Dott.ssa Cristina Di Fonzo - Psicologa Psicoterapeuta

Il 25 giugno sono stata ospite di Medicina Regione Lazio e ho parlato del passaggio in età adulta! Ovviamente non ho potuto essere esaustiva su un argomento così vasto e complesso, ma ho condiviso alcune riflessioni sulla base della mia esperienza e formazione. Potete ascoltare l'audio qui al n. 30 https://www.medicinaregionelazio.it/streaming/

Buonasera a tutti, avendo il cellulare fuori uso, chi ha bisogno di contattarmi può farlo nella chat di facebook o di istagram. Grazie!

Questa è la prima foto scattata 7 mesi fa, quando ho preso servizio presso il CSM di Anzio. Un'esperienza sorprendente e arricchente domani termina e con un velo di nostalgia, ma il cuore colmo di gratitudine, saluto colleghi e "pazienti". È stato bello condividere e partecipare, sentirmi parte di percorsi di vita unici e speciali, lasciare e accogliere tracce di anima. Grazie per la fiducia e il calore umano.
Ad maiora, semper
CDF

Bei messaggi che regalano i "pazienti"

La sofferenza legata alla solitudine deriva dalla mancanza di un rapporto sano e piacevole con se stessi...

Dipinti creati dai ragazzi della Casa Santa Rosa, Roma

Sempre

Che siano di un giorno o di un mese, nella propria città o all'estero, che siano spezzettate o continuative, economiche o dispendiose non importa. Poiché i problemi non possono andare in vacanza, sarebbe già molto importante riuscire a ritagliarsi momenti preziosi per se stessi e per fare ciò che piace, anche niente. Il niente produce energia utile per il corpo e per l'anima ed eventualmente per considerare soluzioni creative alle quali non si aveva pensato.

Buone vacanze e a presto 🦋🌞

Insegnate ai vostri figli ad essere buoni e generosi, ad aiutare,
a schierarsi con i più deboli, ma insegnate loro anche l’importanza di proteggersi, rinforzate quelle mura – quelle immateriali – perché non crollino rovinosamente davanti agli attacchi della vita e possano resistere alle tempeste, anche a quelle più dure.

Ditegli che sono importanti.

Ditegli che non sono superiori agli altri, ma neppure inferiori, ditegli che quando hanno fatto tutto quello che potevano, con coscienza e buona volontà, il resto lo lascino nelle mani del tempo, di Dio o dello scorrere degli eventi.

Dite loro che le battaglie contro i mulini a vento si perdono tutte.

Dite loro di non smettere di sognare, pur tenendo i piedi per terra.

E, più di ogni altra cosa, ditegli che li amate, in ogni circostanza e che sono umanamente preziosi e che è loro dovere aver cura di se stessi e non permettere a nessuno di calpestare le loro anime.

Fortificateli nello spirito e lo saranno anche nella carne.

E quando raccomandate loro “non ti sporcare” fate che sia riferito all’anima e non al vestito.

Carolina Turroni

Vi invito a guardare il servizio 👏

L'adolescenza è un periodo di stravolgimenti. Spesso le famiglie si trovano spiazzate dai cambiamenti e dall'instabilità che esprime il figlio adolescente senza accorgersi che nella burrasca sono coinvolti tutti i membri, perché non esiste il figlio adolescente ma la famiglia adolescente. Si è entrati in una fase di transizione tra l'infanzia e l'età adulta, ci si sente smarriti tante volte, poco equipaggiati, spaventati. È il momento in cui tutti i nodi vengono al pettine: tutto ciò che è rimasto irrisolto in età infantile emerge con forza e richiede una soluzione. A volte ci si oppone al cambiamento, ci si irrigidisce, bloccando in qualche modo la crescita che è necessaria. La psicoterapia può essere molto utile per riattivare il flusso normale del ciclo vitale e favorire l'adattamento della famiglia alla nuova fase. Il terapeuta aiuta i naviganti ad usare il timone per destreggiarsi con abilità nel mare più o meno tempestoso della vita.

