Luca Buggio

Autore di thriller ambientati nella Torino del 1700. pagina ufficiale di Luca Buggio, scrittore, autore e regista teatrale

10/10/2024

So che questa pagina tace da molto tempo, e sono colpevole di averla trascurata, ma mi fa piacere annunciare che sono sempre qui, che sto bene, che il nuovo romanzo è nell'incubatore per lasciare che i pensieri maturino, permettendo a riflessioni più approfondite di emergere e migliorare la prossima (e chissà, forse definitiva) revisione.
E che c'è in cantiere un'altra storia, del tutto nuova, che segna un ritorno all'epoca barocca (qualche lustro prima dell'assedio del 1706) senza allontanarmi, se non di poco, dalla mia amata Torino.
Ringrazio tutti voi che continuate a seguirmi... e a leggermi.
Vi abbraccio.

Photos from Luca Buggio's post 12/06/2024

La bellissima presentazione della trilogia fatta questa primavera per le scuole medie di Cumiana continua a riservarmi sorprese. Ecco un giovane Gustìn visto e disegnato da Viola Martina, e due versioni di Maria Corona secondo la fantasia e la matita di Giada Trillo. Grazie e complimenti alle due bravissime disegnatrici!

09/05/2024

Anche se la vena creativa è un po' a rilento per questo periodo complicato che proprio non vuole abbandonarmi, non mancherò (scusate il voluto gioco di parole) di fare un salto al SALTO. Mi troverete sabato allo stand L66 del Padiglione 2 (LA CORTE EDITORE). Mi farà piacere salutarvi e chiacchierare con voi.

Photos from Luca Buggio's post 14/03/2024

Ancora qualche ricordo della presentazione di martedì, sotto forma di fotografie che mi sono state spedite dalla scuola. Nel rinnovare la mia riconoscenza agli insegnanti che mi hanno coinvolto nel progetto, e agli studenti che l'hanno seguito con tanto entusiasmo, posso solo aggiungere... che non vedo l'ora di farlo di nuovo!

Photos from Luca Buggio's post 13/03/2024

Vi avevo raccontato, qualche settimana fa, di un progetto che ha coinvolto alcune classi di seconda media di Cumiana sull'assedio di Torino e che mi ha visto, con i miei libri, una vera e propria "materia di studio". Ieri ho partecipato a un incontro con gli studenti per la conclusione del progetto, e devo dire che è stata un'esperienza emozionante.
Non immaginavo di trovarmi di fronte tanti giovanissimi ascoltatori così appassionati di storie, sia quella con la S maiuscola che quelle ben più umili che sono uscite dalla mia penna. Mi ha emozionato scoprire come quello che ho scritto è diventato parte non solo del loro percorso scolastico, ma anche della loro immaginazione. Diana e Viola (l'autrice del disegno di Laura) mi hanno fatto dono delle loro ricerche, ma vorrei ringraziare ciascuno di loro per avermi accolto con tanto entusiasmo e tanta passione, e le loro insegnanti Clelia Ballario e Silvia Richiardone, per averli guidati lungo il percorso.

19/02/2024

E' di nuovo passato un po' di tempo dal mio ultimo post.
Oggi però voglio raccontarvi una bella iniziativa che mi riguarda. I miei libri fanno parte di un progetto scolastico!
All’inizio dello scorso autunno ho ricevuto una graditissima proposta dalla professoressa Clelia Ballario: far parte, con i miei romanzi, di un progetto delle scuole medie di Cumiana.
Il progetto, dal titolo “La città dell’Assedio, il vero e l’interessante a confronto nella storia locale”, fa parte del programma di studio di Italiano, Storia ed Educazione Civica delle classi seconde e prevede, tra le altre cose, l’analisi della trama e la lettura di estratti dei miei libri (e nulla, mi emoziona anche solo pensare che il mio nome venga studiato – e magari detestato – come autore a lezione di Italiano), attività varie sul testo e la produzione di un’intervista, con domande a cui risponderò in un incontro con le classi il prossimo 12 marzo, presso il Palazzo Comunale di Cumiana.
Cos’altro posso aggiungere se non che non vedo già l’ora?

https://www.lucabuggio.it/la-trilogia-dellassedio-va-a-scuola/

Torneo degli autori AUTUNNALE: la prima sfida - intervista doppia tra Chiara Curione e Luca Buggio - Thriller Storici e Dintorni 21/09/2023

buongiorno a tutti,
oggi ho l'onore di essere coinvolto in questa bella iniziativa del gruppo Thriller Storici e Dintorni. Se vi fa piacere andate a leggere l'intervista... e a scoprire il gruppo, che è veramente interessante.

