubblicazione/

19/01/2024

Che sia in città o sulle piste da sci, molti credono che un bicchierino sia la soluzione perfetta per affrontare il freddo. Invece la convinzione che bere alcol possa riscaldarti durante l'inverno è solo un mito. La verità è molto più intricata di quanto si pensi: ti spieghiamo perché!

Quando sorseggiamo una bevanda alcolica, in effetti, potremmo sentire un'immediata sensazione di calore che sembra diffondersi attraverso il corpo. Questo effetto è dovuto alla dilatazione dei piccoli vasi sanguigni situati appena sotto la superficie della pelle, che consentono un flusso più veloce di sangue. Tale reazione può farci percepire una maggiore sensazione di calore o provocare arrossamenti e sudorazione sulla pelle.
Ma ecco il punto cruciale: mentre questa sensazione si diffonde, la temperatura corporea in realtà diminuisce. L'alcol, infatti, oltre ad attirare il calore dal centro del corpo verso la sua superficie, sulla pelle, agisce anche sopprimendo l'area del cervello che regola la temperatura corporea. In sostanza, dopo aver bevuto il rischio è quello di sentire ancora più freddo rispetto a prima.

È importante quindi non farsi ingannare da questa sensazione di calore! In ambienti molto freddi, infatti, l'alcol può addirittura aumentare il rischio di ipotermia anziché proteggere dal freddo. Pertanto, contrariamente al mito diffuso, bere alcol non è una strategia sicura per isolarsi dal freddo invernale. La tua salute e il tuo benessere sono prioritari: proteggili durante l'inverno, senza farti ingannare dalla tentazione di un drink che promette tepore.

15/01/2024

Chi soffre di mal di schiena spesso pensa che il dolore possa peggiorare nella stagione invernale per via del freddo.
In realtà se parliamo di lombalgia vera è molto difficile che abbia una correlazione diretta con il freddo, anche se tra coloro che soffrono di dolori lombari cronici potrebbe esserci qualcuno che riferisce un peggioramento dei sintomi con il freddo. Ci sono studi che dimostrano che i dolorI articolari possono essere esacerbati dall'umidità, più che dal freddo, ma i fattori coinvolti sono tali e tanti che il freddo diventa decisamente un elemento marginale.
Nelle lombalgie acute, che generalmente si risolvono da sole nell'arco di qualche giorno, potrebbe esserci una relazione tra contrattura muscolare e "colpo di freddo", così come il beneficio della somministrazione di calore.
In altre parole le relazioni tra freddo e mal di schiena sono poche, riguardano pochi soggetti e tendenzialmente il fattore freddo rappresenta un elemento marginale rispetto a tutti gli altri fattori che contribuiscono alla generazione del dolore quali la sedentarietà, la carente attività fisica o il sovrappeso.

16/11/2023

L'autunno è arrivato, e con esso anche i malanni di stagione!

Ma non temete, la natura ci offre un vero tesoro di cibi che possono aiutarci a rinforzare il nostro sistema immunitario e a difenderci da raffreddori e influenze. Ecco alcuni supercibi da includere nella vostra dieta:

• Zucca: Questo ortaggio è ricco di vitamina A e antiossidanti, che supportano il sistema immunitario e mantengono la pelle sana.

• Agrumi: Arance, mandarini, limoni e pompelmi sono carichi di vitamina C, che aiuta a rinforzare le difese immunitarie.

• Zenzero: Questa radice ha proprietà antinfiammatorie e può aiutare a combattere i sintomi del raffreddore, oltre a essere un ottimo digestivo.

• Mirtilli: Ricchi di antiossidanti, i mirtilli possono aiutare a proteggere il corpo dai danni dei radicali liberi.

• Yogurt: Gli alimenti ricchi di probiotici, come lo yogurt, possono sostenere la salute del sistema digestivo e rafforzare le difese dell’organismo.

• Tè verde: Questa bevanda è carica di antiossidanti e può aiutare a migliorare l'energia e a combattere l'affaticamento.

