Dr. Andrea Trionfera - Biologo Nutrizionista, Rome Videos

Videos by Dr. Andrea Trionfera - Biologo Nutrizionista in Rome. Biologo Nutrizionista e Chinesiologo, specializzato nella Nutrizione Funzionale.

Erroneamente si associa sempre il reflusso ad un eccesso di acidità nello stomaco, ma non è così.

Anche la situazione opposta, quindi un’acidità troppo bassa, può favorire i sintomi correlati al reflusso.

Non a caso l’abuso di farmaci antiacidi può, paradossalmente, peggiorare questa condizione nel corso del tempo.

Come se non bastasse la scarsa acidità può favorire la proliferazione di microrganismi più o meno patogeni: Helicobacter pylori, Clostridium difficile e Candida albicans.

Questi farmaci in alcuni casi possono dare un valido supporto ma, in ogni caso, non dovrebbero mai rappresentare l’unica soluzione.

Prima si ottimizzano alimentazione ed integrazione e successivamente, quando necessario, si fa ricorso alla terapia farmacologica.

Se vuoi iniziare un percorso nutrizionale studiato per migliorare i tuoi sintomi gastrointestinali scrivimi “info” in Direct. 📩

#antiacidi #maalox #gaviscon #omeprazolo #pantoprazolo #reflusso #reflussogastroesofageo #gastrite #digestione #microbioma #microbiota #nutrizione #nutrizionefunzionale #nutrizionista #bruciorestomaco #farmaci #digestionelenta

Other Dr. Andrea Trionfera - Biologo Nutrizionista videos

Erroneamente si associa sempre il reflusso ad un eccesso di acidità nello stomaco, ma non è così. Anche la situazione opposta, quindi un’acidità troppo bassa, può favorire i sintomi correlati al reflusso. Non a caso l’abuso di farmaci antiacidi può, paradossalmente, peggiorare questa condizione nel corso del tempo. Come se non bastasse la scarsa acidità può favorire la proliferazione di microrganismi più o meno patogeni: Helicobacter pylori, Clostridium difficile e Candida albicans. Questi farmaci in alcuni casi possono dare un valido supporto ma, in ogni caso, non dovrebbero mai rappresentare l’unica soluzione. Prima si ottimizzano alimentazione ed integrazione e successivamente, quando necessario, si fa ricorso alla terapia farmacologica. Se vuoi iniziare un percorso nutrizionale studiato per migliorare i tuoi sintomi gastrointestinali scrivimi “info” in Direct. 📩 #antiacidi #maalox #gaviscon #omeprazolo #pantoprazolo #reflusso #reflussogastroesofageo #gastrite #digestione #microbioma #microbiota #nutrizione #nutrizionefunzionale #nutrizionista #bruciorestomaco #farmaci #digestionelenta

I tuoi disturbi intestinali possono dipendere da cause differenti ed il GLUTINE potrebbe essere una di queste. 💡 Sintomi intestinali (gonfiore, dolore, diarrea) ed extraintestinali (mal di testa, stanchezza, brain fog) possono far sospettare una sensibilità verso il glutine ed altre molecole presenti nel grano. 🔍 Attenzione a non cadere negli estremismi: non devi eliminarlo completamente senza una reale motivazione ma allo stesso tempo consumarlo a dismisura difficilmente ti darà dei vantaggi. ⚖️ Il professionista ti aiuterà a: 1. individuare la causa alla radice dei tuoi disturbi gastrointestinali; 2. evitare microcarenze nutrizionali, molto comuni quando si eliminano intere categorie di alimenti. Se vuoi iniziare un percorso nutrizionale per risolvere i tuoi problemi intestinali scrivimi “info” in Direct. ✅ #glutine #NCGS #celiachia #gonfioreaddominale #gonfioreintestinale #gonfiore #intestino #intestinoirritabile #colonirritabile #nutrizione #nutrizionista #fodmap #lowfodmap #dietafodmap

