La Città del Possibile

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Un progetto culturale mirato ad aprire un confronto e un dibattito che possano favorire condizioni di sviluppo sociale, politico ed economico della Città di Terracina Nato durante le elezioni amministrative del 2023 e formato da donne e uomini provenienti da sensibilità culturali e politiche diverse, il Gruppo “La Città del Possibile” si impegna a far diventare Terracina una città sostenibile, so

08/09/2024

La dichiarazione della “Via Appia Patrimonio dell’Umanità” è un’opportunità storica, per la città di Terracina, per riqualificarsi e per ridefinire un nuovo modello di sviluppo sostenibile per la comunità locale.

La notizia che tutti speravamo è, finalmente, arrivata con la proclamazione fatta a New Delhi il 27 luglio, nella 46ma sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, della “Via Appia Regina Viarum” quale 60mo sito italiano riconosciuto Patrimonio dell’Umanità. La Via Appia, con i 540 km. che collegano Roma a Brindisi, rappresenta una delle più straordinarie testimonianze dell’ingegneria e della cultura romana, con una storia che risale al 312 a.C.; una grande infrastruttura, ma soprattutto un potente mezzo di scambio culturale e commerciale tra diverse civiltà.
Si capisce bene l’esplosione di entusiasmo che ha accompagnato l’annuncio dell’UNESCO e i tanti commenti trionfalistici dei politici, degli operatori culturali, della stampa e dei cittadini che hanno dimostrato di aver compreso la straordinaria importanza di questo riconoscimento. Passato però il momento delle emozioni è necessario che si cominci a ragionare su quali dovranno essere le azioni che si dovranno fare per ottenere, da questo straordinario risultato, un effetto benefico altrettanto straordinario per la città di Terracina e per la comunità dei suoi cittadini.
Per ottenere risultati davvero positivi è necessario avviare una fase di elaborazione, di pianificazione e di programmazione straordinaria focalizzata sulla direttrice della Via Appia dal lato nord-ovest, zona del Ponte Alto fino alla Piazza Palatina e all’Esedra Traianea (punto di incrocio tra Appia Claudia e Appia Traianea) per la Via Appia Superiore e il percorso che si snoda sotto il Pisco Montano per la Via Appia Inferiore. Naturalmente includendo, all’interno della direttice, l’intero Centro Storico. Si tratta di mettere a fuoco una visione nuova, anzi nuovissima, che recupera i profondi significati del passato, ne dà l’interpretazione necessaria al presente, getta lo sguardo nel futuro.
E si tratta di mettere la Testa e le Mani, innanzitutto, su quella vasta Area di ingresso a Terracina dell’Appia a Nord-Ovest intorno alla Fonte di Feronia, che è stata indicata come zona cuscinetto perché è necessario (come richiesto dall’ICOMOS) mettere ordine e fare chiarezza tra i Beni Pubblici e quelli privati e le Regole di utilizzazione e di fruibilità dell’Appia e dei Beni Archeologici intorno all’Appia. In questo momento su quell’Area c’è solo caos.
Poi c’è l’Area di pregio straordinario dell’Appia che attraversa la Valle. La Valle di Terracina è una delle Aree di maggiore valore e significato Storico della Città perché è nella Valle che è stata fondata e si è insediata la Colonia Romana nel 329 a.C., e sono le migliori terre della Valle che sono state assegnate dallo Stato Romano alle prime 300 famiglie di coloni romani. Lì lo Stato Romano ha fatto, a sue spese, la centuriazione, ha fatto la divisione agraria, ha fatto le strade, i canali di scolo e ha fatto le abitazioni. Ed è lì, nella Valle, che la città ha acquisito lo status di Colonia e i coloni, cittadini ‘optimo iure’, hanno acquisito gli stessi diritti attivi e passivi dei cittadini Romani. In quell’Area c’è ancora la possibilità di realizzare un percorso Storico-culturale interamente pedonalizzato (così come previsto dal PUMS di Terracina) e sarebbe un percorso grandioso equivalente per bellezza paesaggistica e ricchezza storica ad uno dei tratti della Via Appia che partono dalle Porte di San Sebastiano da Roma. È assolutamente necessario che tutta quest’Area diventi oggetto di un Piano Particolareggiato Esecutivo (PPE) che ridefinisca il quadro urbanistico d’insieme e che stabilisca le nuove norme in merito, alla mobilità, alla produttività, alla residenzialità, ai parcheggi, ai servizi, al verde pubblico e agli altri standard urbanistici. Perché, se ci crediamo davvero, quell’Area deve diventare un’Area di destinazione urbanistica-archeologica così come lo è il Centro Storico. E in questa nuova prospettiva va affrontato con coraggio il tema della Stazione Ferroviaria che non svolge più la sua funzione e non c’è nessun programma né progetto di rifunzionalizzazione da parte di RFI. Se liberiamo l’Area dal (non) servizio ferroviario possiamo aumentare e riqualificare l’Area Archeologica a rafforzamento di una Visione complessiva Storico – Urbanistica dell’intera città. E siamo nel Centro Storico.
