Foglietto S. Messa "La Domenica"

Foglietto S. Messa "La Domenica"

Aiuta i fedeli a seguire la liturgia domenicale, sostenendo l'ascolto della Parola che è sempre necessario nell'assemblea cristiana.

FAR CONOSCERE GESÚ
Il Vangelo del giorno
Foglietto della Messa
Scaricabili

Photos from Foglietto S. Messa "La Domenica"'s post 13/08/2024

Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente: ha innalzato gli umili.. Lc 1,39-56

Messa del 15 agosto-1.pdf 13/08/2024

Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente: ha innalzato gli umili..Lc 1,39-56

Messa del 15 agosto-1.pdf

12/08/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 13/agosto/24
Martedì della 19.ma settimana del tempo ordinario
Mt 18,1-5.10.12-14

«In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
Parole del Santo Padre

Tutti siamo figli. E questo ci riporta sempre al fatto che la vita non ce la siamo data noi ma l’abbiamo ricevuta. Il grande dono della vita è il primo regalo che abbiamo ricevuto. A volte rischiamo di vivere dimenticandoci di questo, come se fossimo noi i padroni della nostra esistenza, e invece siamo radicalmente dipendenti. In realtà, è motivo di grande gioia sentire che in ogni età della vita, in ogni situazione, in ogni condizione sociale, siamo e rimaniamo figli. Questo è il principale messaggio che i bambini ci danno, con la loro stessa presenza: soltanto con la presenza ci ricordano che tutti noi ed ognuno di noi siamo figli. Ma ci sono tanti doni, tante ricchezze che i bambini portano all’umanità. Ne ricordo solo alcuni. Portano il loro modo di vedere la realtà, con uno sguardo fiducioso e puro. Il bambino ha una spontanea fiducia nel papà e nella mamma; ha una spontanea fiducia in Dio, in Gesù, nella Madonna. Nello stesso tempo, il suo sguardo interiore è puro, non ancora inquinato dalla malizia, dalle doppiezze, dalle “incrostazioni” della vita che induriscono il cuore. Sappiamo che anche i bambini hanno il peccato originale, che hanno i loro egoismi, ma conservano una purezza, e una semplicità interiore. Ma i bambini non sono diplomatici: dicono quello che sentono, dicono quello che vedono, direttamente. […] I bambini inoltre portano con sé la capacità di ricevere e dare tenerezza. Tenerezza è avere un cuore “di carne” e non “di pietra”, come dice la Bibbia (cfr Ez 36,26).

11/08/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 12/agosto/24
Lunedì della 19.ma settimana del tempo ordinario
Mt 17,22-27

In quel giorno, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
Parole del Santo Padre

La predicazione evangelica nasce dalla gratuità, dallo stupore della salvezza che viene e quello che io ho ricevuto gratuitamente, devo darlo gratuitamente. E dall’inizio erano così, questi. San Pietro non aveva un conto in banca, e quando ha dovuto pagare le tasse il Signore lo ha mandato al mare a pescare un pesce e trovare la moneta dentro al pesce, per pagare. […] Tutto è grazia. Tutto. E quali sono i segni di quando un apostolo vive questa gratuità? Primo, la povertà. L’annunzio del Vangelo deve andare per la strada della povertà. La testimonianza di questa povertà: non ho ricchezze, la mia ricchezza è soltanto il dono che ho ricevuto, Dio. Questa gratuità: questa è la nostra ricchezza! E questa povertà ci salva dal diventare organizzatori, imprenditori … Si devono portare avanti le opere della Chiesa, e alcune sono un po’ complesse; ma con cuore di povertà, non con cuore di investimento o di un imprenditore, no? […] Quando troviamo apostoli che vogliono fare la Chiesa ricca, senza gratuità della lode, la Chiesa invecchia, la Chiesa diventa una ONG, la Chiesa non ha vita. Chiediamo oggi al Signore la grazia di riconoscere questa gratuità: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Riconoscere questa gratuità, quel dono di Dio. E anche noi andare avanti nella predicazione evangelica con questa gratuità. Così sia.

