Dott. Claudio De Maio Odontoiatra
Servizi Odontoiatrici
Faccette dentali amovibili
Riassorbimento coronale da trauma. A presto le foto della guarigione e del trattamento completo.
Prevenzione dell'Endocardite in Odontoiatria.
L'endocardite infettiva (EI) è una grave condizione che può presentarsi come complicanza anche in seguito a procedure odontoiatriche, particolarmente in individui con fattori di rischio specifici. Questo articolo fornisce una panoramica dettagliata delle strategie preventive, con un focus particolare sull'uso degli antibiotici e sulle indicazioni precise per la profilassi.
Il rischio di endocardite infettiva (IE) a seguito di procedure odontoiatriche varia in base allo stato di salute del paziente, in particolare per quelli con specifiche condizioni o impianti cardiaci.
Nei pazienti sani dal punto di vista cardiovascolare il rischio è talmente basso che può essere considerato insignificante.
Per gli individui ad alto rischio, compresi quelli con determinate condizioni del cuore, c'è una notevole associazione tra le procedure dentali invasive e una maggiore incidenza di EI. Uno studio molto interessante e dirimente del 2023 su una coorte di pazienti Medicaid di circa 1,7 milioni di individui (!), analizzata con la metodica case-crossover, dimostra in modo netto un odds ratio (OR) positivo sia per le estrazioni (OR 14.17) che per la chirurgia (OR 29,98) tra l’incidenza dell’EI in questi sottogruppi e il gruppo generale. Inoltre l’adozione della copertura antibiotica previene l’EI, come dimostrato dall’OR negativo rispetto alla popolazione senza copertura antibiotica (OR 0.20).
Ciò supporta le attuali linee guida che raccomandano l'AP per gli individui ad alto rischio sottoposti a procedure dentali invasive.
Tuttavia, l'efficacia complessiva dell'AP nella prevenzione dell'EI, specialmente tra gli individui considerati a rischio, rimane in qualche modo controversa. Mentre alcuni studi sottolineano il ruolo protettivo dell'AP, altri evidenziano la mancanza di prove chiare per confermare la sua efficacia o per negarla. Questa incertezza richiede una discussione equilibrata tra operatori sanitari e pazienti sui potenziali benefici e rischi della somministrazione di antibiotici prima di decidere sul suo uso.
Per i pazienti con dispositivi elettronici impiantabili cardiaci (pacemaker, defibrillatori), anche il rischio di EI a seguito di procedure odontoiatriche è significativo. Uno studio ha rilevato un aumento dell'incidenza di EI correlata al a questi dispositivi in seguito a procedure dentali rispetto ai periodi non procedurali, suggerendo la necessità di misure preventive appropriate in questi pazienti.
L'American Heart Association ha fornito linee guida per la prevenzione dell'EI, sottolineando in particolare l'importanza dell'AP per gli individui ad aumentato rischio. Queste linee guida sono fondamentali per aiutare gli operatori sanitari a prendere decisioni informate sulla gestione dei pazienti che richiedono procedure dentali.
In sintesi, mentre c'è un rischio significativo di EI dopo le procedure dentali nei pazienti ad alto rischio, e l'AP ha dimostrato di ridurre questo rischio, la decisione di utilizzare AP dovrebbe essere individualizzata e presa dopo una discussione approfondita sui suoi potenziali benefici e rischi. Per i pazienti con specifiche condizioni cardiache o dispositivij impiantabili, il rischio è notevolmente più alto, sottolineando l'importanza di strategie preventive su misura.
Comprendere l'Endocardite
L'endocardite infettiva è un'infiammazione del rivestimento interno del cuore, l'endocardio. Spesso causata da batteri che entrano nel flusso sanguigno, questa condizione può danneggiare le valvole cardiache o il tessuto endocardico, specialmente se già vulnerabile.
