Paolo Tondat
Il segreto di tutto sta nel saper comunicare, nella vita, nelle relazioni, nel business. Il resto ?
Spunto interessante sullo stato dell’arte delle infinite possibilità offerte dal mondo del lavoro di oggi!
https://milano.corriere.it/notizie/economia/22_maggio_17/lavoro-lombardia-grandi-dimissioni-420-mila-si-sono-licenziati-2021-record-milano-267faef2-d59f-11ec-883e-7f5d8e6c8bf0_amp.html
Le «Grandi dimissioni» in Lombardia: in 420 mila si sono licenziati nel 2021, record a Milano Uscite volontarie, nel 2021 il 10% dei lavoratori ha cambiato occupazione. Sono 180 mila persone a Milano (più 30% rispetto al 2020): uno su due ha meno di 35 anni, più uomini che donne. Fuga da ristorazione, uffici, vendite, logistica e pulizie. Del Conte (Bocconi): segnale positivo, mercato mobi...
E se stessimo per vivere i nuovi Roaring Twenties?🔥
I “ruggenti Anni Venti” del secolo scorso hanno segnato un’era fatta di innovazione, cultura e progresso.
La storia è ciclica e credo sia un bel modo di vedere gli anni che ci aspettano. Gli ultimi 24 mesi hanno accelerato in modo impressionante le tendenze evolutive già in atto e oggi è per tutti difficile stare dietro alla commistione tra analogico e digitale. Due mondi che si stanno fondendo dando vita a qualcosa di nuovo e impetuoso.
Una grande onda che spazzerà via il vecchio ma che potrà essere cavalcata da tutti quelli che avranno la giusta visione.
Percepisco intorno a me, tra imprenditori, aziende e professionisti, un sentimento nuovo: mix di entusiasmo, voglia di fare e un po’di sana paura.
Che dire, per tutti è il momento di studiare come si cavalcano le onde e prepararsi a viviere i prori personali Roaring Twwnties! 💪🏼
No, non voglio parlare del mitico quartetto di “Voulez Vous Danser” 😉... mi riferisco alla obsoleta distinzione tra ricchi (con alto potere di spesa) e poveri (cono basso potere di spesa) fatta in moltissimi contesti commerciali (sia di grandi aziende che di realtà locali).
Certo, facciamo una premessa:
ci sono brand legati al lusso, verticali per veri ricchi… ma sono molto meno di quanto su pensi.
La ricerca del customer avatar (l’identikit del cliente ideale) oggi deve essere molto più profonda, legata ai bisogni reali, al profilo psicologico e al modo pensare.
Non si pò semplificare con una banale divisione sul potere di acquisto.
Il rischio è di andare totalmente fuori fuoco e parlare letteralmente alle persone sbagliate, entrando nei luoghi comuni.
Esempio:
Ristorante stellato = “avatar ricco”
Birreria = “avatar povero”
Sembra funzionare?
🎯
No, sbagliatissimo.❌
Pensaci:
il ragazzo di 35 anni che dopo la partita di calcetto con gli amici va a mangiare un panino e bere una birra al pub è lo stesso che porta la fidanzata a mangiare in un ristorante stellato (magari di proprietà di uno chef famoso grazie alla TV) per festeggiare l’anniversario.
Semplice, no?
✅A cambiare non è il potere di acquisto del target a cui si vuole parlare, ma il contesto in cui si sceglie un brand, dettato dal bisogno (consumo veloce, economico e divertente nel caso del Pub, esperienza raffinata ed elegante per stupire la moglie nel caso dello stellato blasonato).
Ovviamente si inserisce la volontà di poter condividere certe esperienze sui social:
più l’esperienza è esclusiva più dovrà essere “instagrammabile”.
In conclusione:
non pensare al portafogli del tuo potenziale cliente, pensa al bisogno che il tuo servizio o prodotto può colmare.
Enjoy!🔥
In Italia quasi il 40% del reddito arriva dalle pensioni.👊🏼
Q U A R A N T A P E R C E N T O.
In sostanza quasi la metà del reddito passa dalle tasche dei pensionati.
Che valore ha questa informazione per chi fa impresa?
