Associazione Culturale Gianni Santuccio

E' gestita da Walter Pagliaro e Micaela Esdra, che ne sono anche i fondatori.

L'Associazione Culturale, intitolata all'attore e regista teatrale Gianni Santuccio, produce spettacoli teatrali ed è operativa nei palcoscenici ormai da quasi 30 anni.

31/07/2024

L'Associazione Culturale Gianni Santuccio celebra la grandezza di Roberto Herlitzka e lo ringrazia per esserne stato socio fondatore, per le mille avventure artistiche vissute insieme e per la generosità con cui volle aderire a questo sogno creativo e innovativo che essa rappresentava e continua a rappresentare.
Grazie Roberto.

30/07/2023

Oggi, sul della Sera

Walter Pagliaro Micaela Esdra

Dove sono Kleist, Racine e Corneille?
Di Walter Pagliaro

Per affrontare qualunque tema riferito al teatro, mi permetto di dire che bisognerebbe affidarsi di più al sentimento o, meglio, a quello che i tedeschi chiamano Gefühl, termine più complesso che mette in gioco uno spazio più ampio del “sentire”, cioè l'emozione o meglio ancora la sensibilità. I miei colleghi che stimo moltissimo, nel rispondere alle riflessioni di Franco Cordelli, sulla quantità e la qualità del repertorio teatrale italiano, hanno indossato l'abito buono delle conferenze stampa, per sciorinare i numeri virtuosi della loro “governance”. Non ho dubbi nel dire che il repertorio delle programmazioni in Italia sia fortemente incardinato sul quadrilatero Pirandello-Goldoni-Shakespeare-Cechov perché ovviamente sono geni capaci di scuotere l'animo umano ma anche perché garantiscono una più tranquilla adesione del pubblico ai cartelloni dei teatri.
Ma anche Kleist, Corneille e Racine sono geni: eppure da quanto tempo non si riesce a vedere in Italia “il Cid”? O “Berenice” oppure “Caterinetta”? Mi si potrebbe rispondere che queste sono opere difficili; ma siamo certi che la favola di Kleist sia più ostica di “Così è (se vi pare)” di Pirandello? E cosa dire di Ibsen? A parte il più frequente “Casa di bambola” o il più sporadico “Spettri” tutto il resto è silenzio! Da quasi cinquant’anni si attende una nuova importante produzione de “L’anitra selvatica” o de “Il Piccolo Eyolf”, per non parlare di “Quando noi morti ci destiamo”, titolo impopolare ma dramma sublime. E cosa dire ancora di quel genio assoluto di Strindberg? “La sonata dei fantasmi” attende ancora un investimento importante sui palcoscenici italiani, da più di un secolo. E potrei continuare con Wedekind, Orvath, persino con Brecht, tramontato insieme al Sol dell'avvenire. Ma questo problema investe anche il teatro contemporaneo. Da noi si procede per mode: c'è il momento di Botho Strauss o di Bernhard, allora si risveglia interesse per quella drammaturgia austro-tedesca, si scopre Noren e tutti a osannarlo, si mette in scena Jon Fosse e tutti lo programmano per due stagioni, si scopre Sarah Kane e tutti ne piangono il triste destino per qualche mese! Poi questi autori scompaiono dagli orizzonti e non lasciano, nei teatri produttori, alcun segno in grado di fecondare l'attività dei giovani drammaturghi italiani. Purtroppo la malattia del teatro nel nostro Paese è il conformismo: si saccheggia la nuova drammaturgia inglese perché fa tendenza e non si progetta l'innovazione, ma ci si impadronisce degli investimenti altrui; e anche quando si apre al nuovo, lo si fa solo con prodotti già collaudati, in qualche modo “griffati” (vedi anche il caso di alcuni registi stranieri, importati perché sufficientemente trendy).
Oggi chiunque tenti in Italia di fare teatro si imbatte purtroppo in una giungla di algoritmi ministeriali spesso confusi. Si incentivano, per esempio, co-produzioni che bloccano i circuiti e riducono drasticamente le possibilità occupazionali degli artisti in nome di una liturgia dell'impresa che non ha niente da spartire con la cooperazione fra teatri: la conseguenza più evidente di queste reiterate collaborazioni è la globalizzazione dei cartelloni, in molti casi, ripetitivi. Coltivo la speranza che nei decreti ministeriali ci sia qualche voce in più, riservata ai parametri qualitativi. Facciamoci caso, chiunque intervenga nel dibattito teatrale, esibisce subito numeri giornate lavorative, levate di sipario, aumento degli abbonati e degli incassi, ma non parla mai di quel che si potrebbe fare per rimettere al centro dell'evoluzione produttiva la qualità del lavoro artistico. Siamo diventati tutti diligenti burocrati e imitiamo il linguaggio dei politici, cattivi mentori, senza rendersi conto che siamo ina ridendo il nostro Gefühl. Passando al tema qualitativo, focalizzato da Cordelli, non ho remore nel dire che gli attori di oggi siano meno bravi di quelli di un tempo. Come mai? È forse mutata la genetica dell'attore? Difficile avventurarsi in questo terreno: posso azzardare, un po' genericamente, che gli attori di oggi sono contraddistinti da un perbenismo che non apparteneva a quelli di una volta. All'accademia Silvio D'Amico, Orazio Costa selezionava allievi eterogenei, dal più umile ragazzo della provincia siciliana, al giovane laureando del Nord, inventando un linguaggio mimico che andava alle radici di un’espressività infantile non ancora contaminata.
Penso poi che recitare sia un'arte fantastica, in cui l'energia è l'espressività del corpo debbano fondersi alla musicalità e alla duttilità della voce; oggi incontro tanti attori fisicamente allenati come atleti, o attrici versatili nella danza, ma riscontro approssimazione, dal punto di vista vocale: tutto risulta quasi sempre appiattito da un uso bestiale di amplificazioni che azzerano il talento e depauperano la musicalità della voce. Non si tratta di essere contro la tecnologia, ma contro quella tecnica che schiaccia la creatività dell'attore o del cantante.
Concludo ricordando che lo spettacolo in Italia, non è garantito solo dai Teatri Stabili, come si chiamavano una volta, ma da centinaia e centinaia di artisti “instabili” che vivono la ricerca di un linguaggio scenico essenziale o l'esclusione politica dai teatri più noti, senza acrimonia, ma proseguendo il loro cammino con immutata passione e inguaribile entusiasmo. Anzi taluni, tra i più protervi, la sera si addormentano felici essere al di fuori delle ricche istituzioni, per certi aspetti gratificanti, ma per altri troppo condizionanti. Il nostro lavoro ha bisogno di libertà, d'indipendenza, non di ricchezze, e neppure di imposizione o compromessi. Gli artisti non devono crepare però -per citare Taddeusz Kantor- ma devono vivere sereni, perché il mondo ha bisogno di loro più di quanto non si creda.

