Fratelli Bruzzone

Ultimi sapori estivi
Tagliatelle al basilico con sugo ai tre pomodori

apriremo mercoledì 4 come via abbiamo anticipato abbiamo rinnovato il ristorante dopo 11 anni e a volte ci va pazienza e alcuni pezzi che aspettavamo arriveranno con un giorno di ritardo
Vi aspettiamo da MERCOLEDÌ 4
Per prenotazioni scrivete a [email protected]

“Spostati che questo è il mio lato migliore” è così che nasce questa foto ed è così che Martina si sposta per far sì che Gabriele possa risplendere nel suo lato migliore Ci trovate tutto luglio con i nostri piatti e con la nostra voglia di accogliervi di farvi sentire in famiglia… solo non chiedete foto dal lato sbagliato 😂

Gentili clienti per le prenotazioni vi invitiamo a contattare direttamente il ristorante a numero 0117633447
Grazie
Fratelli Bruzzone

Eccoci qua!!!!

I migliori agnolotti di Torino? Sono stato alla trattoria Fratelli Bruzzone

Date un’occhiata al video e ditemi che ne pensate!⬇️

https://www.instagram.com/reel/C5oJ6uBIQOT/?igsh=ejlrdTZtYzhpYXc3

Cit. “La giardiniera di avvicina davvero tanto a quella della mia amata zia Adelina che vince solo per il valore affettivo”
Il cibo è veicolo di ricordi e di emozioni di sapori di famiglia grazie ad Elisa e alla sua famiglia che per noi hanno scritto la recensione che amiamo di più quella che valorizza il nostro lavoro.

Da oggi siamo entrati a fare parte della prestigiosa Guida Michelin 2024

Fratelli Bruzzone - Torino - un ristorante della Guida MICHELIN Fratelli Bruzzone – un ristorante MICHELIN nella della Guida MICHELIN Italia 2024. Prenotazione gratuita online sul sito web ufficiale della Guida MICHELIN. Il punto di vista degli ispettori MICHELIN, informazioni sui prezzi, tipi di cucina ed ora di apertura, sul sito web ufficiale della Guida MI...

DoctorChef 512 - PISTACCHIO, ABUSATO PASSE-PARTOUT
Non è la burrata infilata in qualsiasi piatto, comprese le triglie fritte; non è il gambero crudo appoggiato ovunque, pure sulle farfalle al sugo della pizzeria sotto casa; non è il Philadelphia spalmato a caso in ogni rotolino del sushi; il nuovo aceto balsamico è il pistacchio.

Prima consumato in guscio, lievemente tostato e salato, per ingentilire l’aperitivo, poi diventato, in pasta, rigorosamente marrone scarico per dimostrarne la provenienza nazionale, l’icona della gelateria artigianale, ora, in crema e granella, imperversa in qualsiasi preparazione. Pasta, pesce, arrosti, dolci e antipasti non sono completi senza una bella nevicata di verdi frammenti. E la crema (zucchero, pistacchio, grassi vegetali, latte scremato in polvere, siero di latte in polvere, lecitina di soia, aromi e coloranti) della consistenza appiccicosa della pasta dentifricia, ha invaso qualsiasi dolce lievitato: cornetti, panettoni, colombe.

Non mancano i video che immortalano, con imbarazzante volgarità barattata per golosità, colate di verde lava che fuoriesce da bomboloni pronti a deflagrare. Il maleducato inno alla (finta) sicilianità si basa sul prodotto raccolto, per la maggior parte, in America e Medio Oriente.
L’esigua produzione di qualità di Bronte, per la fatica ed il costo, non si presta a questi esibizionistici sprechi e, come il vero aceto balsamico tradizionale, risulta ignoto e indistinguibile per i più.

DoctorChef de La Stampa
di Federico Francesco Ferrero

leggi qui gli altri articoli: https://www.federicofrancescoferrero.com/journal/

Abbiamo trovato un portafoglio Roberta Giardina è qui da noi passa a ritirarlo!!!

Torinese, amico, grande cuoco e mente fine
Bravo bravo bravo

Oggi, dieci anni fa.

DoctorChef 508 - I VINI NATURALI ESISTONO E SONO MIGLIORI?

“Il vino naturale proviene dall'uva senza alcuna miscela o aggiunta. Il vino adulterato è quello in cui viene aggiunta qualche droga per dargli forza, finezza, aroma, vivacità o qualche altra caratteristica”, Dizionario Bailey, 1731.
Per questo, molti viticoltori considerano “non-naturale” il vino prodotto con qualsivoglia pratica enologica di addizione o di sottrazione, oltre a quello ottenuto da campi trattati con erbicidi, fitofarmaci o fertilizzanti di sintesi. Non vi sono dubbi sul fatto che limitare drasticamente i prodotti chimici industriali sia l’unica maniera di garantire un futuro alla produzione agricola, ma dire che la trasformazione del mosto in vino sia un processo completamente naturale è controverso. Senza l’intervento regolatorio dell’uomo, infatti, anche solo per pigiare, arieggiare e travasare, difficilmente i grappoli eviterebbero di trasformarsi in aceto.

