Walter Guerrieri Chirurgo Vascolare

Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Walter Guerrieri Chirurgo Vascolare, Medico, Siena.

19/07/2023

Ad Anversa, in Belgio, si trova questa scultura dolcissima che celebra il legame tra l'uomo e il cane.
Si narra di un orfanello e di un cane abbandonato che diventano amici inseparabili. ❤

15/01/2023

Un Angelo …risplendi di luce in eterno grande uomo

04/11/2022

Non ti ho messo al mondo, ma ti ho fatto dormire sulla mia pancia.
Non ti ho allattato, ma ti ho nutrito con il mio amore ogni giorno.
Non ho cambiato i tuoi pannolini, ma raccolgo la tua c***a con un sacchettino.
Non ho calmato il tuo pianto con un ciuccio, ma ti ho dato sicurezza quando la paura ti ha fatto tremare e sei corso tra le mie braccia.
Non ti ho portato sulle altalene, ma abbiamo passato ore al parco insieme.
Non ti ho insegnato a scrivere e disegnare, ma ti ho saputo con pazienza educare.
Non abbiamo lo stesso sangue, le stesse sembianze e lo stesso modo di comunicare, quello che ci accomuna, è lo stesso modo di amare.

Per tutte quelle persone che trattano i loro animali, come migliori amici, pezzi di vita, frammenti di cuore. ❤️

Dal web

04/11/2022
Photos from Walter Guerrieri Chirurgo Vascolare's post 05/10/2022

LASER PER LA RIPARAZIONE DELLE LESIONI VASCOLARI

Capillari, varici e teleangectasie possono essere riparati attualmente utilizzando la tecnologia laser: selettiva, efficace e meno invasiva rispetto alle tradizionali.
Per lesioni vascolari si intendono una serie di inestetismi che coinvolgono i vasi sanguigni, da quelli di piccolo a quelli di grande calibro.
La causa risiede sempre in alterazioni dei vasi, che possono andare da una dilatazione o restringimento degli stessi fino a lesioni più complesse. Le cause possono essere le più svariate: sicuramente si parte da una predisposizione genetica che si unisce poi a fattori ambientali. A volte la causa è invece da ricercare in patologie vascolari, come ad esempio l’insufficienza venosa cronica, le arteriopatie degli arti inferiori, le TVP (trombosi venose profonde), il morbo di Burger, e altre.
Quello che accomuna quasi tutte le lesioni è l’inestetismo che ne deriva. Le vene e i capillari diventano visibili sulla superficie cutanea come venuzze di colore variabile dal rosa/rosso al viola. Le vene di calibro maggiore come quelle presenti negli arti inferiori possono anche emergere come “cordoni”, con una o più nodosità.

QUALI SONO GLI INESTETISMI PIÙ CARATTERISTICI DELLE LESIONI VASCOLARI

Partiamo dalle varici, inestetismo conosciuto più comunemente con il termine “vene varicose”. Le vene di cui si parla sono quelle degli arti inferiori. Il sangue defluisce dal basso verso l’alto grazie alla spinta dei muscoli e a particolari valvole, chiamate valvole a “nido di rondine”, che si aprono al passaggio del sangue chiudendosi subito dopo, per evitare il reflusso del sangue verso il basso.
Quello che accade è che, per cause diverse, i vasi si dilatano eccessivamente. Questo porta ad un malfunzionamento delle valvole, e alla ricaduta del sangue verso il basso, cosa che autoalimenta la dilatazione. I sintomi iniziali sono senso di gonfiore e pesantezza alle gambe, a volte bruciori ed altre volte crampi. Se non trattate prontamente le varici possono peggiorare, evidenziandosi come caratteristici cordoni e con una o più nodosità.
Se parliamo invece di capillari, i vasi di calibro più piccolo, gli inestetismi più comuni compaiono a livello del volto. Si evidenziano come linee più o meno sottili di colore variabile dal rosso al violaceo, a volte anche di forma sinuosa. Le zone più interessate dagli inestetismi sono le guance ed il naso, ma a volte possiamo trovarli anche a livello degli arti inferiori. Sono conosciuti anche con il termine di teleangectasie.
La dilatazione dei capillari del volto è causa anche di un inestetismo caratteristico, la couperose, che si manifesta con chiazze rossastre sulle guance. Chi soffre di couperose ha in genere una pelle sottile e capillari particolarmente fragili, che tendono a dilatarsi o rompersi più facilmente. Bisogna fare attenzione a curare la couperose, perché può evolvere in un inestetismo della pelle più grave, la rosacea o acne rosacea. La rosacea colpisce in particolare guance, fronte e naso, provocando la formazione di papule, pustole e dilatazione dei capillari in seguito all’infiammazione dei follicoli piliferi.