Beh, semplicemente troppo speso ci si concentra su target che fanno più rumore ma che in realtà non hanno potere di spesa.
La conclusione è semplice:
oggi in Italia focalizzarsi sul target dei pensionati è una grande opportunità in qualunque settore.
La Mole Antonelliana si illumina di colori per sostenere la candidatura di a .
Complimenti al mio fidato Art Director Claudio Giacosa e a tutti gli amici di Hub Editoriale!
In bocca al lupo a Torino!!!
Conosci il modello teorico Aida?
✅Attenzione
✅Interessa
✅Desiderio
✅Azione
Sì, solo 4 passaggi e..
Sì, se ti occupi di marketing il tuo pensiero è corretto: “è troppo semplicistico”.
Attenzione però: il modello risale al 1898.. mille-ottocento-novantotto!!
Un altro mondo, prima degli albori della pubblicità moderna.
Quanto sarebbe bello risolvere la questione così, in 4 passaggi?🤓
Oggi la conversione da Desiderio ad Azione è fatta di lunghissimi funnel e strategie meticolose... sarebbe bello tornare indietro di qualche generazione, magari fino ai ruggenti anni ’20 e pensare che il passaggio all' Acquisto sia un’azione praticamente spontanea.
Attenzione!
⚠️
Se consapevolmente o inconsapevolmente il tuo processo di vendita oggi ripercorre ancora il modello AIDA… beh..o ti prepari an entrare nel ‘900 o avrai qualche problema con le vendite! 🔥
“Io non perdo mai. O vinco o imparo.”
Nelson Mandela è stato un grande uomo, tra i tanti suoi insegnamenti trovo questa frase da sempre particolarmente illuminata, da applicare anche nel business.
Vedere negli errori un insegnamento per migliorare e imparare qualcosa di nuovo cambia semplicemente la visione della vita.🔥
C'è un errore che davvero ti ha insegnato qualcosa di importante? 🎯
Un errore che, in fondo, sei davvero grato/a di aver commesso? 🙏🏽
Io potrei raccontarne qualche decina... 😉🥶
❌“L’effetto WOW! è una ca**ta pazzesca!”
❌
Perdonate la citazione un po’ banale... ma racconta bene il mio pensiero sul cosiddetto Wow Effect, specie se applicato al marketing.
Tranquilli, c’è di peggio… 😜 Ho ancora sentito dire:
“basta che se ne parli, è comunque promozione…”
Pensando che se qualcuno parla male di un prodotto o di un servizio, possa comunque essere pubblicità…😱
ma lasciamo perdere, e torniamo un attimo al WOW effect: l'elemento sorprendente, il fattore sorpresa.
Senza se e senza ma:
Una buona strategia di marketing non deve stupire e far dire "WOW!"… deve aiutare il brand a vendere..
Se il “WOW!” come spesso succede è fine a sé stesso .. giusto per stupire… NON SERVE A NIENTE.
Non cercate di stupire con effetti speciali i vostri clienti, cercate di risolvere un loro problema.🔥
Enjoy.
Parola pericolosa sotto finale Europei… 🥶
Ma qua non ci riferiamo alla partita di ieri 🇮🇹🇮🇹…siamo sul verbo imperativo...
voce del verbo F A R E.
Mi rendo conto che in certi casi il pensiero strategico rischia di essere controproducente.😱
"Sei impazzito?
Non passi tutto il santissimo giorno a creare strategie di marketing?"
Se stai pensando questo…
➡️NO, non sono impazzito
➡️SÌ, creare strategie di marketing e branding è il mio lavoro quotidiano.
Proprio per questo voglio dare un ALERT ⚠️
Prima o poi, nel business, c è un momento in cui serve fare un’azione precisa: chiudere gli occhi e saltare.
Una corretta strategia ti porta ad avere la quasi certezza di spiccare il volo... ma prima o poi serve chiudere gli occhi, fare un respiro profondo e saltare.
Le analisi di mercato prima, le strategie e i business plan poi, non possono essere una scusa per procrastinare.
La morale?