Qui siamo in attesa, già da tanti anni, di un aggiornamento al PPE. Si pensi soltanto al versante Nord del Foro Emiliano, a destinazione urbanistica-archeologica, con un perimetro che va dalla Torre degli Acso all’Arco Quadrifronte e dal Castello (detto anche Frangipane) alle Mura: ci si deve occupare contestualmente della Casa Torre di Orazio Migliore e del tempio di Vicolo Pertinace, fino al giardino che va a finire sulle Mura che conducono al Castello. Perché quello è tutto un collegamento storico. Ci si deve occupare della zona del Capitolium, che è collegata alla zona di Via Santi Quattro ad ovest e al Teatro Romano. Un quadrante Archeologico straordinario. E che cosa accadrà ora con il Teatro Romano per ciò che riguarda il completamento delle attività di scavo, di restauro e rifunzionalizzazione? Dopo l’emozionante ‘consegna dei lavori’ dell’11 novembre 2023 cosa altro succederà? E come inseriamo questo Bene con gli altri nella valorizzazione dell’Appia? Perché deve stare tutto in una Visione unica di valorizzazione! Altrimenti si continua con le ‘pezze’. E visto che il Teatro Romano è strettamente legato al Foro Emiliano, che è attraversato dalla Via Appia, ricordiamoci che il Foro Emiliano poggia su un basamento sostruttivo di 150 mt. X 20 mt. pari a complessivi 3.000 metriquadrati di gallerie e camminamenti sotterranei che sono parte integrante e ‘meravigliosa’ dello stesso Foro Emiliano.
E poi, naturalmente si deve intervenire con un Piano di riqualificazione e di valorizzazione per tutta l’Area del Monte Sant’Angelo fino alla Piazza Palatina e oltre. Portare così a valore unitario con l’Appia Regina Viarum l’antica Acropoli di Terracina (area del Convento di San Francesco), valorizzare i percorsi di ricongiungimento tra l’Acropoli e il Santuario Romano, valorizzare tutto il percorso delle Mura sillane, ripristinare il camminamento militare sopra le Mura, tutti percorsi che si affiancano alla Via Appia e che proseguono nella direzione di Piazza Palatina per poi incontrarsi di nuovo con l’Appia inferiore nella zona dell’Esedra Traianea. E la questione della Villa Salvini: un’Area Archeologica di valore incommensurabile con un’estensione di 18.000 mq. che contiene tratti di Via Appia Traianea, resti delle Terme Nettunie, resti dell’Acquedotto di S.Lorenzo, il sito preistorico del Riparo Salvini, etc.,etc.. Ecco già solo lavorare su queste idee minime di valorizzazione del patrimonio posto sulla Via Appia Regina Viarum richiederebbe l’impegno intenso e focalizzato di una Amministrazione comunale per almeno quattro o cinque anni. Il risultato sarebbe quello di disegnare (disegnare davvero non per la campagna elettorale) il più grande Parco Archeologico Urbano del Centro dell’Italia. Un Parco Archeologico che parte dal Ponte Alto e arriva fino all’Epitaffio. Il più grande Parco Archeologico Urbano subito dopo Roma.
Nella lingua inglese il Patrimonio Culturale viene definito Cultural Heritage: Eredità Culturale. Io ho sempre pensato all’Eredità solo in termini di Eredità familiare e come a un privilegio che tocca a taluni ma non tocca a tutti. Io non ho avuto alcuna Eredità familiare. Ma questo Patrimonio Culturale della Via Appia è un’Eredità che è stata lasciata alla nostra collettività. Abbiamo una collettività cittadina che merita di godere di questo grandioso progetto? Abbiamo una cittadinanza che lo pretenderà? Abbiamo soprattutto una classe dirigente, politica e civica, all’altezza del compito che il riconoscimento dell’Unesco ci ha assegnato? Vedremo quali saranno i primi provvedimenti a partire dall’impegno per quel Piano Strategico Urbanistico approvato con delibera n.68 del 16 maggio 2024, dentro il quale auspichiamo che non dovrà mancare il fondamentale obiettivo di tutela, valorizzazione e fruizione della Via Appia Regina Viarum di Terracina.

