CognitivaMente - Dott.ssa Valentina Luciani
CognitivaMente è una pagina di psicoeducazione. Il benessere fisico e mentale parte da una maggiore
Il benessere fisico e mentale parte da una maggiore conoscenza di noi stessi.
"La vergogna è quell'emozione o esperienza dolorosamente intensa che nasce dalla convinzione di essere imperfette e quindi indegne di essere accettate e di appartenere alla comunità". Cit. Brené Brown
Consiglio la lettura di questo libro da donna e da psicoterapeuta. È rivolto a un pubblico femminile e penso che ognuna di noi si possa riconoscere nei molteplici esempi che l'autrice riporta.
Nessuno è esente dal provare vergogna, è alla base della nostra sofferenza più profonda, che in alcuni casi ci fa sentire indegni/e, imperfetti/e, difettati/e e immeritevoli di amore.
Non esiste crescita personale che non attraversi la conoscenza di questa emozione e l'accettazione della vulnerabilità che scatena in noi. Capire cosa l'attiva ed imparare a gestirla è alla base dello sviluppo della resilienza alla verogna, ci permette di connetterci maggiormente con noi stessi e con gli altri.
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Vi avevamo promesso che saremmo arrivatə con le prossime date per il percorso di Compassionate Mind Training ed eccoci qui 🤩
Vi aspettiamo dal 𝟮𝟮 𝗚𝗘𝗡𝗡𝗔𝗜𝗢 𝟮𝟬𝟮𝟰 per iniziare insieme un nuovo cammino (o forse per proseguirlo, ma con rinnovata intenzione e direzione!) che ci possa aiutare ad abbracciare sempre di più ogni parte del nostro essere.
Una pratica che ci piace molto è quella di scegliere una parola che possa guidare l'anno - noi vi proponiamo di farlo insieme, in questo percorso guidato che vi aiuterà a nutrire la vostra parte compassionevole, affinché ci possa aiutare a coltivare saggezza, coraggio e desiderio di essere di aiuto alle persone che sono attorno a noi e, forse per la prima volta, a noi stessə ✨
L'appuntamento sarà il 𝗟𝗨𝗡𝗘𝗗𝗜 dalle 𝗢𝗥𝗘 𝟭𝟴:𝟯𝟬 alle 𝟮𝟬:𝟯𝟬 dal 𝟮𝟮 𝗚𝗘𝗡𝗡𝗔𝗜𝗢 all'𝟴 𝗔𝗣𝗥𝗜𝗟𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟰.
Come sempre sarete guidatə da NNiki Petrocchie BBeatrice Baldi con il supporto di SSara Di Biase💚
Ricordiamo che il training è adatto a tuttə, non richiede precedenti esperienze di psicoterapia e/o meditazione!
Se volete saperne di più e farvi un regalo per iniziare l'anno in un nuovo modo, vistate il nostro sito 👉🏻 https://www.compassionatemind.it/compassionate-mind-training
Condivido la Ted Talk di Brené Brown, una ricercatrice statunitense che per anni si è occupata del tema dell'accettazione della vulnerabilità e della vergogna.
The power of vulnerability Brené Brown studies human connection -- our ability to empathize, belong, love. In a poignant, funny talk, she shares a deep insight from her research, one that sent her on a personal quest to know herself as well as to understand humanity. A talk to share.
"Sei tu che non reagisci"
"Volere è potere"
"Lo fai apposta"
"Te la vai proprio a cercare"
"Se solo ti impegnassi un po' di più"
Ho sentito queste frasi troppe volte.
La malattia mentale non è una scelta, tantomeno una colpa. Volere NON è potere.
Se conosci qualcuno che soffre e ti senti impotente, non c'è bisogno di dire str #@ .
Il silenzio a volte è la miglior medicina.
Per chi fosse interessato!
Compassion Focused Yoga | Compassionate Mind Un percorso di 8 settimane per nutrire il nostro Sé Compassionevole attraverso corpo, mente e respiro
Questo libro mi è stato suggerito da una paziente ed è stata una piacevole scoperta. L'autrice parla della sua Anoressia Nervosa dalla prospettiva di paziente e di psicologa rendendoci pretecipe del suo percorso di rinascita. L'ho trovato molto profondo, sincero e utile. Affronta dei temi delicati con dolcezza e professionalità. Ammiro il coraggio con cui si è messa a n**o e consiglio la lettura a chiunque abbia bisogno di sentirsi meno sola/o in un processo di guarigione da un disturbo alimentare.
Ho sempre pensato che la psicoterapia fosse un vettore di speranza.
La speranza non è ottimismo, non è felicità, non è sorrisi stucchevoli o casette di pan di zenzero, la parola "speranza" ha l'etimo che rimanda alla possibilità e al tendere verso una meta. A un percorso, un cammino. Non è qualcosa che giunge, è qualcosa che si coltiva, ogni giorno.
Il contrario di speranza non è pessimismo, ma cronicità, che è viaggiare senza meta, è l'incastro di un percorso che non è percorso, ma solo eterno ritorno dell'uguale. E' Chronos che divora i suoi figli.