Si può essere analitici quanto si vuole ma senza intuito e tempismo i progetti di business rimangono un folder sul desktop.🔥
Viviamo in anni di grandissime opportunità, come sempre nei momenti di cambiamento radicale.
Credo che l’opportunità più grande di questo momento storico, soprattutto per i giovani e i giovanissimi, sia il totale sgretolamento del concetto di rendita di posizione, di posto fisso... di lavori sicuri…
Vivo a Torino e qui, per la mia generazione, Ingegneria ed Economia e Commercio erano ancora delle assicurazioni sul lavoro futuro… lo ricordo bene quando decisi di iscrivermi all’Università, in facoltà decisamente controcorrente secondo questi canoni.
Oggi non è più così.
Non basta il titolo per ottenere risultati.
Attenzione, non ho detto che non serve… Ho detto che non basta.
Non è una grande opportunità?
Oggi c’è solo una strada:�
Perseguire le proprie passioni (per davvero), facendosi il c**o (per davvero), diventando bravi (per davvero).
STOP.
Chiunque nel 2021 può fare della propria passione una professione e questa è la più grande opportunità che il mondo del lavoro ci abbia mai offerto.🔥
⚠️Aprire uno store online NON è la soluzione.⚠️
Sì, hai capito bene…
aprire un’e-commerce non aumenterà di un centesimo i profitti senza un lungo e attento lavoro preliminare.
Troppo spesso si pensa che sia sufficiente il web per aumentare le vendite…
davvero, fidati, non è così.
In rete la competizione è altissima su tutti i fronti (prezzo, qualità, offerta..)
❓Perchè una persona dovrebbe scegliere proprio te?
❓Perchè dovrebbe cliccare sul tuo store e il tuo prodotto o servozio, ti**re fuori la carta di credito e pagare?
Ne abbiamo parlato tante volte di questa parolina magica:
🔥Perchè?
Se la risposta non è chiara, difficilmente sarà chiara per un prospect che magari neanche ti conosce.
La soluzione è solo apparentemente semplice:
➡️devi essere un brand forte, in grado di difendersi da solo dalle insidie della rete e dagli store “piglia tutto” come il sitarello da cui tutti compriamo...quello che inizia con la” A” e finisce con la “N”.😜
Kotler diceva:
"Se non sei online la tua azienda non esiste” …
grande verità ma mi permetto di girare il concetto da un altro punti di vista:
“Se non sei un brand, online non esisti.”
Enjoy.🔥
La traduzione letterale è “eredità”.
❓Cosa si intende quando si parla di Heritage, riferendosi al brand❓
➡️L’heritage è la somma di tutti i valori che il brand porta con sé nel tempo, è il patrimonio storico di un’azienda.
E’un valore enorme e, spesso, un importante fattore differenziante ... ma nasconde un’insidia:
il rischio di risultare autoreferenziali, noisi e un po’ polverosi.⚠︎
Avete presente quegli incipit del tipo: “l’azienda viene fondata da Nonno Tonino nel 1923.. blah blah blah…”
❌Ecco, questo è un modo sbagliato di trattare il brand heritage.
L’obiettivo non è raccontare la storia fine a sé stessa, ma trasmettere valore al prodotto / servizio grazie al racconto di una tradizione o di un altro importante valore.
Se la tua azienda ha un heritage reale, inseriscilo nel racconto della marca senza annoiare …
Sfrutta la storia per trasmettere valore al potenziale cliente.
Ricorda che, come recitava una headline di brand heritage Alfa Romeo di qualche tempo fa:
“Il futuro è di chi ha un grande passato”🔥
È ovvio: l’offerta commerciale è ciò che la tua attività offre sul mercato.
Vediamo la vera domanda:
❓Cosa differenzia una buona offerta da una pessima offerta?
❓Un' offerta che “vende” da un’offerta che passa inosservata sul mercato?
⚠︎Attenzione⚠︎
se stai pensando “è il prezzo” sei assolutamente sulla strada sbagliata!
Pensare che una buona offerta commerciale corrisponda a una proposta economicamente vantaggiosa è davvero un errore grossolano (lo sanno bene tutte le aziende che guadagnano davvero, realtà che al 99% dei casi sono percepite come care).