• Verdure a foglia verde: Spinaci, cavoli e altre verdure a foglia verde sono piene di vitamine e minerali essenziali.

• Miele: Il miele ha proprietà antibatteriche ed è un dolcificante naturale che può essere usato per lenire la gola irritata.

E voi, quali cibi preferite per combattere i malanni di stagione?

20/10/2023

Trascorriamo circa un terzo della nostra vita dormendo.
Quali sono allora le dieci cose da non dimenticare per assicurarci un buon sonno?
Ve lo spieghiamo noi: dal materasso ideale alla temperatura corporea, dallo stress al mal di schiena, tutto quello che c'è da sapere! ⬇️⬇️⬇️

https://www.isico.it/dormire-dolce-dormire-le-10-cose-da-sapere-secondo-isico/

18/10/2023

Hai problemi di mal di schiena? Non permettere al dolore di limitare la tua vita! Puoi prenotare una visita al Poliambulatorio San Paolo a Montesilvano.

Informazioni e prenotazioni:
☎ 085 2017827
Cellulare/WhatsApp: 350 035 3395

14/09/2023

Chi soffre di più di mal di schiena?
Semplificando chi la usa troppo e chi la usa troppo poco, ossia lavoro fisicamente impegnativo e lavoro sedentario.
Stando fermi la muscolatura è infatti contratta. Il muscolo è come una spugna: se rimane contratto non arriva il sangue, che è quello che apporta ossigeno e nutrimento. Quindi o la spugna si rilascia regolarmente (come avviene muovendosi), oppure il muscolo rimane senz’aria.
Lo stesso problema riguarda poi il disco intervertebrale, che è l’ammortizzatore tra le ossa della schiena: le vertebre. Al disco non arriva direttamente il sangue, ma il nutrimento deve passare attraverso l’osso della vertebra. Perché sia possibile ci vogliono delle pressioni alte che solo il movimento consente di sviluppare.

Chi si occupa di lavori domestici si deve preoccupare di quello che fa tutti i giorni?
Sì, perché se certi gesti sono fatti male si rischia di caricare molto più peso sulla colonna.

Il lavoro a casa è fisicamente impegnativo, non serve allora fare attività fisica regolare?
Un'attività fisica generica è molto più varia e soprattutto se ben guidata da un terapista Isico è anche fatta meglio, altro conto sono attività ripetitive come quelle che si fanno sul lavoro (o in casa). Le prime allenano, le seconde usurano.

10/09/2023

Ricomincia la scuola e la prima regola per proteggere la schiena dei nostri figli è metterla in movimento. Il più spesso possibile e con frequenza.
Secondo i dati di ISICO - Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale sono oltre il 95% i genitori che si preoccupano per posture scorrette o atteggiamenti sbagliati della colonna assunti dai loro ragazzi.
In molti casi l’imputato principale è lo zainetto, seguito dal banco sbagliato o dalla postura poco corretta. In realtà al di là del carico comunque eccessivo trasportato (dal 22 al 27% del proprio peso corporeo contro il 15% massimo consentito) il primo aspetto da non sottovalutare riguarda le ore da dedicare al movimento.
Una schiena in crescita è una schiena che deve muoversi. E l’attività fisica, regolare e continuativa, è un’ottima prevenzione al mal di schiena (ne soffrono 5-6 adolescenti su 10) così come cambiare spesso posizione davanti al computer o al tablet.