Fabrizio Di Sauro

La recente visita di Madonna a Terracina, un’occasione importante che mette in luce molte carenze 25/08/2024

Riflessioni e considerazioni sul valore del patrimonio culturale dopo la visita di Madonna.
Tema, quello della valorizzazione, considerato strategico dal consigliere Fabrizio Di Sauro come dimostrano le proposte in commissione cultura e in consiglio comunale per una decisa azione di pianificazione e messa a sistema del patrimonio storico, vedi ad esempio la proposta del Parco Archeologico, rinviata e disattesa dalle altre forze politiche, che noi ci auguriamo possa essere presa seriamente in considerazione, anche in vista del riconoscimento dell 'Appia come patrimonio dell'UNESCO.

La recente visita di Madonna a Terracina, un’occasione importante che mette in luce molte carenze Premesso che la visita di una superstar mondiale come Madonna a Terracina è una cosa positiva sotto qualunque aspetto la si voglia considerare i problemi gravi della città sono tutt’altri. La presenza di Madonna a Terracina può, al più, confermare la straordinaria capacità di attrattiva dei B...

05/08/2024

Nel movimentato e intenso Consiglio comunale dello scorso
31 luglio c’è stato anche lo spazio per la discussione dell’interroga -
zione sulla “Fondazione Città di Terracina” presentata congiuntamente dal consigliere capogruppo di Europa Verde Gabriele Subiaco e il consigliere capogruppo di Terracina Città del Possibile Fabrizio Di Sauro ...
Di fatto, i quesiti posti dai consiglieri hanno riguardato la correttezza contrattuale, visto che buona parte dei beni in elenco
risultano chiusi e non fruibili al pubblico, la correttezza amministrativa con riferimento ai contratti del personale, alla gestione dei ricavi, all’utilizzo del risultato di esercizio, alle linee di indirizzo che la Fondazione persegue e quali i programmi strategici e annuali delle attività a favore degli interessi della collettività di Terracina

Photos from La Città del Possibile's post 01/06/2024

DISABILITÀ: UN MARE MINORE.