➡️Una buona offerta commerciale è quella che risolve un bisogno preciso di un preciso target.
Sì, ribadisco:
➡️Devi portare sul mercato un’offerta che sia in grado di rispondere nel modo migliore a un bisogno specifico.
Se non è chiaro a quale bisogno specifico il tuo servizio o prodotto è in grado di rispondere, parti proprio da qui per creare la tua offerta.
Ricorda che il tuo cliente è sempre e solo chi trae valore da ciò che offri. 🔥
❌“Il consumatore non è un id**ta: è tua moglie.”
Grande David Ogilvy.😉
Ma cosa intende uno dei più famosi pubblicitari della storia con questa provocazione?
Semplice:
➡️troppo spesso il consumatore diventa una figura astratta, stereotipata e spesso anche un po’sempliciotta.
Per Ogilvy il consumatore medio è una persona vicino a noi, non un concetto astratto o un’audience di Facebook.
Abbiamo già visto quanto è importante capire nel dettaglio a chi ci stiamo rivolgendo con il nostro prodotto o servizio, se vuoi approfondire ne parlo in maniera approfondita in questo articolo scritto qualche tempo fa per Intraprendere
👇🏼👇🏼👇🏼
https://intraprendere.net/25220/buyers-personas/
Il consumatore medio non è una figura astratta e un po’ scemotta, pronta a bersi qualunque cosa e a offrirvi denaro in cambi.
Il target a cui vi rivolgete detta le regole.🎯
Definire con massima precisione il profilo del proprio consumatore ideale, capire a fondo le sue esigenze e i suoi bisogni è, oggi, una delle più importanti azioni da compiere nella creazione di un’offerta commerciale.🔥
❓Avete ben chiaro perché il vostro consumatore ideale dovrebbe scegliere voi rispetto alla concorrenza❓
Conosci il diagramma di Venn? 📊
Mostra le relazioni logiche tra una gruppo di insiemi.
E’un diagramma molto semplice, applicato in modo davvero geniale da Jeff Sutherland sulla visione del prodotto.
In sostanza, il product owner deve mettere in equilibrio varie caratteristiche… seguimi nel ragionamento.
Disegna 3 cerchi/insiemi, e disponili in questo modo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Diagramma_di_Venn #/media/File:3-set_Venn_diagram.svg
✅Insieme 1. Tutto quello che nel vostro business potete implementare
✅Insieme 2. Tutto ciò che potete vendere
✅Insieme 3. Quello a cui potete appassionarvi
Dove si colloca la visione del prodotto?
➡️Esattamente nell’area centrale, dove i tre insiemi si sovrappongono.
Semplice, quanto illuminante...
🛑Se vi concentrate solo su ciò che siete in grado di realizzare materialmente, rischiate di creare qualcosa che nessuno vuole.
🛑Se vi concentrate solo su ciò che siete in grado di vendere, rischiate di promettere cose che non potete realizzare.
🛑Se create qualcosa che non vi appassiona, lavorerete tantissimo restando nella mediocrità senza trarre soddisfazione.
Al centro del diagramma, però, dove c’è il perfetto punto di equilibrio… lì c’è la visione giusta.
E’stando in quell’area che chiunque può creare qualcosa di grande. 🙏🏽🙏🏽(thanks )
Bello?… Brutto?… Mi piace? … Non mi piace?…
❌Domande inutili❌
Nel marketing non valgono nulla.
ROI e KPI sono le paroline magiche che devono guidare la strategia verso un unico bivio:
GIUSTO | SBAGLIATO
Diffidate da chi parte da qualunque altro approccio.
Ci sono azioni corrette che ci avvicinano agli obiettivi e azioni sbagliate che ci allontanano.
STOP. 🛑
Chiaro, non serve parlarne, il “bello” rimane un valore primordiale...
definite cosa è giusto fare, poi fatelo bene.. Il mondo ringrazierà. 🙂🔥
❌Senza una meta non si può tracciare nessuna rotta.❌
Nel marketing gli obiettivi sono i risultati (concreti e tangibili) che un’azienda si prefigge di raggiungere in un determinato arco temporale.
