Enrica Spotorno Psicologa
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- Maestro, non so fare niente. Non mi piace cucinare, cucire, nemmeno danzare. Come posso essere migliore?
- Tutte queste cose, se non le senti affini a te, non fanno parte del tuo cammino. Perdi troppe energie a voler essere come gli altri ti vogliono: sei in vita per imboccare la tua via. Non quella che il mondo vuole farti ingurgitare.
- E come faccio a trovarla questa via?
- Spogliati di tutti i "devo essere" ed indossa solo i "fa per me". Liberati dell'immondizia che è stata gettata nella tua mente, degli abiti troppo stretti o di quelli troppo larghi, delle parole imparate a memoria negli anni, dei morsi che per troppo tempo i tuoi denti hanno inflitto alle labbra per non far uscire la verità. Siamo nati non per essere migliori, ma per trovare la nostra unicità. E per non tradirla mai. La nostra missione è ricamarla nel mondo. Con gratitudine, fierezza, gioia immensa.
- E se non la riconosco questa unicità?
- La difficoltà non è nel riconoscerla ma nell'affidarsi ad essa. Completamente. Senza vie di mezzo o compromessi. Fanno questo i veri eroi: combattono i draghi della mente. Per riuscire a liberare la loro anima.
(Elena Bernabè)
COSA SI FA DALLO PSICOLOGO?
Dallo psicologo accadono così tante cose, che non è semplice darvi voce senza cascare nell’elenco interminabile e riduttivo di formule risapute orientate generalmente alla dimensione della cura o del benessere.
Provo a raccontarvi quello che “a volte” succede.
A volte si spacca quell’armatura di paure che impedisce alla persona di capire che l’arte da imparare in questa vita non è quella di essere invincibili e perfetti, ma quella di saper essere come si è, invincibilmente fragili e imperfetti.
A volte si diventa capaci di accettare e trasformare le proprie sfortune in trampolino per aprire la testa e il cuore, riuscendo a trasformare il dolore della vita, i propri fallimenti, la propria inadeguatezza nelle proprie risorse migliori.
A volte si diventa anche capaci di affrontare la vita con coraggio, pur avendo la malinconia come compagna di cammino, e nonostante questo di creare tanta bellezza dentro di sé e intorno a sé.
A volte ci si spoglia delle menzogne che allontanano da sé, dalla vita, dagli altri. Così si risveglia la passione assopita, la propria originalità e si confina la paura di non essere abbastanza.
A volte si impara ad essere felici di essere al mondo come padroni del quotidiano e non stremati superstiti o pallide comparse.
Infine altre volte si impara a far entrare nella propria stanza solo chi ha il diritto di vedervi scoperti, senza difese, persino nudi.
( Daniela Uglia - Psicologa )
"Nonna, come si fa a superare un momento così buio?"
"Bambina mia, l'oscurità è solo un invito. A liberarti dalla vita di prima. Si spengono i riflettori su ciò che era per poter vedere ciò che è."
"In questo momento vedo solo nero."
"Perché stai cercando la luminosità quando invece è proprio in quel nero che puoi trovare la tua forza. Non rifiutare il buio, attraversalo."
"Potrei morire..."
"Potresti invece solo guarire. Da tutti i tuoi malanni interiori."
"Nonna, guarire è un'altra cosa. Vuol dire sentirsi bene, in pace con se stessi e con il mondo, significa essere in forma ed avere forze necessarie per affrontare la vita."
"Bambina mia, ci hanno fatto credere che per stare bene bisogna impiegare il tempo ad allontanare i problemi. Ma la via per l'arricchimento interiore è un altro. Guarire significa avere il coraggio di camminare attraverso la propria oscurità. Non conosco altra via di guarigione se non il viaggio buio e misterioso. Dentro se stessi."
(Elena Bernabè - Scrittrice)
Arriverà un giorno,
in cui capirai che
Tutto l'universo vive dentro di te.
Allora sarai un mago.
Come mago non vivi nel mondo,
il mondo vive dentro di te...
Quando questo accadrà inizierai
a manifestare invece di attrarre.
E capirai che non ti manca nulla,
solo non hai ancora visto
dentro di te
ciò che stai cercando tanto...