Le dieci regole per proteggere la schiena a scuola ⬇️⬇️

1️⃣Il peso dello zainetto non deve superare il 10-15% di quello corporeo, non deve essere né troppo grande né troppo pesante.
2️⃣Indossare lo zainetto appoggiandolo su un ripiano, non correre e non fare sforzi quando lo si ha sulle spalle
3️⃣Lo zaino ideale: uno schienale imbottito ma rigido, spallacci morbidi, una maniglia e se possibile cinture addominali
4️⃣Evitare di tenere la stessa posizione al banco per tempi troppo prolungati: rilassare le spalle, fare piccoli movimenti e alzarsi
5️⃣Leggere e studiare in posti e posizioni diverse: alla scrivania, sul letto, sul divano o camminando per casa
6️⃣Un fisico allenato sopporta meglio il peso dello zainetto
7️⃣Abbinare all'attività fisica scolastica un paio d'ore alla settimana di sport. Una colonna in movimento è la prima prevenzione al mal di schiena
8️⃣L’intervallo è un diritto, ma anche un dovere: muoversi e sgranchire le gambe fa bene anche alla schiena, mentre restare seduti al banco anche in quei minuti fa male!
9️⃣Se si usa un tablet, poggiarlo su un supporto che lo tenga inclinato.
🔟Se si è appassionati di videogiochi non rimanere troppo a lungo in posizioni faticose per la schiena (poltrone molto basse o addirittura seduti a terra)

03/06/2023

Se soffri di DOLORE ALLA SCHIENA, lombosciatalgie, ernia del disco o protusioni discali e vuoi trovare una soluzione che allevi i tuoi sintomi, approfitta della GIORNATA DI VISITE FISIATRICHE al Poliambulatorio San Paolo a Montesilvano.
L'appuntamento è per SABATO 17 GIUGNO: posti limitati.
☎️ tel. 085 2017 827
📱 cell. 350 0353 395

27/05/2023

Se soffri di DOLORE ALLA SCHIENA, lombosciatalgie, ernia del disco o protusioni discali e vuoi trovare una soluzione che allevi i tuoi sintomi, approfitta della nostra GIORNATA DI VISITE FISIATRICHE con la Dott.ssa Francesca Di Felice - Medico Chirurgo, Specialista in Fisiatria.
L'appuntamento è per SABATO 17 GIUGNO: posti limitati.
☎️ tel. 085 2017 827
📱 cell. 350 0353 395

A Systematic Review of Clinical Practice Guidelines for Persons With Non-specific Low Back Pain With and Without Radiculopathy: Identification of Best Evidence for Rehabilitation to Develop the WHO's Package of Interventions for Rehabilitation -... 26/05/2023

Con soddisfazione segnalo questo recente articolo scientifico pubblicato sulla rivista Archives of Physical Medicine and Rehabilitation che identifica le indicazioni terapeutiche con più alta evidenza scientifica nel mal di schiena aspecifico associato o meno a radicolopatia. Si tratta di una systematic review di linee guida, commissionata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per lo sviluppo di pacchetti riabilitativi per la gestione del mal di schiena su scala mondiale e per supportare i ministeri della salute nell'integrazione dei servizi riabilitativi all'interno dei sistemi sanitari.
Le raccomandazioni raccolte enfatizzano i benefici del processo educativo rivolto al paziente nei confronti della patologia (rispetto alle aspettative del paziente stesso, alle strategie di autogestione e al mantenimento delle attività usuali), i benefici dell'esercizio fisico, della terapia manuale e della terapia cognitivo comportamentale nella gestione del mal di schiena.

Per approfondimenti ⬇️⬇️⬇️

A Systematic Review of Clinical Practice Guidelines for Persons With Non-specific Low Back Pain With and Without Radiculopathy: Identification of Best Evidence for Rehabilitation to Develop the WHO's Package of Interventions for Rehabilitation -... We developed evidence-based recommendations from high-quality CPGs to inform the WHO PIR for people with LBP with and without radiculopathy. These recommendations emphasize the potential benefits of education, exercise, manual therapy, and cognitive/behavioral interventions.

21/11/2022

Quando si parla di osso osteporotico le fratture nella colonna vertebrale possono intervenire su quei mattoncini chiamati vertebre: queste perdono la loro forma a cubo e diventano trapezoidali favorendo quindi l’abbassamento di statura ed il tipico incurvamento dell’età anziana.
Il movimento è fondamentale perché rinforza le nostre ossa: le allena e ricorda loro di produrre calcio.
Gli esercizi di rafforzamento vanno bene per tutti?
In realtà no, sono indicati per chi non ha ancora perso la resistenza dell’osso, ma vuole fare della prevenzione perché ha visto la mamma o la nonna incurvarsi progressivamente con il passare degli anni, o subire una frattura di femore o del polso a causa dell’osteoporosi.
Per chi invece ha già una perdita di massa ossea, e quindi l’osso non è più in grado di sopportare il carico normalmente, sono necessari altri esercizi, di equilibrio e rinforzo muscolare.