Il tuo gonfiore può dipendere da una moltitudine di condizioni, alcune delle quali le trovi scritte nel video. 🎈 Avrai intuito per quale motivo l’approccio al gonfiore addominale, così come agli altri sintomi gastrointestinali, non può essere uguale per tutti. ❌ Perché uno stesso sintomo può dipendere da cause differenti. E senza individuare le cause scatenanti è impossibile risolvere il problema alla radice. ‼️ Trascurare i sintomi gastrointestinali, oltre a peggiorare la qualità della tua vita, può esporti ad un maggior rischio di sviluppare altre condizioni patologiche. 👈🏻 Se non riesci a risolvere i tuoi problemi intestinali ed hai bisogno di un percorso nutrizionale personalizzato, scrivimi in Direct. 📩 #gonfioreaddominale #gonfiore #intestino #intestinoirritabile #colonirritabile #lowfodmap #dietalowfodmap #celiachia #glutine #nichel #istamina #dispepsia #panciagonfia #microbiota #microbioma #nutrizione #nutrizionista

❌ Pancia gonfia ed irregolarità intestinale NON sono sufficienti. 📝 Si può fare diagnosi di INTESTINO IRRITABILE quando vengono rispettati specifici criteri diagnostici, quelli di Roma IV: “Dolore addominale ricorrente, in media, almeno un giorno a settimana negli ultimi tre mesi, associato a due o più dei seguenti criteri: 1️⃣ Correlato alla defecazione; 2️⃣ Associato con un cambiamento nella frequenza di evacuazione delle feci; 3️⃣ Associato con un cambiamento nella forma in cui si presentano le feci.” È fondamentale individuare l’origine dei tuoi disturbi gastrointestinali per poter intervenire con un approccio preciso, volto al recupero della salute intestinale ed al miglioramento dei sintomi. ✅ In caso contrario il rischio è quello di iniziare ad eliminare gli alimenti senza alcun criterio, non risolvendo il tuo problema ed esponendoti a complicanze secondarie. Se vuoi iniziare un percorso nutrizionale per migliorare i tuoi sintomi intestinali, scrivimi in DM. ✍🏻 #intestinoirritabile #colonirritabile #fodmap #gonfiore #gonfioreaddominale #panciagonfia #lowfodmap #alimentazionefodmap #colite

🎈Se soffri di gonfiore cronico “mangiare bene” potrebbe non essere sufficiente. Quando viene perso l’equilibrio intestinale anche gli alimenti di uso comune, notoriamente “salutari”, possono peggiorare la sintomatologia. In questo caso devi: ✅ Ridurre al minimo i sintomi; ✅ Ripristinare la funzionalità intestinale; ✅ Reintrodurre gli alimenti precedentemente eliminati. 👉🏻 Non puoi pensare di veder sparire i tuoi sintomi senza prima lavorare su questi punti. Se vuoi iniziare un percorso nutrizionale per migliorare il tuo gonfiore, scrivimi in DM. ✍🏻 #gonfiore #gonfioreaddominale #ibs #colonirritabile #intestinoirritabile #fodmap #disbiosi #panciagonfia

Mi piace sempre ricordare che le due variabili più grandi nella Medicina di prevenzione sono (o dovrebbero essere): 1. EQUILIBRIO del Sistema Nervoso, tra la componente Ortosimpatica e Parasimpatica; 2. RIPOSO adeguato. Di fronte ad una compromissione di una, o di entrambe le variabili, non c’è integratore o alimento che tenga. Ma siccome se stai leggendo queste righe probabilmente vuoi sapere quali integratori possono supportare il Sistema Immunitario, ti lascio scritti i principali (ma non gli unici): 1. Estratto di aglio: alcuni composti, come l’allicina, hanno azione antimicrobica, antivirale, antinfiammatoria ed antiossidante; 2. Vitamina C: fondamentale per la funzionalità del Sistema Immunitario, tanto che può diminuire incidenza, durata e severità del raffreddore; 3. Zinco: svolge attività antivirale ed antimicrobica, partecipando alla modulazione della risposta immunitaria. È in grado di ridurre la durata del raffreddore; 4. Vitamina D: migliora l’infiammazione e le infezioni, diminuisce Interleuchine pro-infiammatorie e stimola le cellule T-reg. Esiste una sinergia nel supporto delle difese immunitarie tra vitamina D, vitamina C e Zinco; 5. Epigallocatechina-3-gallato: contenuta ad es. nel tè verde, ha attività antivirale, antiossidante e riesce a modulare positivamente l’inflammasoma. Qui mi ripeto: se prima non ti prendi cura delle variabili più importanti gli integratori, per quanto potenzialmente utili, rischiano di diventare un inutile esborso economico. Pensaci sempre.