Identificare i Fattori di Rischio
Pazienti particolarmente a rischio includono quelli con:
- Valvole cardiache protesiche
- Precedenti episodi di endocardite
- Difetti cardiaci congeniti specifici
- Riparazioni cardiache con materiali protesici
Prevenzione Attraverso la Profilassi Antibiotica
Quando È Necessaria la Profilassi
Non tutti i pazienti necessitano di antibiotici prima di una procedura odontoiatrica. Secondo l'American Heart Association (AHA), la profilassi antibiotica è raccomandata solo per categorie ad alto rischio:
- Pazienti con valvole cardiache artificiali
- Pazienti che hanno avuto endocardite in passato
- Pazienti con difetti cardiaci congeniti specifici
- Pazienti che hanno subito trapianti di cuore e presentano anomalie valvolari
Scelta e Somministrazione degli Antibiotici
- Selezione del Farmaco: L'amoxicillina orale è comunemente raccomandata per la profilassi pre-procedura. In caso di allergie, possono essere prescritte alternative come la clindamicina.
- Tempistica: Gli antibiotici dovrebbero essere somministrati idealmente un'ora prima della procedura odontoiatrica per garantire concentrazioni ematiche ottimali.
Mantenimento di un'Eccellente Igiene Orale
Un'igiene orale rigorosa è fondamentale per ridurre il carico batterico orale, diminuendo così il rischio di EI. Questo include spazzolamento regolare, uso del filo interdentale, visite odontoiatriche periodiche e trattamenti professionali per problemi come la gengivite o la carie.
Tecniche Odontoiatriche Attente
I dentisti devono adottare tecniche che riducano al minimo il sanguinamento e le lesioni tissutali, come l'uso di strumenti delicati e l'applicazione di tecniche di sutura precise, per limitare le vie di ingresso dei batteri nel flusso sanguigno.
Educazione e Monitoraggio
I pazienti devono essere istruiti sui sintomi dell'endocardite e sull'importanza di segnalare prontamente febbre, stanchezza, dolori muscolari o altri segni post-procedura.
Conclusione
La prevenzione dell'endocardite in odontoiatria richiede una valutazione attenta del rischio, un uso mirato dell'antibioticoprofilassi, pratiche rigorose di igiene orale, tecniche odontoiatriche precise e una collaborazione continua tra dentisti, cardiologi e pazienti. Attraverso questo approccio integrato, è possibile ridurre notevolmente il rischio di endocardite infettiva e proteggere la salute cardiaca dei pazienti più vulnerabili.
D Claudio ti ha inviato un video! Scopri altre idee per te
Anche quando la stanchezza di un'intera settimana ti pervade, bisogna rimanere vigili e sul pezzo. Mario, 9 anni, giocava con il fratellino lanciandosi una bottiglietta di acqua. I bambini a quest'età non hanno nessun senso del pericolo. Ma purtroppo un lancio ,non proprio da miglior giocatore di baseball come Joe Di Maggio del fratello maggiore lo colpisce alla bocca. Risultato?
Piccola escoriazione del labbro ed edema,frattura di un incisivo laterale inferiore permanente, mobilità del canino da latte che a breve madre natura farà cadere.
Si procede nel ripristino del dentino fratturato evitando la devitalizzazione.
Un plauso alla mamma di Mario che prontamente alle 00.00 è riuscita a ritrovare il pezzo di dente mancante e conservarlo in un pò di latte.
Creo sorrisi
Il massimo valore estetico di questo lavoro protesico lo otterremo tra qualche mesetto circa. Diamo ai tessuti la possibilità di prendersi i propri spazi e volumi.
IL BITE
BITE DENTALE
Il bite è una placca occlusale in resina acrilica che ha la funzione di risolvere i problemi dell’apparato masticatorio legati al digrignamento dei denti, alla dislocazione mandibolare, alla malocclusione dentale e al russamento.
Ha la forma di una mascherina e deve essere posta fra le due arcate dentali per un periodo di tempo che varia in base alle patologie riscontrate dal dentista.
il bite è, nella maggior parte dei casi, il primo passo verso la risoluzione delle patologie masticatorie. In altre parole, di quelle patologie che colpiscono l’apparato stomatognatico, formato da denti, gengive, mascella, muscoli della masticazione, epitelio, articolazioni temporo-mandibolari e nervi.