Per impostare una corretta strategie, focalizzata su performance e vendite, serve innanzitutto lavorare sulla definizione degli obiettivi.
Partiamo da una semplice macro-divisione:
✅OBIETTIVI A LUNGO TERMINE. Ad esempio: "vendere xx prodotti realizzando un fatturato pari a xx entro 5 anni con un organico di XX persone".
✅OBIETTIVI A MEDIO TERMINE. Definire un preciso incremento annuo e le collaborazioni necessarie.
✅OBIETTIVI A BREVE TERMINE. Circoscrivere i risultati da raggiungere nell’anno in corso.
Tutti gli obiettivi devono sempre avere due caratteristiche:
1 COERENZA - obiettivi a breve, medio, lungo termine.. devono essere sempre coerenti tra loro.
2 MISURABILITÀ - ne ho parlato spiegando il metodo s.m.a.r.t. ma vale la pensa ribadirlo: un obiettivo non misurabile non è un obiettivo (esempio, NO “aumentare il fatturato” / SI “fatturare # # # euro entro # # #”)
Arrivati qui è ancora necessario fare un check per valutare che gli obiettivi siano in linea con la Vision aziendale (obiettivi a lungo termine) e con la mission (obiettivi a breve/medio)…
…è tutto allineato?
Ok.
A questo punto, solo a questo punto si può iniziare a lavorare su una strategia di marketing, definendo i precisi step operativi, le azioni e i budget necessari per raggiungere i risultati identificati nei tempi previsti.
Consiglio a tutti, davvero, di dedicare il giusto tempo e la massima attenzione per definire gli obiettivi in modo che possano sempre essere sfidanti ma assolutamente realizzabili.
Sembra un lavoro marginale ma vi assicuro che qualunque imprenditore di successo su questo tema è assolutamente ed estremamente preparato.
Fidatevi:
“Fissare degli obiettivi è il primo passo per trasformare l’invisibile in visibile.”🔥🔥🔥
(A. Robbins)
“Fare qualcosa a metà è come non fare nulla.”
Jeff Sutherland, ideatore del Metodo Scrum, spiega molto bene questo concetto, assimilando il “work in porgess” al concetto di “semilavorato”.
❌Un lavoro a metà o non completato non ha semplicemente nessun valore.
Di qualunque cosa si tratti, dalle automobili ai software, dai progetti ai componenti meccanici, un lavoro costa sempre dei soldi e finché resta incompleto non vale nulla.
Se immobilizzate del capitale in cose che non generano valore (vale qui anche la giacenza di magazzino) non avrete a disposizione quelle risorse finanziarie per fare altre cose, come ad esempio promuovervi attraverso una corretta strategia di marketing o anche solo esplorare nuove idee.
Certo, è normale avere scorte di magazzino e lavori / progetti “Work in porgess” ma è necessario minimizzarli e ridurli al minimo.
Il “work in progress” è uno spreco di energie e risorse.🔥
❗️Mai sottovalutare il potere del B2B❗️
B2B è l’acronimo dell’espressione Business to Business, utilizzata per descrivere le relazioni commerciali tra aziende.
Spesso si vede il marketing B2B come marginale e ininfluente rispetto alle attività rivolte al cliente finale (B2C)...❌errore enorme!
Il B2B oggi può dare grandissimi risultati sia alle aziende che operano prettamente in questo mercato (fornitori diretti di prodotti o servizi per altre aziende) sia ad aziende e attività che operano contemporaneamente sul mercato consumer e sul mercato business.🎯
Le strategie di marketing B2B si basano sugli stessi principi del mondo Business to Consumer ma tenendo conto di una differenza sostanziale: il cliente business (come azienda o organizzazione) non effettuerà mai (quasi mai, diciamo 😜 ) acquisti in modo impulsivo basandosi sull’emotività.
✅Le aziende hanno esigenze specifiche e acquistano in modo analitico.
Chi acquista per conto di un’azienda deve rendere conto ad altri delle proprie decisioni, quindi sarà fondamentale affrontare termini tecnici, come il ROI, spesso totalmente sottovalutati dall’acquirente privato.
