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Quali sono i benefici dell’allenamento a corpo libero?

In primis l’elemento applicativo. Un allenamento basato su esercizi a corpo libero non richiede alcun tipo di attrezzatura specifica. Il secondo vantaggio è correlato a elementi condizionali e coordinativi. L’allenamento bodyweight agisce su tutte e quattro le capacità condizionali: forza, rapidità, resistenza, flessibilità, attivando una forte sinergia tra questi aspetti. 
Le caratteristiche nel bodyweight sono:
* la cooperazione tra i vari distretti muscolari nell’esecuzione meccanica del gesto. Il lavoro a corpo libero attiva fortemente la muscolatura primaria (muscolatura principale), secondaria e la muscolatura stabilizzatrice (muscoli coinvolti nella stabilità articolare). Questo aspetto si traduce nella prevenzione degli infortuni
* l’attivazione dei sistemi propriocettivi e meccanorecettivi
* il potenziamento delle struttura centrale del corpo.
* i sistemi energetici. Il lavoro bodyweight coinvolge i sistemi aerobici e i sistemi anaerobici. La produzione dell’energia deriva da una miscela fatta da glucidi, lipidi, creatinfosfato. L’intensità del lavoro, il volume e il tempo di recupero determinano il substrato energetico utilizzato.
* l’attivazione nervosa della muscolatura. Il sistema di conduzione (cervello-muscolo) è la base per comprendere gli adattamenti dell’allenamento.
* la variabilità dell’allenamento: è necessario offrire continui stimoli al nostro corpo per generare adattamenti funzionali.

https://federicacuni.com/2018/09/28/perche-allenarsi-a-corpo-libero/

Gli infortuni sono comuni nello sport. Chiunque pratichi sport, sia agonistico che amatoriale, è a rischio di infortuni. Le fasi iniziali della riabilitazione dell’infortunio di solito comportano l’immobilizzazione completa dell’articolazione, talvolta utilizzando un gesso o vari tutori. Ciò si traduce in una diminuzione della forza muscolare, una diminuzione del metabolismo, una diminuzione della sensibilità all’insulina e un aumento dell’accumulo locale di grasso. È facile intuire che le alterazioni del tessuto muscolare sono uno dei fattori fondamentali che un infortunato deve considerare ed uno dei primi ad intervenire, compresa l’alimentazione. Durante la riabilitazione si possono perdere circa 150-400 g di tessuto muscolare da una gamba immobilizzata. 
Cosa puoi aspettarti da una dieta ben organizzata? 
- abbreviare il periodo di riabilitazione;
- Torna all’attività e fai esercizio in modo rapido e semplice.
- prevenire le carenze di micro e macronutrienti, in particolare di proteine, che peggiorano la guarigione e aggravare la perdita di massa e funzione muscolare.
- un calo della risposta infiammatoria che risulta uno dei peggiori ostacoli per la guarigione.

Un adeguato apporto energetico dovrebbe essere il tuo primo obiettivo nutrizionale. Anche per le persone infortunate, i carboidrati rimangono il nutriente che fornisce la maggior parte delle calorie giornaliere. Durante il recupero o la convalescenza, circa il 55% delle calorie totali dovrebbe provenire da carboidrati complessi, ma non più del 60%.

Nell’ambito della riabilitazione postoperatoria, alimentazione e fisioterapia sono due aspetti complementari e sinergici.
Un’alimentazione corretta e un giusto apporto di nutrienti giocano un ruolo molto importante per il recupero della massa e della forza muscolare nel percorso riabilitativo dopo un intervento chirurgico.
Grazie a un’alimentazione corretta possiamo infatti fornire al nostro organismo la giusta quantità di proteine e di aminoacidi necessari per il recupero della massa e della forza muscolare.
Un trauma o un’infezione scatenano una reazione di difesa che il nostro organismo mette in atto per rispondere a un danno e quindi utile per il nostro benessere: l’infiammazione.
Tuttavia, la persistenza di uno stato infiammatorio cronico, anche se di basso grado, non è certamente positiva. Questo fenomeno, più frequente nei soggetti in sovrappeso, è presente in diverse condizioni patologiche e può determinare l’insorgenza di dolori cronici diffusi.
Condizioni di sovrappeso e obesità sono considerate fattori di rischio rilevanti per l’insorgenza di numerose patologie muscolo-scheletriche.
Questo succede per due ragioni:
· un peso eccessivo determina un carico abnorme a livello delle articolazioni, che vanno in sofferenza
· un’alimentazione scorretta può favorire la persistenza di uno stato infiammatorio.

Un apporto nutrizionale adeguato gioca un ruolo importante anche in termini di prevenzione degli infortuni: in genere, un organismo ben nutrito e ben idratato è meno esposto agli infortuni muscolari. L’acqua, infatti, consente di eliminare più velocemente le tossine; peraltro i tessuti poco idratati tendono a lesionarsi più facilmente.
Quando ci si deve sottoporre a un percorso di riabilitazione postoperatoria, o comunque in presenza di una delle situazioni sopra descritte, è opportuno rivolgersi a un Nutrizionista qualificato.

https://www.2gfisioterapia.it/il-valore-della-nutrizione-nel-percorso-riabilitativo/

E voi, avete esperienze in merito?
Scrivici nei commenti!

