ASD Savona Hockey Club
Pagina Ufficiale della società sportiva dilettantistica Savona Hockey Club. Per contattarci o per Since 1958, Italian Field Hockey and indoor Hockey Club. Grazie
Hockey Club Italiano, dal 1958 attività su prato e indoor, Campionati dilettantistici di indoor (Italian League) e prato (A2), attività promozionale ludica, sociale e didattico scolastica, giovanile e seniores, maschile e femminile, categorie dagli under 8 anni ai veterani. Molto impegnata anche nel sociale con collaborazioni con molti enti e onlus. Questa è la pagina ufficiale della società sport
🏑💚
SETTIMA EDIZIONE TORNEO
UN AMICO CON LA P**A
Vi aspettiamo il 14/15 settembre al Campo della Reverdita (Stella)
Ringraziamo tutti coloro che in qualche modo collaborano con noi a partire da Coop Liguria e Fera.
Un grazie speciale va alla Asd Compagnia Arcieri 5 Stelle che ci ospita nella sua incantevole location, alla Associazione Sandro Pertini di Stella San Giovanni, al Comune di Stella - Pagina istituzionale. FIH Liguria.
In bocca al lupo per la Finale! 🏑❤️
Da sinistra
Luca, Lollo, Alessandro e Giosuè.
In attesa di
National Hockey Accademy - Liguria
https://www.youtube.com/live/DdMyNaMMg6c?si=RskXD5GOiofo8oi4
In bocca al lupo per questa bella esperienza ai nostri Luca Vaglini, Giosuè Mogavero, Alessandro Simari e Lorenzo Scarso!
Appuntamento alle 18,00 Liguria vs Veneto
TORNEO DELLE REGIONI AL VIA!
Quattro giorni di incontri, quattro rappresentative regionali, i migliori talenti under 18 del Nord Italia. Una delegazione dall’Inghilterra. Parte domani il Torneo delle Regioni, di scena dal 26 al 29 agosto al campo Tazzoli di Torino.
Parteciperanno le rappresentative di Piemonte, Liguria, Veneto e la National Hockey Academy di Coventry.
Ecco il calendario degli incontri:
26 Agosto: 4 pm Nha-Piemonte 6 pm Veneto-Liguria
27 Agosto: 4 pm Nha-Veneto 6 pm Piemonte-Liguria
28 Agosto: 4 pm Veneto-Piemonte 6 pm Nha-Liguria
29 Agosto: 10 am Final 3/4 11,30 am Final 1/2
Caro amico Meo, anche se non sei più fisicamente con noi, la tua presenza resta nei nostri cuori e nei nostri ricordi ogni giorno. Oggi, nel giorno del tuo compleanno, ti inviamo un affettuoso pensiero e tanti auguri speciali, ovunque tu sia.
Auguri, caro Meo.
Con affetto tutto il Savona Hc
PILLOLA N. 26
Prima o poi doveva succedere. Ho finito le pillole e per il momento, complice la bella (sic) stagione e le attività annesse e connesse, penso di non farne più uso. Almeno temporaneamente.
Non sono affatto guarito con questa cura, iniziata qualche tempo fa, e può darsi che debba farci riferimento per il futuro. Di hockey non si guarisce mai.
Un effetto positivo c’è stato comunque, essere riuscito a interessare una manciata di lettori e aver riallacciato con alcuni di essi una connessione solo apparentemente interrotta.
Grazie a tutti coloro che ci sono stati.
LP
Grande Emanuele Mogavero
Attività al Campo Solare 1-2-3 Stella 🌟
Tante bimbe e bimbi innamorati dello SPORT🏑🏑🏑 🏀🏈⚾️⚽️🥎🏑qualsiasi esso sia
Comune di Stella
Complimenti per la convocazione dei nostri atleti al "TROFEO DELLE REGIONI"
Simari Alessandro
Vaglini Luca
Mogavero Giosuè
Lorenzo Scarso
PILLOLA N.25
F I L O S O F I A
Ho trovato nel mare magnum dei miei documenti questo scritto risalente al 2011. L’autore è Mario Muda, centravanti indimenticato del Savona dei miei tempi.
Mario aveva accolto l’invito del CD societario a rientrare attivamente tra noi per dare una mano nella gestione tecnica. Con entusiasmo si era dato da fare per preparare una programmazione dettagliata degli allenamenti con grafici, tabelle, diagrammi e suggerimenti operativi corredato dal presente scritto a premessa del lavoro che aveva accettato di fare.