COME AGISCE IL LASER NELLA RIPARAZIONE DELLE LESIONI VASCOLARI
Il laser agisce riparando la lesione vascolare attraverso il calore selettivo. La riparazione del vaso avviene chiudendo il segmento interessato dalla lesione, attraverso la coagulazione del vaso sanguigno. Il coagulo viene poi naturalmente riassorbito.
Il laser utilizzato è di tipo 500, e in quanto tale agisce sugli strati inferiori della pelle, lasciando intatta l’epidermide. Il principio è la foto termolisi selettiva, grazie alla quale il calore emesso dal laser agisce specificatamente sulle lesioni vascolari riconoscendone il colore, senza intaccare il tessuto circostante.
Il laser non ha in genere controindicazioni.
La zona trattata, dopo la seduta, può presentare una colorazione blu-viola per due-tre giorni, ma gradualmente torna al colore originario. Dopo la seduta, si può comunque tornare immediatamente alla vita sociale. Non è prevista convalescenza, ma ci si deve attenere scrupolosamente alle prescrizioni ed alle indicazioni del medico che ha effettuato il trattamento.

PRIMA DEL TRATTAMENTO

È sempre però necessario effettuare queste terapie senza essere abbronzati e senza esporsi al sole nei giorni immediatamente successivi.
Normalmente la seduta sia di laser che di luce pulsata dura dai 10 ai 20 minuti a seconda del tipo e dell’estensione del problema da trattare. Laser e luce pulsata sono in grado di agire direttamente e solo sul bersaglio, lasciando la pelle attorno del tutto integra e sana. Solitamente servono più sedute per risolvere il problema, ma in molti casi anche una sola può dare un’ottimo sollievo.

DOPO IL TRATTAMENTO
Sul volto è possibile che nell’immediato residui un minimo rossore che rimarrà per pochi giorni, ma sarà possibile fin da subito applicare crema idratante e trucco. Dopo la procedura ci sarà un edema ed un arrossamento diffuso sulla zona trattata che necessiterà di essere idratata con creme appositamente prescritte.
Sugli arti inferiori si potrà osservare un imbrunimento dovuto allo spandimento dell’emoglobina nel derma (porpora) che si riassorbe in una ventina di giorni; si osserverà inoltre un arrossamento dovuto all’effetto infiammatorio delle pareti del capillare che risulterà in uno sbiadimento della teleangectasie se non nella sparizione completa nel corso delle settimane.
Importante è la fotoprotezione per 2 settimane, evitare l’esposizione ai raggi UV ed evitare lampade e/o docce solari. Il paziente è in grado di muoversi autonomamente a prescindere dalla sede trattata e non è necessaria convalescenza alcuna.

I RISULTATI ottenuti con le terapie laser e luce pulsata durano normalmente molto a lungo nel tempo. Per le caratteristiche della patologia stessa (couperose/rosacea), però, sarà possibile che ogni tanto si manifesti qualche nuovo capillare, per trattare il quale è normalmente sufficiente una sola e brevissima seduta.
Sarà inoltre poi buona norma utilizzare prodotti di dermocosmesi adatti al vostro tipo di pelle e di problema per mantenere a lungo nel tempo i risultati ottenuti. La visita medica specialistica precede sempre il primo trattamento. Ogni individuo, ogni area corporea sullo stesso soggetto vanno infatti valutati e definiti prima di iniziare qualunque trattamento.
Il costo della visita è incluso in quello dei trattamenti, e questo, così come il numero delle sedute, viene stabilito assieme al paziente durante la visita pre-trattamento e sono soggettivi.