"Usa al meglio quello che hai", mi hanno insegnato, e forse è l'insegnamento profondo che più segna ogni giorno il mio lavoro come terapeuta. Non restare su quello che non c'è, guarda quello che c'è per immaginare quello che ci potrà essere.
La possibilità, la speranza.
La terapia.
👉 Aggressione con il silenzio: quando qualcuno smette di parlare con te 🤐
👉 Usi il silenzio per aggredire gli altri? Oppure ti infastidisce quando qualcuno lo fa con te? 🤐
👉 Ci sono ovviamente dei casi in cui il silenzio è del tutto lecito! 🖐️ Se una persona diventa pericolosa per te, smettere di parlarle può essere un modo per proteggerti. Se qualcuno ha fatto qualcosa di veramente grave, può essere un modo per dimostrarlo e può essere quindi legittimo.
👉 In questa sede ci riferiamo a quel silenzio con cui alcune persone puniscono, sistematicamente, coloro che le circondano. Quel padre, quel marito, quella madre...ci riferiamo a quelle persone che, quando gli altri non "obbediscono", quando qualcosa non piace loro, allora attaccano con il silenzio. Ci riferiamo al silenzio che diventa una forma di manipolazione. 🤐
Disgusto: quali sono le componenti specifiche dell'emozione Vediamo le componenti del disgusto osservate nel corso degli anni dagli studiosi, che ci permettono di rispondere alla domanda “che cos’è il disgusto?”
Vivere in modo incondizionato vuol dire impegnarci sentendoci degni. Significa coltivare il coraggio, la compassione e la connessione, per svegliarci al mattino e pensare “non importa quel che riuscirò a portare a termine, valgo comunque abbastanza”. Significa andare a letto la notte pensando “sì, sono imperfetta e vulnerabile, e a volte ho paura, ma c’è una verità immutabile, sono anche coraggiosa e degna di amore e appartenenza”.
(B.Brown – Osare in Grande)
L’intuitive eating rappresenta una filosofia di avvicinamento al cibo che permette di concentrarsi sul proprio corpo e sul riconoscimento dei segnali di fame e sazietà.
Non esistono diete restrittive, esiste solo la consapevolezza di mangiare quando si ha fame, slegando le emozioni dal cibo.
Non esistono giornate di “sgarro”, giorni “liberi”, perchè l’alimentazione in toto deve essere libera. La definizione "cibo tabù" smette di esistere.
L’alimentazione intuitiva permette di accettare la bellezza del proprio corpo, delle proprie peculiarità, facendole divenire il punto di forza della propria fisicità.
Si raggiunge in questo modo un equilibrio importante in cui si mangia bene per stare bene, non per raggiungere canoni estetici.
Per informazioni o per appuntamenti:
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Dice il Burascotto della Fortuna (che è un gran saggio):
"Noi siamo gli altri degli altri"
Questa frase l'ha detta il papà di Burabacio quasi 10 anni fa.
Con questa frase chiuse un discorso, fatto di banalissime frasi, per quietare le nostre proteste di figli. L'argomento era la diagnosi del suo tumore alla prostata, le proteste arrivavano dalla nostra incredulità: "Proprio tu? Ma ti pare" dicemmo noi, o qualcosa di simile, e lui rispose, con molta onestà: "pensiamo sempre che le cose accadano agli altri, belle o brutte, ma noi siamo gli altri degli altri".
Gli altri degli altri mi è rimasto conficcato in testa come una scheggia di qualcosa contro cui abbiamo sbattuto con violenza.
E così anche quando diciamo "le fortune tutte agli altri", ricordiamoci che quegli altri siamo noi.
Non esistono gli altri come entità unica ed estranea da noi, delle persone le cui sorti, felicità e dolori non ci toccano. Una sorta di grande magma di altritudine in cui non entriamo.
Quegli altri ci riguardano tanto e quando facciamo spallucce per qualcosa che crediamo non ci riguardi, ecco, spesso dimentichiamo che gli altri (e le altre) siamo tutti noi.
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Quando le emozioni positive diventano tossiche: la toxic positivity - IPSICO, Firenze Il pensiero positivo può essere una risorsa, ma non sempre pensare positivamente a tutti i costi è sano e funzionale
Disturbo Ossessivo Compulsivo da Relazione nel rapporto genitore-figlio Il disturbo ossessivo compulsivo da relazione può manifestarsi anche nella relazione genitori-figli dove il focus è sui difetti percepiti del proprio figlio
Ansia è un termine largamente usato per indicare un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di uno stimolo ritenuto minaccioso e nei cui confronti non ci riteniamo sufficientemente capaci di reagire.
I sintomi fisici più comuni sono: la tensione muscolare; sudorazione eccessiva; tremori, vertigini, tachicardia o palpitazioni, formicolii, nausea, capogiri, derealizzazione e/o depersonalizzazione.
Tra i sintomi cognitivi possiamo trovare:
- Immagini, pensieri o ricordi intrusivi
- Difficoltà di concentrazione e confusione mentale
- Sensazione di pericolo o minaccia imminente
- Sensazione di vuoto
- Sensazione di essere al centro dell’attenzione
Infine, tra i sintomi comportamentali vi sono:
- L’evitamento delle situazioni temute
- Ricerca di rassicurazione esterna
- Comportamenti protettivi (es. non rimanere mai da soli, tenere un ansiolitico sempre in borsa, ecc.)