Torneo degli autori AUTUNNALE: la prima sfida - intervista doppia tra Chiara Curione e Luca Buggio - Thriller Storici e Dintorni Parte il primo torneo autori TSD. Si inaugura la stagione autunnale con la prima intervista doppia tra Chiara Curione e Luca Buggio! Chi passerà il turno?

16/09/2023

Buongiorno e buona lettura!

[ACCADDE OGGI A TORINO: 8 SETTEMBRE 1706]
Siamo all’8 settembre 1706, la battaglia decisiva si è appena combattuta e subito la Congregazione si riunisce per iniziare la lunga, lunghissima opera di ritorno alla normalità.

La prima urgenza, testimoniata nei verbali, è “fare seppellire con ogni diligenza, et acuratezza li cadaveri esistenti alla
campagna detta della Madonna, e Lusent, et altri siti nel territorio di questa città, ove è seguita la battaglia hieri, et tutto all’intorno della medema città, e cittadella”.

Occorre organizzare squadre di lavoro, con tanto di carri e carrette, e procedere in fretta, perché di tutto ha bisogno una
Torino fiaccata dall’assedio, tranne che di un’epidemia.

Poi bisogna riaprire i canali bloccati dai francesi per impedire l’accesso dell’acqua in città, e ripavimentare le strade (era stato tolto l’acciottolato per impedire il rimbalzo delle p***e di cannone nemiche).

E’ anche il momento di fare i conti della guerra. Ho trovato particolarmente impressionanti i numeri delle artiglierie sabaude. In quattro mesi d’assedio hanno tirato contro i francesi quasi 62000 pietre, 7000 bombe, 1500 granate scagliate da mortaio, 73600 colpi di cannone, 30000 colpi di mitraglia e quasi 41000 granate a mano (dati forniti dal Tarizzo). E tutto questo tenendo conto che si aveva poca polvere da sparo a disposizione!

Non ho i numeri del corrispettivo francese, ma non è difficile immaginare che fossero ben superiori, visto che gli assedianti non avevano problemi di scorte in esaurimento.

[leggi anche sul sito:
http://www.lucabuggio.it/8-settembre-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-il-giorno-dopo]

09/09/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 9 SETTEMBRE 1706]
Mentre in città ferve la ricostruzione e fuori città continua la caccia feroce alle truppe francesi in ritirata, è tempo di assicurarsi che vengano consegnati alla storia i gloriosi eventi dell’assedio di Torino.
Così il conte di Hohendorf, aiutante di campo del Principe Eugenio di Savoia, fa produrre un rapporto dettagliato sull’andamento della battaglia del 7 settembre da inviare agli Stati Generali dei Paesi Bassi d’Olanda (che, ricordiamolo, sono stati finanziatori di Vittorio Amedeo II). Andiamo a leggere quello che viene riportato nel rapporto:
[segue sul sito:
http://www.lucabuggio.it/9-settembre-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-le-memorie-della-battaglia/]

08/09/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 8 SETTEMBRE 1706]
Siamo all’8 settembre 1706, la battaglia decisiva si è appena combattuta e subito la Congregazione si riunisce per iniziare la lunga, lunghissima opera di ritorno alla normalità.

La prima urgenza, testimoniata nei verbali, è “fare seppellire con ogni diligenza, et acuratezza li cadaveri esistenti alla
campagna detta della Madonna, e Lusent, et altri siti nel territorio di questa città, ove è seguita la battaglia hieri, et tutto all’intorno della medema città, e cittadella”.

Occorre organizzare squadre di lavoro, con tanto di carri e carrette, e procedere in fretta, perché di tutto ha bisogno una
Torino fiaccata dall’assedio, tranne che di un’epidemia.

Poi bisogna riaprire i canali bloccati dai francesi per impedire l’accesso dell’acqua in città, e ripavimentare le strade (era stato tolto l’acciottolato per impedire il rimbalzo delle p***e di cannone nemiche).