Photos from Walter Guerrieri Chirurgo Vascolare's post 21/09/2022

Cellulite e pelle a buccia d'arancia

La pelle a buccia d’arancia è in realtà il tipico effetto antiestetico della cellulite. L’alterazione del tessuto cutaneo che provoca l’effetto proprio simile alla buccia di un’arancia (ovvero i buchini più o meno profondi), è ben conosciuta soprattutto dal genere femminile (ben l’80% della popolazione ne soffre).
A dire il vero, non compare al primo stadio della cellulite dove la complicanza maggiore è il ristagno dei liquidi nei tessuti, ma negli stadi successivi.
Se all’inizio, schiacciando con un dito, appaiono queste “fossette”, più la situazione si fa seria, più si vedono ad occhio n**o senza nemmeno aver bisogno di comprimere: ciò toglie uniformità e tonicità alla pelle.
Le cause della pelle a buccia d’arancia.

Le cause sono molto simili a quelle che in primis aumentano il rischio di sviluppare la cellulite.
• – Indumenti stretti e costrittivi come jeans o leggings che non permettono la normale circolazione del sangue e tendono a stringere la pelle che si ritrova in mancanza d’aria. L’accavallamento delle gambe, con questi oufit, risulta un killer della vostra salute.
• – Gli sbalzi ormonali: tra ciclo o menopausa fatevene una ragione sull’avere la pelle a buccia d’arancia, purtroppo. Per essere più precisi, la quantità di estrogeni nelle donne (che sono gli ormoni femminili), favorisce la ritenzione idrica che comporta un aumento del volume dei cosi detti adipociti, che fanno uscire i liquidi quando arrivano al loro volume massimo. Di conseguenza i capillari non riescono più a drenare tutti questi liquidi in eccesso e restano accumulati.
• – Avere una vita sedentaria, troppi grassi e zuccheri, poca acqua, troppo alcool.
• – La predisposizione genetica
• – Medicalmente, i problemi vascolari sono una delle cause maggiori per la formazione della buccia d’arancia, perché vi è di base una circolazione sanguigna non corretta. L’organismo non è così in grado di espellere le tossine e tutte le altre sostanze che creano il grasso accumulato.


Pelle a buccia d’arancia: quali sono i rimedi per tentare di contrastarla?

Prima di tutto la dieta: la tavola è sempre un ottimo inizio per tutti i malanni. Una dieta equilibrata con frutta e verdura di stagione, evitando tutto ciò che si può considerare ipercalorico, molta acqua (due litri al giorno), insieme a una buona attività fisica, sono le basi per iniziare.
L’idratazione risulta fondamentale per combattere la cellulite e la buccia d’arancia essendo la ritenzione idrica un vero killer in merito: ecco perché l’acqua è una delle “medicine” più precise e concrete agendo con una diuresi che permette di eliminare tutto ciò che è in eccesso.
Attenzione però, che i due litri al giorno consigliati non riguardano tutti i liquidi “bevibili”. La cosa migliore è quella di evitare le bevande zuccherate e le bibite gassate anche in versione light: contengono sostanze che aumentano la ritenzione di liquidi e l’accumulo del tessuto adiposo. Meglio optare per spremute di frutta fresca, tea, infusi, estratti. Da non toccare minimamente nemmeno le bevande alcoliche, altro nemico numero uno della cellulite.
A tavola è importante includere alimenti ricchi di vitamina C (dalle arance ai kiwi) e di vitamina P (in particolare frutti rossi), che aiutano la rigenerazione cellulare.

