Maria Pia Chirizzi Psicologa Psicoterapeuta

Psicologa e Psicoterapeuta Sistemico Relazionale Mi chiamo Maria Pia Chirizzi e sono una Psicologa clinica specializzata in Psicoterapia Sistemico Relazionale.

Sono iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia n° 7879. Mi occupo di terapia individuale, della coppia, della famiglia e dei gruppi. Per informazioni o per prenotare un appuntamento puoi contattarmi al n° 3460290167 (anche tramite WhatsApp), puoi scrivermi sulla posta privata di Messenger o mandare una mail a [email protected]

23/09/2024
20/09/2024

"Il problema non è possedere una persona, ma volergli bene....

l'amore è il piacere che esista questa persona e il piacere che esista a prescindere da dove è e cosa fa.

Una cosa che riguarda la qualità dell'amore è questa:

le coppie sono seriamente in difficoltà molto spesso per il fatto che vogliono che l'altro faccia le cose giuste.

Ma le cose giuste tue non sono mica le cose giuste dell'altro.

Una coppia viaggia tranquilla se le due persone smettono di voler che l'altro faccia quello che vogliono loro."

Paolo Quattrini, l'elogio dell'invisibile: Concreto astratto e trascendente, videoconferenza

03/09/2024

"Sono arrivato alla conclusione spaventosa che io sono l'elemento decisivo della mia vita. Io possiedo l'enorme potere di rendere la mia vita miserabile o allegra. Per gli altri e con me stesso, posso essere uno strumento di tortura o uno strumento di ispirazione. È la mia risposta che decide se una crisi si scatenerà o no. Sono le mie azioni che decidono se io mi nobilisco o mi degrado, e se umanizzano o disumanizzano gli altri. Io sono il potere della mia vita. "
Johann Goethe

31/08/2024

“Ciascuno di noi ha dentro di sé un romanzo familiare e ogni famiglia ha una storia da raccontare; una storia che si ripete, una saga e dei segreti.
Siamo gli eredi di questa tradizione, di questa storia.”

A. A. Schützenberger

Modelli, impronte traumatiche, ferite non sanate e segreti di famiglia si tramandano attraverso le generazioni, per via di copioni riprodotti inconsciamente.

Questo, finché il loro significato non si chiarisce; finché non decidiamo di dive**re consapevoli di ciò che ci è stato trasmesso inconsciamente, di quelle "storie" che apparentemente non ci appartengono, ma che scopriamo essere organizzatrici della nostra vita psichica.

Dando parola e visibilità ai segreti di famiglia, ai traumi vissuti dai nostri genitori, nonni, antenati, potremo iniziare a dive**re noi stessi, svincolati da copioni scritti e trasmessi da generazione in generazione; potremo riconquistare la libertà di esistere secondo il nostro "sé" autentico; potremo vivere la "NOSTRA" vita e non quella dei nostri genitori, non quella dei nostri nonni.