E’ anche il momento di fare i conti della guerra. Ho trovato particolarmente impressionanti i numeri delle artiglierie sabaude. In quattro mesi d’assedio hanno tirato contro i francesi quasi 62000 pietre, 7000 bombe, 1500 granate scagliate da mortaio, 73600 colpi di cannone, 30000 colpi di mitraglia e quasi 41000 granate a mano (dati forniti dal Tarizzo). E tutto questo tenendo conto che si aveva poca polvere da sparo a disposizione!

Non ho i numeri del corrispettivo francese, ma non è difficile immaginare che fossero ben superiori, visto che gli assedianti non avevano problemi di scorte in esaurimento.

[leggi anche sul sito:
http://www.lucabuggio.it/8-settembre-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-il-giorno-dopo]

Photos from Luca Buggio's post 07/09/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 7 SETTEMBRE 1706]
Alle nove del mattino del 7 settembre 1706 dalle mura della città si sentono alcuni colpi di cannone tra la Dora e la Stura. Il momento tanto atteso è arrivato.

I difensori di Torino vedono le armate schierarsi ordinatamente in battaglioni e reggimenti, pronte a marciare. I vessilli degli Asburgo e dei Savoia garriscono insieme al vento: il Duca e il Principe Eugenio parteciperanno di persona alla battaglia, com’è loro abitudine.

I francesi sono trincerati tra la Stura e la Dora. Il centro del loro fronte si trova più o meno all’altezza del Convento dei Cappuccini di Madonna di Campagna.

Il principe Eugenio sa benissimo che il suo avversario più pericoloso è il Duca d’Orleans, schierato sull’ala destra. E sa benissimo di essere in inferiorità numerica. Il suo piano prevede di sfondare proprio là dove il nemico è più forte, e per questo punta sulle sue truppe d’elite: le disciplinate fanterie e i granatieri del principe d’Anhalt di Prussia (uno che era soprannominato “il mastino”, tanto per capirci). Le forze del centro e dell’ala destra dell’armata di soccorso hanno principalmente il compito di tenere impegnate le truppe francesi mentre tutto si gioca sull’ala sinistra d’attacco.

Con l’aiuto del quadro di Luigi e Antonio Rigorini conservato presso il Museo del Risorgimento e copia di un altro dipinto che commemora la battaglia, quello di Ignace-Jacques Parrocel conservato a Vienna, vediamo di inquadrare dove avvenne lo scontro.

La battaglia comincia alle 11. Le parole di chi vi partecipò mettono un brivido anche a più di 300 anni di distanza...
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http://www.lucabuggio.it/7-settembre-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-la-liberazione-di-torino/]

06/09/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 6 SETTEMBRE 1706]
All’alba del 6 settembre tutti sanno che lo scontro decisivo è imminente, questione di ore, e la giornata comincia molto bene per la causa di Torino.

Come ricorderete, ieri è stato intercettato un convoglio francese con 800 muli carichi di rifornimenti (viveri e polvere da sparo) che proveniva dalla Val di Susa e diretto a Torino. I nemici scampati all’imboscata si erano rifugiati nel castello di Pianezza, ma questa notte sono stati messi fuori combattimento grazie all’intervento di una popolana, Maria Bricca.

La donna, che un tempo aveva lavorato come cuoca nelle cucine del castello ed era a conoscenza di un passaggio segreto che portava all’interno, va a dare la preziosa informazione ai soldati del Duca che riescono a entrare nel castello e a conquistarlo senza colpo ferire. Grazie anche a questa ‘soffiata’, il castello di Pianezza e conquistato, e i francesi hanno perso uno dei loro magazzini di polvere da sparo che, in vista della battaglia finale, non è una bella cosa.

Come nel caso di Pietro Micca, la figura di Maria Bricca venne celebrata anche oltre i suoi effettivi meriti, specie in epoca risorgimentale dove si dava grande risalto agli esempi di coraggio e patriotismo degli eroi provenienti dal popolo. Il ruolo della Bricca è comunque storicamente accertato, anche se quasi di sicuro si limitò a dare le indicazioni ai soldati, e non li guidò brandendo un’ascia, come viene raffigurata nel celebre dipinto del Gonin. Anche perché i censimenti dell’epoca ci informano che era diventata mamma da poco meno di due mesi.
Al mattino del 6 settembre entrambi gli schieramenti tengono consiglio di guerra. I francesi lo fanno nelle vicinanze della cascina Barolo, all’ombra di un grande albero abbattuto all’inizio del 1900. Poche ore prima il generale La Feuillade aveva ricevuto una lettera da suo suocero, il ministro della guerra Chamillart, che gli suggeriva una ritirata onorevole.