Per quanto riguarda i cibi detox, ecco una “mini” lista da inserire nell’alimentazione quotidiana:
• Melograno
• Barbabietola rossa
• Finocchi
• Mirtilli
• Crescione
• Papaya
• Carciofi
• Riso integrale
• Broccoli
• Cavoli
• Semi di lino
• Cumino
• Alghe marine
• Mele
• Limone
• Aloe
• Carota
• Zenzero
• Avocado
• Noci brasiliane
• Ananas
• Curcuma
• Pompelmo
• Bacche di Acai e Gogji
• Pompelmo
• Quinoa
• Grano Saraceno
• Amaranto

Come sempre negli inestetismi della pelle, il sale andrebbe evitato perché come ormai risaputo, crea molti problemi di ritenzione idrica. Questo vuol dire limitarne l’uso e limitaregli alimenti che lo contengono come i cibi preconfezionati, conservati sotto sale o trasformati (tipo le patatine in busta e gli insaccati).
Un consiglio è quello di salare anche la pasta a fine cottura perché assorbirà meno sodio.
Nel caso in cui si abbia voglia di avere cibi più saporiti, sono ideali le spezie, l’aceto, le erbe aromatiche o il limone per condirli con più gusto.
Per quanto riguarda la natura, ecco un paio di aiuti grazie a piccoli consigli:

1. Per 15 giorni, ogni mattina bevete un bicchiere di acqua con due cucchiai di aceto di mele. Vi sentirete splendide.
2. Prendete delle foglie di betulla e lasciatele in infusione per 5 minuti nell’acqua bollente, poi bevetela. Migliora la circolazione sanguigna e contrasta il grasso eccessivo.
Che attività fisica è consigliata?

Sicuramente quella di tipo aerobico, dove c’è sempre l’apporto di ossigeno durante l’allenamento. La presenza costante di ossigeno garantisce una riduzione completa dei carboidrati, passando successivamente a bruciare le riserve di grasso, dopo aver avuto l’accesso a tutte le riserve di zuccheri complessi.
Se invece volete provare a fare un po’ di attività fisica aerobica anche in casa, ci sono due accessori facilmente reperibili e che possono essere d’aiuto:
• – lo stepper. Agisce soprattutto sulla zona inferiore come gambe e glutei. Favorisce la perdita di peso, rassodando il corpo mentre simuli la salita delle scale. Comodo anche da portare in vacanza perché non occupa troppo spazio. Nel caso non lo aveste, usate gli scalini del luogo dove siete per fare sessioni da 20 alternanze, ripetuti almeno 3 volte con un intervallo di 30 secondi;

• – la corda per saltare. Esattamente quella che usavamo da ragazzini: aumenta la resistenza, rinforza il cuore, brucia le calorie, tonifica il corpo, migliora l’equilibrio, sviluppa la coordinazione e pare riesca a correggere la postura, oltre che ad essere un oggetto per nulla ingombrante.

Per dare il massimo, sarebbe l’ideale usarla almeno 3 volte la settimana facendo 2 minuti di corda (per 3 sessioni), con 20 secondi di recupero tra una e l’altra. Non importa come la saltate: piedi uniti o alternati, saranno comunque un toccasana per la vostra cellulite.
CELLULITE E BUCCIA D’ARANCIA: I RIMEDI DIPENDONO DALLO STADIO DI SVILUPPO
La cellulite si sviluppa generalmente in quattro diverse fasi. Per comprendere in quale stadio ci si trova, è sufficiente schiacciare con un dito la pelle in una zona con la buccia d’arancia e vedere che tipo di avvallamento si forma.
La fase iniziale avrà un avvallamento praticamente inesistente (2 millimetri), che salirà a 4 millimetri nel secondo stadio e ulteriormente nel terzo (6 millimetri) e nel quarto (8 millimetri).

La cellulite al primo stadio è quasi impercettibile perché il ristagno dei liquidi – altrimenti detta ritenzione idrica – è esclusivamente nei tessuti profondi, perciò la condizione è decisamente reversibile e può essere curata anche a casa. Ovviamente, però, la tendenza al disturbo rimarrà e sarà necessario tenere la situazione sotto controllo.
Se nel tessuto adiposo iniziano a formarsi dei piccoli noduli, la pelle perde elasticità e si presenta più rigida, allora la cellulite si trova al secondo stadio. Solitamente, la cellulite in questo stadio si localizza sull’interno coscia e sulle braccia: in questo caso, l’inestetismo è più evidente e si manifesta non più solo “pinzando” la pelle. Per prendersene cura, può essere utile l’aiuto di un’estetista.

