Miasalòm
Miasalòm è Giuditta Godano. Narratrice, critichessa d’arte e specialista in Beni e comunicazione Giuditta Godano è Miasalòm. terza ed. AA.VV.
Critico d’arte con una performance permanente sul nome e l'identità e specialista in Beni e comunicazione culturali, ha seguito per due anni il dottorato di “Estetica e pratica delle Arti” dell’Università di Catania. Ha collaborato al dipartimento di Psicologia dell’Arte del DAMS di Bologna e insegnato all’Accademia di Belle Arti di quella città. Ha frequentato il corso di 872 ore in "Promozione d
Questa donna è pazza e va rinchiusa! Non obbedisce al marito? Prova piacere durante l’atto sessuale? Vuole vivere da sola? «È pericolosa! Va internata!»
Fu ciò che accadde alla scultrice Camille Claudel, la musa e l’amante di Rodin, rinchiusa in manicomio per volere della sua stessa madre che aveva vergogna del comportamento della figlia. Inutili i tentativi di far capire che non è pazza, resterà segregate per trent’anni in una misera stanzetta. «Mi si rimprovera di aver vissuto da sola, di avere dei gatti in casa, di soffrire di manie di persecuzione! È sulla base di queste accuse che sono incarcerata come una criminale, privata della libertà, del cibo, del fuoco.»
Fanno orrore queste parole, vero? Ma è ciò che accadde anche a Maria Vittoria, una vedova rinchiusa in manicomio dai suoi figli perché voleva gestire in autonomia la propria vita e la propria libertà. Camilla R invece, per il suo essere antifascista, viene internata con l’accusa di essere paranoica. E poi c’è la storia di Anna B. una ragazza di appena quindici anni internata perché «aspettava un bambino al di fuori dal matrimonio». Dopo il parto le viene sottratto il bambino e morirà tre anni dopo a causa dei continui elettroshock che era stata costretta a subire contro la sua volontà.
Per essere giudicate pazze bastava davvero poco. Mal di testa ricorrenti, una certa aggressività verbale che alle volte non era altro che l’incapacità della donna di essere compiacente nei confronti del marito, erano motivi sufficienti per ottenere una diagnosi di isteria. Vedete, mentre scrivevo Intervista con un matto, scoprii storie di donne legate al letto da vent’anni, che «avevano avvertito il proprio invecchiamento, solo guardandosi le mani.» E più scavavo in queste storie, più provavo rabbia. Perché, continuavo a domandarmi. Da cosa nasce tanta ferocia nei confronti di chi è diverso?
Ho raccolto queste testimonianze per sottrarle dall’oblio del tempo. E queste storie hanno ispirato la scrittura del mio romanzo «Intervista con un matto» per sollevare il velo di silenzio e raccontare le verità che spesso la storia e i libri hanno taciuto.
➡️Potete leggerne un estratto gratuito o acquistarlo qui: https://www.amazon.it/Intervista-matto-Guendalina-Middei/dp/883205597X/
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X
Grazie
Perché il circo non finirà mai!
On the Road Film Festival 8 COMPETITION
LA CAROVANA BIANCA
Recensione della scrittrice Giuditta Godano.
Un film che non doveva esistere, dicono Artemide Alfieri e Angelo Cretella, registi e coppia nella vita e nell'arte. Un documentario nato in 'collisione', per così dire, con la prima zona rossa, sull'asse Roma Napoli. Parliamo dell'incontro con due famiglie di circensi. Nei titoli i rigraziamenti a Jeff Bezos: le telecamere usate sono infatti state acquistate su Amazon e restituite entro i sessanta giorni di termine reso. Un cinema di falso movimento e di prossimità, che caratterizza il mondo che ci è appartenuto in questo lungo biennio da fermi. Il tempo ha un effetto su questo docu film. Di certo racconta ritmi e abitudini della comunità chiusa dedita al nomadismo e a una vita di relazione di mutuo scambio con gli animali. Tuttavia la pausa, la sopravvivenza - a ciascuno asseconda delle proprie necessità -, il desiderio di mantenere vivo il grande gioco del circo, restano come insegnamento. Manca il controcampo, la loro storia è nettamente scissa dal mondo istituzionale, persino da quegli aiuti ecclesiastici, che pure arrivano ma restano rarefatti. È forte la cesura fra uomini e donne, fra vecchie e nuove generazioni. Una distanza e una forte diversificazione dei compiti tutta a favore della grande concretezza dell'eterno femminile plurale. Cinema del reale sì ma con addolcimenti e concessioni. La pandemia ha toccato le comunità, le ha disgregate, rimescolate, messe sotto sforzo, tuttavia ha generato trasversalità preziose.
