Terapia breve strategica Rimini
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E’ nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi su
Le origini della terapia breve strategica risalgono alla teoria della comunicazione nata in campo antropologico con Gregory Bateson, agli sviluppi costruttivisti della epistemologia cibernetica (Heinz von Foerster, Ernst von Glasersfeld) e agli studi sull’ipnosi e sulla suggestione di Milton Erickson. Si deve poi a Paul Watzlawick e al Mental Research Institute di Palo Alto l’opera di approfondime
Secondo i dati dell’Inail, in Italia sono in aumento le persone che ammettono di soffrire psicologicamente a causa del proprio ambito lavorativo.
Nei primi tre mesi del 2024 sono ci sono state oltre 22mila denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali (+17,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso).
A cercare supporto psicologico per problematiche connesse al lavoro sono soprattutto le donne - il 66,3%, contro il 33,7% degli uomini - e coloro che sono all’inizio della carriera professionale: il 62,9% ha tra i 25 e i 34 anni, mentre il 22,8% tra i 35 e i 44 anni.
Sarebbero diversi i fattori a provocare questo disagio: la difficoltà di trovare un equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa, la mancata crescita professionale, carichi di lavoro eccessivi o inadeguati e un ambiente ostile che può portare al mobbing.
Tutto questo può portare al “burnout”, cioè uno stato di stress cronico generato dall’esposizione prolungata a situazioni lavorative estenuanti, stressanti o emotivamente esaurienti e che presenta sintomi psicologici, fisici e aspecifici.
Per approfondire 👇🏻
https://www.rainews.it/articoli/2024/05/lavoro-cresce-il-malessere-psicologico-8-italiani-su-10-potrebbero-essere-a-rischio-burnout--17fe108b-6580-48d5-9b11-a554ca71db87.html
In meno di una scuola su cinque si parla di salute mentale e solo il 61,9% delle scuole ha aderito al programma dell'Oms in Italia "Scuole che promuovono salute”: i dati dell’ultimo studio della Fondazione Gimbe ci dicono che il tema del benessere - sia fisico che psicologico - non è una priorità nel sistema scolastico del nostro Paese.
Nonostante si parli di bullismo e cyberbullismo in quasi tutti gli istituti, temi importantissimi come la salute mentale rimangono marginali, nonostante sia in corso un’emergenza tra i più giovani.
Per quanto riguarda l’educazione alimentare rimane alta la guardia - se ne parla in quasi quattro scuole su cinque -, in due istituti su tre si affronta il tema della dipendenza da internet, social media e videogame, mentre solo in uno su due si parla di quella dalle droghe.
Per approfondire 👇🏻
https://www.fanpage.it/politica/solo-in-una-scuola-su-cinque-si-parla-di-salute-mentale-cosa-dice-lo-studio-gimbe/
La Great Resignation è quel fenomeno per il quale molte persone decidono di abbandonare la propria occupazione. Solo in Italia, questo fenomeno, ha riguardato 2 milioni di lavoratori nel 2021.
Questo sta spingendo molte aziende ad interrogarsi circa le loro modalità di rapportarsi ai collaboratori. Il risultato è che anche colossi come Amazon si stanno dotando di psicologi aziendali che si assicurino del benessere e della serenità dei propri dipendenti e delle loro famiglie.
Ignorare il malessere dei lavoratori vuol dire ridurre la produttività dell’azienda e un incentivo a cercare luoghi di lavoro più “salutari” dal punto di vista psicologico.
“Il fenomeno del bullismo continua a interessare il Paese. Nel corso del 2023 il 65% degli adolescenti dichiara di esserne stato vittima: due ragazzi su tre. Il 68% dice di avere subito atti di bullismo in generale e il 19% rivela episodi di cyberbullismo.
[…] Diverse le conseguenze. Il 75% dei giovani mette al primo posto la perdita di autostima, di sicurezza e fiducia negli altri. Seguono i disturbi della psiche, visto che il 47% come risultato delle violenze subite afferma di soffrire di ansie e attacchi di panico, con un effetto di isolamento dai coetanei. Ci sono poi i casi di paura, rifiuto della scuola e disturbi alimentari (24%).”
Oggi su “L’Economia” del Corriere della Sera si parla dell’indagine Osservatorio Indifesa 2024, realizzata da Terre des Hommes con OneDay e ScuolaZoo. Dai dati raccolti emerge che il bullismo continua ad essere un problema molto serio tra i giovani: questi atteggiamenti violenti spesso portano allo sviluppo da parte delle vittime di disturbi psicologici, dell’alimentazione o altre forme di disagio.
Anche per questo serve al più presto istituire la figura dello psicologo scolastico, una presenza fissa all’interno degli istituti in grado di intercettare precocemente i problemi tra i giovani e di affrontare le situazioni di difficoltà già presenti.
Per contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo serve una risposta sistemica e decisa da parte delle istituzioni. I giovani non devono essere lasciati da soli.