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Home Ortodonzia Bite denti: a cosa serve e quando é necessario utilizzarlo
Tempo di lettura
6 min
BITE DENTI: A COSA SERVE E QUANDO É NECESSARIO UTILIZZARLO
SOMMARIO
Cos’è il bite?
A cosa serve il bite per i denti?
Quali tipi di bite esistono?
Un bite per ogni problema
Russamento
Bruxismo
Riposizionamento condilo-mandibolare
Malocclusione
Mal di testa e mal di schiena
Quando utilizzare il bite durante la notte
Bite notturno: controindicazioni
Riposizionamento mandibolare: in cosa consiste
Bite dentale: quanto costa?
COS’È IL BITE?
Il bite è una placca occlusale in resina acrilica che ha la funzione di risolvere i problemi dell’apparato masticatorio legati al digrignamento dei denti, alla dislocazione mandibolare, alla malocclusione dentale e al russamento.
Ha la forma di una mascherina e deve essere posta fra le due arcate dentali per un periodo di tempo che varia in base alle patologie riscontrate dal dentista. Per una corretta igiene, si consiglia di lavare il bite prima di indossarlo e dopo l’uso, strofinandolo delicatamente con spazzolino da denti e dentifricio.
A COSA SERVE IL BITE PER I DENTI?
Innanzitutto è bene fare una premessa: il bite è, nella maggior parte dei casi, il primo passo verso la risoluzione delle patologie masticatorie. In altre parole, di quelle patologie che colpiscono l’apparato stomatognatico, formato da denti, gengive, mascella, muscoli della masticazione, epitelio, articolazioni temporo-mandibolari e nervi.
Questo apparato è responsabile della masticazione, della deglutizione e della fonazione, ma è anche strettamente legato al sistema posturale. Ecco perché un mal posizionamento o il digrignamento dei denti potrebbero provocare dolori all’apparato muscolo-scheletrico, disturbi della postura, oltre che il consumo dello smalto dentale. Molti problemi, insomma, che ci rendono subito ben chiara l’importanza dell’uso del bite!
Ma chi si occupa di individuare a curare questi disturbi? Si tratta dello gnatologo, che è lo specialista con competenze specifiche per quanto riguarda le articolazioni della bocca e tutti gli organi ad essa connessi. Attraverso accurati esami radiografici, lo gnatologo diagnostica i problemi di malocclusione, bruxismo e dell’articolazione temporo-mandibolare.
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QUALI TIPI DI BITE ESISTONO?
Bite denti: a cosa serve e quando é necessario utilizzarlo
Sono classificabili in tre categorie:
personalizzati: realizzati su misura dal dentista, dopo aver preso l’impronta e aver diagnosticato il problema;
automodellanti: mascherine termoplastiche in resina che si adattano alla propria impronta dentale;
preformati (detti anche bite preconfezionati): placche in resina con una conformazione standard.
Quelli personalizzati, pur avendo un costo maggiore, sono consigliati poiché sono costruiti sulla base delle caratteristiche e dei disturbi della persona.
I bite preformati e automodellanti, solitamente finalizzati a trattamenti di breve durata, si possono acquistare in farmacia ad un modico costo. Attenzione però: è importante sottolineare che questi bite possono creare problemi occlusali, muscolari e di postura, oltre a originare un vero e proprio spostamento dei denti.
Un’autodiagnosi potrebbe quindi peggiorare il tuo stato di salute: per questo prima di acquistarli è importante sottoporsi sempre ad una visita da uno specialista. Ricorda inoltre che il digrignamento può essere anche dovuto al non combaciamento dei denti, che richiede un intervento ortodontico.
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Questi sono gli elementi fondamentali per l' inserimento e maggiore permanenza di un impianto nel cavo orale. Questo è quello che cerco, giornalmente,di trasmettere ai miei pazienti.