Già dalla campagna elettorale delle ultime amministrative, “la Città del possibile” ha fatto delle problematiche riferite all’inclusività, come la condizione della disabilità, uno degli aspetti su cui concentrare la propria attenzione.
Infatti, subito dopo l’insediamento della Giunta di Francesco Giannetti Sindaco, si è cercato di portare avanti con l’Amministrazione un tema già compromesso a partire dalla stagione balneare 2020, anno in cui fu indetto il bando per il rinnovo delle concessioni balneari scadute e relative ai lidi comunali. Rinnovi che, come sappiamo, non ci sono stati per una serie di circostanze sia giudiziarie che amministrative, oltre a causa di requisiti sempre più stringenti, che hanno costretto persino chi già collaborava con associazioni locali di persone diversamente abili, a rinunciare all’accoglienza delle persone con disabilità.
Da non dimenticare la fallimentare gestione, nella stagione balneare del 2021, dei lidi comunali da parte dell’Azienda Speciale che si rivelò nefasta sotto diversi aspetti.
Le conseguenze di tutti questi avvenimenti hanno reso impossibile alle persone con disabilità di poter continuare a fruire delle spiagge a loro riservate.
La stagione balneare del 2023, gestita dall’Amministrazione Giannetti, non fu meno critica di quelle che l’hanno preceduta ed a nulla sono valsi tutti i tentativi da parte de “la Città del possibile”, di riuscire a trovare un punto di incontro con le Istituzioni anche al fine di evitare che l’Ente incorresse in una condanna per condotta discriminatoria, dovuta ad un’azione legale proposta da una persona in condizione di disabilità grave. Furono così realizzati interventi solo su due lidi comunali, piuttosto arrangiati e solo il mese di agosto, a seguito di proteste espresse attraverso il coinvolgimento di stampa e TV locali.
Rispetto alla stagione balneare 2024, le cose non sono cambiate di una virgola. Nel corso di un incontro convocato dall’Amministrazione a cui abbiamo partecipato, ci venne illustrato un progetto relativo a quelli che sarebbero stati gli allestimenti per rendere fruibili, ai diversamente abili, cinque dei lidi comunali.
Il tutto ci parve un segno di buona volontà ma tutte quelle promesse, ad oggi, sono state disattese e, per l’ennesima volta, ci troviamo davanti ad un’Amministrazione che denota inciviltà, insensibilità ed inadempienza.
Nel frattempo, ancor prima della pronuncia del Consiglio di Stato di questi ultimi giorni, sono state rinnovate tutte le concessioni balneari in essere fino al 31/12/2023 per il 2024, permettendo di erogare un servizio di balneazione destinato a tutti tranne che ai portatori di sensibilità specifiche come, ad esempio, le persone in condizione di disabilità.
Se è vero che “accessibilità” non significa, strettamente, inclusività è altrettanto vero che una città accessibile diventa, di conseguenza, una città inclusiva; sappiamo tutti che la nostra città non lo è sotto diversi aspetti, uno in particolare è proprio quello di non rendere fruibili tutti gli arenili, siano essi riservati o comunali, non solo alle persone in condizione di disabilità, ma ogni altra persona che vive in condizione di minoranza perchè portatrice di specifiche sensibilità: donne, bambini, anziani, ecc.
Terracina, a causa di Amministrazioni che si sono succedute almeno negli ultimi due decenni, non si presenta ancora come una città accessibile ed inclusiva.
Per renderla tale sarebbe necessario sviluppare un programma con interventi che tenessero conto di diversi aspetti: la sicurezza ed il benessere socio-sanitario, la mobilità sostenibile, la progettazione urbanistica, oltre ad una efficace gestione del welfare. Solo per citarne alcuni.
Noi viviamo in una città dove le persone in condizione di disabilità, sono state costrette a rassegnarsi alla mancanza di un trasporto pubblico adeguato alle loro esigenze; a rassegnarsi alla presenza di infinite barriere architettoniche che fanno diventare un calvario anche la più semplice delle passeggiate ed ora sembra che debbano rassegnarsi anche ad accettare che, chi vive nella loro condizione o in qualunque condizione di difficoltà - siano essi cittadini residenti o turisti – al mare non ci possano andare.
Anche chi ha la possibilità di poter trascorrere l’estate in un arenile riservato non è più agevolato di chi preferisce una spiaggia libera poiché neppure gli stabilimenti balneari sono attrezzati ad accogliere le persone con disabilità. Sembra siano sufficienti dei “campanelli”, mediante i quali avvisare che un diversamente abile vuole accedere allo stabilimento e vederli trasportare, attraverso scale impervie, da persone non adatte a tale assistenza e con il rischio di incorrere in conseguenze gravi. In ogni caso, una volta superato l’ostacolo della rampa di scale, spesso il disabile vive una sorta di morte civile perché, quasi mai, riesce a raggiungere la battigia.
In tutto questo delirio, ci ritroviamo con un’Amministrazione che esprime, anche attraverso la stampa, il vanto nonchè il proprio compiacimento, per aver ottenuto per il decimo anno consecutivo la prestigiosa “Bandiera Blu”.
Tutto ciò non è più tollerabile. Non si può più pensare di gestire questa problematica strettamente a ridosso della stagione balneare o in occasione di manifestazioni che richiedano la realizzazione degli interventi necessari, arrangiati alla bene o meglio, e non escludiamo la possibilità di organizzare una protesta finalizzata a richiamare l’Amministrazione alle sue responsabilità.
Tutto ciò sta diventando una triste storia, raccontata da persone che vivono una condizione di minoranza, specie quelle con disabilità, che parla di una sofferenza gratuita provocata a chi già viene messo duramente alla prova dalla vita.
Un ulteriore nostro impegno sarà di creare, all’interno dello Statuto Comunale, la Consulta per le disabilità con l’intento di avere sempre un focus preciso su tale condizione e trovare soluzioni volte a migliorare la qualità della vita dei disabili in questa città.