Ci riferiamo a quel concetto di gratuità che non sempre è svendita né raggiro, come per il dono delle musiche dell'orchestra Orchestra Elettroacustica Officina Arti Soniche - OEOAS. L'Orchestra dell'Officina Arti Soniche nasce all'interno della classe di musica elettronica del Conservatorio di Napoli, ma in breve tempo musicisti provenienti da altre classi del conservatorio e anche dall'esterno di questa istituzione l'hanno trasformata in una sorta di “struttura aperta”, multi-identitaria).
In ogni caso, ci ricorda una delle protagoniste dell'incursione, il circo non finirà mai.
Ci sono luoghi come che dovreste visitare almeno una volta nella vita (grazie per la postproduzione ad Andrea Cotumaccio)
QUI
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beveva Southern Comfort - Tutto il conforto del Sud - e come le altre blueswoman, come tutti gli esseri umani che guardano alla vita dal bordo, dal davanzale sbilenco di un 'Milion dollar hotel', aveva un dolore, ma proprio uno: speciale, assoluto, monolitico. Un buco che la faceva cantare così: non risparmiando a nessuno l'amarezza sublime di stare al mondo
Off/Off Theatre Carla Fabi Ufficio Stampa Carla Fabi e Roberta Savona Le Brugole Roberta Lidia De Stefano
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Prigionieri del proprio Paese Sono stata una turista, lo ammetto. Ma aspiravo al viaggio: il viaggio è sempre amore e l’amore non può essere meno che bellissimoIl vero ritratto di Cuba è la libertà che manca, El bloqueo e…
Anche Matanzas è città mistica, lì mi sono avventurata in un barrio periferico per la lettura del futuro. Il Babalawo ha chiesto aiuto al suo primo, il cugino di primo grado. Mi hanno fatto togliere le scarpe, coprire le gambe con un asciugamano bianco ed è iniziato il rimescolamento di una pietra e un seme
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Giuditta Godano è Miasalòm. Critico d’arte con una performance permanente sul nome e l'identità. Specialista in Beni e comunicazione culturali, ha seguito per due anni il dottorato di “Estetica e pratica delle Arti” dell’Università di Catania. Ha collaborato al dipartimento di Psicologia dell’Arte del DAMS di Bologna e insegnato all’Accademia di Belle Arti di quella città. Ha frequentato il corso di 872 ore in "Promozione dei Beni culturali" presso l'ente regionale di formazione I.F.O.A. in Milano. È contributor per testate di settore come Officine delle Arti, Juliet, Insideart (2008), Espoarte, art a part of cult(ure), Giudizio Universale, Demetra, Golem, Ragioni (domenicale culturale de "Il Riformista"), Flash Art (2005), OFF de "Il Giornale" (oggi).
Quanto alla poesia, ha curato performance, vinto premi: finalista alla 1ma edizione di #UrbanitàTentacolare con “Se me lo dici tu, io ci credo”(https://ariachemancava.it/io-ci-credo/#more-215); AA.VV. terza ed. del "Concorso letterario Cultora" (2016), "L'isola dei morti" racconto selezionato per l'antologia edita da Historica Edizioni. AA.VV. Il segreto delle fragole, Lietocolle, 2012; Prosa poetica, Fara Editore ed. 2007; finalista Poesia di Strada, XI edizione, 2008. Il racconto "Siluetas o le virtù della morte" ( http://www.crapula.it/siluetas-o-le-virtu-della-morte/) è stato pubblicato sulla lit-magazine CrapulaClub (2017). Il racconto "Il fantasma orizzontale" è stato pubblicato sulla lit-magazine Nazione Indiana (2017); il racconto "L'aureola" è stato pubblicato sulla lit-magazine CrapulaClub (2016). La lirica "Omero" è stata segnalata sul mensile internazionale di cultura poetica "Poesia". È presente nelle antologie poetiche e letterarie "Lettere_a te", Samuele, 2012; "Memorie dal sogno", "Sicily black"; "Io, gli altri". Assieme a Egidio Cacciola è autrice del romanzo Il padre manca (A & B Editrice, 2007).
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