💪Combatti la violenza alla radice!
📌Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne 2023
https://www.artribune.com/television/2021/02/video-corto-animato-violenza-domestica-ciervo/
Il tema della violenza domestica in un capolavoro animato L'illustratrice Pilar Garcia-Fernandezsesma ha realizzato un corto animato sul tema della violenza domestica. Premiato in tutto il mondo, il film è ora online.
“Persino quando non è completamente realizzabile, diventiamo persone migliori se cerchiamo di perseguire una meta più alta.”
(Viktor Frankl)
The happiest people don’t have the best of everything, they just make the best of what they have
Image: Thrive Global
Differenze tra uomo e donna: conta più la cultura o la natura? - Psicoadvisor pubblicità Fondatore Pubblicazioni Anna De Simone Psicologo, divulgatore di scienze e tecniche psicologiche, neurobiologia e genetica...
Le immagini e le notizie di queste ore ci colpiscono nel profondo. Vedere i nostri territori stravolti e le nostre comunità in difficoltà è davvero toccante.
Per questo teniamo a esprimere la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutte le comunità colpite dalle alluvioni. Come Ordine, anche attraverso la rappresentanza del GdL “Psicologia dell'emergenza”, oggi pomeriggio saremo in Regione insieme alle ASL e alle associazioni di psicologia dell'emergenza per coordinare azioni a sostegno a cittadine e cittadini e per offrire la nostra disponibilità.
Tante psicologhe e tanti psicologi dell'emergenza sono impegnati in questi giorni (e lo saranno in futuro) per offrire un supporto psicologico competente a chi ne sente il bisogno e per prevenire situazioni di malessere. A loro, e a tutti gli operatori coinvolti, va il nostro più sentito grazie.
𝑪'𝒆̀ 𝒖𝒏'𝒆𝒑𝒊𝒅𝒆𝒎𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒔𝒐𝒍𝒊𝒕𝒖𝒅𝒊𝒏𝒆, 𝒄𝒊 𝒅𝒐𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒑𝒓𝒆𝒐𝒄𝒄𝒖𝒑𝒂𝒓𝒆?
𝒅𝒊 𝑫𝒂𝒗𝒊𝒅 𝑳𝒂𝒛𝒛𝒂𝒓𝒊
Ha fatto notizia la decisione del capo della sanità pubblica degli Stati Uniti Vivek Murthy di lanciare un allarme sui gravi rischi per la salute della solitudine, parlando di "epidemia di solitudine ed isolamento". Il tema non è nuovo ed è stato oggetto di numerosi studi ed iniziative anche da parte di governi come il Regno Unito ed il Giappone che hanno istituito dei ministeri per occuparsi del tema.
La cosa può sembrare vaga ed estemporanea ed ha bisogno di precisazioni. Dal punto di vista evolutivo della specie umana l'isolamento sociale è vissuto, dalla mente e dal corpo, come un potenziale pericolo, perché essere soli voleva dire essere più esposti e meno protetti di fronte ad eventuali minacce. La solitudine è invece un vissuto soggettivo, una condizione psicologica (posso sentirmi solo anche in mezzo alla gente), ma genera nel nostro corpo conseguenze analoghe. Questo perché psiche e corpo sono profondamente legati ed interdipendenti e perché il corpo vive come reali i vissuti psichici (pensate di avere in bocca una fetta aspra di limone per alcuni istanti e vedete cosa accade).
𝐒𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 𝐞 𝐦𝐚𝐥𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞
Quindi isolamento sociale e vissuto di solitudine generano stress e, quando questo si protrae nel tempo, ci sono le conseguenze ampiamente documentate dalla scienza: dal malessere psicofisico, ai disturbi funzionali sino alle malattie in senso stretto.
Ecco quindi che gli studi ci consegnano un panorama in cui il vissuto di solitudine così come lo stress psicologico è un fattore di rischio di primaria importanza per la salute, persino più del colesterolo. Basti pensare che aumenta le alterazioni metaboliche come il diabete, le patologie cardiovascolare del 90% e di morte del 30%. Il vissuto di solitudine porta ad ansia e depressione, raddoppia i livelli di markers infiammatori nell'organismo così come altera la reattività immunitaria agli stressor sociali, altera le strutture cerebrali e aumenta le possibilità di demenza. (Es. Cole e al. 2015, Lam e al. 2021, Pourriyahi e al. 2021, Bermick & Schaller 2022).
Si tratta della ennesima conferma che lo stress generato dal malessere e disagio psicologico è uno dei principali, se non il principale, fattore di rischio per la salute nei Paesi più sviluppati economicamente.
𝐈𝐥 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞
Il costo umano, sociale ed economico che genera il malessere della psiche sta incidendo sempre di più sulle società, al punto che lo stesso World Economic Forum ha lanciato l'allarme, e l'aumento delle malattie mentali e fisiche che determina rischia di rendere insostenibili i sistemi sanitari pubblici.
