Altri Luoghi
Altri Luoghi nasce dall’idea di due professioniste con il desiderio di unire il loro lavoro per cr
Dott.ssa Priscilla Martin Solis 320/9777073
Dott.ssa Sofia Copetti 392/0357460
“E il padre si riteneva colpevole della tristezza del figlio, e il figlio credeva d’esser lui la causa della sofferenza del padre. Ma non scambiarono mai una parola sull’argomento”
S. Kierkegaard, Colpevole? Non colpevole?
Spunti(ni) Analitici
“Come si chiama la tua mamma? Si chiama Mamma”
“Un bambino è una pancia riunita al torace, con arti che pendono e in particolare la testa ciondolante: tutte queste parti sono raccolte insieme dalla madre che regge il bambino e nelle sue mani si assommano in unità”
Introduzione all’opera di D. W. Winnicott, M. Davis e D.C. Wallbridge
https://www.youtube.com/watch?v=lrAnshcUrrw&ab_channel=Tube2000
MASSIMO RECALCATI: LA MADRE (INTRO) Lessico Famigliare COMPLETO: https://www.raiplay.it/video/2018/05/Lessico-famigliare-b1a60e9c-4509-4ea8-8030-ce00e64f7c85.htmlQuattro lezioni di sulle funzion...
"GUAI A TE SE TI SENTO BESTEMMIARE!"
Ribaltiamo: Perché si bestemmia?
Oggi approfondiremo questo tema controverso e delicato attraverso il video del Professor Montecchi
Buona Visione!
"Cambiamenti che abbiano una validità incondizionata e illimitata nel tempo non ne esistono assolutamente. La vita esige di essere riconquistata daccapo." (Jung, "La funzione trascendente", 1957-58)
"Per nascere veramente, dunque, occorre rinascere". (Aldo Carotenuto)
Buona Pasqua da Altri Luoghi🐣
Spunti(ni) Analitici
"Lo dico a papà"
"Il periodo di reggenza di un re sorge e tramonta come il sole. Un giorno, Simba, il sole tramonterà su tuo padre e sorgerà con te come nuovo re."
Spunti(ni) Analitici
“Lo dico a papà”
Oggi proponiamo una riflessione sulla figura paterna attraverso la fiaba Il Re Bazza di Tordo.
La principessa arrogante, solo attraversando il limite imposto dal Re Padre sarà libera di incontrare un uomo e le sue umane ricchezze.
Spunti(ni) Analitici
"Lo dico a papà"
Cat Stevens -Father and Son (lyrics) Cat Stevens -Father and Son (lyrics)
Spunti(ni) Analitici
"Lo dico a papà"
Questa settimana faremo uno dei nostri viaggi nelle immagini, soffermandoci su quella del padre.
Da Re Laio a San Giuseppe, da Zeus a Geppetto, storia religione e tradizione si intrecciano intorno a questa complessa figura, trasformando profondamente il modo in cui ci entriamo in relazione.
(Illustrazioni di Snezhana Soosh)
LE FERITE
Ascoltiamo queste brevi ma potenti parole della poetessa Candiani che ci accompagnano ad un “contatto con la ferita e con la luce che ci passa attraverso”
https://youtu.be/hBn7qoTIQgU
Chandra Livia Candiani LE FERITE Abbiamo incontrato a Milano la poetessa Chandra Livia Candiani
II TEMPO
Messaggero o nemico?
Nella mitologia greca ci sono due figure che rappresentano la dimensione del tempo.
Vi è Chronos raffigurato con quella celebre immagine di un padre che divora i suoi figli che egli stesso ha generato. Il tempo dell’attualità sembra riferirsi a questa figura inquietante e schiavizzante. La natura consumistica che ha come aspirazione l’arrivare, l’efficienza, il calcolare. Questa tendenza cela la temibile interpretazione del tempo come Chronos.
Ma c’è un’alternativa, poco conosciuta, quella di Kairòs, altra figura del tempo. Nella mitologia greca, Kairòs è raffigurato come un giovane con le ali sulla schiena e ai piedi, che regge una bilancia che egli stesso con un dito disequilibra. Kairòs è il tempo nuovo e distante dalla sterile linearità di Chronos. È l’opportunità di incontrare l’aldilà del tempo nel nostro tempo, la profondità del tempo. Kairòs rappresenta “il momento giusto o opportuno”
Il cambiamento profondo accede a questa dimensione spirituale e qualitativa del tempo.
Jung diceva:
«L'effetto al quale io miro è di produrre uno stato psichico nel quale il paziente cominci a sperimentare con la sua natura uno stato di fluidità, mutamento e divenire, in cui nulla è eternamente fissato e pietrificato senza speranza» (C.G. Jung, «Scopi della psico- terapia»)
Spunti(ni) Analitici
"Al corpo non si comanda"
Concludiamo questo percorso sul corpo con un'immagine alla quale non aggiungiamo nulla, così che ciascuno possa viverla a proprio modo
Alberto Giacometti, L’homme qui chavire, 1950
Spunti(ni) Analitici
"Al corpo non si comanda"
Continuiamo il nostro piccolo viaggio nella relazione con il corpo, quest’oggi attraverso il film “To the bone” (Fino all’osso).
Ogni storia è anche la storia di un corpo.
Ogni corpo racconta più storie: dall’individuo, alla famiglia, alla società.
Le storie come quella di Ellen ci raccontano di come il corpo, rappresentante di molteplici aspetti, nutrimento, piacere, dolore, possa farsi luogo in cui sperimentare il controllo, eccessivo o assente. Come alcuni vissuti vengano incarnati da un corpo che non può raccontarli.
Come “il cibo sia molto di più che qualcosa da mangiare”.