Photos from Foglietto S. Messa "La Domenica"'s post 09/08/2024

Foglietto Santa messa del 11 agosto 24
((Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Gv 6,41-51))

Messa del 11 agosto-1.pdf 09/08/2024

Foglietto Santa messa del 11 agosto 24
((Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Gv 6,41-51))

Messa del 11 agosto-1.pdf

08/08/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 09/agosto/24
Venerdì della 18.ma settimana del tempo ordinario
Mt 25,1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Parole del Santo Padre

Che cosa vuole insegnarci Gesù con questa parabola? Ci ricorda che dobbiamo tenerci pronti all’incontro con Lui. […] La lampada è il simbolo della fede che illumina la nostra vita, mentre l’olio è il simbolo della ca**tà che alimenta, rende feconda e credibile la luce della fede. La condizione per essere pronti all’incontro con il Signore non è soltanto la fede, ma una vita cristiana ricca di amore e di ca**tà per il prossimo. Se ci lasciamo guidare da ciò che ci appare più comodo, dalla ricerca dei nostri interessi, la nostra vita diventa sterile, incapace di dare vita agli altri, e non accumuliamo nessuna scorta di olio per la lampada della nostra fede; e questa – la fede – si spegnerà al momento della venuta del Signore, o ancora prima. Se invece siamo vigilanti e cerchiamo di compiere il bene, con gesti di amore, di condivisione, di servizio al prossimo in difficoltà, possiamo restare tranquilli mentre attendiamo la venuta dello sposo: il Signore potrà ve**re in qualunque momento, e anche il sonno della morte non ci spaventa, perché abbiamo la riserva di olio, accumulata con le opere buone di ogni giorno. La fede ispira la ca**tà e la ca**tà custodisce la fede

07/08/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 08/agosto/24
Giovedì della 18.ma settimana del tempo ordinario
Mt 16,13-23

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e ve**re ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Parole del Santo Padre

Chi sono io per voi, adesso? Gesù non vuole essere un protagonista della storia, ma vuole essere protagonista del tuo oggi, del mio oggi; non un profeta lontano: Gesù vuole essere il Dio vicino! Cristo, fratelli e sorelle, non è un ricordo del passato, ma il Dio del presente. Se fosse solo un personaggio storico, imitarlo oggi sarebbe impossibile: ci troveremmo davanti al grande fossato del tempo e soprattutto di fronte al suo modello, che è come una montagna altissima e irraggiungibile; vogliosi di scalarla, ma privi della capacità e dei mezzi necessari. Invece Gesù è vivo: ricordiamo questo, Gesù è vivo, Gesù vive nella Chiesa, vive nel mondo, Gesù ci accompagna, Gesù è al nostro fianco, ci offre la sua Parola, ci offre la sua grazia, che illuminano e ristorano nel cammino. Egli, guida esperta e saggia, è felice di accompagnarci nei sentieri più difficili e nelle scalate più impervie. […] Sulla strada della vita non siamo soli, perché Cristo è con noi, Cristo ci aiuta a camminare, come ha fatto con Pietro e con gli altri discepoli. Proprio Pietro, nel Vangelo di oggi, lo comprende e per grazia riconosce in Gesù «il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (v. 16): “Tu sei il Cristo, Tu sei il Figlio del Dio vivente”, dice Pietro; non è un personaggio del passato, ma il Cristo, cioè il Messia, l’atteso; non un eroe defunto, ma il Figlio di Dio vivente, fatto uomo e venuto a condividere le gioie e le fatiche del nostro cammino.