Sciaguratamente l’intervento di un personaggio di lì a poco scomparso dal nostro ambiente aveva indotto Mario con signorilità e fair play a rinunciare all’incarico nonostante gli inviti di tutti noi. Fu una perdita dolorosa.
Ritengo che il senso delle sue parole sia oltremodo attuale e auspico che possa essere trasmesso ai giocatori e interiorizzato. Nella nuova avventura che li attende sarà senza dubbio utile.
Gioca, divertiti.
Corri, tieni, nascondi la pallina, corri. Gioca con il cuore e con la testa.
Soprattutto pensa sempre a quello che stai facendo.
La filosofia di gioco deve essere: possesso di palla e rotazione per trovare il modo di smarcare l’uomo nel modo più sicuro per finalizzare la giocata. Tenere la pallina per non far ragionare l’avversario, costringerlo ad aprire varchi, obbligandolo a variare il proprio assetto.
Tenere palla, “nascondendola” agli antagonisti per costruire rapidi cambiamenti di fronte e smarcando i compagni in settori non coperti dai difensori avversari.
Per fare questo occorrono movimento, tecnica, concentrazione, idee chiare e precise, un alto senso del sacrificio, una convinzione profonda nei mezzi della squadra e nella validità degli schemi.
Il movimento e la copertura devono avvenire a tutto campo, cercando di gestire al massimo il possesso della pallina.
Volendo si può anche dire che l’obiettivo sia quello di difendere avanzando e non avere problemi ad andare indietro quando si attacca.
Questo più che uno scopo è un atteggiamento mentale e deve diventare una filosofia di gioco, ancora prima di metabolizzare gli schemi.
Il possesso di palla è finalizzato a disorientare e stancare gli avversari obbligandoli a rincorrere la pallina. Così, quando si perde il possesso della palla, bisogna subito organizzare il gioco per tentare l’immediato recupero.
La difesa deve avere una propensione aggressiva alla copertura del campo che precluda agli avversari spazi e ritmi.
Per fare questo i giocatori devono accrescere le loro potenzialità tecniche ed atletiche e devono essere in grado di ottimizzare la loro posizione in campo, gestendola in funzione della posizione della pallina e dell’avversario.
Il giocatore deve essere in grado di smarcarsi e di orientarsi in spazi ristretti e dettare con il proprio movimento il passaggio all’uomo in possesso della pallina e deve essere di supporto alla difesa nel recupero, nella gestione e possesso della pallina e nella immediata costruzione dell’azione.
Tutti i giocatori devono sapere come muoversi in base a chi è in possesso della pallina e tutti devono muoversi in funzione di questo.
Questo significa massima attenzione e concentrazione costante.
Si attacca in undici (la funzione del portiere come guida in campo è fondamentale), si difende in undici.
Il ruolo degli attaccanti nella fase difensiva e il loro movimento a scalare diventano determinanti, così come è decisivo il salire della squadra quando si perde palla per riconquistare spazi e pressare l’avversario.
La difesa si basa quindi, soprattutto sulla pressione e l’intercettazione.
Ma la solidità della squadra è nella gestione del possesso palla.
La fase da curare in allenamento deve essere improntata, principalmente, nella costruzione del gioco.
Basilari il controllo e il passaggio.
Il sistema di gioco, la mentalità devono essere patrimonio comune di tutte le formazioni: dalla prima squadra al settore giovanile, maschile e femminile, che devono imporre agli avversari il proprio stile, la propria mentalità, il proprio modulo.
La squadra deve misurare la propria abilità sulla capacità di mantenere il possesso palla e sul determinare flussi e ritmi di gioco.
Il dialogo tattico tra giocatori, continuo e stimolato, consente agli stessi di riconoscere e interpretare lo svolgimento dell’azione indipendentemente dal fatto che il singolo sia partito schierato in un ruolo piuttosto che in un altro.
Questo vale anche e, soprattutto, nella fase difensiva per quanto riguarda l’atteggiamento e la reattività mentale.
La vittoria è subordinata al gioco, non viceversa.
Chi lavora seriamente, si impegna, si allena con costanza può dire di aver adempiuto ai fondamenti per cui pratica l’hockey: migliorarsi fisicamente, fare parte di un gruppo, giocare.
Questo è l’importante: divertirsi. I risultati sono importanti, ma non determinanti al fine del divertimento, perché dipendono da fattori esterni all’impegno personale: bravura, estro, capacità, esperienza dell’avversario.