Per saperne di più ⬇️⬇️⬇️
https://www.isico.it/osteoporosi/

08/10/2022

E' arrivata la nomina a comandante della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) all'astronauta italiana Samantha Cristoforetti a ridosso della settimana mondiale dello Spazio, in corso in questi giorni, dal 4 al 10 ottobre.
Il comandante Samantha Cristoforetti non è solo da aprile la prima astronauta italiana a compiere un viaggio spaziale ma anche la prima donna europea a diventare comandante ISS, una incredbile scienziata ed eccellenza tutta italiana!
In questi mesi in orbita (Cristoforetti tornerà sul pianeta Terra fra qualche settimana) chissà se anche il comandante italiano ha sofferto, oltre che di nostalgia terrestre, anche di ... mal di schiena. Perché galleggiare nello spazio può essere incredibile ma purtroppo al ritorno la metà degli astronauti lamenta mal di schiena. Proprio come buona parte del resto della popolazione (circa l'80%) che resta coi piedi per terra.
In uno studio (Jeannie F. Bailey et al 2018) i ricercatori hanno valutato alcuni paramentri anatomici e funzionali della colonna vertebrale di alcuni astronauti della NASA prima e dopo 6 mesi passati in orbita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e hanno scoperto che l'esposizione prolungata alla mancanza di gravità indebolisce i muscoli che sostengono la schiena degli astronauti.
Questa riduzione di forza muscolare aumenta il mal di schiena negli astronauti una volta tornati a Terra.
E’ facile allora dedurre le implicazioni che questi risultati hanno anche per le schiene decondizionate dei soggetti sedentari che vivono sulla Terra in gravità: quello che avverrebbe per i più pigri e indolenti all’attività fisica sarebbe sovrapponibile alle alterazioni anatomiche e funzionali registrate per gli astronauti vissuti in ambiente microgravitario.

Scoliosi: cosa aspettarsi a fine cura | Isico 26/09/2022

Sappiamo che la terapia per scoliosi è un percorso spesso lungo e faticoso. Cosa aspettarsi però a fine cura?
Innazitutto non bisogna confrontare il risultato finale con la situazione iniziale, ma con quello che sarebbe successo senza terapia, cioè con l’aggravamento legato alla crescita.
Lo scopo per cui si porta un corsetto e si fanno gli esercizi in caso di scoliosi non è raddrizzare la schiena (non è possibile neanche con le terapie più aggressive), ma superare l’adolescenza e arrivare alla vita adulta con una schiena che dia ragionevoli garanzie di non creare problemi con il progredire dell’età (dolore, peggioramento) e con un aspetto estetico gradevole.

Scoliosi: cosa aspettarsi a fine cura | Isico Partiamo da una premessa parlando di risultati a fine cura della scoliosi: non bisogna confrontare il risultato finale con la situazione iniziale, ma con quello che sarebbe successo senza terapia, cioè con l’aggravamento legato alla crescita. Lo scopo per cui...

18/09/2022

Dolore alle articolazioni, difficoltà nei movimenti, rigidità: potrebbe trattarsi di artrite, oppure artrosi. Spesso, infatti, queste due malattie reumatiche vengono confuse tra loro, ma, pur avendo delle caratteristiche comuni, in realtà sono molto differenti.

L’artrite è una malattia infiammatoria che può presentarsi a qualsiasi età. Essa è caratterizzata da un’infiammazione cronica che colpisce le articolazioni (ma può interessare anche gli organi e i tessuti) e che determina dolore, gonfiori, arrossamenti, aumento della temperatura, irrigidimento e una perdita di funzionalità delle articolazioni stesse. La forma più comune è l’osteoartrite, che colpisce soprattutto le persone anziane ed è la causa principale di disabilità fisica, soprattutto tra le donne dopo i 45 anni di età.