Antonella Saccoccia
per “la Città del Possibile”

̀ Comune di Terracina

26/05/2024

Qualche giorno fa sono stato in visita al Cimitero Monumentale di Terracina. Ho colto l’occasione di partecipare alla visita culturale alla Chiesa dell’Addolorata e al Cimitero Monumentale organizzata dall’Archeoclub di Terracina. Andare al Cimitero per fare una visita culturale mi ha aiutato anche a superare quel senso di disagio con punta di angoscia che mi ha preso ogniqualvolta ci sono stato nel passato, sin da piccolo. Al cimitero guardavo con attenzione le foto, le date di nascita e di morte, provavo ad immaginare come poteva essere Terracina durante la loro vita. Fantasticavo sulle vite di quelle persone prendendo spunto dalle espressioni, dagli abiti, dalle posture. Poi inevitabilmente mi trovavo sempre a pensare a come sarebbe stata la mia foto su una di quelle tombe. E cadevo in uno stato di malinconia. Forse è anche per questa ragione che non ci sono mai andato volentieri al Cimitero. Ma ho colto l’occasione della visita organizzata dall’Archeoclub anche per assolvere alla preghiera, che mi è stata rivolta da mia madre e mio zio, di interessarmi delle condizioni delle lapide commemorative dei caduti civili della Seconda Guerra Mondiale. Ho potuto così verificare le condizioni di degrado e abbandono di quelle lapidi e di quel luogo, personalmente. Io avrei voluto sfuggirlo quell’ impegno, non mi sono mai interessato a memoriali e commemorazioni, ma mio zio Antonio mi ha atteso un giorno a casa e ha preteso che stessi per solo 10 minuti ad ascoltare la loro storia. Quella sua e di mia madre. E questo è stato il suo racconto. “Quel giorno, io avevo 3 anni e tua madre 7, ed eravamo in casa con mia madre (tua nonna) e il nostro fratello maggiore Peppino che aveva 9 anni, ed era febbricitante. Mio padre (tuo nonno) aveva deciso di andare, insieme ad altri, a cercare un luogo dove poter sfollare ma era preoccupato di lasciare la famiglia sola in casa con il bambino malato. Si accordò, allora, con la moglie affinché in sua assenza la famigliola si spostasse dall’edificio in cui vivevano, in via Traiano, all’edificio dove vivevano i suoceri in prossimità di Porta napoletana. E così fecero. Non l’avessero mai fatto perché la prima bomba sganciata prese proprio in pieno l’edificio in prossimità di Porta napoletana proprio nel momento in cui loro erano arrivati e stavano salendo le scale per recarsi dai parenti. È accaduto ciò che mai avremmo potuto immaginare in un solo attimo. Fummo estratti dalle macerie del palazzo io con una gamba rovinata e tua madre fu addirittura ritenuta morta e messa sul mezzo che portava le vittime a Velletri. Si accorsero durante il viaggio che era ancora viva e la spostarono all’ospedale. Furono invece estratti morti dalle macerie mia madre e mio fratello Peppino. Il dolore e l’orrendo trauma di quella tragedia non ci ha più abbandonato. E da allora ciò che ci è rimasto di nostra madre, Rosa Di Lello e di nostro fratello Giuseppe Percoco, sono solo quei nomi scritti sulla lapide commemorativa del cimitero. Oggi siamo entrambi io e tua madre, ultra ottantenni, e non ci aspettiamo di avere ‘chissà quanto’ da vivere ancora. Sarebbe importante per noi e per tutti quelli come noi che quei nomi, su quelle lapidi, siano riscritti per bene e resi leggibili, perché è l’unico modo che abbiamo di riuscire a percepirli ancora con la nostra mente.” Fine del racconto.
Avrei proprio voluto sottrarmi dall’assumere anche questo impegno ma non ce l’ho fatta e ho promesso che me ne sarei interessato!
Fabrizio Di Sauro