L’avversario più bravo o inferiore non va mai sopravvalutato o sottovalutato, ma sempre onorato e rispettato.
Un gruppo affiatato, preparato, determinato, conscio dei propri mezzi può raggiungere obiettivi insperati, con fatica sì, ma sempre, -soprattutto e comunque -, giocando e divertendosi.
Quindi vai, gioca e divertiti.
NIENTE HOCKEY AL LICEO SPORTIVO
Qualche mese fa Franco Melis, il presidente del FIH Liguria - Comitato Ligure Federazione Italiana Hockey su prato aveva accettato la mia idea di un incontro con la Dirigente Scolastica del Liceo sportivo “Giordano Bruno” di Albenga allo scopo di proporre l’inserimento del nostro sport nelle materie di insegnamento del Liceo.
Al momento questi gli sport che è possibile praticare: Atletica leggera, Badminton, Beach Volley, Calcio, Canoa, Fitness, Ginnastica Artistica, Judo, Karate, Mountain Bike, Nuoto & Salvamento, Orienteering, Pallacanestro, Pallapugno, Pallavolo, Sport integrato, Tennis, Tiro con l’arco, Vela.
Detto fatto, con molto entusiasmo inviai una mail all’indirizzo di posta elettronica senza ricevere risposta alcuna. Trascorso un tempo ragionevole contattai la segreteria dell’istituto. Non avevano ricevuto nulla, però mi invitarono a controllare l’indirizzo mail, cosa non al di fuori delle mie possibilità. Nel frattempo, si sarebbero presi a cuore la questione. Non ricevendo alcun riscontro mandai una seconda mail seguita da più telefonate al personale di segreteria che mi fornì variegate spiegazioni non ultime le condizioni di salute della dirigente, per una mancata risposta. Mi fu precisato che avrebbero passato la mia richiesta al personale docente incaricato. Da quel momento non ci sono state comunicazioni da parte del Liceo Sportivo.
A inizio luglio sono giunto alla conclusione che l’hockey su prato non troverà spazio come sport da praticare all’interno del Liceo albenganese.
Peccato.
Una risposta qualsiasi, un rifiuto motivato oppure no sarebbe stato maggiormente gradito e ce ne saremmo fatti una ragione.
Sono stato per parecchio tempo il delegato provinciale del Comitato Nazionale Olimpico Fair Play. Se venisse inserito come materia di insegnamento o al limite come corso di aggiornamento ciò potrebbe costituire un miglioramento per le relazioni con l’esterno.
LUCIANO PINNA
Attentissimo a Cagliari il nostro Emanuele Mogavero
Corso allenatori terzo livello.
NON È UN PAESE PER HOCKEYSTI 3/3
Martedì 8 e mercoledì 9 febbraio 2005 il Secolo XIX uscì con due articoli sul campo di Zinola nei quali si esponevano i dubbi e le critiche della F.I.G.C. sull’opportunità di adottare una doppia tracciatura sul manto per il calcio (bianca) e l’hockey (gialla o arancione) sia pure di diverso spessore e di seguito “Solo la FIGC (nazionale) dice no alla coabitazione”.
Il Secolo XIX: “Il campo di hockey si farà al Levratto oppure rischia di divenire una chimera. Il progetto di piazzare l’hockey a Legino è tramontato di fronte alle rimostranze della circoscrizione che lì chiede un parco urbano. E per il quale ci sarebbero già accordi con l’amministrazione.”
Intanto si decise che l’altezza degli steli del manto sarebbe stato di 5mm, scontentando noi tutti. Seppi, inoltre, che la F.IG.C. si opponeva alla doppia tracciatura del campo e che, eventualmente, extrema ratio, le segnature in color arancione sarebbero state poi coperte con uno spray estemporaneo color verde, “ripristinate” dopo ogni incontro con un solvente apposito.
Intanto La Stampa sembrava contraddire quanto sopra: “Il Comune sembra comunque orientato a proseguire la prima ipotesi: una struttura polivalente per l’hockey e altre discipline sportive nell’area dell’ex caserma Blignì. Sono ormai cinquant’anni che il mondo dell’hockey savonese attende finalmente una propria struttura: i tempi sono davvero maturi.”
In conclusione, un campo sintetico a Zinola avrebbe permesso soltanto al calcio di giocare idoneamente mentre per l’hockey sarebbe stato problematico: una soluzione peggiore dello stato attuale delle cose. L’ipotesi di utilizzare l’area dell’ex caserma Blignì, d’altra parte, avrebbe invece dilatato i tempi di almeno due anni o più visto che la Circoscrizione - nel cui territorio si sarebbe edificata l’opera - cominciava ad avanzare idee e proposte per un altro utilizzo di quella zona.