L’artrosi, invece, è una malattia reumatica degenerativa, in si verifica cui la progressiva usura delle articolazioni (soprattutto quelle dell’anca, del ginocchio, della colonna vertebrale e della mano), che causa dolore, rigidità e difficoltà nei movimenti. L'artrosi è una malattia progressiva legata soprattutto all'età: compare dai 50 anni in poi. Proprio perché è un fenomeno dovuto al danneggiamento delle articolazioni, non esiste una cura per l'artrosi, ma il corso della malattia può essere rallentato, controllando il peso corporeo, mantenendo una postura corretta e mantenendosi fisicamente attivi. Nei casi più avanzati, poi, si può sostituire l’articolazione compromessa con l'impianto di una protesi.

12/09/2022

Oggi in gran parte del nostro paese è suonata la campanella per milioni di studenti.
Una delle domande che spesso ci rivolgono i genitori è se il peso dello zaino non sia eccessivo tanto da provocare mal di schiena o ancora peggio scoliosi. Prima di qualsiasi altra raccomandazione, una precisazione: lo zainetto non provoca scoliosi e su un fisico allenato nemmeno mal di schiena.
Detto questo servono però piccolo accorgimenti per tutelare la salute della schiena dei nostri figli.
Eccone in fila dieci semplici e chiari:
- Il peso dello zainetto non dovrebbe superare il 10-15% di quello corporeo, al di là delle esigenze scolastiche non portare nulla di superfluo.
- Lo zaino ideale: uno schienale imbottito ma rigido, spallacci morbidi, una maniglia e se possibile cinture addominali.
- Lo zaino non deve essere né troppo grande né troppo pesante rispetto alla corporatura del bambino, va riempito in altezza e non in larghezza.
- Insegnare ai bambini a tenere una postura corretta al banco, in piedi o davanti al tablet
- Evitare di tenere la stessa posizione al banco per tempi troppo prolungati: rilassare le spalle, fare piccoli movimenti e alzarsi
- Leggere e studiare in posti e posizioni diverse: alla scrivania, sul letto, sul divano o camminando per casa. Utilizzare un leggio.
- Fare almeno un’ora di attività fisica ogni giorno, meglio se diversificata
- Una colonna in movimento è la prima prevenzione al mal di schiena. L’intervallo è un diritto, ma anche un dovere: muoversi e sgranchire le gambe fa bene anche alla schiena!
- Se si usa un tablet o videogioco tenerlo inclinato
- Screening a casa: prestare attenzione alla schiena dei bambini, a possibili disagi o insorgenza di patologie (dorso curvo, scoliosi, ad esempio), in caso rivolgersi a uno specialista per una valutazione più accurata.

12/09/2022

Quando l’osso perde calcio, un minerale che lo rende duro e resistente agli urti, e altera la sua morfologia interna, diventando più debole e rompendosi più facilmente si parla di osteoporosi. Nella colonna vertebrale le fratture dell'osso intervengono nella parte anteriore, sui mattoncini che sono le vertebre: queste perdono la loro forma a cubo e diventano trapezoidali favorendo quindi l’abbassamento di statura ed il tipico incurvamento dell’età anziana.
Come si cura?
- Nei casi più lievi basta il calcio, in altri si ricorre a vitamine o a farmaci
-Come si previene?
Bisogna fare movimento perché così l'osso si rinforza, è un po' come i muscoli si adatta alle richieste che riceve!
- Il trattamento
Per chi ha già una perdita di massa sono necessari esercizi di equilibrio e rinforzo

Il movimento, la chiave del benessere 11/06/2022

Che sia la corsa, lo yoga, la palestra o il nuoto, il movimento ci aiuta a essere in salute e a prevenire numerose malattie: ecco perché è importantissimo farlo.

