Io Donna Studio Medico
Uno studio medico dedicato alla salute e al benessere della donna in ogni fase della sua vita!
Con gentilezza e professionalità sempre al servizio delle nostre pazienti!
BUONE VACANZE A TUTTE!
Me lo avete chiesto in tantissime!
L'isteroscopia è un esame strumentale che ci permette di entrare all’interno della cavità uterina con una sottile telecamera (l’isteroscopio) per vedere e/o trattare eventuali patologie al suo interno (polipi, fibromi, ispessimenti, tumori, manformazioni, ecc). L’utero però è una cavità virtuale per cui le sue pareti devono essere distese per vedere qualcosa; questo viene fatto introducendo al suo interno una soluzione sterile.
Se necessario, durante l'esame è possibile prelevare campioni di tessuto da analizzare con un esame istologico.
E’ un esame che può essere svolto sia in regime ambulatoriale, se il suo scopo è solo DIAGNOSTICO (la durata dell’esame sarà di circa 10-15 minuti), oppure in sala operatoria in sedazione in regime di DH se diventa un esame OPERATIVO (ad esempio devo togliere un polipo; la durata sarà più lunga, tra i 15 e i 30 minuti).
Per l’esame diagnostico non serve una particolare preparazione, occorre però avvisare se si assumono farmaci anticoagulanti.
Per l'isteroscopia operativa, bisognerà fare gli accertamenti tipici del DH come esami ematochimici ed ECG. E bisogna essere a digiuno dalla sera prima.
CI SONO ACCORTEZZE PARTICOLARI?
La cosa importante è evitare il periodo mestruale. Sarebbe meglio evitare l’esame in caso di infezioni va**nali o infiammazione pelvica.
Può essere eseguita in donne di tutte le età, indipendentemente dal fatto che abbiano avuto parti spontanei, purché non in gravidanza.
Può essere utile (non obbligatoria) la depilazione della zona intima.
SPESSO MI CHIEDETE SE POTETE VE**RE DA SOLE o E? MEGLIO ESSERE ACCOMPAGNATE: in realtà per la procedura diagnostica NON è richiesto un accompagnatore, ma visto che spesso siamo un po' spaventate e agitate, un accompagnatore NON fa MAI male!!!
In caso di isteroscopia operativa, l’accompagnatore deve essere presente.
ALTRA DOMANDA DA UN MILIONE DI DOLLARI: FA MALE??
In realtà di per sé non è un esame doloroso!!! Solitamente determina crampi uterini un po' come i dolori mestruali dovuti alle cpntrazioni dell’utero per espellere il liquido introdotto.
Nelle donne che non hanno partorito per via va**nale l’esame può essere un po' più fastidioso perché il collo dell’utero è più chiuso e quindi è un po' più fastidiosa l’introduzione dello strumento.
Ma parliamoci chiaro: abbiamo il ciclo tutti i mesi, partoriamo figli, CERTO che possiamo fare un’isteroscopia!
In caso di sedazione naturalmente: NESSUN DOLORE!
L’herpes genitale è un’infezione da un virus della stessa famiglia dell’Herpes labiale. La trasmissione è sessuale, tramite rapporti di tutti i tipi (va**nali, orali e anali), attraverso i fluidi corporei o il contatto diretto delle vescicole con i genitali.
Nell’80% dei casi risulta asintomatico e la trasmissione è più facile. Quando invece è sintomatico (e qui son dolori!) dopo circa 4-7 giorni dall’infezione iniziano a manifestarsi i primi sintomi (INFEZIONE PRIMARIA) con la comparsa di vescicole bianche o rosse, singole o raggruppate tra loro.
La sintomatologia però può essere molto varia:
- dolore (a volte molto intenso)
- bruciore
- prurito
- dolore genitale
- ingrossamento dei linfonodi inguinali
- difficoltà a fare la p**ì o bruciore alla minzione
- fino ad emicrania, malessere generalizzato, dolori muscolari e febbre.