Anche in questo caso non se ne fece nulla, mancava un pezzetto di terreno e un ex assessore che abitava nei pressi e che inizialmente si era espresso favorevolmente per la cosa ebbe la folgorazione che un campo sotto casa avrebbe limitato la sua libertà di azione. Non fosse mai!
Ancora una volta pareva che la gente, sentendo parlare di hockey, fosse presa da una crisi di rigetto e si desse a ipotizzare proposte di ogni genere e di peso politico più corposo pur di non averlo tra i piedi.
Erano anche stati avviati da alcuni di noi, contatti nella vicina Albisola per un’area di proprietà del Comune di Novara, adiacente a Villa Faraggiana che poteva prestarsi alla bisogna. I problemi principali erano la realizzazione dell’opera che, come società, non saremmo mai stati in grado di gestire senza l’ausilio di enti e fondazioni cittadine e l’affitto annuale da pagare che, esso solo, avrebbe prosciugato le nostre risorse societarie. Un altro buco nell’acqua nonostante l’entusiasmo iniziale.
Un altro sito era stato reperito a Legino, più esattamente il campo del C.S.I. “Nicolò Aragno” di proprietà della Curia. Anche in questo caso si avviarono trattative, con sopraluoghi, coinvolgimento tecnici, bozze progettuali… una cosa già attuata con miseri risultati. Fu presentata domanda alla Curia, preparato il solito progetto per ricoprire il terreno di gioco con un manto sintetico adatto sia al calcio sia all’hockey. Tutto si interruppe proprio a causa di trattative che a tutt’oggi non sono del tutto chiare: si parlò di offerte e richieste fuori mercato con divagazioni creative di un assessore dell’epoca che arrivò al punto di proporre la messa a dimora di qualche migliaio di alberi di Natale. Chissà perché? Anche la delegazione savonese del Movimento 5 stelle insorse nelle sedi opportune a stigmatizzare la poca chiarezza dell’accordo e la priorità di destinare i fondi comunali a progetti più importanti e utili per la cittadinanza. Speriamo siano stati ben utilizzati.
Dovemmo pure leggere delle proteste vibranti dei genitori dei giovani calciatori del quartiere leginese che si chiedevano, sgomenti, dove sarebbero potuti andare a giocare i loro figlioli qualora il Don Aragno fosse diventato anche un campo da hockey. I nostri fanciulli invece non avevano questi problemi, da sempre abituati a vagare da un luogo all’altro come Mosè nel deserto o la gente palestinese da sempre alla ricerca della terra promessa.
E siamo arrivati ai giorni nostri con questa situazione: utilizziamo il campo del Santuario per l’attività femminile e gli allenamenti, l’”Arnaldi” di Genova per quella seniores maschile e la categoria U. 16 mentre il campo della Parrocchia San Dalmazio di Lavagnola è diventato in nostro punto di riferimento per gli allenamenti del numeroso settore giovanile.
Credo di essere riuscito a illustrare abbastanza bene il senso del titolo di questo mio scritto anche se mi sorge il dubbio di aver scordato qualche migrazione a ponente e levante.
Credo altresì che, a causa della mia età ma non solo, non mi sarà data la soddisfazione di poter calcare un manto sintetico in Savona, quindi ho chiesto a mia moglie, se mai ci sarà un sintetico in città, di spargerci sopra le mie ceneri quando sarà il momento. Con il permesso del Comune,
ça va sans dire.
lucianopinna
NON È UN PAESE PER HOCKEYSTI 2/3
Il presidente di una società calcistica cittadina, dalla rubrica “Lettere al Direttore” del Secolo XIX di sabato 2 marzo 1996, espresse i suoi dubbi sull’utilità di un campo per l’hockey al Santuario. Esso avrebbe tra l’altro sottratto parcheggi ai pellegrini che una volta l’anno si raccolgono in questa località per celebrare la Festa della Madonna.
Niente paura; un poco più a valle c’era un’area di orti, frutteti e coltivazioni che poteva fare al caso nostro, bastava dirottare sforzi e progetti sul nuovo sito, Santuario 2. Nuovo contatto con l’architetto ex-hockeysta, da sempre coinvolto in questi progetti, e nuovo progetto con relativo esborso delle casse comunali. Nuove assicurazioni e ancora nuove sopraggiunte difficoltà. Anche in questo caso la cosa finì in una bolla di sapone, semplicemente si disse che non si poteva fare.