I mitocondri li ereditiamo quasi esclusivamente dalla mamma. Perché? Perché i mitocondri paterni hanno il compito di fornire allo spermatozoo l’energia necessaria a muoversi, con l’obiettivo di fecondare l’ovulo. Questo gli richiede un grande “impegno” (stress ossidativo) quindi il loro compito deve necessariamente terminare una volta che è avvenuta la fecondazione. C’è una seconda curiosità, ma te la scrivo nel primo commento. Ad ogni modo i mitocondri sono le “centrali energetiche” del nostro corpo: prendono i nutrienti che mangiamo e li trasformano in una forma di energia (ATP) che la cellula può utilizzare per svolgere tutte le attività vitali. Quindi hanno un ruolo centrale nel ciclo vitale della cellula. Per questo motivo la disfunzione mitocondriale è associata a stanchezza cronica + invecchiamento precoce + insorgenza di un insieme eterogeneo di condizioni patologiche. Se ti interessano questi argomenti, sei sulla pagina giusta. 👉🏻Segui @andreatrionfera per altri contenuti simili.

Questo video: 1️⃣VUOLE darti un punto di vista differente 2️⃣NON è una critica alla BIA 3️⃣NON sminuisce i professionisti che la utilizzano 👉🏻Segui @andreatrionfera per altri contenuti simili #massamuscolare #dimagrimento

👉🏻Oltre alla curva da carico glicemico ed insulinemico esiste un altro parametro utile per valutare la presenza (o meno) di insulino-resistenza: l’HOMA index. Questo indice si ottiene mettendo in relazione i valori di glicemia ed insulinemia a digiuno ed è in grado di restituire un quadro abbastanza preciso. Tuttavia presenta un piccolo margine di errore ed in alcuni casi può capitare che nonostante l’HOMA index sia nei range, la curva da carico riveli dei pattern errati nella gestione di glicemia ed insulinemia. ⚠️Ad ogni modo ti consiglio di NON fare autodiagnosi, quindi se hai il dubbio di essere insulino-resistente rivolgiti al tuo Medico di fiducia e, se necessario, affidati ad un bravo Nutrizionista. #diabete #glicemia #insulina #insulinemia #insulinoresistenza #resistenzainsulinica #prediabete

👉🏻Oltre alla curva da carico glicemico ed insulinemico esiste un altro parametro utile per valutare la presenza (o meno) di insulino-resistenza: l’HOMA index. Questo indice si ottiene mettendo in relazione i valori di glicemia ed insulinemia a digiuno ed è in grado di restituire un quadro più preciso. Tuttavia presenta un piccolo margine di errori ed in alcuni casi può capitare che nonostante l’HOMA index sia nei range, la curva da carico riveli dei pattern errati nella gestione di glicemia ed insulinemia. Non a caso è l’esame più preciso in tal senso. ⚠️Ad ogni modo ti consiglio di NON fare autodiagnosi, quindi se hai il dubbio di essere insulino-resistente rivolgiti al tuo Medico di fiducia e, se necessario, affidati ad un bravo Nutrizionista. #diabete #glicemia #insulina #insulinemia #insulinoresistenza #resistenzainsulinica #prediabete