In sintesi:
le strategie B2B possono e devono essere simili a quelle B2C, a cambiare, spesso in modo sostanziale, sono gli argomenti di vendita! 🔥
❗️Chi domanda comanda❗️
E’una regola che, applicata correttamente, può realmente cambiare il proprio modo di relazionarsi, anche con sé stessi.
Saper porre la giusta domanda nel giusto momento è un’abilità che permette di ribaltare letteralmente gli equilibri di un confronto, con chiunque ...
PS
sì, vale anche nelle relazioni di coppia.. non solo nel business! 😜
Tutto vero, ma … se si sbagli domanda?
Se si pone la domanda nel modo e nel momento sbagliato?
Si ottiene un tragico effetto contrario.. quindi Attenzione!⚠︎
Ecco 3 regolette, da seguire alla lettera:
✅SEMPLICITÁ: Fare una domanda alla volta, semplice e chiara, è la prima regola per ottenere una risposta precisa.
✅RISPOSTA: Ascoltare attentamente la risposta, senza interrompere e lasciando il giusto tempo …. il rischio è di prendere il detto "chi domanda comanda" come un pretesto per fare un interrogatorio!
✅PERCHÉ: attenzione a questo avverbio… è troppo diretto e spesso porta a un atteggiamento di chiusura. Va utilizzato con parsimonia e con la consapevolezza della sua forza.
Ci sono poi altre regole logiche, come la valutazione di brevità e comprensibilità (data dal contesto), oppure la necessità assoluta di evitare domande retoriche o tendenziose.
Insomma, il detto "chi domanda comanda" nasconde una grandissima verità ma non può essere banalizzato per nessuna ragione …
🔥Non esistono risposte sbagliate ma solamente domande mal formulate! 🔥
✅BRANDING È PERCHÈ:
Perchè siamo sul mercato?
Perchè un cliente dovrebbe sceglierci?
🎯MARKETING È COME:
Come possiamo essere attrattivi sul porspect?
Come otteniamo risultati tangibili?
✅BRANDING È A LUNGO TERMINE:
Qual è la vision?
Qual è la strategia lungo termine?
🎯MARKETING È A BREVE TERMINE.
Qual è la Mission?
Quali sono le migliori tattiche per raggiungere gli obiettivi?
✅BRANDING È ESSERE:
Qual è il nostro "tono di voce"?
Qual’è il nostro valore percepito?
🎯MARKETING È FARE:
Come pianifichiamo le azioni pratiche?
Come monitoriamo i risultati?
Chiaramente è un gioco:
tra Marketing e Branding non c’è una battaglia e non c‘è un vincitore.
Sono ambedue indispensabili, oggi come non mai, per avviare un’attività o portarne una esistente a generare realmente profitti.
Si parla tanto di aziende “marketing first”, dove il focus dalla produzione si sposta interamente sul marketing e sul branding… a voi le valutazioni... ma una cosa è certa:
Senza strategie di Marketing e Branding un’azienda oggi non può generare veri guadagni. 🔥
“Mostrami l’agenda e ti dirò chi sei!” 🎯
Battute a parte, la gestione dell’agenda è davvero un elemento fondamentale nella pianificazione delle attività.
Si possono trovare tantissimi contenuti su gestione agenda e time management, ma voglio fermarmi su uno spunto di riflessione che dovrebbe sempre governare l'organizzazione degli impegni:�
❗Mai confondere ciò che è importante con ciò che è urgente❗
Sembra un gioco di parole ma individuare urgenze e priorità, dividendole con precisione, può cambiare il modo di lavorare e di gestire l’agenda propria e della propria attività.
Facile?…prova a guardare la tua agenda…
dai più importanza alle urgenze o alle priorità?� 🔥
Il copywriting (la scrittura dei contenuti verbali) è oggi una competenza cardine di qualunque attività di comunicazione, ahimè non facilmente delegabile come altre.
Mai come oggi la comunicazione passa attraverso le parole scritte... quando avevo 25 anni e iniziai a lavorare in agenzia come Copy, la scrittura era divisa sostanzialmente in campagne pubblicitarie (stampa e spot tv), radio e btl (brochure, flyer etc.).
STOP.