Uno dopo l’altro furono scartate la possibilità di un campo da hockey a Quiliano e Zinola e si ripiegò sull’impianto di atletica alla Fontanassa che poteva contenere il terreno di gioco all’interno dell’anello delle corsie di corsa, utilizzato per i lanci. Si trattava solo di aggiustare il settore lanci, appunto, in modo da mettere in sicurezza gli atleti impegnati nelle attività. Si poteva fare!
Ah sì, bisognava effettuare dei carotaggi sul terreno poiché prima, sul sito, c’era un’ex - discarica di automobili, riempita con terra e detriti di dubbia provenienza. Il solito architetto presentò il progetto e in breve tempo vennero fatti i rilievi del caso dai quali risultarono alcune “caverne” da riempire con materiale adeguato per ricompattare il terreno. Senz’altro si poteva fare!
Ci furono obiezioni della società sportiva contro il campo, il locale Dopolavoro Ferroviario, che gestiva l’impianto e che avanzò riserve sulla nuova sistemazione. Altri personaggi, coinvolti nell’uso del campo di atletica, espressero parere sfavorevole sul progetto e sul danno che avrebbe arrecato ai fruitori abituali.
Sfumata la possibilità Fontanassa con un grosso respiro di sollievo dei lanciatori di disco e giavellotto, il Comune di Savona, dando prova di una fattiva ed empatica collaborazione, propose nell’ordine il “Levratto” di Zinola di prossimo rifacimento in erba sintetica calcistica e l’ex-area tiri della allora Caserma Blignì.
Lunedì 21 luglio 2002, La Stampa uscì con un articolo titolato: “Nuovo campo in sintetico nell’ex-Blignì ”. Cito dall’articolo: “Da oltre quarant’anni il mondo hockeystico savonese attende un impianto idoneo per costruire un campo in sintetico. Il Comune ha localizzato nella zona dell’ex-caserma Blignì di Legino l’area adatta per costruire l’impianto sportivo… Sarà un impianto idoneo per la massima serie, che significherebbe per Savona avere anche la possibilità nel periodo estivo e invernale di ospitare i raduni delle nazionali o di nazionali straniere, oltre a realizzare stage. …”
Comunque, bisognava pur giocare ed essendo in rifacimento il campo di Zinola noi decidemmo di giocare a Genova per offrire ai nostri atleti una opportunità di crescita maggiore nonostante i costi non indifferenti di gestione.
Si ripiegò ancora sul Levratto, sul “nuovo Levratto”, con riunioni di dirigenti comunali delle società di hockey e di calcio, interventi di rappresentanti della F.I.H. e F.I.G.C. personaggi del Comune per definire la lunghezza del pelo del manto da adottare senza giungere ad una conclusione accettabile per tutti. In compenso si deliberò la costruzione di canalette di scolo nel caso si fosse deciso a settembre e dopo le opportune proposte della F.I.H. di un manto nuovo, adatto ai due sport.
SIAMO SFINITI!
E' ORA DI RACCONTARVI I FATTI COSÌ COME SONO AVVENUTI. (1/3)
L'hockey a Savona, unico sport ad alti livelli privo di un luogo dove allenarsi da decenni. È tempo di dare voce a questa ingiustizia sportiva!
NON È UN PAESE PER HOCKEYSTI 1/3
Il “paese” altri non è che la città di Savona, tanto per mettere le cose in chiaro da subito.
E se all’inizio, il lontano 1954 o 1955 (non è mai stato possibile definire con certezza l’origine di tutte le cose ma certamente non il 1950 come affermato da alcuni) potemmo contare su di una certa solidarietà sportiva per un impianto dove svolgere l’attività e un contributo monetario dal Commendator Del Buono, allora presidente del Savona F.B.C. nonché del Coni di Savona (che si fece latore della richiesta di 25.000 lire al Coni nazionale), con il passare degli anni abbiamo dovuto peregrinare da un campo all’altro, da una cittadina all’altra con borse, bastoni e porte da gioco al seguito a seconda delle necessità contingenti.
Provo a ricostruire questi sessanta anni di hockey con riferimento alla vicenda campo che ho vissuto quasi interamente.
Il primo fu il campo di Corso Ricci, 1956, (rimasto soltanto nella memoria dei più vecchi sportivi savonesi) seguito a breve distanza di tempo dal Comunale di Quiliano e dal “Faraggiana” di Abissola, 1956 – 1958.