AL TERZO STADIO POSSONO COMPARIRE I SEGNI DI UN’INSUFFICIENZA VENOSA ED È BENE RIVOLGERSI A UN MEDICO!
Nel terzo stadio della cellulite i noduli aumentano di dimensione e la pelle ha il classico aspetto della buccia d’arancia. In questo caso, possono comparire anche i segni di un’insufficienza venosa e di problemi circolatori: le zone più colpite, ad esempio, potrebbero risultare fredde. Intervenire è difficile, ma possibile: è necessario, però, affidarsi a un medico.
L'unico a essere irreversibile è il quarto stadio, in cui i noduli sono voluminosi e molto evidenti a causa delle fibre di collagene irrigidite che comprimono addirittura le terminazioni nervose. Non serve aggiungere che in questo caso è imperativo consultare uno specialista
LA CELLULITE È ASSOCIABILE A UN PROBLEMA CIRCOLATORIO, MOLTO SPESSO LEGATO ALLA POSTURA!
Che sia su gambe, glutei, ginocchia e persino addome, la cellulite è essenzialmente associabile a un problema circolatorio. In molti casi – quasi il 70% – questa infiammazione è legata a un problema posturale che compromette la circolazione soprattutto delle gambe.
ONDE D’URTO O ONDE ACUSTICHE
Le onde acustiche (o onde d’urto) producono uno stimolo meccanico che migliora la circolazione sanguigna locale e aumenta la produzione di collagene e fibre di elastina da parte delle cellule, migliorando l’elasticità della pelle.
In particolare, gli studi condotti confermavano una buona efficacia delle onde acustiche AWT®.

Photos from Walter Guerrieri Chirurgo Vascolare's post 20/09/2022

LA TECNOLOGIA CON RADIOFREQUENZA PER IL TRATTAMENTO DELLE VARICI DEGLI ARTI INFERIORI

Al fine di offrire ai pazienti prestazioni mediche sempre più all’avanguardia la maggior parte degli Ospedali Ospedale si sta dotando di un nuovo strumento per trattare le varici degli arti inferiori. Questo dispositivo medico permette il trattamento con radiofrequenza delle varici degli arti inferiori con una tecnica mininvasiva.

I benefici della Termo-ablazione endovascolare con radiofrequenza

Questa tecnica, definita termo-ablazione endovascolare tramite radiofrequenza, si è rapidamente imposta sulla scena chirurgica vascolare; attualmente è il sistema per la risoluzione della patologia di insufficienza venosa cronica dell’arto inferiore più efficace e standardizzato presente sul mercato mondiale.
Le linee guida ESVS e l’American Venous forum indicano l’ablazione in radiofrequenza come prima scelta in caso di incontinenza della vena piccola e grande safena.

BENEFICI PER IL PAZIENTE
• La procedura è, se svolta correttamente, totalmente indolore, sia durante che dopo l’intervento.

• il trattamento non richiede intervento chirurgico in quanto, essendo una tecnica endovascolare, non necessita di accessi chirurgici all’inguine, legatura alta o procedure cruente come lo stripping venoso (attualmente le metodiche più utilizzate per questo tipo di patologia); la procedura consta di un accesso tramite puntura della grande vena safena all’altezza del ginocchio e dell’inserimento di un catetere all’interno della stessa. Questo è l’unico accesso necessario.

• Vista la mini invasività, il trattamento può essere effettuato in qualunque stagione dell’anno, anche nei periodi caldi, ove normalmente non si operano le vene varicose.

• Non sono necessari punti di sutura, non rimangono cicatrici sulla cute.

• La procedura non genera ematomi, ustioni o decolorazioni della pelle

• Durante il trattamento, qualora il paziente avvertisse fastidio o dolore, all’arresto dell’erogazione di radiofrequenza (dal manipolo del catetere) corrisponde un effettivo abbattimento istantaneo della temperatura. Questo è dovuto al fatto che la fonte termica è un “ponte radio” creato tra la parte attiva (7cm) del catetere ed il vaso venoso.

• Il trattamento ha il più basso tasso di recidive mai riportato in letteratura. Si evidenzia che la percentuale di recidiva della patologia è molto bassa: in 3 anni circa il 5%

• La possibilità di tornare alle normali attività dopo qualche ora ha un impatto benefico non solo sul paziente, ma anche a livello sociale.