Non ho mai fatto una gara di corsa.

È stata una emozione bellissima… anche un po’ d’ansia e farfalle sullo stomaco.

Contento di aver provato una sport che non è il mio, è sicuramente ne proveremo altre di gare, ma con calma.

Alla fine:
10k 43”42
Passo medio 4”29

Ora si torna in vasca per preparare le gare in acqua.

Il forame ovale pervio (PFO) è un difetto anatomico del cuore caratterizzato dalla mancata o incompleta chiusura del forame ovale: questa comunicazione tra l’atrio destro e sinistro del cuore è normale durante la vita fetale ma entro il primo anno di vita dovrebbe chiudersi completamente.

E’ una cardiopatia asintomatica oppure può manifestarsi con sintomi neurologici, disturbi ischemici cerebrali (ictus), embolie e conseguenti attacchi ischemici transitori (TIA), emicrania con aura. La sua diagnosi si effettua con l’Ecocolordoppler transcranico con microbolle o Bubble Test.

L’Ecocolordoppler noto anche come Bubble Test, è una metodica diagnostica minimamente invasiva, che permette di diagnosticare alcune anomalie del cuore.

Quando si esegue? Quando si vuole chiarire le cause di sintomi neurologici quali: perdita di forza da un braccio, incapacità di parlare per qualche minuto, problemi alla vista, avvertiti dal paziente, come la sensazione di avere una  “tendina nera" che offusca la visione per un breve spazio di tempo, oppure episodi di emicrania ricorrente.

Può essere richiesto anche nell’ambito degli accertamenti per la medicina sportiva per verificare l’idoneità all’attività subacquea, perché, in presenza di un forame ovale pervio vi è una maggior possibilità che insorgano  patologie severe da decompressione post immersione.

Fonte: https://www.gvmnet.it/press-news/news-dalle-strutture/forame-ovale-pervio-ecocolordoppler-cortina

Fu un attimo,
quella mattina del 15 luglio 2022 fu così tanto veloce che nessuno si è accorto realmente cosa stava succedendo.
Le gente mi chiede ancora, ma cosa ti sei sentito quando ti è venuta l’ischemia ?
Realmente non ho sentito nulla....la sensazione che ho avuto in quel momento è stato di non riuscire a stare in piedi, come se fossi in barca con il mare mosso.. Ah forse si, una cosa la ricordo, avevo un forte mal di testa.
Mi accorsi che qualcosa non andava quando verso le 06:00 del mattino, mio figlio ha iniziato a piangere all’interno della culla.
Mi alzai dal letto, mi misi seduto al bordo e provai ad alzarmi.
Ma vidi che non riuscivo a stare in piedi. Bene mi dissi, “giramento di testa, mi sarò alzato troppo velocemente!”
Provai ugualmente ad arrivare alla culla che stava a 2,5 metri dal nostro letto, a stenti arrivai, tirai fuori dalla culla Manfredi a gran fatica, il braccio destro non aveva forza.
Strano ma lo feci ugualmente, non riuscendo a tenerlo e non riuscendo a stare in piedi, lanciai il piccolo sul letto e subito dopo mi lanciai anche io non sapendo più dove reggermi.
Enza mi disse: “tutto okay?”
Io: “ho un forte giramento di testa, vediamo tra mezz’ora come starò.”
Mezz’ora dopo era aumentato sia il mal di testa che il giramento.
Eh si in quel momento era in atto una “TIA” (attacco ischemico transitorio).
Enza chiamò immediatamente il 118, arrivarono e capirono subito dopo la discrezione fatta del dolore che dovevamo correre al pronto soccorso. Diedi anche altre informazioni come molti dei miei parenti sono deceduti per problemi emorragici al cervello.
Fù una corsa contro il tempo, sperando che non ci fosse una emorragia in atto.
E’ una strana sensazione capire che la tua vita sta per cambiare e tu non puoi fare nulla per controllare il tuo destino.

Ciao io sono Michael.
E questo è 123 bolle.
Nuoto Sport e benessere.

Tutto questo nasce dopo la mia esperienza contro un ictus a 35 anni e come, grazie alla forza di volontà e sacrifici sono riuscito a tornare in tempi brevissimi.
Si, sono stato molto fortunato ma la mia fortuna è data anche da anni di allenamenti costanti per mantenere spirito e corpo in modo sano.

Nuoto da quando ho memoria, sono un atleta e tutto questo è stato un tassello in più per velocizzare la mia ripresa.

La causa dell’ictus nasce dal PFO (forame pervio ovale).
Per 35 anni nessuno si è mai accorto di questo problema al mio cuore e ciò mi ha fatto capire la MAL INFORMAZIONE che tutt’ora c’è.

La medicina e la riabilitazione hanno fatto grandi passi avanti per far recuperare il più velocemente possibile sia la parte motoria che cognitiva.

La dedizione al sacrifico mi ha aiutato a riabilitarmi in modo più rapido.
Grazie a questo a un mese e 15 giorni dall’ictus mi sono ripresentato ai blocchi di partenza del campionato europeo di nuoto di Roma dove sono arrivato sesto.

Dopo quello che ho passato mi sono reso conto che dovevo fare qualcosa. Trovare un modo per aiutare il prossimo per far evitare l’oblio che ho passato ad altre persone.

Ecco perché nasce questa canale.