Per gli allenamenti, disponevamo anche del piccolo campo in terra battuta di Via Cadorna, l’avanstadio come lo chiamavamo noi, esattamente dove adesso è stato costruito un campetto da calcio a sei o sette giocatori. Il sito ribolliva spesso della polvere sollevata dai bastoni, le scarpe e i gambali dei portieri di turno e gli allenamenti solitamente erano costituiti da partitelle accese e convulse che saggiavano le doti degli estremi difensori ma non favorivano certo le tattiche di gioco della squadra, costretta a giocare a ranghi ridotti in uno spazio compresso e affollato come i portici di Via Paleocapa il 13 dicembre, festa di S. Lucia.
Anche il campo “Gambetta” di Valleggia e quello della Valletta S. Michele (anch’esso scomparso per lasciare posto ad altri manufatti) ci videro “protagonisti” sempre con lo stesso entusiasmo fino a quando ci vennero spalancate le porte del “Valerio Bacigalupo” di Legino – in effetti un giorno ritrovammo le nostre porte di gioco nel fossato perimetrale dello stadio, peccato non fosse lì dove eravamo soliti metterle. Si giocava la domenica mattina, componendo le porte da gioco e tracciando con la segatura le linee di fondocampo, dei 22,30 metri e il cerchio dell’area di tiro… un bel riscaldamento prima e dopo l’incontro, davvero.
Venuta meno la possibilità di utilizzo del Comunale trovammo ospitalità al “Levratto” di Zinola, impianto in terra battuta con spogliatoi prefabbricati in lamiera dotati di ogni più moderno confort dove disputammo molti campionati con i rimbrotti delle squadre ospiti per le condizioni del terreno di gioco.
Nel frattempo, continuavano ad essere fatte richieste a Palazzo di Città per un impianto specifico ricevendo assicurazioni e promesse disattese.
A metà anni 1980 si cominciò a parlare di campi in erba sintetica e fu naturale volgere verso questo nuovo fondo le rinnovate richieste di un impianto da hockey.
Il Comune desideroso di risolvere la questione propose allora una porzione di terreno al Santuario; ancora una volta progetti, rilevazioni cartografiche, delibere per scoprire alla fine che pure qui si doveva espropriare una parte di terreno di una villa e chiedere la deroga ad una legge regionale sulla costruzione di opere pubbliche nella vicinanza di corsi d’acqua ma anche questo era un problema praticamente risolto. Si poteva fare senz’altro, nessun problema.
Dopo qualche tempo sui giornali locali si scatenò una campagna di stampa contro la possibilità di costruire il sintetico al Santuario da parte del Comitato di quartiere locale.
(seconda parte venerdi 21/06)
Savona Hockey Club, promozione conquistata: il ritorno in Serie A2 è realtà - IVG.it Si chiude così una stagione straordinaria per i biancoverdi, con la promozione in Serie A1 indoor e la conquista del titolo regionale nel Trofeo Coni
E per noi, Miglior Capitano ROBERTO MONTAGNESE!!
(foto di Nicolò Biancalani Hockey Club Pistoia)
Miglior realizzatore RICCARDO VAGLINI
(foto di Nicolò Biancalani Hockey Club Pistoia)
Miglior giocatore DAVIDE VALSECCHI
(foto di Nicolò Biancalani Hockey Club Pistoia)
Ringraziamo per queste bellissime immagini Biancalani e l' Hockey Club Pistoia per l'organizzazione e l'ospitalità.
Ringraziamo per queste bellissime immagini Biancalani e l' Hockey Club Pistoia per l'organizzazione e l'ospitalità.
PROMOSSI!!!
Una rara foto di un nostro tifoso!! Grande Bruno!!
RISULTATO DI OGGI
FINALI BM - Montagnana Pistoia
15/06/2024
HC Savona - Raccomandata 4-2 (2Montagnese, 1Valsecchi D., 1Vaglini R.)
Az Hockey Team - HC Savona 1-3 (1Montagnese,1Vaglini R., 1Scaiola S. (R))
RISULTATO PRIMA PARTITA DI OGGI
FINALI BM - Montagnana Pistoia
15/06/2024
HC Savona - Raccomandata 4-2 (2Montagnese, 1Valsecchi D., 1Vaglini R.)
H.17.30 Az Hockey Team - HC Savona
Partitella di fine stagione con i nostri piccoli! 💚🤍💚
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