Le vescicole si trovano localizzate soprattutto a livello della forchetta v***are e del vestibolo (la parte tra va**na ed ano), ma possono trovarsi anche su tutta la v***a, in va**na, vicino all’uretra (il buchino da cui esce la p**ì) e nella zona a***e e peria***e.
Dopo 2-3 settimane dalla loro comparsa le vescicole possono ulcerarsi e dare dolore e sanguinamento, ma tendono a scomparire nel giro di pochi giorni.
Ma i problemi più grandi In realtà sono 2:
1. in realtà il virus non scompare ma rimane quiescente nei nervi e questo fa si che ogni qualvolta andiamo incontro ad un calo di difese immunitarie, ad un periodo di stress, ad antibiotico-terapia prolungata o, in alcune donne, anche ad ogni ciclo mestruale, rischiamo una sua recidiva.
2. Le persone che non hanno dei segni clinici evidenti dell’Herpes possono però eliminare il virus in modo intermittente (si chiama “shedding asintomatico”). E’ più frequente nel primo anno dall’infezione, ma questo fa si che possa trasmettere inconsapevolmente l’infezione stessa.
Nei casi di recidiva sintomatica, questa sembra comunque essere meno ‘importante’ dell’infezione primaria.
La terapia può non essere necessaria; nel caso invece in cui i sintomi risultino fastidiosi o peggio, ci sono terapie locali e sistemiche a base di antivirale che vi verrà prescritto dal ginecologo!
RICORDATE: UTILIZZATE SEMPRE PRECAUZIONI! In caso si positività accertata al virus è bene invece astenersi dai rapporti, proprio perché le vescicole possono avere localizzazioni varie!
La toxoplasmosi è l’incubo di molte mamme in dolce attesa: ma
sapete di cosa si tratta e perché è importante fare attenzione? È una patologia causata da un protozoo che si chiama Toxoplasma Gondii. In natura lo troviamo nei gatti che lo eliminano con le feci inquinando frutta e verdura; in questo modo le oocisti possono essere ingerite dall’uomo o da un animale, nei tessuti del quale si formeranno le cisti tissutali.
L’uomo può anche contagiarsi mangiando carni di animali infetti (soprattutto agnello e suino).
La trasmissione dell’infezione può avvenire con diverse modalità:
1. Ingestione di cisti attraverso carne cruda e/o verdura o frutta non ben lavata;
2. Trasmissione diretta (trapianti, trasfusioni…)
3.Trasmissione transplacentare (direttamente proporzionale all’epoca gestazionale, mentre la gravità dell’infezione è inversamente proporzionale).
Nell’uomo adulto l’infezione è benigna; inizia con l’ingestione di oocisti che invadono la mucosa intestinale e si diffondono a linfonodi, muscoli, cuore, cervello, retina, placenta dove vi è una risposta immunitaria che tende a circoscrivere il protozoo, creando delle vere e proprie cisti.
Nel feto, ivece, le conseguenze sono maggiori in caso di infezione materna PRECOCE con possibilità di ab**to, parto pre-termine, ritardo di crescita intrauterino, disseminazione sistemica; nelle infezioni TARDIVE invece, la forma è spesso subclinica.
Si riconoscono 3 forma di infezione alla nascita:
• FARME GRAVI: lesioni cerebrali (idrocefalica, microcelaflia, calcificazioni..) lesioni oculari (fino a cecità).
• FORME BENIGNE: corioretinite senza deficit visivo e calcificazioni cerebrali senza deficit neurologici.
• FORME FRUSTE: positività sierologica.
La diagnosi viene effettuata tramite ricerca di anticorpi anti-toxoplasma .
Come interpretare le analisi degli anticorpi?
• IgG NEG e IgM NEG: assenza di infezione. Non siete immuni e ogni mese, in gravidanza, bisogna ripetere il dosaggio;
• IgG POS e IgM NEG: avete già contratto l’infezione e siete immuni. Non bisogna fare ulteriori esami né terapia.
