Osteopata Quartu Sant' Elena Dott.ssa Katia F. Leone

Laureata con Master all' University College of Osteopathy di Londra, si occupa di disfunzioni dell' apparato muscolo-scheletrico (lombalgie, cervicalgie, sciatalgie, cefalee etc) del sistema viscerale e degli stati emozionali correlati come ansia, attacchi di panico e stress.

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Capogiri e Osteopatia

Il/la paziente quando parla di capogiri descrive solitamente sintomi diversi, quali stordimento, sensazione di svenimento, senso di debolezza o d' instabilità, cosi' come l' impressione che
“la stanza stia girando”. Il senso di vertigine invece e' descritto come se si avesse l impressione che la testa stia girando sul proprio asse quindi una sensazione di movimento rotatorio come una giostra o una trottola.
Dunque, capogiri e vertigini possono essere fastidiosi e invalidanti ed entrambi possono essere associati a una disfunzione dei sistemi che controllano l' equilibrio.
L' equilibrio è un esperienza che coinvolge tutto il corpo; in quanto stimoli visivi, vestibolari (orecchio interno) e propriocettivi vengono elaborati e infine generano impulsi che aiutano il corpo a gestire l'equilibrio statico e dinamico. Quello statico si riferisce al mantenimento della posizione del nostro corpo soprattutto la testa rispetto alla forza di gravità e quello dinamico invece
risponde ai movimenti.
La propriocezione nasce appunto dai propriocettori piccole cellule integrate nei muscoli (soprattutto quelli posturali), nei tendini e nelle capsule articolari che ci forniscono informazioni circa i movimenti del nostro corpo, il suo orientamento nello spazio e un eventuale stiramento muscolare.
Capogiri, instabilità e perdita dell' equilibrio sono sintomi comuni nei/lle pazienti con lesioni presenti nella zona del collo come IL COLPO DI FRUSTRA. I sintomi causati da quest' ultima condizione di solito sono dolore, rigidità cervicale e talvolta nausea che si aggravano col movimento. In questo caso, a causa della rigidità muscolare e una ridotta ampiezza dei movimenti cervicali i propriocettori del collo invieranno informazioni anomale al sistema di controllo dell' equilibrio e ne conseguiranno capogiri.
Nella gestione dei disturbi dell' equilibrio, il trattamento osteopatico puo' essere utile
nel “normalizzare” gli stimoli propiocettivi, per aumentare l ampiezza del movimento e favorire la circolazione venosa e linfatica ,riequilibrando i riflessi nervosi.
Poichè, le informazioni propriocettive che contribuiscono al controllo dell'equilibrio provengono anche dai piedi e dalle caviglie, il trattamento osteopatico tenderà a migliorare il movimento delle estremità per potenziare la nostra capacità di bilanciamento.
( Chila, A., and M. Fitzgerald. "American Osteopathic Association: Foundations of Osteopathic Medicine." (2010)
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Paziente e Osteopatia

La filosofia osteopatica è alla base dell'approccio terapeutico della medicina osteopatica.
Fu concepita ed elaborata dal Dott. Andrew Taylor Still, che espresse cosi' i suoi concetti di malattia, salute e cura del/la paziente.
Still riteneva che la salute fosse la condizione naturale dell’essere umano, ovvero uno stato armonioso dove tutte le parti del corpo sono in linea (nello specifico: flusso dei fluidi ed attivita' dei nervi). In linea generale, quando queste condizioni di equilibrio armonioso non sussistono, l'effetto che ne consegue è la malattia.
Continuando nel delineare i cardini della filosofia osteopatica, esiste un sistema di protezione che tende a mantenere in salute l’ampia complessità fisica dell’essere umano. Il succitato sistema si compone di numerosi elementi quali : la componente della guarigione naturale “ vis medicatrix naturae” ( correttiva, curativa, palliativa, riabilitativa), la componente “difensiva” che affronta le varie minacce dell'ambiente esterno, ovvero il nostro sistema immunitario e la componente omeostatica ( dal greco omeo-stasi “simile posizione, indicando quindi una condizione di equilibrio dinamico tra i diversi sistemi del nostro corpo) che mantiene un tendenzioso stato di salute.
Quando il sistema interno di protezione dello stato di salute funziona in modo ottimale senza ostacoli, il risultato è quello che in osteopatia viene definito “salute”. La sua tendenza “naturale” si esprime verso uno stato di salute e da esso dipendono gli effetti benefici delle misure curative adottate esternamente. Perciò si può dire che in un certo qual modo, la salute e la guarigione vengono da dentro, cioè da quelle forme di equilibrio interne che portano il/la paziente a sviluppare potenti forme di auto-guarigione.
Poiché ogni persona e' titolare e custode del proprio sistema di cura, sorgente di salute e guarigione, la responsabilità primaria della propria salute spetta al singolo. Si fa fronte a questa responsabilità in base al modo con cui si vive, si pensa, ci si comporta, ci si nutre, si utilizza il corpo e la mente, ci si relaziona con le altre persone e in base al cosiddetto stile di vita. Quindi il ruolo del/la paziente e' fondamentale, è al paziente che compete la responsabilità' della propria salute.
All’osteopata invece spetta di supportare il sistema di cura interno, provando a rimuovere ciò che ostacola e blocca il succitato sistema di auto-guarigione, motivando attivamente il/la paziente.
Prendendosi cura della persona nel suo insieme, l'osteopata va oltre il problema lamentato, oltre la cura dei sintomi, oltre l'individuazione della patologia e la cura dell’organo interessato, seppure importanti per la cura nel suo insieme, ma esplora anche quei fattori della persona e della sua vita che potrebbero aver contribuito alla malattia, per esempio fattori biologici, psicologici, comportamentali e ambientali.
Il rapporto paziente-osteopata è improntato nel concetto di collaborazione. Questo concetto tende a preservare e migliorare la competenza che il paziente ha del proprio sistema di cura. Lo stato di salute è la miglior difesa della malattia.
(Korr, I. M. (1997). An explication of osteopathic principles. Foundations for Osteopathic Medicine. Baltimore: Williams & Wilkins, 7-12. -Still, A. T. (1910). Osteopathy, research and practice. The author.)
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Meccanica della respirazione e Osteopatia