👉🏻 Premessa: questo post vuole dare uno spunto di riflessione, senza creare alcun tipo di allarmismo. La soluzione migliore sarebbe senza dubbio quella di avere un orto e coltivare frutta e verdura, ma questo è un privilegio per pochi. Chi non possiede l’orto ha due scelte (anzi, tre): prodotti convenzionali, biologici oppure a km 0 dai produttori locali. I produttori locali (di fiducia) sarebbero la seconda scelta migliore, ma anche questa non è una soluzione alla portata di tutti. Rimangono quindi i prodotti convenzionali ed i biologici. Il biologico ci da maggiori garanzie sui processi di produzione, in particolare sull’utilizzo di prodotti più naturali, ad esempio, per le coltivazioni. Questo non è sempre e comunque sinonimo di maggiore qualità, ma è una garanzia in più. Rispettando le tue possibilità, potresti scegliere di acquistare una parte dei prodotti al biologico (oppure a km 0) e la restante al supermercato convenzionale. Si tratta di un approccio più “soft” e più sostenibile sul lungo periodo. Quali alimenti scegliere? Anche qui dipende, ma puoi acquistare al biologico quelli che (teoricamente) potrebbero presentare una maggiore concentrazione di pesticidi: fragole, spinaci, cavoli, pesche, pere, mele, uva, peperoni, peperoncini, ciliegie, mirtilli, fagiolini. Questa è una lista che può essere utile per avere un riferimento generale, nulla di più. Ti invito in ogni caso ad adottare l’approccio più sostenibile per TE, ricordandoti di includere regolarmente frutta e verdura (convenzionale oppure biologica) nelle tue abitudini alimentari.

#integratori #integratorialimentari #integratorisportivi #creatina #integrazione #integrazionesportiva

L’allenamento a digiuno in alcuni contesti può essere utile, ma se ti alleni ad alta intensità e ti interessa progredire nella performance sportiva ti consiglio di consumare almeno un pasto prima di allenarti. Ti lascio quattro esempi pratici: 1️⃣pane integrale con con un velo di burro di nocciole e marmellata + aminoacidi essenziali/Whey; 2️⃣frullato con: avena, frutta di stagione, yogurt greco/Whey; 3️⃣latte q.b. con mix fiocchi di avena + farro soffiato, cioccolato fondente + aminoacidi essenziali/Whey; 4️⃣pancake con uova + farina di avena, guarnito con un frutto di stagione. Ti ricordo che il pasto pre-allenamento ha una rilevanza minore se pratichi un’attività fisica breve ad intensità medio/bassa. In questo caso ben venga il digiuno. Ti capita di sbadigliare in allenamento? Allora leggi il primo commento. 👇🏻 #nutrizione #nutrizionesportiva

La creatina è realmente utile, su questo non ci sono dubbi. Sembra essere promettente, tra l’altro, anche per la salute del Sistema Nervoso. I dubbi riguardano più che altro la sicurezza nel suo utilizzo, sul lungo periodo. In particolare: ⭕️Fa male ai reni? A quanto ne sappiamo oggi, no. Se non hai disfunzioni renali, l’integrazione di creatina è sicura sul lungo periodo. È vero, potresti vedere aumentare il valore della creatinina dalle analisi del sangue, ma si tratta di un normale aumento legato proprio all’integrazione della creatina stessa e non ad una problematica renale. ⭕️Fa cadere i capelli? Preoccupazione più che lecita dal momento che l’integrazione di creatina potrebbe aumentare i livelli di DHT (diidrotestosterone) ed il DHT, a sua volta, può indurre la perdita di capelli. Tuttavia un livello di DHT leggermente più alto, ma ancora nei range di riferimento, non significa necessariamente che la creatina ne favorisca la caduta. In sintesi, ad oggi, non è stata trovata una correlazione certa tra la sua integrazione e la perdita di capelli. Chi potrebbe beneficiare, più di altri, dell’integrazione di creatina? Gli anziani ed i vegetariani/vegani. #creatina #integrazionesportiva #integrazionealimentare #integratori #integratorialimentari #integratorisportivi #integrazione

Sicuro/a che il caffè ti aiuti a concentrarti meglio? Forse non lo sai ma gli effetti della caffeina (maggiore lucidità mentale/concentrazione) tendono a ridursi dopo alcune settimane di utilizzo quotidiano. Si innesca un banale meccanismo di assuefazione che mette fine alla “magia” del caffè. Ma il problema è un altro. Ogni volta che bevi un caffè, un’enzima del tuo fegato (il CYP1A2) inizia a lavorare per metabolizzare la caffeina. Questo enzima non “funziona” ugualmente in tutte le persone: in alcune la sua attività è “ridotta”. Se appartieni a questo gruppo di persone, definite “lenti metabolizzatori della caffeina”, dovresti fare attenzione ed evitare ❌ l’abuso di caffè (così come di Coca Cola, Red Bull e simili), per evitare di esporti ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari (ad es. infarto). Esiste un’alternativa per queste persone? Si, il caffè d’orzo.☕️ È privo di caffeina e, di conseguenza, non ha l’azione stimolante caratteristica del caffè. Un’ottima bevanda se soffri di problematiche cardiovascolari o disturbi d’ansia. Attenzione però: contiene acrilamide ed è sconsigliato se soffri di celiachia. #caffeina #caffe #caffé #caffè #caffetime