La medicina da ormai molti anni ha convinto le istituzioni e agenzie sociali a promuovere azioni - si pensi al controllo degli inquinanti, all'attività fisica, agli screening fisici, all'alimentazione - per ridurre alcuni fattori di rischio e agire così "a monte" dei processi che generano malattie. La psicologia si sta spendendo per fare qualcosa di analogo, con evidenze scientifiche ed epidemiologiche che arrivano più tardi ma che sono molto forti e convincenti.
𝐋𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐞
Esistono strategie possibili ed efficaci da mettere in campo ed è ora di prenderle in seria considerazione. Anche qui forse è ora di aggiornare visioni ormai obsolete e iper-semplificate che rischiano di farci pagare un prezzo molto caro. Dovrebbe far riflettere una dato che la scienza ha scoperto: i centri del dolore fisico e psichico (come il vissuto di solitudine) nel nostro cervello sono praticamente gli stessi, a confermare come per il corpo siano equivalenti e come la nostra salute non distingue tra "ferite del corpo" e "ferite dell'anima".
la Repubblica
https://www.robertamariotti.it/post/dal-corpo-alla-mente-le-tecniche-di-intervento-bottom-up
DAL CORPO ALLA MENTE: LE TECNICHE DI INTERVENTO BOTTOM-UP Ricorrendo a tecniche bottom-up, dal basso verso l'alto, si si interviene sulla mente partendo dal corpo.
▶️ Riconoscere i campanelli d’allarme, non avere paura di chiedere aiuto e poterlo chiedere per tempo. Investire nella prevenzione e nel cambiamento culturale. La vicepresidente OPER Luana Valletta nei giorni scorsi, è stata intervistata dal Corriere di Bologna sul caso di cronaca conosciuto come “delitto di via Bianconi” ( in cui un medico è stato accusato della morte della moglie).
Qui alcuni stralci dell’articolo, in cui si precisa di non poter parlare del caso specifico e di analizzare scenari del tutto generali:
🎤«Oggi è ancora difficile denunciare e chiedere aiuto. Nei casi di femminicidio o violenza sulle donne ci sono sempre campanelli d'allarme dal lato di chi subisce, e del disagio dall'altro. Se ascoltati in tempo, danno modo di intervenire. Il tema della prevenzione è cruciale, donne e uomini devono poter chiedere aiuto, senza vergogna. Premesso come non sia facile, bisogna capire che tutti possiamo incappare in fragilità emotive e psichiche».
🎤(...) «Sempre fuori dal caso particolare, è ancora forte la pressione sociale. Le separazioni vengono vissute come vergogna, una colpa e un fallimento. Può succedere anche a Bologna, non per forza nel paesino. Non bisogna assecondare le pressioni esterne, ma cercare al di là della cronaca, di stare bene con se stessi. Accettarsi. Siamo pieni di stereotipi e pregiudizi, nonostante le conquiste. Donne che denunciano attaccate di arrivismo, «ah ma lui è un buon padre si sentono dire a volte, da chi in buona fede pensa così di proteggere i figli», quando spesso l’unica protezione è proprio l’allontanamento.
Negli ultimi anni, la gratitudine è emersa come una componente importante del benessere psicofisico ed è stata affrontata da molteplici punti di vista.
La stragrande maggioranza dei lavori empirici ha riportato i benefici dell’essere grati e si collocano più spesso nel paradigma della psicologia positiva. I sostenitori della psicologia positiva cercano consapevolmente di contrastare il modello mediatico dominante del funzionamento umano che si concentra sul disagio e sulla patologia, trascurando i fattori che contribuiscono al benessere, alla felicità e alla soddisfazione della vita.
La ricerca sulla gratitudine ha un potenziale significativo per indagare le questioni concettuali relative alla natura intrinseca del riconoscimento e dell’apprezzamento nelle relazioni di cura. I benefici della gratitudine sono stati identificati non solo per i pazienti, ma anche per i caregiver familiari e professionali.
Per approfondire 👇
https://www.stateofmind.it/2023/04/gratitudine-relazioni-cura/
Possiamo ancora considerare contingente e non invece strutturale il malessere psicologico?
Non inseguiamo solo gli effetti, per riparare i danni, ma diamo strumenti per contrastare le cause.
Di fronte a persone e comunità fragili, gli psicologi sociali hanno sviluppato le strategie di empowerment, di potenziamento individuale e collettivo, quelli scolastici la promozione delle life skills, competenze per la vita e l’educazione alle emozioni. I nomi variano ma la sostanza è una: la psiche è come un albero, per sviluppare una bella chioma ha bisogno di radici robuste. Diamo acqua a queste radici.
Per approfondire 👇
https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/03/30/news/psiche_bisogna_dare_acqua_alle_radici-11707126/
Igiene del sonno L’igiene del sonno ha lo scopo di modificare tutte le abitudini che possono influenzare negativamente il sonno e il benessere della persona.
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