• IgG POS e IgM POS: indica infezione, ma senza un precedente esame a confronto, non si può fare diagnosi differenziale tra infezione pregressa o non. Bisogna approfondire con AVIDITY TEST.
• IiG NEG e IgM POS: infezione in atto.
In casi di infezione in atto è importante eseguire subito una consulenza infettivologica e valutare in equipe la terapia più giusta da seguire. Inoltre, l’equipe deciderà, in base al periodo in cui è stata contratta l’infezione e ai risultati dei diversi test, se eseguire un’AMNIOCENTESI.
A cosa dobbiamo far attenzione per evitare di infettarci?
1. Evitare insaccati e uova crude
2. Consumare solo carni ben cotte
3. Lavare con cura frutta e verdura
4. Evitare il contatto con i gatti (soprattutto lettiera e saliva)
5. Evitare lavori di giardinaggio
6. Lavare bene e spesso le mani
Mi stanno arrivando tantissimi messaggi in DM di ragazze e ragazzi che hanno avuto rapporti a rischio e non sanno come comportarsi!
Ho deciso di fare questo post per 2 motivi:
1. Farvi capire l’importanza di avere rapporti sessuali PROTETTI
2. Spiegarvi quali sono le alternative che avete a disposizione in caso di rapporto non protetto o con qualche ‘incidente di percorso’.
Purtroppo il messaggio che DEVE arrivare è che è possibile rimanere incinta in tantissimi modi:
• Rapporti non protetti con il ciclo
• Rapporti non protetti in allattamento (anche in assenza di ciclo)
• Rapporti non protetti in donne senza mestruazione (ad esempio donne con PCOS)
• Rapporti protetti con pr********vo che si rompe o si sfila
• Coito interrotto
• Preliminari non protetti
• Dimenticanza o errori di utilizzo della terapia ormonale
• Ecc, ecc, ecc….
Capite quindi quanto sia FONDAMENTALE vivere serenamente la sessualità, ma con la testa sulle spalle! E qui stiamo parlando solo di gravidanze indesiderate perché poi c’è tutto il mondo delle MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSIBILI di cui parleremo.
Se vi trovate in una condizione a rischio, potete assumere una CONTRACCEZIONE di EMERGENZA.
1. LA PILLOLA 5 GIORNI DOPO
La pillola dei “5 giorni dopo” è un farmaco a base di ulipristal acetato, una molecola che contrasta l’azione del progesterone, l’ormone fondamentale per la fecondazione e l’annidamento. Se assunta entro i 5 giorni dopo il rapporto a rischio, sembra essere in grado di impedire l’instaurarsi della gravidanza principalmente mediante la prevenzione o il ritardo dell’ovulazione.
2. PILLOLA DEL GIORNO DOPO
Questo farmaco ha come principio attivo il levonorgestrel, una molecola appartenente alla categoria dei progestinici. La sua funzione è svolta se assunta entro 72 ore dal rapporto, ed è maggiore tanto prima la assumete. Agisce andando a bloccare o ritardare l’ovulazione, cioè il rilascio della cellula uovo dal follicolo, evitando cosi che possa essere fecondato. In caso di avvenuta ovulazione, anche questo farmaco non ha invece effetto.
Può essere acquistata in famracia, anche da minorenni, senza ricetta medica. MA RICORDATE che non si tratta di un ANTICONCEZIONALE! Non può essere utilizzata una volta al mese o a mesi alterni perché ‘il mio compagno preferisce farlo senza’ o perché ‘rompe la magia’ (queste sono 2 delle scuse che sento più frequentemente, ma ce ne sono tante!). DEVE quindi essere limitata all’EMERGENZA, all’ERRORE o all’INCIDENTE!!!!
Quanto spesso avete sentito nominare la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS)? Ma sapete di cosa si tratta? E’ una sindrome caratterizzata dalla presenza di microcisti ovariche multiple che possono determinare un aumento di volume delle ovaia e, talvolta, da alterazioni endocrinologiche e metaboliche (iperandrogenismo, resistenza all’insulina e conseguente iperinsulinemia). Questo comporta importanti effetti sulla salute della donna di tipo estetico, metabolico e riproduttivo.