Oggi è davvero tutto diverso, i canali su cui servono competenze di tecniche di scrittura sono tantissimi e partono dall’uso quotidiano delle chat per arrivare ai siti, blog, funnel, social…
Abbiamo visto la scorsa settimana l’importanza di identificare il corretto “Tone of Voice" e chiaramente ogni canale di comunicazione merita un discorso a sé … ma vediamo un po’…
ci sono alcune regole generali?
Certo che sì.
Partiamo analizzando una “sabbia mobile” in cui prima o poi si resta impantanati scrivendo contenuti:
la trappola degli aggettivi inutili e degli avverbi superflui.
Gli aggettivi, in particolare, sono le parole che colorano il contenuto e se usati male possono letteralmente rovinare il testo (diminuendo le performance del messaggio, soprattutto nel marketing a risposta diretta incentrato sulle vendite).
Sì, mi sento di poter affermare a testa alta:
❌AGGETTIVI SBAGLIATI = PERDITA DI FATTURATO❌
. quando si dice “il potere della parola” eh?😜
Vediamo una semplicissima regola:
✅ gli aggettivi inutili vanno evitati. Sempre.
Bello, buono, incantevole, grazioso, migliore, cattivo… la lista è lunga….
Questi aggettivi vanno inseriti in blacklist e bannati per sempre.
Che fare?
semplice, basta sostituirli con parole più caratterizzanti, uniche, distintive.
🔥Affidati a un prezioso amico... un buon dizionario dei sinonimi e contrari … ti darà una grande mano!🔥
🔥“Il tono della voce dice tutto quello che sta al di là delle parole.”(Cit.)🔥
È chiaro come il sole quanto in qualunque conversazione il tono di voce abbia più valenza del significato stesso delle parole…
E’capitato a chiunque di ve**re fraintesi per il tono e ancora più facile è ve**re fraintesi nella comunicazione scritta, proprio perchè un messaggio scritto è ancorato solo alle parole.
La semiologia è affascinante sempre, ma portata nel marketing ha applicazioni davvero concrete…
Dopo il lungo lavoro strategico per definire obiettivi, target, offerta se non si è in grado di comunicare con il giusto tono (in marketing si parla di “Tone Of Voice”) si rischia di trasmettere incoerenza e come sappiamo:
❌ ��INCOERENZA = FUGA DEL PROSPECT ❌
Parole immagini, video suoni, musica…
tutto deve calzare a perfezione sulla figura del cliente ideale e tutto deve essere coerente.
Sembra semplice?
Non lo è...
➡️ Siete sicuri di riuscire sempre a trasmettere esattamente quello che volete dire con il giusto “Tone of Voice”?
… buon lavoro!
🔥🔥
BENCHMARK?
Parola ostica che racconta un concetto molto semplice...
➡️Benchmark è una metodologia basata sul confronto sistematico che prevede la comparazione con i competitor con l’obiettivo di apprendere tattiche e strategie per migliorare le performance sul mercato.
Sembra semplice forse... ma non è per nulla scontato:
❓Conosci il mercato in cui operi e i tuoi competitor diretti❓
Mercato di riferimento e competitor equivalgono a campo di gioco e avversari contro i quali giocare la propria partita….
❌Scenderesti in campo senza conoscere campo e avversari?�� ... O meglio, scommetteresti a cuor leggero sulla tua vittoria?��
Davvero, sembra banale, ma studiare con attenzione il proprio mercato di riferimento e i migliori competitor, cercando di differenziarsi con grande precisione può davvero fare la differenza di qualunque attività.
Enjoy 🔥
La domanda più potente di qualunque strategia di marketing è proprio questa:
👇🏼👇🏼👇🏼👇🏼
“Perchè?”
➡️Ogni tattica e ogni azione prevista devono avere una spiegazione semplice e logica.
MI capita spesso che richieste complicate e arzigogolate crollino in pochi istanti davanti a questa domanda…
La verità è semplice:
✅Per focalizzare le strategie di marketing sull’obiettivo delle performance serve innanzitutto avere chiari gli obiettivi e definire con precisione le azioni da fare.