I vini vanno invece distinti tra industriali e artigianali, mentre “contadino” è un termine non esaustivo, visto che chi coltiva può produrre in entrambe le maniere. L’industria ha messo a punto prodotti mediamente di qualità e di sicurezza superiori, l’eccellenza però è sempre stata nel campo dell’artigianato, quello a cui, appunto, il processo industriale guarda, per renderlo replicabile in serie.

I vini artigianali, al contrario, modificano il loro sapore in base all’imprevedibile evoluzione di ogni singola bottiglia. Non sono più buoni ma, come i mobili, i vestiti, i salami o i gioielli artigianali, hanno caratteristiche completamente differenti da quelli agroindustriali, da cui devono essere riconoscibili.

DoctorChef de La Stampa
di Federico Francesco Ferrero
leggi qui gli altri articoli: https://www.federicofrancescoferrero.com/journal/

Questa foto racchiude l’essenza del nostro lavoro
Tutti i giorni da dieci anni prepariamo i nostri iconici agnolotti a mano pronti per essere assaporati da attenti palati
Ogni giorno mentre prepariamo la pasta fresca torniamo bambini

Bravi!

💚 Linea Verde - RaiUno è andata alla scoperta di e ha fatto tappa anche alla Piazza dei Mestieri.

🗓 Domenica 4 febbraio, alle 12:20 andrà in onda su Rai Uno una puntata da seguire dall’inizio alla fine: scoprirete la Piazza attraverso la passione e la dedizione di chi ha contribuito alla sua fondazione e l’ha vista crescere - la Vicepresidente Cristiana Poggio - ma anche attraverso le lenti di chi arriva nella nostra sede per la prima volta, ne rimane sorpreso e desidera raccontarlo al proprio pubblico.

🙏 Grazie a Peppone Calabrese e a tutto il suo team che ha contribuito alla realizzazione di questo servizio!

Monforte , 30 Gennaio 2024…
…una mattinata nebbiosa
mi presento a Flavio Roddolo che preso dalla rottura di una p***a della sua cantina, mi ferma e mi dice
“ho delle commisioni da fare a Monforte, se vuoi aspetta”
Sale in auto e tra la nebbia della collina sparisce

Dopo poco torna ma non è ancora convinto sul da farsi
è schivo, non credo di andargli a genio

Mi guarda e tra le botti della sua cantina sparisce

Confuso decido di andarmene

Dopo un paio d’ore ritorno

Arrivato in cascina, esce da casa
Mi guarda, lo guardo

E’ uscito il sole, iniziamo a chiacchierare…
Apre le porte della cantina e mi accompagna nel cuore della sua vita
La terrazza che domina le vigne
E’ intrisa di ricordi che ti entrano nell’anima

Sulla sinistra una vite di 200 anni porta immagini alle tavolate con i nonni e i genitori sotto il pergolato, rimasto a radice indelebile del suo passato

Il luogo dove tutto è nato

Il laghetto per il bestiame, il grano le piante da frutto, questo è quello che sto guardando attraverso le sue parole.

Racconti e ancora racconti cadenziati da silenzi interminabili vibranti

Emozioni uniche che elaboro quando ormai sono a casa

Un uomo profondo, coscente del suo essere maturo

I suoi vini emozionano…
…come Flavio Roddolo
/ il racconto è di Gabriele che dedica con amore e passione tempo e risorse per curare con .jd la carta vini più emozionante di /
Grande stima e gratitudine per questo inizio di collaborazione con

Alfredo Bertanasco,
A fine mese va in pensione.
Si perde un pezzo di storia di Torino perché, oltre alla carne di grandissima qualità, al suo banco ci si raccontava.
Si sentiva parlare della Torino di un tempo quella operaia
Alfredo si rifiutò di frequentare la scuola Fiat e il padre a 14 anni lo mise alla porta.
Lavorò come lavapiatti non pagato “ma almeno mi davano da mangiare” ci racconta Alfredo una mattina.
Un uomo che ha creato la sua vita e la sua professione lottando.
Il suo banco è stato un luogo di incontro con le storie di tante persone e noi ne siamo davvero grati, grati di tanta professionalità e umanità.

Casa Colet: un rifugio gastronomico nel cuore del Piemonte Azienda Agricola Casa Colet in Piemonet cucina sostenibile

Eravamo piccoli, Martina e Gabriele, e il giorno di Natale insieme alla famiglia cucinavamo gli agnolotti.
Quasi 10 anni fa abbiamo aperto il nostro ristorante e abbiamo deciso di condividere la nostra storia con voi.
Da 10 anni ogni giorno per noi è Natale e ogni morso, ogni agnolotto porta con sé un pezzo della nostra storia.

Federico Francesco Ferrero non solo un grande chef ma un grande uomo, ormai amico e persona con cui ci confrontiamo sempre piacevolmente, questa volta al nostro fianco per sostenere la magnifica collaborazione con I Buffoni di Corte
Grazie a tutti

Siamo pronti per organizzare la prossima serata in musica

Aspettando Piolissima giovedì 26 serata da noi

«Buonissima» Torino, il food tra eccellenze e pop con chef stellati e qualche sorpresa Da mercoledì 25 a domenica 29 ottobre l’evento dedicato alla creatività in cucina e alla voglia di mangiare bene insieme

Wine lovers