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http://www.lucabuggio.it/6-settembre-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-maria-bricca/]

05/09/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 5 SETTEMBRE 1706]
IL 5 settembre trascorre uguale ai precedenti alla Cittadella, con i 14 cannoni francesi che tirano incessantemente sulla breccia della mezzaluna di soccorso e del bastione San Maurizio. Tra le 22 e le 23 i francesi tentano un assalto, ma con poca convinzione: vengono respinti già nei fossati. Tutti i pensieri, degli assedianti come dei difensori, sono rivolti allarmata di soccorso in arrivo. La quale nel frattempo ha compiuto un’azione militare di rilevanza tutt’altro che secondaria, dal momento che prelude a uno degli eventi più famosi e celebrati dell’intero assedio.
Facciamo un salto nel tempo e nello spazio e andiamo a leggere i movimenti del Duca di Savoia e del Principe Eugenio, in una delle cronache dell’epoca:

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http://www.lucabuggio.it/5-settembre-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-la-cattura-del-convoglio-di-pianezza]

04/09/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 4 SETTEMBRE 1706]
La giornata del 4 trascorre sulla falsariga di quella di ieri, tra speranza dei difensori e timori degli assedianti, tutti egualmente in attesa degli eventi che incombono su di loro e dell’arrivo dell’armata di soccorso del Principe Eugenio.

In assenza di eventi di rilievo, oggi vorrei dare risalto al grande contributo dei civili durante l’assedio. Innanzitutto, dev’essere tenuto in grande considerazione quello che i civili NON hanno fatto e avrebbero potuto fare: ossia ribellarsi e creare confusione in città.

I francesi ci hanno provato eccome, facendo arrivare messaggi in cui invitavano i torinesi a ribellarsi al Duca in cambio della loro clemenza. Per tutta la durata dell’assedio i civili si sono “comportati bene”, non richiedendo ai difensori di distogliere la loro attenzione dagli spalti della Cittadella. Il compito di sorveglianza all’interno della città era dunque affidato alla milizia urbana, un corpo militare ausiliario fatto per lo più da volontari.

Ma i Torinesi hanno fatto ancora di più, con esempi mirabili di eroismo e amore per la loro patria. A cominciare da quelle trecento donne che aiutavano gli operai nei fossati della cittadella a scavare e portare via la terra, a volte rimanendo ad aspettare sotto le bombe, a volte costrette a portare via i cadaveri delle loro compagne.

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http://www.lucabuggio.it/4-settembre-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-il-coraggio-dei-torinesi/]

03/09/2023

[ACCADDE OGGI: 3 SETTEMBRE 1706]
Il 3 settembre 1706 alcuni fuochi sulla collina di Superga segnalano che il Duca di Savoia è arrivato. Questa volta non è un trucco dei francesi, lo si capisce guardano le manovre del nemico che pare sempre più inquieto e preoccupato.

Ci si prepara per la grande battaglia, questa volta non per difendersi, ma per attaccare e colpire l’armata assediante. Credendo che il momento dell’assalto dell’armata di soccorso sia imminente, il generale Von Daun alle 13 diffonde un ordine per tutta Torino: che la milizia urbana (formata prevalentemente da volontari) si porti subito alle porte della città e si tenga pronta a combattere per supportare il Principe Eugenio. A mezzanotte i volontari vengono rimandati a casa con l’ordine di presentarsi il mattino dopo due ore prima dell’alba.

Gli 8 battaglioni di milizia urbana non dovranno entrare in combattimento diretto ma sostituire i reparti di ordinanza che saranno impegnati (loro sì) nella sortita: 12 battaglioni, 400 granatieri, 500 cavalli e 8 cannoni. Il momento che i torinesi attendono da quasi cinque lunghissimi mesi è vicinissimo.

Dall’alto del colle di Superga il Duca Vittorio Amedeo II e il Principe Eugenio studiano le posizioni francesi e gli eventuali punti deboli da colpire quando li attaccheranno. In questa occasione, pare, il Duca fa voto di edificare, in caso di vittoria, un santuario sulla cima della collina.