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Orma odontoiatria Dispositivo per Calzari
Espulsione chirurgica calcolo salivare
I calcoli salivari sono delle masse solide che si formano a causa della cristallizzazione delle sostanze chimiche presenti nella saliva: possono avere dimensioni variabili e si trovano maggiormente nel dotto escretore della ghiandola sottomandibolare (dotto di Wharton) o della Parotide (Dotto di Stenone). Solitamente la calcolosi è monolaterale, ovvero colpisce solo la ghiandola di uno dei due lati. I sintomi dei calcoli salivari possono essere gonfiore nel distretto ghiandolare, disfagia, dolore al collo, alla mandibola e al viso, infezione della ghiandola con arrossamento e dolore associato alla masticazione.
I calcoli situati proprio all'orifizio del dotto possono talora essere espulsi per spremitura manuale con la punta delle dita, ma in questo caso il calcolo di quasi 1 cm,se non di più, non avrebbe avuto modo di uscire se non attraverso l'ausilio di un piccolo interventino chirurgico, con anestesia e durato poco più di 10 minuti.
Impianti , membrana Neogen non riassorbibile in PTFE , Gto granuli collagenati cortico spongiosi, pin di fissaggio.
Lesioni da trauma. Si apprezza una erosione cervicale del dente generata da una malocclusione e una lesione sul fornice labiale. "Emangioma"
Caso di una bambina di 11anni,che per sottoporsi a trattamento ortodontico è stato necessario eliminare una gemma del molare del giudizio per dare spazio al secondo molare mesioverso e in forte disodontiasi.
Una carrellata di Endodonzia
Avulsione di elemento 12, plurime volte devitalizzato;
enucleazione cisti periapicale e rigenerativa del difetto a 2 pareti causato dalla lesione.
Via discromie e spazi interdentale. Sì ad uniformità e sorriso perfetto e naturale,che danno al paziente maggiore sicurezza nella vita di tutti i giorni, mostrando un sorriso bello anche in periodo di covid,ma che presto potrà essere mostrato a tutti. Questo è il mio augurio, perchè in tutti i lavori che eseguo metto il cuore ❤. Protesizzazione dei denti frontali attraverso l'ausilio di faccette
Buona domenica a tutti. Ne approfitto per dire che da 15 giorni sono diventato papà,quindi le notti non sono più così belle rilassanti come una volta, ma è comunque una grande gioia e lo si fa con piacere. A questo però si aggiunge un'urgenza domenicale,terminatasi 30 minuti fà. Vi presento il caso di oggi.
Benedetta 6 anni, le piace arrampicarsi sull'albero, ma questa volta un gradino le ha giocato un brutto scherzo. Pazienti di un paesino distante un'ora dal mio studio,mi chiamano per riferirmi dell'accaduto. Li invito a mantenere il dente in bocca alla bambina o a tenerlo nel latte o in fisiologica. Dalle foto che mi avevano inviato i genitori,capisco che è un dente definitivo 41, in apecificazione. Dall'accaduto al riposizionamento,saranno passate circa due ore. Arrivati in studio eseguo rx di controllo,per accertarmi che non abbia radice fratturata in alveolo. E così risulta essere,ma noto mancanza di corticale vestibolare. Effettuo anestesia, riposizionamento del dente,dopo averlo pulito in fisiologica (la bambina giunge con dente trattenuto in bocca tutto il tempo,come consigliato). Suturo la gengiva lacera e blocco il tutto in posizione. Spero la biologia faccia non un buon lavoro, ma un ottimo lavoro, perché ne abbiamo bisogno. Il timore è legato alle abitudini viziose della piccola:
Si succhia la lingua interponendola e ha una bella terza classe.
Aspetto di rivederla impazientemente giovedì.
Comunicazione oro-antrale. Avulsione eseguita anni fà da altro collega. Si procede con l'isolare la membrana di Schneider con relativo rialzo crestale con innesto osseo 100% eterologo. Membrana a copertura dell'innesto e viti di bloccaggio. Chiusura del lembo con punti staccati,materassaio e di sicurezza. Sutura in seta 4.0. Nelle foto è visibile rx post operatoria e a 45gg , foto della guarigione ad un mese e mezzo. (Seconda foto di discutibile qualità, ma purtroppo siamo più concentrati sul da farsi).
Atrofia post estrattiva. Gbr con membrana riassorbibile. Pin di fissaggio. Innesto con osso eterologo 100%. Sutura 4.0
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