Ognuno ha la sua meta...☺️🌺🐌
Buona domenica

Io mi chiedo se sia giusto rivelare tutti i dettagli di un omicidio o suicidio. L'arma usata, le chat private, le motivazioni profonde, gli intrecci delle vicende, le persone coinvolte. Mi chiedo quanto sia utile alla collettività o invece rischioso, sia per un discorso di etica, sia perché si rischiano emulazioni (il condizionamento sociale può essere potente, pensiamo all'effetto del fascismo sulla folla...) e di assecondare la curiosità morbosa della gente sulla vita privata delle persone. Rimango basita da questa spettacolarizzazione della violenza, non c'è più rispetto prima di tutto della vittima..

Quando ti rendi conto che la psicoterapia sta facendo effetto? Quando inizi ad intravedere tracce di vita nella stanza di terapia.
Si notano sprazzi di colore nel look, una luce diversa negli occhi, un nuovo taglio di capelli, la gamba che non si muove più freneticamente. Tra i soliti discorsi impregnati di sofferenza si intrufolano pensieri e discorsi diversi, illuminati. Si sente come una brezza nuova nella stanza che ti rinfresca dal caldo asfissiante, o come una corrente di acqua calda che intiepidisce un mare troppo freddo. Accade così che le persone iniziano a cambiare senza rendersene troppo conto: abituate come sono a raccontare la solita storia...non si accorgono che ne stanno vivendo un'altra, leggermente ma profondamente diversa da quella precedente. Ed è sempre una bella scoperta.

Alì alla bisnonna... " Sei riuscita a realizzare tutti i tuoi sogni? "
Dal libro Grande come il mare, di Ingrid Chabbert Guridi

Auguri mamme! Con l'augurio che la maternità non tolga l'amore per voi stesse, ma lo aumenti nonostante l'ambiente non sempre favorevole...🦋❤️

Le parole taciute urlano dentro di noi.
Christian Bobina

Cari auguri di buona Pasqua 🌼

“Ci vuole molto tempo per diventare giovani”. (Pablo Picasso)

Lo scorso weekend ho partecipato a due giornate di formazione organizzate dall'associazione Io Se Posso Komunico con la quale ho iniziato a collaborare! È stata un'esperienza molto intensa. Dare una possibilità di esprimersi e comunicare anche a chi si pensa non possa farlo...mi sembra una mission rivoluzionaria.

Questo è stato un Sanremo diverso, figlio dell'epoca attuale. Un'epoca in cui non è più una vergogna dichiarare di aver avuto bisogno dell'aiuto di una psicologa per risolvere i propri problemi mentali. In cui si parla sempre più spesso dei vari tipi di depressione che una persona può vivere, come ad esempio quella post-partum, e di come si possa affrontare e superare non solo con il supporto dei farmaci, ma anche mediante un lavoro psicoterapeutico. I cantanti si espongono per mettere a n**o le proprie fragilità, i problemi adolescenziali o infantili avuti come i disturbi del comportamento alimentare o l'essere stati vittime di bullismo. Così facendo tolgono sempre più terreno a quel mostro ben radicato nell'umanità che è quello della discriminazione e della violenza contro il prossimo, alimentando il sano amore per se stessi, quello che passa per l'accettazione e la cura della propria anima. È una graduale rivoluzione quella che si sta manifestando negli ultimi anni, e mi emoziona. Non è un tabù dichiarare in mondovisione mediante una canzone che "la follia balla in tutte le cose" e che "non puoi combattere una guerra da solo,
il cuore è un'armatura
ci salva ma si consuma.
A volte chiedere aiuto ci fa paura
ma basta un solo passo come il primo uomo sulla luna".
C'è ancora tanta strada da fare...ma tanta ne è stata fatta ed è meraviglioso. Speriamo che i politici colgano tutti questi stimoli per offrire alla società ciò di cui ha bisogno.
Vorrei dire grazie a tutti i cantanti che ci hanno messo la faccia.