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http://www.lucabuggio.it/3-settembre-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-segnali-superga/]

02/09/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 2 SETTEMBRE 1706]
Dopo la relativa pausa di ieri, oggi 2 settembre 1706 i francesi ricominciano a ti**re con 7 cannoni contro le due brecce della mezzaluna e del bastione San Maurizio. Pare che il bombardamento della notte sia il più feroce e intenso dell’intero assedio. Del resto ai francesi, a differenza dei difensori, la polvere da sparo non manca. Gli assediati resistono con fermezza e perfino spavalderia, come riferisce il Tarizzo:

“Principiarono la sera del 1 settembre a montar la guardia con le insegne dispiegate, tamburo battente, e si passò tutta la notte al tempestare delle pietre e delle bombe nemiche, in allegre sinfonie di strumenti musicali, e in motteggiamenti arguti e pungenti: quasi che il terrore delle batterie fosse mutato in argomento di passatempo a quei campioni, ai quali non faceva ormai più senso la presenza stessa della morte”:
Una lettera del Duca di Savoia solleva il morale dei difensori: Vittorio Amedeo II adesso è con il Principe Eugenio a Carmagnola con l’armata di soccorso. Il Duca avvisa anche che il monte di Superga sarà il luogo da cui manderà il segnale la sera prima di sferrare l’attacco sui francesi.
Considerato che nei giorni scorsi alcuni fuochi in cima al colle hanno già ingannato illudendo i torinesi, questo messaggio insinua qualche timore: come faranno a sapere che è il Duca, e non i nemici, a fare i segnali? L’alto comando conviene di usare prudenza.

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http://www.lucabuggio.it/2-settembre-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-buone-notizie-dal-duca/]

01/09/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 1 SETTEMBRE 1706]
Il 1 settembre i francesi continuano a riparare la loro batteria danneggiata dalle mine per rimetterla in buono stato.
La consueta rete di informatori e disertori fa sapere che i segnali notturni fatti da Superga che avevano illuso i torinesi erano inganni del nemico, non, purtroppo indicazioni del Duca.
Nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre avviene un episodio strano e per certi aspetti commovente tra i soldati dei due schieramenti. Il marchese Roero di Cortanze, incaricato del turno di guardia, per divertimento chiama con lui i suonatori di oboe del reggimento Guardie che iniziano a fare musica .
Dalle vicine trincee francesi un ufficiale fattosi ardito chiede ai torinesi chi è al comando sugli spalti. Gli viene detto che è il marchese di Cortanze. “Ah, lo conosco!” risponde l’ufficiale, e prega il marchese di far suonare una ballata pare molto in voga a quei tempi e chiamata “la follia di Spagna”.
Gli viene prontamente risposto che qui a Torino non è di moda, e che le si preferisce “la follia di Francia”… I francesi, stranamente, la prendono bene: “D’accordo, suonateci dunque la follia della Francia” risponde l’ufficiale. Il concerto dura due ore, tra battute spiritose, complimenti e applausi.

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http://www.lucabuggio.it/1-settembre-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-cameratismo-tra-nemici/]

31/08/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 31 AGOSTO 1706]
All’una del pomeriggio i francesi, rafforzati da nuove squadre di granatieri condotte a Torino dal Duca d’Orleans (quindi freschi e riposati) fanno un altro tentativo di assalto alla mezzaluna di soccorso e alle due controguardie dei bastioni laterali. Lo fa con numeri imponenti (40 compagnie di granatieri e 15 reggimenti di fanteria) ma non paragonabili con quelli della notte di San Secondo. Anche se al principio riescono a respingere i difensori dalle loro postazioni, ne vengono presto ricacciati.

Un’altra mina fatta brillare dai minatori sabaudi fa saltare in aria una batteria di tre pezzi, uno dei quali rotola nel fossato. Festanti, i soldati torinesi recuperano il cannone e lo portano come trofeo davanti al palazzo in cui alloggia il conte Von Daun (palazzo Graneri, oggi sede del Circolo dei Lettori).

La sortita dei nostri granatieri è vittoriosa, ma non senza perdite. In particolare cade il conte di Ligneville, figlio del marchese di Caraglio, che in altri passi delle cronache è stato citato come uno dei più valorosi condottieri impegnati nella difesa della città.