Il digiuno intermittente (IF) è una buona strategia per dimagrire? È del tutto soggettivo, ti spiego perché. Ridurre la finestra di alimentazione ad 8 ore rende, per molte persone, più semplice l’aderenza al proprio piano/indicazioni/abitudini alimentari. Più aderenza = minor margine di errore = risultati migliori. Quindi il digiuno intermittente può aiutarti indirettamente, facilitandoti l’aderenza alle tue abitudini alimentari. Ma può diventare anche un’arma a doppio taglio. Digiunare per 16 ore potrebbe farti affrontare la finestra di 8 ore con il senso di fame/sazietà alterato, portandoti (in quelle 8 ore) a consumare più cibo di quanto non ne avresti consumato normalmente. In questo secondo scenario il suo aiuto in termini di dimagrimento verrebbe meno e, paradossalmente, potrebbe facilitare l’accumulo di peso. Ciò non toglie che, in termini di salute, il digiuno intermittente possa avere risvolti decisamente positivi (quando seguito con cognizione di causa). Quindi, qual è il miglior momento per digiunare? Psicologicamente risulta più semplice (nella maggior parte dei casi) mangiare dalle 13:00 alle 21:00, bypassando la colazione. Ma, fisiologicamente, potrebbe essere più utile mangiare dalle 08:00 alle 16:00, bypassando la cena. Semplicemente perché nella prima metà della giornata, generalmente, la sensibilità insulinica è migliore. In sintesi: il digiuno intermittente NON facilita il dimagrimento direttamente, ma può farlo indirettamente. È bene ricordare che il digiuno può essere controindicato (soprattutto se non supervisionato da un professionista) in caso di diabete I, gravidanza, sottopeso, DCA. #digiuno #digiunointermittente #dimagrimento

È utile consumare esclusivamente frutta e verdura dopo le feste? No.❌ È vero che non puoi fare nulla per supportare i processi di detossificazione? Nemmeno. Facciamo chiarezza: ciò che può essere utile, se hai consumato pasti decisamente abbondanti e ne senti il bisogno, è un breve periodo (pochi giorni) di alimentazione più “leggera”. Ma questo non ha nulla a che vedere con la detossificazione. Ecco qualche consiglio (generico e non esaustivo) per evitare approcci sbilanciati: 1️⃣limita il consumo di prodotti animali e prediligi prodotti “magri”; 2️⃣consuma un buon quantitativo (senza eccessi) di legumi; 3️⃣consuma un discreto quantitativo di verdure a foglia verde; 4️⃣non eccedere con il consumo di frutta; 5️⃣nel contesto dei grassi, prediligi l’olio extra vergine di oliva; 6️⃣se necessario, integra una piccola quota di aminoacidi essenziali; 7️⃣a seconda dei casi puoi valutare il digiuno intermittente. Tuttavia qui, generalmente, sconsiglio il fai da te; 8️⃣attività fisica: è uno dei punti più importanti. Muoviti, allenati, divertiti. Ma parliamo della vera detossificazione: puoi supportarla? Certo. Esistono nutrienti specifici in grado di supportare le diverse fasi di detossificazione, questi i principali: vitamine del gruppo B, vitamine A, C, E, magnesio, selenio, zinco, rame, glucosinolati, glutatione, N-acetil-cisteina, metionina, betaina, fibre alimentari, silimarina, carotenoidi. Esistono anche dei protocolli specifici, ad esempio l’integrazione di niacina opportunamente abbinata alla sauna ad infrarossi. 👉🏻Quindi SI, la detossificazione esiste, è il cardine della prevenzione e puoi supportarla con un piano nutrizionale ed una terapia integrativa studiati ad hoc. Ma non confonderla con la “detox” post-feste, perché sono due cose totalmente differenti. 🎄Detto questo ti auguro buone feste e, se vuoi saperne di più, seguimi per non perderti i prossimi contenuti.