22/05/2024

REPLICA AL CONSIGLIERE MARIA PIA CHIONNA
Si rimane esterrefatti nel leggere le dichiarazioni della Presidente della Commissione Cultura , fino a farci pensare che forse non ha vissuto a Terracina in tutti questi anni , per pensare che, le motivazioni che muovono le Opposizioni abbiano tra gli intenti quello di "denigrare il Sindaco, la maggioranza o chiunque abbia idee politiche diverse" . E non piuttosto il degrado e sciatteria politico - amministrativa . Perché, non si tratta di pregiudizi, ma di denuncia politica, per il fatto grave che Terracina " Citta D'Arte", da oltre tredici anni, subisce l'utilizzo reiterato di pezzi di pregio del Patrimonio Storico Culturale cittadino solo per fini di propaganda elettorale, da parte degli stessi partiti e politici che l' amministrano da anni . Inaugurazioni che, peraltro , offendono l'intelligenza dei cittadini, soprattutto quelli che , in tutti questi anni, hanno speso tempo ed energie in azioni mirate a stimolare le Amministrazioni Comunali che si sono succedute , affinché si dotassero di linee di indirizzo per la redazione di un "piano generale per la tutela, la valorizzazione, la promozione, la gestione e la fruizione dei beni culturali, e per lo sviluppo di un sistema integrato delle strutture, degli spazi, dei servizi e delle attività per la cultura. Sono trascorsi più di tredici anni e, nonostante la continuità amministrativa di tali partiti , non possiamo far altro che rilevare l'assenza di linee guida che indichino una efficace ed efficiente politica per la tutela, la valorizzazione, la gestione del nostro patrimonio storico-culturale. Nulla di personale e nessun pregiudizio, dunque , ma soltanto il ruolo dell' Opposizione nello svolgere alcune funzioni fondamentali per il funzionamento della Democrazia.

Lucia Berti

Città del Possibile

18/05/2024
17/05/2024

IL NUOVO SERVIZIO PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI. UNA SCOMMESSA PER IL FUTURO DELLA CITTÀ.

Il tema del ‘Servizio di gestione dei rifiuti urbani’, dopo un lungo periodo di inspiegabile silenzio da parte dell’Amministrazione, conquista il centro di un duro confronto tra le forze politiche di governo e quelle di opposizione. L’occasione è data dall’approvazione in Consiglio comunale, avvenuta lo scorso 30 aprile, del Piano Economico Finanziario, che è uno strumento tecnico per definire tutti gli elementi, economicamente rilevanti, organizzati in uno schema triennale finalizzato a determinare una gestione del servizio in equilibrio economico. È, sostanzialmente, il documento tecnico triennale che dice in che modo sarà fatto il Servizio di gestione dei rifiuti urbani, quanto costerà complessivamente e, di conseguenza, quanto dovranno pagare gli utenti, famiglie e imprese. Il PEF 2024-2026 contiene la decisione di procedere ad un aumento rilevante della tassa sui rifiuti (intorno al 15%), a carico degli utenti, decisione che è stata contestata giustamente dalle forze di opposizione perché chiaramente ingiusta e iniqua. Ma, soprattutto, il PEF è un documento di alto contenuto regolatorio e tecnico che non dà nessuna spiegazione in merito alle scelte Politiche dell’Amministrazione Giannetti. Quali sono gli obiettivi Politici fissati dall’Amministrazione Giannetti riguardanti il “Servizio di gestione dei rifiuti urbani”? La riduzione delle tariffe del “Servizio dei rifiuti” è un obiettivo Politico che non è stato preso in considerazione dal Governo della città di Terracina (nonostante gli annunci tipici della Destra di Governo: ”non metteremo mai le mani nelle tasche degli italiani”), cosa che invece è stata fatta da diversi altri Comuni limitrofi. Inoltre noi siamo alla vigilia della Gara Pubblica per l’Affidamento del “Servizio di gestione dei rifiuti urbani” per i prossimi anni, e l’Amministrazione ha elaborato un Capitolato d’Appalto che, ancora una volta, non rende evidenti gli obiettivi Politici, cioè gli obiettivi di interesse pubblico e di utilità pubblica che si intendono raggiungere. Il “Servizio di gestione dei rifiuti urbani” rappresenta il costo più importante (oltre 11 milioni l’anno per il 2024 con incrementi per gli anni successivi) tra i Servizi Pubblici Locali che è sostenuto interamente dalle famiglie, dalle imprese e dai cittadini. È un Servizio Pubblico che deve essere definito sulla base di obiettivi di interesse pubblico e di utilità pubblica come lo è, per esempio, la scelta di diminuire la quantità complessiva di produzione dei rifiuti. Ma per diminuire la produzione complessiva dei rifiuti c’è bisogno di un grande sforzo collettivo dell’intera cittadinanza che comporta scelte impegnative sul cambiamento degli stili di vita. Significa, cioè, cambiare le scelte sui consumi. Significa adottare un nuovo modello di sviluppo. Significa puntare, finalmente, sullo sviluppo sostenibile (come sancito nello Statuto del Comune di Terracina) e ambientalmente compatibile per ogni aspetto dell’organizzazione della città. Così come è un obiettivo di interesse pubblico e di pubblica utilità aumentare la percentuale di raccolta differenziata (oggi sotto il 70% ma che può arrivare fino al 90%) e migliorare la sua qualità; ed è un obiettivo di interesse pubblico e pubblica utilità realizzare quel modello di economia circolare (richiesto dalle norme europee e dalle norme statali e regionali italiane) basato sul Ridurre-Riciclare-Riutilizzare che, a Terracina, significa anche rivedere la funzione dell’impianto del centro di Morelle (che è stato beneficiato di un finanziamento regionale proprio per questa finalità). Ed è un obiettivo Politico di interesse e utilità pubblica introdurre il metodo di tariffazione TARIP che è basato sul principio di “chi più produce rifiuti più paga” nella prospettiva di poter riconoscere direttamente, ai cittadini più virtuosi, il beneficio economico derivante dal raggiungimento degli obiettivi comuni. E le scelte che devono essere fatte per il “Servizio di gestione dei rifiuti urbani” per i prossimi anni avranno un effetto diretto sul tipo di città che vogliamo realizzare e che vogliamo lasciare ai nostri figli e nipoti e definiranno la qualità della Terracina del futuro. Saranno scelte che determineranno se vogliamo che Terracina diventi una città moderna, europea, inserita nella contemporaneità e al passo con i Tempi, se vogliamo che Terracina sia una città capace di scommettere sulla qualità e il benessere dei cittadini, se vogliamo che Terracina sia una città che guarda avanti al suo futuro oppure se vogliamo che Terracina continui ad essere una città con lo sguardo inchiodato al passato.
Saranno questi e altri ancora i temi che saranno trattati nell’incontro pubblico di sabato 18 maggio alle 16:00 presso l’Open Art Cafè, in viale Europa 218/C, organizzato dalla “Città del Possibile” in collaborazione e con la partecipazione di associazioni ambientaliste, forze politiche, comitati di quartiere, associazioni di categoria e tutti i cittadini che vorranno intervenire per confrontarsi sull’argomento.