V. Occelli

30/08/2024

Ciascuno di noi può essere...quei posti🌻❤️

Santorini - Ciao, mi chiamo Santorini e sono una meta turistica.
Maldive – Ciao.
Tokyo – Ciao.
Parigi – Ciao.
Ibiza – CIAO.
Maiorca – Ciao.
- Come ti senti oggi, Santorini?
Santorini – Come sempre. Stanca.
- Stanca per cosa?
Santorini – E me lo chiedi pure? Tre virgola quattro milioni di turisti.
- Ti va di condividere un po’ con gli altri?
Santorini – Ma è sempre la solita storia, loro lo sanno. Ogni estate arrivano in massa e si aspettano…
- Si aspettano?
Maldive – La versione migliore di noi.
Santorini – Esatto.
- Potete spiegarvi meglio.
Maiorca – Ieri da me ha piovuto. Non avete idea gli insulti. Ma che ci posso fare io? Non la controllo mica la pioggia.
Tokyo – Io ho tutti i ciliegi con l’alopecia.
- Prego?
Tokyo – Per forza! Li vogliono in fiore tutto l’anno. E così poi mi si ammalano.
Groenlandia – Questo è niente. Da me si aspettano l’aurora boreale tutte le volte che vengono.
- Non c’è ogni volta?
Groenlandia – Ma secondo te la faccio io con le tempere? C’hai l’urgenza di emozionarti e allora guardati una pozzanghera di benzina!
Thailandia – Brava. Stessa cosa coi monsoni. Tutti arrabbiati per i monsoni. Ma che posso fare? Fanno parte di me.
Petra – E se per un giorno io non lo volessi essere patrimonio dell’umanità?! Se volessi stare in ciabatte e braghe del pigiama?
Ibiza – SU QUELLE MANI!
- Ibiza, stai urlando.
Ibiza – CHE HA DETTO ORLANDO?
- Mi par di capire che si tratta di un problema comune a tutte voi.
Maiorca – Certo. Dobbiamo sempre essere perfette.
Groenlandia – Ve**re bene in foto.
Maldive - Avere sempre la luce giusta.
Tokyo - Sorridere.
Ibiza - NON AVERE MAI UNA GIORNATA GRIGIA!
Santorini – Essere sempre accoglienti.
Cinque Terre – Ahahah.
Santorini – Cosa?
Cinque Terre – No, mi ha fatto molto ridere “accoglienti”. Scusate, continuate pure.
Parigi – Pensi che io non posso permettermi neanche un museo chiuso.
- Altrimenti?
Parigi – Altrimenti? Legga qua, legga le recensioni. Legga cosa scrivono.
Ibiza – “MI ASPETTAVO MEGLIO!”.
Maiorca – “Noiosa”.
Parigi – “Fredda”.
Groenlandia – “Deludente”.
Londra – “Ha piovuto sempre”.
- C’è Venezia che vuole dire qualcosa.
Venezia – Nessuno mi considera più casa. Io sono un museo, un parco dei divertimenti. E guai che ci sia un’impalcatura. S’incazzano. Ma dico io, vecio sto qua da milleseicento anni, c’avrò pure il diritto di cadere a pezzi, o no?
Santorini – Nessuno ha idea dello stress…
Groenlandia – Dell’ansia…
Maiorca – La paura, gli attacchi di panico, la sensazione di non essere mai abbastanza.
- Per chi?
Maiorca – Eh?
- Hai detto “non essere mai abbastanza”. Per chi?
Maiorca – Per gli altri.
- D’accordo, ma chi sono questi altri?
Santorini – Be’, gli altri. La gente a cui piacciamo, che ci ama, che ci viene a vedere, a visitare.
- Temete che, se non siete sempre al massimo, non vi ameranno più? Non torneranno più?
Maldive – Esatto, e noi diventeremmo solo…
- Solo?
Maldive – Be’, Casalborgone.
Santorini – Guzzano.
Parigi – Barzana.
- E, secondo voi, Casalborgone o Barzana non sono felici con loro stessi?
Parigi – Non vedo come.
- Ho un’altra domanda. Queste persone, la cui approvazione è così fondamentale per voi, come vi lasciano?
Parigi – In che senso?
- Vi lasciano migliori o peggiori? Vi sentite amate o usate?
Santorini – Be’…
- Verrebbero a trovarvi anche con la pioggia?
Mykonos – Nessuno in inverno si preoccupa di sapere come sto.
Groenlandia – Tu hai l’inverno?
Mykonos – Lo vede?
- Voi vi concepite in funzione degli altri. E non c’è niente di male, lo fanno tutti. Il problema è che, a forza di farlo, adesso vi concepite solo in funzione degli altri. Proviamo una cosa, Venezia cerca di pensare a quello che vorresti tu, non gli altri, chi ti vive, chi ti visita e chi ti sfrutta, ma solo tu. Se potessi scegliere cosa vorresti essere?
Venezia – Abitata.
- Ibiza?
Ibiza – SILENZIOSA!
- Parigi?
Parigi – Sciatta.
- Tokyo?
Tokyo – Scortese.
- Maldive?
Maldive – Triste.
- E sono tutte cose che siete o che potete essere, solo che le nascondete per paura di deludere qualcuno che vi dà valore solo se corrispondete all’idea che si è fatto di voi. Alcune persone vi hanno appiccicato delle aspettative e queste aspettative non vi fanno bene perché non sono le vostre. Sono le loro. Sono loro che vi vogliono solari, accoglienti, disponibili. Che vi guardano senza volervi vedere davvero. Sono loro che hanno un’immagine di Venezia, di Santorini, di Parigi e voi che vi affannate a soddisfarla. Voi valete, non indipendentemente dagli altri, questo è impossibile. Ma dovete capire che valete per ciò che siete, non per quello che potreste essere.
Santorini – Io mi sveglio ogni mattina terrorizzata all’idea che tutti smettano di arrivare.
- Forse succederà, forse sarai piovosa e inospitale per un mese o per un anno, e nessuno verrà più. Essere sé stessi ha un prezzo. Forse ti sentirai sola, dimenticata, insignificante. Forse ti sentirai persino Casalborgone. Ma poi qualcuno verrà, magari non qualcuno che ti saresti aspettata, ma qualcuno verrà. Nonostante sia inverno, abbiate i musei chiusi, le ristrutturazioni in corso e nessuna aurora boreale da mostrare. Nonostante la pioggia.
Santorini - …
Maldive – E se non dovesse ve**re comunque nessuno?
Santorini – Esatto, se non viene più nessuno?
- Sapete perché Casalborgone sta bene?
Santorini – Perché?
- Perché sa esattamente chi è. E non gli fa paura.