06/08/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 07/agosto/24
Mercoledì della 18.ma settimana del tempo ordinario
Mt 15,21-28

In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Parole del Santo Padre

«Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri» (v. 28). Quale è la fede grande? La fede grande è quella che porta la propria storia, segnata anche dalle ferite, ai piedi del Signore domandando a Lui di guarirla, di darle un senso. Ognuno di noi ha la propria storia e non sempre è una storia pulita; tante volte è una storia difficile, con tanti dolori, tanti guai e tanti peccati. Cosa faccio, io, con la mia storia? La nascondo? No! Dobbiamo portarla davanti al Signore: “Signore, se Tu vuoi, puoi guarirmi!”. Questo è quello che ci insegna questa donna, questa brava madre: il coraggio di portare la propria storia di dolore davanti a Dio, davanti a Gesù; toccare la tenerezza di Dio, la tenerezza di Gesù. Facciamo, noi, la prova di questa storia, di questa preghiera: ognuno pensi alla propria storia. Sempre ci sono delle cose brutte in una storia, sempre. Andiamo da Gesù, bussiamo al cuore di Gesù e diciamoGli: “Signore, se Tu voi, puoi guarirmi!”. E noi potremo fare questo se abbiamo sempre davanti a noi il volto di Gesù, se noi capiamo come è il cuore di Cristo: un cuore che ha compassione, che porta su di sé i nostri dolori, che porta su di sé i nostri peccati, i nostri sbagli, i nostri fallimenti. Ma è un cuore che ci ama così, come siamo, senza trucco. “Signore, se Tu vuoi, puoi guarirmi!”

05/08/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 06/agosto/24
Martedì della 18.ma settimana del tempo ordinario
Mt 17,1-9
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
Parole del Santo Padre
L’amore di Gesù non ha misura: è amore, e Lui sceglie con quel disegno di amore. Si tratta di una scelta gratuita, incondizionata, un’iniziativa libera, un’amicizia divina che non chiede nulla in cambio. E come chiamò quei tre discepoli, così anche oggi chiama alcuni a stargli vicino, per poter testimoniare. Essere testimoni di Gesù è un dono che non abbiamo meritato: ci sentiamo inadeguati, ma non possiamo tirarci indietro con la scusa della nostra incapacità. Noi non siamo stati sul monte Tabor, non abbiamo visto con i nostri occhi il volto di Gesù brillare come il sole. Tuttavia, a noi pure è stata consegnata la Parola di salvezza, è stata donata la fede e abbiamo sperimentato, in forme diverse, la gioia dell’incontro con Gesù. Anche a noi Gesù dice: «Alzatevi e non temete» (Mt 17,7). In questo mondo, segnato dall’egoismo e dall’avidità, la luce di Dio è offuscata dalle preoccupazioni del quotidiano. Diciamo spesso: non ho tempo per pregare, non sono capace di svolgere un servizio in parrocchia, di rispondere alle richieste degli altri... Ma non dobbiamo dimenticare che il Battesimo che abbiamo ricevuto ci ha fatto testimoni, non per nostra capacità, ma per il dono dello Spirito

04/08/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 05/agosto/24
Lunedì della 18.ma settimana del tempo ordinario
Mt 14,13-21
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le f***e, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Parole del Santo Padre
Gesù ha visto la folla, ha sentito compassione per essa ed ha moltiplica i pani; così fa lo stesso con l’Eucaristia. E noi credenti che riceviamo questo pane eucaristico siamo spinti da Gesù a portare questo servizio agli altri, con la stessa sua compassione. Questo è il percorso. Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci si conclude con la constatazione che tutti si sono saziati e con la raccolta dei pezzi avanzati (cfr v. 20). Quando Gesù con la sua compassione e il suo amore ci dà una grazia, ci perdona i peccati, ci abbraccia, ci ama, non fa le cose a metà, ma completamente. Come è accaduto qui: tutti si sono saziati. Gesù riempie il nostro cuore e la nostra vita del suo amore, del suo perdono, della sua compassione. Gesù dunque ha permesso ai suoi discepoli di eseguire il suo ordine. In questo modo essi conoscono la strada da percorrere: sfamare il popolo e tenerlo unito; essere cioè al servizio della vita e della comunione