Durante questo assalto capita un episodio che desta qualche sorriso. Quattrocento cittadini torinesi, armati alla bell’e meglio, si presenta davanti alla Cittadella insistendo vivacemente per partecipare a loro volta all’azione e dare il loro contributo alla difesa della città. Lo stesso von Daun va a parlare con loro, convincendoli a tornare nelle loro case dopo aver lodato il loro zelo e assicurandoli che, se si fosse presentata la necessità, li avrebbe senz’altro contattati. E’ la versione settecentesca del ben noto motto: “vada, vada, le faremo sapere”.

Non è l’unico episodio “divertente” riferito dalle cronache. Proprio al 31 agosto si attribuisce un aneddoto che richiama gli odierni sfottò tra le tifoserie di due squadre rivali dalle curve di uno stadio.

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http://www.lucabuggio.it/31-agosto-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-motteggi-dagli-spalti/]

Photos from Luca Buggio's post 30/08/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 30 AGOSTO 1706]
Negli ultimi due giorni abbiamo avuto la sensazione che l’assedio stesse volgendo a favore dei difensori. La vittoriosa battaglia di San Secondo del 27, il rogo immane (e disumano) del 28, le notizie del Principe Eugenio in arrivo del 29: tutto sembra mettersi per il meglio.
Nella notte tra il 29 e il 30 agosto, invece, i francesi tentano un’azione diversa dal solito. Dettata dall’astuzia, forse, o forse invece dalla disperazione. Un pugno di granatieri (non più di una quindicina), approfittando del fatto che l’alto muro di fiamme nel fossato rende difficile per i difensori guardarvi attraverso, si calano nel fossato stesso. Durante l’assalto del 27, infatti, qualcuno aveva notato una robusta porticina di legno borchiato e un cancello sbucare proprio nel fossato.
Quella porta, ahinoi, costituisce l’accesso alle gallerie superiori del sistema di difesa: un vero e proprio punto debole. Vi chiederete per quale motivo gli astuti ingegneri militari torinesi, monsù Bertola in testa, abbiano commesso una simile scelleratezza. Per motivi di tempo e di praticità, purtroppo: perché non si potevano scavare pozzi di areazione per motivi di sicurezza (sarebbe stato come dire al nemico la posizione delle gallerie) e occorreva aprire un’apertura attraverso cui far circolare l’aria.
Vediamo di contestualizzare il tutto con l’aiuto di una delle mappe disegnate dal generale Amoretti (colui che ha scavato e riscoperto, nella seconda metà del secolo scorso, il sistema di difesa sotterraneo di Torino e fondato il museo “Pietro Micca”).
Nella figura si vedono chiaramente la mezzaluna di Soccorso (1) e il fossato invaso dalle fiamme (2). Quella che sembra una macchietta scura contro il fossato (3) è invece proprio quello che sembra: una porta.
La porta, una volta varcata, conduce al livello superiore di gallerie usate dai difensori per colpire le trincee con le mine (erano infatti dette gallerie “di mina”).

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http://www.lucabuggio.it/30-agosto-1706-accadde-oggi-ieri-ier-laltro-pietro-micca
]

29/08/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 29 AGOSTO 1706]
Dopo aver respinto il grande assalto nemico due giorni fa, e dopo aver acceso, ieri, l’immane e terribile rogo nel fossato, ora l’unica cosa che rimane da fare ai difensori della Cittadella è continuare a tenere i francesi lontani dagli spalti gravemente danneggiati. Per tutto il giorno le fiamme vengono alimentate per tenere viva quella barriera rovente.

Gli artiglieri sabaudi sparano pochi colpi, ma tutti messi a segno con precisione. Il capo dell’artiglieria, il conte Solaro, così ci descrive gli effetti di una bomba incendiaria che colpisce un magazzino nemico: “le granate e le bombe che sono là dentro fanno un rumore così forte che sembra un assalto: le armi, i vestiti, i cappelli dei soldati, tutto quello che si trova dentro alla batteria è spinta molto in alto: le cartucce con le quali si carica il cannone ed i rotoli di carta che le avvolgono, volando in aria, si strappano e si disperdono in brandelli, che ribollendo in mezzo a un fumo molto denso, ci appaiono come una grossa nevicata in piena estate”.
Il conte Von Daun, che assiste alla scena dal bastione San Maurizio, fa premiare con del denaro gli artiglieri autori del colpo magistrale.
C’è molta unità tra i difensori e molto cameratismo, anche se (non dimentichiamolo) si tratta di un esercito dalle molte anime: ci sono piemontesi, austriaci, ungheresi, irlandesi, ci sono cattolici e ugonotti. Tutti uniti nell’unico intento di difendere la Cittadella e Torino a costo della vita. Sempre il Solaro ci riferisce che quando Von Daun
cerca di incoraggiare i soldati ricordando che il Principe Eugenio è vicino (l’ultimo dispaccio dice che il 23 agosto era a Voghera, e in assenza di ostacoli si arriva a Torino in circa una settimana) uno di questi, colpito dal tono confidenziale del comandante, gli risponde spiritosamente: “Ah, signore, tutti i giorni io vado alla Porta del Soccorso, e non lo vedo mai!”.