Il semplice “perchè?” è una domanda che può chiarire tante cose nella vita…
In fondo, come diceva il vecchio Albert:
“Se non lo sai spiegare in modo semplice, non l'hai capito abbastanza bene” (A. Einstein)🔥🔥
“Il segreto è trasformare i punti deboli in punti di forza”. 🔥
Forse vale nella vita... ma sicuramente è una verità nel business, all’interno di una strategia di marketing.
La gestione delle debolezze e delle obiezioni è un tema sempre molto delicato, ma qui il focus è ancora un altro:
➡️ci sono apparenti punti deboli che possono diventare un importante elemento differenziante e trasformarsi in punti di forza.
In ottica di differenziazione (ricordate: “è più importante essere diversi che essere i migliori...” 😎) le debolezze possono differenziare se raccontate come punto di forza (Pochi posti? esclusività… Poca offerta? competenza verticale… Luogo isolato? facilità di parcheggio .... etc etc)
Sono esempi banali ma è davvero pieno zeppo di attività che hanno fatto leva su un'apparente debolezza per diventare leader di mercato e questa strategia è ancora più potente per una PMI.
Ok ti starai chiedendo:
❓ quindi...da dove partire❓
Beh, serve incominciare mettere davvero a fuoco i propri punti deboli…
sembra facile… 😜
“Non sempre cambiare equivale a migliorare,
ma per migliorare bisogna cambiare.”
(W.Churchill)
Il buon Winston aveva ragione... e il suo pensiero, applicato a una strategia di marketing, è attuale come non mai.
In momenti di “rivoluzione” (per rifarmi al post della scorsa settimana...) il punto non è
❌rincorrere il mercato
❌cercare di cambiare offerta, prodotto, servizio...
❌muoversi freneticamente come un flipper.
✅Il punto è provare a cambiare punto di vista... con un focus chiaro.
Quale?
Le reali esigenze del proprio cliente e potenziale cliente.
Cambiare prospettiva, angolo di visione, anche solo di pochi gradi può avere un impatto devastante sulla strategia prima e sui fatturati poi.🔥
❓Che differenza c’è nel business tra evoluzione e rivoluzione
❓
E’ un esercizio interessante, proviamo a utilizzare come metro di giudizio queste due singole parole...
Per spiegare il concetto, pensiamo alla tecnologia, facilmente catalogabile come “evolutiva” o rivoluzionaria”.
In sintesi:
✅è evolutivo tutto quello che ha un approccio migliorativo mentre è rivoluzionario tutto quello che cambia davvero le regole del gioco.
Non è sempre facile ma è un bell’esercizio… proviamo con un po’ di esempi semplici:��
➡️TELEFONO FISSO = RIVOLUZIONARIO ha cambiato radicalmente il modo di comunicare
➡️TELEFONO CORDLESS = EVOLUTIVO ha semplicemente reso più comoda una tecnologia esistente
➡️TELEFONO CELLULARE = EVOLUTIVO inizialmente, il cellulare altro non era che un telefono portatile
➡️SMARTPHONE = RIVOLUZIONARIO ha davvero introdotto nuove abitudini e nuovi utilizzi
➡️PERSONAL COMPUTER = EVOLUTIVO inizialmente il computer era uno strumento di lavoro che integrava calcolatrice, macchina da scrivere e poco altro
➡️INTERNET = RIVOLUZIONARIO … qua poco da dire…
Il gioco può andare avanti …
Pensate al mondo dei mezzi di trasporto.. alle automobili… ai social... etc.
Bene, ma si può applicare questa logica al business?🎯
Certo, è uno spunto utile chiedersi verso dove si sta andando con la proprio a attività, nel proprio settore… per interpretare in modo corretto il futuro del proprio lavoro.
E’chiaro, ad esempio, che se hai una concessionaria di automobili volente o nolente stai vivendo un momento di rivoluzione del settore (nei prossimi 10 anni cambierà tutto...)
In conclusione:
🔥🔥Interpretare correttamente e con visione i cambiamenti del mondo è un ingrediente indispensabile per preparare una strategia di marketing realmente focalizzata sulle performance a breve, medio e lungo termine.🔥🔥
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