Photos from Foglietto S. Messa "La Domenica"'s post 02/08/2024

Foglietto del 4 agosto 2024
**Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
Gv 6,24-35**

foglietto del 4 agosto-1.pdf 02/08/2024

Foglietto del 4 agosto 2024 in pdf
**Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
Gv 6,24-35**

foglietto del 4 agosto-1.pdf

01/08/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 02/agosto/24
Venerdì della 17.ma settimana del tempo ordinario
Mt 13,54-58

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Parole del Santo Padre

Soffermiamoci sull’atteggiamento dei compaesani di Gesù. Potremmo dire che essi conoscono Gesù, ma non lo riconoscono. C’è differenza tra conoscere e riconoscere. (…) In realtà, non si sono mai accorti di chi è veramente Gesù. Si fermano all’esteriorità e rifiutano la novità di Gesù.

E qui entriamo proprio nel nocciolo del problema: quando facciamo prevalere la comodità dell’abitudine e la dittatura dei pregiudizi, è difficile aprirsi alla novità e lasciarsi stupire. (…) Ma senza apertura alla novità e soprattutto – ascoltate bene – apertura alle sorprese di Dio, senza stupore, la fede diventa una litania stanca che lentamente si spegne e diventa un’abitudine, un’abitudine sociale. Ho detto una parola: lo stupore. Cos’è, lo stupore? Lo stupore è proprio quando succede l’incontro con Dio: “Ho incontrato il Signore”. Leggiamo il Vangelo: tante volte, la gente che incontra Gesù e lo riconosce, sente lo stupore. E noi, con l’incontro con Dio, dobbiamo andare su questa via: sentire lo stupore. È come il certificato di garanzia che quell’incontro è vero, non è abitudinario.

31/07/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 01/agosto/24
Giovedì della 17.ma settimana del tempo ordinario
Mt 13,47-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
Parole del Santo Padre

Ai nostri giorni, tutti lo sappiamo, la vita di alcuni può risultare mediocre e spenta perché probabilmente non sono andati alla ricerca di un vero tesoro: si sono accontentati di cose attraenti ma effimere, di bagliori luccicanti ma illusori perché lasciano poi al buio. Invece la luce del Regno non è un fuoco di artificio, è luce: il fuoco di artificio dura soltanto un istante, la luce del Regno ci accompagna per tutta la vita.

Il Regno dei cieli è il contrario delle cose superflue che offre il mondo, è il contrario di una vita banale: esso è un tesoro che rinnova la vita tutti i giorni e la dilata verso orizzonti più vasti. Infatti, chi ha trovato questo tesoro ha un cuore creativo e cercatore, che non ripete ma inventa, tracciando e percorrendo strade nuove, che ci portano ad amare Dio, ad amare gli altri, ad amare veramente noi stessi. Il segno di coloro che camminano su questa strada del Regno è la creatività, sempre cercando di più. E la creatività è quella che prende la vita e dà la vita, e dà, e dà, e dà... Sempre cerca tanti modi diversi di dare la vita.

Gesù (…) non può che suscitare la gioia, tutta la gioia del mondo: la gioia di scoprire un senso per la propria vita, la gioia di sentirla impegnata nell’avventura della santità.