Colpisce il 5-15% delle donne, origina nel periodo puberale ed è considerata l’alterazione endocrina più comune in età fertile.
La sua origine in realtà è ancora oggi controversa, ma sembra essere dovuta a compesse alterazioni dovuteall’aumento degli ormoni maschili (androgeni), che sono la causa di segni e sintomi quali:
• irsutismo (eccesso di peluria su viso e corpo)
• alopecia androgenetica (acne e calvizie di tipo maschile)
• disturbi mestruali (mestruazioni irregolari, assenza di mestruazioni per più mesi, cicli scarsi o prolungati).
Quindi, se presentate uno o più di questi sintomi, magari associati anche ad una difficoltà a perdere peso o una distribuzione del grasso a livello della pancia, rivolgetevi al vostro ginecologo!!!!!
Eccoci di nuovo qui a sfatare un altro falso mito sulla gravidanza:
i bruciori di stomaco sono dovuti alla crescita dei capelli del feto!!!!! Noooooooooooooooooooo!!!!!! Non è assolutamente vero. Ci sono mamme che hanno acidità di stomaco tutti e 9 i mesi di gestazione e poi partoriscono cuccioli quasi pelati!!!
Il bruciore di stomaco in gravidanza è dovuto a diversi fattori, che sono tutti fisiologici: da un lato c’è la fisiologica crescita dell’utero verso l’alto (in fondo il vostro cucciolo ha bisogno di spazio) che determina una parziale compressione degli organi addominali (intestino e stomaco); oltre a ciò abbiamo anche l’azione degli ormoni (ed in particolar modo del progesterone che è il protagonista principale in gravidanza) che determina un rilassamento del cardias (che sarebbe lo sfintere che collega lo stomaco all’esofago). Ciò determina una maggiore facilità ad avere un reflusso acido con tutte le conseguenze ad esso legate.
Inoltre, nelle gravidanze dove per lungo tempo si fa una terapia a base di progesterone, questo rilassamento può essere più accentuato con un peggioramento dei classici sintomi del reflusso gastro-esofageo che possono metterci nella condizione di aver bisogno di dormire sedute (la posizione supina peggiore in reflusso) o prendere farmaci anti-acidi (prescritti da noi ginecologi, per favore non fate da sole o con prescrizione della vicina di casa!).
Se conoscete qualche altro mito da sfatare…scrivetemelo nei commenti!!!
Ragazze!!!!
Come riconosciamo un'infezione da Candida?
Lo sapete che è un’infezione va**nale molto diffusa… solitamente la Candida fa parte nel nostro ecosistema va**nale, ma in seguito ad alterazioni del PH, calo delle difese immunitarie, terapie antibiotiche e così via, questa può proliferare e dare origine ad una vaginite con tutti i sintomi correlati.
Le donne che hanno avuto già il ‘piacere’ di conoscerla, sanno che questi sintomi sono TERRIBILMENTE FASTIDIOSI!!!!!
Ma… quali sono?
Il più frequente e più antipatico è sicuramente il prurito intimo. Può essere localizzato internamente, in va**na o a livello dei genitali esterni, con il bisogno di grattarsi continuamente e forsennatamente (un po' come gli orsi che si grattano la schiena sugli alberi...)! Forse la metafora non è bellissima, ma rende bene l’idea! Altri sintomi possono essere: bruciore genitale, dolore mentre si fa la p**ì, gonfiore a livello dei genitali esterni, dolore durante i rapporti sessuali. Ci sono perdite bianche, dense, di consistenza pastosa, simile alla ricotta. Il mio primo consiglio: non fate la terapia FAI DA TE!!! Se andate in farmacia e prendete una crema o un ovulo consigliato dal farmacista, che non può sapere se è davvero candida (si basa sulla vostra autodiagnosi), o seguite il consiglio dell'amica o vicina di casa, rischiate di risolvere il problema solo temporaneamente: i sintomi scompaiono, tornate alla vita quotidiana, ma... con tutta probabilità, l'infezione non è andata via del tutto. Infatti, anche se non avvertite fastidio, può essere ancora presente e ripresentarsi a distanza di qualche settimana o mese! Quindi… affidatevi ad un professionista, che saprà effettuare la diagnosi con certezza (se ritiene opportuno vi farà fare un tampone va**nale) e vi prescriverà la cura più adatta.