Corriere della Sera

27/03/2022

📆 A Teatro con Bertolt Brecht.

🎤 Nuove date per lo spettacolo in programmazione:
-recite: 25-26-27 marzo e 1-2-3 aprile 2022
-recite per le scuole: 29-30-31 marzo e 5-6-7 aprile 2022

✍️ Le parole di Brecht ci avvicinano alla bellezza e alla verità. Pagliaro ci regala arte di grande spessore e intensità, per un'opera teatrale che ti colpisce e ti resta dentro a lungo.

👉 Regia di Walter Pagliaro.
☎ Per info prenotazioni tel. 3331260425.
🎭 La rassegna si terrà a Bari, presso l'Auditorium Diocesano La Vallisa, Strada Vallisa, 11.

L'ECCEZIONE E LA REGOLA 21/03/2022

Disponibili i biglietti per lo spettacolo “L’ECCEZIONE E LA REGOLA”, di Brecht

Siamo in scena a Bari, all’Auditorium Vallisa.

Date e orari: 25-26 marzo h 21 - 27 marzo h 19
1-2 aprile h 21 - 3 aprile 2022 h 19
recite per le scuole: 29-30-31 marzo
5-6-7 aprile 2022

L'ECCEZIONE E LA REGOLA Realizziamo il tuo sogno! Vivaticket ti offre una moltitudine di eventi ed avvenimenti indispensabili allietare le tue giornate.

15/03/2022

Il debutto dello spettacolo “L’Eccezione e La Regola”, programmato a Bari, sarà posticipato a Venerdì, 25 Marzo. Vi comunicheremo a breve le date delle serate.
Inoltre, siamo lieti di dare il benvenuto all’attrice Carla Ferraro, che subentrerà a Rita Abela nel ruolo del portatore. In bocca al lupo, Carla!