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28/08/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO: 28 AGOSTO 1706]
Ieri ci siamo lasciati con il resoconto della sanguinosa e gloriosa battaglia di San Secondo. Riuscite a immaginare lo spettacolo che si presenta ai difensori della Cittadella al sorgere del sole?
Le fortificazioni della mezzaluna di Soccorso e delle controguardie, specie quella di fronte al bastione Beato Amedeo, sono compromesse. Gli spalti e il fossato sono una vera e propria montagna di cadaveri, in mezzo ai quali ci sono ancora soldati vivi, feriti e agonizzanti.
Ci si adopera per riparare almeno la breccia di fronte al bastione San Maurizio, l’unica per cui a quanto sembra vale la pena impiegare tempo e risorse. Uno degli ingegneri militari, il maggiore Soprelli, viene abbattuto da un cecchino francese mentre sta controllando i lavori: lo riportano le cronache, aggiungendo che la sua perdita viene pianta dai soldati perché era un ufficiale molto amato.
La Feuillade manda un ambasciatore con la bandiera bianca davanti al fossato per chiedere una tregua e dare cristiana sepoltura ai cadaveri. Von Daun lo rimanda indietro dicendogli di comunicare al suo comandante di non darsene pena, che ci penserà lui. L’ambasciatore torna indietro sconcertato.
Per tutto il giorno vengono buttati nel fosso quintali e quintali di legna e materiale combustibile. Poi, ecco cosa accadde, dalle parole di un medico di servizio alla guarnigione della Cittadella, il dottor Rosingana: alle 23 “fu messo il foco a’ cadaveri e feriti insieme che gridavano come tante anime dannate”. Proprio così: per tutto il giorno si riempì di legname e fascine il fossato ingombro di morti e feriti, e alle undici di notte gli si diede fuoco.

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Photos from Luca Buggio's post 27/08/2023

[ACCADDE OGGI A TORINO. 27 AGOSTO 1706]
La notte tra il 26 e il 27 agosto 1706 è quella del grande assalto francese, che verrà ricordato come “la battaglia di San Secondo”. Forse ricorderete che di San Secondo, martire romano e protettore di Torino, abbiamo parlato qualche giorno fa. Il 26 agosto, il giorno della sua ricorrenza, trascorre in uno stato di tensione spasmodica..

Le ore passano e non accade niente, ma tutti sanno che capiterà qualcosa. Sugli spalti della Cittadella i tamburini suonano ordini di battaglia, i soldati si schierano, i preti si aggirano impartendo l’estrema unzione e offrendo rosolio. In campo francese, probabilmente, capita qualcosa di molto simile.

L’assalto comincia alle otto di sera. Due grandi esplosioni scuotono l’aria e il fossato davanti alla mezzaluna di Soccorso viene invaso da fumo e detriti. Quando il fumo si dissolve, i difensori vedono i fori neri delle due gallerie che da giorni i minatori nemici stavano scavando per aprirsi un cammino verso la breccia aperta dai cannoni sulla mezzaluna stessa.
Con l’aiuto del plastico della Cittadella esposto al Museo Pietro Micca, vediamo di contestualizzare la situazione.
La mezzaluna di soccorso (1) è ormai duramente provata dal bombardamento tanto che si è formata una breccia (2). Le due gallerie francesi sbucano in corrispondenza della breccia e del bastione Beato Amedeo (3).
Da quelle due gallerie, verso l’una di notte, escono i fanti francesi, a migliaia. Sciamano come un formicaio verso le brecce, esposti a un tremendo fuoco nemico. Un anonimo cronista dice: “vennero a un furiosissimo assalto con scale alla mano per salire la mezzaluna e le controguardie, ma trovarono una resistenza pari al loro ardire”.

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