• Non è necessaria anestesia epidurale o anestesia totale; per effettuare il trattamento è sufficiente un’anestesia tumescente locale con la triplice funzione, oltre che di anestetico, di barriera termica e di svuotamento parziale per compressione del tratto venoso in esame.

• Durando soltanto tra i 20 e i 30 minuti, l’impatto emotivo di un intervento viene ridotto di molto o addirittura annullato.

E’ bene sottolineare che molte ma non tutte le varici possono essere trattate con questa metodica; pertanto il chirurgo, anche in base all’esame ecodoppler, stabilirà caso per caso l’eligibilità del paziente a questo tipo di trattamento.
L’unica terapia obbligatoria è l’iniezione di eparina a basso peso molecolare per via sottocutanea per 7 giorni. La ripresa dell’attività quotidiana risulta essere rapida e sostanzialmente indolore.

Photos from Walter Guerrieri Chirurgo Vascolare's post 20/09/2022

SCLEROTERAPIA E SCLEROMUSSE PER IL TRATTAMENTO DELLE VARICI ,TELEANGECTASIE CAPILLARI E DELLE VENE RETICOLARI

La Terapia Medica Specifica e essenzialmente rappresentata dalla Scleroterapia.
La Scleroterapia consiste nella iniezione di un farmaco all’interno di una vena col fine dei determinarne una irritazione che possa condurre alla essiccazione della vena sino alla sua scomparsa.
La scleroterapia si divide in minore e maggiore.

» La Minore è indirizzata alle varici di piccolo calibro che costituiscono perlopiù un problema eminentemente estetico

» La Maggiore è indirizzata al trattamento di varici di maggior calibro, determinanti in genere disturbi.
Anche le piccole varici possono determinare disturbi ed in tal caso la scleroterapia minore avrà anche un valore curativo.

Dal momento che nella Scleroterapia Maggiore si inietta un liquido in vene situate in piani spesso non visibili, essa viene associata all’ecografia e prende il nome di eco-sclero-terapia o eco-sclerosi; questa fornisce un trattamento efficace e sicuro.
Le sostanze iniettate possono anche essere miscelate con aria al fine di ottenere una schiuma che, in certi casi risulta più vantaggiosa in quanto consente l’iniezione di una minore quantità di farmaco.
Il problema della scleroterapia è che mal si presta al trattamento di vene molto grosse dal momento che queste, dopo un’iniziale loro obliterazione, possono successivamente riaprirsi.
Nei casi in cui questo è prevedibile è preferibile la chirurgia.

Il trattamento scleroterapico, anche quando indicato, richiede comunque un controllo periodico.
La Scleroterapia rappresenta un’utile integrazione della chirurgia, dal momento che consente di ridurre l’atto chirurgico alle sole grossi varici.
Le Teleangectasie (capillari)
Le teleangectasie sono varici sottilissime, di calibro compreso tra 0, 1 e 1 mm che possono essere classificate in:

1) teleangectasie da insufficienza venosa, generalmente associate ad altri tipi di varici e accompagnate da segni clinici di insufficienza venosa. Si localizzano al dorso del piede, alla regione retromalleolare, alle gambe e alla superficie mediale della coscia.

2) teleangectasie determinate da fattori ormonali che si localizzano sulla superficie mediale e anterolaterale della coscia. Si manifestano spontaneamente per esempio nel menarca, durante la menopausa, la gravidanza o in corso di terapia anticoncezionale.

3) teleangectasie finissime essenziali dovute a debolezza costituzionale del sistema capillare prevalentemente al terzo distale della gamba, scatenate dalla radiazioni UV, calore, freddo.

4) teleangectasie tipo matting.

5) varici reticolari:in molti casi rappresentano le vene nutrienti per i distretti interessati dalle teleangectasie La presenza di varici reticolari spesso è segno di insufficienza venosa. E' buona norma trattare prima le vene reticolari delle teleangectasie onde evitare le recidive.

20/09/2022

Bisogna affrontare ogni giorno con un sorriso, altrimenti è un giorno perso

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