RIFIUTI, IL TEMA NEL CONVEGNO A TERRACINA ORGANIZZATO DALLA "CITTÀ DEL POSSIBILE" 16/05/2024

https://latinatu.it/rifiuti-il-tema-nel-convegno-a-terracina-organizzato-dalla-citta-del-possibile/

RIFIUTI, IL TEMA NEL CONVEGNO A TERRACINA ORGANIZZATO DALLA "CITTÀ DEL POSSIBILE" Un evento pubblico politico sul tema dei "Rifiuti" a Terracina che si terrà il prossimo 18 maggio. L'evento è organizzato dalla Città del Possibile.

16/05/2024

CI VEDIAMO PRESSO L’OPENARTCAFÈ
(non più a Villa Tomassini!)

MENO BUTTI, PIÙ RICICLI, MENO PAGHI.
Un incontro pubblico per confrontarci e fare il punto dello stato dell’arte in merito al problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per riflettere sulle criticità e le iniquità della tariffazione e sull’inefficienza del sistema di gestione del servizio oltre che sui benefici che l’applicazione della Tariffa Puntuale (TARIP) potrebbe sortire nella vita dei cittadini e delle imprese, a beneficio dell’ambiente, della salute e dell’economia cittadina. Un pomeriggio di riflessione e confronto con tutti i portatori di interesse: le Associazioni, le forze politiche, i Comitati di quartiere, le Associazioni di categoria e i cittadini. Un’occasione fondamentale alla quale siete invitati tutti a partecipare per una maggiore informazione sul tema e per dare contributi e avanzare osservazioni valide ad alimentare il dibattito al fine di ragionare su una soluzione il più partecipata possibile e suggerire il percorso migliore da intraprendere.