Il torace è un cilindro flessibile che viene modificato ritmicamente dall'azione di numerosi muscoli detti respiratori che si trovano al suo interno, a livello dell'addome e degli arti. In particolare, tra i più importanti muscoli che concorrono alla funzione respiratoria sono i muscoli intercostali, gli scaleni, il retto e trasverso addominale e il diaframma. La forma mutevole del torace determina l'alternanza di inspirazione e espirazione necessaria per l'immissione d'aria nei polmoni, questi movimenti costituiscono la meccanica della respirazione.
La meccanica della respirazione influisce notevolmente anche sul sistema linfatico che lava, depura e difende il corpo e sulla circolazione del sangue nel sistema venoso.
Questi fatti sottolineano quanto sia importante cercare sempre di garantire movimenti respiratori continui e regolari indipendentemente da processi patologici particolari. Quindi, a questo punto è chiaro quanto sia essenziale sottolineare l'importanza vitale della respirazione, azione influente in tutti gli aspetti della nostra vita.
L'osteopatia si occupa di disfunzioni della meccanica della respirazione, proponendo un approccio terapeutico mirato, ove appropriato, a migliorare la capacità e l'efficienza della funzionalità respiratoria, al fine di ottimizzare il potenziale di salute del paziente. Un tipico caso é quello di una paziente affetta da polmonite. In una tale situazione, la paziente presenta un infezione a livello polmonare, una congestione dei fluidi nei polmoni e una compromissione respiratoria.
Dunque, nei casi di polmonite spesso accade che si percepisce dolore durante i singoli atti respiratori, spesso con conseguenti cambiamenti nel sistema muscolo-scheletrico. Quest'ultimo, attraverserà nel tempo fasi di cambiamento, rispondendo con diverse forme di adattamento al livello della gabbia toracica e nella parte alta della schiena. Tali cambiamenti possono essere trattati con l'osteopatia per rilassare i muscoli tesi e alleviare il dolore favorendo anche la circolazione dei fluidi congestionati.
Alcune tecniche utilizzate sono: il “doming” per diminuire eventuali restrizioni del diaframma,
l'elevazione costale per facilitare il movimento delle costole e la p***a linfatica toracica per migliorare il flusso della linfa.
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(Noll, D. R., Degenhardt, B. F., Johnson, J. C., & Burt, S. A. (2008). Immediate effects of osteopathic manipulative treatment in elderly patients with chronic obstructive pulmonary disease.The Journal of the American Osteopathic Association, 108(5), 251-259.)