Disclaimer “Quanto post vuole dare uno spunto su una tematica misconosciuta, ma non è in alcun modo un invito al fai da te. Laddove rilevassi una condizione di iper-omocisteinemia, ti consiglio di rivolgerti ad un Medico e ad un Nutrizionista per capirne l’origine ed intervenire nelle modalità più appropriate.” Gli alimenti che consumi ogni giorno giocano un ruolo chiave nel metabolismo dell’omocisteina e, quindi, nel promuoverne un suo aumento oppure una sua diminuzione. Ti ricordo che livelli eccessivamente elevati di omocisteina sono correlati ad un aumentato rischio di condizioni patologiche quali: infarto, ictus, Alzheimer’s, cancro. ❓Quali sono i nutrienti implicati nel suo metabolismo? I principali: vitamina B6, B12, folati (ma anche vit. B2, Selenio, Zinco). In quali alimenti puoi trovarli? ▪️I folati sono presenti in discrete quantità nelle verdure a foglia verde: spinaci, asparagi, bieta, ma anche in alcune frattaglie quali fegato d’oca, di tacchino e fegatini di pollo. ▫️La vitamina B12 è presente esclusivamente nei prodotti di origine animale, difatti chi segue una dieta vegana deve integrarla per evitare (tra le varie complicanze) condizioni di iper-omocisteinemia. ▪️La vitamina B6 è presente nella carne, nelle frattaglie, nel pesce, ma anche negli spinaci, nelle patate e nei legumi. ❓Quali sono i valori ottimali? 👉🏻I valori ematici dell’omocisteina (variabili in funzione del sesso e dell’età) dovrebbero oscillare da 5 a 9 µmol/L anche se, in molti laboratori, sono considerati accettabili fino a 15 µmol/L. Di fronte all’iper-omocisteinemia è fondamentale l’intervento sinergico del Medico e del Nutrizionista. Hai domande?
Scrivile nei commenti oppure contattami in privato. #nutrizione #omocisteina #nutrizionefunzionale #alimentazionefunzionale #alimentazione #analisisangue #rischiocardiovascolare

{𝗦𝗔𝗩𝗘 𝗔𝗡𝗗 𝗦𝗛𝗔𝗥𝗘} In Italia sono più di 4 milioni le persone affette da diabete II, senza contare chi è insulino-resistente e si trova in condizione di pre-diabete. L’insulino-resistenza (I.R.) è molto diffusa e, il vero problema, è che spesso le persone non sanno di averla e non vengono incoraggiate ad approfondire la questione. Premesso che può essere secondaria ad altre condizioni (ad es. PCOS), cosa fare quando si verifica un’alterazione nel metabolismo dei carboidrati (I.R., pre-diabete, diabete II)? •Allenamento > MIGLIORA l’utilizzo dei carboidrati da parte del corpo. È quindi un elemento imprescindibile in presenza di I.R. Almeno un’ora di allenamento per tre volte a settimana, ad intensità medio-alta. Ottimi gli allenamenti contro resistenze, mentre le passeggiate aiutano poco in tal senso. •Alimentazione > è importante intervenire sull’aspetto QUANTITATIVO e QUALITATIVO. Quindi da una parte assumere quantità moderate di carboidrati (facendo buon uso di proteine e grassi), dall’altra limitare zuccheri semplici/prodotti raffinati. Ben vengano cereali integrali, verdure, legumi, frutta fresca (non troppo matura e con la buccia). •Integrazione > estratto di tè verde, berberina, inositolo e cromo, migliorando la sensibilità insulinica, possono essere un valido supporto ad allenamento ed alimentazione. Tuttavia se assunti senza ottimizzare i primi due punti la loro utilità sarà NULLA. I.R. e diabete II possono favorire anche la comparsa di altre condizioni cliniche. Ma di questo ne parleremo più avanti. #diabete #diabetetipo2 #insulina #nutrizione #nutrizionefunzionale