—Mago Merlino
Alcuni pazienti arrivano, altri vanno via. Noi psicologi siamo figure di passaggio nella vita delle persone. Soffriamo con loro, ci emozioniamo, veniamo a conoscenza di pensieri inconfessabili e siamo custodi di segreti intimi. Le conosciamo in un modo e le salutiamo a fine percorso che sono diverse. Se abbiamo lavorato bene come coppia terapeutica, vediamo i nostri pazienti più sicuri, una versione migliore di se stessi, adesso pronti ad affrontare quelle difficoltà prima insormontabili. Un po' come dei genitori amorevoli, a questo punto dobbiamo lasciarli andare. Fa uno strano effetto, c'è sempre un po' di nostalgia, ma sentirsi dire accompagnato da un sorriso "grazie di tutto dottore, adesso vorrei provare a farcela da solo/a" rimane la soddisfazione più bella.
Siamo figure di passaggio ma in quel lasso temporale ci prendiamo cura della psiche, che in greco vuol dire "anima".
- Dr. D. Palazzoni
“Se davvero la sofferenza impartisse
lezioni, il mondo sarebbe popolato
da soli saggi. E invece il dolore non
ha nulla da insegnare a chi non trova
il coraggio e la forza di starlo ad ascoltare.”
— Sigmund Freud
Tra le cose che amo della mia professione... non smettere mai di imparare📚😊
Prendendo in mano la propria storia, con sguardo consapevole e braccia amorevoli verso se stessi, si può costruire un futuro sereno⚘
In questo la profondità e ricchezza del percorso terapeutico🌼
Le parole che riporto sotto mi emozionano profondamente e rafforzano l'importanza che ho sempre dato al lavoro di divulgazione del Metodo Montessori attraverso i miei corsi.
Perché la prevenzione educativa infantile è uno degli strumenti più preziosi per la difesa e promozione del benessere psicologico dei bimbi di oggi e degli adolescenti ed adulti di domani.
➡️Sigmund Freud, lettera a Maria Montessori:
"Gentilissima signora,
ricevere una lettera da Lei mi ha fatto un enorme piacere. Essendomi da sempre occupato di studiare la psiche infantile, nutro una grande simpatia per i Suoi sforzi umanitari quanto intelligenti, e mia figlia, che è una pedagoga analitica, si annovera tra le Sue seguaci (...)
Se i bambini fossero allevati in tutto il mondo secondo i suoi principi, la maggior parte degli psicoanalisti non avrebbe più niente da fare.
Suo profondamente devoto
S.Freud".
da S. Freud, Lettere 1873-1939.
Sigmund Freud, lettera a Maria Montessori:
Vienna IX, Berggasse 19, 20 dicembre 1917
"Gentilissima signora,
ricevere una lettera da Lei mi ha fatto un enorme piacere. Essendomi da sempre occupato di studiare la psiche infantile, nutro una grande simpatia per i Suoi sforzi umanitari quanto intelligenti, e mia figlia, che è una pedagoga analitica, si annovera tra le Sue seguaci.
Sono senz’altro disposto a firmare insieme a Lei l’appello per la fondazione di un piccolo istituto come è stato progettato dalla signora Schaxl. La resistenza che il mio nome potrebbe suscitare nel pubblico deve essere superata dallo splendore che emana dal Suo nome.
Suo profondamente devoto
Freud"
da S. Freud, Lettere 1873-1939.
Che gioia ritornare a guardarci negli occhi, a confrontarci, a condividere utili spunti pedagogici e psicologici per accompagnare al meglio la crescita dei nostri piccoli! Grazie ai genitori (e a una dolcissima bimba🥰)che hanno trascorso il sabato pomeriggio con me, è stata una grande gioia 😊
"In quel giardino io ero nella Psiche, mi accorgevo che tutto era psicologia intorno a me, tutto parlava psicologicamente. Il mondo è come un giardino in quanto si manifesta; è un mondo di cose come alberi, sentieri, ponti; è anche un mondo di intuizioni, di metafore, di insegnamenti – a disposizione di ogni anima che passa – dati con la facilità dei riflessi sul lago". James Hillman
Un buon inizio settimana dal mio giardino, il mio studio: stanza di parole, pensieri e silenzi
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