06/12/2021

Se fosse possibile, vorremmo abbracciare tutti gli spettatori che hanno riempito il Teatro Basilica per "L'Eccezione E La Regola". Soprattutto ringraziarvi di cuore perché la vostra presenza è stata dialettica, come voleva Brecht: avete tutti partecipato con senso critico al viaggio, esprimendo un giudizio e appassionandovi alle umane vicende dei protagonisti della disperata marcia nel deserto.
Grazie ancora a tutti per questa bellissima esperienza condivisa assieme!



Foto di Matt Simon

Photos from Associazione Culturale Gianni Santuccio's post 25/11/2021

Finalmente torneremo in scena! Ci vediamo stasera, alle 21.00, presso il Teatro Basilica, con "L'Eccezione e La Regola" di Bertolt Brecht. 📌
Saremo in scena fino al 5 Dicembre.
Per i biglietti: https://www.teatrobasilica.com/biglietti

15/11/2021

📌Mancano 10 giorni all’esordio dello spettacolo “L’Eccezione e la Regola” di Bertolt Brecht: dal 25 Novembre al 5 Dicembre, al TeatroBasilica di Roma, piazza di Porta San Giovanni 10.
🗓Da Martedì a Sabato: ore 21; Domenica: ore 17,45.

Biglietti disponibili sul sito ufficiale del Teatro Basilica:
🎟https://www.teatrobasilica.com/biglietti

22/09/2021

Siamo lieti di comunicarvi che, in collaborazione con la Compagnia Diaghilev, torneremo finalmente con un nuovo spettacolo: "L'ECCEZIONE E LA REGOLA" di Bertolt Brecht.
Esordiremo a Roma, al TeatroBasilica, dal 25 Novembre al 5 Dicembre, 2021.
Successivamente, a Bari, all' Auditorium Diocesano La Vallisa, dal 13 al 30 Gennaio, 2022.
Nelle prossime settimane forniremo ulteriori informazioni.

Spettri, un dramma familiare di Henrik Ibsen | Mentinfuga 09/05/2020

Ultima recensione di Spettri. Si spera di ripartire presto!

Spettri, un dramma familiare di Henrik Ibsen | Mentinfuga Complimenti al regista Pagliaro di Spettri, alle attrici e attori che hanno partecipato a questa interpretazione, anzitutto per la capacità di rimanere filologicamente vicini al significato del testo.

Spettri di Henrik Ibsen - Recensione - Tra Ibsen e il Dogma una messa in scena impeccabile 10/03/2020

Recensione dello spettacolo a cura di Antonio Ferraro.

Spettri di Henrik Ibsen - Recensione - Tra Ibsen e il Dogma una messa in scena impeccabile Spettri di Henrik Ibsen, regia di Walter Pagliaro, uno spettacolo intelligente, emozionante e colto e un bell’esempio del teatro essenziale.

24/02/2020

Un doveroso grazie a tutti coloro che sono venuti a vedere il nostro spettacolo e all'ospitalità del Teatro Palladium che come sempre si rivela uno straordinario palcoscenico dove esibirsi.
Grazie a tutti per questa bellissima esperienza!

Spettri al teatro Palladium: alla (vana) ricerca del Sole 24/02/2020

Spettri al teatro Palladium: alla (vana) ricerca del Sole La Platea - Magazine di critica teatrale con approfondimenti su arte, musica, libri, cinema e serie tv. Fondato a Roma nel 2014 da Enrico Ferdinandi. Il nostro motto?

23/02/2020

Pronti per l’ultima!

Photos from Associazione Culturale Gianni Santuccio's post 23/02/2020

Parlano di noi!

22/02/2020

Siete tantissimi! Noi siamo pronti!

21/02/2020

La prima al Palladium è andata, ma noi continueremo con Spettri di Ibsen fino a Domenica!

Per i biglietti, puoi acquistarli online qui: shorturl.at/orTW8

18/02/2020

Un doveroso ringraziamento al Teatro Caffeina e a tutti coloro che sono venuti a vedere il nostro spettacolo!

15/02/2020

Ormai ci siamo! E' tutto pronto!
Stasera, la prima al Teatro Caffeina di Spettri, alle ore 21.00.
Non mancate!

20/01/2020

Bentornato Sign. Ibsen, che piacere reincontrarla!
Si prova "Spettri"

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