Tra i LIVE di Igtv trovate tanti consigli su come prevenire le recidive. A breve vi farò anche un post o un video!
In attesa dell'estate....
Si definisce ab**to interruzione spontanea della gravidanza chi si verifica entro il 180 giorno della gravidanza. Può essere distinto in base:
• al momento della gravidanza in cui si verifica
1. ovulare: se si verifica entro la 5 settimana
2. embrionale: dalla quinta alla 9 settimana
3. fetale: dalla 9 settimana in poi.
• Alla sua entità:
1. Ab**to interno
2. Ab**to completo
3. Ab**to incompleto
• Alla sua frequenza:
1. Sporadico
2. Ricorrente.
La percentuale di abortività si aggira intorno al 10-20% delle gravidanze, tende ad aumentare con l'età e presenta diverse variabili personali e di coppia.
La probabilità è più alta entro l’8-9 settimana di gestazione, poi tende a decrescere.
Nella maggioranza dei casi la causa è sconosciuta, ma tra le principali cause riconosciute troviamo:
1. patologie embrionali cromosomiche o genetiche: queste costituiscono più del 50% degli aborti;
2. disfunzioni endocrine: uno squilibrio ormonale dovuto ad un'alterazione della tiroide o ad un'insufficiente produzione di progesterone da parte del corpo luteo possono determinare abortività;
3. Alterazioni immunologiche e stati trombofilici: alcune malattie autoimmuni possono essere associate con un'aumentata incidenza di ab**to ricorrente e morte intrauterina;
4. Infezioni: soprattutto quelle genitali causate da Ureaplasma, Chlamydia, Treponema o Lyteria possono causare ab**to;
5. Anomalie uterine: fibromi, incontinenza cervicale, utero setto o utero bicorne.
Ci sono poi una serie di fattori di rischio ormai accertati come:
1. età materna: essa è strettamente correlata ad alterazioni cromosomiche i ad alterazione della funzione dell'endometrio.
2. Fumo: ha un'azione sfavorevole sull'invasione e la proliferazione del trofoblasto (le cellule che daranno poi vita alla placenta e ad altri annessi fetali)
3. consumo di caffè e cocaina.
Una pronta diagnosi, seguita da opportuna terapia risolve la situazione evitando possibili complicanze come sterilità secondaria, aderenze uterine o ostruzione tubarica.
il trattamento dipende dell'epoca gestazionale e dalla tipologia di ab**to.
La secchezza a livello intimo è conosciuta comunemente con il termine secchezza va**nale, ma in realtà il disturbo colpisce sia i genitali esterni che il ca***e va**nale.
Si tratta di una riduzione importante o di una totale assenza della lubrificazione va**nale che in alcuni casi può accompagnarsi a prurito, bruciore, dolore e, nei casi più severi, a possibili sanguinamenti. Tutto ciò si traduce anche in difficoltà e dolore nei rapporti sessuali.
Solitamente è un disturbo comunemente attribuito alla menopausa, ma invece è molto più comune di quel che si pensa anche in età fertile, sia nelle donne che utilizzano contraccettivi che nella popolazione generale. Sembra interessare il 30% delle donne fino ai 40 anni, il 40% delle donne fino alla menopausa e l’80% delle donne in menopausa.