A volte però, tra le tante informazioni, ci si può sentire spaesati: camminare a passo svelto può essere sufficiente? Quanto esercizio fisico bisogna fare per avere effetti positivi sulla salute? Perché fa così bene?

Cerchiamo di rispondere a questi dubbi, esplorando i benefici dell’attività fisica, uno strumento fondamentale per il nostro benessere.

Il movimento, la chiave del benessere Di Chiara Di Lucente L’attività fisica è uno strumento potentissimo che abbiamo a disposizione per prevenire l’insorgenza numerose malattie e migliorare il nostro stato di benessere: cerchiamo di capirci qualcosa in più Ce lo siamo sentiti ripetere tante volte: tra i fattori più importanti c...

29/05/2022

Mai pensato di cambiare materasso? Il dilemma per la scelta del materasso ideale nasce in età adulta, perché i bambini, beati loro, dormono ovunque.
Come orientarsi allora? Meglio rigido o morbido? Oppure ortopedico?
Nell’articolo di seguito i nostri consigli ⬇️⬇️⬇️
https://isico.it/prevenzione/view/sogni-doro-ma-su-quale-materasso11

Predicting final results of brace treatment of adolescents with idiopathic scoliosis: first out-of-brace radiograph is better than in-brace radiograph-SOSORT 2020 award winner - PubMed 24/04/2022

Appena pubblicato l'articolo vincitore del SOSORT 2020 Research Paper Award, di cui sono coautrice.
Lo studio dimostra come, per i pazienti con scoliosi idiopatica adolescenziale in trattamento con corsetto, la prima radiografia di controllo effettuata senza corsetto sia il miglior predittore dei risultati di fine cura, tanto da dover essere considerato elemento essenziale di futuri modelli predittivi.

Predicting final results of brace treatment of adolescents with idiopathic scoliosis: first out-of-brace radiograph is better than in-brace radiograph-SOSORT 2020 award winner - PubMed The first out-of-brace radiograph predicts end results better than the in-brace radiograph. It offers an excellent clinical reference for clinicians and patients. The first out-of-brace radiograph should be considered an essential element of future predictive models. LEVEL OF EVIDENCE 1: Diagnostic:...

03/04/2022

Mal di schiena: l'agopuntura funziona? Nonostante l’agopuntura sia usata come trattamento per la lombalgia, le evidenze riguardo la sua reale efficacia non sono ancora chiare. Un'importante revisione che ha incluso ben 14 studi per un totale di oltre 2000 partecipanti, Evidence of efficacy of acupuncture in the management of low back pain: a systematic review and meta-analysis of randomised placebo- or sham-controlled trials, ha valutato l'efficacia dell'agopuntura sul dolore rispetto all'agopuntura finta o al placebo in chi soffre di mal di schiena.
I ricercatori hanno mostrato attraverso i dati raccolti che esiste un’evidenza moderata sul beneficio dell’agopuntura nella riduzione del dolore nei pazienti con lombalgia aspecifica, suggerendo però la necessità di condurre studi più rigorosi nel prossimo futuro con parametri comuni.

14/03/2022

Quando il mal di schiena perdura senza interruzione da almeno 6 mesi viene definito cronico. In questo caso alla lesione iniziale che ha dato origine al dolore, si aggiungono una serie di difficoltà fisiche, a cominciare dall'idea di non poter più praticare l’attività sportiva preferita.
In realtà molti studi hanno dimostrato come la pratica regolare di attività fisica abbia un effetto benefico sulla lombalgia e possa anche aiutare nel prevenirla.
Addirittura uno studio ha indagato l’influenza dell’arrampicata sul dolore lombare in 30 pazienti tra i 18 e i 45 anni senza alcuna esperienza di arrampicata. I risultati hanno mostrato un miglioramento significativamente maggiore nel gruppo arrampicata in termini di disabilità (misurata con l’Oswestry Disability Index) e intensità del dolore (misurato con la VAS, Scala Visivo Analogica).
Ecco allora che inaspettatamente l’arrampicata potrebbe costituire un’opzione efficace per le presone che soffrono di lombalgia cronica.

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