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Una simpatica metafora!
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Ieri, durante uno dei miei rarissimi e amatissimi momenti di ozio, sfogliavo una rivista online. L’occhio mi è caduto su un titolo allettante: “A cosa tieni di più in base al tuo segno zodiacale”. Sembrerebbe, e non vi è motivo per dubitarne, che i nati sotto il segno della Vergine - come la sottoscritta - amino particolarmente la vita serena, non quella alimentata da soggetti terzi e condizioni esterne, bensì quella che promana da noi stessi. No, negli ultimi tempi non sono diventata una collaboratrice di Paolo Fox, tuttavia da tale spunto “astrale” nasce il post di oggi. Sin da piccola amavo il momento in cui finalmente si chiudevano gli occhi, a conclusione di una giornata, secondo i parametri di una bambina, impegnativa. Quello della “nanna”, come direbbe mio padre, e ancor di più il sonnellino pomeridiano - di circa due ore - a cui non rinunciavo mai, soprattutto se fuori il tempo era minaccioso, se si preannunciava un violento temporale. Ma un giorno il DOC mi ha fatto credere che non potessi consentirmi il lusso di lasciar andare il corpo al sonno, perché era più importante, urgente e necessario il dovere di controllare scrupolosamente tutto, persino l’attività più naturale che ci sia. Ho sempre amato mangiare, sebbene per lunghi anni sia stata magra come un chiodo (bei tempi!); poi il DOC mi ha fatto credere che nutrirsi fosse terribilmente pericoloso. “Se proprio devi, cibati di cose liquide!”, ancora le sue subdole frasi mi rimbombano nelle orecchie. Fino ad esclamare, a gran voce: “Guarda che persino bere è rischioso!”, spingendomi ad aver timore anche di deglutire la mia stessa saliva. Ho costantemente e fermamente creduto che i membri della mia famiglia fossero il dono più grande al mondo, le persone a cui tenevo di più. Tuttavia, per lungo tempo, il DOC mi ha fatto credere che avrei potuto fargli del male: “Sicura di volergli bene?”, si divertiva a chiedermi. Infine, ma potrei continuare ancora, spesso mi son sentita dire: “Sei la gioia di vivere in persona!” ed in effetti ho sempre amato la vita, tanto che mi pareva di perdere tempo prezioso ogni volta che ero costretta a stare tutto il giorno nel letto, a causa dell’influenza. Purtroppo il DOC è arrivato a farmi credere che da un giorno all’altro, senza alcun motivo, avrei smesso di apprezzarla e mi sarei potuta ammazzare. Vedete, il nostro disturbo mentale non colpisce mai accidentalmente: prende bene la mira e centra, senza alcuna esitazione e con maestria, ciò a cui teniamo di più. Sono state tante le volte in cui, disperata ed inconsapevole, mi sono domandata: “Perché colpisce i miei punti di forza (che diventano, dunque, di debolezza), quello che amo con tutta me stessa?”. La risposta era evidente, scontata e banale, eppure non riuscivo ancora a vederla, non erano forse maturi i tempi. “…perché altrimenti non farebbe poi così male”, esclamai, colta da un’illuminazione, in una domenica qualunque. Teoricamente, riflettendoci un attimo con lucidità, se l’oggetto del pensiero ossessivo fosse quella infida zanzara che tutta la notte non ci ha dato tregua, emettendo quel fastidiosissimo ronzio e nutrendosi del nostro sangue, non proveremmo terrore, anzi, ucciderla potrebbe essere un valido suggerimento. E non scrivetemi che non avete mai pensato di farne fuori una, non ci credo! Vi dirò, oggi non posso fare a meno di essere riconoscente al mio DOC, mi sentirei un’ingrata. Non sono dei deliri febbrili, piuttosto credo, in tutta onestà, che se non fosse stato per lui, io non avrei amato ancor più intensamente di prima le lunghe dormite, il buon cibo e, senza alcun ordine di preferenza, la mia famiglia e la mia vita, le cose più care che ho. Sapete, gira e rigira, è sempre così: non apprezzi realmente il valore di ciò che possiedi finché non hai paura di perderlo ♥️
L’ansia non è un nemico da distruggere - GuidaPsicologi.it In questo articolo sarà spiegato il ruolo fondamentale dell’ansia nella vita, anche quando è patologica. L'intento? Capovolgere l’atteggiamento
Chiedere aiuto non dovrebbe mai farti sentire inadeguato o in colpa.
https://www.istitutomentecorpo.org
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Terapia cognitivo comportamentale: allevia i sintomi dell’IBS le terapie cognitivo comportamentali potrebbero influenzare la fisiopatologia dell'IBS e la generazione dei sintomi intestinali.
Non mi piace la retorica dell'eroe che combatte contro la malattia fisica, ma mi piace ancora meno lo stigma del debole che affronta la malattia mentale.
Nessuno sceglie di soffrire.
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