Mi interessa parlarvene perché riconoscere il sintomo è il primo passo per risolverlo. E risolverlo è il primo passo per migliorare la qualità di vita presente e futura. Se non trattato, infatti, questo disturbo può farci entrare in un fastidioso circolo vizioso che ci rende la vita di coppia non più piacevole. I rapporti rischiano di diventare dolorosi, il dolore può portare a contrattura del pavimento pelvico (la muscolatura di ingresso della va**na) e questa può determinare un ipertono dei muscoli che aumentano il dolore ai rapporti, come un cane che si morde la coda. Aumenta che l’ansia legata al rapporto, si riduce il desiderio e diventa più difficile raggiungere l’orgasmo!
Quindi…. Parlatene con il ginecologo!!!!!
Ci sono tanti rimedi da poter utilizzare a seconda della causa e dell’entità. Insieme bisogna scegliere il percorso più adatto a voi, ma ricordate… tutto si può sistemare!
L’infertilità è definita come una ridotta capacità di concepimento rispetto alla popolazione generale ed in particolare si intende il mancato concepimento dopo 12 mesi di rapporti non protetti.
Può essere:
primaria: persone che non sono mai state in grado di concepire;
secondaria: è l’impossibilità di concepire un secondo figlio dopo aver già concepito e/o portato a termine una gravidanza.
La possibilità di procreare si riduce progressivamente con l’avanzare degli anni anche se ad oggi sono sempre più numerose le donne che decidono di avere un bambino dopo i 35 anni.
Le coppie infertili possono essere suddivise in due gruppi:
• con incapacità a concepire senza terapia (ad es donne con occlusione tubarica o uomini azoospermici).
• Con la possibilità di concepire con il tempo anche senza una terapia (donne con endometriosi o uomini con oligospermia).
La prima cosa che il medico dovrà eseguire sarà un’accurata anamnesi con esame obiettivo.
Della coppia le indagini fondamentali per verificare la fertilità sono:
Nell’UOMO:
• valutazione del seme maschile tramite spermiogramma eseguito dopo 3/5 giorni di astinenza sessuale.
• spermiocoltura e/o tampone uretrale in caso di sospetta infezione;
• doppler dei vasi spermatici per sospetto varicocele;
• ecografia testicolare e prostatica può essere di ausilio anch’essa.
• cariotipo.
Nella DONNA:
• verifica dell’ovulazione indagata con diverse indagini:
o valutazione del picco preovulatorio di LH
o dosaggio del progesterone in fase medio luteinica
o monitoraggio ecografico follicolare.
• valutazione della pervietà tubarica tramite sonoisterosalpigografia
• L’ecografia pelvica transva**nale da eseguire entro il 14 giorno di ciclo per escludere la presenza di miomi uterini, polipi endometriali, malformazioni uterine o patologie ovariche.
• Nelle pazienti con sospetta Sindrome dell’ovaio policistico sono utili esami ematochimici ormonali.
• Importante è poi eseguire un tampone va**nale con ABG per possibile infezioni va**nali che possono dare problemi di fertilità.
• Negli ultimi anni sono stati inoltre effettuati numerosi studi sulle trombofilie congenite che hanno dimostrato il loro ruolo come fattore di rischio tromboembolico, complicanze ostetriche durante la gravidanza e fallimenti di tecniche di PMA.
Sapete che esistono tantissime alternative ecologiche al classico assorbente che utilizziamo durante il ciclo mestruale?
Quali sono?
- la coppetta mestruale
- gli assorbenti lavabili
- gli slip assorbenti
- la spugna mestruale
- il disco mestruale
Tante alternative per inquinare il meno possibile!
22 aprile: Giornata mondiale della Terra
Facciamo a tutte voi i nostri più cari auguri di una Pasqua serena. A presto.
Potete contare su di noi. Insieme ce la faremo!
Auguri a tutte le donne del mondo.
TANTI AUGURI A NOI!!
Grazie a tutte le pazienti per la
Loro fiducia e alle mie collaboratrici per lo splendido lavoro svolto ogni giorno! ❤️🎂
Dott.ssa Chiara Di Pietro
Per la festa della donna, prenditi cura di te! Approfitta della nostra promozione! Chiama subito...
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