Il testo è di Nicolò Targhetta e la grafica di Amandine Delclos.
Non è successo niente

29/08/2024

I bambini che non si sentono tenuti a mente, perdono le cose e alla fine perdono loro stessi

Anna Freud, 1967

25/08/2024

Dott.ssa Ameya Canovi❤️

"Pensavo alla libertà di arrivare a dire a qualcuno “fa lo stesso”.
Sia che lo diciamo verbalmente o che lo sentiamo emotivamente, dentro.

Fa lo stesso se non scegli me.
Mi scelgo io.

Fa lo stesso se non mi approvi.
Ho scelto così.

Fa lo stesso se non sei d’accordo con me.
Non posso andare contro la mia verità per compiacerti.

Fa lo stesso se mi critichi.
Non sono né devo essere perfetto, (e forse faccio da specchio a qualcosa di te che non vedi?).

Fa lo stesso se non ti piaccio.
Cerco di piacermi io.
Quando ci riesco è bellissimo.

Fa lo stesso se non capisci il mio valore e tutta l’energia che ti ho dedicato.
Mi prendo la responsabilità per quel che ho fatto io.

Poter finalmente dire fa lo stesso, che libertà!

25/08/2024

❣️
Libero i miei genitori dalla sensazione che mi hanno deluso.

Libero i miei figli dal bisogno di darmi orgoglio; affinché scrivano le loro strade secondo i loro cuori, che sussurrano tutto il tempo nelle loro orecchie.

Libero il mio compagno dall'obbligo di completarmi.
Non mi manca niente, imparo sempre con tutti gli esseri.

Ringrazio i miei nonni e antenati che si sono riuniti per poter respirare la vita oggi.
Li libero dai fallimenti del passato e dai desideri infranti, consapevoli di aver fatto tutto il possibile per risolvere le loro situazioni all'interno della coscienza che avevano in quel momento.

Mi onoro, mi amo e mi riconosco come innocente.

Sono trasparente davanti ai tuoi occhi, per farti sapere che non mi nascondo né devo nient'altro che essere fedele a me stesso e alla mia stessa esistenza, che camminando con la saggezza del cuore, sono consapevole che compio il mio progetto di vita, libero dalle alleanze familiari invisibili e visibili che possono turbare la mia pace e la mia felicità, che sono le mie uniche responsabilità.

Rinuncio al ruolo di Salvatore, di essere uno che unisce o soddisfa le aspettative degli altri.
Libero gli altri dalle mie aspettative.

Imparo solo attraverso l'amore, benedico la mia essenza, il mio modo di esprimermi, anche se qualcuno non mi capisce.

Mi capisco, perché ho vissuto e sperimentato la mia storia; perché conosco me stesso, so chi sono, quello che provo, quello che faccio e perché lo faccio.

Mi rispetto e mi approvo.
Onoro la divinità che c'è in me e in te.
Siamo liberi.

*Benedizione Nahuatl*

22/08/2024

Parlare di problemi di relazione è sbagliato, perché lo stare assieme a qualcuno, passato il periodo di “luna di miele”, questo non farà altro che portare fuori ciò che era nascosto al nostro interno nel subconscio.