30/07/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 31/luglio/24
Mercoledì della 17.ma settimana del tempo ordinario
Mt 13,44-46
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Parole del Santo Padre
Queste similitudini mettono in evidenza due caratteristiche riguardanti il possesso del Regno di Dio: la ricerca e il sacrificio. È vero che il Regno di Dio è offerto a tutti - è un dono, è un regalo, è grazia - ma non è messo a disposizione su un piatto d’argento, richiede un dinamismo: si tratta di cercare, camminare, darsi da fare. L’atteggiamento della ricerca è la condizione essenziale per trovare; bisogna che il cuore bruci dal desiderio di raggiungere il bene prezioso, cioè il Regno di Dio che si fa presente nella persona di Gesù. È Lui il tesoro nascosto, è Lui la perla di grande valore. Egli è la scoperta fondamentale, che può dare una svolta decisiva alla nostra vita, riempiendola di significato.
Di fronte alla scoperta inaspettata, tanto il contadino quanto il mercante si rendono conto di avere davanti un’occasione unica da non lasciarsi sfuggire, pertanto vendono tutto quello che possiedono. La valutazione del valore inestimabile del tesoro, porta a una decisione che implica anche sacrificio, distacchi e rinunce. Quando il tesoro e la perla sono stati scoperti, quando cioè abbiamo trovato il Signore, occorre non lasciare sterile questa scoperta, ma sacrificare ad essa ogni altra cosa. Non si tratta di disprezzare il resto, ma di subordinarlo a Gesù, ponendo Lui al primo posto. La grazia al primo posto.

29/07/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 30/luglio/24
Martedì della 17.ma settimana del tempo ordinario
Mt 13,36-43
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Parole del Santo Padre
In questo modo Gesù parla del nostro mondo, che in effetti è come un grande campo, dove Dio semina grano e il maligno zizzania, e perciò crescono insieme bene e male. (…) C’è però un secondo campo dove possiamo fare pulizia: il campo del nostro cuore, l’unico su cui possiamo interve**re direttamente. Anche lì ci sono grano e zizzania, anzi è proprio da lì che tutt’e due si espandono nel grande campo del mondo. Fratelli e sorelle, il nostro cuore, infatti, è il campo della libertà: non è un laboratorio asettico, ma uno spazio aperto e perciò vulnerabile. Per coltivarlo come si deve, bisogna da una parte prendersi cura con costanza dei delicati germogli del bene, dall’altra individuare e sradicare le piante infestanti, nel momento giusto. Allora guardiamoci dentro ed esaminiamo un po’ ciò che succede, cosa sta crescendo in me, cosa cresce in me di bene e di male. C’è un bel metodo per farlo: quello che si chiama l’esame di coscienza, che è vedere cosa è successo oggi nella mia vita, cosa ha colpito il mio cuore e quali decisioni ho preso. E questo serve proprio a verificare, alla luce di Dio, dove ci sono le erbe cattive e dove il seme buono.

28/07/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 29/luglio/24
Lunedì della 17.ma settimana del tempo ordinario
Gv 11,19-27

In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Parole del Santo Padre

Qui tocchiamo con mano che Dio è vita e dona vita, ma si fa carico del dramma della morte. Gesù avrebbe potuto evitare la morte dell’amico Lazzaro, ma ha voluto fare suo il nostro dolore per la morte delle persone care, e soprattutto ha voluto mostrare il dominio di Dio sulla morte. In questo passo del Vangelo vediamo che la fede dell’uomo e l’onnipotenza di Dio, dell’amore di Dio si cercano e infine si incontrano. È come una doppia strada: la fede dell’uomo e l’onnipotenza dell’amore di Dio che si cercano e alla fine si incontrano. Lo vediamo nel grido di Marta e Maria e di tutti noi con loro: “Se tu fossi stato qui!...”. E la risposta di Dio non è un discorso, no, la risposta di Dio al problema della morte è Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita… Abbiate fede! In mezzo al pianto continuate ad avere fede, anche se la morte sembra aver vinto. Togliete la pietra dal vostro cuore! Lasciate che la Parola di Dio riporti la vita dove c’è morte

Photos from Foglietto S. Messa "La Domenica"'s post 26/07/2024

Foglietto del 28 luglio
Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.
Gv 6,1-15

Foglietto del 28 luglio.pdf 26/07/2024

Foglietto del 28 luglio
Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.
Gv 6,1-15