Spunti(ni) Analitici
"Al corpo non si comanda"
Oggi vi proponiamo un Mito, quello di ECO e Narciso, che ci racconta con la forza delle immagini e della narrazione di come il corpo se non visto, non sentito, non toccato e dunque non riconosciuto incontra una solitudine mortifera, che porta alla dissoluzione del corpo e dunque dell’essere.
Un abbraccio non corrisposto, un corpo che viene negato “non restano che voci ed ossa”.
Dalle Metamorfosi di Ovidio:
«C'è qualcuno?» ed Eco: «Qualcuno» risponde. Stupito, lui cerca con gli occhi in tutti i luoghi, grida a gran voce: «Vieni!»; e lei chiama chi l'ha chiamata. Lui intorno si guarda, ma non si mostra nessuno. «Perché», chiede, «mi sfuggi?», e quante parole dice altrettante ne ottiene in risposta.
385 Insiste e, ingannato dal rimbalzare della voce: «Qui riuniamoci!» esclama, ed Eco che a nessun invito mai risponderebbe più volentieri: «Uniamoci!» ripete. E decisa a far quel che dice, uscendo dal bosco, gli viene incontro per gettargli, come sogna, le braccia al collo.
390 Lui fugge e fuggendo: «Togli queste mani, non abbracciarmi!» grida. «Possa piuttosto morire che darmi a te!». E lei nient'altro risponde che: «Darmi a te!». Respinta, si nasconde Eco nei boschi, coprendosi di foglie per la vergogna il volto, e da allora vive in antri sperduti.
395 Ma l'amore è confitto in lei e cresce col dolore del rifiuto: un tormento incessante la fa deperire in modo pietoso, la magrezza le raggrinza la pelle e tutti gli umori del corpo si dissolvono nell'aria. Non restano che voce e ossa: la voce esiste ancora; le ossa, dicono, si mutarono in pietre.
400 E da allora sta celata nei boschi, mai più è apparsa sui monti; ma dovunque puoi sentirla: è il suono, che vive in lei.
Guy Head, 1790. "Eco e Narciso"
Spunti(ni) Analitici
"Al corpo non si comanda"
Di certo è, come dice la saggezza popolare, che "uccide più la gola della spada". Quel che però la saggezza popolare non sa è che il gioco con la morte o con la negazione di sé è già cominciato prima di sedersi a tavola, e affonda le sue radici in quella profonda incertezza in cui si tratta di decidere se esistere o non esistere. E siccome è il cibo la prima condizione d'esistenza, spetta al cibo e alla gola mettere in scena un tema che alimentare non è, ma "radicalmente" esistenziale, perché va "alla radice" dell'accettazione o del rifiuto della propria esistenza.
Umberto Galimberti, I vizi capitali e i nuovi vizi, 2003
Oggi vi proponiamo un’intervista, a cura di Radio Roma Capitale, della Dott.ssa Priscilla Martin Solis, coideatrice di Altri Luoghi, che dialogherà sul tema dei Disturbi Alimentari. Buona visione
https://fb.watch/3oSvywsB8l/
Spunti(ni) Analitici
"Al corpo non si comanda"
Questa settimana la dedicheremo ad una riflessione, giorno per giorno, sulla relazione che ogni individuo ha con il proprio corpo e come questa relazione, in alcuni casi, possa manifestare una sintomatologia, come quella dei Disturbi Alimentari.
Iniziamo oggi con il considerare i cambiamenti del nostro modo di immaginare e di vivere la relazione con il corpo lungo la linea del tempo storico tramite una semplice domanda.
La venere del nostro immaginario avrebbe qualcosa in comune con la Venere di Willendorf?
“Venere di Willendorf", Naturhistorisches Museum, Vienna
Data di realizzazione: 23.000-19.000 a.C.
Sì pensa spesso alla memoria come a una funzione legata al passato, ma in realtà ciò che ci ha preceduti guida il nostro presente.
Noi ricordiamo nel presente.
Le parole dei testimoni dell’olocausto sono parole dedicate a noi ereditieri, che abbiamo il compito di custodire nel cuore per far sì che la memoria si faccia vita.
“Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue su questa vita, è stato inutile”
Etty Hillesum, Diario 1941-1943
Oggi proponiamo una riflessione sullo "stallo" che si può attraversare nelle proprie relazioni, attraverso le parole di Carl Whitaker e le vicende di Gary e Brooke nel film "The Break Up".
Scrive Whitaker:
"C'è qualcosa nello stallo che assomiglia ad una danza simmetrica: nessuno dei due è capace di cambiare le regole della danza, di essere creativo. La danza si trasforma in uno scambio di reciproche scortesie. Per qualche ragione il processo diventa, come si dice per una storia d'amore, più grande di noi.
(Considerazioni notturne di un terapeuta della famiglia, 1990)
The Break-Up Official Trailer #1 - Jennifer Aniston, Vince Vaughn Movie (2006) HD Subscribe to TRAILERS: http://bit.ly/sxaw6hSubscribe to COMING SOON: http://bit.ly/H2vZUnSubscribe to CLASSIC TRAILERS: http://bit.ly/1u43jDeLike us on FACEB...
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Chi siamo
Altri Luoghi nasce dall’idea di due professioniste con il desiderio di unire il loro lavoro per creare uno spazio (Luogo) di cura e ascolto della sofferenza dell’individuo (Altro).
L’esplorazione e scoperta di se stessi e dei propri Luoghi, a fianco all’Alterità, necessaria e preziosa ma più spesso negata e temuta.
Priscilla Martin Solis
Priscilla Martin Solis, si è laureata presso l’Università di Roma La Sapienza in Psicologia Clinica e Tutela della Salute nel 2015.
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