Dunque, non è la relazione il problema, dato che la relazione non fa che portare a galla tutto ciò che era nascosto nell’inconscio di ognuno.

Aprirsi all’altro, apre l'inconscio...

Se c’era amore inespresso, allora la relazione, nel tempo, porterà fuori sempre più amore.

Se c’era rabbia, frustrazione, depressione, allora la relazione, nel tempo, porterà fuori sempre più rabbia, frustrazione e depressione.

Se c’era gelosia, aggressività, invidia, avidità e desiderio di dominare, allora la relazione, nel tempo, porterà fuori queste cose.

Dire che il problema sta nella relazione, questo significa che stiamo usando una strategia per non guardare dentro noi stessi e scoprire che siamo noi gli unici responsabili per tutto ciò che buttiamo nella relazione.

Nessuno può fare uscire da te, ciò che non stava già dentro di te...

Il fatto è che, uno ha bisogno di qualcuno su cui proiettare suoi problemi irrisolti altrimenti si ammalerebbe, per questo che una persona negativa...una persona con un inconscio carico di emozioni negative non può stare da sola, altrimenti impazzirebbe.

Nel caso di una persona amorevole invece, succede l’esatto contrario; una persona amorevole può stare benissimo anche da sola, non impazzisce affatto, anzi rinsavisce e gode di se stessa e della sua vita anche stando da sola.

Ricorda: solo una persona carica di negatività e di problemi irrisolti sente il bisogno ossessivo di stare in una relazione, altrimenti impazzisce.

L’ossessione verso un altra persona è già malattia.

Una persona amorevole ha il piacere di relazionarsi, cosa che non è affatto un bisogno; una persona amorevole non accetta nessun tipo di violenza o di abuso; non discute mai, non litiga...

A che cosa serve il mettersi a discutere e a litigare se non a convincere l’altro di farsi carico della nostra violenza e del nostro pattume interiore che stiamo tentando di far passare per amore?

E se non c’è amore da condividere, allora uno se ne va semplicemente per la sua strada, perché non ha nessun bisogno di farsi abusare...solo chi ha dei grossi problemi interiori sta lì a farsi abusare con la scusa dell’amore.

E’ tutto molto semplice e chiaro, tranne per chi si è affezionato al gioco del carceriere e del carcerato.

Il problema non è la relazione, perché la relazione non fa altro che da agire cassa di risonanza per tutto ciò che si trova al nostro interno che non vogliamo vedere.

Roberto Potocniak

20/08/2024

«Quando riuscirai a fluire
invece di lottare,
quando riuscirai a lasciare andare
invece di trattenere,
quando riuscirai ad abbracciare
invece di respingere,
entrerai in connessione con la natura
e con te stesso,
e la guarigione avrà inizio»
(𝒹𝒶𝓁 𝓁𝒾𝒷𝓇ℴ_ ℐ𝓁 𝓋𝒾𝓁𝓁𝒶ℊℊ𝒾ℴ 𝒹ℯ𝒾 𝓂ℴ𝓃𝒶𝒸𝒾 𝓈ℯ𝓃𝓏𝒶 𝓉ℯ𝓂𝓅ℴ)

20/08/2024

"Crescere in un ambiente familiare dove si utilizza l’umorismo è un ingrediente fondamentale nella relazione genitori-figli: può avere effetti positivi sulla percezione che i figli hanno dei genitori e sulla qualità dei rapporti familiari. Con le dovute attenzioni, migliorano la comunicazione e la capacità di affrontare le sfide insieme. L’obiettivo non è sminuire i problemi o evitare di affrontarli con serietà, ma utilizzare l’umorismo come strumento per alleggerire la tensione, favorire il dialogo e insegnare ai figli ad affrontare le difficoltà con uno spirito positivo e costruttivo".
(Fonte: Orizzontescuola.it)

19/08/2024

"Dietro ogni ansia si nasconde una storia"