Il suicidio non è mai una valida via di uscita. C'è sempre qualcosa di nuovo da tentare, da sperare, da perseguire. Ci sono strade alternative che neanche si immaginano, ma si possono intravedere se si tende una mano e si chiede aiuto. Con un intervento appropriato è senz'altro possibile riscattare la vita di cui si è legittimi proprietari, difenderla e farne davvero, se non un capolavoro, un dipinto originale...

Il caso della madre esausta che si è addormentata con suo figlio di tre giorni...ha scosso anche me, come tanti, e ha fatto finalmente discutere su un tema molto importante. Sono emerse tante testimonianze di madri che si sono sentite sole e incomprese nella fase delicatissima che è quella perinatale (precedente e successiva al parto).
In questo periodo la donna è particolarmente vulnerabile in quanto sta per o ha appena affrontato una battaglia (più o meno intensa a seconda dei casi) e quindi è stanca e provata. È anche in preda ad uno scombussolamento ormonale che ha un effetto importante sul suo equilibrio psichico. Molte donne hanno dolori fisici legati alla gravidanza e al parto, altre fortunatamente si riprendono in fretta. Giudizi, incomprensione, spesso da parte di altre donne che magari hanno anche vissuto la stessa esperienza in passato (parenti, donne del personale sanitario etc) possono contribuire a far sentire la donna sbagliata e incapace ad affrontare il complicato mestiere dell'essere madre. Il primo anno con un neonato è un'esperienza che può essere vissuta come meravigliosa ma anche faticosa perché il bimbo chiede continuamente l'attenzione e la cura e il genitore si ritrova a cambiare improvvisamente tutto il baricentro della sua vita.
Sono contenta che se ne parli così tanto per sensibilizzare le persone su questo argomento così trascurato in passato e offrire a tutti qualche spunto di riflessione in più.
Ma anche per far sentire le neomamme (e i neopapà..) meno soli...e in grado di chiedere aiuto perché si ha semplicemente il diritto di chiederlo.

Si ha il diritto di essere stanche.
Si ha il diritto di piangere.
Si ha il diritto di sentire il bisogno di affidare il bambino momentaneamente a qualcuno di fidato senza sentirsi cattive.
Si ha il diritto di non sentirsi ancora pronte ad affidare il neonato a qualcun'altro.
Si ha il diritto di avere i propri tempi in tutto.
Si ha il diritto di esprimere ciò che si sente e di cercare comprensione.
Si ha il diritto di sentire il bisogno di un abbraccio.

Guardando il cartone di Spiderman con i miei figli, scopro con piacere che il protagonista che viene punto dal ragno per poi diventare un supereroe era vittima di bullismo. È un bel messaggio da mandare ai ragazzi l'idea che vince chi è nel giusto: bisogna trasmettere il valore della rivincita e del riscatto.
Purtroppo la realtà spesso non è questa.. perché le sopraffazioni da parte degli altri, soprattutto se in età infantile/adolescenziale, che avvengano da adulti o da pari, lasciano delle ferite indelebili che anziché dare potere lo tolgono. E in diversi casi l'idea del riscatto viene appresa in maniera distorta per cui la vittima poi diventa a sua volta un bullo.
In tanti casi occorre fare un intenso lavoro psicologico su di sé per riparare al danno, ovvero per fare uscire, dalle cicatrici, il potere in grado di sostenere e proteggere se stessi e poi essere di supporto agli altri.
Insegnanti e genitori non dovremmo mai sottovalutare le situazioni in cui nostro figlio si sente deriso, minacciato, escluso da un gruppo o anche da un compagno che lui avverte essere "pericoloso" o "più forte" di lui. E non dovremmo trascura neanche le altre situazioni in cui è nostro figlio a dimostrare di mancare di rispetto agli altri...
Anche quella è una richiesta di aiuto.
Non è mai troppo tardi per evitare il peggio...e mai troppo presto per intervenire, a seconda dei casi e con il dovuto giudizio, cercando ad esempio l'aiuto appropriato.

Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio (proverbio africano).

Lo spazio di psicoterapia è un luogo sicuro in cui affrontare tutti i problemi e i vissuti che ci generano malessere. Non è un luogo in cui ci si sente minacciati, ma accolti e aiutati ad affrontare i "mostri che abbiamo nel cuore". Nella relazione terapeutica possono verificarsi dei momenti di tensione perché il terapeuta in qualche modo permette di rivivere le dinamiche relazionali che si sono apprese in tenera età o vissuti traumatici. Tramite il fenomeno cosiddetto del transfert, si trasferisce sul terapeuta lo schema di una relazione più antica e significativa appreso nel tempo. Affinché possa cambiare questo schema relazionale e quindi le aspettative che si hanno sull'altro, occorre insistere e avere pazienza, esprimendo tutte le proprie emozioni in sincerità al terapeuta.
Un esempio molto semplice può essere questo: una persona in perenne conflitto con la propria madre perché (ritenuta) poco presente e attenta, può ad un certo punto entrare in conflitto con la terapeuta ritenendo che non si renda disponibile quanto lei vorrebbe. Se la paziente abbandonasse la terapia senza alcuna spiegazione, perderebbe una grande occasione di consapevolezza, cambiamento e crescita.
Inoltre bisogna considerare che anche fra terapeuta e paziente, così come fra genitore e figlio o in qualsiasi altra relazione significativa, ci possono essere momenti di rottura e riparazione. Conviene sempre parlarne per sciogliere il nodo che causa malessere.

Chissà quanti pensieri
arrivano alla luna in questo mese appena iniziato carico di significato:
preoccupazioni, speranze, richieste...
Gennaio può rappresentare l'inizio di tante cose:
nuovi progetti, cambiamenti, nuove consapevolezze..
Una cosa dev'essere prioritaria rispetto a tutto il resto: prendersi cura delle proprie vulnerabilità.
Più si è fragili, più si ha bisogno di tutto l'amore e la cura possibili.

Un altro anno volge al termine. Che gusto vi ha lasciato? Per il nuovo anno, che ci accingiamo a vivere e a scoprire, vi auguro di trovare sempre un momento per prendervi per mano e portarvi a sorridere ..
Cari auguri di buon anno !✨

Auguri per un Natale sereno, che porti un po' di pace interiore, comunque sia!

Quando vai in psicoterapia sai da dove inizi ma non sai mai dove arrivi....
Il percorso psicoterapeutico ti conduce non dove pensavi, ma dove avevi bisogno di andare. Enon è detto che lo stesso psicologo sappia dall'inizio quale sia la tua meta personale.
Si scopre strada facendo.

Natale è nell'aria...
Con quale stato d'animo lo affrontiamo? Con rabbia o frustrazione per ciò che non abbiamo ...nostalgia per i tempi passati..romantica malinconia per i dolci ricordi che riaffiorano ..gioia per l'occasione di stare insieme ai propri cari o entusiasmo per luci, addobbi, regali o concerti? Lì dove va il nostro sguardo...apre un ventaglio di emozioni diverse...Quali sono le tue?

"A tutti noi è capitato di vivere dei momenti in cui ci accorgiamo che gli altri non ci capiscono più. Ma questo, lungi dall'essere un fatto negativo, è un segno della nostra emancipazione, del nostro sviluppo psicologico. Infatti, se siamo sempre compresi, vuol dire che parliamo il linguaggio degli altri, un linguaggio collettivo. Ma se il nostro atteggiamento e le nostre idee sono originali, non possiamo più essere capiti, perché esprimiamo qualcosa di nuovo. Ecco allora che nasce un senso di estraneità reciproca, per cui la nostra ricerca di una strada individuale viene considerata almeno come una 'stranezza'".

Aldo Carotenuto