Gomito del tennista e Osteopatia

Il gomito del tennista e' anche conosciuto come epicondilite laterale. L'epicondilo laterale e' una piccola porzione dell'omero che offre inserzione ai tendini dei muscoli estensori dell'avambraccio.
L'omero insieme all'ulna e il radio costituiscono l'articolazione del gomito che collega braccio e avambraccio. Si ipotizza che questa condizione sia una risposta infiammatoria a un uso eccessivo del gruppo dei muscoli estensori a livello dell'epicondilo laterale dell'omero.
Si pensa anche che tale condizione possa essere connessa ad un processo degenerativo del tendine.
Di solito è causata dal ripetuto sovraccarico dell'unità muscolo-tendinee. Nello specifico, i pazienti che utilizzano ripetutamente i loro avambracci (osteopati, falegnami, meccanici, alcuni sportivi ecc..) possono avere un aumento della tensione e della dolenzia in tutto il sistema muscolare dell'avambraccio. Questa condizione produce dolore che può essere localizzato nell'epicondilo laterale o può irradiarsi verso il gruppo degli estensori dell'avambraccio.

Per ridurre la tensione muscolare dell'avambraccio così come il dolore nella zona del gomito, il trattamento osteopatico si concentra, sia nell'area dolorante che nella colonna dorsale superiore e nelle costole, così da migliorare funzionalmente e strutturalmente gli arti superiori nella loro complessità. Alcune tecniche utilizzate sono: il “Counterstrain” per rilasciare la tensione e ripristinare il movimento articolare; la tecnica della “frizione” per stimolare il processo di guarigione. Tutto questo viene accompagnato da una routine di esercizi per il potenziamento e/o allungamento dei muscoli coinvolti.
( Chila, A., and M. Fitzgerald. "American Osteopathic Association: Foundations of Osteopathic Medicine." (2010).
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Menopausa e osteopatia

Si definisce menopausa “spontanea” la cessazione dei flussi mestruali protratta da almeno 12 mesi consecutivi, dovuta all' esaurimento dell' attività' follicolare ovarica, escludendo che possa essere attribuita ad altre cause fisiologiche o patologiche come alterazioni cromosomiche e genetiche, malattie autoimmunitarie e cause infettive. Esiste anche una menopausa “indotta “ quando si verifica in seguito alla rimozione chirurgica di entrambe le ovaie(con o senza isterectomia) o alla soppressione della loro funzionalità' (per chemioterapia, radiazioni, farmaci antitumorali).
Con la menopausa si verificano numerosi cambiamenti che coinvolgono tutti gli organi e apparati dell' organismo femminile. Possono essere presenti : sintomi vasomotori (vampate e sudorazioni notturne), psicologici( attacchi di panico, irritabilità e depressione ) a cui possono seguire negli anni atrofia genitourinaria (secchezza vaginale) minzione frequente, disturbi della sfera sessuale, patologie osteoporotiche e cardiovascolari, dolori articolari, stanchezza e cefalee.
L' osteopatia attraverso manipolazioni come la tecnica di “ Fox's low-force” e il cranio sacrale puo' alleviare i sintomi della menopausa lavorando sulle irritazioni del sistema neurologico.
Nello specifico, queste irritazioni si manifestano attraverso rigidità articolari, soprattutto nella zona del bacino, della spina dorsale e del cranio. Agendo con tecniche osteopatiche su queste zone del corpo, i dolori articolari e le cefalee vengono ridotti e con esse anche altri sintomi come le vampate e sudorazioni notturne. Insomma, intervenendo sul sistema neurologico, data la sua stretta connessione con il sistema endocrino, si possono alleviare i sintomi dovuti all' esaurimento dell attivita' follicolare ovarica.
(Cleary, C., & Fox, J. P. (1994). Menopausal symptoms: an osteopathic investigation.Complementary therapies in medicine,2(4), 181-186.)
L' Osteopatia e' dunque utile per curare la sindrome menopausale, migliorando la qualita' della vita delle donne.
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COCCIGODINIA e OSTEOPATIA

La coccigodinia e' il dolore del coccige. Il coccige si trova al termine della colonna spinale, attaccato al sacro; di solito e' costituito da 3-5 segmenti , che possono essere saldati tra di loro. Il dolore in questa regione può essere provocato da un trauma sacrale (caduta sulle natiche e parto), peggiora stando seduti a lungo e si attenua con la posizione eretta.
L'osteopatia può alleviare i sintomi della coccigodinia
riportando il coccige nella sua posizione normale e correggere le disfunzioni associate ad essa nella regione lombare e pelvica. La tecnica detta "Strain-controstrain", le tecniche di bilanciamento muscolare e legamentoso o l'applicazione di una pressione diretta sulle parti interessate, es. ai legamenti sacrococcigei, sono alcuni degli interventi osteopatici che possono essere funzionali ad alleviare il dolore e creare delle favorevoli condizioni all'equilibrio delle parti interessate. Strategie per alleviare il dolore possono essere impacchi caldi e una corretta postura e l'uso di cuscini o di "ciambelle" da seduti.
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