11/05/2024

Sono trascorsi giorni dall'approvazione del Piano Economico Finanziario e la cosa più insopportabile è il silenzio e l'inerzia dei Partiti che pur governando la Città, da oltre un ventennio, nulla hanno da eccepire ed obiettare sul servizio di rifiuti divenuto, ormai, insostenibile per motivi ambientali, economici e non migliorativi della qualità di vita dei cittadini.
È inaccettabile il silenzio e la tolleranza per un servizio di raccolta differenziata che, anno dopo anno, costando sempre di più ai cittadini, vede diminuire la percentuale di differenziata raggiunta rispetto al passato.
Solo per promemoria, la stipula contrattuale tra A.T.I. De Vizia Urbaser e Comune risale al 2015, per aggiudicazione dell'appalto rifiuti tramite offerta economicamente più vantaggiosa con scadenza marzo 2021, successivamente con Delibera di Giunta del 04/02/2021, il rinnovo triennale voluto dall' Amministrazione comunale, agli stessi patti e condizioni del contratto originario, con scadenza marzo 2024.
Con l' approssimarsi della scadenza della proroga contrattuale, i cittadini che attenzionano il servizio di raccolta differenziata da sempre, hanno creduto e sperato che l'Amministrazione comunale presentasse alla città un capitolato d'appalto che contemplasse l'applicazione della Tariffa Puntuale, peraltro più volte richiesta, negli anni, dagli stessi. Questo sarebbe stato il passaggio naturale dopo quasi dieci anni di rodaggio con il servizio di raccolta differenziata porta a porta.
Un cambio sostanziale per dare un impulso alla svolta sostenibile di Terracina, coinvolgendo innanzitutto i cittadini, ma anche il tessuto produttivo, le associazioni e gli altri organismi sociali ed educativi del territorio, passaggio importante per sancire una proficua alleanza tra l'istituzione locale e la cittadinanza per la condivisione di responsabilità e al fine di affermare un modello di sviluppo incentrato sulla sostenibilità, sul rispetto dell'ambiente e della qualità della vita, sulla tutela e sull'uso consapevole delle risorse, in buona sostanza l'inizio per affermare un impegno etico e di grande occasione di crescita sostenibile.
Purtroppo tutto questo appare ancora lontano per Terracina, nonostante la crescita continua dei comuni che scelgono di slegare il calcolo della Tari dai classici e controversi parametri basati sulla superficie degli immobili e sul numero di occupanti per agganciarlo alla effettiva condotta dell’utenza, misurata dal gestore del servizio grazie a supporti come cassonetti intelligenti o sacchetti codificati, per far pagare equamente chi produce più rifiuti indifferenziati.
Constatiamo che l'Amministrazione in carica, in perfetta continuità con le precedenti, ha deciso di rinviare ancora l'introduzione della " tariffa giusta ", quale metodo equo, perché farebbe pagare il servizio ai cittadini sulla base dell’utilizzo effettivo che ne fanno. Con amarezza prendiamo atto che non si è voluto introdurre il principio di equità nel rapporto tra cittadini, gestori del servizio pubblico e amministrazione locale che con l'introduzione della tariffa puntuale (Tarip) avrebbe anche il merito di premiare e incentivare comportamenti virtuosi, a partire dalla raccolta differenziata che, nei Comuni censiti da Ispra supera infatti l’82% e vede diminuire a meno di 100kg pro capite l'indifferenziato, consentendo di risparmiare sui costi di discarica.
Ancora una volta la cecità politica dei nostri Amministratori locali, non consente di capire che un’efficace sistema di raccolta e gestione dei rifiuti è centrale per garantire ai cittadini una buona qualità della vita, oltre che a tutelare l’ambiente.
Pertanto, la Città del Possibile, ha convocato un incontro pubblico, in collaborazione con Partiti e Associazioni ambientaliste, per sabato 18 maggio p.v., alle ore 16,00 , presso la sala di Villa Tomassini. Un pomeriggio di riflessione e confronto, un’occasione fondamentale per fare il punto sullo stato dell’arte in materia di tariffazione sui rifiuti, sulle criticità ed iniquità degli attuali sistemi di gestione e sui benefici che l’applicazione della tariffa puntuale può sortire nella vita dei cittadini e delle imprese di settore.
Riteniamo non sia più il momento di tergiversare, il passaggio alla Tariffa Puntuale sui rifiuti deve diventare un impegno politico da parte dell' Amministrazione attuale e di quelle che verranno, con tempi certi e progetti reali.
Misurare e tariffare puntualmente nel campo dei rifiuti si può e si deve. Occorre superare la paura e avere il coraggio di fornire ai cittadini e alle imprese ciò che chiedono: equità e giustizia, diritti finora negati a favore di una tassa che non tiene assolutamente conto di quanti rifiuti vengono prodotti e di quali e quanti servizi vengono erogati. Basta con i meccanismi che continuano ad assimilarla ad una patrimoniale. Basta con lo spreco di risorse umane e finanziarie, impiegate a studiare meccanismi per far quadrare i conti, per accontentare una categoria o vessarne un’altra.

Per La Città del Possibile
Lucia berti

̀

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