17/08/2024

Devi essere forte.
Che frase assurda da dire. Nessuno deve essere forte. Nessuno deve imporre a se stesso di esserlo.
Esiste una precisa predisposizione e, quindi, reazione al dolore. E si differenzia da persona a persona.
Il dolore non insegna a essere forti. Ad alcuni non insegna nulla, perché gli oppongono un disperato tentativo di resistenza che a lungo andare li rende rancorosi e aridi.
Il dolore insegna a essere liberi; liberi di essere fragili. Liberi da quella atarassia che sa di sconfitta e di punizione. Liberi da ciò che ce l'ha procurato. Liberi da una pantomima che imponiamo a noi stessi.
I due più grandi maestri: dolore e silenzio.
Il silenzio crea il percorso; il dolore genera il viandante; tu sei colui che si lascia attraversare da entrambi.
Questa non è forza. Questa è grandezza.
Mario Bcc

13/08/2024

"Ma tu lo hai amato?"
"Oh, più di quanto credevo potessi mai fare in questa vita."
"Ma non lo cercherai più."
"Ma non lo cercherò più."
"E perché?"
Perché l’ho cercato, l’ho rincorso,
l’ho aspettato, l’ho giustificato,
l’ho odiato e alla fine l’ho perdonato.
E a un certo punto mi sono resa conto che più andavo in cerca di lui, più perdevo me.
Più cercavo una soluzione per risolvere la questione in sospeso tra me e lui,
più mi stavo perdendo la vita.
Quindi mi sono detta: "basta".
Ho fatto tutto quello che potevo fare.
Poi mi sono amata...
- M. Boselli -

08/08/2024

L'amore adulto non si cerca.
Non lo compri.
Non si conquista.
L'amore adulto cresce e si espande tra due cuori presenti e disponibili.
Ecco un evento magico.
Due persone disponibili
non si trovano per necessità.
Non vengono a coprire nessun posto vacante.
Non sostituiscono nessuno.
Non prendono il posto di qualcuno che c'era prima.
Due anime disponibili si guardano con rispetto e si dicono:
Tu con te e poi con me.
Io con me e poi con te.

Alejandro Jodorowsky

08/08/2024

Il significato della vita
Un professore concluse la sua lezione con le parole di rito: "Ci sono domande?".
Uno studente gli chiese: "Professore, qual è il significato della vita?".
Qualcuno, tra i presenti che si apprestavano a uscire, rise. Il professore guardò a lungo lo studente, chiedendo con lo sguardo se era una domanda seria. Comprese che lo era. "Le risponderò" gli disse. Estrasse il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, ne tirò fuori uno specchietto rotondo, non più grande di una moneta. Poi disse: "Ero bambino durante la guerra. Un giorno, sulla strada, vidi uno specchio andato in frantumi. Ne conservai il frammento più grande. Eccolo. Cominciai a giocarci e mi lasciai incantare dalla possibilità di dirigere la luce riflessa negli angoli bui dove il sole non brillava mai: buche profonde, crepacci, ripostigli. Conservai il piccolo specchio. Diventando uomo finii per capire che non era soltanto il gioco di un bambino, ma la metafora di quello che avrei potuto fare nella vita. Anch'io sono il frammento di uno specchio che non conosco nella sua interezza. Con quello che ho, però, posso mandare la luce, la verità, la comprensione, la conoscenza, la bontà, la tenerezza nei bui recessi del cuore degli uomini e cambiare qualcosa in qualcuno. Forse altre persone vedranno e faranno altrettanto. In questo per me sta il significato della vita".

Bruno Ferrero: "Solo il vento lo sa"

Photos from Scuola di Psicoterapia Sistemico-Dialogica's post 06/08/2024
28/07/2024

Non sempre la libertà
è correre lungo un prato
senza avere altri
appuntamenti addosso,
togliere l’orologio dal polso per lasciare
alle pulsazioni il ritmo che gli pare

non sempre è svincolarsi
da una responsabilità
o non aver pensiero
dell'impegno di domani

non sempre è poter mettersi in viaggio
senza avvisare nessuno,
non è un biglietto di solo andata,
non è per forza in cima all''Himalaya

a volte la libertà
è saper rinunciare
alle certezze che ti augurano gli altri,
non è la strada più sicura
non è quella che non ti da pensieri per il futuro
ma quella che ti fa sentire viva.

[gio evan]

24/07/2024

“Il più importante cambiamento in me come terapeuta
è stato la scoperta del potere delle emozioni.
L’ho imparato dalla terapia in due o tre casi in cui
ho maturato l’idea che l’insight non è poi così importante
ma che le emozioni sono la via maestra del cambiamento”.
Luigi Boscolo, comunicazione personale del 2008

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