Foglietto del 28 luglio.pdf

25/07/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 26/luglio/24
Venerdì della 16.ma settimana del tempo ordinario
Mt 13,18-23
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l'accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Parole del Santo Padre
Gesù ci invita oggi a guardarci dentro: a ringraziare per il nostro terreno buono e a lavorare sui terreni non ancora buoni. Chiediamoci se il nostro cuore è aperto ad accogliere con fede il seme della Parola di Dio. Chiediamoci se i nostri sassi della pigrizia sono ancora numerosi e grandi; individuiamo e chiamiamo per nome i rovi dei vizi. Troviamo il coraggio di fare una bella bonifica del terreno, una bella bonifica del nostro cuore, portando al Signore nella Confessione e nella preghiera i nostri sassi e i nostri rovi. Così facendo, Gesù, buon seminatore, sarà felice di compiere un lavoro aggiuntivo: purificare il nostro cuore, togliendo i sassi e le spine che soffocano la Parola

24/07/2024

𝑰𝒍 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒄𝒐: 𝑽𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒍 25/luglio/24
Giovedì della 16.ma settimana del tempo ordinario
Mt 20,20-28

In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parole del Santo Padre

Siamo di fronte a due logiche diverse: i discepoli vogliono emergere e Gesù vuole immergersi. Fermiamoci su questi due verbi. Il primo è emergere. Esprime quella mentalità mondana da cui siamo sempre tentati: vivere tutte le cose, perfino le relazioni, per alimentare la nostra ambizione, per salire i gradini del successo, per raggiungere posti importanti. La ricerca del prestigio personale può diventare una malattia dello spirito, mascherandosi perfino dietro a buone intenzioni; ad esempio quando, dietro al bene che facciamo e predichiamo, cerchiamo in realtà solo noi stessi e la nostra affermazione, cioè andare avanti noi, arrampicarci… A questa logica mondana, Gesù contrappone la sua: invece di innalzarsi sopra gli altri, scendere dal piedistallo per servirli; invece di emergere sopra gli altri, immergersi nella vita degli altri. Guardare e abbassarsi nel servizio, e non cercare di arrampicarsi per la propria gloria.

Vuoi che la tua luogo di culto sia il Luogo Di Culto più quotato a Terrasini?
Clicca qui per richiedere la tua inserzione sponsorizzata.

Sito Web

Indirizzo


Terrasini
90049

Altro Terrasini luoghi di culto (vedi tutte)
Parrocchia Maria SS. delle Grazie - Terrasini Parrocchia Maria SS. delle Grazie - Terrasini
Piazza Duomo
Terrasini, 90049

Orario S.Messe : feriali ore 17:30 sabato ore 18:00 Domenica e festivi ore 9.00 , 11.30, 18:00.

Centro di Volontariato Vincenziano Centro di Volontariato Vincenziano
Via Santa Rosalia 5
Terrasini, 90049

→Chiesa Maria S.s della Provvidenza →Centro Ascolto →Distribuzione Alimenti a Famiglie indigenti →Servizio Vestiario a Famiglie bisognose →Prestito gratuito presidi "girelli ,stamp...

Gruppo SANTA RITA - Terrasini Gruppo SANTA RITA - Terrasini
Via DEI MILLE 5
Terrasini, 90049

Gruppo Santa Rita della Parrocchia Maria SS. della Provvidenza in Terrasini

Gruppo Luce di Cristo Terrasini Gruppo Luce di Cristo Terrasini
Piazzetta G. Viviano
Terrasini, 90049

Siamo anche : You tube Istagram

Maria Ss. della  Provvidenza Maria Ss. della Provvidenza
Via Benedetto Saputo Angolo Via Dei Mille
Terrasini, 90049

La chiesetta della Madonna della Provvidenza che si affaccia sulla scogliera davanti al grande mare

Madonna Pellegrina - "Medjugorje" Madonna Pellegrina - "Medjugorje"
Terrasini

E 'possibile prenotarsi per poter accogliere nella propria casa la Madonna Pellegrina nel territorio della parrocchia Maria S.S. della Provvidenza